Estratto romano

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Complicanze in chirurgia della cataratta

Classificazione degli stafilomi secondo Curtin BJ TIPO I: Stafiloma posteriore

TIPO VI: Stafiloma combinato tipo I e II

TIPO II: Stafiloma maculare

TIPO VII: Stafiloma combinato tipo I e III

TIPO III: Stafiloma peripapillare

TIPO VIII: Stafiloma su più livelli

TIPO IV: Stafiloma nasale

TIPO IX: Stafiloma settale

filo sclerale ed una margine di sicurezza. Il profilo morfologico dello stafiloma è più pericoloso nel tipo I (singola ectasia sclerale al polo posteriore), nel tipo VI (duplice ectasia al polo posteriore e alla macula) e nel tipo IX (lo stafiloma è diviso in compartimenti da sottili pliche). Questi tipi hanno rispetto agli altri descritti una maggiore lunghezza assiale ed una maggiore asimmetria7. Lo stafiloma tende ad aumentare con l’età con il concomitante aumento della lunghezza assiale8. Una medesima condizione anatomica si può riscontrare in un occhio emmetrope in presenza di un’orbita stretta. In tal caso ancora l’equatore del bulbo risulta essere in posizione più posteriore rispetto alla rima orbitale (Figura 4). In tali condizioni lo spazio in cui muovere l’ago è ridotto con aumentato rischio di danno iatrogeno.

Complicanze Perforazione bulbare TIPO V: Stafiloma inferiore

TIPO X: Stafiloma complicato

l’equatore bulbare in un occhio emmetrope è situato a circa 12.5 mm dal limbus, mentre è più posteriore in un occhio miope creando dunque un diverso rapporto anatomico con la rima dell’orbita presa come riferimento alla introduzione dell’ago. Tutti gli occhi con stafiloma postico sono miopi, in media con una lunghezza assiale di 27.5 mm, laddove il 9% degli occhi senza stafiloma hanno una lunghezza assiale superiore ai 25 mm. Sono comunque descritti in Letteratura occhi con lunghezza assiale di 32.5 mm in assenza di stafiloma postico6. Inoltre l’ectasia sclerale può non essere simmetrica al polo posteriore rendendo difficile delineare un pro-

La perforazione del bulbo ed ancor più l’iniezione intraoculare di anestetico, sono le più temute complicanze di una iniezione retrobulbare. Il trauma indotto dall’ago può essere penetrante o perforante. Un trauma penetrante del globo oculare può determinare l’iniezione di anestetico nella cavità vitreale con concomitante aumento della pressione intraoculare, tale da determinare una possibile esplosione del bulbo9. Bisogna dunque riconoscere una perforazione bulbare prima che il danno possa essere aggravato dalla iniezione intrabulbare. Difficile descrivere la sensazione di perforazione del bulbo riportate in Letteratura da parte di chi somministra l’anestesia. La pressione necessaria per iniettare anestetico nella guaina del nervo ottico o intrasclerale è di circa 138 mmHg, dunque quattro volte superiore alla resistenza riscontrata nella iniezione nel tessuto adiposo retrobulbare (circa 35 mmHg)10. La resistenza all’iniezione intrabulbare comunque talora è stata descritta essere molto bassa, tale da essere

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