materiali foucaultiani III,5-6

Page 128

126 Maurizio Lazzarato postula l’uguaglianza) e non ragionevole (perché questa uguaglianza non esiste da nessuna parte) della discorsività e dell’argomentazione. Affinché ci sia politica, bisogna costruire una scena di “parola e di ragione”, interpretando e drammatizzando nel senso teatrale del termine lo scarto tra la regola e il fatto, tra la logica della police e la logica dell’uguaglianza. Questa concezione della politica è normativa. Ogni azione che concepisce lo spazio pubblico in modo altro rispetto all’interlocuzione tramite la parola e la ragione non è politica. Le azioni del 2005 degli abitanti della banlieue, che non hanno rispettato questo modello di mobilitazione, non sono considerate politiche da Rancière. Non si tratta di integrare persone che, per la maggior parte, sono Francesi, ma di fare in modo che siano trattati con uguaglianza. […] Si tratta di sapere se sono contati come soggetti politici, dotati di una parola comune […]. In apparenza, questo movimento di rivolta non ha trovato una forma politica, per come la intendo io, di costituzione di una scena di interlocuzione, che riconosce il nemico come parte della stessa vostra comunità28.

In realtà, i movimenti contemporanei non tralasciano di attualizzare la logica politica descritta da Rancière, costruendo una scena di parola e di ragione, per rivendicare l’uguaglianza tramite la dimostrazione, l’argomentazione e l’interlocuzione. Tuttavia, battendosi per essere riconosciuti come nuovi soggetti politici, non fanno di questa modalità d’azione la sola che possa essere definita come politica. E, ancora più importante, queste lotte si svolgono in un quadro che non è più quello della dialettica e della totalizzazione del demos, che è al tempo stesso parte e totalità, “niente e tutto”. Al contrario, per imporsi come nuovi soggetti politici, essi sono costretti a scardinare la politica del “popolo” e della “classe operaia”, per come si è incarnata nella democrazia politica e nella democrazia sociale delle nostre società. I movimenti politici giocano e si destreggiano con diverse modalità di azione politica, però secondo la logica che non si limita alla messa in scena “dell’uguaglianza e della sua assenza”. L’uguaglianza è la condizione necessaria ma non sufficiente del processo di differenziazione, in cui i “diritti per tutti” sono i supporti sociali di una soggettivazione che connette 28

2005.

J. Rancière, La Haine de la démocratie. Chroniques des temps consensuels, in «Libération»,


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.