17 novembre

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Cgilnotizie

a cura di Brunello Livorno responsabile Dipartimento comunicazione della Camera del lavoro di Biella tel 3599262 email cgilnotizie@cgilbi.it

Vuoi intervenire sui temi del sindacato? Scrivi le tue opinioni sul nostro “blog” - http://www.cgilbi.it 17 novembre 2010

PIU’ DIRITTI PIU’ DEMOCRAZIA

il è dei giovani e del lavoro

Roma 27 novembre 2010 MANIFESTAZIONE NAZIONALE CGIL

PIÙ DIRITTI PIÙ DEMOCRAZIA riportare il lavoro, i suoi diritti e la contrattazione al

LA CGIL IN PIAZZA PER l

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centro del confronto politico e sociale ROMA 27 NOVEMBRE 2010 cambiare radicalmente la politica del Governo che non ha dato risposte alla crisi MANIFESTAZIONE NAZIONALE chiedere politiche attive per lo sviluppo, l’equità fiscale e la giustizia sociale ORE 9,30 DA PIAZZA DELLA REPUBBLICA uscire Edalla crisi con una DA PIAZZALE DEI PARTIGIANI nuova politica economica e sociale A PIAZZA ai SANproblemi GIOVANNI dare risposte dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani Serve una svolta radicale nella politica economica e sociale del Governo per contrastare la crisi e realizzare una crescita che manca.

La Cgil di Biella è impegnata per portare a Roma 5 pullman di lavoratori, donne, giovani e pensionati. I pullman degli attivi partiranno alle 22,30 di venerdì 26 novembre davanti alla Camera del lavoro. Il rientro avverrà nella giornata del 27 novembre, dopo la manifestazione, con due alternative: alle ore 15,30 e alle ore 21,30. Si raccomanda di prenotare urgentemente per evitare di non trovare più posti liberi. I pensionati dello Spi Cgil hanno invece deciso per una tre giorni, con partenza alle ore 8 del 26 novembre e rientro nel pomeriggio del 28 novembre. Sono previsti due pernottamenti. Chi vuole partecipare alla manifestazione può avvisare il suo delegato o prenotarsi nelle sedi sindacali e di lega o telefonare inCamera del lavoro al n°015 3599242

Sommario: DECISO IL FALLIMENTO PER PHONEMEDIA Impegno sugli ammortizzatori sociali e per la ricollocazione al lavoro

IL SINDACATO DIFENDE LE COMUNITA’ MONTANE Lo scarica barile, partito dal Governo, sembra proseguire con la Regione

MADE IN BIELLA: GIOCHI DI GUERRA IN BARAGGIA Chi non gradisce l’invio di “Cgilnotizie” è pregato di comunicarcelo tramite email: provvederemo subito a sospendere le successive spedizioni


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Una vertenza che lascia l’amaro in bocco

Deciso il fallimento per Phonemedia Il sindacato impegnato sugli ammortizzatori sociali e sulla ricollocazione al lavoro Quello che avevamo purtroppo previsto, si è verificato: il Tribunale di Novara ha deciso il fallimento di Phonemedia, la rete di call center sparsi su Biella, Trino e Ivrea che, all’inizio della crisi occupava 150 ragazze e ragazzi nel solo biellese. I giovani di Phonemedia, con il sindacato e, in particolare Slc Cgil, hanno tenuto la piazza per più di un anno con scioperi, assemblee permanenti, manifestazioni e presidi, difendendo con le unghie e con i denti il loro posto di lavoro, dando visibilità alle loro ragioni e alle politiche nefande di una direzione tanto latitante nei confronti dei lavoratori quanto impegnata in opera-

zioni sotterranee, speculazioni finanziarie, passaggi proprietari che hanno messo in gioco migliaia di posti di lavoro in tutto il Paese. Adesso l’impegno del sindacato e di molti lavoratori che hanno deciso di non mollare è di garantire la continuità della cassa integrazione e di chiedere alla Regione e alla Provincia di attivare iniziative per la ricollocazione dei tanti lavoratori rimasti a piedi. La vicenda, tuttavia, merita qualche considerazione di ordine generale, perché ci rappresenta una faccia non secondaria della crisi economica, dove ci sono evidenti difficoltà di mercato con imprese che hanno

tutte le carte in regola per essere aiutate, ma dove come sempre c’è una parte sommersa capace di trarre profitto dalle difficoltà generali, speculandoci sopra e navigando sottotraccia. Spesso e sovente le procedure e gli iter burocratici delle crisi aziendali consentono, quando si arriva alla fase conclusiva del fallimento, di ridurre le imprese a vuote carcasse, perdendo magari per strada, tra un passaggio e l’altro, i responsabili primari della “malagestione”. E, ovviamente, i lavoratori e le lavoratrici, che non hanno alcuna voce in capitolo nelle scelte di impresa, sono quelli e, il più delle volte gli unici, che ne pagano tutte le con-

seguenze. Governo, politici ed anche qualche sindacalista dovrebbero riflettere sul fatto che l’uso e l’abuso di flessibilità, precariato e contratti a termine che nei call center sono la regola, non garantiscono affatto la competitività e il consolidamento industriale delle imprese. Anzi, avviene l’esatto contrario. Ed infine, se è vero come è vero, che la crisi che stiamo vivendo è figlia di un mercato e di uno sviluppo senza regole, togliere quelle che ci sono – come qualcuno sta facendo – significa lavorare per ricreare le stesse condizioni che hanno costruito il disastro che continua a sovrastarci.

Ieri convocata l’assemblea dei dipendenti

Il sindacato difende le Comunità Montane Uno scarica barile che parte dal Governo e adesso investe la Regione Ieri pomeriggio, con le segreterie regionali di categoria Cgil, Cisl e Uil, si è tenuta l’assemblea dei dipendenti delle tre Comunità Montane Biellesi. In questi giorni assemblee analoghe si stanno svolgendo in tutte le province, a fronte del rischio che la Regione metta in mora le Comunità, senza per altro chiarire che ne sarà di chi ci lavora e delle funzioni e dei servizi in capo alle stesse. Un rischio reale rispetto al fatto che il Governo ha staccato la spina dei finanziamenti, dopo che nel

2008 aveva tagliato 33, 4 milioni, raddoppiati a 66, 8 nel 2009. Sindacati e dipendenti convengono che il motivo principale dell’attacco alle Comunità montane ha poco a che vedere con la funzione sociale delle stesse, mentre ha molte ragioni reali nel fatto che si tratta di organismi di secondo grado la cui soppressione non mette in crisi poteri politici “forti”. L’altra questione riguarda esattamente le funzioni delle Comunità che intervengono su questioni fondamentali

del territorio e della montagna (dall’agricoltura, alle acque, al turismo e all’artigianato) e in molti casi gestiscono servizi sociali altrettanto importanti (scuole materne, assistenza agli anziani,mense, trasporto alunni e altro). Interventi che i singoli Comuni, specie i piccoli che sono la maggioranza, non possono surrogare. Né è pensabile che una “unione di Comuni” possa sostituire le Comunità, considerando che l’unificazione di Enti o di servizi è volontaria e non

si avvertono grandi spinte in questa direzione. Pertanto l’assemblea, come sta avvenendo in tutta la Regione, ha votato un documento che affida un mandato preciso a Cgil, Cisl e Uil: difendere le Comunità montane e le loro prerogative; tutelare i posti di lavoro del personale; verificare e garantire finanziamenti adeguati da parte della Regione; chiedere alla Regione di esporre in termini chiari i suoi intendimenti che, al momento, non sono stati esplicitati.


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MADE IN BIELLA “La nuova Provincia” della scorsa settimana ha dato notizia delle escursioni in Baraggia di un gruppetto di torinesi, travestiti da soldati ciclisti della 116° Divisione panzer, unità militare di élite delle forze armate hitleriane nella seconda guerra mondiale. Più esattamente si tratta dei soci del gruppo “116 Panzer Division Windhund” che impegna (si fa per dire) il proprio tempo libero in manifestazioni “rievocative”. Ma cosa rievocano questi soldatini della domenica? La Wehrmacht e il fuhrer nazista? O, considerando, il carattere dilettantesco dell’impresa, rie-

Giochi di guerra in Baraggia sumano la “grande Tomania” di Charlie Chaplin? A noi, che in tema di rivisitazione storica, vengono in mente i partigiani che operavano in Baraggia e morirono per liberare il nostro territorio dal nazifascismo, questo tipo di rievocazione fa venire l’orticaria, accompagnata da una buona dose di ribrezzo.

Pensando poi ai ragazzi italiani che, nell’Afghanistan in guerra, ci lasciano la pelle, mette tristezza vedere in giro qualcuno che, con guerre vecchie, ci gioca e si diverte pure. Infine ci viene in mente la storia delle complicate trattative tra i pastori biellesi e le autorità militari per poter percorrere con le pecore tratti della Baraggia. Dall’attività dei “rievocatori”, almeno buone notizie per la prossima transumanza: ai pastori basterà indossare una divisa dell’esercito dell’Adolfo buonanima e travestire le pecore da pastori tedeschi!

in breve... notizie in breve... notizie in breve... notizie Iris e Cissabo: le mani avanti di Fp Cgil La ventilata “riforma” regionale della sanità con l’applicazione del modello lombardo che accorpa gli ospedali, separandoli dalle Asl, ha messo in circolazione l’ipotesi di un passaggio di Iris e Cissabo sotto la direzione dell’azienda sanitaria locale. La tendenza della Giunta regionale di decidere senza sentire e consultare gli attori sociali, territoriali e i soggetti che operano sul campo ci costringe a ragionare sui se, sui ma e sulle novità che apprendiamo a mezzo stampa. La Fp Cgil, con un comunicato mette comunque le mani avanti precisando che “la riforma della Pubblica Amministrazione si fa partendo dalla lotta agli sprechi e consolidando le esperienze virtuose e di eccellenza”. Dopo avere chiarito che il sindacato seguirà, passo a passo, tutte le proposte che verranno avanzate, la Funzione pubblica della Cgil biellese ricorda gli obiettivi che intende perseguire: “- percorso trasparente e democratico di discussione e decisione; - salvaguardia e miglioramento del servizio pubblico, soprattutto nel

campo socio assistenziale e sulla gestione dei servizi associati; - difesa e aumento dei livelli occupazionali delle strutture, con la gestione diretta dei servizi appaltati, la salvaguardia e il riconoscimento delle professionalità acquisite in tanti anni di lavoro proficuo”.

La Cassazione sui recuperi contributivi La Cassazione, con una sentenza emessa agli inizi di novembre, chiarisce che l’assunzione di mano d’opera extra-comunitaria in violazione delle leggi sull’immigrazione nulla toglie alla successiva possibilità dell’Inps di operare per il recupero dei contributi non versati sui lavoratori “in nero”. In sostanza, secondo la Cassazione, il recupero dei contributi è dovuto in quanto l’assunzione di lavoratori privi di permesso di soggiorno, oltre ad essere una violazione della legge attraverso l’evasione contributiva, diventa anche un elemento negativo per le regole di mercato introducendo aspetti distorsivi sulla concorrenza, a danno delle imprese che operano rispettando la legge.

Spostato lo sciopero dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast hanno deciso di rinviare al 9 e 10 dicembre lo sciopero degli addetti al trasporto locale, ferroviario e servizi, già programmato per il 18 e 19 novembre. Lo sciopero, come è noto, era stato indetto per sbloccare la trattativa contrattuale riferita agli aumenti salariali del 2009 e 2010. La decisione del rinvio è dovuta all’impegno assunto dal ministro Matteoli di attivare risorse finanziarie a sostegno del settore, inclusa la quantificazione di quelle necessarie per la parte economica del contratto. I sindacati dei trasporti pertanto hanno deciso la nuova data sia per dare un segnale alla disponibilità manifestata dal ministro che per sostenere una adeguata mobilitazione in vista della discussione parlamentare dove si verificherà in concreto se le risorse promesse sono presenti in finanziaria.


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