materiali foucaultiani I,2

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90 John Iliopoulos Come il mostro in psichiatria, l’irrazionalità del barbaro è inestricabilmente legata alla minaccia che esso presenta per la civiltà. Il barbaro è irrazionale perché rispetto ai valori e alle norme della società si trova in relazione di violenza, conquista e distruzione. Viceversa, è minaccioso perché la sua razionalità non riconosce le norme condivise e le forme giuridiche stabilite. La società non può assimilarlo nel proprio quadro legale e nella propria costituzione. Al contrario, il contatto con il barbaro provoca reazioni extralegali, modifiche istituzionali o risposte scientifiche. È per questi motivi che il barbaro, come il mostro in psichiatria, diverrà il punto di riferimento, il limite e al tempo stesso la condizione di possibilità per la costruzione di questo nuovo discorso storico-politico della guerra delle razze. Il biopotere Chiaramente, con l’alienismo e il discorso della guerra delle razze della fine del XVIII secolo, il problema del razzismo non veniva ancora sollevato nella sua forma attuale e familiare. L’alienismo e la guerra delle razze erano discorsi scientifici, storici e filosofici che mantenevano una relativa autonomia e problematizzavano, per la prima volta nella storia dell’Occidente, le esperienze-limite come categorie di verità e come problemi epistemologici. Grazie alla loro autonomia, potevano inquadrare la follia e la razza come esperienze simili ma distinte, ed esterne al concetto di universale, quale era stato introdotto alla fine del XVIII secolo. Alla fine del XIX secolo, questa autonomia andò perduta. L’alienismo e la storia della guerra delle razze divennero discorsi tanto interdipendenti da fondersi e produssero un discorso ibrido, fondato su princìpi biologici. La biologia non si limitò a trasformare la follia in malattia mentale, ma fissò anche la razza a una realtà anatomo-fisiologica. Essa tentava di sostanziare ed ontologizzare entrambi i concetti, senza per questo dar luogo a una loro comprensione più profonda, come essenze misurabili e oggettivabili. Al contrario, essa determinò la genesi del razzismo psichiatrico, per come lo conosciamo oggi. Fondendo follia e razza nella nozione di anormalità della specie, la biologia rese la psichiatria sia una griglia storica che un’unità di misura per ogni anormalità possibile, una forza politica globale e un nuovo principio razionale. Tuttavia, non era la biologia in sé ad essere responsabile di questa trasformazione. Foucault non mette in causa la scientificità della biologia, la sua oggettività o la sua verità dimostrativa, ma esplora il ruolo politico che le era stato affidato nel momento in cui era


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