Il Domenicale di Casoria

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Domenica 24 febbraio 2013

C O N S I G L I

Maria Gentile

marygentile@live.it

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li antibiotici fanno più male che bene. Nuove ricerche lo confermano e ci avvertono di starne alla larga se non il caso di reale necessità. Gli studi questa volta hanno posto sotto la lente di ingrandimento il principio attivo dell’amoxicillina. Ciò che emerge da queste indagini è che molto spesso sono proprio i nostri medici di base ad avere la “prescrizione facile” degli antibiotici: vediamo il perché. Innanzitutto bisogna suddividere le infezioni in due tipologie, virali e batteriche; entrambe sono caratterizzate da aspetti molto simili.In primo luogo, ogni infezione è causata da microbi, rispettivamente da virus o batteri, che si diffondono tramite tosse e starnuti, contatto con persone infette e contatto con le superfici. In alcuni casi, è difficile determinare l›origine di un infezione, poiché molte malattie, tra cui polmonite, meningite e diarrea, possono essere causate sia da batteri che da virus. Il medico di base quindi, nel dubbio, non dovrebbe limitarsi a prescrivere con facilità un antibiotico, il cui compito è quello di contrastare i batteri ma non i virus. Se l’esperienza non basta, sarebbero opportuni accertamenti ed analisi approfondite per risalire alla reale causa della patologia. Lo studio pubblicato in questi giorni sulla rivista “Lancet Infectious Deseases” avverte che l’uso dell’antibiotico in assenza di un reale rischio di infezione

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Si all’antibiotico, ma con moderazione. batterica grave potrebbe favorire lo sviluppo di ceppi di batteri resistenti agli antibiotici attualmente in uso, questo perchè i batteri sono estremamente adattabili e l›assunzione eccessiva di antibiotici ha reso molti di essi

resistenti al trattamento medico. Ciò ha dato origine a seri problemi, soprattutto in ambito ospedaliero. Gli antibiotici sono inefficaci contro i virus, compresi quelli che causano la maggior parte delle infezioni a carico delle vie respiratorie superiori, e molte organizzazioni leader ora sconsigliano l›impiego abituale degli antibiotici, a meno che non vi sia una chiara evidenza di infezione batterica. Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno utilizzato un campione di 2000 pazien-

ti che presentavano un›infezione alle basse vie respiratorie per cui non c›era sospetto di polmonite. Metà di loro è stata trattata con l›amoxicillina (AUGMENTIN) l›altra metà con un placebo. Fra i due gruppi di persone vi sono state poche differenze in termini di risposta alla terapia, ma rispetto al placebo l’amoxicillina provocava effetti collaterali significativi nei pazienti, come principalmente nausea, eritemi o diarrea. Questo studio risulta molto significativo, se pensiamo che l’amoxicillina in associazione all’ acido clavulanico (che ha il ruolo di potenziarne gli effetti), è uno degli antibiotici più prescritti. Seguiamo quindi dei piccoli accorgimenti per evitare gli effetti negativi di questi medicinali; una volta iniziata, la terapia antibiotica va portata a termine come da prescrizione medica se non vogliamo rischiare ricadute o complicazioni gravi: il fatto che la febbre sia passata non è un buon motivo per sospendere la terapia antibiotica. Durante l’assunzione di antibiotici, chiedete al vostro medico, di assumere dei fermenti lattici che possano evitare di mettere l’intestino sotto stress. Una sorta di barriera protettiva che evita spiacevoli inconvenienti. In ogni caso quando si tratta di assumere qualsiasi tipo di farmaci, è buona abitudine evitare il “fai da te”, e rivolgersi sempre al proprio medico di base.

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