giornale delle Giudicarie giugno 2019

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Il Saltaro delle Giudicarie

GIUGNO 2019

gente non va più nei boschi, ha paura, i boschi che sono la bellezza dei nostri monti, dove siamo nati, dove abbiamo fatto i primi passi, dove siamo cresciuti andando alla ricerca di funghi, mirtilli e lamponi, oggi ci sono negati perché “prima di noi” ci sono gli orsi...” dice con rabbia l’Abele. “Altro che “prima gli Italiani”, da noi vengono prima gli orsi, a loro è concesso tutto, sbranare animali, assaltare pollai, distruggere alveari, ferire le persone, per ora, cosa si aspetta, che sbranino anche qualche nostro compaesano per fare qualcosa?” insiste l’Alvise rosso di rabbia e di indignazione. Ma è ancora l’Eusebio a dettare legge: “ Ha ragione Grillo, non c’è modo migliore del suo slogan per denunciare una situazione insostenibile. Vaffa in…agli orsi, a tutti gli orsi indistintamente, vaffa in... a chi li ha introdotti, vaffa in… a chi li ha protetti…, vaffa in… a chi non riesce a controllarli…, vaffa in...a chi crede che siano un’attrattiva turistica di gran pregio, vaffa in … a chi non vuol riportarli in Croazia da dove provengono, vaffa in… a tutti i politici di ieri e di oggi che parlano, parlano e non decidono niente e cosi hanno cambiato la vita di noi montanari...” è la sentenza finale dell’Archimede che sa parlare con saggezza come pochi che continua: “ Per forza i politici non intervengono... hanno paura di quattro fighetti di città che si dicono amici degli animali, non di tutti s’intende, ma dell’orso sì...che belli...abituati come sono a dormire con l’orsacchiotto di peluche fra le gambe fin dall’asilo, e allora guai a toccare gli orsi...per loro gli animali sono sacri, non tutti, se poi l’orso sbrana un asinello, un vitello, o magari anche un montanaro, non ci si preoccupa più di tanto, quelli sono animali di serie C, compreso l’uomo, ma l’orso no, è un animale d’elite, come la tartaruga, i canguri ecc. ecc., guai a chi lo tocca! Ma adesso spero che le cose siano cambiate anche in Provincia, che finalmente affrontino il problema, chiediamo solo che sul nostro territorio, sui nostri monti, si possa dire con orgoglio. “prima i trentini”, così come va di moda, e gli orsi tornino

Che dilemma! Prima gli orsi o i trentini? Burrasca in cielo e in terra, tuoni fulmini e saette e che Dio ce la mandi buona! La tensione nell’osteria della Maroca la si può prendere per mano e scagliarla verso l’universo intero. L’Eusebio è fuori dai gangheri, sarà la tarda ora, sarà qualche goccio in più del buon vinello della Maroca, sarà che non è la prima volta che gli capita, è giunta l’ora di dire basta: “Ne ho piene le palle degli orsi che girano indisturbati sui nostri monti sbranando e riducendo a brandelli tutto quel che trovano. L’autunno scorso mi hanno devastato l’alveare e l’altro ieri mi ha sventrato una manza al

a casa loro…rimpatriamoli! E non lasciamoci intenerire dai quattro orsacchiotti che gironzolano sulle nostre

strade, poverini, così carini, smarriti, senza protezione... col cacchio! L’anno prossimo saranno anche loro or-

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pascolo, non ne posso più, altro che storie, mi prendo un fucile e l’aspetto, se arriva gli sparo...legittima difesa!” “ Hai cento ragioni, hai sentito quel che ha combinato la settimana scorsa? Ha devastato un’altra manzetta nelle nostre valli e anche due asini, un maschio e femmina gravida, per fortuna che sono riusciti a salvare l’asinello con l’aiuto di un veterinario, ora l’asinello sta bene, ma quel maledetto orso scappando sembra abbia urlato: - Ingrassatemelo per bene, torno in primavera…” aggiunge l’Alvise. “Una roba scandalosa...questa storia dell’orso deve finire...la

sacci pronti a colpire, a sbranare… si salvi chi può!” Anche Matteo Salvini da bambino era così carino, tenero, un bamboccione, chi avrebbe immaginato che sarebbe diventato l’omone che è oggi, padrone dell’Italia e presto padrone d’Europa? Ma questa è un’altra storia. Anche perché sotto sotto è un buon cristiano, tutto Chiesa e famiglie (?), magari non va a messa, tira giù qualche moccolo, ma lui il rosario se lo porta in tasca, un po’ come i Crociati antichi, la croce e la spada, ma lui s’è innovato, per lui c’è il rosario e il mitra. Il rosario per pregare la Madonna che gli conceda una buona mira e il mitra per essere al passo con i tempi. Ha fatto intendere di essere pronto

ad organizzare una nuova crociata contro gli islamici, per difendere le radici cristiane d’Europa, al grido “Dio lo vuole”, un po’ come fece a suo tempo Goffredo di Buglione, storico Duce della Prima Crociata, fuori gli islamici dall’Europa. Con un minimo di pudore ha evitato di urlare “Gott mit uns” come avrebbe voluto, ma ha chiamato a protezione i Santi Protettori d’Europa che più o meno la pensano come lui (si fa per dire!). Tutte queste cose si sono colte nel suo lungo discorso in piazza duomo a Milano che ha concluso con qualche frecciatina irriverente al Papa, suo nemico dichiarato, ma affidandosi con convinzione (?) al Cuore Immacolato di Maria perché protegga il suo

partito per vincere alla grande le elezioni europee. La cosa sembra essere rimasta indigesta alla Madonnina dall’alto del Duomo, ultime notizie ci dicono che è stata presa da una forte allergia e sono in corso visite specialistiche per capirne le cause e trovare i rimedi. E’ da un po’ di tempo che negli ambienti della Lega girano voci sconvolgenti. Salvini sembra che non possa più soffrire papa Bergoglio, troppo buonista, troppo aperto, che sta rompendo non poco con la sua accoglienza ai negri, e allora sta pensando a qualcosa di grande. Ha letto che non è molto la storia di Enrico VIII d’Inghilterra, fu lui a provocare lo scisma anglicano, si separò dalla Chiesa di Roma, e con gran parte del suo popolo andò per conto suo auto-nominandosi capo della Chiesa anglicana. Anche oggi a capo di quella Chiesa c’è la regina Elisabetta. Comodo no? Perchè non fare così anche in Italia, una Chiesa Salvinista, da non confondere con la chiesa Calvinista che vale come il due di coppe, non sarebbe male, il Papa continuerebbe con quei quattro superstiti che gli rimarrebbero e lui, Salvini, con tutti gli Italiani, raggiungerebbe l’apice della gloria, eternandosi al potere in cielo, in terra e in mare. Di certo non potrebbe essere chiamato Papa, ma potrebbe andar bene “papone”, dato che “papino” non non sarebbe consono alla sua statura. Borghezio ne sarebbe il suo vice, Di Maio gli farebbe da chierichetto così com’è uso, e potrebbe riscoprire la Isoardi per le pubbliche relazioni. La cosa è allo stato embrionale, ma molti leghisti sono sempre più convinti che sia fattibile. Non ci sarebbero più rompiballe, si acquisterebbero meriti in Paradiso, la cristianità in Europa sarebbe salva, e l’Islam definitivamente sconfitto. Una chiesa Salvinista cambierebbe la storia per il bene nostro e dei nostri figli. Questo è quanto si è letto fra le righe nel discorso di Milano, dopo le elezioni trionfali probabilmente scopriranno le carte e per noi poveri cristiani spaesati avremo una greppia rinnovata e rinsaldata su cui fare affidamento. Per morire di disperazione… Parole sante, parole del vostro Saltaro.


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