materiali foucaultiani II,4

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222 Arianna Sforzini chiama «una fisiologia morale della carne»20, che può essere considerata come il doppio storico dell’anatomia politica del corpo utile delle discipline. In entrambi i casi, il governo dei corpi implica un’individualizzazione assoggettante: la presa di controllo sulla volontà dei singoli si effettua da un lato attraverso un dressage del corpo, dall’altro attraverso un’incarnazione del corpo e una sollecitazione del desiderio. «La carne è la soggettività del corpo, la carne cristiana è la sessualità presa all’interno di questa soggettività, di questo assoggettamento dell’individuo a se stesso»21. Tuttavia, se queste nuove tecniche di direzione di coscienza emergono nel corso del xvi secolo, le pratiche di verbalizzazione della propria concupiscenza hanno una storia ben più antica. La distruzione parziale, da parte di Foucault, del manoscritto La chair et le corps è probabilmente un segno che il periodo storico che egli aveva inizialmente deciso di esplorare, «dal x al xviii secolo»22, non gli sembra più sufficiente per poter scrivere e comprendere «la storia dell’uomo di desiderio». È negli scritti dei Padri della Chiesa che Foucault scopre una riflessione estremamente ricca e importante a proposito della carne, che diventerà un asse essenziale della propria storia della sessualità – allargata a una genealogia dei rapporti tra soggettività e pratiche della verità. In un’intervista del 1977, incalzato dallo psicanalista Jacques-Alain Miller, Foucault afferma che le origini della nozione moderna di sessualità sono da ricercare nel momento in cui si è fatto del sesso uno strumento non di piacere ma di verità. E in questo processo, «l’uomo fondamentale», molto prima di Freud, «è Tertulliano23». La reazione del suo interlocutore gli fa immediatamente precisare che la sua frase è detta «per scherzare»24. Ma per essere seri, prosegue, bisognerebbe in effetti esplorare la nozione di castità del primo cristianesimo fino a ritrovarne i germi in un’altra cultura, «in Euripide, riallacciandolo con certi elementi della mistica ebraica e con altri della filosofia alessandrina e della sessualità per gli stoici»25. La genealogia della concupiscenza conduce Foucault fino alle soglie dell’antiIvi, p. 170. M. Foucault, Sexualité et pouvoir, in Dits et écrits II, cit., testo n° 233, p. 566; trad. it. Sessualità e potere, in Archivio Foucault 3, cit., p. 126. 22 M. Foucault, Le jeu de Michel Foucault, in Dits et écrits II, cit., testo n° 206, p. 319; trad. it. Il giuoco, in Eterotopia. Luoghi e non luoghi metropolitani, Mimesis, Milano 1994, p. 43. 23 Ivi, p. 37. 24 Ivi, p. 40. 25 Ibidem. 20 21


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