Battaglie Sindacali

Page 1

Cgilnotizie

a cura di Brunello Livorno responsabile Dipartimento comunicazione della Camera del lavoro di Biella tel 3599262 email cgilnotizie@cgilbi.it

Vuoi intervenire sui temi del sindacato? Scrivi le tue opinioni sul nostro “blog” - http://www.cgilbi.it 24 novembre 2010

PIU’ DIRITTI PIU’ DEMOCRAZIA

il è dei giovani e del lavoro PIÙ DIRITTI

Roma 27 novembre 2010 MANIFESTAZIONE NAZIONALE CGIL

“E’giunta l’ora di cambiare l’agenda politica di questo se non si è nelle condizioni di PIÙ paese; DEMOCRAZIA farlo, meglio andare al voto”: queste le parole della Segretaria generale della Cgil Susanna ROMA 27 NOVEMBRE 2010 Camusso, alla conferenza stampa di lunedì MANIFESTAZIONE NAZIONALE scorso ORE in 9,30 cuiDAlaPIAZZA CgilDELLA ha REPUBBLICA fatto il punto sulla mobilitazione in vista della manifestazione E DA PIAZZALE DEI PARTIGIANI SAN nazionale diA PIAZZA sabato 27GIOVANNI novembre. Per la Cgil manca l’idea di una prospettiva fondata sul lavoro e questo concorre a determinare una situazione di crescita della disoccupazione, in particolare di donne e giovani. Col non mettere al centro il lavoro, ha affermato Camusso “si sta costruendo un grande debito

per il futuro che peserà sulle nuove generazioni, a partire dal sistema pensionistico”. Per questo la Cgil manifesta: per una politica attiva per lo sviluppo e l’occupazione, per l’equità fiscale, per l’estensione degli ammortizzatori sociali, per un lavoro non precario e fondato su elementi di diritto e di uguaglianza. La Cgil ha fatto il punto della mobilitazione per sabato: 2.100 pullman e 13 treni speciali, oltre alla grande affluenza del Lazio.Due cortei attraverseranno la città, partendo attorno alle 10 rispettivamente da Piazzale dei Partigiani e da Piazza della Repubblica.

La Cgil di Biella è impegnata per portare a Roma 5 pullman di lavoratori, donne, giovani e pensionati (partenza alle 22,30 di venerdì). I pensionati organizzano un viaggio di 3 giornate con partenza il 26 novembre Chi vuole partecipare alla manifestazione può avvisare il suo delegato o prenotarsi nelle sedi sindacali e di lega o telefonare in Camera del lavoro al n°015 3599242.

Sommario: SCIOPERO ALLA PETTINATURA DI VERRONE Si può ancora utilizzare cassa integrazione o contratto di solidarietà

RIDOTTI I FONDI PER GLI AFFITTI

Dai 143 milioni dell’anno scorso si passa a 33 per i prossimi due anni

MADE IN BIELLA: TUTTA COLPA DEL SINDACATO Chi non gradisce l’invio di “Cgilnotizie” è pregato di comunicarcelo tramite email: provvederemo subito a sospendere le successive spedizioni


Cgilnotizie

Contro una trentina di licenziamenti

Sciopero alla Pettinatura di Verrone Si può ancora utilizzare la cassa integrazione o il contratto di solidarietà Mercoledì scorso la Pettinatura di Verrone ha inviato 26 lettere di licenziamento ad altrettanti lavoratori, affermando di aver esaurito gli ammortizzatori sociali mentre, in realtà, ha semplicemente deciso di liberarsi di maestranze in esubero. Infatti c’è ancora spazio di utilizzo della cassa integrazione straordinaria, o, meglio ancora, è possibile applicare il contratto di solidarietà, suddividendo tra l’insieme dei lavoratori la ridotta produzione e garantendo il lavoro a tutti con una diminuzione di orario settimanale. Da qui l’attuazione di uno

sciopero articolato di un’ora e mezza per turno e un’azione di presidio che rende visibili le ragioni della protesta, a cui si unisce la decisione individuale di sciopero della fame di Sergio D’Antino, storico delegato della Cgil. Per venerdì è stato fissato un incontro dove il sindacato conta di riproporre le sue soluzioni alternative al licenziamento. In vista dell’incontro il consigliere biellese Wilmer Ronzani ha rivolto un’interrogazione al Presidente Cota chiedendo alla Regione di fare pressione sull’azienda affinchè attivi soluzioni diverse dal licen-

ziamento e apra una trattativa vera col sindacato. La decisione dell’azienda di porre termine al rapporto di lavoro di 30 dipendenti è un classico dell’idea, più padronale che imprenditoriale, di avere mano libera nella sua riorganizzazione, considerando il lavoratore, che ha fatto comodo fino a ieri, un intralcio ai propri piani. Poco importa se qualche mese di cassa integrazione o di contratto di solidarietà, sommato al periodo di mobilità, consentirebbe a una parte dei lavoratori di arrivare al pensionamento o di avere una boccata di

ossigeno. E poco sembra importare che, di questi tempi, chi viene licenziato non abbia prospettive credibili di reinserimento al lavoro. A vedere questa modalità di comportamento viene da dire che, per alcuni imprenditori, la logica e lo spirito di classe continuano a funzionare alla perfezione. Al contrario quando i lavoratori e il sindacato decidono lo sciopero per tutelare le proprie condizioni materiali di vita, si parla spregiativamente di “lotta di classe”, assimilata a una concezione obsoleta da superare e criticare.

Con il disegno di legge di stabilità 2011

Ridotti i fondi di sostegno agli affitti Dai 143 milioni del 2010 si passa a 33 per il 2011 e il 2012 e a 14 milioni per il 2013 Nel Disegno di legge di stabilità 2011 che ha avuto via libera dalla Camera il 19 novembre, per il Fondo di sostegno all’affitto, istituito dalla Legge 431, c’è la previsione di un taglio pesantissimo: dai 143 milioni per l’anno 2010 si passerà a 33 milioni di euro per ciascuno dei prossimi due anni. Nel 2013 lo stanziamento sarà simbolico, con solo 14 milioni di euro. Si tratta di una delle ultime misure derivante dalla drastica riduzione dei trasferimenti statali a Regioni e Comuni.

Il provvedimento va a colpire tutta quell’area, assai vasta, di persone (singoli o nuclei familiari) che hanno un reddito talmente basso da non essere in condizione di sostenere il costo degli affitti, compresi quelli degli alloggi più economici. Si produrranno ovviamente conseguenze sociali pesanti in materia di sfratti. Questa misura si iscrive in una politica di vera e propria macelleria sociale di un Governo che non ha alcun pudore nel colpire gli strati sociali più deboli del

Paese. Si pensi ai Fondi per le non autosufficienze, progressivamente ridotti fino alla loro scomparsa. Si consideri la riduzione del personale di sostegno per i soggetti diversamente abili nella scuola. E l’elenco potrebbe continuare fino alla nausea. E’ lo stesso Governo che si riempie la bocca di “famiglia” e di “difesa della vita” e poi ne calpesta quotidianamente i fondamenti rendendo insopportabili le condizioni delle persone socialmente o fisicamente svantaggiate.


Cgilnotizie

MADE IN BIELLA Su “il Biellese” di venerdì scorso il “senatore della libertà” Gilberto Pichetto ci fa la morale e ci spiega che il Governo è stato il primo in Europa a varare il Programma nazionale di riforma, denominato Europa 2020. Alla faccia, dice in sostanza Pichetto, di certa polemica politica e giornalistica che prescinde dal merito delle questioni. Che questo Governo, dallo storico “contratto con gli italiani”, si eserciti magistralmente con i proclami e le dichiarazioni di intenti non è una novità. Come non è una novità che il suo concreto operare smentisca i propositi e che sulle riforme e ammodernamenti

Tutta colpa del sindacato e dei precari annunciati non sia stato investito il becco di un quattrino. Dove Pichetto supera se stesso è nell’imputazione del debito pubblico ai “decenni di spreco e consociativismo politico e sindacale”. Ci vuole una bella faccia di bronzo per dimenticarsi che l’ultimo governo che ha ridotto il debito pubblico è stato quello di Prodi. Dopo il

debito ha cominciato a risalire e Berlusconi imperversa nel Paese da un ventennio, più che meno. Per Pichetto gli sprechi sono quelli causati dal “consociativismo sindacale” che ha sostenuto gli stipendi... d’oro dei lavoratori (pubblici e privati). E il senatore chiama in causa anche i costi della scuola con i precari alla “ricerca di uno stipendio purchessia”. Che faccia tosta questi precari che pretendono un lavoro di qualsivoglia genere! L’unico stipendio legittimo è quello di Pichetto, un professionista della politica perfezionatosi nel corso degli anni nella specialità del galleggiamento.

in breve... notizie in breve... notizie in breve... notizie Primi passi per il contratto del credito Attraverso una disdetta comune tra i sindacati di categoria e l’Abi, il contratto nazionale del credito andrà in scadenza il 31 dicembre prossimo. Una lettera unitaria delle segreterie Dircredito, Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil. Silcea, Sinfub, Ugl e Uilca fissa l’avvio del percorso contrattuale incardinato su due obiettivi di fondo: il recupero e il mantenimento del reale potere d’acquisto delle retribuzioni e l’individuazione di traguardi occupazionali per i giovani, superando forme di precarietà e privilegiando il lavoro a tempo indeterminato. Commissioni di lavoro si metteranno in moto per definire i contenuti della piattaforma contrattuale da qui al gen-

naio 2011, operando su quattro filoni: giovani, nuova occupazione e politica degli orari; salario, inquadramento, sistemi di incentivazione e contrattazione di secondo livello; area contrattuale, welfare, pari opportunità, sicurezza; commissione “quadri”. Il nuovo contratto parte con il piede giusto, sia in termini unitari che nella qualità dei contenuti. A gennaio la piattaforma sarà presentata ai lavoratori per avviare poi il confronto con la controparte.

Verso uno statuto per le imprese Questa estate Tremonti voleva modificare l’articolo 41 della Costituzione, quello che sottolinea il ruolo e le relative responsabilità sociali delle imprese, in nome dell’ennesima crociata di sapore neoliberista.

L’idea non ha fatto molta strada e non ha trovato grandi proseliti sul versante imprenditoriale, forse più interessato a recuperare in tempi ragionevoli i crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. La Camera pare avere imboccato la via giusta, accorpando proposte di maggioranza e opposizione, per puntare soprattutto a incentivi fiscali e allo snellimento delle procedure burocratiche che rallentano lo sviluppo delle piccole e medie aziende. Si pensa a uno “Statuto delle imprese” che recepisca le direttive europee creando condizioni favorevoli alla crescita e alla vita delle aziende: accesso al credito, semplificazione amministrativa, interventi fiscali, innovazione tecnologica, efficienza energetica, ambiente, sostegno agli investimenti e alla formazione, partecipazione agli appalti pubblici. Tutte cose che si possono fare lasciando in pace la Costituzione e concretizzando le buone intenzioni con investimenti adeguati.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.