magiclake winter 2015

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Nouvelle Collection








Dormire bene è la prima forma di benessere.

E per dormire bene c’è bisogno di Simmons.


Simmons. Nient’altro.

Per chi ama il benessere e la raffinatezza un materasso Simmons è di casa. Lo straordinario comfort e l’incomparabile fascino assicurano un riposo impareggiabile. La cura meticolosa dei dettagli, la scelta dei materiali più nobili e la manifattura artigianale più scrupolosa, esclusivamente made in Italy, sono gli elementi caratterizzanti dell’indiscussa qualità Simmons. Perchè i materassi non sono tutti uguali e per dormire bene c’è bisogno di Simmons. Nient’altro.

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EDITORIALE

QUELLO CHE SIAMO E QUELLO CHE POTREMMO ESSERE WHAT WE ARE WHAT WE COULD BE

Cari Lettori,

Dear Readers,

Le pagine di cronaca riportano ormai quotidianamente episodi di violenza, rapine, maltrattamenti domestici…. tanto da farci pensare che sia in atto un’epidemia di follia collettiva. Sembra di essere al centro di un sistema sbagliato di relazioni che stanno collassando. Si respira un clima di diffidenza, di antagonismo, di individualismo e di personalismo che produce negatività. Ma... Ma si deve vivere meglio. Non possiamo accettare che qualcuno rovini il futuro a chi non ha colpa. Ecco perché il Natale deve diventare un richiamo a riflettere sul rispetto per aprirci al dialogo. Anche nella mediocrità quotidiana. Se è vero che fa più rumore l’albero che cade rispetto alla foresta che cresce, Magic Lake, Amici di Como e la Città dei Balocchi saranno sempre la foresta. Lo saranno per tutte le famiglie che non fanno notizia, ma che esistono e vivono accanto a noi. Famiglie semplici che vogliono trasmettere e condividere l’educazione ricevuta. Per loro ogni anno a Natale arriva a Como, piena di luci, gioia, solidarietà, magia, divertimento e tantissimi turisti, la Città dei Balocchi con i suoi 22 anni di risultati in crescita e di voli spericolati sopra le difficoltà. Le tante famiglie che da anni vengono a trovarci portano un messaggio chiaro: siamo con voi e con il vostro impegno. E noi continueremo ad essere utili al Natale e alla Festa della Famiglia, il momento più bello dell’anno per i valori che danno senso alla vita. Concludo con un appello a chi oggi fa informazione. Come sarebbe bello recuperare lo spirito del cronista di un tempo che andava a scovare le notizie sul territorio cercando anche le storie positive! Certo, è più faticoso che cercare su internet ….ma così potremo superare la sindrome che il positivo non fa notizia.

Newspapers daily run stories of violence, robberies, domestic brutality... leading us to think there's an epidemic of collective insanity in course. It seems like being in the middle of a system gone out of control, about to collapse. There's an atmosphere of diffidence, antagonism and individualism that produces nothing but negativity. We cannot accept that the future of innocent people are ruined for no fault of their own. That's why Christmas should be a call to think about respect and relating to others, even in everyday life. If it's true that a falling tree makes more noise than a growing forest, Magic Lake, Amici di Como and Città dei Balocchi will always be the forest. They will be for all the ordinary families that live side by side with us. Simple families who want to transmit and share values they received. For them every year the Città dei Balocchi comes to town, this ever popular children's event for the last 22 years has bought with it light, joy, solidarity, entertainment and many tourists to Como. Many families that come to visit bring with them a clear message: we're with you and your commitment. And we will continue to be there at Christmas and family celebrations, the nicest moment of the year for our collective values that give a sense to life. I'll conclude with an appeal to the news media. It would be nice to return to the old-fashioned way of reporting when journalists went looking also for good news. Sure, it's more difficult than searching the internet...but this way we can overcome the syndrome that good news is not news.

Buon Natale e Buone Feste

Merry Christmas, have a joyful festive season

Daniele Brunati Direttore

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Como

Daniele Brunati Director



sommario summary

Como

PEOPLE

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Carla Fracci, Étoile del lago Carla Fracci, Lake Étoile

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Stefano Contini, I miei 40 anni in galleria Stefano Contini, my 40 years in the gallery

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Alberto Capatti, Storia della cucina italiana Alberto Capatti, History of Italian cuisine

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Federico Beretta, Chef di talento Federico Beretta, Talented chef CULTUra

Winter 2015 - 2016 anno XI - n.4 magiclakecomo.com

photo cover © Bruno Farda

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NEWS

CARLA FRACCI

Étoile del lago

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In copertina: Carla Fracci foto © Bruno Farda In the photo: Carla Fracci foto © Bruno Farda

Fondazione Cologni, Talento artigiano in scena Fondazione Cologni, Showcasing artisan talent

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Seri.co, Marchio di qualità Seri.co, Quality brand Calendario Famiglia Comasca Calendario Famiglia Comasca territorio

È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©

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Lungolago: ancora insieme Lakefront: together again

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Life Electric: riflessi di luce Life Electric: light reflex EVENTI

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Como

Amici di Como e Magic Lake al Grand Hotel Imperiale di Moltrasio Amici di Como and Magic Lake at Grand Hotel Imperiale of Moltrasio Como Città dei Balocchi XXIIa edizione Como Città dei Balocchi XXIIa edition WOMENinNOVATION WOMENinNOVATION Associazione Paolo Zorzi, da 32 anni l'impegno per la ricerca Paolo Zorzi Association, 32 years for research Concorso fotografico nazionale National photo contest Fondazione Veronesi, cibo & salute Fondazione Veronesi, food and health


ARMANI.COM/ATRIBUTE

Piazza Cavour 25 - Como


sommario summary

ARTE

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Fontana di Camerlata, Geometrie di luce Fountain of Camerlata, light geometries

EXHIBITION

131

106

Merletto, un'arte sempre attuale Lace, a present art

114

Com'è Viva la Città Com'è Viva la Città

o3epo

KOMO 137

city

benessere

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Dott. Guido Corti, La cura delle allergie Dr. Guido Corti, Treating allergies

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FOCUS ON & ANNIVERSARY

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BOOK CORNER SPORT

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swiss

204

Roda, Finale di stagione Roda, end of the season

206 208 210

Mino Favini: passato, presente e futuro del Calcio Como Mino Favini: past, present and future of Calcio Como Pallacanestro Cantù, Luca Cesana il futuro nel basket Pallacanestro Cantù, Luca Cesana his future in the basketball Briantea84, One team scuola gioco basket Briantea84, One team scuola gioco basketball FOOD AND DRINK

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mountain

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Como

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Alain Mességué Alain Mességué

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Ristorante Caffè Teatro, Non solo cibo Ristorante Caffé Teatro, Not only food

Barbara Luraschi, Da Como con dolcezza Barbara Luraschi, From Como with sweetness

In cucina e in cantina con Davide ed Emanuele In the kitchen and the cellar with Davide and Emanuele



Indirizzi Contacts

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Con un totale di € 20,00 (contributo per le spese di spedizione per l'Italia) avrai 4 numeri di Magic Lake

Grafica • Graphic Andrea Pedretti Testi • Research and Material Guido Corti, Daniele Brunati, Davide Cantoni, Elisabetta Comerio, Marina Moretti, Ivan Damiano Rota, Stefania De Giorgi, Fabrizio Comerio, Laura D'Incalci, Marili Fontana, Gian Enrico Ghilotti, Alessandra De Nitto, Barbara Voght Luisetti, Davide Lacchini, Emanuele Riva

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Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani, Mark Buckley (testi pagina 110, 124,132, 134, 142, 184, 214, 216), Giulia Ilyna Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri

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Art. 1 Oggetto Con la compilazione della presente scheda si sottoscrive l’abbonamento alla rivista Magic Lake Como Review edita da TBM Service & C. Editore, con l’impegno di corrispondere il prezzo pattuito di € 20 (contributo per le spese di spedizione) per n.4 riviste. Il corrispettivo pattuito viene versato contestualmente alla sottoscrizione del presente abbonamento. TBM Service & C. Editore si impegna ad inviare la rivista all’indirizzo indicato nella presente scheda. Art. 2 Durata dell’abbonamento Il presente abbonamento ha durata di anni uno a partire dalla data di sottoscrizione e comprende quattro spedizioni comprensive quattro numeri della rivista de qua. L’abbonamento si rinnoverà tacitamente per un altro anno, e così per i successivi, se non perverrà disdetta a TBM Service & C. Editore (P.zza Duomo, 17 22100 Como) con raccomandata a.r. entro 30 gg. dalla scadenza. Art. 3 Costo dell’abbonamento L’acquisto dell’ abbonamento avverrà tramite pagamento bonifico bancario intestato a TBM Service & C. Editore, codice IBAN: IT 41 V 08430 10900 000000260382. Il prezzo pattuito per il presente abbonamento potrà subire variazioni di anno in anno. TBM Service & C. comunicherà entro il 31/12 di ciascun anno l’eventuale aumento del costo per l’anno successivo al fine di consentire all’abbonato di poter disdettare l’abbonamento alla rivista nei termini previsti. In mancanza di disdetta tempestiva il presente abbonamento verrà rinnovato tacitamente al nuovo prezzo. Art. 4 Foro competente Ogni controversia che dovesse insorgere tra le Parti per l’esecuzione e/o interpretazione del presente contratto di abbonamento sarà competente la Camera Arbitrale e Servizio di Conciliazione presso la CCIAA di Como, in via Parini, 16 Como.

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CARLA FRACCI

ÉTOILE DEL LAGO di Marina Moretti foto Bruno Farda, Fiorenzo Niccoli, Olycom, Olycom - Canio Romaniello, Heritage - Keystone Archives “Ho un ricordo molto tenero della mia prima apparizione al Teatro Sociale di Como. Ero poco più che una bambina, emozionatissima di far parte del Corpo di ballo del Teatro alla Scala. Ero stata scelta per interpretare la bambola Coppelia nell’omonimo celebre balletto di Arthur Saint-Léon su musica di Léo Delibes. In pratica ero ferma in scena con un libro in mano. Ma mi sentivo ugualmente orgogliosa di questo ruolo, di essere in tournée con una compagnia così prestigiosa. Questo è stato il mio primo incontro

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Como

con il Teatro Sociale. Poi sono tornata più volte a ballare a Como, ricordo ad esempio una bella serata in cui ero Giulietta con Dennis Wayne”. Ha lo sguardo perso nel passato ma il ricordo ben radicato nel presente Carla Fracci, che incontriamo in occasione della presentazione della sua biografia “Passo dopo passo la mia storia”, nei locali del MuseoShowroom Riva 1920. Fra i tanti oggetti che parlano del legno e delle sue tradizioni, la “Signora della danza” inizia a raccontare: la sua infanzia, la

sua vita, i suoi incontri. Carla Fracci è stata partner artistica dei più gloriosi danzatori del mondo: Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Mario Pistoni e Paolo Bortoluzzi. E poi ha danzato con Margot Fonteyn, Gelsey Kirkland, Alicia Markova. Ha lavorato con coreografi come John Cranko, Maurice Béjart e Antony Tudor. La sua vita è sempre stata circondata da poeti, su tutti Eugenio Montale che le dedicò la lirica “La danzatrice stanca”. “E’ bello, e nello stesso tempo triste, ricor-


Sopra, Carla Fracci con Erik Bruhn e la Regina Elisabetta II al Covent Garden; sotto, con Rudolf Nureyev Above, Carla Fracci with Erik Bruhn and Queen Elizabeth II at Covent Garden; below, with Rudolf Nureyev

Como

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dare tante persone che non ci sono più, ricordare una collaborazione artistica meravigliosa. Con ognuno di loro ho sempre avuto un forte feeling: al di là dell’aspetto tecnico, in scena occorre amare il proprio partner e creare con lui un rapporto di complicità, per trasmettere le emozioni, credere nei personaggi, diventare una cosa unica in palcoscenico, trascinare l’intero corpo di ballo”. Giselle, Giulietta, Cenerentola, Medea, Swanilda, Francesca da Rimini... sono più di duecento i ruoli interpretati da Carla Fracci, quale ha amato di più? “Tutti. Bisogna amare e conoscere a fondo tutti i personaggi per renderli credibili. La perfezione non si raggiunge mai, si tenta. Si chiede a se stessi sempre di più. E io non mi sono mai risparmiata, nei più grandi teatri come nei più piccoli. La mia vita non è stata solo Teatro alla Scala e meravigliosi palcoscenici, ma anche spettacoli in piazze, chiese e carceri. Non ho mai smesso di portare la danza ovunque, e così facendo ho creato lavoro, ho promosso la danza fra i giovani”.

Sopra, Carla Fracci con il marito Beppe Menegatti alla Prima del Teatro alla Scala; a lato, con il tenore Giuseppe Di Stefano Above, Carla Fracci with her husband Beppe Menegatti at the Prima of Teatro alla Scala; on the side, with the tenor Giuseppe Di Stefano

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Como

Carla Fracci è una donna affermata che ancora oggi si batte per la difesa dell’arte e ha un sogno: che in Italia nasca una Compagnia Nazionale di balletto. Un sogno condiviso con il marito, il regista Beppe Menegatti. La loro è l’unione di una vita, un senso di famiglia che va oltre gli affetti. E ancora oggi, ormai diventati nonni, non si fermano mai di pensare al futuro della danza in Italia. "A più di settant'anni, non mi sento affatto stanca e mi rimane questo desiderio di una Compagnia nazionale di balletto, una Compagnia che possa girare il mondo con le nostre eccellenze senza alcun timore di dare possibilità importanti soprattutto ai giovani, che non devono sentirsi costretti a espatriare". Sarà anche per questo che il pubblico ama da sempre Carla Fracci. Qual è il segreto? “La danza è un’arte da affrontare con coraggio, umiltà, volontà, disciplina e rispetto. La danza è la mia vita. E la mia vita è la danza. Cosa sarei in scena se nella vita non amassi, non vivessi, non mi emozionassi?”



Carla Fracci al gala' per celebrare i 200 anni della scuola di ballo dell'Accademia della Scala

Carla Fracci at the gala to celebrate 200 years of the dance school of the Accademia della Scala

Lake Étoile “I have a beautiful memory of my first performance at Teatro Sociale di Como. I was a child and I was very excited to be part of Corpo di ballo della Scala in the role of the doll Coppelia, ballet by Arthur Saint-Léon and music by Léo Delibes. Actually I was on the scene with a book in my hand. I was proud to be on tour with such a famous company. This was my first meeting with Teatro Sociale. Then I came and danced there many other times, as Giulietta with Dennis Wayne and as Mirandolina”. We met Carla Fracci on the occasion of the presentation of the biography “Passo dopo passo la mia storia” (Step by step my story), in the MuseoShowroom Riva 1920. The Lady of Italian Dance tells us about her childhood, her life, her meetings. Carla Fracci was the artistic partner of the most important dancers in the world: Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Barysh-

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nikov, Mario Pistoni and Paolo Bortoluzzi. And she also danced with Margot Fonteyn, Gelsey Kirkland, Alicia Markova. She worked with famous choreographers: John Cranko, Maurice Béjart and Antony Tudor. Her life was surrounded by poets, one above the others is Eugenio Montale who dedicated her the lyric “La danzatrice stanca” (The tired dancer). “It is great and at the same time sad to remember many people who passed away, with everyone I had a strong feeling: on stage you have to love your partner and create a special relationship with him”. Giselle, Giulietta, Cenerentola, Medea, Swanilda, Francesca da Rimini...more than 200 roles were interpreted by Carla Fracci, what was the one you loved the most? “All of them. You have to love and deeply know all the characters to make them credible. I ne-

ver saved myself, in the big theatre as well as in the small ones. My life wasn’t just Scala and beautiful stages, but also performances in the squares, in the churches and in the jails. It was a way to promote dance among young people”. Carla Fracci has a dream: a National Ballet Company in Italy. A dream she shares with her husband, the director Beppe Menegatti. "I am over 70, but I am not tired and I have the dream of a National Ballet Company which can perform around the world and give important opportunities to young people”. Maybe it is also the reason why the public always loves Carla Fracci. What is the secret? “Dance is an art you have to practice with courage, humility, will, discipline and respect. Dance is my life. And my life is dance. What would I be on stage if in life I don’t love, I don’t live and I don’t feel emotions?”


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Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous Foundation, photo by Emanuele Zamponi

TALENTO ARTIGIANO IN SCENA di Alessandra De Nitto foto Dario Garofalo

L'Italia dell'alto artigianato, del savoirfaire manuale d'eccezione diffuso da nord a sud in tutto il territorio, isole comprese, trova per la prima volta una ribalta straordinaria grazie ad un nuovo, importante progetto promosso dal Gruppo Editoriale, con Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e Osservatorio dei Mestieri d'Arte di Firenze. Nasce infatti in questi giorni un'iniziativa ambiziosa e inedita, che si propone di dare spazio e visibilità alle moltissime realtà artigiane di assoluta eccellenza che connotano in maniera unica il nostro Pa-

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ese, suscitando l'ammirazione del mondo e divenendo meta del turismo più colto e responsabile. In che modo? Attraverso un portale e una guida cartacea, che condividono lo stesso titolo: “Italia su misura”, quanto mai significativo ed evocativo. Il portale www.italia-sumisura.it, presentato di recente a Milano alla stampa e al pubblico, raccoglie in prima battuta circa 300 indirizzi di botteghe artigiane italiane di altissimo livello, suddivise e ricercabili dall'utente per aree geografiche e per tipologia di attività, in modo utile e molto


Dall'alto: laboratorio di liuteria di Gio Batta Morassi a Cremona e atelier Navarini Rame a Trento. From above: luther laboratory of Gio Batta Morassi in Cremona and atelier Navarini Rame in Trento

agevole. Ricco di splendide immagini e bilingue (italiano/inglese), il sito illustra in modo emozionante e coinvolgente l'attività dei molti maestri, con approfondimenti tematici sulle diverse aree e attività artigiane. La pur ampia selezione iniziale è pensata per essere oggetto di continui e periodici ampliamenti e aggiornamenti. Questa iniziativa ambiziosa è resa possibile dal prezioso sostegno di ben venti Fondazioni bancarie italiane aderenti all’ACRI, sotto il coordinamento dell'Osservatorio dei Mestieri d'Arte. Il progetto nasce per

dare risposta ad una delle problematiche più spesso evidenziate dagli stessi maestri d'arte: la dannosissima mancanza di una “vetrina” di prestigio che consenta di dare visibilità alla loro produzione, in Italia e all'estero. All'eccellenza della produzione artigiana italiana corrisponde infatti spesso tristemente una situazione diffusa di isolamento e marginalità, causata in primis dalla mancanza di comunicazione e di piattaforme condivise per la diffusione e valorizzazione dell'alto artigianato. Accanto al portale dunque, dopo il successo

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Dall'alto, laboratorio di tornitura del legno di Fritz Drechslerei di Bolzano e Antica Manifattura Cappelli di Roma From above, wood turning laboratory of Fritz Drechslerei in Bolzano and Antica Manifattura Cappelli in Rome

Showcasing Artisan Talent delle precedenti pubblicazioni dedicate a Firenze e Milano, i promotori del progetto hanno voluto anche realizzare una bella shopping guide dedicata a una super selezione di botteghe e atelier italiani, in un suggestivo viaggio attraverso la produzione nazionale: dalla ceramica alla gioielleria ai tessuti, dagli argenti alla sartoria agli accessori, dagli strumenti musicali ai presepi, dal vetro al mosaico al ferro battuto… Una mappatura molto eloquente del bello ben fatto. La pubblicazione della guida, riccamente illustrata e anch'essa bilingue, distribuita nelle migliori librerie e in alcuni circuiti dell'hospitality cinque stelle, è sostenuta dal generoso supporto di Vache-

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ron Constantin, storica maison ginevrina di alta orologeria da sempre paladina attenta e sensibile dei mestieri d’arte in Europa. Per questa che, con i suoi oltre 250 anni di attività, è la più antica manifattura di orologeria al mondo, la promozione del savoir-faire è una vera mission, un impegno etico, sociale e morale: partner del network internazionale delle Giornate Europee dei Mestieri d’Arte, in Italia sostiene in tale ambito i progetti della Fondazione Cologni. L'apparato iconografico del piccolo ma prezioso volume è firmato dal fotografo Dario Garofalo, specializzato nel ritrarre volti, gesti e ambienti del lavoro artigiano, mettendone in valore tutta la poesia, nobiltà e bellezza.

The finest Italian craftsmanship, with the exceptional manual skills of the different territories, has for the first time been represented in a new project promoted by the Gruppo Editoriale publishing house, in association with Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte and Osservatorio dei Mestieri d'Arte of Florence: Italia su misura. This ambitious, innovative program gives space and visibility to numerous Italian artisans of excellence, who are praised and admired all over the world and who contribute to render Italy a destination for cultivated, and responsible tourists. How? Via a website and printed guidebook that share the same meaningful, evocative title, Italia su misura (Tailormade Italy). The website, www.italia-sumisura.


Dall'alto, Ceramiche Mazzotti di Albissola Marina; Bottega Prata di Bologna specializzata nella lavorazione del ferro battuto Above Ceramics Mazzotti in Albissola Marina; Bottega Prata in Bologna specialized in wrought iron

it, recently presented to the media and public in Milan, lists some 300 artisans subdivided into geographical area and artisanal activity, that can be easily searched by the user; it is bilingual (English-Italian) and features beautiful visuals, showcasing the works of master craftsmen and women. It includes as well information and details on topics related to craftsmanship. The already wide selection is destined to be regularly updated and expanded. The ambitious initiative was made possible by the support of 20 Italian savings banks and the coordination work carried out by Osservatorio dei Mestieri d'Arte. The project was realized as a response to one of the most serious issues raised by the artisans themselves: the lack of effective mar-

ket visibility for their products, both in Italy and abroad. Fine Italian craftsmanship often sadly remains isolated and inaccessible, due mainly to a lack of communication and of shared platforms. Besides the website, after the success of previous publications dedicated to the artisanal ateliers of Milan and Florence, the project promoters also wanted to realize a shopping guide devoted to Italian workshops covering all areas of production, from pottery to jewelry, from fabrics to silverware and tailoring, from musical instruments to crèches (nativity scenes), from glass to wrought-iron artworks‌ an eloquent map of quality merchandise. The publication of the printed version of the guide, beautifully illustrated and bilingual, is sponsored by the hi-

storical Maison of fine watch-making Vacheron Constantin, based in Geneva, who has always been particularly sensitive to Europe's distinguished artisans in all fields. The guide will be available in bookstores and in some five-star hotels. With 260 years of history, Vacheron Constantin is the oldest watchmaking Manufacture in the world; the promotion of the mĂŠtiers d'art is for them a real mission, an ethical duty. As partners of the international network of the European Artistic Crafts Days, in Italy they support the projects of Fondazione Cologni. The images of this precious volume have been realized by Dario Garofalo, who specializes in portraits of working artisans and of their workshops, adding poetry, nobility and beauty to what they do.

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ARTE

FONTANA DI CAMERLATA

GEOMETRIE DI LUCE di Stefania De Giorgi foto Carlo Pozzoni, Archivio Comune di Como

L’elemento artistico simbolico che accoglie chiunque faccia ingresso nella città di Como è la celebre “fontana di Camerlata”, progettata nel 1935 dall’ architetto Cesare Cattaneo e dal pittore Mario Radice, e realizzata nel 1962. Due approcci differenti e allo stesso tempo complementari, quelli degli ideatori dell’opera, il cui connubio ha prodotto una composizione armoniosamente complessa. La volontà del comune di Como era di istallare un elemento caratterizzante in uno degli snodi principali della viabilità territoriale. Il

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progetto venne affidato a due figure creative di spicco del tempo. L’idea verteva sull’inserimento urbanistico di un oggetto artisticamente espressivo per la riqualificazione di un quartiere periferico della città. L’analisi di Cattaneo e la ricerca astratta di Radice hanno generato quell'euritmia formale propria di figure geometriche semplici che danno origine ad una combinazione proporzionata ed elegante, dalla quale traspare il dinamismo legato alla poetica futurista. Il risultato dell’opera ha caratteristiche imponenti e leggere,


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In questa pagina, varie fasi del restauro della Fontana di Camerlata On this page, different moments of the restoration of the Fountain of Camerlata

espresse in una verticalità giocata sull’equilibrio compositivo realizzato affidandosi a principi strutturali statici estremamente complessi. Uno scheletro costituito da travature reticolari garantisce l’aggetto degli anelli, i quali distanziati fra loro da elementi sferici garantiscono la leggiadria e la trasparenzastrutturale e visiva. L’assessore all’Edilizia Pubblica, Daniela Gerosa assieme al gruppo di lavoro diretto dall’ingegnere Antonio Ferro e coordinato dall’architetto Piera Pappalardo hanno pianificato una conservazio-

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ne del patrimonio architettonico moderno della città. La fontana di Camerlata è stato uno dei monumenti compresi nell’investimento per il quale il finanziamento dei lavori è stato coperto per il 55% dalla Fondazione Cariplo e per la restante parte dal comune. Le problematiche dei fenomeni di degrado che interessavano la fontana erano considerevoli. Il restauro ha richiesto fasi impegnative sia nella diagnostica delle patologie che nelle modalità operative degli interventi adottati. Sono state operate indagini diagnostiche at-


traverso endoscopie per verificare lo stato di ossidazione della struttura metallica portante. Inoltre, mappature del quadro fessurativo e analisi del materiale cementizio di rivestimento hanno rivelato una compromissione localizzata sulla quale si è intervenuti con la sigillatura e la reintegrazione del materiale mancante. I fenomeni di degrado presenti sulla superficie del monumento sono da attribuire alla cristallizzazione dell’acqua sotto forma di ghiaccio e al consecutivo disgelo, all’erosione della superficie dovuta all’espo-

sizione continuativa agli agenti inquinanti, ai fenomeni di degrado dovuti all’umidità. L’assessore Gerosa sostiene che gli interventi effettuati hanno prolungato la vita della fontana, ma vista la collocazione e la costituzione dell’opera non è da escludere che patologie della stregua di quelle incontrate possano ripresentarsi nel corso degli anni a venire, per cui è opportuno mettere al vaglio soluzioni interventististiche che possano garantire la fontana di Camerlata dall’insorgere di compromissioni negli anni futuri.

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Light geometries The Fountain of Camerlata is an artistic symbol welcoming visitors to Como. Designed by architect Cesare Cattaneo and artist Mario Radice in 1935, it was realized in 1962. Como town hall wanted to install a monument to add character to one of the principal road junctions in the city. The analysis carried out by Cattaneo and artistic research by Radice generated the simple, eurhythmic design giving rise to a combination of well-proportioned, elegant geometry reflecting the dynamism of futurist design. The result is a monument of imposing yet light characteristics expressed as a fine equilibrium between horizontal rings and a vertical chain of spheres

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achieved via a highly complex composition. A truss acting as a skeleton supports the rings each of which rests between, or over the vertically placed spheres that add lightness and transparency to the ensemble enabling visibility through it. Daniela Gerosa, councilor responsible for public works, together with a team of workers directed by engineer Antonio Ferro and coordinated by architect Piera Pappalardo have planned to conserve the architectural heritage of the city. The Fountain of Camerlata is one of the monuments included in the list that will receive 55% of financing from Fondazione Cariplo and the rest from the municipality of Como.


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tutto, esse garantiscono le caratteristiche qualitative del processo e del prodotto nel rispetto delle relative schede tecniche, operando secondo rigorosi principi di responsabilità sociale e di corretta deontologia. Le aziende si impegnano inoltre a non utilizzare nel ciclo produttivo sostanze pericolose per la salute degli utilizzatori e per l’ambiente, assicurando che il prodotto messo in commercio non è nocivo per la salute del consumatore. I tessuti delle aziende certificate Seri.co rispondono quindi alle esigenze del mercato che richiede prodotti sicuri che diano piena fiducia al consumatore. Inoltre, le imprese del team Seri.co operano secondo una corretta pratica dal punto di vista ambientale e quindi con il controllo di tutte le forme di impatto ambientale: acqua, aria, suolo.


Seri.co, quality brand A small district always at the European top level. Silk in Como is not just tradition, it is always a steady quality thanks to the certification granted by Seri.co. It is a quality brand owned by Centro Tessile Serico, which grants the quality and requirements of the fabric's safety and of the productive system. The present market requires products made meeting precise ethical, social and environmental needs in order to have a granted certification. The companies which have a Seri.co certification are about 30 and they have rigorous rules to follow. Seri.co supplies information of the place of origin, certified that the fabric comes from comanies which take some commitments. First of all, they grant the quality

characteristics of the process and of the product respecting the technical sheets, operating according to the social responsability and the correct professional ethics. The companies also have a production cycle with substances that are not dangerous for the users and for the environment, granting that the product in commerce is not dangerous for the consumer. The fabrics of the companies which have a Seri.co certification meet the needs of the market which requires safe products which obtain the trust of the consumer. Moreover, the companies of the team work following a correct environmental procedure and so they control all the forms of environmental impact: water, air, soil.

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PEOPLE

STEFANO CONTINI

I MIEI 40 ANNI IN GALLERIA di Marina Moretti foto Archivio Galleria Contini

65 anni compiuti, 40 anni di carriera festeggiati. Potrebbe guardare con orgoglio al passato. E invece no. Stefano Contini ha lo sguardo rivolto al futuro. Con lo stesso entusiasmo con cui 40 anni fa si dedicò alla professione di gallerista. Un mestiere difficile in un mondo difficile. Il mondo dell’arte. Toscano di nascita, veneziano d’adozione, oggi Contini è uno dei più importanti italiani del settore, apprezzatissimo anche all’estero, proprietario di quattro importanti gallerie, due a Venezia e due a Cortina, oltre alla Contini Art Uk a Londra, al 105 di New Bond Street, gestita dal figlio Cristian.

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Come vede questi 40 anni di attività? Sono partito dal basso e mi sono trovato strada facendo ad avere la fortuna di incontrare artisti importanti che si sono fidati e affidati a me, con cui abbiamo percorso insieme strade che spesso si sono rivelate di successo. Il mio scopo in ogni momento è stato quello di promuovere gli artisti, di farli crescere nel corso del tempo. Questo è un lavoro che richiede intensità, serietà e intelligenza, e solo così può dare frutto e risultato. Oggi posso dire di essere un gallerista che ha girato il mondo, ha visto tutti i mercati e conosce non solo l’attualità ma anche

gli scenari futuri. Dove sta andando il mercato dell’arte? Subiamo alti e bassi legati alle economie generali, ma storicamente l’arte è quella che ha tradito meno negli ultimi 50 anni. Il gallerista ha il compito di proporre artisti che non rappresentino solo un godimento estetico, ma anche un investimento. Questa è stata la mia scommessa di vita e di lavoro. Ha conosciuto e lavorato con artisti importanti. Quale ha lasciato una traccia più profonda? Quando ero giovanissimo ebbi la fortuna di conoscere Zoran Music, oggi considerato


Nella pagina precedente, Stefano Contini con Igor Mitoraj; in questa pagina e nelle successive, la mostra di Mitoraj alla Valle dei Templi di Agrigento

uno dei grandi artisti europei del ventesimo secolo. Poi mi sono occupato di Giuseppe Cesetti, ho incontrato il geniale Botero, Arlati il poeta della materia, Robert Indiana l’ultima artista della pop art, il grande Baryshnikov… con tutti una bella esperienza. Ma uno degli artisti con cui ho legato in modo speciale e che è stato mio grande amico è Igor Mitoraj, l’artista polacco scomparso l’anno scorso. Questa è la mia grande scommessa professionale, lo considero uno dei più grandi scultori contemporanei che l’Europa abbia avuto. Nella mia Galleria a Venezia un piano è interamente dedicato a

In the previous page, Stefano Contini with Igor Mitoraj; on this page and in the next ones, the exhibition of Mitoraj in the Valle dei Templi of Agrigento

lui. Ancora oggi ho l’onore di rappresentarlo e intendo portare avanti il suo lavoro. Con quali progetti? Il 29 aprile 2016 apriremo una grande mostra di Igor Mitoraj a Pompei, un evento unico a livello culturale, che ha il sostegno del Ministro Franceschini e della Fondazione Roma-Mediterraneo rappresentata dal presidente Emmanuele F. M. Emanuele. Un incontro fra l’archeologia e l’arte moderna di Mitoraj già apprezzato in occasione delle mostre nella Valle dei Templi o ai Fori Imperiali. E nel futuro di Stefano Contini?

Nella mia scuderia ci sono artisti selezionatissimi che apprezzo prima come persone che come artisti. Sono molte le iniziative che ho in programma per il futuro. Anche a Londra? L’apertura della Galleria di Londra è una delle cose più apprezzabili dell’attività dei miei ultimi anni, realizzata insieme a mio figlio Cristian. Londra è una piazza culturale interessantissima, il centro finanziario più prestigioso in Europa. Qui abbiamo trovato un terreno fertile. E stiamo lavorando per creare una sinergia fra Venezia e la capitale britannica."

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My 40 years in tne gallery Turned 65, 40 years of career celebrated. He could look back with pride but doesn't, Stefano Contini looks to the future instead and continues his profession as an art dealer with the same enthusiasm as when he began 40 years ago. A difficult job in a difficult world, the world of art. Tuscan by birth, Venetian by residence, today Contini is one of the most important Italian gallery owners, also highly respected abroad, he owns two galleries in Venice, two in Cortina not to mention Contini Art UK based in London at 105, New Bond Street, managed by his son, Cristian.

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How would you asses these 40 years? I began at the bottom and made my way up, I was lucky to work with promising artists who trusted me, our collaboration produced results, often obtaining success. My aim has always been promoting artists, helping them grow in time. This is a job that requires intensity, intelligence and a professional approach, this is the only way to get results. Today I can say that I have travelled the world, seen all the markets, and know not only the contemporary art scene but also what lies in the future.

Where are the art markets heading? There are ups and downs connected with the economy in general, but historically art is the one field that hasn't let down its investors over the last 50 years. It is the art dealer's duty to promote artists whose work is not only for aesthetic enjoyment but is also an investment. This has been my motto all my life. You have met and worked with many important artists. Has anyone in particular left a more lasting impression? When I was young I was fortunate to meet Zoran Music, today considered one of the grea-


test European artists of 20th century. I than worked with Giuseppe Cesetti, met the genius Botero, Arlati the poet of material, Robert Indiana, the last representative of Pop Art, the great Baryshnikov...fantastic experience working with all of them. But one artist I bonded with and became close friends with was Igor Mitoraj, the Polish artist who passed away last year. Professionally I invested heavily in him, I consider Mitoraj one of the best, contemporary sculptors Europe has ever had. In my gallery in Venice an entire floor is devoted to his work. I still represent him today and in-

tend to continue promoting his work. With which projects? On 29 April 2016 we'll inaugurate a great Igor Mitoraj exhibition in Pompei, a unique cultural event that will have the support of Dario Franceschini, the culture minister, and Fondazione Roma-Mediterraneo represented by president Emmanuele F. M. Emanuele. Archaeology will meet Mitoraj's Modern Art as it did at previous exhibitions in Valley of the Temples in Sicily and the Roman Forum in Rome. What's in store for Stefano Contini in the

future? In my team are carefully selected artists that I appreciate more as people than artists. I have many initiatives planned for the future. Including London? The opening of the gallery in London has been one of my most important undertakings in recent years carried out together with my son, Cristian. London is a very interesting art market, it is the most prestigious financial center in Europe. Here we found fertile ground and are working hard to create synergy between Venice and the British capital.

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TERRITORIO

LUNGOLAGO ANCORA INSIEME foto Francesco Corbetta

Lakefront, together again La passeggiata temporanea Amici di Como che ha restituito a cittadini e turisti una vista sul primo bacino del lago di Como, grazie all’impegno di Consorzio Como Turistica, dell’associazione e di altre aziende e sostenitori privati, ha ottenuto da parte del Comune di Como un’ulteriore proroga. Infatti, fino al 31 maggio 2015 il tratto di lungolago compreso tra piazza Cavour e i giardini di ponente sarà aperto e fruibile a tutti.

The temporary promenade Amici di Como returned to the citizens and to the tourists the view of the first basin of Lake Como, thanks to the commitment of Consorzio Como Turistica, the association and other companies and private supporters, which got by the Municipality of Como, a further extension. Actually, until 31st May 2015 the lakefront between piazza Cavour and the west gardens is open to all the visitors.

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TERRITORIO

LIFE ELECTRIC RIFLESSI DI LUCE foto Francesco Corbetta

Dal 2 ottobre il monumento "Life Electric", realizzato dall’associazione Amici di Como, svetta sul tondello della diga foranea. Il primo bacino del lago di Como si specchia sulla sua superficie e la sua sinuosa sagoma si riflette sulle acque del Lario, di giorno come di notte. Uno spettacolo che merita davvero di essere visto, percorrendo gli oltre 300 metri della diga foranea per raggiungere la nuova “piazza” realizzata da Consorzio Como Turistica per ospitare la grande opera disegnata da Daniel Libeskind e ispirata al nostro illustre concittadino Alessandro Volta.

Light reflex On October 2 the monument "Life Electric" made by the association Amici di Como, is located at the end of the outer breakwater. The first basin of Lake Como reflects on its surface and its shapereflectson the waters of Lake Como, day and night. After 300 meters of diga you can get to the new “square” made by Consorzio Como Turistica to guest the great monument designed by Daniel Liebeskind and dedicated to our fellow citizens Alessandro Volta.

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EVENTI

Amici di Como e Magic Lake

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al Grand Hotel Imperiale di Moltrasio

foto Piero Vasconi

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In questa pagina, in alto, Daniele Brunati, coordinatore Amici di Como; sotto, Silvio Santambrogio, presidente Amici di Como; nella pagina seguente, gli ospiti della serata On this page, above, Daniele BrunatI, coordinator of Amici di Como; below, Silvio Santambrogio, president Amici di Como; in the following page, the guests of the evening

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In alto, a destra, Roberto Cassani, presidente Consorzio Como Turistica; nelle altre immagini, la platea Above, on the right, Roberto Cassani, president Consorzio Como Turistica; on the next pages, the guests

Oltre 250 ospiti hanno affollato le sale del Grand Hotel Imperiale di Moltrasio per la serata di Amici di Como in occasione dell’uscita di Magic Lake Autumn e di What’s On. Una serata dedicata anche ai ringraziamenti a chi ha partecipato alla realizzazione del grande progetto Life Electric e alle anticipazioni sulla 22esima edizione della manifestazione natalizia Como Città dei Balocchi. “Life Electric di Daniel Libeskind – ha detto il coordinatore dell’associazione Daniele Brunati - è lì da vedere proprio dove la volevamo, in fondo alla diga foranea. E’ un’opera che, giorno dopo giorno, ci rende consapevoli di aver fatto qualcosa di importante per la città e il

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territorio. Non è stata una passeggiata, ma il capitale umano è il vero asset da ammirare per la tenacia, la fermezza, la perseveranza. Life Electric era un’occasione che non potevamo perdere. Migliaia di persone hanno già visto quest’opera e tornano quotidianamente, a dimostrazione dell’apprezzamento per il recupero di questo importante spazio urbano”. Parole di grande soddisfazione e di compiacimento per l’opera svolta sono state espresse dal presidente di Amici di Como, Silvio Santambrogio, che ha presentato anche i nuovi associati da poco entrati a fare parte del sodalizio. Anche il Prefetto di Como, Bruno Corda, è intervenuto sottolineando

l’impegno dell’associazione e il prestigioso risultato ottenuto con l’installazione del monumento Life Electric. Una conferma della vitalità di Amici di Como. Durante la serata, attraverso la proiezioni di filmati, si è voluto poi ripercorrere la serata inaugurale che ha coinvolto autorità e cittadini che hanno potuto godere di una visita in anteprima del monumento Life Electric. Al termine della parte ufficiale, la serata è proseguita con l’ottima cena preparata dallo chef del Grand Hotel Imperiale che i 250 ospiti hanno potuto gustare nel consueto clima di convivialità che caratterizza gli eventi organizzati dalla rivista Magic Lake e dall’associazione.



In questa pagina, in alto, a sinistra, Jean Marc Droulers; a destra e in basso, gli ospiti della serata; nella pagina seguente, in alto, a sinistra, Umberto Butti On this page, above, on the left, Jean Marc Droulers, on the right, below, the guests of the evening; on the following page, above, on the left, Umberto Butti

Amici di Como and Magic Lake at Grand Hotel Imperiale

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Over 250 guests came to Grand Hotel Imperiale of Moltrasio for the evening of Amici di Como on the occasion of the new edition of Magic Lake and What’s On. A evening dedicated also to the people who took part in the great project Life Electric and to the anticipations of 22nd edition of the Christmas event Como Città dei Balocchi. “Life Electric by Daniel Libeskind – said the coordinator of the association Daniele Brunati – is there where we wanted it, at the end of the diga. It is a monument that, day by day, let us realize that we did something good for the city and for the territory. It wasn’t easy, but the human capital with tenacity and perseverance is the added value. Life Electric was an occasion you couldn’t miss. Thousands people have already seen it and they come back every day because they like the way this urban area was restored”. Words of satisfaction and

happiness for the monument by the president of Amici di Como, Silvio Santambrogio, who introduced the new members of the association. Also the Prefect of Como, Bruno Corda, made his speech stressing the commitment of the association and the prestigious goal they reached with the monument Life Electric. A confirmation of the dynamism of Amici di Como. During the evening, through some videos, the guests saw the opening ceremony of the monument in the presence of the authorities and the citizens who could enjoy the preview of the monument Life Electric. After the speeches, the evening continued with a great dinner prepared by the chef of Grand Hotel Imperiale, over 250 guests could enjoy the dinner and conviviality which characterizes the events organized by the magazine Magic Lake and the association Amici di Como.



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EVENTI

COMO CITTÀ DEI BALOCCHI XXII EDIZIONE di Elisabetta Comerio foto Archivio TBM, Francesco Corbetta, I Pomeriggi Musicali

La Città dei Balocchi costituisce un’attrattiva unica sul nostro territorio grazie ad un programma che si rinnova ogni anno – siamo alla 22esima edizione - pur mantenendo alcune delle caratteristiche che ne rappresentano la forza: la quasi totale gratuità delle iniziative – quelle a pagamento rientrano in iniziative legate alla solidarietà - la poliedricità delle stesse che spaziano dallo sport alla cultura, dalla didattica all’aspetto ludico, e la complicità della magia natalizia. La 22° edizione proporrà all’interno del suo programma, oltre a tante conferme come gli appuntamenti con Babbo Natale e la Befana, la Mostra di Presepi, la Pista del ghiaccio, il Mercatino di Natale, tantissime novità. Il magico mondo dei treni giocattolo arriva alla Città dei Balocchi che nel salone del Broletto ospita una mostra tematica a cura del CRA FNM – Sezione Cultura ferroviaria, accompagnata dall’esposizione di

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plastici in movimento che cambieranno ogni fine settimana per la gioia di tanti appassionati, giovani e meni giovani. Il Teatro Sociale, dal 20 al 27 dicembre, aprirà le sue porte alla Città dei Balocchi e al Museo del Cavallo Giocattolo per accogliere i bambini in un Bosco Incantato, un luogo magico che custodisce preziosi giocattoli del passato e che ogni giorno prende vita grazie a spettacoli teatrali, laboratori creativi, concerti, balletti, racconti e tantissime altre sorprese per tutti i bambini che entreranno in Teatro. Città dei Balocchi, grazie al contributo di Regione Lombardia e grazie alla collaborazione della Chiesa Cattedrale, il 14 dicembre regalerà alla città un concerto di Natale, realizzato dall’Orchestra dei "I Pomeriggi Musicali" di Milano e dal Coro Hebel, diretti dal Maestro Alessandro Cadario. Città dei Balocchi proporrà poi un altro appuntamento musicale con i Piccoli Pomeriggi Musicali di

Milano. Un’altra importante novità musicale è rappresentata dal Capodanno. Infatti, la festa ai giardini a Lago, oltre alla consueta presenza dei Dj Sarah Paoletti e Giuseppe Rondinelli, vedrà l’esibizione di un gruppo dal vivo, i Menagrama, che presenterà un coinvolgente repertorio folk. La Città dei Balocchi si aprirà poi alle periferie animando le piazze di Albate e Sagnino con “la Curiera di Natale”. Insomma, un fitto calendario che ancora una volta saprà stupire e coinvolgere migliaia di famiglie. Como poi, fino al 9 gennaio, sarà vestita di un abito natalizio che lascerà a bocca aperta grazie alla presenza del Como Magic Light Festival, progetto sostenuto dall’associazione Amici di Como, dalla Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia, che andrà ad illuminare gli edifici di piazza Verdi, Duomo, Grimoldi, oltre ad alcuni palazzi storici in città. Per informazioni www.cittadeibalocchi.it


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Como CittĂ dei Balocchi XXII edition 90

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CittĂ dei Balocchi is a unique attraction for Como and its environs thanks to a program that is renewed every year - this is the 22nd edition - maintaining some of the characteristics that make up the backbone of the event such as free admission, for payment sections are for charity, its multifaceted content ranging from sports to culture, education to entertainment, and the complicity of Christmas. The 22nd edition will be proposing, apart from the usual initiatives like meeting Fa-

ther Christmas and Befana, presepe (nativity scene) exhibition, ice-skating rink, Christmas market and many other novelties. The magic world of model trains will arrive in CittĂ dei Balocchi, in the hall of the Broletto an exhibition will be held curated by CRA FNM - the culture section of the local railways, accompanied by an exhibition of moving plastic models which will change every week to the joy of enthusiasts young and adult. The Teatro Sociale from 20th to 27h December


will open its doors to Città dei Balocchi and the museum of toy horses will welcome children to the enchanted forest, a magical place housing precious toys from the past and will come alive everyday thanks to theater shows, creative workshops, concerts, ballets, storytelling and many other surprises for all children that will enter the theater. Città dei Balocchi, thanks to the contribution from Lombardy Region and collaboration of Catholic Church, on December 14th will host a

Christmas concert by Milan's Orchestra dei "I Pomeriggi Musicali" and Coro Hebel directed by Maestro Alessandro Cadario. Città dei Balocchi will then hold another concert by Milan's I Piccoli Pomeriggi Musicali. Another important innovation is the New Year's concert. In fact the festivities at the lakeside gardens, besides the usual presence of Dj Sarah Paoletti and Giuseppe Rondinelli, will include a live concert by Menagrama. Città dei Balocchi will then travel to the suburbs animating

the main squares of Albate and Sagnino. In short a dense calendar of events destined to delight, surprise and involve 1000s of families. Como, until January 9th, will don a Christmas dress thanks to the Como Magic Light Festival, a project supported by Amici di Como, Fondazione Cariplo and Lombardy Region whereby buildings in Piazza Verdi, Duomo, Grimoldi as well as some of the historical mansions in the city will be illuminated. For further info check out: www.cittadeibalocchi.

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ARRIVO DELLA BEFANA Como

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CAPODANNO

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EXHIBITION

MERLETTO, UN’ARTE SEMPRE ATTUALE di Marina Moretti foto Archivio Biennale Internazionale del Merletto, Gioielleria Cappelletti

Nutrire lo spirito, dare gioia agli occhi e suscitare stupore. Ecco la funzione del merletto. Ed è proprio vero. Confermato dalle oltre 2000 presenze alla 12ª Biennale Internazionale del Merletto che si è svolta a Cantù dall’11 al 25 ottobre. Anche quest’anno è stato un vero successo. Le merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù che hanno organizzato la manifestazione si sono dette più che soddisfatte e certe che la loro arte sia attualissima. Il canto dei fuselli ha animato il centro cittadino per uno degli ultimi eventi previsti dalla manifestazione: le merlettaie hanno dato vita ad un vero flash mob, scendendo in piazza XX Settembre e mettendosi a lavorare sui loro tomboli, sotto gli occhi incuriositi della gente a passeggio. “Il merletto è ancora vivo eccome

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– sottolinea la presidente del Comitato, Renata Casartelli – basta guardare i volti delle merlettaie delle 38 scuole che hanno aderito per vedere che quelli delle giovani non mancano. Le scuole e le associazioni sono vive e vivaci, ben radicate ognuna nel proprio territorio”. La mostra si è articolata in diverse sezioni e sedi espositive, fra cui quella del Cortile delle Ortensie che ha ospitato “Merletti & Design”, da anni vero fiore all’occhiello della manifestazione. Patricia Urquiola, Alessandro Mendini, Luca Scacchetti e Ugo La Pietra, noti designer di fama internazionale hanno disegnato raffinati merletti per tovaglie dallo stile contemporaneo che sono stati realizzati dalle abili mani delle merlettaie. Presso il Padiglione Espositivo di Corte San Rocco si è tenuta invece la mostra dal titolo

“Sapore di Merletti” nella quale pregevoli ed attuali manufatti delle merlettaie sono stati presentati nella cornice di mobili e arredi dal design contemporaneo forniti dalle aziende del territorio: un connubio che ha saputo valorizzare entrambe le espressioni della creatività locale e che ha suscitato grande ammirazione ed interesse oltre che per il merletto per i complementi d’arredo. A corredo della mostra è stato prodotto un catalogo dove si possono leggere toccanti testimonianze delle merlettaie che hanno parlato dei loro ricordi, delle emozioni e del piacere di quest’arte così legata al passato e proiettata verso il futuro. E parlando di futuro, uno dei fiori all’occhiello di questa edizione della 12ª Biennale Internazionale del Merletto di Cantù è senz’altro stato il patrocinio dell’Unesco.


In queste pagine, alcuni pezzi in mostra in occasione della Biennale Internazionale del Merletto On these pages, some pieces exhibited on the occaasion of Biennale Internazionale del Merletto

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Lace, a present art Nourish the soul, transmit happiness and cause astonishment. This is what the lace is for. And it is really true. Confirmed by 2000 visitors at the 12th Biennial International of Lace held in Cantù from 11th to 25th October. This year was a great success too. The lacemakers of the Committee for the Promotion of the Lace of Cantù who organized the event are very happy and they consider their art a present art. The sound of the bobbins animated the center of the town during one of the last events: the lacemakers set up a flash mob in piazza XX Settembre and started working on their lace pillows, under the curious eyes of the people who were passing by. “The lace is still alive – stressed the president of the Committee, Renata Casartelli – just look at the faces of the lacemakers of the different 38 schools which took part, with many young lacemakers. These schools and associations are very lively and well integrated in the territory”. The exhibition was divided into different sections and exhibition areas, among

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which Cortile delle Ortensie which guested “Merletti & Design”, for years it represent the highlight of the event. Patricia Urquiola, Alessandro Mendini, Luca Scacchetti and Ugo La Pietra, famous international designers created refined laces for modern tablecloths made by skilled lacemakers. At Padiglione Espositivo di Corte San Rocco it was held the exhibition “Sapore di Merletti” precious works presented on contemporary pieces of furniture supplied by local companies: a combination which aims to give value to these two expressions of local creativity, which brought about a great admiration and interest not just for laces, but also for the pieces of furniture. There is also a catalogue where you can find interesting stories of lacemakers who spoke about their memories, emotions and the pleasure of this art which is linked to the past and projected to the future. Talking about future, this edition of 12th Biennial International of Lace was also supported by Unesco.


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EVENTI

WOMEN INNOVATION di Stefania De Giorgi foto Archivio WomenInnovation

Anche la seconda esperienza è andata a buon fine. Il flusso di visitatori è stato continuo e di tutte le età. Il coinvolgimento non è stato legato solo all’impatto visivo, ma ciascuno ha potuto sentirsi assorbito nella nuova impostazione del modo di fruire di una mostra. Women Innovation: 137 opere esposte provenienti da 15 paesi diversi, illustratori professionisti contattati tramite un bando su Facebook, illustrazioni realizzate da sette special guest che hanno dato al tema un’interpretazione personale. La realizzazione di un evento dal simile profilo - dal 17 ottobre all’8 novembre a Villa Bernasconi a Cernobbio - ha richiesto cooperazione, compattezza e soprattutto la fermezza di credere nel risultato. Le figure coinvolte nel progetto, ciascuna per la propria parte, hanno giocato un ruolo rilevante, senza esclusione di tutti coloro che si sono lasciati piacevolmente coinvolgere a titolo volontario. I meriti riconosciuti vanno all’ideazione dell’evento, nata da un accordo fra il comune di Cernobbio con l’assessore Eleonora Galli e il sindaco Paolo Furgoni e la Cooperativa Sociale Biancospino, della quale è presidente Michele Borzatta. Il contributo del Biancospino è stato rilevante, in quanto ha messo a disposizione totalmente le proprie risorse e ha dimostrato quanto si espande il concetto di cooperativa so-

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ciale. La direzione artistica della mostra “social art” è stata guidata da Elena Nuozzi e Anna Sfardini. Gli ingressi registrati nel periodo dell’evento sono stati 2600, gli speech dei venerdì con relatori d’eccellenza hanno riscosso un notevole consenso da parte del pubblico, così come i laboratori KidsLab. Abbiamo lasciato al sindaco Paolo Furgoni il bilancio dei risultati. Dopo la mostra evento WOMEN INNOVATION può ritenersi soddisfatto del riscontro che l’esposizione ha avuto? Posso ritenermi soddisfatto, per noi è la seconda edizione di una mostra evento che si colloca nello spirito delle iniziative che vogliamo fare a Villa Bernasconi, cioè eventi di assoluta qualità come è stata la mostra e gli eventi di varia natura ad essa collegati: workshop di alto livello e molto partecipati, approfondimenti con serate sul welfare, sulla figura femminile, laboratori per i bambini. Posso dire che è stato un successo per tutte le fasce di età e per tutti i livelli culturali. L’evento racchiude il modello che vogliamo continuare a implementare proprio in una location che si presta a iniziative del genere. Pensa che questi progetti possano essere utili a far rivivere una location di così raffinato pregio come Villa Bernasconi?

Sul compendio di Villa Bernasconi abbiamo scommesso molto, con l’info point, con il turismo, affiancando una caffetteria di alto livello qualitativo senza tralasciare il rapporto imprescindibile con il sociale comprendendo anche l’integrazione dei ragazzi disabili; tutto ciò sposa la bellezza e lo stile con un valore sociale significativo, così come la mostra Women Innovation coniuga il bello e il raffinato anche con un messaggio importante. Per il futuro si pensa di istituire un museo virtuale del Liberty, per rendere viva la villa durante l’anno e fare dell’innovazione il parametro da sviluppare. Tutti i nostri propositi fra cui l’utilizzo di nuove tecnologie necessitano una costruzione nel tempo con le risorse economiche a disposizione. Un luogo come Villa Bernasconi per mantenersi ha bisogno di un supporto esterno, quindi i partner sono molto importanti a partire dalla cooperativa Biancospino con la quale abbiamo organizzato l’evento. La sua vocazione è quella di essere utilizzata per eventi a pagamento come matrimoni o workshop aziendali, dai quali possono essere tratti sostentamenti economici per il mantenimento dell’edificio. Coniugare aspetti differenti, trovare un piano comune fra il bello e il sociale anche in maniera pratica regala sempre una forte emozione.


In queste pagine, momenti dell'evento WomenInnovation On these pages, moments of the event Womeninnovation

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Women Innovation Also the second edition was successful, with many visitors of different age groups. Woman Innovation: 137 works coming from 15 different countries, professional illustrators contacted by Facebook, illustrations made by seven special guests who gave a personal interpretation to the subject. The exhibition held from October 17 to November 8 in Villa Bernasconi in Cernobbio, was made thanks to the important cooperation developed between the municipality of Cernobbio with the councilor Eleonora Galli and the mayor Paolo Furgoni and Cooperativa Sociale Biancospino with its president Michele Borzatta. The contribution by Biancospino was important because it puts its resources at disposal and it stressed the importance concept of social cooperative. The artistic direction of the exhibition “social art� was guided by Elena Nuozzi and Anna Sfardini. The entrance registered in the period of the event were 2600, on Fridays with important speakers they got a great

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success, as well as the laboratories KidsLab. We met the mayor Paolo Furgoni. Are you satisfied of the exhibition? I can say so, it is the second edition of an exhibition-event that is part of the initiatives we want to promote in Villa Bernasconi, that is events of absolute quality such as Women Innovation with a high level work shop, seminaries on welfare, women and laboratories for children. Do you think that these projects can give a new life to the beautiful location of Villa Bernasconi? We rely on Villa Bernasconi organizing an info point, a high level cafeteria also considering the social aspect. For the future we have the project of a vitual museum of Liberty to have a all-yearround event.This villa needs to have an external support to survive and so the relationship with our partners such as Biancospino is very important.


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EXHIBITION

COM’È VIVA LA CITTÀ foto Carlo Pozzoni

E’ terminata il 29 novembre la mostra di Villa Olmo “Com’è viva la città”. L’ente promotore dell’evento, l’assessorato alla cultura del Comune di Como, è riuscito a portare sul lago svariate opere molto interessanti che hanno stuzzicato i 20 mila spettatori accorsi per la mostra. In tutto erano 58 le opere esposte di 50 artisti italiani e internazionali tra cui Radice, De Chirico, Savinio, Warhol, Pistoletto, La Pietra, Lichtenstein, Merz, Chia, Christo, Cattelan, Moriyama, Newton, insomma non gli ultimi arrivati certamente. Il progetto è stato ideato dal critico d’arte di livello internazionale Giacinto Di Pietrantonio della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. L’aspetto che

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ha colpito di più i visitatori è sicuramente stato la varietà delle opere, infatti si passava dalla pittura alla stampa, dalla fotografia ai video, alle installazioni. Ha colpito anche la bellezza di questa esposizione, con opere appartenenti a collezioni private, dunque un’autentica rarità e viste poche volte prima. L’intento della manifestazione era quello di mettere a nudo la città con racconti di esistenze nel proprio quotidiano e quindi modi di vita dell’agglomerato urbano. Con questa rassegna si è chiusa dunque la terza puntata della trilogia delle mostre dedicate alla città volute dall’assessore alla Cultura Luigi Cavadini, trilogia che ha offerto un’occasione in più per conoscere aspetti meno noti di Como.


In questa pagina, momenti e visitatori della mostra, tra cui l'attrice Nastassja Kinski

Com’è viva la città

On this page, moments and visitors of the exhibition, among them the actress Nastassja Kinski

On November 29 the exhibition of Villa Olmo “Com’è viva la città” The promoter of the event, the council of culture of the Municipality of Como brought many interesting works of art which attracted 20 000 visitors. 58 works of art, 50 Italian and international artists, among them Radice, de Chirico, Savinio, Warhol, Pistoletto, La Pietra, Lichtenstein, Merz, Chia, Christo, Cattelan, Moriyama, Newton. The project was studied by the international art expert Giacinto Di Pietrantonio of GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo and professor at

Accademia di Belle Arti di Brera a Milano The most interesting thing was the variety of the works of art, from painting to printing, from photography to video and installations. Some of the works of art came from private collections. The goal of the event was to analyze the city with everyday life and lifestyles in the city. With this exhibition ends the trilogy of the exhibitions dedicated to the city promoted by the assessor of Culture Luigi Cavadini, this trilogy offered the opportunity to know aspects of Como that are not so common.

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EVENTI

ASSOCIAZIONE PAOLO ZORZI DA 32 ANNI L'IMPEGNO PER LA RICERCA di Elisabetta Comerio foto Associazione Paolo Zorzi

Costituita a Milano nel 1983, l’Associazione Paolo Zorzi per le Neuroscienze è intitolata all’omonimo economista, entusiasta e generoso sostenitore dell’attività clinica e di ricerca di un gruppo di medici dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano. La caratterizzazione specifica dell’Associazione è sempre stata quella di promuovere studi mirati all’integrazione tra ricerca neurobiologica e attività clinica, in accordo con le finalità di un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico

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quale è il Besta. Ha sostenuto negli anni diversi progetti di ricerca e di assistenza, tra cui quelli dedicati ai disordini del movimento in età pediatrica, alla neurochirurgia funzionale, alle complicanze neurologiche dell’AIDS nel bambino, all’epilessia. Dal 2004 è stata realizzata una convenzione tra l’Associazione e la Fondazione IRCSS Istituto Neurologico “Carlo Besta” per consolidare una collaborazione pluriennale per lo sviluppo di progetti di ricerca e cura promossi


Sopra, a destra, il dott. Morgan Broggi; sotto, a sinistra, la dott.ssa Ivana Olivieri; a destra, il dott. Flavio Villani Above, on the right, Morgan Broggi; below, on the left, Ivana Olivieri; on the right, Flavio Villani

dall’Istituto e sostenuti economicamente dall’Associazione. Dalla stessa data l’Associazione promuove un progetto di ricerca e cura per la diagnosi di pazienti epilettici farmaco resistenti candidati alla terapia chirurgica. Dal 2007 l’Associazione ha ottenuto il riconoscimento di ONLUS. Nel mese di ottobre, come ogni anno, Villa d’Este ha aperto le sue porte all’associazione per uno degli appuntamenti più attesi. La serata rappresenta un’occasione per un consuntivo e insieme

un rilancio di una prospettiva futura. Durante l’evento il Presidente Enio Fontana ha salutato gli ospiti, ringraziato gli sponsor e ha presentato gli obiettivi raggiunti dall’associazione. Si è poi aperta un’importante raccolta fondi per il sostegno di nuovi progetti con un ospite d'eccezione, Valerio Staffelli. La serata ha visto poi susseguirsi diverse esibizioni, tra cui quella del comico trasformista Dario Ballantini che ha impersonato alcuni dei suoi personaggi di maggiore successo.

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Sopra, a sinistra, il presidente Enio Fontana con Valerio Staffelli; a destra, le piccole cantrici dell'Accademia Lirica Alive di Verona; sotto, Marina Fontana, Manuela Marcolini e Francesca Scotti con Dario Ballantini Above, from left, the president Enio Fontana with Valerio Staffelli; on the right, singers of the Accademia Lirica Alive di Verona; below, Marina Fontana, Manuela Marcolini and Francesca Scotti with Dario Ballantini

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32 years for research Founded in Milan in 1983, the Association Paolo Zorzi for the Neuroscience is entitled to the economist Paolo Zorzi who was a generous supporter of the research activity of a group of doctor of the Instituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano. The goal of the association is to promote specific studies to integrate neurobiological research and clinic activity, in compliance with the goals of a scientific recovery institute like Besta. During the years, it supported different projects of research and assistance, such as those dedicated to the movement disorders in pediatric age, to the functional neurosurgery, to the neurologic problems linked to AIDS in children. From 2004 there is an

agreement between the association and the foundation IRCSS Istituto Neurologico “Carlo Besta” to strengthen the collaboration for the development of research projects promoted by the Institution and financed by the association. From the same data, the Association promotes a research project on the diagnosis of epileptic patients resistant to the drug who need a surgical therapy. From 2007 the association got the recognition by ONLUS. In October, as every year, Villa d’Este opened its doors to the association for one of the most important appointments. The evening represents an occasion to thank the sponsors and to present the goals achieved by the association.

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EVENTI

CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE di Elisabetta Comerio foto Archivio Concorso Fotografico

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Tema libero PAESAGGIO 1 premio a Alfredo Costanzo di Grandola ed Uniti

Tema CANTON TICINO primo premio a Alfredo Costanzo di Grandola ed Uniti

Premio LIBESKIND a Renato Cittadino di Olgiate Comasco

Sono stati oltre millesettecento gli scatti pervenuti alla giuria del Concorso Fotografico Nazionale indetto dal Foto Cine Club Cernobbio, organizzato da Antonio e Piero Vasconi, giunto alla sua 37° edizione, 6° per quanto riguarda la fotografia digitale. Le immagini ricevute dagli oltre 220 iscritti, provenienti dall’Italia e dal Canton Ticino, sono state visionate, valutate e selezionate da una giuria composta da fotografi e giornalisti che per un’intera giornata si è lustrata gli occhi davanti ad emozionanti scatti. Quest’anno, per affermazione degli stessi giurati, il livello tecnico e artistico raggiunto in particolare da alcune delle tematiche del concorso è stato eccellente. Lo scorso 15 novembre, nelle sale di Villa d’Este, sono poi stati presentati e premiati i 49 scatti vincitori. Tra i premi speciali, anche uno dedicato al monumento Life Electric di Daniel Libeskind e alla manifestazione natalizia Como Città dei Balocchi, sostenuta dall’associazione Amici di Como. E ancora, tra le altre, le sezioni dedicate a temi come “Cernobbio”, “Palio del Baradello”, “Natura”, “Sport” e “Bianco e nero”.

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Tema CERNOBBIO primo premio a Angelo Gatti di Albavilla

Tema COMO primo premio a Filippo Molteni di Alzate

Tema PALIO del BARADELLO primo premio a Davide Lazzari di Gerenzano

National Photo Contest Over 1700 shots were sent to the panel of judges of the National Photo Contest organized by Antonio and Piero Vasconi of Foto Cine Club Cernobbio. The contest reached the 37th edition, 6th edition of digital photography. The photos sent by over 220 participants, coming from Italy and from Canton Ticino (Switzerland) were evaluated and selected by a panel of judges made of photographers and journalists, for an entire day they appreciated the emotional shots they got. This year, said the panel of judges, the technical and artistic level reached in some subjects of the contest was excellent. On November 15 2015, in Villa d’Este, 49 winners got their awards. Among the special awards, one is dedicated to the monument Life Electric by Daniel Liebeskind and to the Christmas event Como Città dei Balocchi, supported by the association Amici di Como. And then other sections dedicated to subjects such as “Cernobbio”, “Palio del Baradello”, “Nature”, “Sport” and “Black and white”.

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EVENTI

FONDAZIONE VERONESI, Cibo e salute foto Archivio Fondazione Veronesi

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In questa pagina, Remo Ruffini con Guillaume Nery In this page, Remo Ruffini with Guillaume Nery

Da Simona Ventura a Federica Fontana, passando per Daniela Santanché, Alessandro Sallusti, Gianluca Zambrotta e Carla Fracci. E ancora: il prefetto di Como, Bruno Corda, il presidente della Camera di Commercio Lariana, Ambrogio Taborelli, il presidente dei palchettisti Francesco Peronese. Jet set comasco e nazionale in prima linea per la solidarietà. Lunedì 12 ottobre il Teatro Sociale di Como ha ospitato la Charity Dinner organizzata dalla delegazione lariana della Fondazione Umberto Veronesi. Il grande scienziato e ricercatore era rappresentato, per l’occasione, dal figlio Paolo. La responsabile del sodalizio comasco, Francesca Ruffini, moglie di Remo Ruffini, patron di Moncler, ha rinnovato l’impegno preso in favore della ricerca scientifica, organizzando anche quest’anno la cena di gala per la raccolta fondi. Il menù della serata è stato affidato allo chef Davide Oldani, che condivide con la Fondazione Umberto Veronesi l’attenzione a un’alimentazione sana, primo e fondamentale strumento di prevenzione. L’evento è stato l’occasione per approfondire e divulgare l’importanza di prendersi cura di sé, mangiando bene e facendo attività sportiva, come hanno testimoniato diversi ospiti durante la serata. Anche quest’anno l’ampia adesione all’iniziativa della cittadinanza comasca ha permesso di ottenere risultati importanti: i fondi raccolti saranno devoluti al progetto Sam (Salute Al Maschile), che la Fondazione ha lanciato quest’anno per sostenere uno scienziato specializzato nella ricerca sulle malattie oncologiche maschili e al progetto Gold for Kids, dedicato all’oncologia pediatrica. La Fondazione Umberto Veronesi è nata nel 2003 allo scopo di sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori e il sostegno a progetti di altissimo profilo. Sono promotori scienziati, tra i quali ben 11 premi Nobel che ne costituiscono anche il Comitato d’Onore, il cui operato è riconosciuto a livello internazionale. Al contempo la Fondazione è attiva anche nell’ambito della Divulgazione Scientifica, affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti, attraverso grandi conferenze con relatori internazionali, progetti per le scuole, campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni. Per maggiori informazioni in merito all’iniziativa, è possibile contattare la Delegazione di Como della Fondazione Veronesi, all’indirizzo email: info.como@fondazioneveronesi.it, oppure al numero: 031 398311.

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Food and health From Simona Ventura to Federica Fontana, through Daniela Santanché, Alessandro Sallusti, Gianluca Zambrotta and Carla Fracci. And again, the Prefect of Como, Bruno Corda, President of the Como Chamber of Commerce, Ambrogio Taborelli, stage president Francesco Peronese. The local and national jet set at the forefront for solidarity. Monday October 12th the social theater of Como hosted the Charity Dinner organized by the Como Delegation of the Umberto Veronesi Foundation. The esteemed scientist and researcher was represented, for the occasion, by his son Paolo. The head of the Como association, Francesca Ruffini, wife of Remo Ruffini, Chairman and CEO of Moncler, renewed its commitment in favour of scientific research, organizing again this year the gala fundraising dinner. The menu for the evening was entrusted to chef Davide Oldani, who shares Fondazione Umberto’s attention to healthy eating, as the first and fundamental tool of prevention. The event was an opportunity to deepen and spread the importance of taking care of oneself, eating well and taking exercise, as reiterated by several guests during the

evening. Once again, the large support for the initiative by Comascans resulted in notable achievements: the funds raised will be donated to the project SAM (Health In Males), which the Foundation launched this year to support a scientist specializing in the research into oncological diseases in males and the Gold for Kids project, dedicated to pediatric oncology. The Umberto Veronesi Foundation was established in 2003 to support scientific research, by providing research grants to physicians and researchers and supporting projects of the highest profile. They are scientists, among whom no less than 11 Nobel laureates compose the Honorary Committee, whose work is internationally recognized. At the same time, the Foundation is also active in the field of Science Communication, so that their scientific results and discoveries become a heritage of mankind, through large conferences with international speakers, projects for schools, awareness campaigns and publications. For more information about the initiative, please contact the Como Delegation of The Veronesi Foundation, at email: info.como@fondazioneveronesi.it, or by phone: 031 398311.



In alto, da sinistra, Federica Fontana, Simona Ventura e Massimo Piombo; al centro, Francesca Stoppani Ruffini con Helen Nonini; sotto, con Davide Oldani Above, on the left, Federica Fontana, Simona Ventura and Massimo Piombo; in the middle, Francesca Stoppani with Helen Nonini; below with Davide Oldani

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CASTELLO DI CASIGLIO, FASCINO INTRAMONTABILE foto Archivio Castello di Casiglio

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ace e silenzio regnano nella tenuta di 35.000mq del Castello, a dieci chilometri da Como, dove si incontrano natura e storia. Il restyling di questo antico Maniero non lo ha alterato, ma ne ha rivalutato le tradizioni con l’intento di creare un centro polivalente. Grazie ai suoi numerosi spazi, è il luogo ideale per trascorrere soggiorni all’insegna della tranquillità, ma anche per organizzare importanti eventi quali meeting, banchetti ed occasioni speciali. Oggi il Castello si presenta più che mai affascinante con le sue 46 camere doppie completamente ristrutturate, diverse tra loro e dotate di tutti i comfort per un soggiorno all’insegna di charme e romanticismo. La cucina dello Chef Carmelo Sciarrabba offre un’impronta gastronomica moderna tra sapori e cultura, un connubio tra i piatti della Brianza e la tradizione mediterranea, con una cura che parte da materie prime sempre di qualità nel rispetto della stagionalità. Nel periodo estivo, il ristorante viene spostato all’esterno nell’area Grill dove vengono elaborati piatti in chiave più dinamica e fresca. Inoltre la cantina dispone di etichette di notevole spessore e differenze territoriali. E per gli amanti dell’aria aperta… relax al sole ai bordi della piscina immersa in un lussureggiante parco.

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eace and quiet reign in the estate of 35.000mq of the Castle, ten kilometers from Como, where nature and history meet. The restyling of this ancient Manor has not changed it, but it has reassessed the traditions with the intent to create a multipurpose center. Thanks to its numerous spaces, it is the ideal place to spend holidays characterized by peace, but also a venue to organize major events such as meetings, banquets and special occasions. Today the castle is more charming than ever with its 46 double rooms all completely renovated, all different and all equipped with every comfort to ensure a stay full of charm and romance. The cuisine of Chef Carmelo Sciarrabba provides a modern gourmet mix between flavors and culture, a combination of dishes from Brianza and the Mediterranean tradition, with an attention to detail that starts with raw materials always of the highest quality with respect to seasonality. In summer, the restaurant is moved outside to the Grill area, where dishes are prepared in a more dynamic and fresh style. In addition, the winery has labels of remarkable substance and territorial variety. And for lovers of the outdoors ... relaxing in the sun by the swimming pool surrounded by a lush park.


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амок, где объединяются природа и история, расположен в десяти километрах от Комо. На его огромной территории в 35.000 м2 царят покой и тишина. Проведённая реконструкция старинного поместья с целью создания многофункционального центра не изменила, а по-новому пересмотрела давние традиции. Сегодня замок предстаёт во всём своём великолепии и благодаря разнообразию пространств является идеальным местом для проведения отпуска, а так же для организации совещаний, банкетов и различных мероприятий. Здание состоит из 46 комфортабельных двухместных номеров, полностью отремонтированных. В каждом номере с индивидуальным дизайном, оснащенном

всеми удобствами, царит незабываемая романтичная атмосфера. Кухня шеф-повара Кармело Шаррабба прекрасно представляет современные изысканные вк усы и различные к ультуры, умело сочетая местные блюда Брианцы с традициями Средиземноморья и используя самые качественные ингредиенты с особым акцентом на сезонность. В летнее время ресторан располагается снаружи в зоне Гриль, где предлагаются динамичные и легкие блюда. Кроме того, в винном погребе представлен богатый ассортимент лучших региональных вин. А для любителей пребывания на свежем воздухе – ничего не может быть лучше, чем отдых в лучах солнца у бассейна, окруженного красивым парком.

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PORADA, AMORE PER IL LEGNO foto Archivio Porada

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utto nasce dall’amore per il legno. Il legno massello, lavorato con l’abilità artigianale di chi sa trasformare un tronco in una piccola opera d’arte. Proprio da questa passione nasce Porada, fondata nel 1968 da Luigi Allievi. I prodotti Porada sono oggi il risultato della combinazione dei processi tecnologici dei nostri tempi con la tradizione artigianale tipica della Brianza. La chiave che ha permesso all’azienda di affermarsi con successo nei mercati internazionali è la grande capacità di trovare in ogni oggetto il giusto equilibrio tra forma e funzione, insieme a un gusto evoluto e moderno ma al tempo stesso sobrio ed essenziale per pezzi destinati a durare nel tempo. In occasione delle Olimpiadi invernali di Sochi, Porada ha collaborato alla realizzazione di due alberghi appartenenti alla stessa catena, ad Adler e a Krasnaja Poljana. Entrambi offrono al cliente un hospitality raffinata in 40 camere di cui 20 minisuite. Lo studio russo di architettura ha progettato sia l'edificio che gli interni. Porada ha collaborato alla definizione e alla realizzazione degli aspetti di design, dagli arredi al tessile alle finiture. Un working side by side molto soddisfacente per Porada. I risultati sono solo da vedere.

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verything began with the love of wood. Solid wood, worked with the craftsmanship of those who can turn a trunk into a small work of art. It was with just this passion that in 1968 Luigi Allievi founded Porada. Porada products are today the result of the combination of contemporary technological processes and the typical traditional craftsmanship of Brianza. The key that allowed the company to successfully establish itself in international markets is the innate ability to find the right balance, for each piece, between form and function, with an evolved and modern taste but at the same time simple and essential for pieces designed to last. At the Winter Olympics in Sochi, Porada collaborated on the construction of two hotels in the same chain, for Adler and Krasnaja Poljana. Both offer the customer refined hospitality in 40 rooms, including 20 mini-suites. The Russian architects designed both the building and the interior. Porada collaborated in the development and implementation of the aspects of design, from furniture to textiles to finishes. A very satisfactory partnership for Porada. The results remain only to be seen.


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се рождается из любви к дереву. Той любви, когда дерево обрабатывается с удивительным мастерством, превращая брус в небольшое, но настоящее произведение искусства. Именно такая страсть привела Луиджи Аллиеви к созданию в 1968 г. компании Porada. Сегодня продукция Porada – результат сочетания новейших технологических процессов с традиционным мастерством провинции Брианца. Залог успеха, позволивший компании прекрасно зарекомендовать себя на международных рынках, зак лючается в иск лючительном умении найти правильный баланс между формой и функцией каждого изделия, сочетая современный многообразный

дизайн со строгой основательностью деталей, предназначенных для многолетнего использования. На зимних Олимпийских играх в Сочи Porada сотрудничала в оборудовании двух сетевых отелей в Адлере и Красной Поляне. Обе структуры с 40 номерами, в том числе 20 мини- сьютами, предлагают к лиенту изысканное гостеприимство. Здание и интерьеры спроектированы российским архитектурным бюро. Porada принимала участие в разработке и реализации дизайна: от мебели до текстиля. Porada очень удовлетворена опытом совместной работы «working side by side». Приглашаем всех увидеть результат.

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L’arte della stampa

Gabriela Spector, “Figure”, Olio su tela, 162x132 cm.

Gabriela Spector, è un'artista svizzero-argentina, scultrice e pittrice. Dopo gli studi di Belle Arti in Argentina ha frequentato l'Accademia di Carrara e lavorato presso la fonderia Battaglia a Milano. Per le sue sculture privilegia il bronzo e la terracotta. Al centro della sua attenzione e della sua sensibilità, il tema della figura umana: la donna, la coppia, la famiglia. Ha anche esplorato il tema del viaggio, delle migrazioni e dell’identità che si ritrova nella sua pittura ad olio su tela e su carte geografiche. Ha esposto in numerosi musei e gallerie, in Europa e Sud America. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Attualmente, lavora nel suo atelier a Vacallo, a due passi dalla frontiera, dove tiene anche corsi privati. www.gabrielaspector.com

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EVENTI

EXPO UNA SFIDA VINTA foto Nick Zonna

«Milano saluta il mondo mostrando di cosa è capace l’Italia». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul palco dell'Open Theatre ha chiuso l'Esposizione universale alla presenza di diversi ministri del governo Renzi, il sindaco di Milano Pisapia, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il cardinale Angelo Scola. Un’avventura che ha coinvolto con grande successo molte imprese comasche, fra cui diverse associate ad Amici di Como, che hanno mostrato, come tutta l’Italia, di cosa sono capaci. «Ce l'abbiamo fatta tutti insieme, Milano, la Lombardia e l'Italia intera - ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Maroni - L'Italia ha dato il meglio di sé. C'è grande euforia, soddisfazione e orgoglio per aver vinto la sfida di Expo, che è stata un successo oltre ogni aspettativa»

Expo, a challenge met with success "Milan bids farewell to the world having proved what Italy is capable of doing." With these words the Italian president Sergio Mattarella closed the Universal Exposition of Milan 2015. He was speaking at Open Theatre attended by many ministers, mayor of Milan, Giuliano Pisapia, the president of Lombardy Region, Roberto Maroni and Cardinal Angelo Scola. The event involved many companies from Como and its environs, including many associates of Amici di Como who showed, like all of Italy, what they're capable of. "We made it all together, Milan, Lombardy, and entire Italy," commented Maroni, "Italy at its best, there's great euphoria, satisfaction and pride in meeting the challenge of the Expo and making a success of it, a success well beyond our expectations."

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PEOPLE

ALBERTO CAPATTI

STORIA DELLA CUCINA ITALIANA di Davide Cantoni foto Mattia Vacca, Nick Zonna

La storia del cibo è la storia di una nazione, dello sviluppo culturale, politico e economico di un popolo. Seguire l’orientamento gastronomico di un Paese (dalla cultura contadina a quella industriale fino al ritorno all’artigianato e alla riscoperta delle piccole produzioni) significa rintracciare rotte che danno forma a una precisa identità. Lo sa bene Alberto Capatti, docente universitario, primo rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, già direttore de La Gola e di Slow, autore di testi fondamentali sulla cultura del cibo. Il suo ultimo lavoro “Storia della cucina italiana” (Guido Tommasi Editore) è, spiega l’autore, “Una storia singolare, che copre gli anni della mia vita, che parla della cucina e dell’alimentazione degli italiani. Ho deciso di riunire dei ricordi, di riesaminare ricettari e disporli così come avrebbero preso posto in un

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manuale che invece di esporre fatti e eventi politici o economici, avesse descritto la vita materiale, anzi il mangiare in Italia”. Un progetto sulla storia presente, in definitiva Di solito la cultura gastronomica italiana coinvolge storia rinascimentale. Io volevo centrare l’osservazione su quanto la mia generazione ha vissuto. Cioè, ho tentato di capire se fosse possibile affrontare il presente non con gli strumenti del giornalismo o della cronaca ma con parametri storici. C’è stato il boom economico, poi l’austerity, quindi la nuova ripresa degli anni Ottanta. Poi un’ultima fase, dagli anni Novanta a oggi caratterizzata da una forte conflittualità fra industria agroalimentare e produzione artigianale tradizionale. Cioè due opposti inconciliabili? Inizialmente si, poi negli ultimi anni c’è stato


Sopra, i "Guardiani del cibo", opere realizzate dallo scenografo premio Oscar Dante Ferretti, ispirate al pittore Giuseppe Arcimboldo in occasione di Expo

Above, the "Guardiani del cibo", works made by the scenographer Oscar award Dante Ferretti, dedicated to the painter Giuseppe Arcimboldo, on the occasion of Expo

un riavvicinamento dei supermarket al bio, ai prodotti tipici. E’ nato Eataly che ha un forte interesse per le produzioni cosiddette tipiche tradizionali. A me interessava sviluppare e capire le logiche date da questo incontro fra approcci diversi, confluite anche nelle riflessioni di Expo. Alla luce dell’emergenza alimentare globale. Esatto. C’è un empasse, è necessario trovare un accordo tra ricerca scientifica e produzione agroalimentare. Serve aggiornamento costante dei parametri e sostenibilità dell’economia alimentare. Expo si è aperto e chiuso su un conflitto irrisolto. L’Esposizione ha ospitato forze diverse al proprio interno. A fianco di un’industria attenta vi era la presenza di alcune torri agroalimentari multinazionali la cui opera nel nutrire il pianeta non è decisiva,

significativa. A Expo un certo tipo di industria ha rappresentato un aspetto più rivolto al passato. Sono macchine prodigiose di marketing, non altro. Le risorse del pianeta non sono infinite e la popolazione aumenta. Di fronte a una crescita demografica importante si fanno i conti sul fronte della produzione, dell’allevamento animale e delle risorse vegetali a disposizione. E’ necessario chiedersi quali orientamenti siano in gioco e quali assetti da rivedere. E’ vero che negli ultimi dieci anni c’è stata un’autocritica fortissima. Ma quando si parla di sostenibilità si rinvia all’autocritica e non a un progetto economico. L’aumento demografico cosa comporterà sulla nostra dieta? Inoltre: uno studio pediatrico recente analizza la crescita dell’obesità nei bambini italiani, un tema preoccupante, la globesity è problema

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Due delle otto opere che hanno composto l'installazione "I Mercati" lungo il Decumano in occasione di Expo Two of the eight works that made up the installation "I Mercati" along Decumano during Expo

enorme che non si affronta con pillole o carotine ma attraverso un sistema alimentare vero. E’ un problema enorme per il futuro. E, viceversa, milioni di persone non hanno accesso ai nutrimenti di base Al momento nessuno si accolla questa responsabilità. I dati sulle povertà sono drammatici. Ci sono problemi nutritivi coatti opposti al tema dell’obesità incipiente che, come dicevo, è soprattutto infantile. Sono due polarità che le istituzioni pubbliche e il fronte della ricerca del sistema nutritivo devono mettere in relazione con strategie precise. Sono inquieto da questo punto di vista. Morire di fame è un problema di tensione, non di programmazione di un discorso pacifico. Da questo punto di vista dubito che Expo abbia affrontato problemi di nutrire il pianeta riprogrammando strategie stagnanti.

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Tra Junk food e crisi delle risorse il consumatore cosa deve fare? Capirà che è in atto una crisi quando il suo consumo di carne diminuirà. Studi sul futuro mettono in forse il consumo di carne. Il fabbisogno globale di carne non è più sostenibile. Si parla degli insetti come una possibile salvezza E’ un volto della ricerca, evidentemente. Ma la cultura italiana ha rifiutato fino all’altro ieri il consumo di insetti. Io stesso non li ho mai provati. Capisco sia ben strano per noi. Cosa bisogna fare? Oggi l’industria alimentare comincia a lavorare in modo più consapevole. Non penso sia un mostro che ci stritolerà. L’industria ha per definizione un ruolo economico e culturale. Col tempo troverà gli strumenti per rispondere ai bisogni.


Credits Nick Zonna

“L’opera di Daniel Libeskind incontra il Lago di Como, con un risultato poetico e suggestivo. Dietro ci sono il pensiero, la tecnica, la tecnologia e i materiali. Con orgoglio, ci siamo anche noi.”

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A lato, la copertina del libro e l'autore, Alberto Capatti On the side, the cover of the book and the author, Alberto Capatti

History of Italian cuisine The history of food is the history of a nation, of cultural, political and economic development of a nation. To follow the gastronomic orientation of a country (from an agricultural culture to an industrial one to the return to craftsmanship and to the rediscovery of the small scale production) means to trace routes that give shape to a precise identity. Known all too well by Alberto Capatti, university lecturer, former rector of the University of Gastronomic Sciences, former director of La Gola and Slow, author of fundamental texts on the culture of food. His latest work "History of Italian cuisine" (Guido Tommasi, pub.) is, the author explains, "a singular history, covering the years of my life, which speaks of Italian food and cuisine. I decided to bring together memories, to review cookbooks and arrange them as they would take place in a manual that, instead of exposing facts and political or economic events, described real life, actually the art of eating in Italy ". A project on present history, definitively "Usually Italian food culture involves Renaissance history. I wanted to center the observation on what my generation lived. That is, I tried to figure out if it was possible to address this not with the tools of journalism or the news reporting but with historical parameters. There was an economic boom, then austerity, then the new revival of the eighties. Then a final phase, from the nineties to today, characterized by a strong conflict between agribusiness and traditional craftsmanship. " Two irreconcilable opposites? Initially yes, then in the last few years there

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has been a rapprochement of the supermarket towards organic, typical products. Eataly was created with a strong interest in so-called typical traditional productions. I was interested to develop and understand the logic from this meeting between different approaches, also merged in the reflections of Expo. In light of the global food emergency. Exactly. There is an impasse, we need to find an agreement between scientific research and food production. There needs to be constant updating of the sustainability parameters of the food economy. Expo opened and closed on an unresolved conflict. The exhibition hosted different forces within itself. Alongside attentive industry there was the presence of some multinational agribusiness giants whose work in feeding the planet is not decisive, significant. At Expo a certain type of industry represented a more backward-looking aspect. They are prodigious marketing machines, nothing else. The planet's resources are finite and the population is ever increasing. Faced with serious population growth we count on the production, animal breeding and plant resources available. It’s important to ask oneself what orientation is at stake and what arrangements to be reviewed. It's true that in the last ten years there has been very strong self-criticism. But when it comes to sustainability, we defer to criticism and not to an economic project. What will the population growth mean to our diet? Moreover, one pediatric study recently analyzed the growth of obesity in Italian children, an issue of concern. Globesity is a huge issue that is not addressed with pills or

carrots but through a real food supply system. It’s a huge problem for the future. And, vice versa, millions of people lack access to basic nutrients. At the moment no one takes on this responsibility. The data on poverty is dramatic. There are imposed nutritional problems contrary to the theme of incipient obesity which, as I said, is especially prevalent in infants. They are two polarities that public institutions and those at the forefront of nutritional system research must address with specific strategies. It is something that disquiets me deeply. To die of hunger is a problem of tension, not programming a peaceful discourse. From this reasoning I doubt that Expo has faced problems of feeding the planet by reprogramming strategies stagnant. Between Junk food and the resource crisis what should the consumer do? The consumer will understand that we are in a crisis when its meat consumption decreases. Studies for the future call into question the consumption of meat. The global demand for meat is no longer sustainable. There is talk of insects as a possible salvation It’s one result of research, evidently. But Italian culture has refused until recently the consumption of insects. I myself I have never tried them. I understand it is very strange for us. What can be done? Today, the food industry is beginning to work with greater awareness. I don’t think it is a monster that will crush us. The industry has by definition an economic and cultural role. In time it will find the tools to meet the needs.


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ROBERTO CAVALLI

di Ivan Rota foto Nick Zonna

Innumerevole il numero di sfilate e di party per MilanoCollezioniDonna: una kermesse pienamente riuscita di cui vi diamo alcune chicche. Sono rimasti sotto l'acqua sin dalle tre di mattina per vedere Kate Moss e soprattutto Cara Delevingne, entrambe testimonial di Mango. Dodici stilisti per Cristiano Malgioglio, opinionista al "Grande Fratello": a stlilisti famosi ha aggiunto mises di Zara e di Angela, la sarta milanese amata dalle signore della Milano "bene". Il cantautore si è tolto il ciuffo azzurro con il quale si era presentato alla prima puntata del reality consigliatogli dall'amica Lucia Bosè e ha presenziato alle più belle sfilate della settimana della moda con il consueto ciuffo bianco da "gremlins". Allegria sulla passerella e nel backstage di John Richmond: prima dell'inizio della sfilata, Saverio Moschillo, patron della maison, solleva e fa fare una giravolta a Roberta Giarruso che possiamo ammirare a "Tale e Quale Show" su Rai Uno. Alessandra Moschillo ha poi ricevuto gli ospiti per un cocktail: qui Costanza Caracciolo, bella come non mai, confessava di amare tantissimo il suo Primo Reggiani, anche lui a Milano per un servizio di moda con il grande fotografo Michel Avedon, nipote del mitico Richard. Grande parterre da Laura Biagiotti, ma occhi puntati su Romina Power e la figlia Romina Carrisi: le due sono arrivate insieme, ma poi se ne sono andate separatamente. Tra i presenti anche Mara Venier e Naike Rivelli in versione "soft". La serata più bella è stata quella dell'Amfar al Palazzo della Permanente con un’incredibile quantità di star internazionali a partire da Dakota Jonhson, figlia di Melanie Griffith e Dan Jonhson e protagonista di "Cinquanta sfumature di grigio", che non ha voluto rispondere a nessuna domanda riguardante il film. Asta con Naomi Campbell con occhialino da vista e un poco su di giri: parlava sussurrando, nessuno l'ascoltava e poi urlava: "State zitti, silenzio". Heidi Klum ha voluto a tutti i costi che il fidanzato Vito Schnabel, figlio del grande Julian, gli comprasse un lumacone di plastica battuto a un prezzo folle. Lapo Elkann in gran forma, è riuscito a piazzare due auto.


ANTONIO MARRAS

GIORGIO ARMANI COSTUME NATIONAL

COSTUME NATIONAL DSQUARED2

Numerous fashion shows and parties for the women's fashion event, Milano Collezioni Donna, all perfectly successful, here are some highlights: They stood in the rain from three in the morning for a glimpse of Kate Moss and especially Cara Delevingne, both testimonials of Mango. Twelve fashion designers for Cristiano Malgioglio, commentator at Big Brother; famous designers were joined by outfits designed by Zara and Angela, the Milanese dressmaker admired by Milan's bourgeois ladies. The singer-songwriter cut off his blue lock with which he had appeared in the first episode of the reality show on the suggestion of friend Lucia Bosè and attended the best fashion shows of the week with the usual white lock of the 'gremlins.' Much hilarity on the catwalks and backstage of John Richmond's show. Before the start of the show, the owner of the fashion house, Saverio Moschillo, lifts up and does and about-face with Roberta Giarruso whom we can admire at "Tale e Quale Show" broadcast on Rai Uno. Alessandra Moschillo then received guests for a cocktail: Costanza Caracciolo, beautiful as ever, admitted loving Primo Reggiani immensely, he too is in Milano doing a fashion shoot with the great photographer, Michel Avedon, nephew of mythical Richard. Great show by Laura Biagiotti, but all eyes were on Romina Power and daughter Romina Carrisi. The two arrived together, but left separately for some reason. Among the present were also Mara Venier and Naike Rivelli in a soft version. The most successful evening must have been that of Amfar at Palazzo della Permanente with an incredible number of international stars attending from Dakota Johnson, Melanie Griffith and Dan Johnson's daughter, the protagonist of, 50 Shades of Gray, who refused to answer any questions on the movie. Auction with a little upbeat Naomi Campbell wearing little reading glasses, she whispered her words and when nobody listened she raised her voice, "Quiet, silence please." Heidi Klum insisted her boyfriend Vito Schnabel buy her a sizeable plastic snail at an exorbitant price. Lapo Elkann in great form managed to sell two cars.

MAX MARA

WOMEN'S FASHION EVENT MILANO



EVENTI

BARBIE ICONA DEL SECOLO di Ivan Rota foto Nick Zonna Il suo vero nome è Barbara Millicent Robert, ma per tutti è solo Barbie. Definirla una bambola sarebbe riduttivo. Barbie è un’icona globale, che in 56 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. Per questo motivo il Museo delle Culture di Milano le dedica una mostra, curata da Massimiliano Capella, dal titolo Barbie. The Icon, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel. La mostra racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza di altre, o di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dallo scorrere del tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando ben 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.

Barbie the icon of the century Her real name is Barbara Millicent Robert, but for everyone she' simply known as Barbie. Defining her a doll would be inadequate. Barbie is a global icon, in just 56 years she's managed to topple every linguistic, cultural, social and anthropological barrier. For this reason, Museo delle Culture in Milan is holding an exhibition in her honor narrating the incredible life of this doll which has inspired aesthetic and cultural changes in society for over half a century, but, contrary to other contemporary symbols that eventually faded away she has resisted the test of time across epochs and distant lands acquiring no fewer than 50 different nationalities and reinforcing her identity as the mirror image of the entire planet.

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L’arte della stampa

Marco Lupi, “L’amicizia che conta” 2012, tecnica mista su tela, cm. 120x140

Marco Lupi, vive a Mendrisio (Canton Ticino). Di lui ha detto la critica Simona Ostinelli: “L’unica arte a cui Lupi guarda con interesse è quella infantile. Sintesi e semplicità: questa è la strada per raggiungere la vera scoperta”. Mentre il critico Paolo Levi nel 1996 scriveva: “Il suo é un nascondersi e un riapparire, un travestirsi attraverso panni dal taglio surreale. Le sue tecniche miste su tela hanno due chiavi di lettura. La prima verte sui contenuti, la seconda sulla capacità pittorica da non sottovalutare”. www.marcolupi.com

LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws


EVENTI

ANGELA HAUTE COUTURE di Ivan Rota foto Nick Zonna Ormai la chiamano tutti Angela Haute Couture: una donna semplice, dal cuore grande e dalla simpatia immane: ogni suo evento è immancabile per la buona borghesia milanese.Tante le persone presenti alla sfilata di alta moda autunno/inverno della sartoria Angela Formaggia. La sartoria è molto apprezzata anche nei Paesi extraeuropei e, alla sfilata erano presenti ospiti di rilievo internazionale quali Marisela Morales console generale del Messico a Milano; Karla Georgina Martinez Herrera, console generale della Repubblica di El Salvador a Milano, Cobanaj Luljeta, console generale dell’Albania, il console generale Narcisa Soria Valencia dell’Ecuador a Milano, accompagnata da Guamàn Allende, Presidente del CEACM “Centro Ecuatoriano de Arte y Cultura a Milano. Presenti anche Cinzia Sasso, Presidente della Associazione onlus Gomitolo rosa; rappresentanti di AIDDA, associazione donne imprenditrici, di cui Angela Formaggia fa parte, donne manager come la presidente di WilEurope (Women in Leadership) network internazionale, Emanuela Palazzani; e donne del jet set milanese e dell’aristocrazia ambrosiana e non solo.“Fare sartoria di Alta Moda richiede passione e spirito di sacrificio” dice Angela Formaggia” ogni nostra realizzazione è curata nei minimi dettagli e la tipologia, sia di tessuto che di lavorazione, sono frutto di anni di esperienza nella produzione del Made in Italy.”La sartoria è molto apprezzata anche nei Paesi extraeuropei e, alla sfilata, ci sono ospiti di rilievo internazionale - dice Daniela Javarone, madrina dei City Angels”, la Sartoria di Alta Moda Angela Formaggia ci aiuta donando un abito per la raccolta fondi a favore dell’impegno costante dei City Angels e abbiamo invitato rappresentanti di altri Stati che condividono con noi il valore della solidarietà e dei progetti positivi sul territorio”.

These days everyone calls her, Angela Haute Couture, a down to earth woman with a big heart and boundless joie de vivre, every event she organizes is a must for Milan's bourgeois. Predictably, many attended Angela Formaggia's Autumn/Winter fashion show, the international crowd included, Marisela Morales, Karla Georgina Martinez Herrera and Narcisa Soria Valencia, general consuls of Mexico, El Salvador and Ecuador in Milan respectively, Cobanaj Luljeta, general consul of Albania, who will be wearing a gown at Teatro della Scala especially created for her by Sartoria Alta Moda Angela Formaggia, accompanied by Guamàn Allende, general director of the literature section and president of the arts and culture center, CEACM (Centro Ecuatoriano de Arte y Cultura) based in Milan. Others included, Cinzia Sasso, president of the non-profit association, Gomitolo Rosa; representatives of AIDDA, an association of businesswomen Formaggia belongs to. "To be an Alta Moda fashion designer requires passion and a spirit of sacrifice, " says Formaggia, "every single item we make, every detail receives utmost care, both the choice of fabrics and the realization process itself are the result of years of experience." "Also this year," informs Daniela Javarone, the main supporter of the charity organization, City Angels, "Sartoria di Alta Moda Angela Formaggia will be donating one of her creations to help us collect funds to help the needy, we have also invited the representatives of foreign states who share our commitment to solidarity and positive projects to improve the lives of the poor in Milan."

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EVENTI

I PEANUTS AL WOW di Ivan Rota foto Nick Zonna

La mostra dei Peanuts allo spazio Wow di Milano del 65° anniversario, ma in verità qualunque momento andrebbe bene per celebrare quei personaggi (Charlie Brown, Linus, Sally, Snoopy) che sono stati in grado di compiere un miracolo unico nel mondo delle strisce: fare appassionare in maniera identica tutte le generazioni. D'altra parte, uno che di letteratura se ne intendeva come Italo Calvino ebbe a dire che un "classico è qualcosa che non ha mai smesso di dire quello che ha da dire". E le storie dei Peanuts sono così: universali, sempre, anche oggi. Nella mostra il visitatore potrà leggere più di 500 strisce, rivedere le scene più belle dei cartoni animati, scattarsi divertenti fotografie in compagnia del suo personaggio preferito, approfondire i grandi “temi” dei Peanuts: l’imperdibile partita a baseball, i concerti beethoveniani di Schroeder, le sedute psicanalitiche di Lucy, le chiacchierate filosofiche sul muretto, gli sfottò a Charlie Brown, le serate passate ad arrostire i marshmallow, l'immancabile copertina di Linus.

Peanuts at Wow The Peanuts exhibition at the Milanese venue, Wow, is to be held with the excuse that it's the 65th anniversary of the birth of Charlie Brown, Linus, Sallyand Snoopy, but could have been held at any other time for these unique cartoon characters that have captivated all of us generation after generation. As Italo Calvino, who knew a thing or two on literature, put it, "A classic is a work that never stops saying what it has to say." Stories of Peanuts are exactly like that, universal, true today as yesterday. At the exhibition visitors will be able to read over 500 strips, watch some of the best animated Peanuts footage, take photos of their favorite character(s) and discover new content from the movie, Snoopy & Friends. The exhibition also features an itinerary for an in-depth study of the Peanuts phenomenon.

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EVENTI

In questa pagina, Ercole Pignatelli alla Triennale di Milano; nella successiva, a destra, Ecrole Pignatelli con Fabio Novembre; sotto, con Claudio Quarta

In this page, Ercole Pignatelli at Triennale di Milano; in the next page, on the right, Ercole Pignatelli with Fabio Novembre; above, with Claudio Quarta

LE FATICHE DI ERCOLE di Stefania De Giorgi foto Stefania De Giorgi

Uno scintillio di colori sfolgorante, opulenti ricami di forme dalle mille sfaccettature in grado di far virare la luce che le colpisce. Una luce che, in effetti, vira in un’incontenibile giostra di cromìe, che si estrinsecano in una prepotente plasticità. La vita è una tempesta di emozioni, e il Maestro Pignatelli lo sa bene. Così nella performance "Le fatiche di Ercole" quelle emozioni le ha dipinte impetuosamente per trasferirle con altrettanto impeto al visitatore. La realizzazione dell’opera d’arte è avvenuta in tutta la sua pienezza. Alla fine il visitatore, non appena accede alla sala “Impluvium” della Triennale di Milano, viene sovrastato da un’avvolgente emozione estetica. La sfida è vinta. Una sfida, un atto eroico! Il grande Maestro Ercole Pignatelli, personalità vigorosa e vivace, si è messo ancora alla prova, celebrando in questo modo i suoi ottanta anni. L’area è stata predisposta con cura per la performance. Il luogo dell’evento è stato progettato da un architetto d’eccellenza come Fabio Novembre. Un vero e proprio ring estroflesso su cui il Maestro doveva affrontare una grande sfida, osservato da un pubblico collocato al centro dell’area: confrontar-

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si con 40 metri lineari di tele per 3 di altezza, che la sua fervida creatività ha colmato di bellezza in soli 24 giorni. Tutto è cominciato il 5 novembre. Pignatelli si è trovato sul ring a dover affrontare la sfida che aveva raccolto. Ha trasposto ogni giorno per 8 ore la sua poetica artistica riversando sul ring il sapiente bagaglio del suo vissuto. Vederlo all’opera è stata già un’esperienza estetica. Nelle fasi susseguitesi giorno dopo giorno, l’osservatore ha avuto la consapevolezza di partecipare in prima persona ad un evento che lascerà un segno nella storia dell’arte. Seguire la dinamica di un gesto della mano sapiente del maestro, rimanere col fiato sospeso fino a quando un movimento del corpo restituisce un intreccio di rami, o forme femminili sensuali e inebrianti e paesaggi surreali, sono percezioni che rimangono indelebili nella mente di chi osserva. Il rigoglio e la vitalità dei colori, il tripudio di forme cariche di intensità e di quel pizzico di ironia che ha sempre contraddistinto il Maestro, imprimono sensazioni di una tale intensità che diventano quasi tangibili. Nella sezione dipinta proprio il fatidico 13 novembre 2015, in una materna e sinuosa figura

femminile con i colori della bandiera francese si legge la trepidazione commossa per le vittime della strage di Parigi. Per la riuscita della performance è stato importante l’apporto dei supporter, dei sostenitori e degli amici che da sempre seguono Ercole e credono nelle sue “fatiche”. Fabio Novembre ha preparato il terreno per il “racconto del passato, un ritratto del presente e una prefigurazione del futuro”. Giuliano Sangiorgi, leader del gruppo Negramaro, ha parlato di questo lavoro come “un raggio di sole disintegrato su tela” e come “un riflesso di anima”. Ennio Capasa, creatore della maison Costume National, lo ha atteso al varco senza concedergli l’attenuante dell’età, perché non fosse solo la sfida di una prestazione fisica, ma il raggiungimento dell’opera più alta, la più compiuta. Lo ha sostenuto con entusiasmo, come altre volte, Claudio Quarta Vignaiolo, per il quale Pignatelli ha realizzato pregevoli etichette per bottiglie di vini selezionati ed esclusivi. Dalle cantine di Claudio Quarta è sbocciata la bottiglia “Vite d’Artista Ercole Pignatelli” con la quale il Maestro ha brindato con gli amici il 29 novembre a sfida conclusa. K.O. tecnico all’avversario.


Labors of Ercole

A striking glitter of colors, a wealth of embroidery with a thousand facets. an embracing emotion overwhelms the visitor entering the Impluvium Hall of Triennale di Milano. Only someone as vigorous and lively as Maestro Ercole Pignatelli would have put themselves to this sort of test to celebrate their 80th birthday. The hall designed by the great architect Fabio Novembre consists of a ring in which the public could sit on a 40-meter support completely white to fill with the fervent creativity of the maestro in only 24 days. It all began on November 5th. Pignatelli every day brought a piece of his poetic artistry and the public didn't just observe the incomplete work of art but actively participated moment by moment often

with great emotion. On November 13th moving testimony to the victims of the Paris shootings could be read in colors of the French flag. For the success of the performance the contribution of color was essential which always follow labors of Pignatelli. Fabio Novembre prepared the terrain for, "The story of the past, a portrait of the present and a prefiguration of the future." Then there was Giuliano Sangiorgi, Gualtiero Marchesi, Ennio Capasa, creator of Costume National, and Claudio Quarta Vignaiolo, who wanted to embellish his winery with a magnificent mural. From the same winery came the bottle, Vite d’Artista Ercole Pignatelli, with which the Maestro celebrated Novembre 29th with friends when the challenge officially ended.

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BRINDISI DI NOTE PER DANIELA JAVARONE di Ivan Rota foto Nick Zonna

Daniela Javarone, presidente dell'Associazione Amici della Lirica, ha ricevuto gli ospiti a Palazzo Visconti, a Milano, per la cena in onore di Alexander Pereira, sovrintendente al Teatro alla Scala, presentato da Alfonso Signorini, direttore di "Chi", con ospite la moglie del sindaco di Milano. Una serata allo stesso tempo impegnata e allegra anche perchè si festeggiava il compleanno della padrona di casa. Visti e salutati Gabriella Magnoni Dompè, Arturo Artom, Michele Hercolani, Gian Maria Sainato, Lella Termini, Evelina Flachi, Milena Polidoro, Andrea Mascaretti, Massimo Crivelli, Anna Repellini con Mauro Del Vecchio, il soprano Daniela Dessi, il tenore Fabio Armiliato, Sabrina Brazzo, l'ambasciatore Philip T. Reeker, Giuliana Albera Caprotti, l'assessore Steano Bolognini, Daniela Signorini, sorella di Alfonso, con il marito Walter Squaiella, e tantissimi altri. Alexander Pereira è Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala dal 1 settembre 2014. Nato a Vienna nel 1947, si è dedicato per passione allo studio del canto. Dal 1979 al 1983 è stato membro del

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consiglio direttivo dei Frankfurter Bachkonzerte. Nel 1984 è stato nominato Segretario Generale del Wiener Konzerthaus, dove è riuscito a modernizzare la scena concertistica e a conquistare pubblico nuovo e giovane. Dalla stagione 1991/92 fino al 2012 Alexander Pereira è stato Sovrintendente dell’Opera di Zurigo, inaugurando questo incarico con un acclamato allestimento del Lohengrin wagneriano per la regia di Robert Wilson. Sin dall’inizio, il suo impegno prioritario è stato favorire una continua crescita dell’ensemble. Ha ritenuto inoltre importanti il sostegno alla carriera di giovani interpreti promettenti, l’offerta di forme aperte di rappresentazione e il coinvolgimento del pubblico, così come la collaborazione con grandi personalità artistiche. Fulcro della sua programmazione a Zurigo è stata l’attenzione per il grande repertorio operistico, da Mozart a Verdi, dando spazio al contempo anche alla musica contemporanea. Nel 1996 è andata in scena la prima rappresentazione assoluta dell’opera di Herbert Willi Schlafes Bruder, dal romanzo di Robert

Schneider. Nel 1998 Schneewittchen di Heinz Holliger, da Robert Walser. Sono seguite Invocation di Beat Furrer nel 2003 e Der Herr Nordwind di Heinz Karl Gruber nel 2005. Inoltre, la programmazione ha sempre incluso opere di raro ascolto, come Les Boréades di Rameau, L’anima del filosofo di Haydn, l’operetta di Johann Strauss Simplicius, La cena delle beffe di Giordano, Sly di Wolf-Ferrari, Fierrabras di Schubert, Der Kreidekreis di Zemlinsky, L’Etoile di Chabrier, Clari di Halévy. Dal 1 ottobre 2011 al 31 agosto 2014 è stato Sovrintendente del Festival di Salisburgo che, sotto la sua direzione, ha aumentato le nuove produzioni ed ha arricchito il calendario con un titolo contemporaneo ogni anno. Questa è la biografia ufficiale, ma dobbiamo ricordare che Pereira è una persona simpaticissima, capace di battute divertenti: al suo fianco da nove anni la bellissima Daniela De Souza, stilista, giovane e lanciatissima. Alla Prima della Scala, dove è stata rappresentata la "Giovanna D'Arco" di Giuseppe Verdi, ha indossato una sua creazione.


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In queste pagine, illustri ospiti della serata On these pages, important guests who took part in the evening

Toast of notes to Daniela Javarone Daniela Javarone, the president of the opera association, Amici della Lirica, received guests at Milan's Palazzo Visconti for dinner to honor, Alexander Pereira, superintendent of Teatro alla Scala, introduced by the editor-inchief of the weekly, Chi, Alfonso Signorini; the wife of Milan's mayor was among the guests. A formal but also upbeat evening as the host was also celebrating her birthday. Alexander Pereira is the superintendent an artistic director at Teatro alla Scala starting 1st September 2014. Here's a brief bio: He was born in Vienna in 1947. From 1979 to 1983 he was a member of the council directing Frankfurter Bachkonzerte. In 1984 he was appointed general secretary of Wiener Konzerthaus. From 1991/92 season to 2012 Pereira worked as superintendent of Zurich Opera, his main achievement at Zurich was a wealthy program of operas from Verdi

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to Mozart and staging of works of contemporary composers. Starting Autumn 1996 he was the Artistic Director and member of Artistic Commission at Zürcher Festspiele, and from 1st October 2011 to 31st August 2014 he directed Saltzburg Festival. Under his direction the festival increased production and enriched its calendar with a contemporary work every season. Sacred music received more attention with the realization of Ouverture Spirituelle, a week-long concerts were devoted to this particular repertoire. This is the official biography but we should note Pereira is a very friendly person with a great sense of humor. He's been romantically attached to young, well-known fashion designer, Daniela De Souza, for the last nine years. At the premiere of Verdi's Giovanna d'Arco (Joan of Arc) he wore one of her creations.



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Ticino

GRANDTOUR OF SWITZERLAND Como

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In copertina, vigneti del Mendrisiotto; in questa pagina, sopra, la Chiesa Rossa di Castel San Pietro; sotto, il Monte San Giorgio

On the cover, vineyards of Mendrisiotto; on this page, above, Chiesa Rossa di Castel San Pietro; below, Mount San Giorgio

di Marilì Fontana foto Mendrisiotto Turismo È un itinerario esplorativo, lungo 1600km, che ha come filo conduttore la scoperta dell’attrattività della Svizzera, toccando 4 diverse regioni linguistiche, 5 passi alpini, 11 siti UNESCO e 22 laghi. A due passi da Como, l’itinerario prende il via da Chiasso, città spesso attraversata che saprà stupire per molti aspetti legati alla cultura e all’architettura, ma anche per i numerosi vigneti e il magnifico panorama dalla collina del Penz e prosegue quindi fino a Vacallo, all’imboccatura della Valle di Muggio, dove è possibile sostare per una visita in enoteca e, dopo una serie, di tornanti che permettono di ammirare il paesaggio, raggiunge Morbio Superiore, da dove è possibile scendere nel Parco delle Gole della Breggia o proseguire per raggiungere Castel San Pietro, uno dei comuni più vignati del Cantone, attraversando l’impressionante ponte che congiunge i due lati della Valle di Muggio. Attraversato il nucleo di Castel San Pietro e dopo una sosta presso il punto panoramico della Chiesa Rossa o della Chiesa di Obino, l’itinerario prosegue in direzione di Loverciano, incrocia la strada che sale al Monte Generoso e entra in Mendrisio, il capoluogo che è anche sede dell’Accademia di Architettura e del famoso

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outlet FoxTown e sul cui territorio si trovano anche diversi musei e gallerie d’arte, attraversandone il centro storico, dove è consigliato fermarsi per una visita. Contornato il centro storico, l’itinerario raggiunge la zona delle Cantine di Mendrisio, luogo antico e molto apprezzato, per poi scendere in direzione di Capolago, dove troviamo la ex Tipografia Elvetica, oggi diventata galleria d’arte e da dove è possibile raggiungere Riva San Vitale per visitare l’antico Battistero o per una sosta al grande lido. Ma il percorso ufficiale prosegue in direzione di Melano, dove troviamo un’importante galleria d’arte, un’enoteca di rinomata importanza internazionale ed un lido che propone anche un bel campo da beach volley. Poco dopo Melano incontriamo Maroggia, il cui nucleo nascosto svela anche una passeggiata a lago molto piacevole, a pochi passi dal lido, e terminiamo quindi il tratto di percorso attraverso la nostra regione, arrivando a Bissone, un villaggio a lago molto caratteristico dai piccoli vicoli ciottolati, che vanta i natali di Francesco Borromini ed una piscina a lago particolarmente panoramica che invita a volgere lo sguardo al Monte San Giorgio.


In alto, tratto del percorso Grand Tour of Switzerland nel Mendrisiotto; in basso, panoramica su Mendrisio

It is a way to explore Switzerland, 1600 mk long, in order to discover the beauty of Switzerland, 4 different languages, 5 Alpine passes, 11 UNESCO sites and 22 lakes. Near Como, the itinerary starts from Chiasso, a city that will surprise you for the cultural and architectural aspects, but also for the different vineyards and the beautiful view from the hill of Penz, it continues until Vacallo, at the opening of Valle di Muggio, where it is possible to stop to visit a winehouse and after some curves, which let you admire the landscape and reach Morbio Superiore, where you can reach Parco delle Gole della Breggia or continue in direction of Castel San Pietro, one of the area with most vineyards in the area, crossing the breathtaking bridge which links the two parts of Valle di Muggio. Passing by the area of Castel San Pietro and after a break at the view point of the Chiesa Rossa or of the Chiesa di Obino, the itinerary continues in direction of Loverciano, crossing the road which goes to Monte Generoso and enter in Mendrisio, the main village which is also the seat of the

Above, a photo of Grand Tour of Switzerland in Mendrisiotto; below, a view of Mendrisio

Accademia di Architettura and of the famous FoxTown and on the territory there also are different museums and art galleries, crossing the historical center, where a visit is recommended. Surrounding the historical center, the itinerary reaches the area of the Cantine di Mendrisio (local wine cellars), ancient and very appreciated location, then it goes down in direction of Capolago, where you find the former Tipografia Elvetica, which now is an art gallery, from there you can reach Riva San Vitale to visit the ancient Baptistery or to stop at the huge lido. But the official itinerary continues in direction of Melano, where you can find an important art gallery, a famous wine cellar and a lido with a beautiful beach volley field. After Melano there is Maroggia, a hidden area with a beautiful promenade on the lake front, not too far from the lido and here it ends the itinerary in our region, reaching Bissone, a typical village located on the lake, birth place of Francesco Borromini and a panoramic swimming pool on the lake, which invites you to look at Monte San Giorgio.

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Nel centro storico di Como “in THEORIA” propone ai suoi ospiti – in un’ala contigua all’edificio storico edificato da Branda Castiglioni nel 1400 – l’intimità di sale esclusive ed eleganti, realizzate con materiali pregiati che riconsegnano l’atmosfera rustica, ma insieme ricercata, della cultura Walser. Le sale Contadina, Principessa, Dama e Regina si distinguono per la cura dei differenti dettagli che fanno da cornice alle originali proposte gastronomiche. Una festa per i sensi di chi apprezza la varietà dei sapori freschi e genuini della tradizione del nostro territorio, che vengono accompagnati da una selezionata proposta di vini e offerti da un servizio attento e puntale. Sono a disposizione dei clienti la grande Sala del 1400, un Tavolo dello Chef, un suggestivo Lounge Bar e una Sala da Tè.

Ristorante • Stube • Lounge Bar • Tea Room

Via Bianchi Giovini, 41 • Como • Tel. +39 031 305272 – +39 031 301334 • info@theoriagallery.it • www.intheoria.it


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Valtellina

UNA PICCHIATA DA VIVERE! Como

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di Gian Enrico Ghilotti foto Pentaphoto, Comitato organizzatore, Ph. Marco Andreola

Santa Caterina Valfurva, 29 dicembre, discesa libera maschile di Coppa del Mondo. “Pure adrenaline since 1985”. Lo slogan dice già tutto per descrivere cos’è questa fantastica discesa libera maschile di Coppa del Mondo di sci che ogni fine anno, prima a Bormio e oggi a Santa Caterina Valfurva, fa segnare sul calendario un appuntamento imperdibile per il grande sci mondiale e per tutti i suoi appassionati. Lo fa dal 1993, anno in cui la FIS Alpine Ski World Cup la assegnò a Bormio ed alla sua famosissima pista Stelvio. Ma a far bene i conti, visto che Bormio ha ospitato ben due Mondiali di sci, nel 1985 e nel 2005, da queste parti la storia dello sci mondiale fa tappa da trent’anni. Di successo in successo, dando a queste località, già stranote nel panorama delle top dello sci e della sua storia, una fama mediatica da capitali dello sport. Da due anni la grande “Libera” si è spostata a Santa Caterina Valfurva. Stesso comprensorio sciistico e un nome che nel mondo dello sport si traduce in Deborah Compagnoni. Una garanzia olimpionica, tanto che la pista della discesa libera di Santa Caterina, tracciata da Tino Pietrogiovanna, uno dei nomi noti della grande “valanga azzurra”, porta proprio il nome della campionessa valtellinese. Non poteva che essere così. Ma cosa c’è dietro una gara di Coppa del Mondo? Adrenalina, la stessa che c’è in gara e forse anche di più, visto quello che mette in campo in termini di tempi, uomini e mezzi, budget, sponsors e platea mediatica mondiale. “Quando abbiamo candidato Bormio nel 1993, dopo che la svizzera Laax aveva rinunciato alla gara per problemi organizzativi – mi

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dice Maurizio Gandolfi, grande patron e artefice di questo evento dello sport mondiale in Valtellina – ci occorreva il parere favorevole degli allenatori delle varie squadre nazionali di sci. Fu una salita, più che una discesa e la Federazione Internazionale Sci ci concesse solo una notte per decidere”. Se non è adrenalina questa! Allora guardiamo la carta d’identità di questo brivido bianco che con una picchiata di 3 chilometri si mangia mille metri di dislivello, dai 2750 m della Cresta del Sobretta, fino giù all’arrivo allo ski stadium di Santa Caterina Valfurva, a 1745 m . L’anno scorso lo statunitense Travis Ganong, al suo primo successo in Coppa del Mondo, se l’è mangiata in 1:32,42. Terzo l’italiano Paris a soli 21 centesimi. Non che quelli dopo di loro si fossero concessi una passeggiata tra i boschi innevati di Santa Caterina. Tra il vincitore e il decimo posto ci passa solo un secondo. Per noi il nulla, per loro è un’eternità. Quei decimi di secondo valgono podio e classifica, successo, sacrifici e allenamenti. Ma la domanda che tutti si pongono è cosa provano questi uomini jet dello sci quando si tuffano giù dal cancelletto di partenza. Sono sensazioni indescrivibili. Come si sa gli atleti sono schivi nella narrazione delle emozioni. Quello che ti possono dire ha il ritmo di un cuore che batte all’impazzata. Tanto veloce quanto la pista. Pronto a tenere mente e muscoli attaccati agli sci. Se ci state, provo a farmi descrivere il percorso della discesa libera di Santa Caterina Valfurva. Il cancelletto dello start si apre. La forza di gravità fa subito i conti con il primo muro. La pendenza è del 55%. Appena dopo due porte ecco il


primo salto, quello del Crap del Ricc. Un volo tra due pareti di roccia che con pista ghiacciata fa atterrare gli atleti anche dopo 60 metri, quindi si entra nella curva Furli, secca a sinistra, che ricorda la Mausefalle della “Streife” di Kizbühel. La velocità è già alta. Subito dopo il muro del Sobretta, un nuovo tuffo fino al dosso che porta verso destra e immette nella curva Daytona. Una lunga parabolica verso sinistra, alla cui uscita la discesa trova un altro dosso e la pendenza scende, si fa per dire, al 47%, per arrivare “sparati” al salto dei Reti. Atterraggio, compressione e altro cambio di direzione verso sinistra. Non c’è respiro. Il tracciato sfreccia tra due porte doppie, altri due dossi e poi il salto del Gallo e altre due porte singole fino al falsopiano del Plaghera. La pendenza del tracciato scende al 28%. Ancora due dossi e si entra nel bosco. Curva Skilift e poi curva Gimondi. Qui i discesisti toccano i 130 km/h. Altro cambio di direzione secco verso sinistra. Se guardiamo il tempo del vincitore della discesa libera dell’anno scorso, mancano solo pochi centesimi di secondo all’arrivo. Ma non è finita. Tanto per non farsi mancare nulla la pista Deborah Compagnoni regala ancora una curva a sinistra e l’ultimo dosso. E’ fatta. Siamo al traguardo, a 1750 metri, tre chilometri più in su c’era la partenza. Una picchiata da brivido. D’accordo, la “Libera” la si può vedere anche in televisione, ma il mio consiglio è di andarla a vedere. Un’emozione così va respirata, sul posto. Saluto Gandolfi. Lui guarda fuori. “Dai che nevica, speriamo che faccia poi bel freddo”. Manca poco più di un mese al 29 dicembre. Liberate pure l’adrenalina.

PROGRAMMA Santa Caterina Valfurva, 29 dicembre Discesa libera maschile di Coppa del Mondo domenica 27 dicembre 11.30 Prova ufficiale discesa libera lunedì 28 dicembre 11.30 Prova ufficiale discesa libera 12.30/16.00 Degustazioni enogastronomiche alla Tenda Sobretta (ski stadium) 18.00 Sfilata atleti e squadre e sorteggio dei pettorali martedì 29 dicembre 11.30 Gara di discesa libera valevole per la Coppa del Mondo di sci Alpino FIS - Ski Stadium

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A nosediving worth to be enjoyed! The most famous slope in Santa Caterina has the name of Deborah Compagnoni, the famous champion who was born there. It was created on the occasion of the World Ski Championships hosted in Bormio in 2005 as part of the women’s races. Deborah Compagnoni is the first athlete in the history of alpine skiing to win a gold medal in three different editions of the Winter Olympic Games and has always been proud of her origins. The emotions felt by the Deborah Compagnoni fans are full of adrenaline and are the same emotions that can be found on the Santa Caterina Valfurva slope, the “most amusing slope in the Alps.” Characteristics of the race track - Start: 2750 m - Arrival: 1745 m Vertical drop: 1005 m - Length: 3150 m

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CHARACTERISTICS OF THE DEBORAH COMPAGNONI SLOPE The slope starts at a heigh of 2775 m (Mount Sobretta) and after a vertical drop of more than 1000 meters and over 4 km of pure snow, the slope takes you to the town (1730 m). The beginning of the slope looks like a narrow path surrounded by rocks, a rather tight passage, but not too steep. Just a couple of switchbacks and the track turns left: that’s where the real challenge begins (with a series of really amusing parts!). The area near the skilit Plaghera precedes a less steep part that gives you a little breath. This is where the great speed champions will see the most amazing panorama! The track continues in the woods, with sometimes very challenging parts until the finish line.


Info Comitato Organizzatore - Bormio BEST Tel. +39 346 8947494 www.bormioonline.com/skiworldcup/ infoŠbormioonline.com https://www.facebook.com/S.CaterinaFisSkiWorldCup/ www.fis-ski.com/alpine-skiing/ Info turistiche Consorzio turistico Tourisport Santa Caterina Valfurva Tel. 0342.935544 www.santacaterina.it www.bormioonline.com www.altavaltellina.eu www.valtellina.it

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FOCUS

ON

Anniversary

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Clé de Cartier: semplice eleganza, semplice armonia Clé de Cartier, simple elegance, simple harmony

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Riva 1920, legno nel DNA Riva 1920, wood in the DNA

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Rete per la fragilità nutrizionale Net for the nutritional fragility

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Saati, multinazionale etica Saati, ethical company

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FoxTown, 20 anni di successi Fox Town, 20 years of success

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La Folgorina, un successo di famiglia La Folgorina, family success

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Clerici Auto sbarca a Milano Clerici Auto lands to Milan

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Paesi diversi, un'anima sola Different countries, a common soul

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International School of Como senza confini International School knows no borders

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Etv, da 30 anni sul piccolo schermo Etv, 30 years on air

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UnionCafè, piacevoli pause UnionCafé, nice breaks

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Da Iperauto la nuova Ford Mustang From Iperauto the new Ford Mustang

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Gini Giuseppe, grandi lavori, grandi opere Gini Giuseppe, importante works, important commissions

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CLE' DE CARTIER SEMPLICE ELEGANZA, SEMPLICE ARMONIA F O C U S O N

Lo spirito di innovazione è intrinseco nella storia orologiera della Maison Cartier, che da sempre si distingue per l’approccio creativo. Grazie ad una mentalità pionieristica, Cartier non solo ha introdotto diverse innovazioni di carattere tecnico, ma ha anche lanciato forme inedite e rivoluzionarie. Creatività, passione e il più elevato standard di eccellenza sono il segreto del successo di cui la Maison gode da oltre cento anni. Le medesime qualità nel cuore di Clé de Cartier. La progettazione poneva una sfida evidente: creare una forma nuova ispirata a un cerchio perfetto. Il risultato è una prodigiosa sintesi di sottigliezza ed equilibrio. Le forme sono semplificate ai minimi termini, ridotte alla loro essenza; l’insieme coniuga precisione, equilibrio e proporzioni visive. La creazione di linee fluidamente legate, di un’economia elegante e di un tutt'unico armonioso ha richiesto una grande padronanza tecnica. L’insieme è esattamente come dovrebbe essere,

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come se fosse destinato ad esistere da sempre. E come è nella tradizione della Maison, Clé de Cartier è frutto di un lavoro tridimensionale, un esercizio quasi architettonico, con un aggraziato movimento discendente, che introduce un nuovo elemento nel vocabolario orologiero: la curva attillata. Vista di profilo, è arcuata, slanciata e aerodinamica, organica ed ergonomica. La forma sensuale si adatta perfettamente al polso, offrendo un comfort eccezionale a chi lo indossa con l’elemento da cui il modello prende il nome, la preziosa corona, simile a una chiave (clé in francese). La regolazione dell’ora e della data si effettua mediante un nuovo gesto orologiero che rimanda tuttavia a un gesto tradizionale: caricare un orologio facendo girare una chiave. Un modello che esprime un raffinato equilibrio tra forza e grazia nella collezione da donna, ed è pervaso da una certa audacia nella collezione da uomo. Semplice eleganza, semplice armonia.


CLE' DE CARTIER SIMPLE ELEGANCE, SIMPLE HARMONY

In the history of Cartier, the spirit of innovation is intrinsic, the famed watchmakers/jewelers have always stood out for their approach to creativity. Thanks to a pioneering mentality, Cartier not only introduced much technical improvement but also launched revolutionary designs. Creativity, passion and the highest of standards are behind the company enjoying huge success for over a century. The same quality lies in the heart of Clé de Cartier. The project was a true challenge, creating a new design inspired by a perfect circle. The result is a prodigious quintessence of subtlety and balance. The shape has been simplified to the minimum details and reduced to their essence, together espousing precision, equilibrium and proportions. The creation of fluidly connected lines, understated elegance together forming a harmonious sum required exceptional technical

skill. The outcome is exactly as it should be, as if it is destined to last forever. As in the tradition of the company, Clé de Cartier is the end result of three dimensional work, an almost architectural effort, with graceful downward movement that introduces a new element to watch-making: a tight curve. Observed in profile, it's arched, streamlined and aerodynamic. The sensual form perfectly fits the wrist offering exceptional comfort and includes a precious crown similar to a key, from which the model takes its name (clé stands for 'key' in French). The setting of the hour and day is via a novel method, even if inspired by traditional clock winding, by turning a key. The model expresses a refined balance between force and grace in the women's collection and is pervaded by a certain audacity for men's. Simple elegance, simple harmony.

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RETE PER LA FRAGILITÀ NUTRIZIONALE F O C U S O N

In genere si pensa che la denutrizione riguardi le popolazioni più povere e le aree sottosviluppate del mondo. In realtà la fragilità nutrizionale è riscontrabile anche alle nostre latitudini: in Lombardia sono almeno 500.000 le persone in situazione di squilibrio energetico, che rischiano pesanti conseguenze per la salute. Nell’affronto del fenomeno sfuggente e sottovalutato, è stato pioniere il medico Alfredo Vanotti, docente di dietologia all’Università Bicocca e Statale di Milano, scomparso improvvisamente lo scorso aprile. Proprio sulla scia del suo impegno scientifico coniugato con un’attività puntuale ed efficace di prevenzione e cura rivolta specialmente alle fasce più a rischio, a partire dagli anziani, è decollato a Como un progetto sponsorizzato dal Comune e sostenuto da una vasta rete di istituzioni e associazioni coinvolte nella stessa mission. In continuità con un messaggio fortemente sottolineato nel contesto di EXPO 2015 e valorizzando intuizioni e iniziative promosse

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dalla Cultural Frame of Foundation che ha visto il dottor Vanotti fra i principali protagonisti, diventa oggi attiva anche sul territorio lariano la “rete per la fragilità nutrizionale” già sviluppata nell’ambito della Casa della Carità a Milano e Monza. Con il supporto dell’Ordine dei Medici, dei Farmacisti e di una miriade di realtà associative, il progetto presentato lo scorso 13 novembre in biblioteca di Como, ha coinvolto come principali attori (coordinati da Guido Frigerio vicepresidente della Consulta Anziani del Comune) Gianfranco Garganigo con AUSER, Alberto Agudio di ANTEAS, Roberto Cattaneo di ADA, la dietista allieva di Vanotti Alessandra Freda che svolgerà un servizio di consulenza e sensibilizzazione sull’importante problematica sociale. Ricordando la versatile attività di Alfredo Vanotti, l’assessore Bruno Magatti ha sottolineato il valore di un’azione preventiva a tutela della salute dell’anziano legata al programma di educazione alimentare.


NET FOR THE NUTRITIONAL FRAGILITY

Usually when people speak about malnutrition, they refer to the poorest countries and to underdeveloped areas. Actually the nutritional fragility can be found also in our country: in Lombardy region around 500.000 persons experience an energy imbalance, they put their health at risk. This phenomenon which is often underestimated, was studied by the doctor Alfredo Vanotti, professor of dietology at the Università Bicocca and Statale di Milano, who suddenly passed away last April. Following his scientific commitment combined with a precise and effective activity of prevention and care towards people who are most at risk, starting from elderly people, the Municipality of Como promoted a project together with same other institutions and associations which share the same goal. After the message of EXPO 2015 and thanks to the initiatives promoted by the Cultural Frame of

Foundation with Alfredo Vanotti at the forefront, today the “net for the nutritional fragility” is active on the territory of Como, it was already developed in the Casa della Carità in Milan and Monza. Thanks to the support of the Association of Doctors, Pharmacists and different associations, the project was presented on Nevember 13 in the library of Como, it involves many people (coordinated by Guido Frigerio vicepresident of the Consulta Anziani del Comune) Gianfranco Garganigo with AUSER, Alberto Agudio of ANTEAS, Roberto Cattaneo of ADA, the dietician scholar of Vanotti, Alessandra Freda who is involved in the consultancy and awareness about the important social problem. Remembering the activity of Alfredo Vanotti, the councilor Bruno Magatti stressed the value of prevention to protect the health of elderly people linked to the program of food education.

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FOXTOWN, 20 ANNI DI SUCCESSI F O C U S O N

Nel mese di novembre, FoxTown ha festeggiato il 20° Anniversario. Una scommessa vinta, in anni difficili per l’economia e il commercio. Ma FoxTown ha saputo presentare una proposta vincente ed è ora riconosciuto a livello internazionale fra i 10 migliori outlet al mondo. “Non per dimensione – specifica il Presidente Silvio Tarchini – ma per qualità dei brand”. Immaginava tutto questo vent’anni fa? Sicuramente non immaginavo di raggiungere questo successo, inizialmente avevo previsto un massimo di 40 negozi e 200 impiegati. Siamo cresciuti oltre le previsioni e oggi vantiamo 160 stores e quasi 1300 addetti alla vendita. In 20 anni abbiamo raggiunto importanti traguardi: oltre 40 milioni di clienti, più di 35 milioni di scontrini emessi, oltre 54 milioni di pezzi venduti, più di 32.500 bus arrivati, 3 km di vetrine su una superficie commerciale di 30.000 metri quadrati. Una scommessa vinta, dicevamo, in anni difficili. Il nostro intento era riportare gli italiani a fare acquisti in Ticino. E ci siamo riusciti. Oggi la clientela italiana rappresenta il 27% del totale. Poi, in virtù dell’importante lavoro di comunicazione all’estero, abbiamo attratto clientela araba, russa e cinese, ciascuno con una quota dell’8%. Insomma, per l’80% i clienti sono turisti. Grazie a questi numeri, FoxTown si è consolidato come il maggior polo di attrazione turistica del Canton Ticino con ricadute positive per alberghi, ristoranti e l’intero settore ricettivo. Come avete celebrato il 20° Anniversario?

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FoxTown è stato inaugurato il 4 novembre 1995. Per celebrare questo importante traguardo insieme ai nostri clienti e per ringraziarli della loro fedeltà, oltre ai tradizionali sconti dal 30% al 70% praticati tutto l’anno, abbiamo regalato ad ogni cliente la possibilità di comporre attraverso il sito internet di FoxTown, un voucher personalizzato con 6 buoni sconto del valore del 20% ciascuno. Inoltre, per concludere il mese dedicato ai festeggiamenti vi sono state 2 aperture straordinarie fino alle ore 22.00, nei giorni di venerdì 27 e sabato 28 novembre 2015. Durante le serate si sono svolti incredibili spettacoli di intrattenimento con gli acrobati volanti della compagnia Sonics che hanno intrattenuto i clienti con favolose esibizioni e volteggi. Inoltre il Mall era animato da musicisti ed attività che intrattenevano e regalavano piacevoli momenti musicali e di divertimento. Quali sono le novità per il 2016? Innanzitutto siamo sempre attenti ad inserire i marchi internazionali che attraggono clienti di tutto il mondo come le recenti aperture di Corneliani, Maje e Michael Kors. Inoltre, a marzo partiranno i lavori di restyling delle facciate che daranno all’intero complesso una nuova immagine più fresca ed omogenea. Nel 2017 inizierà la costruzione di un nuovo autosilo collegato alla stazione ferroviaria di Mendrisio S. Martino. E a proposito di treni, vorrei ricordare una caratteristica importante: FoxTown si può comodamente raggiungere in treno. E’ il primo Outlet in Europa direttamente collegato a una linea ferroviaria internazionale come quella del San Gottardo.


FOXTOWN, 20 YEARS OF SUCCESS

In November, 2015, FoxTown celebrated its 20th anniversary. Adopting a winning strategy in times of economic downturn FoxTown managed to overcome difficulties and is listed as one of the top 10 designer label outlets in the world; "Not for size," specifies Silvio Tarchini, the president of FoxTown, "but for quality of brands housed." Did you imagine all this happening 20 years ago? I didn't expect to reach this level of success, at first I'd imagined 40 or so stores and 200 employees. We've grown beyond all predictions and today boast 160 stores and nearly 1,300 sales staff. In 20 years we've achieved important goals: 40 million customers, 35 million receipts, over 54 million pieces of merchandise sold, more than 32.500 tour buses turned up, 3 km of shop windows attracted customers on a total mall surface of 30.000 square meters. A winning strategy during hard times shall we say? Our intention was to bring back Italian shoppers to Ticino, and we managed it. Today Italians make up 27% of total customers. Then, with effective publicity abroad we attracted Arab, Russian and Chinese clients each contributing 8% more, in short 80% of our customers are tourists. Thanks to these statistics FoxTown has consolidated its position as a major tourist attraction in Canton Ticino generating business also for hotels and restaurants, for the

entire tourist industry in fact. How did you celebrate this 20th anniversary? FoxTown was inaugurated on Nov. 4, 1995. To celebrate this important achievement together with our customers and thank them for their loyalty, on top of the usual 30% to 70% discounts all year round, we gave them the opportunity to obtain 6 personalized vouchers worth 20% discount each from our website. What's more, as an extra bonus, on Nov 27 and 28, 2015, the mall extended its opening hours till 10 pm. On these evenings spectacular entertainment was offered, flying acrobats of Sonics put on a show, concerts and more were held to the delight of the customers. What's new for 2016? Above all we'll continue to choose international brands that appeal to customers from all over the world, brands such as the recently opened Corneliani, Maje and Michael Kors. In March, 2016 the mall's facade will be restyled to freshen up its image giving it a more harmonious look. In 2017 a new multi-storey parking lot will be built and connected to the railway station, Mendrisio St. Martin. Talking of trains, I'd like to remind you of a detail: FoxTown can be easily reached by train, it's the first outlet of its kind in Europe directly linked to an international railway network like St. Gotthard.

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CLERICI AUTO SBARCA A MILANO F O C U S O N

Anche quello che si sta chiudendo è stato un anno positivo per il Gruppo Clerici e il 2016 si apre con una bella novità: una nuova apertura a Milano. Infatti Kia Italia ha scelto il Gruppo Clerici per condurre il proprio Flagship Store milanese in Via Gallarate. “C’è grande soddisfazione per questa nuova avventura” dice Roberto Clerici, Presidente del Gruppo “Aprire un’attività a Milano vuol dire aprirsi a un mercato nuovo in una grande città, una sfida entusiasmante. Essere poi stati scelti da Kia Italia è per noi ulteriore motivo di orgoglio”. Dopo 46 anni di attività iniziata proprio a Lurate Caccivio in Via Varesina 99, ancora sede del quartier generale del Gruppo, Roberto Clerici risponde a queste sfide con lo stesso entusiasmo di quando ha iniziato. Dopo 7 anni in cui si è dovuta affrontare la crisi, con il 2015 si vedono oggettivi segnali di ripresa. Oltre a Kia, che ha visto nel 2015 un incremento del 25% delle vendite facendo di Clerici Auto il primo Dealer italiano per il marchio sudcoreano, anche Land Rover e Jaguar stanno avendo ottime performance. Land Rover ha ulteriormente

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consolidato la sua presenza con il modello Discovery Sport, presentato a marzo, mentre Jaguar, dopo il lancio di XE in estate e il restyling di XF a ottobre, si prepara a un 2016 di grande impatto con la nuova F-Pace, il Suv Jaguar attesissimo dal mercato. “Ce la mettiamo tutta per non essere dei semplici distributori di un brand” continua Roberto Clerici. “Mi piace pensare che chi acquista una vettura da noi, lo faccia perché ha capito che non si viene solo a spuntare il prezzo migliore, ma perché ci sono una professionalità e un rapporto umano al quale tengo moltissimo”. Quasi si commuove Roberto Clerici a pensare alla sua carriera lavorativa, ai primi anni con Alfa Romeo quando la concorrenza era spietata. “Negli anni ’80, solo a Como c’erano due concessionarie, una diretta Filiale di Alfa Romeo e una addirittura in Val D’Intelvi…poi c’erano Varese e Tradate…e in mezzo c’ero io e il mio storico collaboratore Mario Marino a Lurate Caccivio”. E oggi quasi 120 dipendenti, sei sedi nelle province di Como e Varese e a breve anche a Milano. E una gran voglia di andare avanti.


CLERICI AUTO LANDS AT MILAN

This year has been a good one for Gruppo Clerici and 2016 brings a good news: a new opening in Milan. Actually Kia Italia selected Gruppo Clerici to lead their Flagship Store in via Gallarate in Milan. “We are very happy for this new adventure” says Roberto Clerici, president of Gruppo Clerici “When you open a new business in Milan, it means that you face the market of a big city, a great challenge. Then to be selected by Kia Italia is a reason to be proud of”. After 46 years of business, which started in Lurate Caccivio in Via Varesina, 99, in the headquarters of Gruppo Clerici, Roberto Clerici replies to these challenges with the same enthusiasm of the years when he started his business. After 7 years, during which they have to face the crisis, in 2015 there are some signs of recovery. Besides Kia, which registered a 25% increase in sales in 2015 making Clerici Auto the first Italian dealer of the brand, also Land Rover are doing very well. Land Rover plays an important role in the market

thanks to the model Discovery Sport, presented in March, while Jaguar, after the launch of XE in the summer and the restyling of XF in October, is ready for a great 2016 with the new F-Pace, the Suv of Jaguar the market is waiting for. “We do our best to be not just simple dealers of a brand” says Roberto Clerici. “When a customer comes to us is not just to get the best price, but also because we offer professional skills and a human relationship, these two aspects are essential for me”. When Roberto Clerici thinks about his career he is almost touched, the first years with Alfa Romeo with a fierce competition. “In the ‘80ies, in Como there were two dealers, one branch of Alfa Romeo and one in Val D’Intelvi…and then Varese and Tradate…in the middle there was me with Mario Marino in Lurate Caccivio”. Today he has almost 120 employees, 6 seats in the province of Como and Varese and soon in Milan too. And the will to grow.

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F O C U S O N

INTERNATIONAL SCHOOL OF COMO SENZA CONFINI: APRE LA HIGH SCHOOL!

L’International School of Como espande sempre di più la propria offerta formativa con la prossima apertura della High School, che porterà gli studenti, in soli quattro anni, al conseguimento del prestigioso IB Diploma, riconosciuto dalle università di tutto il mondo, incluse quelle italiane e svizzere. La scuola offre i rigorosi e stimolanti programmi dell’International Baccalaureate in tutte le sue sezioni, dalla scuola dell’infanzia, elementare, media e scuola superiore. Oltre alla sede di Como/Fino Mornasco, dal Settembre 2014 è operativa una sede in Svizzera. L’International School of Ticino offre un’educazione internazionale in lingua inglese a giovani studenti della Scuola dell’Infanzia

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e delle Elementari. Un efficiente servizio di scuolabus giornaliero è a disposizione degli studenti oltre frontiera. Un’offerta didattica, quella dell’International School of Como, da sempre votata all’eccellenza, che potrà vantare, a partire dal prossimo anno, il titolo di prima scuola nel nord Italia a disporre di un servizio di Boarding per i propri studenti di High School. Due borse di studio, per l’intero ciclo della High School, incluso il Boarding, sono a disposizione per studenti con alto profilo accademico e con una spiccata personalità internazionale. È possibile visitare le due strutture a Fino Mornasco e a Lamone e incontrare il loro appassionato staff, prendendo appuntamento.


INTERNATIONAL SCHOOL OF COMO KNOWS NO BORDERS: OPENS HIGH SCHOOL!

The International School of Como expands its educational offerings with the upcoming opening of High School, which allow students, in just four years, to earn the prestigious International Baccalaureate (IB) diploma, recognized by universities around the world, including those in Italy and Switzerland. The school offers rigorous and challenging International Baccalaureate programs in all of its sections: Early Years, Elementary, Middle School and High School. Apart from its headquarters in Como / Fino Mornasco, a branch has been educating students in Switzerland since September 2014. The International School of Ticino offers

an international education in English to young Early Years and Elementary students. Older students have access to an efficient daily school bus service to come across the border. Long dedicated to excellence in education, The International School of Como will boast the title of the first school in northern Italy to offer High School Boarding for their students. Two full scholarships for the entire course of High School, including Boarding, will be available to internationally-minded students with an outstanding academic profile. Visits by appointment to the schools in Fino Mornasco and Lamone to meet the passionate staff are welcome.

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UNIONCAFE', PIACEVOLI PAUSE F O C U S O N

Rendere confortevoli i momenti di pausa nelle attività quotidiane: è con questa missione che UnionCafé opera ogni giorno per dare a ciascun cliente una soluzione su misura per godere al massimo di quei minuti di relax, chiacchiere e sorrisi che la pausa caffè rappresenta per ognuno di noi. Con una vasta gamma di distributori di bevande calde e fredde, snack dolci e salati, da un singolo distributore fino ad allestire aree break complete per grandi strutture, l’offerta è estremamente ricca e adattabile alle diverse esigenze alimentari con prodotti tradizionali, per celiaci, per diabetici, per chi ha intolleranze alimentari, passando per i nuovissimi snack con farina di kamut, senza zucchero, privi di colesterolo o provenienti da coltivazioni biologiche. UnionCafé attualmente gestisce 6.000 distributori automatici, servendo 2.500 clienti ogni giorno. 130 addetti in

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3 sedi lavorano costantemente per rispondere alle esigenze dei clienti. Anche di sabato. La qualità non si limita al servizio. Ogni prodotto viene accuratamente selezionato e ogni distributore viene sottoposto a controlli estremamente rigidi per assicurare il perfetto funzionamento. Per questo Union Café S.p.A. è certificata UNI EN ISO 9001, TQS. Nell’ottica dell’impegno a innovare, è stato anche creato un sofisticato sistema di gestione di informazioni capace di monitorare in tempo reale i consumi e il funzionamento dei distributori automatici per attivare nel modo più rapido possibile gli interventi di rifornimento, di assistenza e manutenzione. Perché ogni giorno il caffè abbia la crema giusta, perché ognuno trovi lo snack che preferisce, perché le bevande calde siano alla temperatura ottimale, perché la pausa sia sempre un vero piacere.


UNIONCAFÉ, NICE BREAKS

Turning those breaks in the daily routines into moments of pleasure: it is with this mission that UnionCafé is working daily to give each customer a tailored solution to make the most of those few minutes to relax, smile and that the coffee break means for each of us. With a wide range of distributors of hot and cold drinks, sweet and savory snacks, from a single distributor to complete break area layouts for larger structures, the offer is extremely rich and adaptable to different dietary needs with traditional products for celiac, for diabetics, for those with food intolerances, through the brand new snacks with kamut flour, no sugar, no cholesterol or from organic crops. UnionCafé currently manages 6,000 vending machines, serving 2,500 customers every day. 130 employees in 3 locations

are constantly working to meet the needs of customers. Even on Saturday. The quality is not limited to service. Each product is carefully selected and each distributor is subjected to extremely strict controls to ensure proper functioning. For this Union Café S.p.A. is certified UNI EN ISO 9001, TQS. As part of our commitment to innovation, we also created a sophisticated information management system capable of monitoring in real time the consumption and operation of the vending machines. This means we swiftly intervene in instances of supply, support and maintenance. So that every day the coffee has the right cream, so that everyone can find their favourite snack, so that hot drinks are at the optimum temperature, so that break time is always a pleasure.

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DA IPERAUTO LA NUOVA FORD MUSTANG F O C U S O N

Per la prima volta in 50 anni di storia, la nuova Ford Mustang si può ordinare ufficialmente anche in Europa e quindi anche presso il concessionario Iperauto di Via Tentorio, 3 a Como. Ford ha immediatamente registrato un incredibile entusiasmo da parte di un elevato numero di appassionati e potenziali clienti, che hanno scelto e personalizzato una Mustang attraverso il configuratore on-line disponibile sui siti Ford. Dall’apertura degli ordini, i siti Ford europei hanno già registrato più di 500.000 accessi ai configuratori della leggendaria ‘muscle car’ dell’Ovale Blu, e oltre un milione di accessi alle pagine dedicate alla Mustang. In assoluto, la Mustang preferita dagli Italiani è nera, equipaggiata con EcoBoost 2.3, cambio manuale e interni in pelle. “L’entusiasmo generato on-line dalla Mustang è l’effetto più immediato di un’attesa durata 50 anni”, ha dichiarato Roelant de Waard, Vice Presidente Marketing, Vendite e Assistenza, di Ford Europa. “Per alcuni dei nostri clienti eu-

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ropei, la Mustang è l’auto che hanno aspettato una vita intera”. I dati ufficiali forniti da Ford sulle prestazioni della nuova Mustang indicano prestazione eccezionali. I modelli dotati di motore V8 5.0 scaricano sull’asfalto 421 cavalli con 530Nm di coppia e accelerano da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi, il tempo più basso di sempre tra le auto Ford europee di volume. La potenza della Ford Mustang può essere gestita al meglio in ogni condizione grazie al selettore della modalità di guida, che consente di adattare la risposta dell’auto a una serie di possibili scenari, pista compresa. “La nuova Ford Mustang vanta un’accelerazione che regalerà alle persone a bordo, avvolte dal rumore cupo e gratificante del motore, emozioni esaltanti e inebrianti”, ha spiegato Hermann Salenbauch, Mustang Vehicle Line Director. “Ma la Ford Mustang non è veloce solo sul dritto. Le dinamiche di guida lasceranno a bocca aperta i guidatori europei, che potranno finalmente scoprire il carattere Mustang”.


FROM IPERAUTO THE NEW FORD MUSTANG

For the first time in 50 years of history, the new Ford Mustang can be officially ordered also in Europe and so also by the dealer Iperauto Via Tentorio, 3 a Como. Ford has immediately seen a great enthusiasm by potential customers, who selected and customized a Mustang with the on-line configurator available on the web site of Ford. At the opening of orders, the web site of Ford already registered over 500.000 accesses to configure the legendary ‘muscle car’ of the Blue Oval and over a million accesses at the pages dedicated to Mustang. The Mustang Italians like the most is the black one, equipped by EcoBoost 2.3, manual gear and leather interior. “The enthusiasm registered on-line by Mustang is the most immediate effect of 50 year wait ”, declared Roelant de Waard, Vice President Marketing, Sales and Assistance Ford Europa. “For some of our European customers, Mustang

is the car they waited for the entire life”. The official data supplied by Ford about the performances of the new Mustang revealed exceptional performances. The models with a motor V8 5.0 have 421 horse power and an acceleration from 0 to 100 km/h in 4,8 seconds, the shortest time among the European Ford cars. The power of Ford Mustang can be handled at its best way in any condition thanks to the driving modalities selector, which let you adapt the car to different situations, including the rink. “The new Ford Mustang has an acceleration which gives exciting emotions with the sharp and pleasing sound of the motor”, said Hermann Salenbauch, Mustang Vehicle Line Director. “But Ford Mustang is not just fast straight. The driving dynamics will impress the European drivers, finally they can experience the personality of Mustang”.

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GINI GIUSEPPE, GRANDI LAVORI, GRANDI OPERE F O C U S O N

Fondata dal Sig. Giuseppe Gini nel 1952, l’azienda è oggi una delle principali del territorio e negli anni si è distinta per la realizzazione di alcune grandi opere. Nel 2015 l’intervento di maggior prestigio e valore riguarda il Monumento alla Luce Life Electric progettato da Daniel Libeskind sulla diga foranea di Como. In particolare la Gini Giuseppe S.p.A. ha realizzato le opere di consolidamento del tondello, parte della pavimentazione in pietra naturale e l’arredo urbano. Tra gli altri lavori di prestigio dell’ultimo anno, l’azienda ha ottenuto importanti commesse quali la pavimentazione della Tangenziale Ovest di Milano e i lavori di fresatura e asfaltatura del cantiere della Pedemontana Lombarda nella tratta Lomazzo-Lentate sul Seveso. Prosegue così la lunga tradizione di grandi opere che portano la firma della Gini Giuseppe S.p.A. che, fin dai suoi inizii, ha curato interventi importanti, come il collegamento stradale in porfido fra la stazione di Como San Giovanni e via Fontana a Como, la strada provinciale in porfido che collega San Fedele Intelvi e Porlezza e la

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condotta fognaria nel quartiere di Como Borghi. L’azienda è specializzata nell’esecuzione di lavori in terra, costruzioni edili e stradali, lavori idraulici, acquedotti e fognature, impianti di irrigazione, lavori di difesa e sistemazione idraulica, lavori di sistemazione agraria, forestale e di verde pubblico, opere di segnaletica e di sicurezza stradale, impianti di sollevamento, di potabilizzazione e di depurazione delle acque, opere di indagine del sottosuolo. La Gini Giuseppe S.p.A. ha alle sue dipendenze circa 30 addetti, altamente specializzati nel settore, ha sede a Grandate su un’area di 20.000 metri quadrati e ha a disposizione un vasto parco macchine in continua trasformazione per permettere all’azienda di restare al passo con i tempi e per renderla completamente autonoma nel gestire l’attività di cantiere. Gini Giuseppe S.p.A. è azienda certificata ICMQ e in possesso di attestazione PROTOS SOA. Aderisce ad ANCE Como e controlla le società Milano Bitumi S.p.A ed è partner di Novabit S.r.l., aziende leader nella produzione di conglomerati bituminosi e asfalti colati.


GINI GIUSEPPE, IMPORTANT WORKS, IMPORTANT COMMISSIONS

Founded by Mr Giuseppe Gini in 1952, now the company is one of the most important in the territory and during the years it was in charge of important works. In 2015 the most prestigious commission was the monument Life Electric projected by Daniel Libeskind on the diga in Como. In particular Gini Giuseppe S.p.A. was in charge of the works regarding the strengthen of the base, part of the paving in natural stone and the urban fabric. Among the prestigious works of the last year, the company got important commissions, such as the paving of Tangenziale Ovest di Milano and the milling and asphalting of the construction site of Pedemontana Lombarda between Lomazzo-Lentate sul Seveso. So it continues the tradition of important works signed Gini Giuseppe S.p.A., from the beginning it was in charge of important works, such as the cobblestones between Como San Giovanni and via

Fontana in Como, the provincial street in cobblestones which connects San Fedele Intelvi and Porlezza and the drainage system of the area of Como Borghi. The company is specialized in building constructions and street constructions, plumbing works, drainage systems, irrigation systems, land and forestry works, urban fabric, signage works and road safety works, water treatment and soil treatment. Gini Giuseppe S.p.A. has 30 highly specialized employees, it is based in Grandate on 20.000 square meters and big vehicle fleet which let the company be always at the forefront and ready to handle any construction activity. Gini Giuseppe S.p.A. is a company certified ICMQ and with the certification PROTOS SOA. It is member of ANCE Como and controls the company Milano Bitumi S.p.A, it is also partner of Novabit S.r.l., leader company in the production of bituminous mixtures and asphalts.

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NEWS

UL TACUÌN DI CUMASCH di Adriano Giudici

Il calendario della “Famiglia Comasca”, ul tacuìn di cumasch, nasce assieme all’associazione. Nel1969 fu infatti presentato ai soci l’almanacco per il 1970. Allora il taccuino era parte integrante dell’almanacco: molto semplice, un mese sue due pagine, stranamente niente dialetto e poco altro. Ben presto si emancipò per acquisire vita propria. Strada facendo si arricchì di proverbi, fasi lunari, anniversari particolari, fino ad arrivare a cinque anni fa quando fecero la loro prima apparizione le foto, tali da trasformarlo in una specie di “concept” calendario. Un anno fu dedicato al rapporto con la città gemellata di Tokamachi, un anno a particolari architettonici poco conosciuti della città, mentre l’anno scorso – considerato il tema dell’Expo – sono state recuperate dodici brevi poesie di Piero Collina, dedicate al cibo e illustrate da Libico Maraja. Il calendario per il 2016 è dedicato al razionalismo a Como. L’anno prossimo saranno infatti ottant'anni dalla sesta Triennale di Milano quando fu realizzata la fontana di Camerlata che, non bisogna mai smettere di ricordarlo, non intende per niente ispirarsi alla pila elettrica di Alessandro Volta, ma piuttosto vuole comunicare un'idea di movimento razionale e ordinato al centro dello snodo di traffico per il quale era stato progettato. Sono dodici monumenti, comprese case di civile abitazione, illustrati da schede preparate da Alberto Longatti, presidente della “Famiglia Comasca”.

The calendar of “Famiglia Comasca”, that is: ul tacuìn di cumasch, was born together with the association. In the first edition published before Christmas in 1969, the calendar 1970 was presented to the members of the association. At that time the notebook was an important part of the calendar: very simple, one month on two pages, no dialect and nothing more. Soon it developed and became a tradition. It was enriched with proverbs, lunar cycles, particular anniversary, until 5 years ago with the novelty of photos, which turn it into a “concept” calendar. One year was dedicated to the twin cities Como – Tokamachi, one year to architectural details which are not so known in the city, while for last year – the subject was Expo Milan – 12 short poems by Piero Collina, dedicated to food and illustrated by Libico Maraja. The calendar 2016 is dedicated to the functionalism in Como. Next year the city celebrates 80th year anniverary of the 6th Triennale di Milano, when the fountain in Camerlata was built and we should never forget that it doesn’t refer to the invention of the battery by Alessandro Volta, but it means to convey the idea of rational movement in the middle of the traffic. 12 monuments, including houses, illustrated by the sheet prepared by Alberto Longatti, president of “Famiglia Comasca”.

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RIVA 1920, LEGNO NEL DNA

Le sensazioni di calore, tattilità e bellezza intrinseca che il legno, materiale vivo, riesce a trasmettere sono riassunte nella storia dell’azienda canturina Riva 1920. La denominazione del marchio esplicita una data fondamentale: 1920, anno in cui Nino Romano nella propria bottega artigianale comincia ad elaborare una produzione di arredi in legno massello. Da quel giorno sono passati 95 anni. Neanche le vicende storiche importanti hanno fermato la febbrile attività del laboratorio, nel dopoguerra Mario Riva persiste nella lavorazione cominciata dal padre. Nel corso degli anni, dai pochi operai che realizzavano raffinati manufatti, l’azienda incrementa sia manodopera che prodotti. Nel ’70, la nuova generazione prende le redini, Maurizio e Davide Riva sempre tenendo fede alla filosofia dei predecessori, intraprendono un’evoluzione nelle lavorazioni dalle quali si percepisce subito che condurranno lontano. Alla fine degli anni ’80 aumentano i collaboratori e la sorella Anna comincia ad occuparsi degli incarichi amministrativi. I periodi che susseguono hanno un unico verso: l’ascesa. La consacrazione dell’azienda leader nell’arredamento in legno, può essere datata al 1992, quando per la prima volta Riva 1920 espone la

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propria collezione al Salone Internazionale del Mobile. Il consenso del pubblico e degli operatori del settore attesta che l’azienda è pronta a varcare i confini nazionali. Il processo evolutivo fra esperienza, innovazione e ricerca formale una volta innescato non si è mai affievolito. Riva 1920 oltre a distinguersi per l’altissima costanza nella qualità dei prodotti si è potuta fregiare nel corso del tempo di ulteriori meriti. Il design sostenibile diventa uno dei vessilli dell’azienda: la riforestazione, l’utilizzo di oli naturali e non per ultimo il riuso. All’insegna del rispetto del nobile materiale, al quale si destina una nuova vita sono nati progetti come le creazioni nate dalle briccole di Venezia, dal Kauri millenario della Nuova Zelanda o le botti di S. Patrignano. I più grandi designer del panorama internazionale sono stati attratti dalla filosofia dell’azienda per cui dal 2000 è nata una collaborazione con molti di essi. Eventi culturali, progetti sociali, idee è tutto il fermento che si sussegue ininterrottamente e che porta il marchio Riva 1920. Il brand evidenzia in ogni occasione l’attenzione alla creatività giovanile con concorsi e iniziative ad essi dedicate. Un marchio che non si ferma e non ferma la propria tradizione, naturalmente giunto oramai alla quarta generazione.


RIVA 1920, WOOD IN THE DNA

The sensation of warmth, intrinsic tactile beauty, wood as a living material is capable of transmitting are in essence the history of Riva 1920, based in Cant첫. The brand bears an explicit, fundamental date: 1920, the year when artisan Nino Romano in his workshop began producing solid wood furniture. From that day 95 years have gone by. Even the World War II didn't stop intensive production; after the war Mario Riva continued the work began by his father. Over the years, from the few workers that made refined furniture, the company has increased both its manpower and production. In 1970s the new generation took the reins, Maurizio and Davide Riva in line with the philosophy of their predecessors began a revolution in the production process that was destined to put the company on a route to success. At the end of 1980s, the number of employees increased and their sister, Anna, took over the administration. The following period was of further expansion. The establishment of the company as a leader in wooden furniture is considered to be in 1992, when, for the first time, Riva 1920 participated in the trade fair, Salone Internazionale del Mobile. The approval of the public and traders in the

furniture business confirmed the company was ready to go abroad. Since then, the process of evolution via experience, innovation and research has never stopped. Riva 1920 besides consistently distinguishing itself for top quality products, has earned other praise. Sustainability has become a slogan, reforestation, use, and reuse of natural oils is now a common practice at Riva 1920. As respect for this noble material, wood has been given a new life through projects like the recycled poles of Venice, the use of millennium Kauri wood from New Zealand and wooden barrels of S. Patrignano transformed into furniture. Some of the best, international designers have been attracted by the company's philosophy and starting 2000 Riva 1920 began working with many of them. Ongoing cultural events, social solidarity projects, new ideas and consequent buzz are now part of the Riva 1920 brand which never misses an opportunity to highlight the creativity of young designers by holding competitions and sponsoring initiatives. A brand that doesn't stand still, and doesn't escape from its traditional values, now upheld by the 4th generation of Rivas.

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SAATI, MULTINAZIONALE ETICA

"Abbiamo deciso di celebrare l'ottantesimo anniversario dalla fondazione di Saati in modo sobrio e elegante: con un libro fotografico”. 1935-2015, la storia di Saati è la storia di un successo, una storia di idee, innovazione e visione. Il racconto di un'azienda che ha visto la luce in un piccolo territorio e poi si è allargata al mondo. Quando il fondatore, Italo Ogliaro, investì nel 1935 in una piccola tessitura di Appiano Gentile non avrebbe potuto immaginare l'importanza di quel momento: il seme gettato era pronto a generare una pianta forte, grande, dalle radici profonde, capace di crescere senza sosta a cavallo di due secoli. Tre generazioni di imprenditori, 850 dipendenti in tutto il pianeta, sedi e impianti, tra gli altri, in Korea, Usa, India, Germania, Francia e Germania. Azienda specializzata nella produzione di tessuti tecnici di alta precisione con fibre sintetiche e prodotti chimici. La scelta di una celebrazione sobria, costruita attraverso un racconto che mostrasse otto decadi di lavoro e offrisse un viaggio attraverso tutte le realtà di Saati, è del presidente, Alberto Novarese, anima dell'azienda. “Ho pensato che la mi-

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gliore celebrazione per tutti noi non fosse quella tradizionale, con frasi scontate, ma un viaggio attraverso i luoghi del mondo in cui operiamo: luoghi nobilitati dai lavoratori che ogni giorno si dedicano alla nostra impresa. Lasciamo che le immagini parlino per noi e di noi, è il modo migliore per onorare persone e luoghi di Saati." Un racconto emozionale, insomma: “non aridi numeri né fredde statistiche, ma soprattutto valori morali inseguiti, raggiunti e difesi nel tempo”. Ogni giorno milioni di persone utilizzano prodotti variamente collegati a Saati, “e di questo tutti noi andiamo orgogliosi”, sottolinea Novarese. “Ogni giorno 850 persone di nazionalità, cultura e religione diverse – evidenzia ancora il numero uno dell'azienda - si ritrovano nelle fabbriche e negli uffici di Saati per dimostrare a se stessi e al mondo che il lavoro di gruppo unito alle attitudini individuali sono il motore del progresso: economico, sociale ma soprattutto personale. Ogni giorno 850 persone, unite da questo sogno comune, pensano di cambiare il mondo, anche quello di Saati. Allora festeggiamo 80 anni di sogni riusciti”.


SAATI, ETHICAL COMPANY

"We decided to celebrate the 80th anniversary of the foundation of Saati in sober and elegant fashion plus a book of photographs." 1935 - 2015, the history of Saati is a success story, a story of ideas, innovation and vision. An account of a company that started up in a tiny place and then took over the world. When the founder, Italo Ogliaro, invested in a small textile firm in Appiano Gentile, he couldn't have imagined the importance of that very moment. The seed sown would germinate into a strong tree, tall with deep roots, capable of growing incessantly over most of 20th and part of 21st centuries. Three generations of entrepreneurs, 850 employees around the globe including Korea, USA, India, Germany and France. The company specializes in high-tech, high-precision fabrics using synthetic fibers and chemicals. The choice of a sober celebration built around a story that would tell eight decades of work and offer a journey across Saati. President Alberto Novarese, heart and soul of the company, explains "I thought the best

celebration would be not a traditional one, with tired speeches, but a journey through the world where we operate, places ennobled by the presence of workers who dedicate themselves to our company day in and day out. Let's leave the images talk for us, it's the best way to honor the places and people of Saati." A moving story in other words, "Not arid numbers or cold statistics but above all moral values pursued, reached and defended over time," stressed the president. Every day millions of people use products somehow connected with Saati, "And we're proud of this," underlines Novarese, "every day 850 people of different nationalities, culture and creed, gather in the factories and offices of Saati to show to themselves and the whole world that team work linked with appropriate individual input are what's behind progress. Every day 850 people united by this dream ponder how to change the world, and that of Saati. So, let's celebrate 80 years of dreams come true. "

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LA FOLGORINA, UN SUCCESSO DI FAMIGLIA

Anniversary

La Folgorina nasce a Como nel 1970, una scommessa a quei tempi, ora pienamente vinta. Nella realtà socio-economica degli anni ’70, la Folgorina ha iniziato il suo cammino professionale in pochi metri quadrati, allargando gli orizzonti grazie alla scelta di operare in modo responsabile e affidabile. Una scelta fortemente voluta dal titolare, Giovanni Arena che ha fatto della qualità il principio ispiratore su cui si basa l’attività dell’azienda. La Folgorina dapprima era presente solo nella Provincia di Como, ma con gli anni ha esteso la sua presenza a largo raggio in Lombardia, servendo anche le Province di Varese, Milano, Lecco e Monza - Brianza. Negli anni, notevoli sforzi sono stati profusi nel rinnovamento, sia strutturale che tecnologico e di risorse umane ed oggi La Folgorina è un’azienda modernamente attrezzata e tecnicamente

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specializzata, che garantisce la sicurezza e la qualità dei prodotti forniti. L’affidabilità e la qualità dell’azienda sono testimoniate anche da tutte le certificazioni ottenute negli anni. La Folgorina ha investito notevolmente nei sistemi informativi e nella formazione del personale, che è sempre a disposizione della clientela per fornire informazioni sui propri servizi. Si è sempre pronti a ascoltare e soddisfare il cliente per ottenere un miglioramento continuo del servizio e per una gestione efficiente, efficace e trasparente. Il successo de La Folgorina è stato sempre sostenuto con vigore e volontà inesauribile sia dal titolare e sia dalla famiglia, che continua oggi a perseguire l’evoluzione commerciale dell’azienda, puntando a crescere ancora con lo stesso spirito e consapevolezza di poter offrire un servizio in competizione con le altre realtà del settore.


LA FOLGORINA, FAMILY SUCCESS

La Folgorina, vending machine specialists, was established in Como in 1970, a risky business for those times but has been turned into a success over the years. Bearing in mind the social, economic conditions in 1970s, La Folgorina started up in a very small office and expanded thanks to professional, reliable work ethics. Owner, Giovanni Arena, early on put quality before anything else making sure the business was based on this solid principle. At first La Folgorina was only active in the province of Como but as years past it expanded to all parts of Lombardy serving also the provinces of Varese, Milano, Lecco and Monza - Brianza. Over the years remarkable effort has gone into renovation both structural, technological and in terms of human resources, today

it is a well-equipped, technically specialized company that guarantees safety and quality of products supplied. Certification awarded to it over the years prove the reliability and quality of the company. La Folgorina has invested substantially in IT and personnel training and is always ready to supply information to clients on their services and products. They are always at the disposal of their clients to satisfy their needs, and improve services aiming for an efficient and transparent management. The success of La Folgorina has been rigorously, enthusiastically supported by both the owner and family and today the company continues to develop, aiming to grow further with the same spirit and awareness to offer competitive service.

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PAESI DIVERSI, UN’ANIMA SOLA

Anniversary

Un festa durata un anno che ha avuto il suo culmine in occasione dell’attesissima visita della delegazione giapponese in città. Mercoledì 21 ottobre Como ha infatti avvolto in un caloroso abbraccio gli amici di Tokamachi, giunti sul lago per festeggiare i 40 anni di gemellaggio. Il sindaco di Como, Mario Lucini, insieme al prefetto Bruno Corda, al presidente del Consiglio comunale Stefano Legnani, ai consiglieri comunali, ad Alberto Longatti, presidente della Famiglia Comasca, hanno accolto a Palazzo Cernezzi il sindaco di Tokamachi Yoshifumi Sekiguchi, accompagnato dal presidente dell’associazione Como-Tokamachi, Hideji Maruyama e da numerosi concittadini. Non poteva mancare Akiko Izawa, presidente di Miciscirube, presente insieme ai componenti dell’associazione italo-giapponese nata a Como. “Buongiorno Como”, così ha esordito, in italiano, il primo cittadino nipponico. “Il patto firmato contribuisce alla pace e al bene delle nostre comunità” ha proseguito Sekiguchi. Non poteva mancare il ricordo di Piercesare Bordoli, indimenticato presidente della Famiglia

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Comasca, associazione impegnata da sempre nel sostenere il gemellaggio di Como con il Giappone. “La vostra amicizia resterà sempre nei nostri cuori. Siamo orgogliosi di esservi amici. Vi aspettiamo nel 2020 quando il Giappone ospiterà le Olimpiadi e le Paraolimpiadi”. Le giornate trascorse a Como sono state davvero intense per la delegazione. Dopo la cerimonia in Comune, sono state organizzate visite prima alla sede della Famiglia Comasca, poi al battello Patria e a Villa Olmo, dove accompagnata dall’assessore alla Cultura Luigi Cavadini, la delegazione ha visitato la mostra “Com’è viva la città. Art & the city 1913-2014”. Nel pomeriggio, nell’auditorium del Collegio Gallio, è seguito lo spettacolo “Italia e Giappone: paesi diversi, un’anima sola”; in serata, infine, l’appuntamento con la cena di gala a Villa Geno con l’accoglienza da parte dei figuranti del Palio del Baradello. La giornata successiva è stata scandita da una visita all’impianto di potabilizzazione dell’acqua di Acsm-Agam nella caverna dentro il Monte Baradello, una visita al Museo della Seta, gita in funicolare a Brunate e visita al Faro Voltiano.


DIFFERENT COUNTRIES, A COMMON SOUL

A celebration which lasted for one year and reached its peak on the occasion of the visit of the Japanise delegation in the city. On Wednesday October 21, Como welcomed the friends of Tokamachi, who got on Lake Como to celebrate 40 years of sister cities. The mayor of Como, Mario Lucini, together with the prefect Bruno Corda, the president of the city council Stefano Legnani, the city councilors and Alberto Longatti, president of the association Famiglia Comasca, welcomed the mayor of Tokamachi Yoshifumi Sekiguchi, the president of the association Como-Tokamachi, Hideji Maruyama and many other fellow citizens at Palazzo Cernezzi. Akiko Izawa, president of Miciscirube, together with other members of the Italian-Japanise association born in Como, also took part in the event. “Buongiorno Como”, said the first Japanise citizen in Italian. “The agreement aims at promoting peace and good deeds in our community” said Sekiguchi. It was also a good occasion to remember Piercesare Bordoli, former president of the association Famiglia comasca, who always supported the

sister cities Como-Tokamachi. “Your friendship will always be kept in our hearts. We are proud to have you as friends. We wait for you in 2020 when Japan hosts Olympics and Para Olympics”. The days spent in Como were really full of commitments for the delegation. After the ceremony in the City Hall, they visited the seat of Famiglia Comasca, then the boat Patria and Villa Olmo, where the councilor of Culture Luigi Cavadini presented the exhibition “Com’è viva la città. Art & the city 1913-2014”. In the afternoon, in the auditorium of Collegio Gallio it was performed the show “Italia e Giappone: paesi diversi, un’anima sola” (Italy and Japan: different countries, a common soul); in the evening, the gala dinner at Villa Geno, the guests were welcomed by the walk-on of the event Palio del Baradello. During the following day the visit of the water cleaning plant of Acsm-Agam in the cave of Mount Baradello, the visit of the silk museum, the cable car to Brunate and with the visit of the lighthouse.

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ETV, DA 30 ANNI SUL PICCOLO SCHERMO

Espansione TV compie 30 anni. Il 2015 ha rappresentato una tappa molto importante per l’emittente comasca fondata nel 1982 da Maurizio Giunco e Felice Bernasconi. Le prime trasmissioni cominciarono tre anni dopo, il 1° aprile 1985, e fino a oggi sul piccolo schermo ha fatto compagnia alle famiglie comasche e non solo. La televisione lariana in questo lasso di tempo ha fornito ai suoi telespettatori un servizio continuo di notizie precise e puntuali con il notiziario ETG in onda dal lunedì al sabato alle ore 19.30. Non solo telegiornali, però: negli anni infatti l’emittente è stata anche protagonista di svariati programmi di approfondimento di sport, cultura, politica, attualità e molto altro, fra cui le dirette in occasione delle visite a Como di Papa Giovanni Paolo II e del presidente

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Carlo Azeglio Ciampi. Tantissimi i volti transitati da Espansione TV che ha rappresentato un’autentica palestra per moltissimi giovani affascinati dalla professione giornalistica. Tra i tanti sicuramente spicca quello di Adolfo Caldarini, indimenticato maestro di giornalismo, dotato di un fiuto speciale per le notizie, che di Espansione Tv fu direttore. Ma tra i tanti volti molti ricordano anche quello di Simona Butti che fu la prima, 30 anni fa, ad andare in onda sulle frequenze di Espansione. Dall’angusta sede di via Vittorio Emanuele, ora Espansione ha trovato la sua prestigiosa casa in via Sant’Abbondio, in coabitazione con il “Corriere di Como”, testimoniando una crescita esponenziale sia per quanto riguarda gli spettatori, sia sul piano della penetrazione nel tessuto locale.


ETV, 30 YEARS "ON AIR"

Espansione T V is turning 30. 2015 was a very important year for the T V channel of Como founded by Maurizio Giunco and Felice Bernasconi in 1982. The first T V programs started three years later, on April 1 1985 and up to the present days it was part of everyday life for the families of Como and not just them. The T V channel of Como supplied his public a good service of information with the news ETG from Monday to Saturday at 7.30 pm. Not just newscast: in the years the T V channel developed different programs of sport, culture, politics and much more, among the most important live pro-

grams the visit of Pope John Paul II in Como and the President Carlo Azeglio Ciampi. Many faces passed from Espansione T V, it represented a real gym for many young people who were fascinated by the profession of the journalist. Among them Adolfo Caldarini, a master of journalism, with a special intuition for news, he was the director of Espansione T V. Simona Butti was the first , 30 years ago, who was on air at Espansione T V. From the small seat in via Vittorio Emanuele, now Espansione is located in via Sant ’Abbondio together with the newspaper “Corriere di Como”.

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via Rodari 6, 22100 Como tel. 031 264042 www.ristorantesociale.it


VITTORIO NESSI

IN FUGA DALLA LEGGE Dopo il successo di “Strani amori” il magistrato comasco Vittorio Nessi torna in libreria con un nuovo lavoro. “In fuga dalla legge” vede tornare il pubblico ministero Bruno Ferretti al centro delle pagine. Se il primo libro ha avuto una forma più riflessiva e meno narrativa (dove, attraverso i casi affrontati, il lettore assumeva su di sé il punto di vista e il pensiero del magistrato) oggi la forma del racconto si incardina nella struttura classica del romanzo di genere, dal carattere noir con sfumature tipiche del giallo. Questa volta Ferretti ritrova, alla morte di una vecchia zia, una scatola di ricordi e va alla ricerca del senso dell'esistenza e dell'amore rivivendo la storia della sua famiglia. La narrazione attraversa gli anni della seconda guerra mondiale, gli ultimi giorni del fascismo, la fuga degli ebrei, il tema della violenza sulle donne, l'attualità del dolore, il permanente contrasto tra le leggi del cuore e le leggi della città. Gli intrecci si riveleranno puntuali e inquietanti incrociandosi con il suo lavoro quotidiano come se una mano invisibile reggesse la trama degli avvenimenti. Al termine del "viaggio" il protagonista prenderà conoscenza del faticoso cammino che ogni persona deve intraprendere per diventare uomo mentre da una sofferta vicenda processuale riemergerà, a distanza di oltre cinquant'anni e con straordinaria vitalità, un'intensa storia d'amore che il tempo non è riuscito a cancellare. Nessi, è nato a Como nel 1947. E’ stato sergente degli alpini nel battaglione Susa. Ha indossato la toga di avvocato, di giudice e di pubblico ministero. Attualmente svolge funzioni di procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino.

After the success of “Strani amori” the magistrate of Como, Vittorio Nessi, is back in the bookshops with a new book. “In fuga dalla legge” with the public prosecutor Bruno Ferretti as a protagonist. The first book was more reflective and less narrative (the reader followed the point of view and the thoughts of the magistrate) today the form of the story follows a classic structure, with elements of a crime novel. This time Ferretti finds a box of memories, after his aunt passed away and he looks for the meaning of existence and of love through the history of his family. The years of World War 2, the last days of the Fascist movement, the escape of Jews, the women violence and the contrasts between the laws of our heart and the laws of the city. The storyline continues and it seems like everything is connected by an invisible hand. At the end of the “journey” the protagonist realizes that everybody has a way to follow to become a woman or a man, then from a difficult private process after 50 years will emerge an intense love story, the time could not erase. Vittorio Nessi was born in Como in 1947. He served as a sergeant in the Italian alpine trooper in the battalion Susa. He worked as a lawyer, judge and public prosecutor. Now he works as added prosecutor at the district attorney’s office of Turin.

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SPORT

FINALE DI STAGIONE di Marina Moretti foto Archivio Roda

La 6 Ore del Bahrein, ultimo appuntamento del FIA WEC 2015, ha chiuso la stagione di Gianluca Roda nel Campionato Mondiale Endurance. Una stagione in cui il pilota comasco ha interpretato al meglio la sua nuova Corvette C7 migliorando su tutte le piste i tempi registrati nel 2014. Peccato per la sfortuna che ha perseguitato la scuderia Larbre Competition in tutte le nove tappe della kermesse iridata. «La stagione è finita – commenta Gianluca Roda – sono contento per la prestazione mia personale in quest’ultima corsa dove sono stato il più veloce in pista”. Chiusa la stagione agonistica 2015 anche per i figli Andrea e Giorgio che dal padre hanno ereditato la passione di famiglia. Andrea, dopo un avvio nel Blancpain Endurance Series, ha disputato la parte finale dell’anno con Algarve Pro Racing, concludendo con un ottimo

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settimo posto nella gara di Estoril, in Portogallo. “Voglio ringraziare Algarve Pro Racing per la possibilità che mi ha dato di correre con loro quest’anno – dichiara il giovane pilota comasco - sono cresciuto molto nel mio primo anno a ruote coperte, e devo dire che mi sono anche divertito a guidare queste nuove LMP2, soprattutto qui a Estoril con delle condizioni variabili”. Per il fratello Giorgio, con la vittoria sul circuito portoghese si è chiusa nel migliore dei modi una stagione difficile. Una vittoria cercata e sfiorata sin dalla prima tappa di Silverstone in una gara condotta alla perfezione. “Ancora una volta – ha detto Giorgio Roda - abbiamo dimostrato che, in pista, siamo sempre stati veloci. Mi porto a casa un primo posto e tante convinzioni sui miglioramenti che ho fatto in questa stagione". In vista della prossima.


End of the season The Six Hours of Bahrain, the final race of FIA WEC 2015, closed Gianluca Roda's season in the World Endurance Championship. A season in which the Como-born driver displayed remarkable skill driving his new Corvette C7 improving on race times recorded on all the WEC circuits in 2014. It's a pity bad luck accompanied his Larbre Competition team in all nine races of the competition. "The season is over," commented Roda, "I'm pleased with my personal performance in this final race where I was the fastest."The 2015 season is over also for sons Andrea and Giorgio who inherited their father's passion for racing. Andrea, after a start in Blancpain Endurance Series, completed the season with Algarve Pro Racing arriving 7th in Estoril, Portugal, more than a

respectable result. "I'd like to thank Algarve Pro Racing for the opportunity they gave me this year, "declared the young driver, "I've grown a lot in my first year driving cars, and I have to say I also had fun driving the new LMP2, especially here in Estoril with ever changing conditions. For his brother Giorgio, with a victory on the Portuguese circuit, the difficult season couldn't have ended better. A victory much desired and fought for right from the first race in Silverstone, handled perfectly. "Once again," said Giorgio, "we have shown that on the circuit we have always been fast. I've brought home a first place trophy and a lot of conviction that I've improved during this season." Already looking forward to the next.

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SPORT

In queste pagine, Mino Favini

MINO FAVINI, PASSATO PRESENTE E FUTURO DEL CALCIO COMO di Fabrizio Comerio foto Fabrizio Comerio Mino Favini è semplicemente una leggenda del calcio italiano, in particolare di quello giovanile. Da quest’anno è tornato sul Lario dopo ben 24 anni trascorsi all’Atalanta dove ha scoperto innumerevoli talenti e ora, a 79 anni, è di nuovo a Como, il suo primo amore, con l’incarico di supervisore del settore giovanile. Mi riceve a Orsenigo per questa intervista e prima di iniziare con le mie domande, Favini ha tra le mani una lettera e mi dice: “Ne ricevo almeno una al giorno di queste. Sono mamme in giro per l’Italia che mi pregano di andare a osservare i propri figli. Questa scrive da Bari e dice che ha 3 figli davvero bravi a giocare a pallone, scrive molto bene, deve essere una donna intelligente”. Chiude la lettera e inizia a raccontare: “E’ una gioia essere tornato a Como, ho ritrovato i miei ragazzi che ora sono diventati uomini. Li ho visti crescere: parlo di Centi, Fontolan, Galia. Mi hanno accolto a braccia aperte, non potevo chiedere di più. Quando ho lavorato con questa società era davvero all’avanguar-

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dia, Como era un punto di riferimento nel movimento giovanile italiano, ora stiamo operando nel modo giusto per ritornarci. Con i giovani ci vuole passione e pazienza, tanta pazienza”. Gli chiedo perché non solo nel calcio, ma nel mondo del lavoro in generale, i giovani fanno sempre più fatica ad emergere: “Il mondo dei ragazzi è cambiato purtroppo - risponde -. Anche la dedizione che c’era un tempo per i propri impegni ora non c’è più. I metodi degli istruttori non sono cambiati di una virgola e, anzi, gli allenatori ora sono molto preparati dunque è solo un problema di volontà”. Mino Favini poi si sofferma sulla sua esperienza a Bergamo: “Sono stati anni bellissimi, che mi hanno regalato un sacco di soddisfazioni, come del resto anche a Como ho passato momenti indelebili. Ora ho voluto ricoprire un incarico più defilato rispetto a quello che facevo prima, ma i giovani sono sempre la mia passione e il mio amore, non riesco a stare lontano dai campi e dalle future promesse del pallone”.


Mino Favini, past, present and future of Calcio Como Mino Favini is considered a legend in Italian soccer especially in the junior categories. This year he has returned to Como after 24 years with Atalanta where he discovered numerous young talents; at the age of 79 he has now been appointed in Como, where he had made his debut, to supervise young players. He meets me at his home in Orsenigo for this interview, and before I start asking questions, he holds a letter in his hand and tells me, "I receive at least one a day from mothers around Italy begging me to go observe their sons play. This one is from Bari and says she has three really gifted sons, she writes well, she must be an intelligent woman". He folds the letter and starts recounting, "It's a joy to return to Como, I've met my boys who have now become men, I watched them grow up, I'm talking about Centi, Fontolan and Galia. They welcomed me with open arms, I couldn't have asked for more. When I worked with this club it was already at the forefront, Como was a point of refe-

rence for Italian youth soccer, now we're working to regain that respect. With young players you need to be enthusiastic and have patience, a lot of patience". I asked him why, not only in soccer, but in all fields of work, the young generations have so much difficulty finding employment, making headway. "The youth world has changed, unfortunately", he responds, "also the devotion the young once had for their commitments no longer exists, the trainers' methods haven't changed at all, on the contrary they've even improved, hence it's just a question will". Favini then dwells on his experience at Bergamo's Atalanta, "They were great years, they gave me a lot of satisfaction, just like my experience in Como where I enjoyed indelible moments. I've now accepted a more low-profile position with respect to my previous job here but youth soccer has always been my passion, I can't stay away from soccer pitches watching future soccer champions".

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SPORT

In queste pagine, Luca Cesana

LUCA CESANA, IL FUTURO NEL BASKET di Fabrizio Comerio foto Archivio Pallacanestro Cantù

Luca Cesana è uno dei giovani di “belle speranze” del Progetto Giovani di Cantù. Accorpato alla serie A allenata da Fabio Corbani, quest’anno il ragazzo ha già fatto qualche apparizione sul parquet di gioco, anche in partite molto importanti sia in campionato che in Coppa. Gli addetti ai lavori ne parlano molto bene, anche perché lui non sembra intimorirsi davanti a nulla in campo e con una bella faccia tosta gioca con una tenacia fuori dal comune per un ragazzo di appena 18 anni. Luca stai giocando diversi minuti in serie A, te lo aspettavi? Sinceramente no, anche se ci speravo tantissimo. Devo però ancora migliorare in tanti aspetti sia nel gioco, sia fisicamente per poter competere con tutti gli avversari che trovo di fronte in ogni partita. Fai ancora parte della squadra under 20, cosa ti ha insegnato il Progetto Giovani? Beh sicuramente ad essere un giocatore sotto tutti gli aspetti, ma soprattutto è stato per me come una seconda famiglia. Allenarmi tutti i giorni con

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loro ha fatto sì che creassimo un gruppo molto unito e questo mi ha portato a un processo di crescita anche come uomo fuori dal campo di basket. Stai percorrendo le stesse tracce del capitano Awudu Abass, ti da qualche consiglio? Sì, io e Abi parliamo moltissimo, è un amico. Lui sta facendo davvero bene e sono contento perché mi da sempre consigli molto utili che mi aiutano nel migliorare il mio gioco. Intanto a Cantù è cambiato molto a livello societario con l’entrata di Gerasimenko, cosa ne pensi? Credo sia una cosa positiva per Cantù, l’azionista russo ha portato sicuramente aria nuova che va sfruttata. Quali sono gli obbiettivi della Vitasnella Cantù con la nuova presidenza? Se prima dovevamo salvarci, ora, anche con l’arrivo dei nuovi giocatori e di Gerasimenko, dobbiamo puntare assolutamente ai playoff.


In these pages, Luca Cesana

Luca Cesana, the future in basketball Luca Cesana is one of the talented young players of Progetto Giovani Cantù. This he was selected by coach Fabio Corbani to be part of the serie A team, he has already been on the court also important games of the Championship and of the Cup. The staff members are very happy about him and it seems that he has no fears and he plays very hard to be just 18 years old. Luca you are playing many minutes in serie A, did you expect that? I didn’t, to be honest I actually hope for that. I still have to improve both technically and physically to compete with all the opponent teams we have to face every time. You are still part of the under 20 team, what did Progetto Giovani teach you? Well, for sure I learned to be a complete player, but above all it was a second family for me. I practice every day with the team

and we created a good group and so I grew also as a man outside the court. Are you following the path your captain Awudu Abass, does he give you any advice? Yes, I and Abi talk a lot, he is a friend of mine. He is doing very well and I am happy because he always gives me good advices to improve. In the meantime many things changed in the club with the entrance of Gerasimenko, what do you think of this change? I think this is something positive for Cantù, the Russian shareholder brought some fresh air we have to take advantage of. What are the goals of Vitasnella Cantù with the new president? Before the goal was to stay in serie A, but now with new players and Gerasimenko the goal is the playoff.

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SPORT

In queste pagine, gli atleti della Briantea84

ONE TEAM SCUOLA GIOCO BASKET di Fabrizio Comerio foto Archivio Briantea 84 Erika Gavarini si è laureata questo autunno, esattamente il 18 novembre 2015, portando come tesi di laurea un progetto molto particolare e interessante. E’ stata infatti a stretto contatto per quasi un anno con i ragazzi della Briantea84. Alla Statale di Milano ha presentato il suo lavoro intitolato “One Team scuola gioco basket”, ed è stato valutato dai professori dell’Università con un ottimo 108/110. “Sono convinta che questo studio possa avvalorare l’importanza dello sport nel percorso educativo di bambini con disabilità intellettiva – ha affermato Gavarini – e la condivisione dei risultati deve essere patrimonio a disposizione degli educatori per poter comprendere le migliori strategie per il singolo individuo. L’allenatore non si sostituisce all’educatore, hanno ruoli e funzioni differenti, ma insieme compongono un gruppo di lavoro che saprà valorizzare al meglio le inclinazioni di ogni soggetto”. Commenta così la ragazza che ha iniziato il suo progetto nel novembre 2014 e lo ha terminato

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nel luglio 2015 sotto la super visione della professoressa Enrica Milani. Questo suo lavoro non ha coinvolto solo la Briantea84 ma anche la Pallacanestro Cantù e La Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Con la partecipazione di una quindicina di ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, gli allenamenti erano aperti anche ai genitori, sono state visionate partite dal vivo e fatti compilare dei questionari ai ragazzi e parenti. Questo è stato il modo in cui Erika Gavarini è riuscita nel suo intento, ovvero quello di far capire che il gioco della pallacanestro prima di tutto è uno sport di squadra e che dunque produce uno stato d’animo positivo. Anche la felicità è un fattore determinante accompagnata da valori importanti come quello dell’attaccamento alla maglia, la motivazione, determinazione e soprattutto la gratificazione. La conclusione è che lo sport è un potente generatore di energia positiva soprattutto nei ragazzi con disabilità intellettivo relazionale.


In these pages, athlets of Briantea84

One Team scuola gioco basket Erika Gavarini got a degree this autumn, on 18th November 2015, her degree thesis is a ver y particular and interesting project. She stayed in contact with one year with the guys of Briantea84. At the university Statale di Milano she presented her work entitled “One Team scuola gioco basket ” and it was evaluated by the professors of the University 108/110. “I am sure that this work stresses the importance of sport during the educational process of children with intellective disability – said Gavarini – and the results they get stay at disposal of the educators to better understand the strategies for the individual. The coach doesn’t substitute the educator, they have different roles and dif ferent functions, but together they are a team, where ever yone can express his values”. She started the

project in November 2014 and she ended it in July 2015 under the supervision of Enrica Milani. This work not just involved Briantea84 but also Pallacanestro Cantù and La Nostra Famiglia of Bosisio Parini. Amost 15 guys between the age of 11 and 15 took part in the project, also the parents could come to the practices, taking into consideration games and forms to fill by kids and parents. This is how Erika Gavarini developed her project, that is to show that basketball is first of all a team sport and it causes positive feelings. Happiness is a key factor together with important values that is motivation, devotion and above all satisfaction. The conclusion is that sport is a powerful generator of positive energy above all in guys with relational intellective disabilities.

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BENESSERE

LA CURA DELLE ALLERGIE Quali sono le manifestazioni allergiche più frequenti? Sono a carico della pelle o di occhi, naso, gola, polmoni. Vale a dire prurito, orticaria, eczema o angioedema (per quanto riguarda le allergie che colpiscono la pelle) congiuntivite,rinite, tosse, prurito alla gola, asma (per quanto riguarda le allergie agli inalanti). C’è la possibilità di trattare con successo le manifestazioni allergiche? Indubbiamente si. Io preferisco agire in due direzioni: il buon equilibrio dell’organismo ed il rinforzo delle difese immunitarie contro le allergie. Ci può chiarire cosa intende con questi termini? Io parto dal principio che l’organismo non manifesta disturbi o sintomi al primo attacco, ma soltanto se gli attacchi sono continui o troppo forti oppure se c’è qualche altro elemento di disturbo; penso alle intossicazioni, alle intolleranze alimentari, ai postumi delle infezioni batteriche o virali, alle infezioni da parassiti, ecc… Liberare l’organismo da questi elementi di disturbo vuol dire renderlo in grado di controllare la maggior parte dei sintomi che si presentano. Ma è possibile diagnosticare queste situazioni? Io lo faccio, nel mio studio, durante la visita, con la Kinesiologia. In base alla risposta, debole o forte, di determinati muscoli si può capire se la sostanza testata (tramite appoggio sullo sterno, senza perciò la necessità di ingerire nulla) è tollerata o se crea problemi. La Kinesiologia permette anche di stabilire se un rimedio è efficace oppure no. I rimedi che io uso sono prodotti naturali, non chimici derivati dalla medicina Ayurvedica o dalla fitoterapia o dalla omeopatia. Ed il trattamento iposensibilizzante in cosa consiste? Come appena sostenuto, gli stimoli negativi che giungono all’organismo possono essere troppo forti e/o troppo ripetuti; questo è quanto accade nelle allergie. Ritengo pertanto utile un trattamento che rinforzi le difese dell’organismo e combatta le allergie. A questo scopo io uso da molti anni il vaccino inglese EPD - ENZYME POTENTIATED DESENSITIZATION . Ci parli di questo vaccino e ci spieghi in cosa si differenzia dai tratta-

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menti iposensibilizzanti usati solitamente. Una volta si usavano vaccini per allergie che venivano somministrate per via sottocutanea (solitamente nella parte alta delle braccia ); avevano tre grossi limiti: 1) erano pericolosi in quanto si giungeva ad iniettare fino a 100.000 unità di sostanza allergica; 2) erano scomodi in quanto dovendo innescare un meccanismo“ a bombardamento” richiedevano parecchie somministrazioni in modo da far accettare all’organismo dosi sempre più alte di allergene; 3) proprio per il loro meccanismo si poteva trattare una sola allergia alla volta trascurando tutte le altre; non era perciò adatto a soggetti poliallergici. Queste tecniche di somministrazione sono ora sostituite da vaccini per bocca, meno pericolosi (anche se spesso fastidiosi) e sicuramente anche meno efficaci dell’ intradermoreazione. Il vaccino di MC EWEN, ovvero EPD, ovvia a queste controindicazioni: 1) é sicuro in quanto l’allergene è diluito da 1/100.000 unita ad 1/1.000.000 unità; 2) é comodo in quanto una singola somministrazione (effettuata con una iniezione intradermica) dura almeno 4 mesi e spesso si ottengono ottimi risultati anche con due sole somministrazione nell’arco di un anno. 3) é polivalente in quanto la miscela desensibilizzante contiene tutti gli allergeni noti; quelli ai quali il paziente è allergico sviluppano degli anticorpi che contrastano l’allergia mentre gli altri vengono eliminati dall’organismo, essendo molto diluiti. Ci può dire qualcosa rispetto alle indicazioni ed all’efficacia di questo vaccino? L’efficacia è ottima, superiore a quella dei vaccini tradizionali; il vaccino oltre che nelle classiche pollinosi funziona anche nella rinite cronica, nell’orticaria, nell’allergia al veleno delle zanzare, ecc. E’ possibile avere degli ottimi risultati usando una diluizione particolare anche per le intossicazioni da sostanze chimiche.


Treating allergies What are the most common allergies? They involve the skin, eyes, nose, throat and lungs. Meaning itching, rashes, eczema and angiodema (swelling - specifically regarding skin allergies), conjunctivitis, rhinitis, cough, asthma (allergies caused by inhaled substances). Is it possible to successfully treat allergies? Undoubtedly yes. I prefer a two-way approach. Obtaining good physiological balance within the body and reinforcing the immunological defenses. Can you explain what you mean by that? I start from the principle that that the body doesn't manifest disturbance or symptoms when attacked the first time, but it does if attacked consistently and strongly or if there is another disturbing element; consider intoxication, food intolerance, consequences of viral or bacterial infections, parasites, etc. Freeing the body from these disturbing elements means giving it the capability to deal with most of these symptoms. Is it possible to diagnose these conditions? I do it in my clinic after an examination using Kinesiology. Depending on the response, weak or strong, of determined muscles it is possible to understand whether the substance tested (by placing in on the chest, without actually swallowing anything) is tolerated or causes a reaction. Kinesiology also allows to establish whether a treatment is effective or not. I use natural substances, not chemical ones utilized in Ayurvedic medicine, phytotherapy or homeopathy What about the desensitization treatment? How does it work? As I mentioned, negative stimuli reaching the body can be too strong or too persistent, that's what causes an allergy. I also favor treatment that reinforces body defenses to fight allergies. For

this purpose I use the English vaccine EPD ( Enzyme Potentiated Desensitization). Can you tell us more about this vaccine and explain in what way it differs from other desensitization treatments in use? Once vaccines against allergies were injected subcutaneously (on the upper arm) and had three big limitations. 1. They were dangerous because up to 100,000 units of allergic substance were being injected. 2. They were inconvenient because they had to trigger a 'bombardment' effect meaning they had to be injected many times so as to allow the body to accept increasing doses of the allergen. 3. Only one type of allergy could be treated at a time hence it wasn't suitable for people suffering from a series of allergies. This type of treatment has now been replaced by oral vaccines and are less dangerous (though often bothersome) but also certainly less effective. The Mc Ewen vaccine or EPD addresses these contraindications. 1. It's safe as the allergen is diluted from 1/100,000 to 1/1,000,000. 2. It's convenient as a single injection lasts at least 4 months and good results are obtained with only two injections over a period of one year. 3. It has multiple action as it contains all the known allergens. Those the patient is allergic to develop antibodies whereas the others, highly diluted, are eliminated by the body. Can you tell us something about the indications it's used for and the effectiveness of this treatment? It's effectiveness is excellent, above any other traditional vaccine. It works well against allergies caused by pollen but also in chronic rhinitis, rashes, mosquito bite etc. It's possible to have excellent results using appropriate dilutions also in treating intoxication by chemical substances.

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FOOD AND DRINK

LE RICETTE DEL SORRISO foto Archivio Alain Mességué, Carlo Pozzoni

Recipes for a Smile “La vita mi ha insegnato che si può imparare molto dai libri e dagli altri, leggendo, studiando, guardando le strade che vengono intraprese... La saggezza è però una conquista del tutto personale. Siamo noi che dobbiamo trovare un nostro equilibrio emotivo, mentale e fisico. Per il nostro benessere, per esempio, è fondamentale seguire abitudini sane, rispettare una buona alimentazione, trovare il tempo per riposare, affidarsi alla natura e alle erbe che sono nostre amiche. Senza mai dimenticare di sorridere. Anche questa è saggezza”. Inizia così il nuovo libro di Alain Mességué “La dieta del sorriso” (Cairo Editore, con la curatela di Gian Paolo Serino) dove il guru delle diete e delle erbe, uno dei nutrizionisti, naturopati e fitoterapisti più famosi del mondo, si racconta ripercorrendo alcune tappe della sua vita professionale, riflettendo con lo spirito e l’ironia che lo contraddistinguono. E offrendo alcune ricette, piccoli segreti della ‘dieta del benessere’.

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"Life taught me that you can learn a lot from books, and from others, reading, studying, watching paths taken...nevertheless, wisdom is a personal conquest. It 's us who have to find emotional, mental and physical stabilit y. For our own wellbeing, for instance, it 's fundamental to adopt a healthy lifest yle, have a wholesome diet, find time to relax, trust nature and herbs, always on our side, and never forget to smile. This too is wisdom." This is how Alain Mességué's new book, La dieta del sorriso (the diet of smile) published by Cairo Editore, edited by Gian Paolo Serino, starts, where the dietician, guru of herbs, one of the best known nutritionists in the world, tells his stor y narrating his professional life with wit and humor that has always set him apart. Meanwhile he also throws in some recipes, and reveals secrets of a diet for wellbeing.


INSALATA DI SCAMPI DEL CATANESE CON FINOCCHIO DI VERONA

CATANESE STYLE SCAMPI SALAD WITH FENNEL

Ingredienti per 4 persone: • 400 g di scampi freschi e sgusciati (circa 12 scampi); • 4 uova da allevamento biologico; • 400 g di finocchio di Verona; • 300 g di insalata riccia; • 6 cucchiai di ketchup light; • 10 cl di succo fresco di limone (se possibile biologico); • 2 cucchiaini di rafano; • 1 l di fumet di pesce benessere; • poco sale di mare; pepe macinato. Cuocere gli scampi in 1 litro di fumet di pesce, poi sgusciarli. Fare rassodare le uova. Tritare le foglie di insalata riccia e sistemarle su un piatto da portata; deporvi sopra gli scampi, le uova sode tagliate a fette, i finocchi tagliati a pezzi di 1 o 2 cm circa. In una ciotola mescolare con una frusta ketchup light, rafano, succo di limone, aggiungere il sale e all’ultimo momento il pepe macinato. Prima di servire, bagnare gli scampi con 10 cl di fumet e aggiungere la salsa.

Ingredients for four: - 400 g of fresh, shelled scampi (about 12 scampi) - 4 organic eggs - 400 g of fennel - 300 g of frisee lettuce - 6 tbsp of light ketchup - 10 cl of freshly squeezed lemon juice (preferably organic) - 2 tsp of horseradish - 1 liter of fish stock - little sea salt and ground pepper Cook unshelled scampi in the fish stock, and shell them. Meanwhile boil the eggs. Chop up the frisee lettuce and put on a dish, place the scampi, sliced eggs and fennel cut into 1 or 2 cm pieces over the lettuce. In a small bowl place the ketchup, lemon juice, salt, pepper and mix using a whisk. Before serving pour 10 cl of fish stock followed by the sauce.

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PEOPLE

FEDERICO BERETTA

CHEF DI TALENTO di Davide Cantoni foto Archivio Federico Beretta

Che cos’è il genio? “Uno per cento ispirazione, novantanove per cento traspirazione”, cioè sudore, fatica ricerca. Diceva bene Thomas Edison. Il centro di Como ospita un luogo dove si pratica una cucina consapevole, intelligente, capace di unire talento, intuizione e innovazione a una profonda ricerca su prodotto, tradizione e rispetto della materia prima. E’ il ristorante Feel dove a capo della brigata c’è Federico Beretta, chef di talento, capace di stupire e deliziare. Dall’apertura del ristorante – di cui è titolare con la moglie Elisa – Federico ha costruito un percorso preciso, seducendo clienti e critici. Più volte recensito sulla stampa nazionale da un anno è approdato al piccolo schermo. Dopo una prima stagione passata come ospite della competizione “SuperChef” all'interno del programma di Rai1 la Prova del Cuoco, condotto da Antonella Clerici, oggi è entrato a pieno titolo nel cast ufficiale della trasmissione. Era il novembre 2014: dopo una selezione che ha visto concorrere migliaia di cuochi Federico è approdato alle telecamere nel novembre 2014 sfidando altri 4 colleghi a colpi di ricette improvvisate. Il debutto, con i suoi celebri ziti al ragù di manzo, ha impressionato il giudice-chef (Anthony Genovese, bistellato Michelin). Da allora per il cuoco comasco una serie ininterrotta di successi in studio, fino alla conferma nella scuderia “top-class”. Il format del programma è ben conosciuto. Due concorrenti, affiancati da due chef professionisti, si sfidano ai fornelli. I loro piatti, poi, vengono giudicati da una speciale giuria. A Federico e agli altri cuochi in forza al programma il compito di accompagnare e aiutare gli chef amatoriali. “Cucinare davanti a milioni di telespettatori è entusiasmante – racconta Federico – così come offrire il proprio mestiere a cuochi amatoriali. L'ambiente è sempre allegro e divertente, anche a tele-

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camere spente. Antonella Clerici è una grandissima professionista della tv e della cucina di qualità”. “Ho scoperto la televisione quando ero chef personale di Ezio Greggio - rivela - mi capitava di andare a trovarlo in studio e mi sono appassionato dell'ambiente sia davanti che dietro le telecamere. Per questo due anni fa ho partecipato ai provini de La prova del Cuoco”. Vivere in una piccola città permette di mantenere un rapporto diretto con i fornitori locali, produttori che Federico visita quotidianamente: dal banco del mercato contadino, passando per i coltivatori e arrivando agli allevatori. La ricerca sulla materia prima privilegia il prodotto a km0 ma guarda anche oltre i confini della provincia. Il lavoro dello chef infatti è un continuo approfondimento, studio e sperimentazione. Nella dispensa di Feel oltre alle eccellenze lombarde non mancano prodotti dal Piemonte, Friuli e Liguria. Un incrocio, un connubio di sapori e tradizioni che permettono di rinnovare continuamente il menù. “Voglio far rivivere nei piatti la cultura del territorio lariano e delle regioni dell'arco alpino – spiega Federico - tanti colleghi, di cui riconosco l'assoluto talento, lavorano con prodotti di qualità ma acquistati in tutto il mondo. La mia scelta è opposta: non è un fatto esclusivamente gastronomico ma culturale, con la mia cucina spero di aiutare a sopravvivere territori e antiche sapienze. Il mio lavoro trova equilbrio tra tradizione e innovazione”. Elisa Forlanelli, moglie di Federico, dopo una carriera da architetto ha deciso di seguire le sue passioni. Oggi è responsabile organizzativa del ristorante, si occupa in prima persona della ricerca di materie prime per la cucina e, più di tutto, si fa narratrice con i clienti della storia, della ricerca culinaria che stanno alle spalle di un progetto ambizioso come Feel. Oggi si sta specializzando in enologia e enotecnica.


Talented chef What is genius? "One percent inspiration, ninety-nine percent perspiration", ie sweat, fatigue research. Thomas Edison said well. The center of Como is home to a place where we practise a cuisine which is aware, intelligent, can combine talent, insight and innovation to a deep research on products, traditions and a respect for raw materials. Its name is Feel restaurant where the head of the brigade, talented chef, Federico Beretta, both surprises and delights. Since the opening of the restaurant - which he runs with his wife Elisa - Federico has built a precise path, seducing customers and critics alike. Repeatedly reviewed in the national press, he came to the small screen a year ago. After a first season spent as a guest of the competition Superchef which is part of Rai1’s Prova del Cuoco, presented by Antonella Clerici, he has now joined the official cast of the transmission. It was November 2014: after being selected among thousands of cooks, Federico appeared on camera, challenging 4 fellow competitors with improvised recipes. His debut, with his famous ziti pasta in beef ragu, greatly impressed the judge Anthony Genovese, (two-star Michelin chef). Since then, the Como based chef has enjoyed an unbroken series of successes in the studio, and confirmation as part of the "top class” team. The format of the program is well known. Two competitors, accompanied by two professional chefs, compete in the kitchen. Their dishes are then judged by a special jury. The job of Federico and the other cooks under the program is to accompany and help the amateur chef. "Cooking in front of millions of viewers is exciting says Federico - as well as offering our experience to amateur cooks. The atmosphere is always upbeat and fun, even off camera. Antonella Cle-

rici is a great professional of both TV and quality cuisine. " "I discovered television when I was personal chef to Ezio Greggio”, he reveals, “I used to go see him in the studio and I grew fond of the environment both in front and behind the cameras. For this reason, two years ago, I attended the auditions of Prova del Cuoco. " Living in a small town allows you to maintain a direct relationship with local suppliers, producers Frederick visits daily: from the stalls of the farmer's market, to harvesters to breeders. His research favours raw materials produced at km zero but he also looks beyond the borders of the province. The work of the chef is in fact a continuous investigation, study and experimentation. The kitchen of Feel features the excellence of Lombardy but there is also no shortage of products from Piedmont, Friuli and Liguria. A cross, a blend of flavours and traditions that enables a continuously renewed menu. "I want to relive through our dishes the culture of the Como area and the Alps” explains Federico. “Many colleagues, I recognize as absolute talents, work with quality products but purchased worldwide. My choice is the opposite: it is not exclusively culinary but cultural, with my cooking I hope to help survive territories and ancient wisdom. My job finds balance between tradition and innovation. " Elisa Forlanelli, wife of Federico, after a career as an architect, decided to follow his passions. Today she is organizational manager for the restaurant, she takes care personally of the search for raw materials for the food and, most of all, she is narrator to the customer of the history, of the culinary research that are behind an ambitious project like Feel. Today she is specializing in oenology and wine production.

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FOOD AND DRINK

Barbara Luraschi

DA COMO CON DOLCEZZA di Barbara Vogt Luisetti

Lei è Barbara Luraschi ma nel mondo dei dolci è conosciuta come Sweet Janis. Le sue creazioni, già vincitrici di molti premi, sono nelle più importanti riviste e blog di cake design, e il pubblico non può fare a meno d’innamorarsi dei suoi lavori. Nata e cresciuta a Como, Barbara ha preso la sua passione per le creazioni manuali e l’ha trasformata in un avvincente viaggio nel mondo del cake design. Ha percorso molta strada dalla sua prima torta ideata per il primo compleanno di suo figlio, quando ha cominciato a sperimentare con tecniche diverse per migliorare le sue capacità di artista e pasticciera. Le sue creazioni sono vere e proprie opere d’arte e dopo una collaborazione col Corriere della Sera, la lista dei suoi contributi sta ancora crescendo. Nel 2014 il libro “L’ape Maia Torte e dolcetti” della Malvarosa Edizioni, ha scelto per la copertina la torta che Barbara ha ideato per l’occasione. La sua

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pagina Facebook ha circa 18.000 seguaci e il suo blog è di altrettanto successo. Fra i tanti premi, Janis è arrivata in finale ai Cake Masters Awards 2015, guadagnandosi l’ammissione ad uno dei più importanti concorsi internazionali, il Birmingham NEC Cake International, dove ha vinto anche un oro e ha avuto l’onore di vedere esposto il suo bellissimo Pappagallo Portoricano, fatto per Baker Unite per la campagna di sensibilizzazione per le specie in via d’estinzione. Il suo viaggio è un sogno divenuto realtà e l’impegno messo nelle ore di cottura e decorazione di torte vede i suoi frutti. Chi la conosce può dire che Barbara, nonostante il suo successo, è ancora una persona alla mano, che porta un raggio di sole ovunque va col suo sorriso e i suoi dolci. La sua ultima sfida è quella di condividere la suo passione tramite lezioni in programma per ora in Italia, a Dubai, Abu Dhabi, Beirut e Dublino.


From Como with Sweetness She is Barbara Luraschi and in the baking world she is known as Sweet Janis. Her award winning creations are featured in important cake design magazines and blogs and people cannot help but falling in love with her work. Born and raised in Como, Barbara turned her passion for craft and desserts into a successful journey in the world of cake modeling and decorations. She has come a long way since she made her very first cake for her son’s 1st birthday. From that day, she started experimenting different techniques and working on improving her skills as a baker and an artist. Her creations are a true work of art, and after a collaboration with the blog of the national newspaper Corriere della Sera, her list keeps growing. In 2014, the book “L’ape Maia Torte e dolcetti” published by Malvarosa and sold in all major libraries, featured one of Janis’s cake in the cover. Her

Facebook page counts around 18,000 followers and her blog entries are equally successful. As the awards pile up, Janis made it to the finals of the Cake Masters Awards 2015 and entered one of the top competitions in the field: the Birmingham NEC Cake International. In Birmingham, she won a gold, and her beautiful Puerto Rican parrot cake, made for Bakers Unite to raise awareness on endangered species, was displayed with the other projects. Her journey sounds like a dream come true, her hard work of nights and days spent baking, and decorating is starting to pay off. Those who know her can say that, despite of her success, Barbara is still a down to earth woman bringing a ray of sunshine everywhere she goes with her sweet personality and creations. Her latest effort is to share her passion with others through classes that she holds in Italy, Dubai, Abu Dhabi, Beirut and Dublin.

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FOOD AND DRINK

RISTORANTE CAFFÈ TEATRO, NON SOLO CIBO foto Carlo Pozzoni

Metti una sera a cena, in compagnia di buon cibo e arte d’autore. Una sera al Ristorante Caffè Teatro in piazza Verdi a Como. Qui, per tutta la stagione invernale, sono in mostra i lavori di Pino Pascali, considerato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta “Arte Povera”. Alcune decine dei suoi bozzetti e disegni per la pubblicità si possono ammirare sulle pareti del Ristorante, che si apre accanto allo storico Teatro Sociale. Animali selvaggi, persone e cose, sono rappresentati col fare giocoso e irriverente che caratterizza l'opera di Pino Pascali, geniale precursore della Pop Art italiana, grande disegnatore e pubblicitario oltre che scultore. La location, lineare e luminosa, si è rivelata perfetta per valorizzare questa bella serie di lavori provenienti da una importante collezione privata comasca. Tra gli eventi della stagione anche la Cena a Quattro Mani: Slow Lake con Slow Food con gli chef Bruno Camera dell’Antica Osteria Crotto Del Sergente e Antonio d’Angelo, Executive Chef di Armani Nobu Milano.

In alto, Gianmaria Gambotti con gli chef Bruno Camera e Antonio d'Angelo; sotto, con Emilio Bordoli e Giuliano Collina Below, Gianmaria Gambotti with the chef Bruno Camera and Antonio d'Angelo; above, with Emilio Bordoli and Giuliano Collina

Not only food One evening with friends, good food and art. One evening at Ristorante Caffè Teatro in piazza Verdi in Como. For the whole winter, the works of art by Pino Pascali are exhibited here, he is considered to be one of the most important artists of the movement called “Arte Povera”. Some sketches and drawings can be admired on the walls of the restaurant, which is located nearby the Teatro Sociale. Wild animals, persons, objects are represented in a funny and irreverent way, which characterized the work by Pino Pascali, genial forerunner of the Italian Pop Art, great illustrator and advertiser as well as sculptor. The location is linear and bright, it is ideal to give value to this set of works coming from an important private collection in Como. Among the events of the season also the Four Handed Dinner: Slow Lake with Slow Food with chef Bruno Camera of Antica Osteria Crotto Del Sergente and Antonio d’Angelo, Executive Chef of Armani Nobu Milano.

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FOOD AND DRINK

CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR

di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni

Davide Lacchini

Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como; Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Sue le ricette rivisitate del libro "Le ricette del lago di Como". Insignito nel giugno 2014 del Cavalierato della Repubblica Italiana.

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Emanuele Riva

Classe 1984, lavora presso il locale di famiglia La Cava dei Sapori a Como, ristorante aperto nel 2005 e gestito dal 2007. A 23 anni diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell’eccellenza” dedicato ai migliori corsisti. In seguito partecipa ad altri master di formazione sia in Italia che all’ estero e partecipa ad importanti concorsi nazionali come master del Sangiovese, master del Nebbiolo, master del Sagrantino ecc. Nel 2011 conquista il titolo di Miglior Sommelier Professionista della Lombardia. Dal 2010 al 2013 è sul palco del Miglior sommelier d’Italia. Secondo classificato Miglior Sommelier d' Italia 2013. Oggi è relatore per corsi di sommelier in alcuni istituti alberghieri della regione e collabora con alcune riviste del settore.

Si ringrazia per la disponibilità e la collaborazione il direttore sig. Massimo Abbati, gli chef di cucina Fabiano Marzano e Luca Albanito dell'hotel Regina Olga di Cernobbio Si ringrazia la ditta CIFA per la fornitura di attrezzature tavola e cucina


MERLUZZO ALLA MEDITERRANEA Dose per 6 persone Filetto di merluzzo 900 g., scalogno n.2, passata di pomodoro fresco 300 g., pomodori pachino n.12, olive taggiasche denocciolate n.12, foglie di basilico n.6, filetti di acciuga n.3, scalogno n.2, olio di oliva extra vergine dl.1, vino bianco secco dl.1, scorza di mezzo limone grattugiato, origano, sale e peperoncino q.b.

CODFISH IN MEDITERRANEAN STYLE To serve 6 Codfish 900 g., shallot n.2, fresh tomato sauce 300 g., cherry tomatoes n.12, pitted olives n.12, basil leaves n.6, sardine fillets n.3, extravirgin olive oil dl.1, dry white wine dl.1, grated lemon peel, oregano, salt and pepper.

Preparation Preparazione Lavate bene il filetto di merluzzo ed eliminate la pelle scura. Con l'aiuto di una pinzetta levate le eventuali lische rimaste e tagliate n.6 filetti, asciugateli. Prendete una padella lionese e versateci l'olio. Unite lo scalogno tagliato tritato, fate rosolare a fuoco dolce finche non sarà imbiondito. Aggiungete i filetti di merluzzo cuocendoli per alcuni minuti e dorateli da entrambo i lati. Sfumate con il vino bianco facendolo evaporare a fuoco vivace.

Wash the codfish fillet and eliminate the dark skin. With tweezers remove the fishbones left and cut the 6 fillets, then dry them. Take a pan and pour some oil. Add the minced shallot, saute over a low heat until it gets gold. Add the codfish fillets and cook them for some minutes on both sides. then pour some white wine and let it evaporate over a high heat.

Riportate la fiamma a fuoco medio e aggiungete i filetti di acciuga sminuzzati, il pomodoro pachino e la passata di pomodoro sistemate di sale e peperoncino.

Turn the heat low and add the sardine fillets cut into small pieces, the cherry tomatoes and the tomato sauce, then some salt and pepper.

Cuocere per circa 4 minuti, poi unite le olive, i capperi, l'origano, ed il basilico. Coprite con un coperchio e continuate a cuocere a fuoco moderato per altri 8/10 minuti. Grattugiate la buccia di mezzo limone precedentemente ben lavato e servire.

Cook for about 4 minutes, then add olives, oregano and basil. Cover with a lid and continue to cook over a low heat for 8/10 minutes. Cover it with the grated lemon peel, previously washed and then serve the dish.

“GADÌ” BIANCO DI PANTELLERIA DOC 2010 - SALVATORE MURANA Portando al naso questo calice si viaggia attraverso il Mediterraneo, si attraversa la Sicilia e si atterra sull’isola del sole.. Pantelleria! Un susseguirsi di profumi aromatici che ricordano il famoso passito ma in sorprendente versione secca. Calore e indiscutibile sapidità, bevuta fluida, morbida e armonica, uva raccolta alla perfetta maturazione per mantenere una equilibrata acidità! Un vino versatile, da bere freddo come aperitivo, ma anche su piatti ricchi di iodio e aromaticità a 10°C.

“GADÌ” BIANCO DI PANTELERIA DOC 2010 - SALVATORE MURANA Here you can smell Mediterranean flavours, crossing Sicily and landing on the island of the sun…Pantelleria! A mix of aromatic flavours which remind you the Passito in a dry version. Warm and unquestionably tasty, fluid, soft and armonic, grapes collected at the perfect time of ripening to keep a balanced acidity! A versatile wine, to drink as a cocktail, but also with dishes rich in iodine and aromatic qualities at 10°C.

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FILETTO ALLA WELLINGTON CON SALSA AL TARTUFO

FILLET OF BEEF WELLINGTON WITH TRUFFLE SAUCE

Dose per 6 persone La parte centrale di un filetto di bue del peso totale di kg 0,9 - 100 gr di prosciutto crudo, 250 gr di funghi champignons o porcini, n.1 scalogno, 20gr di burro, 1 cucchiaio di prezzemolo trito, 1/4 di bicchiere di cognac, 10 dl di olio oliva, sale e pepe q.b - 100gr o un rotolo di pasta sfoglia, pellicola da cucina 1 tuorlo d'uovo diluito con 2 cucchiai d'acqua.

To serve 6 The central part of a beef fillet, weight 0,9 kg, 100 gr of cold cut (prosciutto crudo), 250 g of champignons or porcini mushrooms, n.1 shallot, 20 g of butter, 1 spoon of minced parsley , ¼ of glass of cognac, 10 dl of olive oil, salt and pepper, 100 g of puff pastry, baking sheet, 1 yolk with 2 spoons of water.

Preparazione Legare il filetto con spago a modo di un arrosto. Salate e pepate il filetto, in una padella con un filo di olio a fuoco vivace rosolate bene il pezzo di carne da tutte le parti in modo da sigillare i succhi per almeno 5/8 minuti, flambate con il cognac, e lasciate raffreddare, togliete lo spago. Pulite i funghi e tagliateli a lamelle cuoceteli con il burro, il trito di scalogno a fiamma alta finche non evapora tutta l'acqua che si è formata, ora aggiungete il prezzemolo trito e aggiustate di sapore. Lasciate raffreddare, mettete tutto sopra ad un tagliere e con la lama di un coltello sminuzzate fino ad ottenere quasi una purea. Stendete su un piano la pellicola e adagiateci sopra le fette di prosciutto crudo leggermente sovrapposte una all'altra. Stendete sopra la purea in modo uniforme e poggiatevi sopra il filetto. Arrotolate la pellicola con il prosciutto e la farcitura attorno al filetto e chiudete formando un grosso salsicciotto bello stretto. Ritiratelo in frigorifero per 30 minuti circa. Prendete il filetto rimuovete la pellicola, stendete il rotolo di sfoglia e poggiate in centro la carne. Spennellate i bordi della sfoglia con il tuorlo battuto, arrotolate la pasta attorno al filetto e sigillate bene. Lasciate riposare ancora in frigo per almeno 15 minuti. Levate dal frigo il wellington appoggiatelo sopra ad una teglia ricoperta da carta forno e spennellate la superfice della sfoglia con l'uovo rimasto, mettete in forno preriscaldato a 200 gradi e cuocete per 30 minuti circa controllando che alla fine la sfoglia risulti bella dorata e croccante. Una volta pronto sfornate il filetto wellington, lasciatelo riposare per circa 5 minuti. Tagliateloagrossefetteunapercommensaleaccompagnatelo conunasalsa alsugodiarrostoelamelleditartufo.

Preparation Tie the fillet with a twine. Put salt and pepper in a pan with some olive oil over a high heat, add the fillet and sear briefly on all sides until crusted for at least 5/8 minutes, add the cognac and allow to cool, remove the twine. Clean the mushrooms and cut them into small parts, cook them with the butter and the shallot over a high flame until the water has evaporated, then add the minced parsley and check salt and pepper. Allow to cool, put everything on a cutting board and cut everything until you get a sauce which is called “duxell”, ideal for stuffing. Lay a film on a flat surface and put the prosciutto crudo one slice over the other. then the duxell and the fillet. Roll up the film with the prosciutto and the sauce around the fillet and close it like a large sausage. put it in the fridge for about 30 minutes. Take the fillet and remove the film, lay the puff pastry and put the meat in the middle. Brush all over with the beaten yolk, roll the puff pastry around the fillet and press the edges together. Put it in the fridge for at leat 15 minutes. (you can also leave all night if you want to cook it the day after). Take the wellington out from the fridge, put it on the baking sheet and brush the top with the remaining yolk, put it in the preheated oven to 200c and cook it for 30 minutes until golden.Once ready leave it to rest for about 5 minutes. Cut it into big slices and serve it with a sauce of roast and slices of truffle.

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GHEMME DOCG 2009 - MONSECCO Spesso dimentichiamo le denominazioni che hanno segnato la storia dell’enologia italiana; il Ghemme Docg tutt’oggi accoppiato al Gattinara per vicinanza territoriale, resta offuscato dai “Re delle Langhe”, rappresenta comunque uno dei migliori vini a base Nebbiolo di tutto il Piemonte. Olfatto polveroso, tipico piemontese di qualche anno in bottiglia, tratti speziati dati dalla botte grande, tratti macerati di prugna e visciola tipici del vitigno, eleganza floreale data del microclima, profondità e pungenza alcolica grazie all’ottima annata. Palato fresco e rotondo, di grande pulizia e persistenza! Bere a 19°C. GHEMME DOCG 2009 - MONSECCO Sometimes we forget the denominations that marked the history of the Italian enology, the Ghemme Docg today is combined with Gattinara which is in the same territory and so it is obfuscated by “The King of Langhe”. Anyway it represents one of the best wines made with Nebbiolo in the entire Piedmont region. Dusty to smell, typical of Piedmont region, in the bottle for some years, spicy, with a taste of plum and sour cherry typical of the grapes, elegance given by the flowers and by the microclimate conditions, deep, alcohol flavor typical of a great wine year. Fresh and round, clean and persistent. To drink at 19°C.




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