Il domenicale di Casoria

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Anno III - Numero 18 del 19 maggio 2013

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Domenica 19 maggio 2013

Anno III - Numero 6 del 10 febraio 2013

pag. 2 Vignetta di Carmine Mondola pag. 3 Editoriale di Ciro Crescentini

pag. 4 Politica di Mario Romano pag. 5 Politica di Giani Bianco pag. 6 Riceviamo e Pubblichiamo pag. 7 Riceviamo e Pubblichiamo pag. 8 Politica di Angelo Ferro pag. 9 I fatti di La Redazione pag. 11Italia di Pietro Simonetti pag. 12 Eventi di Marzia Luciano pag. 13 Rubrica di Monica Balsamo pag. 14 Eventi di Emiliana Cresci pag. 16 Rubrica di Michele Della Gala pag. 17 Il Napoli di Pasquale Lucchese pag. 18 Attualità di Pina Paone pag. 19 Attualità di Pina Paone pag. 21 Cultura di Vittoria Caso pag. 22 Rubrica di Ilaria Puglia pag. 23 Rubrica di Ilaria Puglia RISTRUTTURAZIONI TOTALI E PARZIALI DI APPARTAMENTI RISTRUTTURAZIONE DI ESTERNI DI INTERNI EDIFICI O PARCHI - TETTO TERMICO PRONTO INTERVENTO E MANUTENZIONE

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Direttore responsabile: Pasquale D’Anna direttoredomenicale@libero.it Caporedattore: Gilda Longhi redazionedomenicale@libero.it Redazione: Via G. Marconi, 80026 Casoria (NA) redazionedomenicale@libero.it Stampa:

Via dell’Indipendenza, 37 80021 Afragola (NA) graficatuccillo@libero.it

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Periodico settimanale a diffusione gratuita Anno III n. 18 - 19 maggio 2013 Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 4925 del 28/09/2011

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Edito da: Associazione Culturale Kasauri Casoria (NA) Progetto Grafico e Impaginazione: Marco Capparone Questo numero è stato chiuso in redazione Giovedi 16 maggio 2013

Il graffio di Ciemme

Tommà, sono un pò confuso...ma sono ancora io il Sindaco di Casoria ?

LA REDAZIONE Rosaria Ascolese

Marzia Luciano

Tommaso Arcella

Pellegrino Mazzone

Gianni Bianco

Carmine Mondola

Marco Capparone

Raffaele Nocera

Vittoria Caso

Pina Paone

Valerio Cresci

Francesco Pagliuca

Emiliana Cresci

Eduardo Paola

Gennaro Crispino

Amalia Vettoliere

Gea D’Anna

Maria Ranieri

Massimo D’Auria jr

Mario Romano

Michele Della Gala

Vincenzo Russo

Ciro Esposito

Pina Savorra

Angelo Ferro

Luca Tramici

Maria Gentile

Umberto Simonetti

Pasquale Lucchese

Ernesto Valiante

Pietro Simonetti

Giovanni Manfredi

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Domenica 19 maggio 2013

Ciro Crescentini cirocresc@libero.it

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li istituti locali e nazionali continuano a sottovalutare la situazione sociale nel Paese e nel Mezzogiorno. Le famiglie vivono uno stato di estrema difficoltà, tantissime non riescono a pagare il fitto di case e rischiano di essere sfrattate per morosità. I giovani subiscono ingiustamente una devastante precarietà, aumenta il tasso delle donne disoccupate. Una bomba sociale. Una bomba sociale che potrebbe esplodere determinando durissime proteste o atti di esasperazione. Il ‘governissimo’ guidato da Enrico Letta, sostenuto dal Pdl e dal Pd, pensa di controllare la rabbia, la protesta sociale inasprendo le misure di ordine pubblico? Sarebbe una scelta pericolosissima trasformare le lotte sociali sindacalizzate e non, in ‘problemi di ordine pubblico’ o affrontandole con le ‘circolari prefettizie’. I principali istituti economici sostengono che fino alla fine del 2014, avremo un aumento dei disoccupati. Eppure il ‘governissimo’, l’esecutivo delle ‘larghe intese’, sostiene e sbandiera ai quattro venti che il lavoro “è una priorità”. Come intende affrontare il tema ‘lavoro’ il governissimo del ‘compagno’ Letta? Sembra che voglia modificare la scellerata legge Fornero(e non cancellarla del tutto) per legittimare la flessibilità selvaggia e i licenziamenti facili. Il neo Presidente del consiglio ha annunciato un “allargamento della flessibilità in entrata” che, a ben vedere, si risolve invece in una totale liberalizzazione dei contratti a termine.

EDITORIALE

LA LOTTA PER IL LAVORO E LA DIGNITA’ NON SONO PROBLEMI DI ORDINE PUBBLICO La liberalizzazione dei contratti a termine in concreto comporta che i lavoratori nuovi assunti (e tutti sarebbero assunti con tale tipo di contratto) vivrebbero sotto un perenne ricatto occupazionale di mancato rinnovo, perdendo ogni dignità e possibilità di far valere i propri diritti, a cominciare da quelli sindacali. Lo Statuto dei Lavoratori diventerebbe semplicemente inutile. Per non parlare dell’idea bizzarra sostenuta dai ‘profeti del pensiero unico’ ossia dagli esperti di diritto del lavorodel Pd e del Pdl secondo i quali la normativa sul lavoro dovrebbe variare in funzione delle fasi di espansione o recessione della produzione: una sorta di legislazione à la carte, da modificare ogni volta in funzione della congiuntura. Se così fosse, ci troveremmo al cospetto dell’ennesimo colpo sparato su una disciplina dei contratti di lavoro ormai ridotta a colabrodo, che da un punto di vista economico finirebbe al limite per accrescere l’instabilità dell’occupazione e del monte salari, e potrebbe persino arrivare a deprimere i loro già disastrosi andamenti medi. Emergenza lavoro ed emergenza casa. Due temi che s’incrociano per le fasce più deboli. Non è possibile individuare soluzioni immediate. Allora si attui la proposta presentata da alcune forze sociali e politiche di introdurre un reddito di cittadinanza. L’ Italia è l’unico paese nell’Unione Europea - insieme a Grecia e Ungheria - a non possedere nessuno strumento istituzionale di garanzia di un reddito minimo a ca-

rattere universalistico. E i risultati purtroppo si vedono: abbiamo uno dei tassi più elevati di povertà relativa, calcolata dall’Istat su una percentuale vicina al 13 per cento e da Eurostat addirittura vicina al 20 per cento. Il reddito di cittadinanza, chiamato anche reddito di esistenza e reddito universale, è una forma di sostegno economico. Oltre a garantire i bisogni primari della persona, il reddito di cittadinanza è inteso come un reddito di entità tale da consentire alle persone di vivere in una propria abitazione e rendersi comunque autonomi dalla famiglia. In Italia il reddito di cittadinanza viene frequentemente confuso con il reddito minimo garantito. Mentre il reddito minimo garantito è un semplice sussidio erogato a tutti gli inoccupati, disoccupati e precariamente occupati, iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego, il reddito di cittadinanza è un reddito di base universale pagato a tutti, senza alcun obbligo di attività, per una somma sufficiente a esistere e a partecipare alla vita della società. Tutti gli altri redditi privati (per la maggior parte redditi da lavoro) sono aggiunti a questo reddito di base. Questo reddito è:Inalienabile e incondizionato (al contrario dell’indennità di disoccupazione, condizionata alla ricerca di un lavoro); corrisposto alle persone fisiche e non alla famiglia, così da promuovere l’autonomia dell’elemento più debole della famiglia, anziché il benessere della famiglia intesa come entità indivisibile.

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Domenica 19 maggio 2013

POLITICA

Mario Romano

mario.romano65@gmail.com

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ino alla rielezione di Napolitano il Movimento 5 stelle è stato al centro dell’attenzione dei media. Tutte le immagini e le parole centrali del periodo che è seguito al voto riconducono al M5S: dalle prime dichiarazioni entusiastiche di Grillo che sembravano addirittura aprire ad una riproposizione con il PD dell’esperienza siciliana a livello nazionale, alla repentina e calcolata doccia fredda; dall’incappucciato, un misto di Forrest Gump e di maschera di morte Scream movie, che corre sulla spiaggia inseguito dai giornalisti, allo streaming dove Bersani è stato trattato come un Ceausescu e processato sommariamente da un tribunale dispettoso e irriguardoso; fino all’iniziativa delle quirinarie, con l’abile mossa della candidatura di Rodotà. La rielezione di Napolitano, arroccando in un movimento tattico interlocutorio tutti i partiti delegittimati dalla crisi economica e morale, ha momentaneamente fatto perdere centralità politica al M5S. Il calo di attenzione ci permette, però, di guardare a ciò che è accaduto e a quello che si profila senza essere disturbati dal rumore di una fase politica concitata. Dopo le elezioni il PD, o meglio la parte di questo più votato a strategie inclusive, gli aveva offerto di entrare in un sistema di alleanze. La prospettiva era una moderazione delle istanze e degli atteggiamenti, ma anche una diminuzione dell’influenza di Grillo sul suo movimento. Grillo, invece, aveva chiaro fin da subito la sua strategia, che in questa prima fase vedeva come obiettivo il PD: mettere in atto una guerriglia politica che respingesse e destabilizzasse il partito democratico fino

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Il M5S non è un movimento a permettere al M5S di allargare la propria sfera di influenza politica proprio nell’area di sinistra. La mossa Rodotà era necessaria, inoltre, perché non si dicesse che era stato il M5S, con la sua ostilità all’accordo col PD, ad aver spinto questo all’abbraccio col PDL. Tuttavia l’accordo col Pd Grillo non l’avrebbe mai voluto. Con Casaleggio ha del

suo movimento una visione meta-politica, o meglio sarebbe dire meta-democratica, che rompe con i tradizionali schieramenti destrasinistra che hanno caratterizzato le tendenze politiche fin dalle prime democrazie liberali. Il suo messaggio è multiforme e ubiquo: inveisce contro l’euro, le banche e la Merkel che attanagliano l’economia e lamenta la riduzione della ricchezza nazionale, ma prende a modello morale la decrescita economica di Latouche; vuole il reddito di cittadinanza e il rafforzamento dello stato sociale, ma allo stesso tempo spinge per una radicale riduzione del carico fiscale; è operaista, ma invoca la fine dei sindacati e dialoga riservatamente con gli imprenditori; attento alle istanze ecologiste, ma prudente se non ostile ai diritti politici degli immigrati

e a quelli civili delle coppie dello stesso sesso. L’idea che Grillo va profilando è molto diversa da ciò che si è pensato a proposito di movimenti sociali negli ultimi vent’anni e probabilmente molto diversa anche da quella nutrita dal movimento prima di queste elezioni. A dispetto del nome, occorre precisare, il M5S oggi non si presenta più come un movimento. L’attenzione di Grillo, forse dettata dai tempi, è più rivolta alla tutela di diritti sociali che non a quelli civili, ai valori materialisti più che a quelli post-materialisti. Inoltre, la rete nel suo caso non è un insieme di relazioni informali, di tipo orizzontale, tra soggetti che condividono credenze, ma solo uno strumento tecnologico per regolamentare e guidare gli iscritti. Per partecipare alle periodiche iniziative del M5S occorre essere preiscritti al Blog di Grillo. Condizione ripetuta che sembra preludere ad rinvio sine die della democrazia diretta pur vagheggiata. L’agenda politica delle priorità della comunicazione di rilievo (agenda-setting) è dettata in modo verticistico. Contro le posizioni dissenzienti si procede ad una delegittimazione pubblica preventiva, che in pratica rende impraticabile una serena dialettica politica interna. La strada sembra tracciata. L’aver favorito le strategie esclusive del sistema politico e la sua natura conflittuale, comporta insieme un consolidamento interno spietato e una radicalizzazione esterna della posizione del M5S, che è destinato a proporsi sempre più come alternativa di sistema che politica. Uno schema che sembra una specie di editio minor di quello che c’era quando l’alternativa era il PCI. Non a caso l’attuale governo sembra il pentapartito.


Domenica 19 maggio 2013

POLITICA

Gianni Bianco

I GATTOPARDI

l dott. Pasquale Amoroso, segretario cittadino del Partito Democratico di Casoria si dimette. Qualcuno potrebbe pensare per ragioni legate alla linea politica cittadina dei democratici oppure per problemi personali o ambientali. Estraggo una parte della sua lettera indirizzata agli organismi competenti: “… La fiducia all’esecutivo Letta rende non più rinviabile il mio appello a quanti ancora hanno a cuore le sorti di questo sventurato partito, tale per la pochezza etica e politica della sua classe dirigente e non di certo per la ricchezza morale dei militanti…”. Immaginate per puro caso, la lettura della motivazione di questo gesto di altri tempi potremmo dire, di nobiltà politica soprattutto, fosse letta nell’attuale Consiglio comunale di Casoria, alla presenza di consiglieri e assessori. Dimissioni? Chi è questo fesso, risponderebbe la quasi totalità degli “autorevolissimi” politici in consiglio e in giunta. Ricollegandoci alla cronaca politica casoriana, bisogna soffermarsi e stare attenti al problema “Casoria Ambiente”. Sono non pochi i soldi che i cittadini dovranno sborsare per ripianare i debiti e i contenziosi della società che gestisce i rifiuti solidi urbani. Il problema delle autorizzazioni dell’Isola ecologica: duecentomila euro in due anni non sono bruscolini rispetto ai quattro milioni del pignoramento a favore del Comune di Casandrino dei sei milioni di contenziosi vari. Arriviamo alla modica cifra di dieci milioni di euro, da sborsare, per una società privata interamente di proprietà del comune di Casoria. Altri quesiti saranno proposti ai vertici di Casoria Ambiente. Quali? A cosa servono quindici auto in comodato d’uso gratuito se l’intero Ente del Comune di Casoria ne ha sette? Quanto carburante consumano, per quali tragitti, interni o esterni alla cintura regionale e soprattutto se sono parcheggiate nell’autoparco di sera? Qualcuno sicuramente si adopererà per chiedere un incontro per

tutte queste cose soprattutto per non mettere in discussione la vocazione alla legalità di Casoria Ambiente e dell’amministrazione cittadina presente in occasione del concerto di Enzo Avitabile a settembre del 2012 per la legalità. Notiamo le solite erbacce ai cigli delle strade, vicino ai muri. C’è un servizio di Casoria Ambiente per questo problema oppure ci ritroviamo qualche ditta esterna che sicuramente non costerà meno di alcuni dipendenti? Se è così, altre risorse sprecate: “E io pago”. Ai problemi di Casoria Ambiente bisognerà mettere mano insieme al costo del Consiglio di amministrazione. La nostra solidarietà oggi è solo per i lavoratori che certo non vivono un momento di tranquillità. La sospensione della nuova Isola ecologica, quella da ottomilatrecento euro al mese, solleva più dubbi che certezze a questo punto. In Consiglio comunale la settimana scorsa c’era chi ostentava sicurezza, chi rabbia. Entrambi si difendevano ognuno con i propri metodi. Il dott. Ciro De Rosa vive momenti non certo tranquilli nella stesura del Bilancio di previsione, avendo sostituito alla dirigenza della Ragioneria il dott. Setaro da qualche giorno. Il problema è di difficile soluzione e siamo solo all’inizio del vaso di Pandora. Altro motivo di perplessità a cui non è stata data risposta: i criteri di nomina a Direttore del Consorzio cimiteriale dell’ex sindaco Salvatore Graziuso, candidato alle ultime elezioni comunali con il Pdl di Stefano Ferrara. La cosa a mio giudizio fa parte di un metodo consolidato di “acquisizione in progress” di vecchi e nuovi interpreti del palcoscenico politico di Casoria, niente di particolare. Dulcis in fundo la ciliegina sulla torta dell’esperimento afragolese, con la lista dell’Api (Alleanza Per Incarichi), alleato del centrodestra. Conoscendo i manovratori esterni dell’operazione, possiamo dire con una certezza millimetrica asserire che

gianni.biancogb@libero.it

I

si profila un nuovo “Patto” per le città di Casoria e forse anche Afragola La natura, il genere o lo scopo, lo scopriremo in seguito, fidiamoci dell’istinto e dell’esperienza. La politica cittadina, quella con la “p” minuscola, accompagnata in questo percorso da una parte della società civile, professionisti o imprenditori che siano, precisiamo “in seria difficoltà”, la possiamo definire in un solo modo: “Gattopardesca”. Il termine lo adottiamo per questi maestri del trasformismo, pronti a cambiare casacca per ingraziarsi le lodi e le grazie del “Padrino o del Padrone politico di turno”. Gattopardi, non dimentichiamo, che per brandelli di potere tradiscono il loro padrone in passato per ritornare oggi a cuccia, pronti ad azzannare con la stessa ferocia e avidità qualcosa. In tutto ciò fanno davvero tenerezza le dimissioni del Segretario cittadino del Partito Democratico. La parola “onestà”, derisa e offesa dalla politica, da Casoria a Roma, è richiamata e richiesta a gran voce da più parti, a Casoria e a Roma. L’onestà è l’unico deterrente, l’unica arma contro i gattopardi: politici, burocrati, accompagnatori mediatici, professionisti, imprenditori o cittadini che siano. La difficoltà è nell’individuare costoro. Uomini e donne dalla faccia pulita, dal sorriso ammaliante, dalle parole dolci, pronti a stringerti la mano, baciarti, abbracciarti o offrirti il caffè. Addirittura qualcuno ha il gravoso compito di criticare il “capo”, ma solo per conoscere la tua opinione e riportarla fedelmente. Maestri dell’adulterazione, della sofisticazione e della mistificazione: “Verbale e scritta”. L’unica cosa che i cittadini non devono perdere, mai, è la fiducia. Quella stessa fiducia che si ripone in casoriani migliori, in una politica migliore, per eliminare o ricacciare i gattopardi in quella foresta di anonimato dove saranno anche capaci di sbranarsi a vicenda, ma mai più nuocere ad altri.

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Domenica 19 maggio 2013

R IC EV IA MO e P U B B L IC H IA MO Riceviamo la lettera del cons. Colurcio in merito al nostro articolo sulle Commissioni Consiliari

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Ho casualmente appreso prima da voci e poi da svariati articoletti, con stupore e gioia, che i consiglieri del comune di Casoria nel bimestre gennaio febbraio 2013, come liquidazione dei gettoni di presenza per la partecipazione alle commissioni consiliari come da determina 136 del 05/03/2013 hanno ricevuto ben 7500,00 euro. Quando però controllo il mio conto perennemente in rosso scopro che in realtà il famigerato accredito è di ben 470,25 euro.Come si può capire, provo ad ironizzare su una situazione a dir poco imbarazzante per chi, come me, l’ha subita ed offensiva per la morale ed il senso del vero che dovrebbe contraddistinguere un giovane che si appresta a diventare un giornalista od un politico . Se questo è il futuro di sicuro non promette bene. Ma veniamo ai fatti, veri e documentabili.Il tutto comincia con la pubblicazione di un articolo sul web a firma “giovani del pdl”, i quali a seguito di un’errata interpretazione ( e mi sento buono pensando che quella italiana sia una lingua difficile da capire) di una determina con la quale sono stati liquidati i diabolici gettoni di presenza, denunciavano l’immane cifra data ai consiglieri di Casoria. Da qui subito uno stuolo di Robin Hood, nostrani e non, si scagliavano gridando allo scandalo contro

lo scempio.Ciò che non è stato compreso dai giovani amici, nonostante nella determina stessa ci siano degli allegati di specifica, tale importo liquida il lavoro di due mesi svolto da tutti i consiglieri comunale che hanno preso parte alle commissioni tra i quali, per la cronaca, anche i consiglieri del Pdl. Da qui parte una caterva di accuse, slogan sulla spending review ormai inflazionata, e calcoli abnormi, che portano qualcuno alla triste conclusione che le commissioni siano convocate a ritmi “super” compresi feste patronali, domeniche e via dicendo senza produrre poi nulla.Mi viene da chiedere, ma è possibile che nessuno di questi paladini della giustizia abbia avuto pochi minuti per leggersi la determina? Nessuno ha pensato di controllare quante commissioni sono realmente state convocate? A nessuno interessi o sappia cosa hanno prodotto queste benedette commissioni?In qualità di presidente della IV commissione ho personalmente convocato nei mesi di gennaio e febbraio 4 commissioni (quindi 2 al mese). In tali commissioni si sono affrontati temi fondamentali per i cittadini che hanno portato ad esempio all’istituzione dello sportello di segretariato sociale presso gli uffici della casa comunale di Arpino, atto a dare alla frazione

servizi che sino ad ora si ottenevano solo ai servizi sociali di via PO, redatto e pronto per l’approvazione un regolamento per l’erogazione di servizi e contributi ai cittadini, presentato un regolamento che istituisca una consulta dello sport a Casoria istituto mai esistito ed attualmente allo studio dei commissari, ed ancora si sta in questo momento prendendo in analisi la delicata questione del Pala Casoria, che non si è riusciti ad affrontare in consiglio comunale, per approfondimenti specifici per evitarne la chiusura e che diventi una nuova area dismessa. Posso garantirvi che i miei colleghi, in altre commissioni, avranno prodotto anche più, ma pecchiamo in comunicazione ed in questo dovremmo migliorare ed essere supportati.Per quanto su esposto ritengo inopportuno e scorretto nei confronti di tutti i consiglieri (maggioranza ed opposizione), dato anche la delicatezza dell’argomento ed il periodo storico di crisi economica e di valori fare affermazioni mendaci e senza fondamento alcuno innescando un pericoloso meccanismo di corsa allo scoop, che ha come unico risultato quello di gettare altro fango su chi prova, a volte con fatica, ad onorare il mandato conferitogli.

Tralasciando le banalità e il senso velatamente ironico delle sue parole, mi appresto a risponderle con quei fatti che definisce veri e documentabili. Lei riferisce, scrivendo di giovani amici (probabilmente alludendo ai giovani del Pdl), che non è stato compreso che la somma di 7500 euro liquidava il lavoro di due mesi svolto dai consiglieri comunali. Lei addirittura scopre di avere sul conto “solo” 470,25 euro. Le chiedo gentilmente di rileggersi l’articolo e trovare la parte nella quale si farebbe intendere che 7500 euro è il compenso di ogni singolo consigliere. Forse non le sarà parso vero riuscire ad ottenere una tale somma ed è per questo che è andato a controllare il suo conto corrente, evidentemente come lei stesso attesta: quella italiana è una lingua difficile da capire. Questi presunti paladini della giustizia ( tra

i quali oggi voglio inserirmi) penso abbiano avuto del tempo per leggersi le determine, lei infatti riferisce che come presidente della IV Commissione ha convocato quattro commissioni (due al mese), in realtà lei omette di dire che partecipa a tutte le commissioni consiliari e che quindi è stato convocato 12 volte su 21 giorni a gennaio e 11 volte su 20 giorni a febbraio. Considerato che alcuni consiglieri sono dipendenti statali l’amministrazione comunale deve provvedere anche a liquidare il rimborso delle somme erogate per i permessi retribuiti ( vedi ad es. Determina n.209 del 20/04/2012). Lei, poi, che si ritiene offeso nella morale, mi scrive parlando a nome di tutti i consiglieri (maggioranza e opposizione) in realtà volevo farle presente che altri consiglieri mi hanno contattato per sostenermi e informarmi che

da tempo cercano di portare avanti iniziative tese a ridurre i costi inutili della politica. Con l’uscita del Pd dalla maggioranza è stato rimodulato lo schema riguardante le commissioni consiliari permanenti e il numero da sette e cinque consiglieri è passato a tredici componenti. L’aumento non è stato certo determinato dall’amore per la politica dei nostri rappresentanti ma è spinto invece da mere questioni economiche, se ritiene che aggiungere al suo compenso altri 470 euro sia cosa da poco la invito a sostenere quei consiglieri che richiedono l’eliminazione del gettone di presenza, vedremo in tal modo quali sono i politici che promettono bene, oggi e per il futuro, e che meritano la considerazione e la stima dei cittadini. Vincenzo Russo

Marco Colurcio


Domenica 19 maggio 2013

R IC EV IA MO e P U B B L IC H IA MO

Continua l’azione “ispettiva” del Consigliere Iodice sui problemi della nostra Città. Dopo la denuncia sui ritardi accumulati dall’Amministrazione Carfora rispetto al Piu Europa, questa settimana è la volta di una interrogazione tesa a fare luce sulla partecipata del Comune: Casoria Ambiente.

Al Sindaco Dott. Vincenzo Carfora All’Assessore Ambiente e Territorio Avv. Pasquale Tignola Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale Dott. Stefano Ferrara Al Segretario Comunale Dott. Giuseppe Ferrara Ai Sigg.ri Consiglieri Comunali LORO SEDI

Oggetto: Interrogazione Consiglio Comunale gestione fallimentare e situazione finanziaria della Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A. Il sottoscritto Consigliere Comunale, Premesso che: risulta che la Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A., di cui il Comune di Casoria è socio totalitario, essendo proprietario del 100% delle azioni sociali, è gestita in modo pessimo, avendo accumulato - alla data odierna perdite - per circa 10 milioni di euro. In particolare la Soc. Casoria Ambiente è soccombente nei seguenti giudizi: 1) Vertenza con il Comune di Casandrino (NA). A seguito della sentenza resa dal Tribunale di Napoli – Sezione Distaccata di Frattamaggiore, la Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A. è stata condannata al pagamento della somma di € 3.884.891,92, oltre spese di giudizio, dato che il servizio di igiene urbana svolto nei confronti di detto Comune è stato proseguito per vari anni senza un regolare contratto stipulato tra le parti. Emerge nella vicenda una precisa responsabilità del Presidente p.t. e del Consiglio di Amministrazione della Società in carica all’epoca dei fatti, nonché dell’Ufficio del “Controllo Analogo” di questo Comune che negli anni ha omesso la vigilanza ed il controllo contabile ed amministrativo sulla società, lasciata libera di sperperare danaro pubblico dei cittadini di Casoria. Frattanto il Comune di Casandrino, vittorioso in primo grado e creditore della somma di circa 4 milioni di euro, proceduto al pignoramento delle somme presenti sul c/c della Società presso la Tesoreria comunale. Risulta poi che la società “Casoria Ambiente”, in violazione della normativa che obbliga alla regola della Tesoreria Unica, obbligatoria per Enti e società pubbliche, ha attivato un diverso c/c per le spese del personale, in danno dei creditori chirografari e privilegiati della società. 2) Vertenza con il Comune di Casoria pendente dinanzi alla Corte di Appello di Napoli. La Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A., è poi soccombente in una prima causa, dinanzi al Tribunale di Napoli, nei confronti del Comune di Casoria per un importo di € 876.441,00 per fatture non pagate per presunti servizi di igiene urbana in favore di detto Comune, nel periodo 2004/2006, in base alla sentenza del Tribunale di Napoli n. 1115/2011. Tale somma figura come “credito” nel bilancio della Società, che altrimenti, essendo in perdita, deve essere messa in liquidazione. 3) Vertenza con il Comune di Casoria pendente dinanzi alla Corte di Appello di Napoli. La Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A., è soccombente anche in una seconda causa, dinanzi al Tribunale di Napoli, nei confronti del Comune di Casoria per un importo di € 1.208.757,00 per presunti lavori di “raccolta differenziata” mai effettuati nel periodo settembre-novembre 2004. Anche tale somma figura come “credito” nel bilancio della società, che altrimenti dovrebbe considerarsi in perdita ed essere messa subito in liquidazione. 4) Causa dinanzi al Tribunale di Napoli. La Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A., è soccombente anche in una terza causa dinanzi al Tribunale di Napoli, nei confronti del Comune di Casoria per un importo di € 1.083.309,00 per presunte spese aggiuntive, in realtà mai sostenute. Anche tale ultima somma figura come “credito” nel bilancio della società, che altrimenti dovrebbe essere messa subito in liquidazione. In conclusione la Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A., porta quindi in bilancio un “credito” di complessivi € 3.088.507,00, con tre cause fasulle nei confronti del Comune di Casoria, dove invece vi è una gravissima situazione di deficit strutturale di bilancio. Ciò coinvolge, sul piano delle responsabilità, la struttura del Comune preposta al “controllo analogo”, che non ha mai svolto la vigilanza ed il controllo amministrativo e contabile voluto dalla legge vigente. 5) Esiste poi un vasto contenzioso, nel quale la Soc. “Casoria Ambiente”, S.p.A., è sistematicamente soccombente, a cui si devono aggiungere consulenze a titolo continuativo date all’esterno, in violazione della legge vigente. Chiede: sugli specifici punti suindicati, una risposta puntuale e dettagliata, al fine di conoscere le iniziative urgenti che si intendono assumere per eliminare gli sperperi di danaro pubblico ed il cattivo funzionamento della società; per tutti i motivi sopraesposti le dimissioni del C.d.A. della società Casoria Ambiente S.p.a.; la convocazione urgente di un Consiglio Comunale dove si discute del futuro della società. Casoria, 13/05/2013 Il CONSIGLIERE COMUNALE Dott. Massimo Iodice 7


Domenica 19 maggio 2013

POLITICA

Angelo Ferro

ferroangelo@yahoo.it

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O INNOCENTE COME TORTORA”, l’ultima dichiarazione dell’ ex-premier Silvio Berlusconi, che dinanzi ad una piazza gremita di sostenitori del Popolo della libertà ha sostenuto di essere vittima di un sistema giudiziario politicizzato che lo perseguita da anni . Tutti ricordano il cosiddetto CASO TORTORA, noto per le accuse che il celebre conduttore televisivo ebbe da parte di alcuni pregiudicati appartenenti a cosche malavitose, sulle quali fu impiantato un processo che vide Enzo Tortora accusato di associazione per delinquere di stampo camorristico. Dopo la distruzione della sua carriera e l’elezione al parlamento europeo nelle file del Partito radicale, rinuncia all’ immunità concessagli e solo nel settembre del 1986 Tortora viene assolto con formula piena dalla Corte d’appello di Napoli. Sono rimaste celebri le sue dichiarazioni dinanzi ai giudici :“Io sono innocente e spero dal profondo del mio cuore che lo siate anche voi”, che testimoniano ancora oggi uno dei casi più gravi di malagiustizia all’ italiana; la stessa malagiustizia e lo stesso “fumus persecutionis” del quale dice di essere vittima l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, un parallelismo forse un po’ azzardato , una teoria difensiva un tantino audace, un paragone più propagandistico che processualmente costruito. Il noto fondatore del maggior

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2151_OTTICA CECERE 220x120 VXS.indd 1

La legge è uguale per tutti ? partito di centro-destra colleziona procedimenti giudiziari come figurine: quattro reati estinti per prescrizione, due per intervenuta amnistia, ha raccolto ben dieci assoluzioni di cui due per intervenuta modifica della legge, altri nove processi a suo carico sono stati archiviati , altri due hanno le sentenze non ancora passate in giudicato e l’ultimo è in corso (il caso Ruby), per un totale di trentuno procedimenti giudiziari ( per ora!). Un politico con questo curriculum giudiziario, più volte presidente del consiglio, farebbe rabbrividire qualsiasi cittadino europeo e non solo , noi ci abbiamo fatto il callo, va aggiunto che l’enorme mole di indagini a suo carico possa far venire a chiunque il dubbio che probabilmente qualche ragione di fondo nelle sue dichiarazioni ci sia , che le toghe rosse possano esistere , che gli iscritti a magistratura democratica non siano sempre super partes. Bisogna sempre

analizzare anche l’altra faccia della medaglia, allora mi chiedo : “Perché la responsabilità civile dei magistrati fu introdotta con referendum e subito dopo fu abrogato dalla legge Vassalli? Quanto è scevro di condizionamenti il comportamento di un uomo che sa di non poter essere mai punito?” Nel paese del “qui non cambia mai nulla” questi quesiti non avranno risposta e al massimo saranno oggetto di futili talkshow televisivi. Chissà se davvero la legge è uguale per tutti, e se è più o meno uguale per Silvio Berlusconi, mi pongo lo stesso dilemma che Idro Montanelli aveva nei confronti del defunto presidente Andreotti : “E’ il più grande criminale della Storia italiana o l’uomo più perseguitato ?”Sarebbe bello poterglielo chiedere ,anche se so già la risposta che mi darebbe, meno arguta del “divo” , ma di sicuro mediaticamente più apprezzata.

04/10/12 10.37


Domenica 19 maggio 2013

La redazione

I FATTI DELLA SETTIMANA Succede a Casoria…

Grande successo per “Cultura in bici”

Taekwondo: Il Centro Azzurro conquista il 38° Titolo Interregionale

Domenica all’insegna della cultura e della mobilità sostenibile a Casoria: “Cultura in bici”, l’evento promosso dall’Assessorato all’Ambiente e che rientra nel progetto “Transport learning” si è tenuto domenica scorsa, 12 maggio, ed ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di persone, tra cui molti bambini, orgogliosi di pedalare tra i vicoli della propria città. L’inizativa è stata organizzata dagli architetti Teresa Blasotti, Antonio Cerbone e Massimiliano Moraca. I partecipanti si sono fermati, durante il percorso, ad ammirare monumenti, Chiese, palazzi antichi e luoghi di interesse storico di Casoria.“Abbiamo dato vita al perfetto connubio tra sport e cultura:un tour delle bellezze storico-culturali di Casoria in bicicletta”, ha dichiarato l’Assessore all’ambiente P.Tignola. “I cittadini sono rimasti entusiasti ed anzi ci hanno fatto notare che il percorso forse era troppo breve, avrebbero voluto continuare ancora. Sicuramente riproporremo presto l’iniziativa,. C’è ancora molto da fare e la promozione della mobilità sostenibile è un passo importante verso il rispetto e la tutela dell’ambiente che ci circonda”.

Domenica vittoriosa per il Team del Centro Azzurro di Casoria-Afragola che a Pellezzano(SA) nel corso del Campionato Senior dai 18 ai 32 anni, hanno conquistato il 38° Titolo Interregionale. Le stupende e intense prestazioni degli atleti del M° D’Alise e la cornice di pubblico venuta a sostenere i ragazzi, hanno contribuito alla vittoria del titolo, e al meritatissimo primo posto per la società Centro Azzurro. Il medagliere portato a casa è composto da ben 17 medaglie: 6 Medaglie d’Oro, con gli atleti: Dario Bifulco, Pietro Grillo, Luigi Taranto, Salvatore Iorio, Marika Avolio e Francesca Di Costanzo. 8 Medaglie d’Argento, con gli atleti: Giovanni Pica, Francesco Villani, Serena Dezio, Daniele Iavarone, Manuela Bifulco, Luigi Caputo, Fabio Iavarone e Salvatore Margarita. 3 Medaglie di Bronzo, con: Giuseppe Orefice, Aniello Piscopo e Claudio Iavarone. Tanta gioia ed emozione durante l’assegnazione del titolo, a cui è seguita una spontanea invasione del palazzetto da parte di tutti i ragazzi che insieme ai genitori hanno festeggiato il soddisfattissimo Maestro D’Alise.

Sportello Mamma

Per tutte le donne che sono diventate mamme da poco o da tanto tempo e hanno bisogno di aiuto, da 1 anno è nato lo sportello dedicato a loro: SPORTELLO MAMMA Lo Sportello Mamma è un servizio di consulenza gratuita, in grado di fornire risposte concrete, conforto e sostegno. La sua attività principale è quella dell’ascolto, rivolto alle mamme in difficoltà alle prese con una quotidianità sempre più difficile e complicata. Ma Sportello Mamma si muove in più direzioni: dagli incontri informativi e formativi, visite specialistiche gratuite, rivolti esclusivamente alle mamme , alla formazione interna dei volontari fino ad arrivare all’assistenza materiale delle mamme con problemi economici, fornendo lettini, passeggini e vestiti. Sportello Mamma si offre come strada possibile per la prevenzione della depressione post - partum .Lo Sportello Mamma è un progetto del Centro Ascolto San Giuseppe Moscati per il Diritto alla Vita sito in Via Mattia Preti, 21 a Casoria. Un aiuto importante a cui tutte le mamme possono attingere attraverso una semplice telefonata 081 19917129.

I racconti del Maestro Enzo Marino diventano un libro. “Un progetto scaturito da un pensiero fisso: rendere visibile Casoria agli occhi stessi dei casoriani che pur percependola e vivendola non riescono a descriverne la vera consistenza” Nel prossimo numero i dettagli ...

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Domenica 19 maggio 2013

Pietro Simonetti

simonettipietro83@libero.it

N

on c’è bisogno di essere degli esperti in materie economiche per accorgersi di quanto sia disastrosa la situazione in cui si ritrova il nostro Paese. Oltre ad un senso di smarrimento generale che ormai è sempre più facile da avvertire, dando una veloce occhiata ai dati, infatti, si scopre che dall’inizio della crisi (2007-2008) in Italia 800 mila persone hanno perso il lavoro, il potere d’acquisto è tornato ai livelli del 2001, un giovane su tre è disoccupato (al Sud uno su due), il debito pubblico è salito dal 104 al 120% mentre il PIL è diminuito del 3,8%. Il governo italiano sin dall’inizio ha sottovalutato la portata della crisi e ha profuso un marcato ottimismo, sperando – in modo attendista – nella ripresa internazionale ed è intervenuto con gravissimo ritardo e con provvedimenti insufficienti di fronte alla crisi; le sedici manovre di correzione dei conti pubblici per un volume di 200 miliardi di euro non sono bastate ad arginare la sfiducia dei mercati finanziari e a generare un’inversione di tendenza. Le manovre estive del 2011 varate dall’allora ministro dell’Economia Tremonti sono state pesantissime e non hanno avuto la forza di invertire la rotta della crisi economico-finanziaria, e lo stesso è accaduto con l’effimera legge di stabilità e il ‘decreto sviluppo’ varati lo scorso anno

ITALIA

La morte del Welfare e le nuove frontiere del sociale dall’esecutivo Monti. I provvedimenti dei governi che si sono avvicendati hanno inoltre tutti un comune denominatore, ovvero quello del taglio alla spesa pubblica, che inevitabilmente è ricaduto soprattutto sulle categorie sociali a medio-basso reddito. Anche in questo caso i numeri parlano in modo chiarissimo: dai 1.594 milioni di euro stanziati nel 2007 per le spese sociali (Fondo nazionale per le politiche sociali, per l’infanzia e l’adolescenza, per le politiche giovanili, per le pari opportunità ecc..) si è passati ai soli 193 milioni del 2012. Questa situazione sta portando ad uno spostamento delle frontiere riguardanti le politiche di welfare, le quali, non essendo più garantite in modo adeguato dal governo centrale, sono offerte dalle migliaia di associazioni di assistenza sociale che sono sorte in questi ultimi anni sul territorio italiano: in un recente convegno tenutosi a Napoli e intitolato “Attori privati e terzo settore. Le risposte alla crisi del Welfare” è stato evidenziato – tra le altre cose – che dal 2001 a oggi le istitu-

zioni no-profit sono quasi raddoppiate, con 467mila enti che ogni anno coinvolgono oltre 5 milioni di volontari e valgono, secondo le stime, circa 45 miliardi di euro (45% del Pil). Queste associazioni - che fondano la loro opera sul volontariato – si occupano delle attività più disparate, dall’assistenza socio-sanitaria, alla beneficenza, all’istruzione, alla tutela dell’ambiente, alla promozione dell’arte e della cultura, ecc. L’azione di volontariato di queste associazioni è sicuramente da elogiare ma sarebbe molto più opportuno se la copertura di servizi di prima necessità fosse garantita in primo luogo dalle istituzioni politiche che, a pensarci bene, la soluzione ce l’avrebbero e come: le risorse, infatti, potrebbero essere recuperate lì dove 30 anni di politiche neoliberiste le hanno sottratte a lavoro e welfare, ovvero da patrimoni, profitti, rendite, grandi ricchezze, ecc. Insomma, le possibilità per una ripresa ci sarebbero, è la volontà di cambiamento che latita. Evidentemente a qualcuno sta bene così.

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Domenica 19 maggio 2013

E V E N T I

Marzia Luciano

marzialuciano_@libero.it

I

l 25 ed il 26 Maggio, come consuetudine, da ormai cinque anni, Napoli torna ad essere città del benessere: difatti, in questi due giorni presso la Mostra d’Oltremare si terrà la V° edizione della “Fiera dello Sport” (S.E.B.S.), con 6000 mq di aree esterne e 5000 di aree interne dedicate a discipline quali il calcio, il basket, la pallavolo, il tiro con l’arco, la pesca sportiva, il fitness, le arti marziali, con la possibilità di partecipare a corsi, worskhop, esposizioni, palchi, gare, alla presenza di ospiti internazionali per ogni settore. Il S.E.B.S., acronimo di Sport, Educazione, Benessere e Spettacolo, è nato nel 2009 e da quel momento il suo successo è stato inarrestabile, coinvolgendo di anno in anno centinaia di partecipanti curiosi e mai delusi dalle proprie aspettative, diventando poi un punto di riferimento fondamentale per gli amanti di un sano e coretto stile di vita. Quest’anno, inoltre, le novità non mancano, con l’inaugurazione di una nuova area dedicata alla celiachia, intolleranza permanente al

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Napoli città dello sport glutine troppo spesso sottovalutata o poco discussa. Nel corso di questa edizione della Fiera dello Sport, l’area denominata “Ce.bio”

(Celiaca e biologica) vedrà come protagoniste l’alimentazione naturale, quella biologica e quella senza glutine, allo scopo di diffondere nozioni circa l’importanza dell’assunzione di alimenti che non contengano ingredienti di derivazione chimica e, soprattutto, che siano prodotti in Italia, affinché si possa contribuire allo sviluppo economico del nostro Paese.

Ancora, di importanza sicuramente non minore sarà l’area “Musisana”, dedicata alla musicoterapia: tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un impiego razionale dell’elemento sonoro, ha lo scopo di fornire un’armonia psico-fisica nei soggetti che vi ricorrono.Tra le altre aree presenti alla fiera, ce ne saranno alcune dedicate a convegni in cui saranno trattati, ad esempio, temi come quello della prevenzione e della cura dell’atleta, della medicina dello sport, dell’obesità infantile. Per chi volesse poi seguire corsi di formazione con la possibilità di ricevere, al termine, attestati professionali avrà l’imbarazzo della scelta, tra zumba, lambaerobica e funzionale. Questa fiera ha il vanto di combinare informazione, salute, benessere e divertimento in un unico grande evento, esaltando ed incentivando lo sport come fattore indispensabile per la crescita individuale. Che sia la volta buona per convincere anche i più pigri ad attivarsi divertendosi?


Domenica 19 maggio 2013

RU B R IC A

Monica Balsamo

dott.monicab@libero.it

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erto da fuori e’ tutto diverso! L’osservazione dell’uomo, porta con se delle conseguenze inimmaginabili. Certe volte mi trovo a non darmi spiegazione di certi comportamenti, ma quando questi si ripetono da parte di soggetti diversi , la cosa diventa un fenomeno; che attirata la mia attenzione, richiede di essere spiegata. L’essere umano investe energie, tempo, denaro, in tantissime attività. Vuoi per soddisfare un esigenza professionale, vuoi per dare gloria al proprio ego e mille altre ragioni. Quello che è’ però interessante e’ che la stragrande maggioranza di loro perde un sacco di tempo, senza approdare a nulla di concreto, nulla che abbia un valore tangibile. La voglia di visibilità spinge a dirsi tante bugie. Si e’ spinti a credere che se ci si unisce con qualcuno per portare avanti un progetto , questa creazione, dovendo subire una condivisione, dia come corrispettivo un detrimento della propria immagine e del proprio valore. Illusione!. Ce la vogliamo dire la verità ? Non si uniscono le forze per portare avanti un progetto comune, perché di fondo si è convinti di non valere abbastanza. Io mi unisco a te, portiamo avanti un progetto, quando lo presentiamo al mondo come nostro, corro il rischio che tu possa risultare più gradito, più competente, più in gamba , in una parola che io scompaia; ergo, faccio tutto da solo. L’effetto che ottengo e che non vado

Osservazione... da nessuna parte, perché sono io il primo a non essere disposto a darmi credito. È sotto gli occhi di tutti. Televisione 999 canali di cui tematici , radio, non so quale numero scrivere, ma se ne muore l’aggeggio di trovarne;, giornali, aprono e chiudono come le ali delle

farfalle quando volano;aziende, associazioni, circoli e via discorrendo,vi potrei infilare l’impossibile. Adesso mi domando,ma e’ mai possibile che l’uomo non si renda conto di quanto è stupido e ridicolo questo modo di vivere e quanto sia antieconomico questo comportamento? Non solo come dispendio di capitali, ma anche di energie psicofisiche, che potrebbero essere impiegate per mettere a frutto diversissime potenzialità’La risposta io l’ho trovata ed è riferibile alla scarsa stima di se, che si trasforma in una verità che spinge a determinati comportamenti. Quindi non

Fuori traccia dipende dal fatto che io mi ritengo migliore di te, ma anzi esattamente il contrario. Ok, una volta stabilito questo fatto, la domanda che mi viene e’ un’ altra. Perché non verificare se questa cosa e’ poi così vera? È che può succedere? Tutt’al più scopro che quella cosa non la so fare e magari a contatto con te, trovo l’ispirazione per trovare il mio vero talento e che ne sai, magari e’ così! Il fatto più rilevante di tutto il fenomeno e’ che ci prendiamo troppo sul serio . Come se quello che crediamo di noi stessi, sia di capitale importanza e che non possa essere sovvertito, pena l’annullamento dell’essere. Ed e’ invece l’esatto contrario. Quello che crediamo di noi stessi, vale oggi perché conosco te e lui è lei e l’altro, ma poi che ne so che sarò domani? Con chi? Considerando poi che ciò che importa a me e’ di come sto oggi, che lo sto vivendo, perché perdere tempo nel considerare immodificabile ciò che sono? Visti i miseri risultati prodotti...converrebbe ripensarci. Perché non proporre un›idea simile con la quale si guardano i palinsesti e sulla scorta dei risultati, chiudere trasmissioni e accorpare canali. Il risparmio ottenuto, servirà per assumere coloro che presentano idee valide per nuovi programmi e rischiare su nuovi talenti sconosciuti. Una bella risorsa impiegata bene, secondo me. Lo so...lo so, sto parlando dell›uomo che pensa, dopo essersi interrogato...

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Domenica 19 maggio 2013

E V E N T I

“La notte dei musei 2013”: il risveglio notturno della cultura

Emiliana Cresci

emiliana.cresci@yahoo.it

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n tutta Europa, l’arte sarà protagonista per un’intera notte. L’appuntamento è per stasera Sabato 18 Maggio 2013 a partire dalle ore 20.00. Anche quest’anno, per la quinta volta in Italia, il Mibac (Ministero per i beni e le attività culturali), ha organizzato “La Notte dei Musei”, patrocinato dal Consiglio d›Europa e dall›Unesco, in corrispondenza, quest›anno, anche con l›International Museum Day. Un evento europeo che apre gratuitamente le porte di musei ed aree archeologiche, permettendo un’emozionante ed insolita fruizione del patrimonio artistico italiano per tutti coloro che non riescono a farlo nei consueti orari di visita. Per l’occasione, molte location coinvolte hanno arricchito la proposta organizzando eventi come concerti, mostre tematiche e percorsi guidati. L’evento vede partecipi più di 30 Paesi europei in una sola notte. Ovviamente anche la nostra Napoli, museo a cielo aperto, sarà coinvolta in questa magica notte fino alle 02.00 del mattino. Una miscela di arte,

musica, teatro, cinema e tante altre iniziative. I siti e le location coinvolte sono moltissime: dagli Scavi di Ercolano al Museo Nazionale di Capodimonte, dalla Certosa di Padula al Museo Archeologico Nazionale di Paestum; e ancora l’Università Federico II che aderisce

all›iniziativa, aprendo al pubblico i centri di Scienze Naturali e Fisiche, oltre che proponendo visite guidate a cura dell›Associazione «Terramare» al Chiostro dei Francescani

Osservanti; il Museo del Mare con navigazioni virtuali e simulatori di manovra e osservazione della sfera celeste mediante telescopio, e anche il Museo Archeologico e il Museo Diocesiano di Nola. Media partner ufficiale dell›evento, inoltre, sarà Instagram. Il sito ufficiale della Notte dei Musei 2013, infatti, lancia anche l›iniziativa «Racconta la tua notte con Istagram»: per partecipare basterà postare le vostre foto su Instagram con l’hashtag #ndmigersitalia13, e tutte le immagini verranno poi pubblicate in una pagina dedicata. Un’occasione unica ed imperdibile per coinvolgere ogni fascia d’età, ma forse mirata soprattutto ad un pubblico più giovane, abituato probabilmente molto più a vivere di notte ma distante da questi luoghi… Una notte, questa, che risvegli la sete di cultura, in molti assopita…Per saperne di più sul programma e i luoghi d’arte coinvolti, si può consultare il sito ufficiale: www.lanottedeimusei.it

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Domenica 19 maggio 2013

RUBRICA

Michele Della Gala

micheledellagala@italchem.it

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’ uno dei pochi allenatori a poter vantare di non essere mai stato esonerato nella sua carriera eppure molti opinionisti ed addirittura una buona parte di tifosi, negli ultimi giorni avrebbe gradito che la società prendesse una decisione forte, magari anche drastica, di fronte al perdurare di una situazione che mediaticamente nessuna delle controparti sta gestendo in maniera adeguata. Walter Mazzarri era stato chiaro all’inizio di questa stagione, quando, nelle fresche serate del ritiro di Dimaro, accettò l’ennesima sfida del presidente De Laurentis: la società parlò immediatamente di un campionato capace di riconsegnare alla città i palcoscenici dell’Europa che conta mentre il mister sottolineava continuamente quanto ancora fosse ampio il gap con le altre grandi squadre italiane. In effetti, i famosi parametri (fatturato e monte ingaggi su tutti) citati dal mister, da un lato rendono inconfutabile il capolavoro compiuto quest’anno ma dall’altro pongono un serio interrogativo: definire la programmazione degli investimenti che permettano di affrontare la prossima stagione all’altezza delle aspettative. Parliamoci chiaramente: Mazzarri ha ricevuto dal presidente un’offerta economica per prolungare il contratto che in Italia nessuna società sarebbe capace di superare ma neanche di pareggiare. Il fatto che non abbia ancora accettato ci deve far riflettere: Mazzarri è uomo di calcio , è uomo che vive per il calcio e nel suo lavoro

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QUANDO IL SILENZIO E’ PIU’ RUMOROSO DI TANTI PROCLAMI… è un perfezionista quasi maniacale. Conosce perfettamente i meccanismi secondo i quali la prossima stagione il Napoli dovrà ‘almeno’ lottare per il titolo e contestualmente fare un’ottima figura in Champions League. Ma

per far questo la società dovrà fare un mercato ‘importante’ ma soprattutto dovrà seguire alla lettera le direttive del mister: sembra un’equazione semplice eppure negli anni scorsi Mazzarri ha fatto troppo spesso di necessità virtù. Ebbene, perché mai l’allenatore potenzialmente più pagato d’Italia non dovrebbe accettare di restare in una società pronta a fare investimenti, finalizzati alla creazione di una rosa altamente competitiva? Negli ultimi giorni è andato in scena l’elogio dell’ovvio e della stupidità: si è detto che Mazzarri ha paura di vincere, che gli piace semplicemente ricostruire le squadre ma che, quando si avvicina il bello, lui ama togliere il disturbo perché

gli viene il braccino corto. Considerazioni false ma anche irriconoscenti verso un uomo che non vuol perdere nemmeno a briscola con gli amici e che non ama assolutamente fare il Toto Cutugno del calcio italiano, non è la sua massima aspirazione. E se, invece, questa sua titubanza nascondesse l’ennesima mancanza di chiarezza societaria? Se la Ferrari non investe e non migliora la sua monoposto, non può pretendere dal pilota i miracoli: magari qualche gran premio lo porta a casa ma certo il campionato non lo vince mai. Anche l’allenatore dei campioni d’Italia non ha ancora sciolto la riserva, anche lui vuol vederci chiaro, anche lui sa bene che l’asticella quando sale così in alto diventa pericolosissima. Qui a Napoli invece la tendenza è quella di considerare Mazzarri quasi un irriconoscente, uno che non rispetta i tifosi perché non ha ancora deciso il suo futuro. Come tifoso, invece, mi sento tutelato dai suoi dubbi: se decide di restare, è un segnale forte, significa che la società vuole almeno lottare per vincere. Se decide di lasciare, è un segnale non solo forte ma è anche chiaro: ci avvisa che la società nasconde, dietro il faraonico ingaggio propostogli, la solita strategia di affidargli una rosa non all’altezza degli obiettivi che puntualmente gli verranno richiesti. Più che chiarezza al mister, chiediamo chiarezza alla società. Più che i silenzi di Mazzarri, ci fanno paura i proclami hollywoodiani di De Laurentis.


Domenica 19 maggio 2013

IL NAPOLI

Pasquale Lucchese napoledano@libero.it

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ittoria all’ultimo respiro. La piazza d’onore era già in cassaforte, e con essa l’accesso diretto alla prossima Champions’; ma congedarsi dal San Paolo con una ‘non vittoria’ sarebbe stato un peccato. Un Napoli, partito con diverse seconde linee, spreca nel primo tempo tre nitide occasioni, si ritrova sotto, e poi nella ripresa, con gli innesti di qualche titolare, capovolge l’esito del match. Uno stadio pieno ha fatto da cornice all’ultima partita casalinga della stagione. Un giusto riconoscimento a squadra e mister, che hanno dato vita ad un’annata positiva. Eloquenti gli striscioni esposti nelle due curve: il ringraziamento per la stagione ormai agli sgoccioli, ma anche la ‘richiesta’ di un rafforzamento della rosa, che possa permetterci il famoso salto di qualità. Una ‘richiesta’ che ha un solo destinatario, il presidente De Laurentiis, che nel suo ‘bizzarro’ (!?) intervento prima del fischio iniziale, ha in parte confermato questa volontà. Alle parole seguano i fatti: è merito suo, se siamo tornati nel calcio che conta, e a certi livelli; ma ora sia protagonista del famoso step ‘ultimo’ e decisivo. Il ‘compito’ del tifoso sarà quello di vigilare sull’operato della società, chiamata a non a ripetere, ad esempio, l’errore (orrore) della prima volta in Champions’, con una stagione ‘championscentrica’ (senza reali possibilità di vittoria finale), in cui il campionato divenne obiettivo secondario. Si lavori per una rosa in grado di affrontare alla stessa maniera le tre manifestazioni cui parteciperemo. In parole povere: una rosa che sappia regalarci le giuste emozioni e soddisfazioni europee, ma anche e soprattutto capace di lottare per il campionato. Salutiamo

Buona l’ultima al San Paolo...possiamo festeggiare?! il San Paolo con 14 ‘1’, 4 ‘x’ e un ‘2’, 44 reti all’attivo, 18 al passivo e un pizzico di nostalgia! Non scriveremo di mercato, né di Mazzarri, né di Cavani. Inutile dire che per il Napoli una loro riconferma sarebbe l’ideale ‘start up’ per la prossima stagione. Allo stesso tempo è bene precisare che un loro addio dovrà essere sapientemente compensato. Sul mercato solo un semplicissimo consiglio a tutti: esprimete qualsivoglia giudizio solo ad operazione chiusa ed ufficializzata. Mercoledì, dopo la vittoria di Bologna, ho volutamente evitato polemiche. Oggi ho

un ‘sassolino’ da togliermi, che mi porterà lontano dal calcio. Riguarda i festeggiamenti, di cui siamo stati ‘accusati’. Si è aperta nel mondo del web e nel mondo ‘reale’, una sorta di nobile disquisizione sull’opportunità o meno di festeggiare la conquista del secondo posto. Partiamo all’attacco e con una constatazione: chi parla di festeggiamenti è in malafede, o non sa cosa significhi festeggiare. Non vi sono stati caroselli, né si è assistito a scene di giubilo. I dati oggettivi parlano di una squadra, che in quel di Bologna, ha

gioito del risultato acquisito, sotto la curva occupata dai partenopei. Una settimana dopo, nell’ultima casalinga della stagione, la società ha reso omaggio ai suoi ‘dipendenti’, con un’ uscita molto delaurentiana. Il presidente è questo: sborone, eccessivo; lo mandiamo al patibolo per questo? Sia valutato come dirigente: il suo carattere, bello o brutto, è a dir poco secondario. Concluso il match, con una vittoria ‘inutile’, ma emozionante perché ottenuta all’ultimo affondo, la squadra ha salutato il pubblico con un giro di campo. Fare i professoroni, deridendo i tifosi partenopei, accusandoli di feste smodate ‘solo’ per un secondo posto è stupido, ma soprattutto non corrispondente al vero. Vien da pensare che questi super critici non sanno cosa significhi festeggiare. Vengono in mente tutte le ‘feste’ di cui son protagoniste le squadre che a fine stagione hanno centrato l’obiettivo. Ancora più triste, poi, quando queste fantomatiche critiche arrivano dalla ‘quinta colonna’. Coloro che pur di perseverare nelle proprie tesi perdenti (per fortuna del Napoli), che pur di attaccare il mister, o ancor meglio la società, il presidente affarista, non esitano a dar credito alle ‘tesi altrui’. Questo episodio marginale testimonia una volta ancora il ruolo di catalizzatore di ‘esempi’ della nostra città (e qui emerge ancora forte la relazione città-squadra). Napoli diventa costantemente esempio negativo, costretta a vivere nel ‘mito’ di un folklore smidollato e banale. Costretta a ‘sbagliare’ sempre, qualsiasi scelta adotti. La città ha mille e più difetti, forse è ad un punto di non ritorno, ma quanto meno evitiamole giudizi basati sul nulla e sulla falsità.

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Domenica 19 maggio 2013

A T T U A L I T A’

Pina Paone

pinapaone@libero.it

Orchi 2.0, i mostri non abitano più nelle fiabe. Pedofilia: orrore umano

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Chi è

Un quadro sconvolgente

Volendo delineare una profilazione del pedofilo, è bene tener presente che la pedofilia è allo stesso tempo malattia e crimine, che il pedofilo non vuole e non chiede né aiuto né cura, che mette in atto imprevedibili ed inimmaginabili strategie per nascondere la sua perversione, che pedofili possono essere sia individui eterosessuali che omosessuali o transessuali.

l 5 maggio scorso, è stata celebrata la Giornata per la lotta alla pedofilia e pedopornografia, due fenomeni sociali in forte accelerazione, favoriti dal Web, la Grande Ragnatela Mondiale, che se, da un lato, offre straordinarie occasioni di comunicazione, dall’altro nasconde svariate e molteplici “tagliole”. I Social Network, poi, sono diventati, negli ultimi anni, un vero e proprio Paradiso per i pedofili, dove tendono indisturbatamente le loro insulse imboscate.

getto non facilmente riconoscibile.

Secondo le stime condotte dall’FBI, a livello mondiale, oltre un milione di bimbi, ogni anno, sono vittime di violenze e abusi sessuali e il conseguente sporco business (mercato internazionale) che vi gira intorno produce introiti per una cifra che si avvicina ai 10 miliardi di dollari. Nel mondo, esisterebbero circa 30 000 siti pedofili che non si riescono a smascherare, tanto sono ben “travestiti” e un bambino su quattro, dei 44 milioni di minori che navigano in Internet ogni giorno, riceve molestie sessuali “truccate” da argute lusinghe. In Italia i dati sono agghiaccianti: scende l’ età dei bambini coinvolti in casi di pedofilia, la media infatti è tra 0 e 5 anni. Nel 2012, il numero degli abusi è salito del 30% rispetto agli anni precedenti. Le regioni più colpite sono la Lombardia, il Veneto, il Lazio e la Campania. E, nonostante gli sforzi degli operatori della Polizia di tutto il mondo, resta ancora una piaga sommersa, per diverse ragioni, ma, principalmente, perché il pedofilo è un sog-

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Lucidi criminali Essendo considerata una manifestazione psicopatologica, in cui l’interesse per il bambino è determinato da un’alterazione a carico della sfera sessuale, la pedofilia è inserita tra le parafilie. Il traguardo inevitabile è quello di raggiungere il “piacere” e il comportamento che ne deriva ha specifiche caratteristiche: stereotipato, ritualizzato, con

aspetti di tipo impulsivo e, a volte, compulsivo, tendente a diventare esclusivo, connotandosi di segretezza, in una dimensione strettamente personale. In ogni caso, il piacere che ne consegue è sempre parziale, non sentito come sufficiente ed è proprio l’insoddisfazione perenne che incentiva il molestatore a continuare. Ma, contemporaneamente, coloro che si macchiano di tale delitto, scelgono lucidamente di importunare i piccoli. La percezione sociale della gravità di tale crimine è differente nelle varie culture del mondo; probabilmente, dovuta al concetto stesso di psicopatologia, che nell’immaginario collettivo evoca la scarsa consapevolezza delle azioni e, quindi, una minore o, addirittura, assenza di responsabilità nei confronti dell’atto stesso, con la conseguente tendenza a giustificare tali efferatezze. Le giustificazioni potrebbero avere un senso, nel caso della schizofrenia, ad esempio, dove i soggetti affetti realmente presentano gravissime alterazioni della coscienza e la cosiddetta “capacità di intendere e volere” è seriamente compromessa: non valgono per il pedofilo, in quanto esercita sempre la sua attività criminale con lucida consapevolezza. Dopo anni di fallimento delle Teorie di tipo clinico sulla pedofilia (si sono rivelate efficaci solo in qualche rarissimo caso), quella che è più vicina alla realtà, sia per l’aspetto patologico che per quello criminologico, è la Teoria dell’inadeguatezza sessuale, secondo la quale, il predatore: -nutre un fortissimo sentimento di inadeguatezza nei confronti di un partner sessuale adulto;


Domenica 19 maggio 2013

-i minori molestati consentono a questi individui di sfogare le pulsioni sessuali senza ansia, perché manipolabili e, soprattutto, non giudicanti (non è un caso che , negli ultimi anni, l’età dei bimbi molestati ed abusati si sia abbassata, in quanto, oggi, i piccoli cominciano a comprendere le dinamiche sessuali e a giudicarle molto prima che nel passato)

-la paura di essere scoperto-

Cosa gli passa per la mente

-la paura dei sensi di colpa-

Nel tentativo di analizzare e ricostruire ciò che avviene nella mente di un pedofilo, prima di passare all’azione, l’UACI, l’Unità di Analisi sui Crimini Informatici (Polizia Postale e delle Comunicazioni) ha rappresentato una specie di viaggio dentro il processo di pensiero del molestatore, attraverso uno schema a cinque fasi:

4. a questo stadio, l’individuo deciderà se pianificare il passaggio all’atto vero e proprio;

1. in primo luogo, abbiamo la normale pulsione sessuale, avvertita da ciascun essere umano, una volta raggiunta la maturità sessuale;

Dopo tutto questo complesso percorso di pensiero, è evidente la responsabilità dell’azione del “mostro”, che avrebbe potuto interrompere il circuito in un qualsiasi momento.

2. poi, l’Io organizza a livello intrapsichico tale energia erotica e la orienta in base alle fantasie sessuali. E’ a questo punto che il soggetto si accorge di essere pedofilo, perché i suoi sogni passionali riguardano i bambini;

E’ un essere che pensa , riflette lucidamente e poi esegue l’atto criminale per soddisfare le sue perverse pulsioni; non agisce in preda ad un raptus irrefrenabile, mai.

3. una volta consapevole del proprio orientamento sessuale, il soggetto valuta i pro e i contro di un eventuale passaggio all’atto (abuso di un bimbo in carne e ossa), attraverso il processo di significazione, cioè l’anticipazione mentale delle conseguenze, prendendo in considerazione alcuni fattori di rilievo nel “criminal decision making”, ponendosi molteplici domande inerenti:

Gli orizzonti, sul Web, per i predatori, si sono ampliati a dismisura…

-la stima dei rischi di cattura-la paura della sanzione penale-la paura della sanzione sociale-la compassione della vittima-

5. infine, sceglie se abusare di un minore in carne ed ossa o mantenere il tutto a livello di immaginazioni sessuali, custodite gelosamente a livello intrapsichico.

Opzione Internet Una nuova opportunità d’azione è stata offerta agli Orchi da Internet, mettendogli a disposizione il materiale pedopornografico , le chat, le community di pedofili, consentendogli di contattare bambini e/o reperire foto, video e tutto ciò che gli occorre per placare la loro “passione”, in maniera veloce e senza metterci la faccia, dal momento che, nella Grande Rete, possono viaggiare tranquillamente sotto mentite spoglie.

Soggetti socialmente invisibili Lo stereotipo del pedofilo criminale ce lo descrive con la barba lunga, l’impermeabile gualcito, lo sguardo ebbro di lussuria, appostato vicino all’ingresso delle scuole o nelle vicinanze di parchi e giardini pubblici. Niente affatto! Sulla base dei risultati di centinaia e centinaia di analisi, secondo i comuni parametri sociali, per identificare Il Pedofilo, si è giunti alla conclusione che si tratta di individui non riconoscibili a livello socio-comportamentale. Nel 90% dei casi, i denunciati non hanno alcun precedente penale e le percentuali di precedenti specifici (sessuali) o legati a fatti aggressivi e violenti, sono bassissime, praticamente irrilevanti. Sono tutti molto ben integrati nel tessuto sociale e in ambito lavorativo. Inoltre, se si pensa che la maggior parte degli abusi sessuali (oltre l’80%) vengono messi in atto da persone conosciute, per lo più appartenenti al nucleo familiare, diventa facilmente percepibile la dimensione del rischio che attualmente corrono tutti i bambini del mondo. Non abbiamo niente da tollerare, non abbiamo niente da giustificare, non abbiamo niente da compatire, non abbiamo nemmeno niente da perdonare, perché non basta e, soprattutto, perché non serve a niente. Siamo di fronte all’abisso dell’animo umano…

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Domenica 19 maggio 2013

C U L T U R A

Vittoria Caso

vittoriacaso@yahoo.it

“L

a pena più grave è nell’essere governati da chi è moralmente inferiore”Platone

“Il principe ignorante è dotato delle seguenti virtù: è un tiranno privo di una reale conoscenza dell’ars politica, tuttavia abile a costruire il consenso sulla propria immagine attraverso una volgare ostentazione di potere e ricchezza.”: così si esprime lo storico Plutarco nei Moralia, in cui affrontò anche il tema politico del “principe ignorante”. Poiché, mutati i contesti, l’essere umano è sostanzialmente lo stesso, l’Associazione ex alunni del liceo Garibaldi in collaborazione con il Liceo Garibaldi, ha promosso la tavola rotonda “ Cultura e potere, un rapporto complesso”.L’11 maggio, com’è consuetudine decennale, la palestra del liceo Garibaldi si è trasformata in cenacolo culturale, in cui dopo i saluti di rito di Laura Colantonio, e di Ciro Manzi, rispettivamente Dirigente del “Garibaldi” e Presidente “Associazione ex Alunni”, Lino Zaccaria, in qualità di elegante moderatore, ha avviato i lavori, dando la parola a Giovanni Polara, insigne latinista e Presidente onorario dell’associazione, che ha introdotto Plutarco, chiarendone i tratti essenziali di attento e lucido storico greco. Il dibattito è entrato nel vivo, sviscerando attraverso successivi interventi la vexata quaestio, in eterno fieri, delle dinamiche intercorse tra intellettuali e potere

IL PRINCIPE IGNORANTE da Plutarco fino a oggi. Anna Manfredi, Vittoria Caso, Ciro Manzi, Mario Colella come ex alunni; Elisabetta Varriale, Maria Chiara Fusco, Danilo Capone, Naomj Mastrominico, Anna Borriello tra gli alunni del Garibaldi hanno evidenziato, viaggiando attraverso il tempo, attraverso relazioni molto interessanti, come dal mondo classico ad oggi, il potere, la sete di dominio, abbiano reso gli uomini servitori del male, irrispettosi totalmente della umanità e della dignità dei propri simili. Gli intellettuali hanno dovuto assistere spesso impotenti al trionfo dell’ignoranza e della grettezza morale, rendendosene a volte complici inconsapevoli, a volte ribellandosi eroicamente. Un princeps, cioè un primo, un capo, evidentemente, sia esso di una piccola o di una grande comunità, dovrebbe essere persona competente e capace per paideia (cultura) e humanitas, in grado di coniugare ragione e anima, saper fare e saper essere, sì da evitare con saggezza l’abuso di potere, la vendetta e soprattutto, da non confondere interesse pubblico e privato. E qui entra in gioco un altro punto dolens: la

moralità. Ahimè, Historia docet che molti “principi ignoranti” si sono susseguiti sulla scena politica e, purtroppo, ancora oggi, tanti, ma proprio tanti sono i “capi” che si reputano grandi guide, invece sono solo dei megalomani presuntuosi e ignoranti. E da qui derivano gli “scelera” cioè le nefandezze che sono state e sono compiute a tutti i livelli.Un primo intermezzo, da “Il Simposio dei sette sapienti” di Plutarco, rielaborato da Raffaele Zocchi con Gaia Terisacco, Antonio Leone, Angelo Russo, Domenico Navas, Carmela Abagnato, Angela Mazzocchi, Michele De Rosa, Francesca Rullo, Aurora D’Alessio, Davide Carbonaro, Dylan Mastrominico e un secondo Intermezzo dal “Miles gloriosus “ di Plauto (traduzione di Pier Paolo Pasolini) con Raffaele Zocchi e Felice De Santo, hanno suscitato il sorriso di un pubblico attento e di alta qualità. Nelle conclusioni, affidate a Vittoria Caso, protagonista è stata l’eterna saggezza di Platone che fin dai suoi tempi avvertiva: “Gli uomini onesti non sono disposti a governare per denaro o per gli onori”, pertanto, “La pena più grave è nell’essere governati da chi è moralmente inferiore”.

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“Inizia ad infastidire il prossimo in un pomeriggio del maggio 1972 a Napoli. A cinque anni sapeva già dattilografare. Pasionaria tifosa del Napoli, impulsiva, aggressiva e permalosa. Non le interessa altro che scrivere, respira grazie a questo”.

I

eri ha scritto Cassandra, e Cassandra è stata letta da Tommaso. Oggi, Tommaso racconta la sua storia, su un altro dei temi, tra quelli legati alla maternità, su cui vige un silenzio assordante, quello dell’aborto spontaneo. Perché non esistono solo le decisioni e le angosce delle donne, ci sono anche quelle degli uomini. E gli uomini, finalmente, si decidono a parlarne. Sai, Cassandra, hai ragione. La verità è che non ti spiegano proprio niente, né quando nasci né quando cresci. A proposito dei figli intendo. Ti buttano solo in faccia un prototipo di felicità, dicendo che sarà bello, sarà immenso, sarà così così e così… Non ti dicono che la felicità va sempre barattata con il dolore. Che la felicità assoluta non esiste. Che esiste solo la felicità consapevole, quella che passa prima attraverso il dolore. Sono uomo, e quindi come tale affronto queste parole sapendo ancora meno di maternità e di depressione post partum. Credo però che esista, non nei trattati di medicina ma sicuramente negli occhi di qualche mamma, anche la depressione ante partum. È quella che è capitata a noi, a me e a mia moglie. O meglio: solo a lei, io l’ho subita, forse me l’ha contagiata, di sicuro non abbiamo saputo

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R U B R I C A

Fuoco di Puglia

L’aborto spontaneo raccontato da un uomo: questa è la storia di Tommaso. risolverla. Semmai si può risolvere una depressione. È accaduto una sera, una delle tante di un mese come tanti. Io di ritorno dal lavoro e lei seduta sul divano in lacrime, non il pianto improvviso per una brutta notizia, ma un pianto di ore, glielo si leggeva in viso. “Sono incinta”. Me l’aveva detto tre ore prima al telefono, ma forse se l’era dimenticato, forse aveva bisogno di dirmelo, forse era una richiesta di aiuto. Ma ci può essere una richiesta di aiuto in quella che è ritenuta nel pensiero comune tra le prime tre notizie più belle che possono capitare nella vita? “Sono incinta”, me l’aveva detto al telefono tre ore prima e mi era scoppiato il cuore. Io un figlio l’avevo sempre voluto, anche con quella felicità idiota, a occhi chiusi, da Mulino Bianco in cui ci allevano. “Sono incinta” e mi ero inventato in quelle tre ore prima la costruzione del mio mondo che davo a lei: i regalini, i bigliettini, i pupazzini. Ora a leggere tutte queste parole in “ini” non mi sembra neanche più grottesco il mio atteggiamento dell’epoca, solo inutile, inutilmente doloroso. Ma il dolore non è mai inutile anche quando passa per il ridicolo. “Sono incinta” e guardandola seduta sul nostro divano mentre quelle lacrime scendevano

senza ritegno, e all’epoca ritenevo anche senza ragione, mi sembrava all’improvviso di avere di fronte una montagna da scalare e non una donna, non mia moglie. “Sono incinta ma io questo bambino non lo voglio”. E le lacrime finalmente si fermarono. Io non ricordo che cosa dissi, a quelle parole. Niente di importante. Sicuramente. Perché le lacrime ripresero con più vigore quando – questo me lo ricordo – cercai di spiegare che un figlio è il futuro, è la nostra traccia per il domani, e altre minchiate di questo genere perché quando sei costretto d’improvviso ad aprire la valigia della tua costruzione di felicità puoi pure scoprire che dentro ci sono soltanto cianfrusaglie, carillon rotti, qualche filo di cotone attorcigliato venuto chissà da dove. Niente di niente, solo oggetti alla rinfusa, come quelle mie parole che non servivano proprio a nulla. “Non lo voglio questo figlio, tu lo vuoi. Io non ho mai voluto un figlio”. Era vero. Fu una notte infernale. Forse la peggiore di quelle vissute insieme. Quelle lacrime non finirono, come delle onde venute da un mare lontanissimo continuarono a cullare lei in quella straziante disperazione del rifiuto. Poi la vita continua. Perché poi la vita così

Casoria Ambiente SOCIETÀ UNIPERSONALE

RITIRO KIT RACCOLTA DIFFERENZIATA COMUNICATO

Si avvisa la cittadinanza che a partire dal giorno 13/05/2013 e sino al giorno 24/05/2013 dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 sarà effettuata un distribuzione straordinaria di mini kit di buste per la differenziata presso il center point sito in Casoria alla via B. Croce all’interno della sede Comunale. Si ricorda che per il ritiro dei kit, l’utente deve presentarsi agli uffici sopra citati munito di codice fiscale e della copia della bolletta attestante l’avvenuto pagamento della TARSU .Tale iniziativa di natura straordinaria si rende necessaria in attesa della nuova distribuzione dei kit per la raccolta differenziata che avverrà, in tempi strettissimi e come per le altre volte, attraverso la consegna presso il domicilio dell’utente con il sistema del porta a porta .Rinnoviamo, ancora una volta, l’invito alla cittadinanza ad effettuare con sempre maggiore impegno la raccolta differenziata al fine di raggiungere l’agognata percentuale del 70% e ricordiamo che eventuali segnalazioni relative alla raccolta rifiuti possono essere inviate o alla e mail dell’Ufficio Pubbliche Relazioni info@casoriambiente.it o ai vigili ambientali del Comune di Casoria. Cogliamo l’occasione per ringraziare la cittadinanza che da sempre collabora e coopera con la Casoria Ambiente S.p.A. . L’Assessore all’Ambiente Avv. P. Tignola 22

Il Presidente C.d.A. Dott. F. Girardi


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fa. Anche se non vuoi, ricomincia il giorno, gli impegni quotidiani, le telefonate, devi lavarti, devi uscire. E allora ti tocca. E vai, riprendi il tuo cammino. Anche con un inizio di bambino nella pancia. Così facemmo entrambi. Io non ero sereno e lei era un po’ meno disperata. La felicità che di solito si accompagna a notizie come “sono incinta” non era proprio mai entrata in casa. Poi cominciarono quelle cose che una donna incinta non sa di dover subire. Stare male. La nausea, la tristezza (quanta ne passa in una donna incinta ma provala a cercarla, un’immagine, una fotografia. Solo donne con un sorriso di grande serenità mentre accarezzano con devozione la morbida linea della pancia), il silenzio. Poi venne il ginecologo. E quel cuoricino che batteva. All’impazzata. E che a me dava una grande felicità. E un sorriso a lei. I giorni passavano lenti. Consapevoli, ecco. Quelle lacrime erano finalmente cessate ma non c’era neanche uno straordinario urlo verso la vita. Solo una più ragionata accettazione delle cose. Poi venne Natale e portò il sangue. Una strisciolina

improvvisa, come un graffio sul braccio, uno sbaffo di latte agli angoli della bocca. Ecco, ci sono parole in “ini” e in “ina” che possono non soltanto essere sdolcinate ma anche fare

molto male. Quella strisciolina era l’ultimo saluto di un figlio venuto tra le lacrime, da un misterioso mare di infelicità. Ci fu l’aborto, in clinica, tra fiocchi rosa e azzurri appesi alle porte delle stanze. Che colore era il nostro? E poteva mai essere un fiocco? Il fiocco chiude è

il segnale che è il regalo è pronto. Così decisi di disegnare, ma la tenni solo per me, una stella. Nera. Ecco, il nostro bambino sarebbe stato per sempre una stella nera. Poi venne la sala operatoria e le parole da imbecille di quel ginecologo. “Abbiamo dovuto lavorare a lungo, non è stato facile. Ma abbiamo eliminato il residuo”. Io mi sforzavo, tra stelle e fiocchi, di dare a quel figlio mai nato un suo posto e quel ginecologo in una sera delle feste di Natale lo aveva chiamato “residuo”. Per poco non diedi addosso al ginecologo e alla mia solitudine. Perché se ricordo quel tempo, ricordo soprattutto questo: il vuoto, la solitudine. Mia e di mia moglie. I parenti sono capaci nella stragrande maggioranza dei casi solo di farti male. Stupidamente. Senza neanche accorgersene. “Ma che vuoi che sia un aborto.. ci riproverete e vedrete che andrà meglio”. Come se quell’aborto non meritasse pietà, compassione, compartecipazione. Aiuto. Ma i parenti non hanno avuto ragione. Ed è stato meglio. Ma questa è un’altra storia.

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