Tecniche di impianto a fissazione iridea
Per stringere il nodo le due estremità sono tirate in direzione opposta; quindi, il nodo scivola (Figura 7) nel punto di ancoraggio all’iride senza esercitare trazioni. Una volta stretto il nodo i fili sono tagliati introducendo delle forbici Vannas (Figura 7a) e l’ottica è riposizionata dietro l’iride (Figura 7b).
Figura 7. Nodo di Siepser. Tirando l’estremità dell’iride, il nodo scivola nel punto di ancoraggio irideo (da Chang et al., 2004)
Indicazioni Come è stato detto, la possibilità di eseguire questa tecnica dipende da molteplici fattori legati alle caratteristiche della lente, al tipo di sublussazione e alle condizioni anatomiche delle strutture oculari.
Caratteristiche della IOL
La IOL deve essere integra in tutte le sue parti. La lente ideale è una 3 pezzi, con anse in PMMA angolate di 5°, in materiale acrilico. Il diametro dell’ottica di 6 mm e la lunghezza totale della lente di 13 mm. Un’ottica minore di 5 mm determinerebbe, al minimo grado di decentramento (<5°), l’esposizione del bordo della lente con fastidiosi sintomi visivi. Viceversa, con un’ottica maggiore di 6 mm, i margini della lente sarebbero troppo vicini al punto di ancoraggio delle suture quindi, determinerebbero un danno meccanico. Grado e tipo di sublussazione
La sublussazione di una PC IOL fuori dal sacco capsulare (Figura 8) agevola l’esecuzione della fissazione iridea perché consente una facile cattura pupillare dell’ottica. La situazione ideale è quella in cui si verifica una parziale dislocazione della IOL con cattura pupillare10 (Figura 9). La sublussazione della IOL nel sacco (in-the-bag) (Figura 10) presenta maggiori difficoltà per due motivi11.
Figura 7a-b. Una volta stretto il nodo i fili sono tagliati introducendo delle forbici Vannas e l’ottica è riposizionata dietro l’iride (da Chang et al.,2004)
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