Nuovasesto n. 1/2010

Page 27

27 22 gennaio 2010 n.1

cultura PROSPETTIVE, economia e politica del vecchio continente UN’ANALISI a tutto campo nel libro del presidente del Cespi

Bianchi: l’Europa gioca in difesa, persa nella ricerca di leadership GIUSEPPE CATOZZELLA L’Europa gioca col catenaccio, ma dovrebbe giocare in attacco”. Questo il fulcro del nuovo libro di Giovanni Bianchi (già parlamentare, oggi presidente del Cespi e dei Circoli Dossetti) “L’Europa che verrà. Ritorno alle nazioni o tappa di un governo mondiale?” (Monti, 16 euro). “L’Europa deve ‘svegliarsi’- continua Bianchi. E proprio di fronte alla crisi. Bisogna capire che c’è una strada che si deve imboccare, quella di intervenire nei giochi geopolitici del mondo. Oggi l’Europa sembra ridotta soltanto a moneta, e l’economia è mossa

da schemi nazionali: la Merkel per conto suo, Sarkozy che costringe le fabbriche automobilistiche a investire in Francia, gli inglesi che continuano a credere più nella Sterlina che nell’Europa”. Peraltro, dico io, i numeri sarebbero dalla nostra parte. “L’Europa resta la più grande economia del mondo, ma con un problema interno costituito dai nuovi paesi membri: hanno aumentato il Pil del solo 5%, a fronte di un aumento del 30% della popolazione. Dopo la caduta del muro, l’Europa ha abbandonato il Mediterraneo, la sua culla: non c’è una politica mediterranea. Pare dunque proprio che l’Europa,

PARTITI i corsi del cinema Rondinella per conoscere i tanti segreti delle pellicole

per varie ragioni, non voglia o non sia in grado di prendersi le responsabilità di una politica in grande. “L’Europa sta dormendo. In una recente intervista al ‘Sole’, Tremonti dice che un tempo i Paesi compivano i boom interni grazie all’automobile, che trainava le borse. Oggi, invece, il vettore della ricrescita reale è costituito da Energia ed Ecologia. E questo pone un problema nuovo: il problema della Russia. Fino a 5 anni fa consideravo la Russia un ‘dirimpettaio’, oggi credo che ci sia da pensare seriamente alla vocazione europea della Russia. Gorbaciov nella Perestroika diceva: ‘Noi siamo europei’. Tremonti, nel suo ultimo libro, si

chiede perché non è più l’Europa a cambiare il mondo, ma è il mondo a cambiare l’Europa. Manca una classe politica e una visione d’insieme. Dopo i padri fondatori, sono stati gli uomini di Chiesa a pensare in modo europeo: penso a Papa Wojtyla, ai cardinali Martini e Tettamanzi. Altiero Spinelli, molto prima, diceva che gli Stati andavano tolti, e che i popoli dovevano mischiarsi tra loro”. Non posso non chiedergli infine di quello che rappresentano gli eventi di Rosarno, in questo senso. “Noi italiani non abbiamo il senso della comunità: Prezzolini scriveva che quando gli italiani vanno all’estero diventano piemontesi, abruzzesi, veneti, siciliani, eccetera. Abbiamo un ritardo fondamentale, che è quello del fare gli italiani. Un ritardo di coscienza nazionale che genera debolezze”. Ma non si tornerà al problema dell’identità dell’Europa? “Il problema in questo caso assomiglia molto a quello del PD di questi tempi. La domanda vera è questa: le differenze sono un ostacolo o una risorsa? Dovrebbero essere la seconda cosa: una ricchezza”.

GLI INCONTRI con Emanuele Ferrari sulle note del compositore dei film di Fellini

Per cinefili e non solo A lezione dei preludi tutto sul pianeta cinema del celebre Nino Rota ANTONLUIGI PECCHIA a differenza tra vedere un film e capirlo in tutto il suo complesso non è sicuramente sottile. Proprio per questo presso il cinema Rondinella nei prossimi giorni potrete capirne di più su questa forma d’arte, prendendo parte alla seconda stagione dei corsi “Il pianeta cinema” organizzati dall’associazione culturale Cgs Rondinella in collaborazione con “Fuorischermocinema&dintorni”. Durante le lezioni saranno visionate e analizzate diverse pellicole che hanno fatto la storia della cinematografia in compagnia di esperti del settore, un appuntamento interessante per i cinefili e aspiranti registi di zona, sempre in cerca di nuove conoscenze e idee da sviluppare. Le tematiche dei corsi spaziano sui vari generi, unendo parole e visioni, e quindi sono adatti a una grossa fetta di pubblico. “Il tempo del racconto cinematografico”, tenuto da Massimo Zanichelli, è tutt’ora in via di svolgimento e durante gli incontri si analizza il tempo in tutte le sue forme, attraverso la visione di alcuni tra i film più rappresentativi. Sono

L

studiate e poste sotto la lente d’ingrandimento alcune scelte stilistiche riguardanti i tempi di narrazione, un aspetto molto importante del racconto su pellicola. Seguirà a febbraio un’analisi del film cult “Easy Rider” di Dannis Hooper, a cura di Matteo Mazza, che richiederà un solo pomeriggio, e le lezioni del “Il cinema noir contemporaneo”, sempre a cura di Zanichelli, che tenterà di far luce su uno dei generi più enigmatici del maxischermo. In questo caso il corso propone un percorso all’interno della produzione, sia statunitense che europea, del ventunesimo secolo. Per concludere in rosa la stagione del progetto, tra marzo e aprile si svolgerà “Dell’attrazione, della negazione, della metamorfosi: viaggio tra le strade dell’amore”, a cura di Francesca Sassoli. Il tema trattato? L’amore in pellicola. In sostanza i corsi proposti offrono tanti spunti. D’altronde il cinema è un’arte più complicata di ciò che si pensa e un film viene apprezzato del tutto solo se viene studiato accuratamente. Per iscrizioni e per maggiori informazioni si può telefonare allo 02.22.47.81.83 oppure visitare il sito www.cinemarondinella.it.

ANTONELLA ZAMBELLONI n incontro per conoscere sotto un’altra prospettiva il celebre compositore Nino Rota. Non solo grande musicista per le colonne sonore dei film di Fellini, ma anche artista a tutto tondo, dotato di una sensibilità particolare. È questo l’obiettivo della serata “Lezioni – concerto sui preludi di Nino Rota” del prossimo 21 gennaio alle ore 21 a Villa Visconti d’Aragona, in via Dante 6. Il professore e musicista Emanuele Ferrari, noto ai sestesi per le sue innumerevoli presentazioni musicali, torna a deliziare le nostre orecchie con i suoi concerti per pianoforte, attraverso i quali, nota per nota, spiega al sempre vasto e attento pubblico la melodia e i motivi che si celano dietro a ogni composizione. Questa volta saranno mostrati i quindici preludi di Rota. “In questa melodia – spiega il professore – c’è una vera e propria assimilizzazione di stili diversi, ripresi e rinnovati dell’artista. Si evocano atmosfere di Ravel, Rachmaninov, passando per Chopin a Prokof’ev. C’è un senso di sobrietà nella sua poetica, una raffinatezza di

U

esecuzione in cui si mescolano tratti lirici, grotteschi o circensi filtrati da una musica elegante, che fa ritrovare una sintesi”. La serata fa parte del ciclo “Note al Cinema” patrocinato dall’assessorato della cultura del Comune e dal cinema Rondinella che si chiude il prossimo 1 febbraio con il cine-concerto dei Supershok accompagnato dalla proiezione del film Metropolis presso il Cinema-Teatro Rondinella. Per incontrare di nuovo il professore bisognerà poi attendere la prossima primavera con il famoso “Canto delle muse”, le lezioni concerto coi grandi autori della musica, in cui questa arte è la vera e indiscussa protagonista.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.