Il Provinciale e il Rosone OGGI - 1/2022

Page 1

Giugno 2022_Layout 1 08/07/22 11:07 Pagina 1

ANNO XXXIII

1

2022 Una copia € 2,00 Sped. in abb. post. 50%

FONDATO DA FRANCO MARASCA

Al Teatro Garibaldi di Lucera

In merito al conflitto tra Russia e Ucraina

Verità, giustizia, amore e libertà condizioni irrinunciabili per la pace

A

ffermava Papa Giovanni Paolo II che la pace ha bisogno di quattro condizioni per realizzarsi: verità, giustizia, amore e libertà. Non un’operazione di poco conto. Ciascuna di queste condizioni, da sola, appare come una montagna impervia da scalare, figuriamoci prese tutte e quattro insieme per raggiungere un traguardo ineludibile per la convivenza civile e serena della comunità mondiale qual è la pace. Eppure, al cospetto di ciò che sta accadendo ormai da quasi cinque mesi in Ucraina, non si può arretrare e non ci si può arrendere, né far finta di niente. La pace è una condizione troppo importante, irrinunciabile, per aspettare, inoperosi, che prima o poi si realizzerà come fosse un esercizio di magia. Proviamo a ragionare, calando ciascuna delle condizioni dettate da Giovanni Paolo II nella situazione che si è determinata nel bel mezzo dell’Europa: c’è verità in tutto ciò che sta accadendo? Non ci sembra, considerata la propaganda da cui siamo sommersi, massicciamente diffusa da entrambi gli schieramenti. Scrutiamo sia pure barlumi di giustizia? Meno che meno: dove c’è guerra e si ode il rombo delle armi non può esserci giustizia. Una guerra non è mai giusta per definizione. Percepiamo afflati di amore nel succedersi quotidiano di massacri e violenze che i mass media sottopongono alla nostra vista e al filtro del nostro cuore? Assolutamente no: la guerra è odio, avversione, disprezzo del prossimo. Tutt’altra cosa che amore. Infine: avvertiamo aneliti di libertà da parte delle popolazioni vessate e costrette a fuggire dalla propria terra e dalle proprie abitazioni ma non libertà diffusa come sentimento e come valore condiviso e istituzionalmente garantito. La guerra è costrizione e sopruso. La libertà è la prima delle sue vittime. Non è certamente una matassa agevole da sbrogliare, quella della contesa in atto in Ucraina e non è un caso che la fase della mediazione langua e viva di sussulti tanto sporadici quanto fiacchi e scarsamente perentori, alimentando una prospettiva che minaccia di perpetuarsi a lungo animata dai proclami di entrambi i contendenti che affermano convintamente di inseguire una vittoria conclusiva che arriverà, presto o tardi che sia. Che vuol dire vincere? Conquistare un’area territoriale sempre più estesa? Infliggere all’avversario perdite più cospicue? Mai il concetto di vittoria è stato più criptico, sibillino e perfido di quello che si sostiene da cinque mesi ai confini dell’Unione Europea. Intanto le immagini della devastazione urbana, delle vittime, dei profughi diretti verso un incerto futuro prossimo, della miseria e della disperazione continuano a catturare il nostro cuore lentamente, ma inesorabilmente. Papa Francesco si propone ogni giorno come ostinato e mai rassegnato ambasciatore di pace, disposto a recarsi a Kiev o dovunque altro si possa intavolare una riflessione risolutiva. Proprio a uno dei tanti appelli di Francesco affidiamo la chiusura di questa nota, sperando che sia di buon augurio per ritrovare presto una condizione umana che sembra essersi smarrita tra un rombo di cannone, un sibilo di missile e un’apocalittica minaccia di ricorso alle armi nucleari: «In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano, c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi!». Duilio Paiano

Successo della cerimonia conclusiva del Premio letterario Umberto Bozzini

N

ella splendida cornice del Teatro Garibaldi di Lucera si è svolta la cerimonia di premiazione della VIII edizione del Premio Letterario Nazionale Umberto Bozzini. Il Premio, organizzato e promosso dall’Associazione culturale Mythos, in primis dalla presidente Lucia Anna Modola, con il patrocinio del Comune e del Club per l’Unesco di Lucera, e della Fondazione Monti Uniti di Foggia, articolato in tre sezioni - Teatro (testo inedito), Narrativa (testo inedito) e Poesia (liriche inedite) - ha l’obiettivo di far conoscere la figura e le opere del grande drammaturgo e poeta lucerino, di promuovere la creatività di nuovi talenti, e di ricordare l’appellativo di “città d’arte e di cultura” della città di Lucera (FG), forte di uno straordinario passato storico e culturale. La partecipazione all’edizione 2022 è stata particolarmente nutrita, con lavori pervenuti da ogni parte d’Italia sottoposti alla valutazione della giuria così composta: prof. Paolo Emilio Trastulli Appolloni Figliola, presidente; membri i docenti universitari Francesco De Martino e Cosma Siani, la prof. Falina Martino Marasca, responsabile delle Edizioni del Rosone (Fg) e la presidente di Mythos prof. Lucia Anna Modola. Particolarmente apprezzati i testi teatrali presentati al Concorso 2022 come evidenziato anche dalla relazione conclusiva del Premio firmata dal presidente prof. Paolo Emilio Trastulli. Hanno partecipato alla riuscita manifestazione anche il sindaco di Lucera Giuseppe Pitta, l’assessore alla

cultura del Comune di Lucera Antonella De Sabato, il presidente Unesco di Lucera dott. Girolamo Calcagni, il dott. Piero Agnusdei segretario del Premio, l’avvocato Luigi Follieri e il dott. Maurizio La Cava tra i sostenitori del Premio, il prof. Mario Tibelli, che ha letto con Marco Barbaro, Lello De Mare e Valter Montepeloso, componenti del Gruppo Mythos, i testi premiati e segnalati. Assente giustificato il professor Paolo Emilio Trastulli per motivi legati alla sua salute ma che, tuttavia, ha fatto ugualmente giungere il suo saluto agli organizzatori del Premio e a tutti i presenti in sala. La piacevole serata è stata egregiamente presentata da Sarita Monti e Simona Terlizzi, disinvolte e padrone F. Martino Marasca (continua a pag. 6)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.