Utilizzo del triamcinolone acetonide in chirurgia oculare
>> Triamcinolone nella gestione delle complicanze della chirurgia della cataratta La rottura della capsula posteriore ed il prolasso di vitreo durante la chirurgia della cataratta, sono comuni complicanze di questa chirurgia, e, se non gestite al meglio, possono portare ad una serie di problematiche nel periodo post-operatorio, tali da compromettere il risultato anatomo/ funzionale, anche in modo serio. Ciò perchè talvolta il chirurgo del segmento anteriore può non essere in grado di gestire un evento inaspettato. La rottura capsulare con prolasso vitreale in corso di facoemulsificazione è una complicanza intraoperatoria con incidenza molto variabile, sicuramente legata alla capacità ed esperienza del chirurgo. Dalla Letteratura, sappiamo che essa spazia dallo 0.45 % fino al 7%14-15. E le più comuni conseguenze sono l’edema maculare cistoide ed il distacco di retina. È bene quindi che il chirurgo sia pronto e preparato a dover gestire tale evenienza. È anche vero però che spesso non solo il neofita, ma anche il chirurgo esperto, può incorrere in un’errata valutazione e produrre manovre incerte in caso di complicanza, e non gestire la stessa al meglio. Ciò perchè si tratta spesso di casi in cui la pupilla stretta, l’edema corneale/epiteliale o la trasparenza del gel vitreale possono ingannare l’operatore. A tal proposito, l’uso del TA può essere estremamente utile nella gestione del prolasso di vitreo durante una facoemulsificazione che si sia complicata. Infatti, una volta iniettato in camera anteriore il TA si lega alle fibrille vitreali, alla ialoide anteriore e ai residui capsulari rendendoli estremamente visibili. È possibile quindi evidenziare la presenza di vitreo in campo pupillare, in camera anteriore e nelle brecce corneali. A questo punto sarà possibile eseguire, in tutta sicurezza e in modo assolutamente radicale, una vitrectomia anteriore.
Caso 6 - Rottura capsulare in corso di facoemulsificazione
Figure 16-17-18 Vitrectomia anteriore 25g via limbus dopo iniezione di TA: si evidenziano i residui capsulari e la fibre vitreali prolassate in camera anteriore.
Caso 7 - Avulsione del sacco capsulare in corso di facoemulsificazione
Tecnica chirurgica In tali casi il nostro modus operandi16 prevede l’utilizzo di un vitrectomo posteriore ad alta velocità (25 o 23 gauge) associato ad un’infusione, sempre 25/23g, posizionata in camera anteriore, al fine di stabilizzare il bulbo oculare. I parametri che utilizziamo sono quelli della vi-
Figura 19 Dopo iniezione di TA e lavaggio della camera anteriore si apprezza ialoide anteriore integra senza prolasso di vitreo
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viscochirurgia
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