nuovasesto 15

Page 3

3 1 ottobre 2010 n.15

politica OPINIONI: occorre una linea più incisiva sui temi importanti RICAMBIO generazionale, tra le esigenze espresse dai giovani

Unità nel Pd, parlano gli iscritti: sì al confronto, no alle divisioni FEDERICO MAISENTI E LAURA RISCHITELLI n appello all’unità del Partito democratico. Questo il senso della lettera aperta del segretario cittadino del Pd Mirko Mejetta, all’indomani delle polemiche suscitate dal documento promosso da Walter Veltroni, Beppe Fioroni e Paolo Gentiloni. Nel testo, firmato da 75 parlamentari, è stata chiesta una correzione della linea politica del partito, definito “senza bussola”. Immediate sono state le reazioni dei vertici, così come quelle degli elettori e degli iscritti sestesi. “Ci sono rimasto male – commenta Antonio -. È giusto che ci siano posizioni differenti ma vanno discusse all’interno del partito, e non vanno date in pasto alla stampa”. Un altro iscritto Pd, Gianni, è sulla stessa linea: “È necessario il rispetto per le mozioni di minoranza, ma a un anno di distanza dall’elezione di Bersani non ha senso quanto sta accadendo. In parte è vero che il Pd non ha una bussola perchè non s’individua una linea incisiva: ci sono tante posizioni sul governo Berlusconi”. Anche Maila non nasconde che nel partito ci siano delle difficoltà, ma avverte il pericolo di certe posizioni nel momento di massima difficoltà del Pdl, “soprattutto perchè trovano risalto sui media”.

U

Alcuni però manifestano solidarietà con l’ex segretario, per lo meno in merito al documento. “Sono sicura che tanti la pensano come Veltroni, non si può tornare indietro e il Pd non è l’estensione temporale del vecchio Partito comunista” commenta Elena. Ma c’è chi interviene in modo ancora più critico: “Bisogna discutere perché il partito sia veramente democratico – spiega Nicola . Non ha senso rifare l’Ulivo perché il Pd è proprio il punto d’arrivo della vecchia coalizione. Intuisco del dirigismo vecchio stampo”. Emerge quindi un clima di opinione assai complesso e sebbene tutti concordino nel dire che il documento è uscito con una tempistica sbagliata, si riconosce però che spesso è un problema di classe dirigente “uscente”, incapa-

IL VERNACOLIERE - COSE DELL’ALTRASESTO

Rock against… n seguito alle polemiche suscitate dal patrocinio concesso dal Comune alla manifestazione “Rock vs Silvio”, l’amministrazione si è vista costretta, per par condicio, a sostenere ufficialmente tutta una serie di concerti e serate contrari al centrosinistra. Con un problema su tutti: non essendoci un unico e riconosciuto leader e un programma comune a questo vasto campo, i concerti inizieranno a metà ottobre per concludersi, pare, in pieno 2012 (“ma comunque in tempo per la fine del mondo”, rassicurano dal Palazzo rosso). Si parte il nove ottobre con “Lissio contro Pierluizi”, una imperdibile serata danzante polemica destinatario Bersani, e modellata sulle feste dell’Unità emiliane, con pronuncia scritta sui cartelloni per rendere inequivocabile il clima da piadina e balera, per poi proseguire il sabato successivo con “Daje a D’Alema”, con canzonacce volgari in romanesco. Il ventitré è in programma “Silenzio vs Casini” (per l’occasione non saranno nemmeno messi in vendita i biglietti), il trenta “Blues anti-Walter”, per poi proseguire fino a inverno inoltrato con serate a tema quali “Hip-hop-Vendola”, “Musica da Camera vs Fini”, “Che c’azzecca il jazz?”, “Rifondazione dance” e “Primarie & Metal”. E questo è solo l’inizio: in primavera ne suoneremo delle belle.

I

ce di fare un passo indietro. “Tutte le esperienze e i contributi hanno il loro senso ad esistere – prosegue Gianni – ma ci vuole un partito unito, che sa discutere al suo interno”. Le polemiche, tuttavia, non finiscono qui. Alcuni giorni fa il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha segnalato un altro problema che sembra attanagliare il centrosinistra: la questione generazionale. Certamente qualcuno potrebbe dire, come afferma Antonio, che “anche Debora Serracchiani aveva sollevato il problema, ma è inutile distruggere soltanto con le parole quando poi ti comporti come i vecchi”. Ma il problema è ugualmente sentito, anche se i più affermano che si tratti di una questione di struttura, perché è il partito che non si cura dei giovani e di come formarli politicamente. “Renzi ha certamente ragione ma è una questione di sistema: che ha fatto il Pd in questi anni per il ricambio?”, afferma Nicola; mentre Maila, da giovane, amplia l’orizzonte e inserisce il problema in un quadro culturale: “è un problema italiano in generale, la classe dirigente è scaduta”. Se il rischio è di scivolare in una polemica di scontro intergenerazionale pura e semplice, la sensazione tra gli iscritti è che in ogni caso il partito debba ripartire dalla capacità di attrarre nuove leve.

Provincia: niente borse di studio, meglio i corsi di dialetto GIONA SALVATI d anno scolastico già avviato 550 studenti della provincia di Milano non potranno contare sulle borse di studio. I contributi provinciali per i figli di disoccupati e di cassintegrati, per studenti diversamente abili o figli dei dipendenti della Provincia sono stati “congelati”. Stanziati invece soldi per corsi di dialetto e cultura milanese. “Si pensa sempre che gli altri siano esagerati - spiega Roberta Perego, consigliera provinciale del Pd - e che queste cose a Milano non accadano, invece sotto gli occhi di tutti sta avvenendo un’ingiustizia gravissima. Ho parlato con i genitori: oltre al danno hanno subito anche la beffa di ricevere a casa la comunicazione ufficiale di stanziamento dei fondi, salvo poi vedersela rinviata e poi sospesa”. Il contributo allo studio è in vigore dal 2007 (presidenza Penati) ma quello relativo all’anno 2009 è ancora in attesa di essere erogato. Le famiglie hanno ricevuto per lettera la comunicazione che, a causa dei tagli al bilancio, tutto sarebbe stato posticipato al 2010, salvo poi ricevere un’altra missiva in agosto che annunciava che entro ottobre 2010 sarà erogato solo il 30% della cifra, il restante verrà saldato entro maggio 2011. “La Provincia ha ritenuto più importante - prosegue Perego - richiedere al governo 300mila euro per finanziare i corsi di dialetto, che corrispondono a circa metà degli aiuti economici che per il 2010 sono stati cancellati. Pur rispettando le radici della comunità, è più urgente imparare matematica e storia invece del dialetto milanese”.

A

Tra pizzoccheri e politica tutti i numeri del Valtellina nche il Valtellina, storico ristorante della festa democratica milanese, ha in parte risentito della crisi. “I risultati sono in linea con lo scorso anno, c’è stato un incremento delle persone che sono venute a mangiare da noi, ma hanno speso meno”. A confermarlo è Carlo Rapetti, responsabile organizzativo del ristorante che ha sfornato pasti per quasi tutto il mese di settembre. Al lavoro ogni giorno, dietro i fornelli e ai tavoli, ci sono state dalle 120 alle 150 persone, impegnate dalla mattina alla sera. Sono tutti volontari, per la maggior parte sestesi, ma anche i milanesi della zona 7 e gli storici della Brianza. Di giorno ci sono gli “anziani” e la sera i giovani, anche non iscritti al Partito democratico. “Il Valtellina – conferma Rapetti – è un luogo di ritrovo. Molta gente viene qui perchè si trova bene. Si mangia e si discute di politica”. I numeri del ristorante sono quelli delle grandi cucine: sono stati serviti 700 pasti al giorno, con un boom di presenze dal giovedì al sabato. Tra i piatti preferiti, si confermano i pizzoccheri e le tagliatelle con casera e bresaola mentre tra i secondi la cassoeula e l’asinello con la polenta hanno riscosso più successo. Insomma, dal Valtellina ci passano tutti: golosi, simpatizzanti e politici. Quest’anno, tra gli altri, sono arrivati Enrico Letta, Walter Veltroni e Pier Luigi Bersani. (l.r.)

A


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.