EDITORIALE
OPEN YOUR EYES
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Cari Lettori,
Dear Readers,
il turismo straniero ha dimostrato anche quest’anno di apprezzare sempre di più le bellezze lariane: è stato un boom di presenze. Capita spesso di dare per scontato ciò che già abbiamo, cercando l’attrazione altrove, senza prima aver guardato le bellezze facilmente godibili che ci circondano. Abbiamo la fortuna di vivere in una zona dove c’è ancora tanto da scoprire: i luoghi più affascinati del lago e delle montagne che lo circondano, le verdi colline brianzole che nascondono veri tesori. Basta poco! Aprire gli occhi e guardare con un po’ di attenzione e di curiosità ciò che ci circonda. Magic Lake da sempre scrive che il legame con la nostra terra non è per nulla scontato; rinnovare l’interesse ci fa stare bene, ci diverte e ci dà energia. Siamo felici di poter trasmettere ai nostri lettori l’amore per questi luoghi e di renderli partecipi dei sentimenti positivi che ci portano anche a fare scelte rischiose, ma sempre dirette a mantenere alta l’autostima comasca. Magic parla al mondo scrivendo storie di persone che hanno successo nei più svariati settori, come dimostra l’intervista in esclusiva rilasciata da Antonio Zichichi, padre di quella parte della fisica contemporanea che affonda le sue origini nell'opera dell’illustre scienziato comasco Alessandro Volta. A lui abbiamo voluto dedicare la copertina, per sottolineare la stima e l’amicizia che ci lega. Per una volta in primo piano c’è lo spettacolo della scienza, Magic Lake e Amici di Como ne sono orgogliosi.
Foreign tourists also this year enjoyed the beauty of Lake Como: it was registered a huge increase in the number of visitors. Sometimes we take things for granted and we always look for something new, but we should first take advantage of the beauty that surrounds us. We are lucky because we live in an area where there is much to be discovered: the most stunning locations on the lake and on the mountains around the lake, the hills of Brianza which hide real treasures. You just have to open your eyes and look with attention and curiosity what you can find around you. Magic Lake has always described the special union with our area which is not taken for granted; renew the interest to feel good, have fun and enjoy. We are happy to transmit to our readers the love for these places and to share positive feelings with them which make us do risky choices to be proud of our territory. Magic speaks to the world writing stories of successful people in different sectors, as the interview to Antonio Zichichi, the father of that part of contemporary Physics based on the researches of the famous scientist from Como, Alessandro Volta. The cover is dedicated to him, to stress the respect and the friendship we feel for him. This time the attention is focus on science, Magic Lake and Amici di Como are proud of that.
Daniele Brunati Rosaria Casali Gli Editori
Daniele Brunati Rosaria Casali Editors
Como
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Nuove strade per la scoperta dei nostri mondi
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PEOPLE
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84 ph. Olycom - Canio Romaniello
Autumn 2017 anno XIII n.3 magiclakecomo.com
A Lake of Energy
In copertina / On the cover: Antonino Zichichi foto © Olycom - Canio Romaniello
È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©
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Michael Dunkley, un ponte tra Como e Bermuda Michael Dunkley, a bridge between Como and Bermuda Mariangela Bertotto, I Club uniti al servizio del territorio Mariangela Bertotto, I Club together for the territory
Il Museo Archeologico Paolo Giovio, alla scoperta della nostra storia Museo Archeologico Paolo Giovio, discovering our history Centro Sub Nettuno, da 50 anni la meraviglia del mondo sommerso Centro Sub Nettuno, for 50 years the beauty of the diving Softer celebra 30 anni di esperienza e attività Softer celebrates its 30 years A.S.C.I. Don Guanella, promuovere la speranza di dare speranza A.S.C.I. Don Guanella, promoting hope to give hope
Fondazione Cologni. The Master's Touch Fondazione Cologni. The Master's Touch I capolavori della Pinacoteca in mostra in tutto il mondo Masterpieces from Pinacoteca displayed around the world Cinese per tutti by Stefano Misesti Chinese in comic books by Stefano Misesti EVENTI
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Luciano Pirovano, Bolton Alimentari sulla giusta rotta Luciano Pirovano, Bolton Alimentari on the right course
CULTURA e ARTE
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Eva Cantarella, classico presente Eva Cantarella, classic present
ANNIVERSARY
ANTONINO ZICHICHI
Un Lago di Energia
Antonino Zichichi, c'era una Volta il QED Antonino Zichichi, once upon a time the QED
Festa del Legno 2017 Festa del Legno 2017 XIII Biennale del Merletto, la bellezza si fa opera d'arte XIII Biennale del Merletto, the beauty becomes a work art XXXIV Como Città dei Balocchi XXXIV Como Città dei Balocchi Festival Noir, Como si veste di giallo Como and the Noir in Festival Amici di Como e Magic Lake al Castello di Casiglio Amici di Como and Magic Lake at Castello di Casiglio
1937-2017
sommario summary DISCOVERY SPORT DISCOVERY SPORT
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NEWS
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Festa della Riconoscenza al Crocifisso di Como The celebration of Gratitude to the Crocifisso of Como The European House - Ambrosetti, lo scenario di oggi e domani per le strategie competitive The European House - Ambrosetti, competitive strategies today and tomorrow E' tempo di sharing economy The time is ripe for sharing economy "Ernesto" il primo Slow Commuter per una nuova mobilità a impatto zero "Ernesto" the first Slow Commuter for a new zero-impact mobility Happy birthday Life Electric Happy birthday Life Electric TERRITORIO
TG MagicLake 2016_Gabriela Spector_230x300 16/02/16 18:03 Pagina 1
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L’arte della stampa
Valtellina e Grigioni
Gabriela Spector, “Salti in rosso”, 2006, Olio su carta geografica originale intelata, 77 x 215 cm.
Gabriela Spector, è un'artista svizzero-argentina, scultrice e pittrice. Dopo gli studi di Belle Arti in Argentina ha frequentato l'Accademia di Carrara e lavorato presso la fonderia Battaglia a Milano. Per le sue sculture privilegia il bronzo e la terracotta. Al centro della sua attenzione e della sua sensibilità, il tema della figura umana: la donna, la coppia, la famiglia. Ha anche esplorato il tema del viaggio, delle migrazioni e dell’identità che si ritrova nella sua pittura ad olio su tela e su carte geografiche. Ha esposto in numerosi musei e gallerie, in Europa e Sud America. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Attualmente, lavora nel suo atelier a Vacallo, a due passi dalla frontiera, dove tiene anche corsi privati.
Veltlinerweg La via del vino
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Ticino Esperienze e non semplici visite
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Quando il territorio fa rete When the territory creates a network
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FASHION & LUXURY
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FOCUS ON
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SPORT 8°Trofeo del Mattone 8° Trofeo del Mattone ATP Tour Challenger "Città di Como" ATP Tour Challenger "Città di Como" Arriva il "Lombardia" The "Lombardia" arrives Como Nuoto, il nuovo stile Como Nuoto, the new style Andrea Bagioli vince per Cantù Andrea Bagioli wins for Cantù Grande spettacolo a Le Castellet Great show at Le Castellet Briantea84. Supercoppa 2017 Briantea84. Supercoppa 2017 Progetto Giovani Cantù. Fucina di talenti Progetto Giovani Cantù. Hive of talent FOOD AND DRINK
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Sostenuta da • Supported by Amici di Como In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati, Rosaria Casali Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati
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Testi • Research and Material Daniele Brunati, Rosaria Casali, Luca E. Bernardi, Enrica Lattanzi, Nadia Baba, Antonietta Donia, Marina Moretti, Stefania De Giorgi, Giorgio Gosetti, Renata Casartelli, Alessandra de Nitto, Marili Fontana, Gian Enrico Ghilotti, Fabrizio Comerio, Gianluca Pella, Davide Lacchini, Emanuele Riva
tbmservice@tin.it o spedisci in busta chiusa a TBM Service & C.
Pubblicità • Advertising TBM Service & C, Chiara Bordoli, Giangabriele Palimento
Piazza Duomo 17, 22100 Como tel. +39 031 268989
Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani, Giulia Ilyna Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri Foto • Photographic Material Olycom: Canio Romaniello, Giovanni Giannetti, Massimo Sestini, William - Como, Nick Zonna, Carlo Pozzoni, Francesco Corbetta, Pierangelo Lanfranchi, Beatrice Piffaretti, Ivan Previsdomini, Andrea Basci, Domenico Galluzzo, Mauro Peverelli, Emanuele Zamponi, Peter Elovich, Dario Garofalo, Susanna Pozzoli Archivi: CERN, Villa d'Este, The European House - Ambrosetti, Bolton Alimentari, Festa del legno, Biennale Internazionale del Merletto, Noir in Festival, Comune di Como, Museo Paolo Giovio, Centro Sub Nettuno, A.S.C.I. Don Guanella, Associazione Pro Loco Per Cantù, Idea Sales Consulting srl, Osservatorio Ricchezza, Castello di Casiglio, Consorzio Turistico Terziere Superiore di Tirano, Geographica, Mendrisiotto Turismo, Giuliana Aubert, Stefano Misesti, Roda, Briantea84, Progetto Giovani Cantù, Petazzi Costruzioni, Magic Lake, Centocantù, Como Nuoto, Club Ciclistico Canturino 1902, TBM Service
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Art. 1 Oggetto Con la compilazione della presente scheda si sottoscrive l’abbonamento alla rivista Magic Lake Como Review edita da TBM Service & C. Editore, con l’impegno di corrispondere il prezzo pattuito di € 20 (contributo per le spese di spedizione) per n.4 riviste. Il corrispettivo pattuito viene versato contestualmente alla sottoscrizione del presente abbonamento. TBM Service & C. Editore si impegna ad inviare la rivista all’indirizzo indicato nella presente scheda. Art. 2 Durata dell’abbonamento Il presente abbonamento ha durata di anni uno a partire dalla data di sottoscrizione e comprende quattro spedizioni comprensive quattro numeri della rivista de qua. L’abbonamento si rinnoverà tacitamente per un altro anno, e così per i successivi, se non perverrà disdetta a TBM Service & C. Editore (P.zza Duomo, 17 22100 Como) con raccomandata a.r. entro 30 gg. dalla scadenza. Art. 3 Costo dell’abbonamento L’acquisto dell’ abbonamento avverrà tramite pagamento bonifico bancario intestato a TBM Service & C. Editore, codice IBAN: IT 41 V 08430 10900 000000260382. Il prezzo pattuito per il presente abbonamento potrà subire variazioni di anno in anno. TBM Service & C. comunicherà entro il 31/12 di ciascun anno l’eventuale aumento del costo per l’anno successivo al fine di consentire all’abbonato di poter disdettare l’abbonamento alla rivista nei termini previsti. In mancanza di disdetta tempestiva il presente abbonamento verrà rinnovato tacitamente al nuovo prezzo. Art. 4 Foro competente Ogni controversia che dovesse insorgere tra le Parti per l’esecuzione e/o interpretazione del presente contratto di abbonamento sarà competente la Camera Arbitrale e Servizio di Conciliazione presso la CCIAA di Como, in via Parini, 16 Como.
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31-03-2009 11:35:24 Como
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PEOPLE
ANTONINO ZICHICHI
C'era una
Volta il QED INTERVISTA IN ESCLUSIVA
di Rosaria Casali, Nadia Baba foto Archivio CERN, Olycom
C
i racconta la sua esperienza al CERN che ha portato prima alla invenzione di una nuova tecnica per costruire campi magnetici di alta precisione e poi alla scoperta dell’antimateria nucleare? Negli anni precedenti al 1964 avevo fatto le misure di alta precisione in quel capitolo della fisica moderna che fa capo ad Alessandro Volta e oggi noto con la sigla QED (Quantum Electro Dynamics). Avevo dimostrato che la particella detta muone, pur avendo una massa duecento volte più grande di quella dell’elettrone, obbediva rigorosamente alle stesse leggi di QED alle quali obbediva l’elettrone. Per arrivare a questo risultato è stato necessario inventare una nuova tecnica che permettesse di costruire magneti cento volte più veloci e cento volte meno costosi di tutte le tecniche note. La nuova tecnica permetteva di dare ai muoni migliaia di orbite al fine di poter misurare le loro proprietà elettro-
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magnetiche. Divenne così possibile realizzare misure di alta precisione in QED. Nell’universo in cui viviamo non c’è antimateria. A metà del secolo scorso si era affermata l’idea che, pur esistendo le antiparticelle, l’antimateria non doveva esistere. L’anno successivo al "Premio della Città di Como" è venuta fuori la scoperta al CERN del primo esempio di antimateria nucleare: l’antideutone. Questa scoperta aprì nel 1965 la strada all’esistenza di tutti i nuclei degli antiatomi. Ancora oggi la cultura detta moderna dà per scontata l’esistenza dell’antimateria come se bastassero le antiparticelle per garantire l’esistenza dell’antimateria. In una famosa trasmissione di Rai1, detta “la TV di Stato”, il conduttore (Piero Angela) e il suo scienziato hanno dato come esempio di antimateria l’antidrogeno. Se questo fosse vero, la tavola degli elementi chimici avrebbe un solo elemento, non gli attuali 116. L’antidrogeno è fatto con un pro-
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tone e un elettrone. Noi non beviamo Idrogeno liquido, beviamo acqua; essa è fatta con due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno. Per fare il nucleo dell’atomo di ossigeno ci vogliono sei deutoni. Ciascun deutone è fatto con un protone e un neutrone. Il primo elemento della tavola degli elementi chimici di Mendeleev si chiama deuterio. Il nucleo di questo primo elemento è fatto con un solo deutone. Quindi per fare il primo antiatomo è necessario l’antideutone. E non potrebbero esistere i nuclei di tutti gli antiatomi se non esistesse l’antideutone. Anni esaltanti dedicati alla ricerca, ma anche tanto impegno; cosa raccomanda ai giovani ricercatori di oggi? Di dedicarsi all’attività scientifica che più li appassiona. Ciascuno di noi ha un cervello con strutture che nessuno avrebbe saputo immaginare. È grazie alla invenzione della risonanza magnetica nucleare (oggi nota come RESONANCE IMMAGING) che si possono scoprire sul nostro cervello tante cose. Una delle più interessanti è la seguente: la zona di cervello dedita alle attività scientifi-
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Nelle immagini, a sinistra, ritratto di Alessandro Volta; sotto, S.S. Giovanni Paolo II al Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana per celebrare il 30mo Anniversario di attività. Da sinistra, Luc Montagnier (scopritore del virus dell’AIDS e Nobel), Antonino Zichichi, Samuel C.C. Ting (scopritore della particella J e Nobel), Kai M.B. Siegbahn (scopritore dell’effetto che porta il suo nome, Vice Presidente della WFS e Nobel), Tsung Dao Lee (scopritore della Legge di Violazione di Parità nelle Forze Deboli, Vice Presidente della WFS e Nobel), Edward Teller (scopritore con Enrico Fermi e Victor F. Weisskopf della natura non nucleare del muone) e Yuri A. Izrael (il meteorologo sovietico che riuscì a deviare per diversi mesi le piogge da Chernobyl)
In the pictures, on the left, portrait of Alessandro Volta; above, Pope John Paul II at Ettore Majorana Centre for Scientific Culture, Sicily, celebrating 30 years of activity. From left, Luc Montagnier (discoverer of HIV virus, Nobel laureate), Antonino Zichichi, Samuel C.C. Ting (discoverer of J particle, Nobel laureate), Kai M.B. Siegbahn (discoverer of the namesake effect, Vice President of WFS, Nobel laureate), Tsung Dao Lee (discoverer of parity violation laws in weak forces, Vice President of WFS, Nobel laureate), Edward Teller (discoverer, with Enrico Fermi and Victor F. Weisskopf, of the non-nuclear nature of muon) and Yuri A. Izrael (Russian meteorologist who managed to deviate rain from Chernobyl for several months)
che è diversa da quella dedita alle attività artistiche. È con questa scoperta che si spiegano fenomeni come Mozart che a quattro anni già componeva musica. Nel suo cervello la zona dedita alle attività artistiche era sicuramente molto grande. Ci sono cervelli in cui la zona scientifica è molto grande. Enrico Fermi, da ragazzino, aveva una sola passione: la scienza. Per lui gli strumenti musicali erano solo sorgenti di rumori. Ci racconta il suo personale binomio tra scienza e fede? La scienza nasce da un atto di fede: cercare nelle pietre le “Impronte del Creatore”. Fu Galilei a volerlo fare: avrebbe potuto trovare il caos. Scoprì invece le prime leggi fondamentali della natura. Il messaggio che viene dalla scienza è molto semplice: non siamo figli del caos ma di una logica rigorosa che regge il mondo, dall'universo subnucleare a quello fatto con stelle e galassie. Se c’è una logica deve esserci l’autore. Il binomio scienza e fede nasce in quanto sono entrambe doni di Dio, come insegna San Giovanni Paolo II. Questa è la più bella definizione di scienza. Un grande
studioso del cervello era convinto che anche il binomio scienza e fede dovrebbe avere una zona del nostro cervello nel quale svilupparsi. Ma non è riuscito a darne la prova. Questo studioso era John Eccles (Nobel in Medicina). Nel 1963 ha fondato a Erice il Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana; nel 1979 ha avuto l’idea per creare i laboratori nazionali del Gran Sasso, progettandone le strutture e riuscendo a realizzarli con una legge speciale presentata al Senato. I laboratori del Gran Sasso sono ancora oggi i più potenti laboratori sotterranei del Mondo. Ha anche fondato la “World Federation of Scientists”, con centri d’eccellenza che raccontano l’impegno di tante menti verso la scienza e la cultura moderna. Quali sono gli ostacoli che queste realtà incontrano sempre più spesso? Gli ostacoli hanno una radice comune che è nella cultura del nostro tempo detta moderna. Essa è in realtà pre-aristotelica. La cultura del nostro tempo infatti ignora le grandi conquiste della scienza. Eppure è la scienza ad avere aperto gli orizzonti delle Invenzioni
A sinistra, il laboratorio nazionale del Gran Sasso, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN; sotto, il superacceleratore LHC all'interno del CERN di Ginevra On the left, national laboratory of Gran Sasso, National Insitute of Nuclear Physics INFN; above, the largest and most powerfull particle collider LHC inside the CERN of Geneva
tecnologiche entrate nella vita di tutti i giorni. La potenza dei laboratori del Gran Sasso nasce dalle strutture che sono state progettate per osservare fenomeni rari. Ecco alcuni esempi. Mentre noi parliamo arrivano su ogni centimetro quadrato della superfice del nostro corpo 60 miliardi di neutrini al secondo. I nostri occhi non possono vederli. I rivelatori di neutrini sì. Il sole brilla più di neutrini che di luce. Al Gran Sasso si riesce a osservare la luna grazie al fatto che il nostro satellite blocca i raggi cosmici che arrivano quando in quella zona di cielo non c’è la luna. Il Gran Sasso è l’unico posto al mondo in cui si realizza il “Silenzio Cosmico”. Mentre noi parliamo arrivano sul nostro corpo quei raggi scoperti all’inizio del XX secolo nel tentativo di capire le origini della “radioattività”. L’origine della radioattività sembrava dovesse essere la materia di cui è fatta la Terra. Fu così che Hess si mise su un pallone per misurare come diminuiva la radioattività, con l’aumentare della distanza dalla Terra. Hess invece scoprì che la “radioattività” aumentava e concluse che dovevano esistere raggi provenienti dal
cosmo per produrre nei suoi strumenti questo aumento di radioattività. La struttura della materia di cui siamo fatti è robusta per resistere a questi raggi. Chi avesse paura dei raggi cosmici potrebbe andare a vivere nei laboratori del Gran Sasso dove il flusso di raggi cosmici è un milione di volte meno intenso. Sono stati realizzati esperimenti su esempi di materia vivente e finora non sono state osservate differenze di alcun tipo. Da venticinque anni un esperimento, in sigla LVD “Large Volume Detector”, di cui sono responsabile, è pronto per osservare i neutrini prodotti da una supernova. Purtroppo finora nessuna stella della nostra galassia è collassata emettendo l’urlo finale fatto di luce e di neutrini. Chi avesse dubbi sul fatto che il sole brilla di neutrini giorno e notte venga a osservali non con gli occhi ma con gli strumenti del nostro laboratorio. La notte è dovuta al fatto che la luce non può attraversare la sfera terrestre. I neutrini non hanno alcun tipo di carica (elettrica e subnucleare). Essi hanno solo carica “debole” e possono attraversare la sfera terrestre senza problemi.
Le sono stati conferiti oltre 104 premi fino ad oggi, anche Como le ha tributato nel 1964 il premio alla fisica, quali sono i suoi ricordi legati alla città di Volta? Di grande affetto culturale e di ammirazione scientifica. Il primo premio è come il primo amore: “non si scorda mai”. Il grande Alessandro Volta ha dato vita a quella formidabile serie di scoperte che hanno portato la scienza alla struttura teorica oggi nota come QED (Quantum Electro Dynamics). Le invenzioni tecnologiche nate grazie a QED sono entrate nella vita di tutti i giorni. Radio, TV, cellule fotoelettriche, telecomandi per aprire e chiudere le porte, telefonini, computer, Internet, tecnologie mediche (Raggi X, TAC, PET, risonanza magnetica nucleare, bisturi laser ecc.) ed elettrodomestici di ogni tipo non potrebbero esistere senza QED. La città in cui è nato Alessandro Volta ha quindi un privilegio straordinariamente unico al mondo. Quando, in qualsiasi parte del mondo, qualcuno usa un elettrodomestico sarebbe bene che sapesse che le radici di quell’invenzione tecnologica sono nella città di Como dove è nato Alessandro Volta.
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Il primo premio è come
il primo amore: “non si scorda mai”.
The first prize is like the
first time we fall in love, it is unforgettable
Il Professore Antonino Zichichi spiega ai suoi colleghi un dettaglio della Tecnologia da lui inventata per aumentare di un fattore dieci il livello di precisione sulla misura dei Campi Magnetici. Da sinistra nella foto Charpak (Nobel)-FarleyNicolai-Sens-AZ-York-Garwin. Professor Antonio Zichichi explains his colleagues details of the technique he invented to increase the precision of magnetic field measurements by 10 times. From left: Charpak (Nobel laureate)-Farley-Nicolai-Sens-AZ-York-Garwin
Once upon a time the QED C
an you tell us about your experience at CERN that led to the discovery of a new technique to build high-precision magnetic fields for the first time and the sensational discovery of nuclear antimatter? In the years prior to 1964 I had carried out highprecision measurements in modern physics whose parenthood goes back to Alessandro Volta, today this foundamental field of Physics is known as QED (Quantum Electro Dynamics). I had shown that the particle muon, despite a mass 200 times that of an electron, obeyed the same QED laws to which an electron obeyed. To obtain this result it was necessary to invent a new technique that allowed the building of magnets 100 times faster and 100 time more economical than all the known techniques. The new technique allowed us to give the muons
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thousands of orbits which in turn permitted the determination of their electromagnetic properties. Hence it became possible to make high-precision QED measurements. The universe we live in contains no antimatter. Towards the middle of 20th century the idea that although antiparticles existed, antimatter couldn't. In 1965, the year after the Premio della Città di Como, CERN announced the discovery of the first example of nuclear antimatter for the first time termed, antideuteron. This breakthrough opened the gates to the search of all the other anti-atom nuclei. Today the culture of our time called modern takes it for granted that antimatter exists as if the existence of antiparticles is enough to prove the existence of antimatter. In a famous TV programme aired by RAI, the so-called [Italian] state TV, the presenter Piero Angela and the scientist he interviewed gave as example of antimatter, antihydrogen. If this was true, the periodic table of elements would only have one member not 116. Antihydrogen is made of a proton and an electron. We don't drink liquid hydrogen; we drink water, made of two atoms of hydrogen and one atom of oxygen. To form the oxygen atom's nucleus six deuterons are necessary. Each deuteron consists of a proton and a neutron. The first element in Mendeleev's
periodic table is called deuterium: the nucleus of this first element contains only one deuteron. Therefore to make the first anti-atom, antideuteron is necessary, and the nuclei of all antiatoms cannot exists if antideuteron doesn't. Exciting years devoted to research but also much commitment; what do you recommend today's young researchers? Channelling their efforts to the branch of science they are most interested in. Everyone of us has a brain with a capacity none of us could have imagined. Thanks to the invention of MRI (Magnetic Resonance Imaging) we can learn a lot about our brain. One of the most interesting is this: the area of the brain devoted to scientific activity is different from the one devoted to artistic activity. It is with this discovery that we can explain how a genius like Mozart could compose music at the age of four. In his brain the area devoted to artistic activity was very large. There are brains where the area processing scientific notions is very large. Enrico Fermi as a boy only had one passion: science, for him musical instruments were just a source of noise. Can you tell us about your personal view of science vs faith? Science was born from an act of faith: searching for 'Signs of the Creator' in stones. It was Galileo
In occasione della cerimonia di consegna dei diplomi di I classe con medaglia d'oro ai benemeriti della Scienza e della Cultura, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, consegna l'ambito riconoscimento al professor Antonino Zichichi President Carlo Azeglio Ciampi conferring to Professor Antonino Zichichi the important award for Science and Culture; in the photo, a moment of the ceremony
Galilei who attempted this search, he could have found chaos, instead he discovered the first fundamental laws of nature. The message that comes from science is simple: we are not children of chaos but of rigorous logic that bears the world from the Subnuclear Universe to the Universe of stars and galaxies. If there is a logic, there must be an author. The science and faith duality came to be as they are both a gift from God as taught by St John Paul II. This is the best definition of science. A great brain scientist was convinced that science-faith must have an area of the brain where the two entities develop but hasn't been able to prove it, this scientist was no other than John Eccles (Nobel Prize winner in medicine). In 1963 you founded, Ettore Majorana Foundation, Centre for Scientific Culture, in Erice, Sicily; in 1979 you conceived the idea to create National Laboratories of Gran Sasso designing the facility and managed to realise it by appealing to a special law you presented to the Italian Senate. The research centre at Gran Sasso is still the most powerful underground laboratories in the world. You also founded World Federation of Scientists (WFS) in collaboration with prestigious research institutes whereby great minds meet and exchange views and knowledge on science and modern culture. What are the obstacles that prevent these meetings happening more frequently? The obstacles have a common root which is embedded in the culture of our time called modern. It is in fact pre-Aristotelian. The culture of
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our times ignores the great scientific conquests. Even so it was science that opened the horizons for technological innovations that have entered our daily lives. The power of Gran Sasso laboratories evolved from the facilities designed to observe rare phenomena. Here are some examples: while we're talking every square centimetre of our body is struck by 60 billion neutrinos every second. Our eyes can't see them but neutrino detectors do. The sun shines more of neutrinos than light. At Gran Sasso we are able to observe the moon due to the fact that our satellite blocks cosmic rays that arrive when in that area of the sky there is no moon. Gran Sasso is the only place on Earth where it is possible to have 'Cosmic Silence.' As we speak, rays, discovered early 20th century while attempting to explain the origin of radioactivity, land on our bodies. The origin of radioactivity seemed to be the material of which the Earth itself is made. That's how Hess went up in hot air balloon to show that as the distance from Earth increased, radioactivity decreased but he found the opposite that radioactivity actually increased concluding that there must be cosmic rays that caused this increase his instruments detected. The structure of the material we are made of must be robust to resist these rays. Those who fear cosmic rays should go live in the Gran Sasso research centre where the incidence of cosmic rays is a million times less intense. Experiments have been devised on examples of living material and till now no differences have been detected. For the past 25 years, an experiment with the acronym, LVD (Large Volume
Detector), I'm in charge of, is ready to detect neutrinos produced by a supernova (an exploding star). Alas, no star in our galaxy has collapsed emitting a final scream in the form of light and neutrinos. Anyone doubting that the sun shines with neutrinos day and night, should come and observe them, not with their eyes but using the instruments at our laboratory. The night falls due to the fact that light cannot cross the Earth. Neutrinos have no charge (electrical or subnuclear). They only have a weak charge and can cross the Earth without any problems. You have been awarded 104 prizes to date, also Como gave you the physics prize in 1964, what are your memories of the city that gave birth to Alessandro Volta? Much affection from a cultural point of view and admiration for scientific achievement. The first prize is like the first time we fall in love, it is unforgettable. Great Alessandro Volta made a series of discoveries that led scientists to the theory today noted as QED. Technological inventions thanks to QED have entered our daily lives. Radio, TV, photoelectric cells, remote control devices to open and close gates, mobile phones, computers, internet, medical technologies (Xrays, CT scans, PET, MRI, laser scalpels etc.) not to mention all sorts of electrical appliances could not exist without QED. The city where Volta was born therefore enjoys an extraordinarily unique privilege. When, in any part of the world, someone uses an electrical appliance they should be aware the roots of that technological invention lie in Como where Alessandro Volta was born.
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NEWS
FESTA DELLA RICONOSCENZA AL CROCIFISSO DI COMO di Enrica Lattanzi foto William - Como
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a sera del 14 settembre scorso, nella festa liturgica dell'Esaltazione della Santa Croce, presso il Santuario del Santissimo Crocifisso in Como si è celebrata la memoria della “Riconoscenza”. Si tratta di una ricorrenza che si ripete da 72 anni. Esprime la gratitudine della città di Como verso il Crocifisso, venerato presso l'omonimo santuario di viale Varese e protagonista, nella Settimana Santa, del rito del “bacio”, un’espressione di pietà popolare e fede genuina che è tradizione, per Como, almeno dal 1700. Ma perché la “Riconoscenza”? «Il 3 gennaio 1943 - ricorda il priore della basilica-santuario, il somasco padre Enrico Corti -, sotto la minaccia di un bombardamento dato come imminente sulla città di Como, 20mila fedeli portarono in processione il Crocifisso, rivolgendo una preghiera di supplica per scongiurare la distruzione». Un’invocazione ascoltata. La città non venne colpita (a dispetto dei piani di guerra) e i comaschi espressero il loro riconoscimento donando un cero votivo e una corona d'oro e gemme che venne posta sul capo del Crocifisso miracoloso il 17 giugno 1945, in Cattedrale, per mano del beato Ildefonso Schuster, all'epoca arcivescovo di Milano. L'offerta del cero a nome dei comaschi, il 14 settembre, si è rinnovata con il sindaco Mario Landriscina. Nella celebrazione eucaristica in basilica, accanto al Vescovo monsignor Oscar Cantoni, e a decine di sacerdoti della città, anche il cardinale Andrea Yeom, arcivescovo di Seoul (Corea del Sud) e amministratore apostolico di Pyongyang (Corea del Nord). «Il credente, ovunque nel mondo, è a casa – ha detto monsignor Cantoni, introducendo la sua omelia con un saluto al porporato coreano –. La presenza del cardinale Andrea ci onora e ci ricorda, rappresentando la giovane Chiesa di cui è guida, la forza del Vangelo che raggiunge tutti i confini della Terra. La salvezza, per il cristiano, è un dono d’amore che cambia la vita e spinge a testimoniare al mondo la misericordia del Padre». «Uno dei grandi miracoli del Crocifisso di Como – ha affermato il cardinale Yeom, ricordando il miracolo del 25 marzo 1529 –, fu quello di spezzare le catene che ne impedivano il passaggio. Per la Chiesa e per il popolo della Corea chiediamo che si rinnovi anche per noi quel miracolo, affinché vengano spezzate le catene dell’odio che ci impediscono di essere un unico popolo. La croce gloriosa di Cristo ci porti la pace. Viviamo nella certezza del ricordo reciproco di questo nostro incontro e nel dono costante della preghiera».
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THE CELEBRATION OF GRATITUDE TO THE CROCIFISSO OF COMO
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eptember 14, the celebration of the Glorification of the Holy Cross, at the Sanctuary of the Santo Crocifisso in Como was celebrated on the memory of the “Gratitude”. It is a celebration that takes place for 72 years. It expresses the gratitude of the city of Como towards the Crucifixion, venerated at the sanctuary in viale Varese and protagonist, during the Holy Week, on the ritual of the “kiss”, an expression of local reverence and faith which is a tradition in Como, at least since 1700. Why is it called a “Gratitude”? “January 3, 1943 - says the prior of the basilica-sanctuary, father Enrico Corti -, under the threat of bombing on the city of Como, 20000 devotees brought the Crucifixion in procession, praying to avoid the bombing”. The pray was listened. The city wasn’t bombed (despite the war plans) and the people of Como expressed their gratitude donating a votive candle and a gold crown which was put on the head of the Crucifixion June 17, 1945, in the cathedral in Como, by the blessed Ildefonso Schuster, at that time archbishop of Milan. The offering of the candle in the name of the people of Como, September 14, was renovated by the major Mario Landriscina. In the Eucharist in the basilica, nearby the bishop monsignor Oscar Cantoni and dozens of priests of the city, also the cardinal Andrea Yeom, archbishop of Seoul (South Korea) and apostolic administrator of Pyongyang (North Korea). “The believer, all over the world, is at home - said monsignor Cantoni, introducing his homily with a greeting in Korean -. The presence of the cardinal Andrea is an honor for us and reminds us, representing the young Church he guides, the power of the Gospel that reaches all the places on Earth. The Liberation, for the Christian, is a gift of love which changes the life and leads to testimony the mercy of the Father to the world”. “One of the great miracles of the Crucifixion of Como - says the cardinal Yeom, talking about the miracle that took place in March 25, 1529 -, was the one of breaking the chains that closed the way. Fro the church and for the people of Korea we ask that this miracle happens again, in order to destroy the chains of hate to be united. Let the glorious cross of Christ brings us the peace. We live in the certainty of our common memory of this meeting and in the constant gift of the pray”.
Nelle foto, dall'alto, il vescovo Mons. Oscar Cantoni e il cardinale Andrea Yeom, impartiscono la benedizione al termine della Santa Messa; il vescovo Cantoni benedice il cero votivo offerto dal sindaco Mario Landriscina a nome della cittĂ di Como; il sindaco Mario Landriscina insieme al priore della basilica del Crocifisso, padre Enrico Corti, posiziona il cero votivo; la pergamena del 3 gennaio 1943 con la supplica al Crocifisso; la corale che ha animato la solenne celebrazione eucaristica In the photos, from the left, the bishop Oscar Cantoni and the cardinal Andrea Yeom bless at the end of the Holy Mass; the bishop Cantoni blesses the votive candle given by the mayor Mario Landriscina in the name of the city of Como; the major Mario Landriscina together with the prior of the basilica of Crocifisso, father Enrico Corti, positiones the votive candle; the parchment dated January 3, 1943 with the pray to the Crucifixion and the choir during the solemn Eucharist
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Da oltre 120 anni For over 120 years
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PEOPLE
EVA CANTARELLA
CLASSICO PRESENTE di Nadia Baba foto Olycom - Giovanni Giannetti, Massimo Sestini, Canio Romanello
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va Cantarella è un’inesauribile fonte che ci svela il mondo classico con contagioso interesse e stuzzicante curiosità. I temi trattati nei suoi libri spaziano, dando una visione a 360 gradi del mondo antico, dal rapporto conflittuale tra genitori e figli, alla condizione femminile, da come si vestivano a cosa mangiavano, come vivevano la politica e la religione. Un percorso che ci fa riflettere sulle origini dei nostri costumi, ma che ci svela quanto del nostro passato storico continua a vivere in noi. Quanto è importante conoscere il passato? E’ importantissimo, se non lo si conosce non si riesce a capire il presente e ancor più difficile è immaginare il futuro. I suoi libri appassionano un pubblico che non sempre conosce l’antichità. Qual è il segreto? Il tentativo di fornire informazioni ad un pubblico trasversale con diversi gradi di preparazione, ma comunque tutti accomunati dalla voglia di conoscere. Nel libro “Persino Catone scriveva ricette. I greci, i romani e noi”, ci racconta aneddoti della quotidianità dei nostri avi e non, ma parlando di cucina cosa saremmo in grado di apprezzare della loro arte culinaria?
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Molto poco poiché era molto differente dalla cucina dei giorni nostri e soprattutto i nostri gusti sono molto diversi dai loro. Gli “chef” di allora avevano inoltre una dispensa molto diversa dalla nostra, talvolta complicatissima ma dagli esiti a noi improponibili. Come immagina in un ipotetico “reality” l’uomo contemporaneo destreggiarsi nella Roma antica? Difficile a dirsi, sarebbe una prova davvero ardua, a cominciare dal fatto di dover mangiare sdraiato su un letto. Nella vita di tutti i giorni contano di più gli insegnamenti del passato o l’entusiasmo per le sfide del futuro? Conoscere gli insegnamenti del passato è fondamentale, solo così si hanno gli strumenti per affrontare le sfide del futuro. Quale sarà il suo prossimo impegno letterario? E’ in uscita il volume “Come uccidere il padre” sui rapporti genitoriali. Un percorso storico che ricostruisce la natura conflittuale dei rapporti tra padri e figli. Una ricerca che guarda al passato per parlare del nostro presente e che dimostra che le famiglie infelici sono sempre esistite, così come i conflitti generazionali.
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A sinistra, in alto, Eva Cantarella con FIlippo Dal Corno e Luca Formenton al Premio Bagutta 2016; sotto, con Stefano Boeri e Francesco Micheli al Premio Bagutta 2013 On the left, above, Eva Cantarella with Filippo Dal Corno and Luca Formenton at Premio Bagutta 2016; below, with Stefano Boeri and Francesco Micheli at Premio Bagutta 2013
CLASSIC PRESENT E
va Cantarella, an incredible source of inspiration to reveal us the antiquity with a contagoius interest and a vivid curiosity. The subjects of her books offer a complete description of the ancient world, from the conflictual relationship between parents and children to the woman role, from the way they were dressed to the food they ate and their relationships with politics and religion. A path to discover the origins of our traditions, which revelas us our past that is still present in our daily life. Do you think it is important to know the past? Of course, it is very important, if you don't know the past you can't understand the present and it gets very hard to imagine the future. People who love your books don't always
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know the antiquity. What is your secret? I try and supply information to a very different public with different levels of knowledge, but they all have the same lust for learning. In your book “Persino Catone scriveva ricette. I greci, i romani e noi� (Even Cato wrote recipes. The Greeks, the Romans and us) you tell us about anecdotes of our ancestors' everyday life, talking about food, what would we appreciate of their cooking art? Not much, because the food they ate was very different from the food we eat today, our tastes are very different. The '"chef" of the past used very different ingredients from the ones we use today, sometime very complicated but the food they prepared was not too bad. How do you imagine a "possible reality" where a person of the present lives in the
ancient Rome? It is difficult to say, for sure it would be a very hard task, for example eating while laying on a bed. In everyday life do you think it is more important to follow the lessons from the past or to follow the enthusiasm for the future challenges? It is very important for you to know the past, so you can have the instruments to face the future challenges. What is your next literary work? The book "Come uccidere il padre" (How to kill a father) is going to be presented, it is about the parental relationships. An historical path about the conflicts between parents and children. a search in the past to talk about the present and show how unhappy families always existed, as well as parental conflicts.
photo by Azimak — painting by Osvaldo Spagnulo
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EVENTI
Valerio De Molli, Managing Parter TEH-A
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Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive di Rosaria Casali foto Archivio Forum TEH-A
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numeri della 43esima edizione del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, che si è svolto nei primi giorni di settembre a Cernobbio, sottolineano, ancora una volta, il ruolo chiave che il Forum organizzato da The European House - Ambrosetti, ricopre nel panorama politico, economico e finanziario a livello internazionale, europeo e italiano. A corollario di questa edizione, per ricordare la valenza morale e l’incidenza avuta a livello mondiale del Premio Nobel per la Pace, Shimon Peres - che ha partecipato per 24 volte al Forum - TEH-A, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri di Israele e con il supporto del Centro per la Pace e l’Innovazione intitolato a Peres, ha voluto ricordarlo nel migliore dei modi: istituendo un premio, “Peres Heritage Initiative”, dedicato a tre giovani innovatori che con le loro scoperte contribuiscono a rendere il mondo un luogo dove la pace, la libertà e la giustizia sociale possano “regnare” trasmettendo loro l’eredità della visione di Shimon Peres. Attraverso l’intervista a Valerio De Molli, Managing Partner di TEH-A, vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori la prestigiosa iniziativa dedicata al Premio Nobel. Com’è nato il premio “Peres Heritage Initiative”? L’iniziativa arriva ad un anno di distanza dall’ultima presenza di Shimon Peres a Villa d’Este e si pone l’obiettivo di trasmettere la sua eredità morale alle generazioni future. The Peres Heritage Initiative e The European House - Ambrosetti “Valorizziamo gli innovatori sociali di domani” è un premio per giovani innovatori sociali, im-
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prenditori o ricercatori che si sono distinti per importanti progetti nei campi correlati all’attivismo politico e umanitario di Shimon Peres, grande leader israeliano, Premio Nobel per la Pace nel 1994 e protagonista di 24 edizioni del Forum TEH-A di Cernobbio. I riconoscimenti della prima edizione sono stati consegnati durante la 43esima edizione del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”, che si è svolto a Villa d’Este dall’1 al 3 settembre scorsi. A chi è rivolto il premio? A giovani innovatori al di sotto dei 35 anni di età, che si sono distinti per un progetto specifico nei campi della sostenibilità, del no profit, dello sviluppo scientifico e tecnologico, dell’innovazione sociale, del supporto concreto alla pace nel mondo. In cosa consiste il riconoscimento? Il riconoscimento consiste nella partecipazione ai lavori del Forum, nell’esposizione, in un momento ad hoc del Forum, dei progetti a imprenditori, politici ed opinion leader e a Chemi Peres, figlio del leader israeliano, nella mentorship volta a realizzare nel concreto e al meglio le idee presentate. Chi sono vincitori della prima edizione e con quali progetti? Mahmud Hassani, olandese di origine afgana, con il progetto per un rilevatore di mine a motore eolico, “Mine Kafon”, Sandra Rey, francese, con il progetto per soluzioni di illuminazione sostenibile “Glowee” e, Christian Salvatore, italiano, con il progetto per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella diagnostica e nella medicina preventiva.
Intelligence of the World, Europe and Italy T
he edition of the 43rd edition of Forum Ambrosetti “Intelligence on the World, Europe and Italy” which was held at the beginning of September in Cernobbio stressed once again the importance of a Forum organized by The European House - Ambrosetti, regarding the political, financial and economic trends at international, European and Italian level. In this edition to remember the moral value and the incidence at international level of the Nobel Peace Prize winner, Shimon Peres - who took part in 24 editions of the Forum - TEH-A, under the patronage of the Minister of Foreign Affairs of Israel and with the support of the Center for Peace and Innovation entitled to Peres, would remember him in the best way: a “Peres Heritage Initiative” award, dedicated to three young innovators who gave a contribution to peace, freedom and social justice following the example of Shimon Peres. Here follow an interview to Valerio De Molli, Managing Partner, to call the attention on the prestigious initiative dedicated to the Nobel Prize winner. Can you tell us about the “Peres Heritage Initiative”? The initiative was born one year after the last time that Shimon Peres took part in the Forum in Villa d’Este and it aims at transmitting his moral heritage to future generations. The Peres Heritage Initiative and The European House - Ambrosetti “Give value to the social innovators of tomorrow” is an award for young social innovators, entrepreneurs or researchers who played an important part in important projects related to the political and humanitarian activism
of Shimon Peres, important leader from Israel, Nobel Peace Prize winner in 1994 and protagonist of 24 editions of the TEH-A Forum of Cernobbio. The awards of the first edition were delivered during the 43rd edition of the Forum “Intelligence on the World, Europe and Italy”, which was held in Villa d'Este on September 1,2 and 3, 2017. To whom is this award addressed? To young innovators under 35 who developed a specific project in the fields of sustainability, non-profit, scientific and technological development, social innovation, active contribution to peace in the world. What does this award imply? The award let you take part in the Forum workshops, in the exhibition, in an ad hoc moment of the Forum, of the projects to entrepreneurs, politics and opinion leaders and to Chemi Peres, son of the leader form Israel, in the mentorship which aims at developing the ideas proposed. Who are the winners of the first edition and what are their projects? Mahmud Hassani – Holland - “Mine Kafon”, project for a wind-powered landmine detector, Sandra Rey – France -“Glowee”, project for solutions of sustainable lighting and Christian Salvatore – Italy - project for the use of artificial intelligence in the diagnosis and the preventive medicine.
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Da sinistra, Nechemia (Chemi) J. Peres, Christian Salvatore, Paolo Gentiloni, Sandra Rey, Valerio De Molli, Mahmud Hassani On the left, Nechemia (Chemi) J. Peres, Christian Salvatore, Paolo Gentiloni, Sandra Rey, Valerio De Molli, Mahmud Hassani
The Peres Heritage Initiative and The European House - Ambrosetti “Valorizziamo gli innovatori sociali di domani” “We cultivate social innovators of tomorrow”
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The Peres Heritage Initiative è un premio destinato a giovani imprenditori, attivisti, ricercatori o innovatori sociali che si sono distinti per gli eccellenti risultati raggiunti in ambiti affini all’attivismo politico e umanitario di Shimon Peres. Shimon Peres ha preso parte a 24 edizioni del Forum The European House - Ambrosetti “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”; l’iniziativa vuole essere un modo per trasmettere l’eredità di Peres alle generazioni future.
The Peres Heritage Initiative is an award dedicated to young social innovators, entrepreneurs, activists, or researchers who are distinguishing themselves for outstanding achievements in fields related to Shimon Peres’ political and humanitarian activism. Shimon Peres participated in 24 editions of TEH-A Annual Forum “Intelligence on the World, Europe, and Italy”; this initiative wants to play a role in passing on his legacy to future generations.
he European House - Ambrosetti è un gruppo professionale di circa 200 professionisti attivo sin dal 1965 e cresciuto negli anni in modo significativo grazie al contributo di molti Partner, con numerose attività in Italia, in Europa e nel Mondo. Il Gruppo conta cinque uffici in Italia e diversi uffici esteri, oltre ad altre partnership nel mondo. Da più di 50 anni al fianco delle imprese italiane, ogni anno serviamo nella Consulenza circa 400 clienti realizzando più di 100 Studi e Scenari strategici indirizzati a Istituzioni e aziende nazionali ed europee e circa 70 Patti di Governance per altrettante famiglie imprenditoriali. A questi numeri si aggiungono circa 2.000 esperti nazionali ed internazionali che ogni anno vengono coinvolti nei 300 eventi realizzati per gli oltre 10.000 manager accompagnati nei loro percorsi di crescita. Il Gruppo beneficia di un patrimonio inestimabile di relazioni internazionali ad altissimo livello nei vari settori di attività, compresi i responsabili delle principali istituzioni internazionali e dei singoli Paesi. Per il quarto anno consecutivo, The European House – Ambrosetti è stata nominata primo think tank italiano privato, tra i primi 10 in Europa e nei primi 100 più apprezzati Think Tank indipendenti su 6.846 a livello globale nell’edizione 2016 del Global Go To Think Tanks Report dell’Università della Pennsylvania.
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he European House - Ambrosetti is a professional Group, operating since 1965, which has grown significantly over the years, thanks also to the contributions of many of its Partners, developing numerous activities in Italy, Europe and the rest of the world. Today the Group has five offices in Italy and many abroad, in addition to other partnerships around the world. For over 50 years we have been working alongside Italian businesses and each year we provide consulting to about 400 clients, including more than one hundred strategic scenarios and studies aimed at Italian and European institutions and companies, and around seventy governance pacts for family-run businesses. In addition, each year about 2,000 Italian and international experts are involved in the 300 events we organize for over 10,000 managers whom we follow in their personal and professional paths to growth. The Group vaunts an invaluable international network of contacts on the highest level in the sectors in which it operates, including top-level decision-makers within multinational institutions and on an individual country level. For the fourth consecutive year, TEH-A has been nominated - in the "Best Private Think Tanks" category - the No. 1 Think Tank in Italy, ranking in the European top ten and ranking in the World top one-hundred independent out of 6,846 Think Tanks globally, in the University of Pennsylvania 2016 Global Go To Think Tank Index Report.
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30 anni, utilizza l'intelligenza artificiale nella diagnosi della malattia di Alzheimer e di Parkinson, aprendo la strada per il futuro della diagnostica e della medicina preventiva. Ha conseguito una laurea in Fisica presso l'Università di Milano Bicocca e ora intende sviluppare algoritmi per la diagnosi di disturbi alimentari o legati all’autismo. www.ibfm.cnr.it
Researcher, Institute of Molecular Bioimaging and Physiology (Italy) Salvatore, born in 1987, obtained a degree in Physics at Milano Bicocca University and obtained a PhD at the Institute of Molecular Bioimaging and Physiology. By letting computers do the thinking with artificial intelligence and machine learning, Salvatore uses AI for automatic diagnosis of Alzheimer's and Parkinson's disease, paving the way for the future of diagnostics and preventative medicine. Given the positive results, is now planning to develop algorithms for diagnosis of autism or eating disorders. www.ibfm.cnr.it
L'intelligenza artificiale a servizio della medicina AI for automatic diagnosis of diseases É possibile la ricerca in Italia? In Italia è possibile fare ricerca. Io sono stato fortunato a trovare un laboratorio di ricerca che ha saputo valorizzare il mio percorso, e credo che, come questo, esistano molte altre piccole realtà che portano avanti la ricerca in Italia con risultati eccellenti. Il tutto, ovviamente, nonostante le difficoltà che - sappiamo - affliggono la ricerca in Italia. Forbes l'ha inserita tra i 30 under 30 più influenti al mondo. Cosa ne pensa? Il riconoscimento è stato un onore per me, ma anche una sorpresa, arrivato inaspettatamente. Credo che questo premio rappresenti un riconoscimento dell'importanza dei molti studi di ricerca come il mio che tentano di fare luce sulle possibili applicazioni dell'intelligenza artificiale in un settore di rilevanza fondamentale come quello della medicina. Com’è venuta l’intuizione di applicare l’intelligenza artificiale alla diagnosi precoce di malattie neurodegenerative? L'idea di applicare l'intelligenza artificiale alla diagnosi precoce di malattie neurodegenerative mi è stata in realtà proposta come progetto di ricerca presso il CNR. Attualmente sono ricercatore del Laboratorio di Innovazione e Integrazione in Medicina Molecolare (INLAB) dell'Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM), il quale fa parte del Dipartimento di Scienze Biomediche del CNR. Sono al CNR con un assegno di ricerca, ho cominciato qui con la mia tesi di laurea magistrale in Fisica, quindi ho proseguito con il dottorato (sempre in Fisica e Astronomia) e adesso (dopo aver conseguito il dottorato a dicembre del 2015), sto proseguendo qui il mio percorso. Sono venuto a conoscenza del laboratorio della Dr.ssa Isabella Castiglioni nel 2010, tramite il corso di Applicazioni della Fisica alla Medicina (allora tenuto dal Prof. Giampiero Tosi), dove la stessa ha tenuto alcune lezioni. Il progetto mi ha entusiasmato, e ho quindi deciso di venire qui a svolgere la mia tesi di laurea magistrale (conseguita a marzo del 2012), per proseguire poi con i 3 anni di dottorato. Devo ringraziare sia la Dr.ssa Castiglioni che il direttore dell'Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR, Prof. ssa Maria Carla Gilardi, per avermi dato l'opportunità di intraprendere questo percorso di ricerca e di sviluppare le mie competenze in questo ambito. Riesce ad avere un po’ di tempo per altri interessi? Sì, tra gli altri interessi che riesco a portare avanti ci sono il teatro (recito in una compagnia teatrale di Nova Milanese) e la fotografia; collaboro inoltre con una compagnia cinematografica di Lissone. Sono sposato con Alice e sono padre di Luca Edoardo, nato il giorno di Natale dello scorso anno. Quale messaggio vorrebbe dare ai giovani? Il campo dell'intelligenza artificiale è un settore relativamente nuovo, in gran parte inesplorato e in continua evoluzione, in grado di rivoluzionare i più differenti ambiti della nostra vita, e sta entrando a far parte della nostra quotidianità. Ad un giovane che volesse fare ricerca, consiglierei di intraprendere un percorso di studi in questo settore.
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Is it possible to work as a researcher in Italy? In Italy it is possible to work as a researcher. I was lucky because I found a research lab which gave value to what I did and I believe that there are also other small organizations that invest on research in Italy reaching excellent results. For sure there are some difficulties in Italy, as everybody knows. Forbes includes you among the 30 under 30 most influencing people in the world. What do you think about it? This was a great honor for me, but it also came as a surprise, totally unexpected. I think that this award represents a recognition for the importance of many research studies which try and shed some light on the possible applications of artificial intelligence in an important sector such as medicine. How did you develop the idea of using artificial intelligence to the early analysis of neurodegenerative diseases? The idea to use artificial intelligence for the early analysis of neurodegenerative diseases was proposed to me as a research project at the CNR. Now I work as a researcher at the Laboratory of Innovation and Integration of Molecular Medicine (INLAB) of the Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM), which is part of the Department of Biomedical Sciences of CNR. I am at CNR with a research check, I started her with my graduate thesis in Physics, then I continued with the doctorate (always in Physics and Astronomy) and now (after having ended my doctorate in December 2015), I am still continuing my studies. I got to know the laboratory of Isabella Castiglione in 2010, thanks to a course of Applications of Physics in Medicine (held by Professor Giampiero Tosi), where she also gave some lectures. I was very excited about the project and so I decided to come here and do my graduate thesis (discussed in March 2012) and then I continued with 3 years of doctorate. I have to thank Isabella Castiglioni and the director of the Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare of CNR, Professor Maria Carla Gilardi, for giving me the chance to start this research study and to develop my knowledges in this field. Do you have some free time for your hobbies? Yes, I have some time for theatre (I am an actor in a theatre company of Nova Milanese) and the photography; I also collaborate with a movie company of Lissone. I am married with Alice and I have a son, Luca Edoardo, who was born on December 25, last year. What is the message who would give to young people? Artificial intelligence is a relatively new sector, mainly unexplored and in continuous evolution. It can bring about important changes in the most different field of our lives and it is becoming part of our everyday life. If young people want to become researchers, I would advise them to focus their studies in this field.
Mahmud Hassani Mahmud, co-fondatore e Managing Director di Mine Kafon Lab, è nato a Kabul nel 1986, dove ha vissuto l'infanzia. A seguito dei conflitti bellici si è spostato con la famiglia prima in Pakistan e Uzbekistan per poi trasferirsi nei Paesi Bassi dove ha ottenuto la cittadinanza. Ispirandosi ai giocattoli a energia eolica creati in casa durante la sua infanzia in Afghanistan, Mahmud ha ideato, con il fratello Massoud, il rivelatore di mine a motore eolico “Mine Kafon”. Il progetto ha guadagnato rapidamente interesse nei media e nel 2012 Mahmud e suo fratello Massoud hanno organizzato una campagna Kickstarter per raccogliere fondi per lo sviluppo, raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo, attraverso interviste, mostre e conferenze. Dopo tre anni di intenso lavoro, nel 2016, ha presentato con il fratello, il "Mine Kafon Drone", un sistema di sminamento aereo senza equipaggio che utilizza un processo in tre fasi per mappare, rilevare, e detonare le mine terrestri. Il "Mine Kafon Drone" è fino a 20 volte più veloce e 200 volte più economico rispetto alle tecnologie disponibili. www.minekafon.org
Co-Founder & Managing Director of Mine Kafon Lab, was born in Kabul where he lived for the first few years of his childhood. 1994, Mahmud’s family flee Afghanistan and started to immigrate to countries like Pakistan and Uzbekistan. After 6 year of traveling, they arrived in The Netherlands. The family received a Dutch nationality. Growing up with his brother Massoud inventing and testing new ideas belong to their daily activities. They have become a strong team over the years, striving to achieve their goals and dreams. Mahmud and Massoud stunned the world with Mine Kafon, a wind powered anti-land mine ball that resembles a dandelion. The design was inspired by the wind powered toys that the brothers used to play with in Kabul. The Mine Kafon project, has evolved into an important tool in raising global awareness of landmines. Reaching millions of people through interviews, lectures and exhibitions around the world. 2016, after three years of hard work, it was finally time to present the Mine Kafon Drone: an unmanned airborne demining system that uses a three-step process to map, detect and detonate land mines. The Mine Kafon Drone is up to 20 times faster and 200 time cheaper than currently available technologies. www.minekafon.org
Sandra Rey 27 anni, è una designer francese che ha fondato “Glowee”. L'illuminazione attualmente rappresenta circa il 10% del consumo di elettricità, e la crescita della popolazione e l'urbanizzazione aumenteranno molto probabilmente il peso di questo aspetto in futuro. Glowee sviluppa una fonte biologica di luce, utilizzando le proprietà bioluminescenti dei microrganismi marini. Glowee offre una materia prima vivente, autosufficiente e che non necessita di infrastrutture, un’autentica rivoluzione nel modo di produrre e consumare la luce. www.glowee.fr
Sandra Rey is a French designer who founded Glowee, a start-up aiming at creating sustainable lighting solutions. Lighting currently accounts for about 10% of electricity consumption and population growth and urbanization is likely to increase its relevancy in future. Glowee develops a biological source of light, using the bioluminescent properties of marine micro-organisms. By enabling bacteria to make light, Glowee offers a living and lighting raw material which is self-sufficient and needs no infrastructures, thus disrupting the way to produce and consume light.
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l sabato sera, nella tre giorni lariana del Forum TEH-A, è sempre atteso con interesse e curiosità dai partecipanti e relatori presenti all'evento. La serata è iniziata con la registrazione della puntata del programma televisivo di Rai1 "Porta a Porta", condotta con la sempre professionalità e grande cultura da Bruno Vespa (quest'anno il tema attualissimo è stato "Immigrazione e crescita: opportunità o minaccia?"). Una numerosa ed attenta platea a seguito il dibattito moderato egregiamente da Bruno Vespa tra l'On. Tremonti, l'On. Gelli e il Presidente della Liguria Toti. A seguire la cena di gala, durante la quale è stato ricordato con un video celebrativo il Premio Nobel per la Pace, Shimon Peres, e alla presenza del Primo Ministro, Paolo Gentiloni, sono stati consegnati i premi "The Peres Heritage Initiative" ai tre giovani talenti che si sono distinti per le loro iniziative. La serata poi si è conclusa con tutti i presenti con il naso all'insù per ammirare il meraviglioso spettacolo pirotecnico.
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uring the three days of the Forum TEH-A, Saturday night is always a very awaited by the participants and the speakers who take part in the event. The evening started with the video record of the TV program “Porta a Porta” produced by the Italian TV channel Rai and presented by Bruno Vespa with his usual professional skill (this year the subject is very topical, that is “Immigration and growth: a chance or a threat?”). The audience was very attentive and followed the debate very well moderated by Bruno Vespa among On.Tremonti, On. Gelli and the president of the Liguria region Toti. Then the gala dinner, during which the Nobel prize winner, Shimon Peres, was honored with a video and in the presence of the Prime Minister, Paolo Gentiloni, were given the prizes “The Peres Heritage Initiative” to three young innovators who have distinguished themselves with important projects. At the end of the evening all the participants admire the beautiful fireworks.
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NEWS
È TEMPO DI SHARING ECONOMY di Antonietta Donia
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’economia della condivisione si diffonde sempre più e genera nuovi stili di vita, che tengono conto degli aspetti economici, della socializzazione e della salvaguardia dell’ambiente. Anche se non mancano le zone grigie. La sharing economy è un fenomeno in continua crescita. Nata per affrontare le sfide della crisi economica e promuovere forme di consumo più consapevole, l’economia della condivisione è oggi una realtà in molti paesi, tra cui l’Italia. Gli ambiti coinvolti nella sharing economy sono molteplici: dall’affitto breve della casa, al noleggio dell’auto, dal ristorante domestico ai servizi di consegna. Un esempio per tutti è rappresentato dal car sharing: ci sono proprietari che offrono a noleggio la propria auto quando non viene utilizzata e case automobilistiche che, visto il successo di questa nuova modalità, si stanno attrezzando per predisporre i veicoli al car sharing, grazie a tecnologie innovative installate sulle auto. Sono tre le parole chiave dell’economia della condivisione: benessere sociale, consumo consapevole, riduzione degli sprechi. Sono le persone a incontrarsi per scambiare e condividere (la cosiddetta piattaforma), creando una community che ha una convenienza, cioè trae vantaggio economico e/o di esperienza e utilizza la tecnologia (web e piattaforme digitali) come mezzo di incontro (spesso tra sconosciuti), abbattendo distanze fisiche, e non solo. La sharing economy è oggi una realtà affermata in Italia: secondo dati recenti nel nostro paese sono attive oltre 200 piattaforme, per un giro d’affari stimato in circa 3,5 miliardi di euro, con prospettive di crescita fino a 25 miliardi di euro al 2025. A livello europeo, gli esperti stimano che le transazioni arriveranno a 570 miliardi al 2025, tenendo conto dei
cinque principali settori (finanza, alloggi, trasporti, servizi domestici e professionali). In base a un’indagine condotta nel 2016, in Italia i settori più coinvolti nell’economia della condivisione sono i trasporti (18%), il turismo (12%), i servizi alle persone (16,6%), la cultura (9,4%). I servizi collaborativi hanno cominciato a diffondersi in Italia tra il 2012 e il 2013. Sono utilizzati soprattutto dai giovani (il 74% ha meno di 44 anni). L’83% degli utenti utilizza le piattaforme via Internet e il 17% tramite app. Gli uomini rappresentano il 56% degli utilizzatori. Il profilo di istruzione è alto e la maggioranza vive nel Nord Italia. La sharing economy è sotto la lente di osservazione ed è in costante crescita. Secondo gli esperti, sicuramente è una risposta alla crisi economica e potrà portare benefici sociali ed economici, oltre che occupazionali, coinvolgendo le amministrazioni pubbliche, le imprese, i nuovi business, le comunità e i singoli cittadini. Restano però aperti alcuni versanti, legati alla regolamentazione: dagli obblighi fiscali al rispetto dei diritti dei lavoratori e della concorrenza, tutti aspetti trattati a livello nazionale dai paesi coinvolti e allo studio delle istituzioni europee per attuare linee guida che permettano al settore di svilupparsi adeguatamente. Una particolare forma di economia della condivisione vive oggi uno sviluppo esponenziale: è il crowdfunding, forma di finanziamento dal basso che mobilita le persone e le risorse. Si sta affermando come una delle forme più diffuse ed efficaci di finanziamento di progetti imprenditoriali e creativi, ed è diffusa anche in Italia, soprattutto per finanziare iniziative editoriali, progetti scolastici, culinari, la filmografia, il restauro delle opere d’arte e la realizzazione di progetti scientifici.
THE TIME IS RIPE FOR SHARING ECONOMY
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he sharing economy is more and more popular and brings new life styles, which include economic aspects and aspects linked to the social life and the environment safeguard. Even though there are still some unknown areas.The sharing economy is a growing phenomenon. It was born to face the challenges of the economic crisis and to promote more conscious consumption forms, today the sharing economy is present in many countries, including Italy. The sharing economy affects many different fields: from the short rent of the house, to the car hire, from the restaurant at home to the delivery services. An simple example is the car sharing: there are car owners who rent their car when it is not used and car companies that, considering the success of this new trend, are organizing cars to be used for the car sharing, thanks to innovative technologies installed on the cars. There are three key words of the sharing economy: social well-being, conscious consumption, reduction of waste. People meet to share (the so-called platform) creating a community that is convenient, which implies an economic advantage and uses technology (web and digital platform) as a mean to meet (often people who don’t know each other), overcoming physical and non-physical distances. Today the sharing economy is an accomplished reality in Italy: according to the recent data regarding our country there are over 200 active platforms, the turnover is about 3,5 billion Euro, with a growth potential up to 25 billion Euro in 2025. At European level, experts estimate that the transactions reach 570 billion in 2025, referring to
the five main sectors (finance, hospitality, transports, home and professional services). According to a survey carried out in 2016, in Italy the sectors involved in the sharing economy are transports (18%) tourism (12%) services for the people (16,6%) culture (9,4%). The collaboration services started growing in Italy between 2012 and 2013. They are mainly used by young people (74% of the people are younger than 44 years old). 83% of them uses platforms in the Internet and 17% in the apps. Men accounts for 56% of the users. The level of education is high and most of the people live in the north of Italy. The sharing economy is still studied and it is on the rise. According to the experts, it represents a reaction due to the economic crisis and it can bring about social and economic benefits, as well as employment benefits, involving public administrations, enterprises, new businesses, communities and single citizens. Anyway there are still some aspects linked to the regulation that has to be clarified: from the tax liability to the respect of the workers’ rights and of the competition, all aspects have to be handled at national level by the countries involved and at European level to set guidelines in order to let this sector develop in the proper way. A particular form of sharing economy is now growing very fast: it is the crowdfunding, a way to collect money which involves people and resources. It is considered to be very popular and very successful for those who look for a way to finance editorial initiatives, school projects, food project, movies, restoration of works of art and the development of scientific projects.
FOOD AND DRINK
Villa d'Este
A Culinary Experience foto Archivio Villa d'Este
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Culinary Experience” è il titolo del volume pubblicato da poco da Villa d’Este, nato da un’idea dell’Hotel in collaborazione con l’Executive Chef Michele Zambanini. Quello che si scopre sfogliando le pagine patinate del cofanetto è la sorpresa di un racconto, di "un'esperienza culinaria" e non un tradizionale libro di cucina. Attraverso quest’ultima pubblicazione l’Hotel regala ai suoi lettori ricordi e momenti scanditi da delizie culinarie ed esperienze uniche non solo per il palato ma per tutti i sensi. Villa d’Este resta protagonista indiscussa di ogni pagina, non solo scenario d’incanto dove il tempo è scandito dal ritmo delle onde del lago. L’opera, interamente in inglese a sottolineare la vocazione internazionale dell’Hotel, è la quinta di una serie di volumi di cucina realizzati nel corso degli anni. I libri precedentemente pubblicati si occupavano principalmente delle ricette che l’allora Executive Chef realizzava e selezionava per la clientela dell’albergo, in alcuni casi raccontando anche l’origine, i metodi e i segreti per la preparazione di piatti ricercati, ideati per un pubblico esigente, ricette della tradizione oppure dal sapore internazionale, ripensati e riproposti da una delle cucine più rinomate al mondo. Quest’ultimo volume, invece, non contiene ricette; rievoca
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l'atmosfera di un’eleganza senza tempo, emblema del celebre albergo, consegnando al lettore un piccolo ma prezioso tesoro fatto di storie, curiosità e ricordi legati all’Hotel, ai piatti e agli ingredienti che danno loro vita. Un "viaggio" simbolico dalla colazione sino al dopo cena, passando dai tre ristoranti, ognuno con le proprie peculiarità. Il viaggio comprende una sosta al tavolo dello Chef con la lezione di cucina, prosegue con un pranzo riservato in una delle esclusive ville private dell’Hotel ed un cocktail al Bar, terminando poi con una visita al jardin potager. Un percorso enfatizzato da belle fotografie a colori e in bianco e nero. Cosa resta sfogliando l’ultima pagina? All’ospite la voglia di tornare per riprovare le stesse emozioni mentre al lettore che non vi è mai stato il desiderio, un giorno, di visitare Villa d’Este. “A Culinary Experience” è disponibile al Gift Shop dell’Hotel ed è contenuto in un raffinato cofanetto color ghiaccio evocando l’acciaio delle nuove cucine dell’albergo. L’immagine di una forchetta d’argento, discretamente in rilievo, viene ripresa anche sulla copertina del libro a creare un continuum, filosofia tanto cara al cinque stelle di Cernobbio, capace di innovarsi sempre pur nel rispetto della tradizione e senza tradire i propri valori.
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Culinary Experience” is the title of the book published by Villa d’Este in 2017, the idea of this book came from the Hotel in collaboration with the Executive Chef Michele Zambanini. While you read the book, you discover that it is a story, “a culinary experience”, and not a simple culinary book. With this recent publication the Hotel donates to the readers the presentation of memories and moments of culinary delicacies and unique experiences for the palate, through the presentation and the knowledge of the chef and his staff, but also through the pleasure of the attentive observation of refined spectators. Villa d’Este, undiscussed protagonist of every single page, not only beautiful set and center of every story held on Lake Como, where the time is beaten by the waves of the lake. The work is in English and it is the fifth of a set of books published through the years. The books previously published were about the recipes that the Executive Chef cooked and then selected for the hotel guests, telling the origin, the methods and the secrets on the preparation of the special dishes, created for demanding guests, recipes of the local tradition or international dishes, studied according to the high quality standards which meets the requirements of one of the most famous restaurant in the world. Instead this last book is about the atmosphere of a timeless elegance symbol of the Hotel and of the best Italian hospitality, the reader receives a small but precious treasure made of stories, curiosities and memories linked to the recipes, to the dishes and to the ingredients. From breakfast to lunch and then dinner, you get the chance to know the three restaurants of the hotel, each with its characteristics. A symbolic journey which includes cooking lessons by the Chef in the private room, located in one of the most exclusive villa of the Hotel to end with a curious photo walk in its garden.
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INFO
The book "A Culinary Experience" is available at the Villa d'Este Gift Shop Tel. +39 031 348 783 www.villadeste.it giftshop@villadeste.it
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C U LT U R A
THE MASTER’S TOUCH Un linguaggio comune per definire la maestria artigiana Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous Foundation, photo by Emanuele Zamponi
di Alessandra de Nitto foto di Peter Elovich, Dario Garofalo, Susanna Pozzoli, Emanuele Zamponi
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a Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, presenta a livello internazionale l’importante ricerca, già pubblicata in Italia presso Marsilio Editori e ora tradotta in inglese, riveduta, ampliata e illustrata, dedicata a un’originale e complessa riflessione sulla maestria artigiana. Questa indagine completamente inedita, sviluppata da Alberto Cavalli, Executive Director di Michelangelo Foundation e Direttore di Fondazione Cologni, con Giuditta Comerci e Giovanna Marchello, ricercatrici e curatrici di progetti culturali, ha definito un format di valutazione dell’eccellenza nel mestiere d’arte, proponendo una sorta di
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matrice condivisibile e il più possibile oggettiva, basata sullo studio e la comparazione della legislazione europea, dei disciplinari di produzione, delle competenze territoriali: per arrivare a coniare una serie di terminiconcetti fondativi dell’eccellenza. L’indagine è ampiamente suffragata dalle opinioni di molti autorevoli esperti del settore, dalla ricerca sociologica a campione condotta sulla percezione dei mestieri d’arte da parte del pubblico e soprattutto dal fondamentale contributo di alcuni importanti maestri d’arte, chiamati a verificare preliminarmente la validità della matrice e del relativo sistema di valutazione. L’ambizione è stata quella di mettere a punto uno strumento di compren-
sione anzitutto, ma anche di giudizio, che sia utile in primo luogo proprio a chi si ponga come obiettivo il raggiungimento dell’eccellenza. Undici dunque i fondamentali criteri di valutazione individuati: tradizione, creatività, artigianalità, innovazione, territorialità, interpretazione, competenza, originalità, talento, autenticità, formazione. “Cercare di valutare l’eccellenza artigianale, come questo lavoro propone, significa provare a fornire uno strumento di analisi che possa contribuire a una promozione del merito e dell’abilità dei maestri, e che possa sostenerli nella trasmissione di questa conoscenza’, scrive Franco Cologni, Presidente dell’omonima fondazione e mentore del progetto, auspicando il ricono-
A destra, la copertina del libro
scimento del ruolo chiave di queste figure nella nostra economia e nella nostra cultura. Ben ventidue i maestri intervistati in questa nuova edizione inglese: una rappresentanza straordinaria delle molte declinazioni del grande savoir-faire artigiano, dalla ceramica alla liuteria alla gioielleria, dall’alta moda alla pelletteria alla modisteria, dalla lavorazione dei metalli all’ebanisteria, dall’orologeria alla sartoria maschile al ricamo. Tra loro, molte eccellenze premiate e riconosciute nei relativi settori di attività. Fra i dodici maestri italiani della prima edizione spiccano due eccellenze del territorio comasco: il Maestro Pierluigi Ghianda, il grande “poeta del legno” da poco scomparso, la cui attività di eccelso ebanista continua nella Bottega Ghianda, rilevata da Romeo Sozzi sotto la direzione artistica di Michele De Lucchi; e la Maestra merlettaia Renata Casartelli, oggi presidente del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, artigiana d’eccezione, studiosa e infaticabile animatrice della diffusione e tutela del settore. Accanto ai maestri italiani troviamo inoltre dieci grandi nomi provenienti da Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Portogallo, che Giovanna Marchello ha incontrato nei loro atelier, raccogliendone le preziose riflessioni e testimonianze. Testimonianze che non soltanto trasmettono esperienza, competenza e passione straordinarie, ma che raccontano anche vite d’eccezione, interamente spese nella ricerca del bello, fatto a regola d’arte. Ed è toccante conoscere questi maestri anche attraverso gli intensi ritratti fotografici, che impreziosi-
scono ancor più questa nuova edizione destinata alla distribuzione all’estero con Marsilio/Rizzoli International. Barbara Geary Truan, Segretario Generale di Michelangelo Foundation, afferma con convinzione: “Questo libro rappresenta un significativo passo avanti verso un approccio metodologico e scientifico alla definizione dell’eccellenza nei mestieri d’arte. Ci offre il modo di identificare i nostri maestri e valorizzarli come figure emblematiche, modelli per le prossime generazioni. La speranza degli autori e nostra è che il riconoscimento e la promozione dei migliori talenti artigiani potrà dare nuova linfa all’intero settore dell’alto artigianato artistico in Europa e non solo”. Preservare il prezioso
saper fare degli artigiani, favorirne il dialogo con i designer, promuoverne la visibilità per creare nuove opportunità di lavoro: con queste finalità è nata infatti la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, organizzazione internazionale non profit che si propone di creare un autentico movimento culturale capace di diffondere nel mondo i valori del saper fare e della creatività. La pubblicazione di “The Master’s Touch. Essential elements of artisanal excellence” si inscrive nell’ambito di un ricco programma in corso di definizione a cura della Fondazione ginevrina, che prevederà iniziative editoriali, mostre, convegni, progetti di comunicazione e di formazione.
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Dinis Pereira, ricamatrice
Gio Batta Morassi, liutaio
Filippo Villa, gioielliere
Elena dal Cortivo, rosette in pergamena per liuteria
Gabriella Sacchi, ceramista
Marc - Jens Biegel, gioielliere
THE MASTER’S TOUCH A common language to define artisan mastery
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ichelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, in collaboration with Fondazione Cologni, is presenting a revised, expanded and illustrated version of a research-based book first published in Italy by Marsilio Editori. In this new, English version, authors Alberto Cavalli, executive director of Michelangelo Foundation and Fondazione Cologni, working with Giuditta Comerci and Giovanna Marchello, devised a format to asCarlo Andreacchio e suo figlio Massimiliano, sarti
Ludovic Avenel, ebanista
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sess excellence in artistic crafts via a criteria based on European legislation, production regulations and local jurisdiction, consisting of a series of terminology to define excellence. The investigation undertaken in the book received the support of many distinguished experts, sociological research on the perception of craftwork and by some master craftsmen and women themselves. The eleven criteria for individual assessment include: tradition, Alessandro Rametta e Andrea Capriotti, metal sculptors
creativity, craftsmanship, innovation, territory, interpretation, competence, originality, talent, authenticity, training. "Trying to assess artisan excellence means attempting to offer an instrument of analysis that helps promote the aptitude and ability of masters and can assist them to pass on this knowledge," writes Franco Cologni. As many as twenty-two masters were interviewed for this new, English version. Among the twelve Italians, two excel-
Pino e Raffaella Grasso, ricamatori
Philippe Dufur, orologiaio
Caterina Crepax, paper artist
Renata Casartelli, merlettaia
Eugenio Monti Colla, marionettista
Gérard Desquand, incisore
José Luis Bazán, artigiano della pelle
Ulike Dederer, liutaia
lences from Como area stand out: the recently passed Maestro Pierluigi Ghianda whose mastery as cabinet-maker continues at Bottega Ghianda, taken over by Romeo Sozzi with Michele De Lucchi as artistic director; and lace maker Renata Casartelli, a craftswoman of distinction and president of Comitato per la Promozione del Merletto, promoting and protecting the art of lace making in Cantù. Next to Italian masters are ten great names from
France, Spain, UK, Germany, Switzerland and Portugal. It is a moving experience to get to know these masters also through their intense portraits that embellish this new edition. Barbara Geary Truan, the General Secretary of Michelangelo Foundation, says, "This book is a significant step forward leading to a methodical and scientific approach to define excellence in artistic crafts. It offers us a way to identify and appreciate our master artisans
Elke Dannenberg, decoratrice di porcellana
Sophie Beale, modista
Keith Levett, sarto
as emblematic figures, as models to inspire future generations." Preserving the precious know-how of master artisans, facilitating exchange with designers, promoting visibility are the main objectives of Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, an international, non-profit, organisation that aims to catalyse a cultural movement capable of spreading the values of craftwork and creativity around the world.
Pierluigi Ghianda, ebanista
Lorenzo Rossi, liutaio
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LUCIANO PIROVANO
BOLTON ALIMENTARI
Sulla giusta rotta
di Antonietta Donia foto Archivio Bolton Alimentari
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olton Alimentari è conosciuta nel mondo per il marchio Rio Mare e ha da sempre una forte sensibilità sul tema della sostenibilità. Nel 2011 Lei ha partecipato attivamente al lancio del progetto di Corporate Social Responsibility denominato “Qualità Responsabile”. Quali sono i pilastri su cui poggia tale progetto e come si articola? Per noi di Bolton Alimentari la sostenibilità è sempre stata parte integrante dell’identità aziendale. Un approccio naturale che abbiamo tradotto in filosofia di business con la nascita del progetto “Qualità Responsabile”, che rappresenta il nostro approccio strategico alla sostenibilità. Il progetto, nato nel 2011, ha l’obiettivo di trasferire a tutti gli stakeholder dell’azienda il concetto di una qualità a 360°, perseguita responsabilmente lungo tutta la filiera ponendo massima attenzione alle tematiche sociali e ambientali, dal reperimento della materia prima fino a quando il prodotto arriva sulla tavola dei consumatori. Tale approccio si articola lungo quattro direttrici fondamentali: l’impegno per una pesca responsabile e la tutela dell’ecosistema marino, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle persone e l’impegno per la corretta alimentazione. Un percorso condiviso a tutti i livelli aziendali e anche fuori dal Gruppo, attraverso un’intensa attività di ascolto delle aspettative e bisogni dei nostri stakeholder e che ci ha portato alla redazione del terzo Rapporto Socio-Ambientale. Si tratta quindi di un approccio strategico
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per la Qualità a 360°: in che modo il progetto “Qualità Responsabile” ha contribuito a far espandere il business all’estero e, al contempo, ha consentito di acquisire una profonda conoscenza della catena di approvvigionamento? Il progetto “Qualità Responsabile", che riguarda tutti i 50 Paesi in cui Bolton Alimentari opera, è stata una leva fondamentale per l’espansione del business all’estero. La sensibilità degli stakeholder esteri sul tema della sostenibilità, in particolar modo NGO e retailers, è infatti stata una delle variabili principali che ci ha spinti ad intraprendere un percorso di sostenibilità. Il nostro approccio alla sostenibilità ci ha poi permesso di valorizzare la nostra catena di approvvigionamento attraverso il lancio di linee di prodotto che sono andate a valorizzare particolari metodi di pesca a ridotta pesca accidentale come il tonno pescato a canna. La sua recente nomina a presidente del consiglio di amministrazione di ISSF (International Seafood Sustainability Foundation) testimonia e rafforza l’impegno dell’azienda nell’ambito della sostenibilità della pesca e della tutela dell’ecosistema marino. Quali risultati sono già stati conseguiti e secondo quali direttive si svilupperà nel futuro questo impegno? ISSF è stata creata nel 2009 e siamo orgogliosi di essere stati tra i membri fondatori di questa organizzazione che ad oggi è di gran lunga il punto di riferimento globale per la sostenibilità
della pesca del tonno. ISSF ha giocato un ruolo fondamentale nel mettere attorno allo stesso tavolo tutti gli attori della filiera a livello globale per discutere di sostenibilità e mettere in atto misure di conservazione della risorsa sempre basate su un approccio scientifico. Oltre 30 misure sono state emesse da questa organizzazione alle quali le participating companies, come Bolton, devono aderire e per le quali sono auditate da ente terzo. In particolare nel 2016, ISSF ha raggiunto ottimi risultati e fatto progressi in tutte e tre le sue aree d’azione. Per quanto riguarda la scienza e la sostenibilità della pesca del tonno, ha portato avanti progetti sulla riduzione della pesca accidentale; nell’area della trasparenza ha aumentato il numero di barche inserite nel ProActive Vessel Register (PVR). Infine nell’area della sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità, ISSF è stata in grado di aumentare il numero di stakeholder coinvolti nelle loro attività e di portare all’azione gli organismi governativi che regolano le aree di pesca. Come Bolton siamo risultati in “full compliance” per quanto riguarda il rispetto delle misure della ISSF e per il futuro ISSF continueremo a supportate ISSF, il suo approccio scientifico volto a migliorare la sostenibilità dei metodi di pesca e a sviluppare aree di pesca sempre più sostenibili. Supporteremo infine ISSF per aumentare il numero di armatori coinvolti al suo interno con l’obiettivo di avere sempre un maggior impatto sull’intera industria globale. Gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’u-
tilizzo di tecnologie all’avanguardia sono due aspetti centrali nella strategia dell’azienda. Come vengono attuati sulla filiera e in particolare nello stabilimento di Bolton Alimentari di Cermenate? Da sempre investiamo in ricerca e sviluppo con l’intento di implementare tecnologie in grado di migliorare le nostre performance e studiare nuovi prodotti. Fiore all’occhiello di questa strategia è lo stabilimento produttivo di Cermenate (Como), il più grande e tecnologicamente avanzato d’Europa e ad oggi tra i più moderni al mondo, che occupa oltre 500 dipendenti. È proprio a Cermenate che viene inscatolato il tonno Rio Mare e qui si concentrano le principali attività operative, dalla supply chain alla pianificazione, acquisti, logistica, controllo qualità, ricerca e sviluppo. Come azienda leader è nostro dovere avere un elevato tasso di innovazione per cogliere i più importanti trend a alimentari che riteniamo essere in gran parte grandi opportunità per sviluppare la nostra categoria (es. ricerca prodotti salutari, pronti, etc…). Lo stabilimento di Cermenate è il luogo in cui nascono i nostri prodotti e le innovazioni tecnologiche, si pensi per esempio al Leggero e SuperNaturale, due prodotti perfettamente in linea con i trend alimentari basati su una speciale tecnologia. Lo stabilimento di Cermenate è fortemente coinvolto in progetti per ridurre l’impatto dei nostri processi produttivi e distributivi. A Cermenate abbiamo concentrato il nostro impegno nell’utilizzo di energie provenienti da fonti rinnovabili, nel recupero dei rifiuti generati dallo stabilimento - che oggi è superiore al 99,8% -, nella diminuzione dei consumi di acqua e di materie prime per unità di prodotto finito e nella razionalizzazione dei trasporti. Negli anni, insieme ai nostri fornitori, abbiamo svolto un intenso lavoro per migliorare le performance legate alle confezioni; in particolare per quanto riguarda la banda stagnata, si risparmiano ogni anno circa 44 tonnellate di materia prima, grazie allo sviluppo di progetti volti a ridurre lo spessore delle lattine. Consapevole che l’acqua potabile è un bene sempre più prezioso che va preservato per il futuro, inoltre, da anni lavoriamo per ridurre progressivamente il consumo di questa risorsa. A Cermenate - dove l’acqua è impiegata nelle fasi di scongelamento e sterilizzazione e per il funzionamento degli impianti e la loro pulizia – negli ultimi 6 anni si è ridotto del 30% circa il consumo di acqua utilizzata per realizzare un’unità di prodotto finito (m3 acqua/tonnellata di prodotto finito) e si sta lavorando per
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applicare alcune tecnologie innovative al fine di sostituire al 100% l’acqua nella fase di scongelamento degli ingredienti. Per il suo sistema di tracciabilità all’avanguardia, Bolton Alimentari è stata la prima azienda italiana produttrice di tonno (e tra le prime al mondo) ad aver ottenuto la certificazione internazionale ISO 22005. Come si attua il sistema e in che modo proseguirà l’impegno per estenderlo? L’ottenimento della prestigiosa certificazione internazionale ISO 22005 (Sistema di rintracciabilità nelle filiere agroalimentari) per il nostro sistema di tracciabilità ci pone come azienda all’avanguardia in tema di pesca sostenibile e sicurezza alimentare. Questo importante progetto, che coinvolge oltre 500 referenze prodotte su 10 linee produttive, permette infatti di ricostruire la storia di ogni confezione, oltre a mettere in relazione dati, analisi e controlli lungo tutta la filiera. Infatti, grazie ad un processo che sfrutta tutte le potenzialità digitali di mappatura, conservazione dei dati e connessione in tempo reale, verifichiamo ed esaminiamo tutti i nostri fornitori a livello globale monitorando e controllando tempestivamente i dati sugli approvvigionamenti, compresi quelli relativi alla diversificazione dei metodi di pesca utilizzati, delle specie di tonno e delle area di pesca. Grazie a questo sistema, i consumatori possono conoscere, per ogni singolo prodotto di Rio Mare, tutte le informazioni relative alla provenienza della materia prima attraverso i siti web www.
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riomare.it e www.riomare.com e l’azienda è in grado di valutare in qualsiasi momento la qualità del lavoro svolto dai suoi fornitori lungo la filiera produttiva e, in caso di eventuali difetti su una confezione, ha la capacità di risalire in tempi brevi alle altre analoghe, caratterizzate dallo stesso percorso e dalla stessa biografia, per porvi rimedio prima che queste siano messe in commercio. Inoltre, la tracciabilità è uno dei principali strumenti di lotta alla pesca illegale e di gestione sostenibile delle aree di pesca ed è quindi indispensabile per garantire la tutela dell’ecosistema marino. Questo importante traguardo ci permette infatti di controllare in tempo reale la materia prima utilizzata nei nostri prodotti, di monitorare costantemente lo stato di avanzamento dei nostri impegni per una pesca sostenibile e di comunicare ai nostri consumatori, in maniera trasparente e credibile, dati certificati da un importante ente terzo indipendente come DNV GL. Si tratta di uno sforzo imponente, se si considera che sono oltre 3 milioni le lattine prodotte giornalmente nello stabilimento di Cermenate. Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e tracciabilità Bolton Alimentari e WWF hanno dato vita a una partnership. In cosa consiste questo accordo? Quali altri accordi sono attivi e quali si prevede verranno attuati nel prossimo futuro? Convinti che un’azienda leader come Bolton Alimentari abbia la responsabilità di impegnarsi
per la sostenibilità della pesca e la salvaguardia della salute degli oceani, riteniamo la collaborazione con un’importante organizzazione come WWF fondamentale per implementare la nostra road map per l’approvvigionamento sostenibile. La partnership, infatti, permetterà di aumentare la percentuale di prodotti ittici pescati in modo sostenibile, di garantire una migliore gestione delle fishery e di incrementare la trasparenza lungo l’intera catena di fornitura, sensibilizzando anche i consumatori sull’importanza della pesca sostenibile. Ci siamo impegnati ad aumentare costantemente la percentuale di prodotti certificati provenienti da pesca sostenibile con l’obiettivo di avere entro il 2024 il 100% di tonno proveniente da aree di pesca certificate MSC o da solidi progetti di miglioramento della pesca (FIP – Fishery Improvement Projects), finalizzati all’ottenimento della certificazione MSC. Un percorso di durata quadriennale, che coinvolgerà tutti i brand di Bolton Alimentari (Rio Mare, Palmera, Saupiquet) e si svilupperà in diversi paesi. A testimonianza, infine, della nostra volontà di proseguire lungo la rotta della sostenibilità già tracciata negli ultimi anni, abbiamo preso un impegno simile anche per le altre specie ittiche utilizzate per i nostri prodotti, ovvero salmone, sgombro e sardine. Bolton Alimentari è particolarmente attenta anche agli aspetti sociali e alla corretta alimentazione, oltre che alla sostenibilità, all’ambiente e alla tracciabilità. Come si concretizza questo impegno e quali strumenti si
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BOLTON ALIMENTARI utilizzano per informare e per dialogare con i consumatori? Prestiamo particolare attenzione a tutte le persone e le comunità coinvolte lungo la filiera produttiva, che si tratti di nostri dipendenti o di quanti partecipano alle attività aziendali in paesi lontani. Tutti i nostri fornitori devono sottoscrivere e garantire il rispetto del Codice Etico e della Politica sui Diritti Umani del Gruppo Bolton, di cui facciamo parte. Inoltre, abbiamo adottato un modello di gestione dei nostri approvvigionamenti e delle nostre produzioni improntato alla filosofia della sostenibilità e della generazione di valore condiviso lungo tutta la filiera produttiva. Questo modello di business ha permesso la crescita delle economie locali dei Paesi in via di sviluppo valorizzando la grande risorsa naturale costituita dal tonno, che in questi paesi rappresenta, spesso, una delle ricchezze più significative. La produzione dello stabilimento di Cermenate infatti è interamente basata sull’utilizzo di filetti di tonno precotti (loins) che vengono lavorati a mano nei luoghi di pesca, con positive ricadute sull’economia locale sia direttamente con la creazione di posti di lavoro presso gli impianti produttivi sia indirettamente con tutti i servizi di cui le fabbriche necessitano. L’impegno verso le comunità locali è tuttavia forte anche in Italia: da molti anni sosteniamo il Banco Alimentare donando le eccedenze della nostra produzione e i prodotti non vendibili provenienti dai punti vendita della GDO, impegno che ha raggiunto 1.600.000 di lattine donate. Inoltre, attraverso il programma Siticibo recuperiamo i pasti non consumati dalla mensa dello stabilimento di Cermenate per un totale di oltre 14.000 pasti donati e dal 2012 partecipiamo con i nostri dipendenti alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare attraverso l’iniziativa “Adotta un supermercato”.
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The Right Course
r Pirovano, Bolton Alimentari is known thanks to the brand Rio Mare and to its attention to sustainability. What are the basis for the development of its sustainability project? Bolton Alimentari considers sustainability one of the key elements of the company identity. A natural approach that we adopt through the project “Responsible Quality”, which represents our strategic approach towards sustainability aiming at transferring to all the company stakeholders the idea of quality at 360°. How does the project “Responsible Quality” contribute to increase the business chances abroad and at the same time, let you follow up the entire supply chain? The “Responsible Quality” project, involves all the 50 Countries where Bolton Alimentari works and it represents a fundamental element for the development of the business abroad. Our approach towards sustainability gave us the opportunity to create value through the entire supply chain. After you have been appointed Chairman of board of directors of ISSF (International Seafood Sustainability Foundation)what are the goals you already achieved and what are the projects for the future? ISSF has played an integral role in bringing together diverse players when it comes to sustainable tuna – from industry, science, governments and the conservation community -bringing these groups around the same table to tackle issues like bycatch and IUU fishing. And that catlayzes concrete efforts, when it comes to science and advocacy that promote the long-term protection
and sustainable use of global tuna stocks. The investments in research and development as well as the use of brandnewtechnologies are two main aspects of our company strategy. How are they applied in the industry and in the plant of Bolton Alimentari in Cermenate? We have always invested in research and development aiming at implementing technologies which can improve our performances and study new products. The plant in Cermenate (Como) is a good example of this kind of strategy, it is the biggest and the most advanced in Europe and also one of the most modern in the world with 500 employees. Thanks to its cutting-edge traceability system, Bolton Alimentari was the first Italian company which produces tuna (and among the first one in the world) which obtained the international certification ISO 22005. Can you explain us about this commitment? The prestigious international certification ISO 22005 (Traceability system in the food chain), that involves over 500 references produced out of 10 production lines, allows us to trace real time information regarding every single can. To contribute to the achievement of the sustainability and traceability Bolton Alimentari and WWF set a partnership. What sort of agreement do you have? We think that the collaboration with a credible international organization such as WWF is fundamental to implement our sustainable sourcing roadmap. The partnership aims at increasing the percentage of our tuna coming from MSC certified fisheries or from robust fishery improvement projects (FIPs).
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L’IMPEGNO DI BOLTON ALIMENTARI PER LA SOSTENIBILITÀ DELLA PESCA E LA TRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI ITTICI
VERSIONE QUADRICROMATICA
di Antonietta Donia foto Archivio Bolton Alimentari
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olton Alimentari, nota in Italia e nel mondo per il marchio Rio Mare e da sempre impegnata sul tema della tutela dell’ecosistema marino, prosegue e rafforza l’impegno per la sostenibilità della pesca e per la tracciabilità delle materie prime utilizzate nei propri prodotti. Consapevole della responsabilità verso le persone e l’ambiente, Bolton Alimentari ha concretizzato il proprio forte impegno sul tema della sostenibilità avviando nel 2011 il progetto di Corporate Social Responsibility “Qualità Responsabile” con lo scopo di trasferire a tutti gli stakeholder dell’azienda il concetto di qualità a 360°, da perseguire lungo tutta la filiera. Il progetto "Qualità Responsabile" riassume le sue azioni in quattro ambiti: la pesca e la tutela dell’ecosistema marino, il rispetto dell’ambiente, delle persone e la corretta alimentazione. Per quanto riguarda nello specifico la pesca sostenibile, Bolton Alimentari ha partecipato alla fondazione di ISSF (International Seafood Sustainability Foundation), dal 2009 punto di riferimento mondiale sul tema della sostenibilità della pesca del tonno. A conferma dell’impegno profuso, da giugno 2017 Luciano Pirovano, International Marketing & Corporate Social Responsibility Director di Bolton Alimentari, ha assunto il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione della prestigiosa fondazione. La pesca sostenibile, per Bolton Alimentari, ha tra i propri pilastri una politica di diversificazione delle tecniche di pesca, delle specie pescate e delle aree di approvvigionamento, così da garantire l’equilibrio delle risorse. Bolton Alimentari crede fortemente nella regolazione delle pratiche di pesca e nella trasparenza, quindi adotta le risoluzioni indicate da ISSF e si impegna ad acquistare il 100% del proprio tonno da barche attente alla sostenibilità e iscritte nel Proactive Vessel Register (PVR). Tale registro consente di verificare la presenza di buone prassi, come la formazione dei capitani sulla pesca sostenibile e la presenza di osservatori a bordo per il monitoraggio delle operazioni di pesca. L’azienda
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inoltre ha siglato una nuova partnership internazionale con WWF, per garantire una pesca sempre più sostenibile ed incrementare la tracciabilità dei prodotti ittici. La partnership avrà l’obiettivo di implementare la road map aziendale per l’approvvigionamento sostenibile di prodotti ittici e raggiungere il traguardo di rifornirsi al 100% di risorse pescate in maniera sostenibile. Un percorso di durata quadriennale, che si svilupperà in diversi Paesi e coinvolgerà tutta la produzione dell’azienda. Bolton Alimentari è costantemente impegnata per assicurare la completa tracciabilità del pesce utilizzato nei propri prodotti e ha sviluppato un sistema all’avanguardia nel settore che l’ha portata ad essere la prima azienda italiana, e tra le prime al mondo, ad aver ottenuto da DNV GL la certificazione ISO 22005 (Rintracciabilità della Filiera agroalimentare) per la filiera del tonno. Il sistema consente di tracciare, dal porto allo stabilimento produttivo di Cermenate (Co-mo) oltre 500 referenze su 10 linee produttive e di ricostruire la storia di ogni confezione, oltre a mettere in relazione dati, analisi e controlli lungo tutta la filiera. Grazie a questo sistema i consumatori possono conoscere, facendone richiesta sui siti web dell’azienda, per ogni singolo prodotto di Rio Mare, tutte le informazioni relative alla provenienza della materia prima: il tipo di nave utilizzata per la pesca, la sua nazionalità, la zona geografica, la data di pesca, la tecnica utilizzata per la pesca, la specie di pesce inscatolato e la data. Non solo. Il sistema consente anche all’Azienda di valutare in qualsiasi momento la qualità del lavoro svolto dai suoi fornitori lungo la filiera produttiva e, in caso di eventuali difetti su una confezione, di risalire in tempi brevi alle altre analoghe per percorso e “biografia”, per porvi rimedio prima che queste siano messe in commercio. Inoltre, permette di garantire la tutela dell’ecosistema marino, perché la tracciabilità è uno dei principali strumenti di lotta alla pesca illegale e a favore di una gestione sostenibile delle aree di pesca. www.qualitaresponsabile.it
BOLTON ALIMENTARI COMMITMENT TO SUSTAINABLE FISHING AND TRACEABILITY OF THE SEAFOOD PRODUCTS
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olton Alimentari S.p.A. is a Bolton Group Company which produces and markets canned fish products with Rio Mare, Palmera and Saupiquet brands. The company is leader in Italy and in Europe in the canned tuna business and its products are available in more than 45 countries worldwide. Since its inception, Rio Mare’s mission has been the search for excellence at all levels: in the selection of its raw materials, in scrupulous controls across the entire supply chain, in providing consumers with clear, transparent and reliable information and in ongoing innovation that enables it to adapt its offer to suit market requirements thanks to an increasingly wide range of tasty, healthy, easyto-use products. The company is particularly aware of the issue sustainable fishing, that is one of the cornerstones of Responsible Quality, Bolton Alimentari’s Corporate Social Responsibility project, which expresses the company’s commitment to 360-degree quality pursued responsibly in respect of the environment and people, across the entire supply chain, from catch to consumer. Discover more on our commitment on www.responsiblequality.com.
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MICHAEL DUNKLEY
Un ponte tra Como e Bermuda di Nadia Baba foto Pierangelo Lanfranchi
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l lago di Como ha accolto nel mese di settembre l’ex Primo Ministro di Bermuda, M.P. Hon. Michael Dunkley, al quale rivolgiamo alcune domande per scoprire cosa pensa di Como chi ci osserva da oltreoceano, anche alla luce dell' incontro con Andrea Camesasca, albergatore e componente della giunta camerale di Como. Quale l’occasione e il motivo del suo soggiorno sulle rive del lago? Semplicemente una vacanza con la famiglia. Ho sentito parlare molto della bellezza, della cultura, della storia e dell'ospitalità di questa zona e era nella mia lista dei posti da visitare. Cosa apprezza del nostro territorio? Molte cose - la bellezza delle montagne e dei laghi, c'è molto da vedere e molto da fare. Abbiamo soggiornato in un fantastico resort, Casta Diva Resort and Spa e ogni giorno abbiamo cercato di visitare il più possibile. Oltre al Lago di Como abbiamo visitato anche Stresa, il Lago Maggiore, l'Isola Bella e il monastero di Santa Caterina, un giorno siamo stati a Lugano e nei paesi limitrofi, un giorno l'abbiamo trascorso a Bellagio e naturalmente un giorno a Como,
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siamo anche saliti a Brunate! Un posto davvero unico! E poi concludevamo la giornata in questo fantastico resort, che offre molto e ci siamo rilassati sul balcone affacciato sul lago prima e dopo aver gustato un buon pasto! Quale tipo di turismo è quello che accoglie le Bermuda? Come a Como anche nel nostro paradiso abbiamo molto da offrire. Il nostro territorio è un gioiello in mezzo all'Altlantico con le persone più accoglienti che si possano trovare. Proponiamo un'offerta di attività sulla terra ferma e in acqua e la visita si completa con esperienze dinamiche come la pesca, le escursioni in barca o le immersioni alla scoperta dei fondali nascosti oppure offriamo anche la possibilità di giornate rilassanti da trascorrere sulle nostre spiagge rosa con un Bermuda Rum Swizzle godendo la bellezza di un'acqua cristallina. Negli ultimi anni lo sport e le attività sportive sono diventate una parte integrante dell'industria turistica. Quale similitudini coglie tra due realtà turistiche così lontane? E quale sinergie immagina possibili per il futuro? L'ospitalità è un elemento chiave per en-
trambi ma offriamo esperienze diverse e naturalmente un clima diverso. Sia le Bermuda che Como avranno sempre un grande successo se manteniamo un livello alto dei servizi e se ai turisti viene offerto il meglio. Oggi i turisti posso viaggiare ovunque nel mondo ma il valore aggiunto consiste nel soddisfare le aspettative. Le Bermuda hanno una forte comunità italiana e molti sono diventati una parte importante per il nostro tessuto sociale. La maggior azienda legata alla ristorazione è proprietà di italiani/ bermudiani e offrono una vasta scelta di combinazioni culinarie unendo la cucina italiana e i piatti tipici delle Bermuda. Pierangelo Lanfranchi ha un ruolo fondamentale in questo settore ed è di Como! Bermuda si trova in una area tra le più leggendarie, ma quanto di tutto questo è solo leggenda e quanto ha influito sulla storia di questi luoghi? Sí leggenda, ma anche fascino. Una fuga romantica o un posto per famiglia e amici ricco di cultura e storia. Un posto sicuramente da visitare così ci potete aiutare a capire il mistero del Triangolo delle Bermuda!
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A BRIDGE BETWEEN COMO AND BERMUDA
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n September Lake Como welcomed the former Prime Minister of Bermuda, M.P. Hon. Michael Dunkley, to whom we have asked some questions to discover what is the idea of Como overseas, he also had a worthwhile meeting with Andrea Camesasca, hotel owner and member of the board of Como. What is the reason of your stay on Lake Como? Purely vacation with family. I have heard so much good feedback about the beauty, culture, history and hospitality of the area I have had this on my must visit list. What do you like of our territory? Many things - the beauty of the mountains and lakes with so much to see and so much to do. We stayed at a wonderful resort, Casta Diva Resort and Spa and we filled every day seeing as much as we could. Time on lake Como, a day in Stresa and on Lake Maggiore visiting Isola Bella and St Catherine's Monastery, a day visiting Lugano and the surrounding villages, a day visiting Bellagio and of course a day in Como itself and even time to go up to Brunate! Beauty and ambiance abounds! And what better way to end a day than to return to a fantastic resort and enjoy all it has to offer or just relax on the balcony
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and enjoy Como before or after a good meal! What kind of tourism can be found in Bermuda? Like Como we have so much to offer in our paradise. A jewel in the middle of the Atlantic with some of the friendliest people you will find anywhere. We offer a great deal of land and water-based activities and can fill a visit with action packed experiences like deep sea fishing; boating; scuba diving shipwrecks, or you can simply relax on our pink sand beaches with a Bermuda Rum Swizzle and enjoy the crystal clear turquoise waters. Sports and adventure tourism have become particularly important for our tourism industry over the years. What can be the similarities of these two realities that are so different? Is there a chance to develop future synergies? We both have hospitality as a key industry but offer different experiences and of course, different climates. Both Bermuda and Como can continue to be successful if we keep our
service levels high and provide the best experience for the thousands of guests who come to visit us. People can travel anywhere in the world they wish today and thus there is a premium placed on meeting expectations. Bermuda has a strong Italian community and many have become valued members of the fabric of our life at home. The largest restaurant group is owned by Italian/Bermudians and they offer a fine array of dining experiences molding typical Italian cuisines with our traditional Bermudian favorites. Pierangelo Lanfranchi is a key part of this industry and he is from Como! Bermuda is located in one of the most legendary areas, but how much is it linked to the legend and how much does itinfluence the history of these places? Legend yes, but also mystique. A romantic getaway or a place for family and friends with great culture and history. It is worth a visit just to come help us figure out the mystery of the Bermuda Triangle!
NEWS
ERNESTO Il primo Slow Commuter per una nuova mobilità a impatto zero di Stefania De Giorgi foto Beatrice Piffaretti
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l cantiere Ernesto Riva è una realtà prestigiosa del lago di Como. Presente a Laglio fin dal 1771 è oggi guidato dall’ottava generazione nella figura di Daniele Riva. L’antica “sciostra”, con il suo fascino, è stata lo scenario per la presentazione del prototipo di un’imbarcazione del tutto inedita, efficiente e sostenibile, frutto di ricerche idrodinamiche, di design e di competenze ingegneristiche relative alla nautica. Il progetto nasce da una collaborazione di Daniele Riva con il grande architetto argentino German Mani Frers e l’ingegnere Carlo Bertorello. L’obiettivo era alquanto ambizioso, ma dopo un intenso lavoro, il team è riuscito nella realizzazione di un’imbarcazione dalle caratteristiche avveniristiche. Gli studi preliminari per il riferimento stilistico riportano ai Commuter degli anni ’20, motoryacht dalla raffinata costruzione, utilizzati dagli uomini d'affari di New York per gli spostamenti dalle case di Long Island al centro finanziario di Manhattan. L’intento di realizzare una barca che potesse rivoluzionare la mobilità nautica è stato pienamente soddisfatto. Le compe-
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tenze di ciascuno hanno agito in perfetta sinergia per ottenere un risultato finale che coniuga innovazioni tecnologiche, design e magistrale artigianalità manuale. Gli elementi fondanti del progetto sono costituiti dalla ricerca formale dell’essenzialità e dal principio della sostenibilità. L’unico materiale che ha consentito di conseguire le prerogative cercate è il nobile, riutilizzabile e versatile legno, col quale sono state create tutte le parti della barca. Sono stati eliminati gli orpelli metallici, presenti nelle attuali realizzazioni in vetroresina, spesso per sottendere elementi critici. La propulsione elettrica assicura zero emissioni e la riduzione totale del rumore consente di beneficiare degli aspetti emozionali nel rapporto diretto con l’acqua. La peculiarità principale dell’imbarcazione è data dalla cura quasi maniacale dei dettagli, un’operazione possibile grazie all’attenzione e al coraggio di Daniele Riva, collaboratore insostituibile del grande progettista Mani Frers. L’architetto, che nelle sue esperienze vanta innovazioni ad elevato contenuto formale e tecnologico delle imbarcazioni più
illustri del mondo, racconta la sua esperienza nei cantieri del lago: “Ho compreso subito l’alta qualità del lavoro di Daniele Riva e della sua squadra e non mi è sembrato vero di poter constatare come, con la loro abilità e volontà erano capaci di raggiungere un’elevatissima precisione nella realizzazione di pezzi speciali. Un giorno sono arrivato in cantiere e ho trovato la barca rovesciata con lo scafo laminato: era bellissima. Sono rimasto senza parole, si potevano percepire tutte le caratteristiche delle qualità meccaniche e il colore del legno in tutte le sue sfumature. Non volevo coprire tutto quello che era stato realizzato, ma volevo esaltarlo, per cui abbiamo cambiato alcuni caratteri del progetto per far apprezzare meglio le specifiche della lavorazione.” L’imbarcazione è molto grande, grazie anche alla poppa aperta che regala un contatto diretto con l’acqua, sicura, pratica ed esteticamente magnifica; sono stati eliminati tutti gli elementi superflui, conservando solo la purezza della sostanza. Il meraviglioso esemplare si chiama Ernesto, in ricordo del padre di Daniele scomparso dieci anni fa.
Sopra, Daniele Riva e German Mani Frers in occasione della presentazione del prototipo dello Slow Commuter Above, Daniele Riva and German Mani Frers on the occasion of prototype presentation of the Slow Commuter
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Sopra, lo staff; a destra, Daniele Riva e German Mani Frers con Carlo Bertorello Above, the staff; on the right, Daniele Riva and German Mani Frers with Carlo Bertorello
“ERNESTO” The first Slow Commuter for a new zero-impact mobility T
he boatyard Ernesto Riva is a prestigious company located on Lake Como. It is based in Laglio since 1771 and today the company is owned by the eighth generation of the family Riva, Daniele Riva. At the historical boatyard of Laglio, the “Sciostra” it was presented "Ernesto" the prototype of an efficient and sustainable boat, result of hydro dynamic researches, design and engineering knowledges related to navigation. The project was born thanks to the collaboration of Daniele Riva with a great Argentinian architect German Mani Frers and the engineer Carlo Bertorello. The goal was ambitious, but after an intense work, the team built a boat with futuristic characteristics. The reference is the Commuter of the '20s, the mo-
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toryacht used by business men in the New York area to move from their houses in Long Island to Manhattan, the yatch was characterized by the refined construction. The aim is to build a boat that can be revolutionary in the navigation world. The electric propulsion grants zero emissions and the total reduction of the noise let you enjoy the direct contact with the water. The architect Frers tells that one day he arrived in the yard and found an upset boat with the laminated hull and it was beautiful, you could admire all the characteristics of the mechanical qualities and the color of the wood in all its shades. The prototype is called Ernesto, named after the father of Daniele, the founder of the boatyard.
1937-2017
Due tradizioni importanti che quest’anno celebrano anniversari preziosi. Una comune passione che si esprime attraverso la bellezza di un gioiello. Da Capri a Cantù, i valori dell’alto artigianato si fondono con lo spirito dell’isola azzurra. Per un’esperienza unica.
Exhibition dall’11 al 19 Novembre 2017 da martedì a domenica dalle ore 16.00 alle ore 19.30 Cantù, via Matteotti 25
PEOPLE
MARIANGELA BERTOTTO
I CLUB
Uniti al servizio del territorio
di Marina Moretti foto Archivio TBM Service
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al 2001 è attiva a Como l’Associazione “I Club” che riunisce una ventina di club di servizio del territorio comasco, e cioè Lions, Rotary, Kiwanis, Soromptimist, Inner Wheel, Panathlon, Tiger’s, Ucid, Leo, Rotaract. Un’associazione che vanta un piccolo ma significativo record a livello nazionale. Ne parliamo con la presidente, Mariangela Bertotto. Quale primato spetta all’Associazione “I Club”? Nel nostro piccolo siamo gli unici in tutta Italia ad essere stati capaci di creare una rete fra tutte le realtà associative di servizio mettendo periodicamente a confronto i vari club e favorendo sinergie reciproche. Altrove non esiste. A Como, funziona da più di 15 anni. Con quali finalità nasce l’Associazione? All’indomani dell’11 settembre 2001, l’allora vescovo Mons. Alessandro Maggiolini chiese a un rappresentante Lions e da uno Rotary di contattare tutte le associazioni comasche per organizzare una messa di suffragio. Un mese dopo, l’11 ottobre, il Duomo
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era gremito, ricordo l’atmosfera commossa di un evento vissuto e partecipato. Terminata la messa, abbiamo pensato che era un peccato disperdere tutto il lavoro fatto in quel periodo per mettere insieme varie realtà. Abbiamo deciso di continuare per creare una rete fra i club di servizio. Quali sono i punti qualificanti della vostra attività? Principalmente, realizzare un sistema di comunicazione fra di noi che prima non esisteva. Tutti i soci dei vari club sono così a conoscenza delle varie iniziative, ma soprattutto si possono attuare dei services o delle serate insieme. Abbiamo organizzato diversi intermeeting con due o più club e alcune iniziative in collaborazione, fra cui il contributo per il restauro dell’Urna Volpi della cattedrale di Como a cui ha fatto seguito una conferenza del prof. Alberto Rovi in biblioteca. Un’iniziativa da ricordare con piacere? Nel 2007, la visita al Chiostro di Sant’Abbondio a cura del prof. Giorgio Luraschi. Era molto legato a tutti i nostri club, e noi eravamo particolarmente legati a lui.
Nella foto, l'Urna Volpi della Cattedrale di Como In the photo, Urna Volpi in the Cathedral of Como
Together for the territory
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ince 2001 in Como there has been is an association called 'I Club' (clubs) gathering some 20 organisations including Lions, Rotary, Kiwanis, Soromptimist, Inner Wheel, Panathlon, Tiger’s, Ucid, Leo and Rotaract; the association boasts a small but significant national record. We spoke to the president, Mariangela Bertotto. What record is held by the I Club? We are the only ones in Italy capable of creating a network between all the associations, periodically bringing various clubs together favouring reciprocal synergy. This doesn't exist anywhere else. In Como it's been active for the past 15 years. With which aims is a new association formed? In the aftermath of September 11, 2001, the then bishop Mons. Alessandro Maggiolini asked a member of Lions and another of Rotary, to contact all the associations in Como to organise a mass, an intercession. A month later, on October 11, the cathedral was packed full, I remember the moving atmosphere with everyone fully participa-
ting. Once the mass was over, we thought it would be a pity to dissipate all the work done to bring together these different societies. We decided to continue working towards creating a network between all the associations. What are the aims of your activity? Mainly achieving a system of communication among us that didn't exist in the past. All the members of various clubs are aware of our various initiatives but above all we can set up new services, organise evening events together. We have indeed organised various inter-meetings with two or more clubs and cooperated in realising certain projects including the restoration of Urna Volpi (an ancient urn) kept in Como's cathedral which was followed by a conference by Professor Alberto Rovi at the city library. An initiative you remember with pleasure? In 2007 the visit to the cloisters of Sant’Abbondio guided by Professor Giorgio Luraschi. He was very attached to all our clubs, and we were attached to him.
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23 settembre 8 ottobre E
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Festa del legno - Cantù
www.comune.cantu.co.it
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la scoperta
il mobile e la sua storia
Con il Patrocinio di
Con il contributo di
FESTA DEL LEGNO 2017
La scoperta, il mobile e la sua storia Media partner
Assessorato alle Attività Economiche
URBAN DESIGNDESIGN URBAN
Corso : Biennio Product Design Docente : Borella Mauro Afro A.Corso S. 2016:/Biennio 2017 Product Design Studenti : Facchetti Anna Docente : Borella Mauro Afro A. S. 2016Iannelli / 2017 Emanuela Isanto Martina Studenti : Facchetti Anna Mangano Claudia Iannelli Emanuela Molica Nardo Francesca Isanto Martina Sgrò Gabriele Mangano Claudia Szeszko Emyla
Molica Nardo Francesca Sgrò Gabriele Szeszko Emyla
di M.M. foto Archivio Festa del Legno
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orna a Cantù dal 23 settembre fino all’8 ottobre la Festa del Legno, la manifestazione che celebra la tradizione canturina della lavorazione del legno e della produzione di elementi di arredo, organizzata dal Comune di Cantù in collaborazione con la Camera di Commercio di Como, l’Associazione Qualità Cantù 2001, Fondazione Enaip Lombardia, l’Ordine degli Architetti di Como e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Nell’ambito di un format ben consolidato, che coinvolge i rappresentanti di tutto il territorio, tornano le iniziative collegate a “Shopping & Design – la vetrina è mobile”, mirate a consolidare la sinergia tra due settori quali quello produttivo-artigianale e quello commerciale valorizzando le vetrine nel percorso dello shopping. Di tipo differente l’evento “Botteghe aperte”, che punta ad offrire ai visitatori la possibilità di andare alla scoperta del mondo dell’artigianato, seguendo percorsi specifici nei luoghi di produzione. Numerose le mostre: a Villa Calvi,
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“Bella Scoperta!” con laboratori didattici per scoprire alcuni oggetti di design; i francobolli di legno e sulla storia di Cantù; e la mostra “Le finestre di Irkutsk. Le porte di Venezia”. Dedicato al tema dello sviluppo di prodotti di design e dell’ingegnerizzazione dei processi produttivi l’allestimento presso la Corte San Rocco, mentre nella cornice della sede storica della Permanente Mobili, l’Architetto Tiziano Casartelli, in collaborazione con l’Associazione Qualità Cantù, proporrà la mostra “Gio Ponti a Cantù 1926–1973: Dal gruppo del Labirinto alla Decima Selettiva”. Altre Mostre saranno poi visitabili nelle sedi di Enaip Factory (Collezione Bruno Munari, Razionalismo e Neo Liberty) e presso la sede del Liceo Melotti che ospita il “Museo della Scuola d’Arte”. Da non perdere il programma di eventi presso il Riva Center di via Milano, fra cui il 5 ottobre l’incontro “Forestazione Urbana” con Stefano Boeri e Stefano Mancuso. www.comune.cantu.co.it
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esta del Legno, the event celebrating woodworking and wooden furniture organised by the municipality of Cantù, Chamber of Commerce of Como, Associazione Qualità Cantù 2001, Enaip Lombardia Foundation, Order of Interior Designers of Como and Accademia di Belle Arti di Brera returns to Cantù from September 23 to October 8. Following the successful format involving representatives from all parts of the province, initiatives connected with the concept, Shopping & Design – the mobile window, will be back aiming to consolidate the synergy between artisan-produced and industrially-made furniture and enhancing the role of shop windows in the shopping process. A different type of event, Open Shops, will be offering visitors the opportunity to discover the world of artisan furniture makers following specific itineraries in various places of production. Numerous exhibitions are planned including Bella Scoperta (beautiful discovery)
at Villa Calvi with didactic workshops to see some design objects; wooden postage stamps and history of Cantù; Windows of Irkukst. Doors of Venice. The exhibition centre, Corte San Rocco, will host displays on the theme of developing design products and engineering in the production processes whereas at the historical seat of Cantù's consortium of furniture-makers, La Permanente, designer Tiziano Casartelli, in collaboration with Associazione Qualità Cantù, will be curating an exhibition entitled, Gio Ponti in Cantù 1926–1973: From Labirinto group to Decima Selettiva. Other exhibitions will be held at the seat of Enaip Factory (Bruno Munari Collection, Rationalism and Neo Liberty) and School of Art Museum at Liceo Melotti. Not to be missed is the series of events at Riva Center situated in via Milano including the meeting on October 5 with Stefano Boeri and Stefano Mancuso discussing their fascinating Urban Forestation project. www.comune.cantu.co.it
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EXHIBITION
XIII BIENNALE DEL MERLETTO La bellezza si fa opera d’arte di Renata Casartelli foto Archivio Biennale Internazionale del Merletto
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embra solo ieri che si è chiusa la Biennale dell’EXPO 2015, ma il successo delle iniziative messe in campo allora dal Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù è ancora sorprendentemente vivo. E’ rimasta come una scia di soddisfazioni e di sollecitazioni che spingono ad intraprendere con rinnovato entusiasmo la 13a edizione della Biennale. Nel mondo attuale, frenetico, convulso, ricco di tecnologie, c’è ancora la donna che lavora il merletto a fuselli, utilizzando il metodo tradizionale, ma, nello stesso tempo, inserendo idee estremamente nuove. La donna oggi cerca ancora spazi suoi dentro i quali esprimersi, dove trovare sensibilità, raffinatezza, sensualità. E’ dentro questo microcosmo che il merletto è protagonista, perché è l’elemento che orna la figura femminile. Cercare la bellezza, per una merlettaia, è un punto d’arrivo, che viene da una ricerca del sempre più bello e del sempre più raffinato.
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FIORI E SEDUZIONE IN MERLETTO Un corredo di fiori per la sposa Villa Calvi, via Roma 8 In questa sezione ospitata in Villa Calvi, sono esposti abiti da sposa in merletto o con inserti in merletto, accessori a corredo della cerimonia, lingerie e tutto ciò che coopera con l’universo femminile, con la bellezza e la seduzione. Il velo, i fiori, i gioielli sanciscono simbolicamente uno dei momenti di passaggio tra i più significativi della vita di una donna. Ecco perché anche i modelli floreali dei merletti scelti per ornarlo possono non essere solo capolavori di grazia e maestria, ma anche racchiudere simboli e significati. MERLETTI E DESIGN Cortile delle Ortensie, via Matteotti 33 La creatività del designer, le mani pensanti della merlettaia; l’idea pura, l’idea che si fa capolavoro; il genio artistico, il genio che interpreta; la mano che disegna, la mano che intreccia fili; la matita del designer, i fuselli della merlettaia. Coppie perfette, mosse dalla passione, oltre che dall’intelligenza. La 13a Biennale ha prestigiosi nomi come designer: Anna Gili, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Angela Missoni, Thessy Schoenholzer Nichols. Oggi il designer supera i confini, porta la merlettaia oltre, nell’astratto, nell’idea, nel simbolo; dialoga e riflette sulla donna, sul suo ruolo di creatrice di vita, ma anche di custode di antichi saperi da tramandare. Per rendere bene queste riflessioni occorrono, e ci sono, merlettaie meravigliose che ancor prima di caricare i fuselli, sanno entrare in profondità nei significati.
In alto, per la sezione "Merletti e Design", a sinistra Ugo La Pietra con Renata Casartelli, a destra Anna Gili Above, for "Merletti e Design" to the left Ugo La Pietra with Renata Casartelli, to the right Anna Gili
IMPARIAMO A FARE CON CURA IL MERLETTO Sezione dedicata ad associazioni, scuole o corsi amatoriali di merletto Villa Calvi, via Roma 8 Da 26 anni, il Comitato per la Promozione del Merletto fa la sua parte nel custodire questa eredità e mantenere vivo il merletto: tiene corsi di pizzo perché l’arte dei fuselli continui nel tempo, sostiene e sollecita scuole e associazioni che sono nate e ancora nascono nei luoghi più disparati e che accolgono allieve di ogni età e provenienza, stanno insieme, si confrontano, dialogano, si passano i segreti dell’arte. Che non devono restare segreti, se si ha a cuore il futuro del merletto al tombolo. La logica della produzione seriale qui non entra: qui si insegnano incanto e bellezza. Anche alla 13a Biennale si farà scuola. Brevi corsi di tre o sei ore sono a disposizione di chi vuole imparare le ''palmette'' oppure i “ragni” o come si inserisce un merletto nella tela. IL MICROCOSMO FEMMINILE Padiglione espositivo di Corte San Rocco, via Matteotti 39 A tutte le merlettaie è stato chiesto di illustrare il microcosmo femminile con manufatti di piccolissime dimensioni. Piccoli lavori, per esprimere al meglio il mondo femminile attraverso punti preziosi e filati seducenti. Minuscole opere, per suscitare armonia e desiderio. In un piccolissimo spazio gli occhi potranno vedere un concetto, un simbolo e subito il pensiero sarà alla “donna”.
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In alto, a destra Alessandro Mendini, a sinistra, per la sezione "Merletti e Design", Angela Missoni Above, on the right Alessandro Mendini, on the left, for "Merletti e Design" Angela Missoni
The beauty becomes a work of art
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n the present days, there are still women who work the so called 'merletto a fuselli' bobbin lace using the traditional technique but including very new ideas. Women today look for spaces in which they can express their sensibility, refinement, sensuality. Actually it is a microcosm in which the lace is the protagonist because that's the element which decorates and dresses the female body.
INFO 13ª Biennale Internazionale del Merletto, Cantù dal 15 al 29 ottobre 2017 da martedì a domenica: orario 9.30-12.30 e 14.30-18.30. www.merletti.it
FLOWERS AND SEDUCTION IN LACE Flowers of the bride Villa Calvi, via Roma 8 Wedding dresses made of lace or with lace inserts, accessories, lingerie. The veil, the flowers, the jewels symbolize one of the most important moment of a woman's life, masterpieces of grace and skill, but also of symbols and meanings.
LET'S LEARN HOW TO CREATE THE LACE Section dedicated to associations, schools or lace amateur courses Villa Calvi, via Roma 8 It is surprising to see how many lace schools were born in these last few years, different age group and different origins. For fun, for the pleasure to create something with your own hands, for the fascination of the beauty also to work and compare things with other women.
LACES AND DESIGN Cortile delle Ortensie, via Matteotti 33 Unique pieces to give value to the hand made lace, with the goal to let important designers meet the women expert in the lace technique. The projects of the designers Alessandro Mendini, Anna Gili, Angela Missoni and Ugo La Pietra, are interpreted by lace experts under the supervision of the creators. The 'thinking hands' of the women who work the lace gave form to the lace creations.
THE WOMEN MICROCOSM Exhibition hall at Corte San Rocco, via Matteotti 39 The lace makers were asked to give form to their thought that express the idea of woman: precious pieces of small dimensions which interpreter the women microcosm.
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TERRITORIO
Quando il territorio fa rete foto Archivio Associazione Pro Loco Per Cantù
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’associazione Pro Loco “Per Cantù” nasce per promuovere il territorio canturino, “facendo rete” tra le diverse componenti associative, culturali ed economiche, agevolando l’instaurarsi di collaborazioni nella promozione di eventi del territorio. In concreto dal 2015, anno della sua costituzione, tutto ciò si traduce in una collaborazione fattiva e costante con l’amministrazione comunale, la comunità pastorale San Vincenzo, il liceo artistico Melotti e la Nuova Scuola di Musica di Cantù. L’associazione oggi conta 20 volontari operativi e 100 soci sostenitori, ma l’appello è rivolto a tutti per un’adesione il più ampia e concreta possibile, con l’obiettivo di diffondere una nuova mentalità, dove l’iniziativa personale diventa motore di una collaborazione corale volta a realizzare una serie di iniziative che spaziano in più campi. L’ambizione di “Per Cantù” è quella di dare una continuità alle iniziative proposte e organizzate, per far sì che si possano creare delle e vere proprie tradizioni, come ad esempio il “Presepe Vivente”, già giunto alla terza edizione, con un coinvolgimento di 400 comparse e una collaborazione importante per la realizzazione delle scenografie da parte del Liceo Melotti; la terza edizione del Concerto di Capodanno, grazie alla partecipazione dell’“Orchestra Sinfonica del Lario”; la seconda edizione della “Festa di primavera” per la rivalutazione dei parchi cittadini, oltre ad iniziative nel corso dell’anno. Quest’anno in vista del Natale, “Per Cantù” ha scelto di rivitalizzare il centro attraverso un ideale gemellaggio con la manifestazione comasca “Como Città dei Balocchi” con la proiezione di immagini mappate sugli edifici del centro di Cantù: piazza Garibaldi e Corso Matteotti. Un tentativo ambizioso, frutto della volontà di proporre una soluzione di continuità con quanto realizzato a Como attraverso l’evento natalizio “Como Città dei Balocchi”. Un’iniziativa che si prefigge di allinearsi all’operato di Consorzio Como Turistica, ossia la promozione territoriale di un’intera provincia e non solo di una città.
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When the territory creates a network T
he association Pro Loco “Per Cantù” was born to promote the territory of Cantù, “creating a network” among the different cultural and economic associations, promoting collaborations for events held in the territory. In particular from 2015, year of foundation, they developed a concrete and steady collaboration with the municipality, the pastoral community San Vincenzo, the Art High School Melotti and the New School of Music of Cantù. The association today counts 20 operative volunteers, and 100 supporters, but the appeal to become part of it is addressed to everybody, aiming at supporting a new mentality, where the personal initiative becomes the motor of a choral collaboration to promote many initiatives in different fields. The ambition of “Per Cantù” is to give continuity to the promoted and organized initiatives, so that you can create real tradition, such as the “Live Cribs”, which reached the 3rd edition, involving 400 persons and an important collaboration to create sets developed by the Art High School Melotti; the third edition of the Concert of New Year's Day, thanks to the collaboration with the “Symphonic Orchestra of the Lario”; the second edition of the “Spring holiday” for the reassessment of the public parks, as well as initiatives during the year. This year at Christmas time, “Per Cantù” has chosen to give life to the center of the town with an ideal twinning with the event held in Como, that is “Como Città dei Balocchi” with projections of images on the buildings of the center of Cantù: piazza Garibaldi and Corso Matteotti. -An ambitious attempt, result of the will of proposing a solution of continuity with the event held in Como at Christmas time “Città dei Balocchi”. An initiative which aims at following the example of Consorzio Como Turistica, with the promotion of the entire province and not only of the city.
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Immaginepiu.net
TERRITORIO
Happy Birthday Life Electric 1.000.000 di auguri D
ue anni dopo l'inaugurazione un milione di visitatori hanno ammirato la scultura di Daniel Libeskind donato da Amici di Como e Consorzio Como Turistica.
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wo years after the inauguration one million visitors admired the sculture by Daniel Libeskind donated by Amici di Como and Consorzio Como Turistica.
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como magic l VIII Edizione
www.amicidicomo.it
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www.cittadeibalocchi.it
c light festival
25 novembre 2017 - 07 gennaio 2018
evento organizzato da
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EVENTI
Festival Noir
COMO SI VESTE DI GIALLO
di Giorgio Gosetti foto Archivio Noir in Festival
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a “seconda volta” del Noir in Festival a Como avrà il segno dell’internazionalità. Dopo un felice approdo in riva al lago nel dicembre scorso, il festival rilancia proprio al Teatro Sociale la sua vera dimensione di evento internazionale, l’appuntamento che non si può perdere per chi ama il giallo ed il mistero. Sarà Como ad accogliere una regina della grande letteratura come la canadese Margaret Atwood che succede a Roberto Saviano nel palmarès del Premio Raymond Chandler, mentre saranno italiani i campioni del cinema dell’anno che il Festival riscopre e rilancia in un’annata che ha segnato il vero passaggio del testimone dalla generazione dei maestri a quella dei quarantenni. E poi le star del romanzo che non ti lascia dormire la notte, le anteprime internazionali da scoprire prima di tutti, gli artisti del fumetto e soprattutto i vincitori dei premi per il cinema che quest’anno si festeggiano proprio a Como nella grande serata del 9 dicembre. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Amici di Como, il Comune di Como e il Consorzio Como Turistica, nei giorni delle manifestazioni natalizie, la fantasia galoppa tra sogni e visioni. Dopo l’avvio del festival a Milano dal 4 dicembre, tutti sul lungolago di Hitchcock per un weekend da brividi dal 7 al 10 dicembre 2017.
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he second edition of Noir in Festival in Como is going to be an international event. Af ter a successful edition held in December 2016, the festival is back to Teatro Sociale, famous worldwide, people who love detective stories cannot miss this event. Como welcomes a queen of literature such as the Canadian Margaret Atwood who got the Prize Raymond Chandler af ter Roberto Saviano, while the cinema prizes of the year go to Italian movie makers, actually the Festival supports the new generation of moviemakers who are continuing the path of the previous generation, their masters. Also the stars of the detective stories, the international previews to discover, the cartoonists and above all the winners of the movie prizes that this year are held in Como in the great evening on December 9. Thanks to the collaboration with the Association Amici di Como, the Cit y of Como and Consorzio Como Turistica, in the Christmas time, the imagination is between dreams and visions. Af ter the beginning of the Festival in Milan from December 4, ever ybody meets on the lakefront of Hitchcock for a thrilling weekend from 7th to 10th December 2017.
ANNIVERSARIO
Alla scoperta della nostra storia: il Museo Archeologico Paolo Giovio di Luca E. Bernardi foto Archivio Museo Giovio
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on il prezioso contributo della Dott.ssa Isabella Nobile, Responsabile dei Musei Civici e Conservatrice di Archeologia Classica e post classica per il Comune di Como, in occasione della ricorrenza dei 120 anni dall’apertura al pubblico del Museo Civico in Palazzo Giovio, iniziamo un percorso alla scoperta di questa Istituzione e di alcuni dei reperti più significativi che vi sono conservati. Dott.ssa Nobile, cosa ha significato la nascita del Museo Civico per la città di Como? Fin da quando il Museo era ospitato nei locali del Liceo Volta aveva come scopo la conservazione e la valorizzazione dei
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reperti, non solo archeologici, ma anche relativi alla storia e ai costumi del territorio. L’impulso maggiore alla fondazione di questa Istituzione è certamente venuto dal nuovo clima culturale post-unitario che portò a costituire, nel 1871, una Commissione per la formazione di un Museo. Da dove provengono i reperti attualmente custoditi nel Museo? Grazie al lavoro della Commissione Archeologica, furono fatti numerosi rinvenimenti che aumentarono la quantità di reperti a disposizione da presentare al pubblico. Vi sono state nel tempo acquisizioni a vario titolo, degne di nota sono ad esempio le donazioni di Alfonso Garovaglio e di Solo-
ne Ambrosoli, con la donazione della sua collezione di circa 3.000 monete, i marmi Passalacqua, la raccolta di pizzi Masier, per citarne alcune. In altri casi le collezioni sono state acquistate, come le raccolte Quaglia e Regazzoni. Come si strutturava in quei tempi il rapporto tra il museo e la cittadinanza? Vi era una grande partecipazione dei cittadini che si sentivano parte di una storia ed erano consapevoli di come questa storia potesse essere raccolta da un’Istituzione come il Museo, perché il principale scopo del Museo è quello di raccogliere e conservare per poi esporre non solo la parte archeologica, testimonianza delle popolazio-
Ritratto di Augusto e Rilievo dei Cavalieri Entrambi i reperti hanno una storia parallela, in quanto sono stati rinvenuti nella zona di Piazza San Fedele, e sono entrati subito a far parte della collezione Giovio nella prima metà del ‘500. • Il ritratto marmoreo del primo imperatore romano doveva essere collocato sopra una statua togata e collocato probabilmente in una nicchia. Augusto è qui rappresentato con il capo velato da un lembo della toga, in qualità, quindi, di pontifex maximus, carica da lui ricoperta a partire dal 12 a.C., dopo la morte di Lepido. • Il fregio, in marmo probabilmente locale, doveva far parte in origine di un monumento di notevoli dimensioni ed è diviso in due fasce orizzontali sovrapposte. In quella superiore, la più importante, è rappresentata una transvectio equitum, la solenne parata celebrata a Roma dai giovani appartenenti all'ordo equestris.
Portrait of Augustus and Relief of Knights They both had a similar story, because they were found in the area of Piazza San Fedele, they became part of the collection Giovio in the first half of the 16th century. • The marble portrait of the first Roman emperor was supposed to be placed on a statue with a toga and located in a recess. Augustus is represented with the head covered by a part of the toga edge, as a pontifex maximus, his position starting from 12 b.C., after Lepidus death. • The decoration, probably in local marble, could have been part of a quite big monument and it is divided into two horizontal overlapping strips. In the higher one, which is the most important, it is represented a transvectio equitum, solemn procession celebrated in Rome by the young people part of the ordo equestris
The exhibition with finds of Roman Como
L'esposizione dei reperti di Como romana ni e della storia di Como, ma anche la vita e i costumi del territorio. Come riuscite ad attualizzare la funzione del Museo nel tempo di oggi, a volte distratto e dimentico dell’eredità del passato? Principalmente attraverso l’attività di ricerca che si traduce successivamente nella divulgazione al pubblico, per mezzo di mostre, incontri, visite guidate che cercano di valorizzare i reperti esposti, spesso cogliendo l'occasione di ricorrenze. Vi è un’attenzione particolare per la didattica, con diverse proposte che consistono in mattinate, visite guidate, incontri con gli attori che ci aiutano a rendere più vivi alcuni aspetti del
passato. Importanti sono pure le collaborazioni e gli scambi culturali e di materiali con Istituzioni presenti in Italia e all’Estero che ci permettono di raggiungere un ambito più vasto di quello strettamente locale. Tornando al progetto di condurre i lettori di Magic Lake alla scoperta di alcuni tra i più insigni reperti custoditi nel Museo, in un collegamento ideale con la ricorrenza dell’apertura al pubblico del Museo, cosa potremmo proporre all’inizio di questo percorso ideale? Ritengo consono alla ricorrenza condurre i lettori alla scoperta di due reperti locali che erano già presenti al tempo della costituzione del Museo, poichè facevano parte della
collezione Giovio: il ritratto di Augusto e il Rilievo dei Cavalieri. Se possiamo ammirare oggi questi due capolavori della classicità lo dobbiamo alla tradizione di mecenatismo illuminato che a partire dai Plini, passando in seguito ai Giovio, ha caratterizzato e tuttora caratterizza lo spirito comasco. Sopra una breve scheda illustrativa di questi due importanti reperti, invitando nel contempo i lettori a programmare una visita al Museo, perché le immagini non possono sostituire le emozioni che evocano oggetti che davanti ai nostri occhi riprendono vita e ci riportano al tempo di persone che come noi, anche se in epoche diverse, avevano a cuore il destino della propria città.
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Discovering our history: The Archeological Museum Paolo Giovio T
hanks to the important contribution of Isabella Nobile, responsible for managing the Civic Museums and conservator of Classic and Post-Classic Archeology for the Municipality of Como, on the occasion of 120 anniversary of the public opening of the Civic Museum in the Giovio palace, we start a talk to discover this institution and some of the most representative finds of the museum. What does it mean to have a Civic Museum in a city like Como? Since the Museum was in liceo Volta building, the goal of the museum was the preservation and the attention reserved to the finds, not only the archeological ones, but also those related to the history and culture linked to the territory. When this institution was founded, he main goal was to be focused
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from the new post-unit cultural background, which led to the construction, in 1871, of a Commission for the formation of a Museum. Where do the finds kept in the Museum come from? Thanks to the work carried out by the Archeological Commission there were numerous discoveries that increased the number of finds at disposal to be displayed to the public. Then there were different acquisitions, to mention but a few the donations by Alfonso Garovaglio and by Solone Ambrosoli with the donation of around 3.000 coins, the marbles by Passalacqua, the collection of laces Masier. In other cases, the collections were bought, such as the Quaglia and Regazzoni. How was the relationship between the museum and the citizens in those days?
The citizens were very much involved, they felt part of the history and they also were aware that this history could have been collected by an institution, such as this museum. The most important goal of the Museum was to collect and preserve and then to display not only the archeological part, as a testimony of the population and of the history of Como, but also the life and the habits of the territory. How can you promote the museum today, as it could be considered a forgotten heritage of the past? Mainly throughout the research that can be translated in the activity of widespread of information to the public, taking advantages of occasions such as anniversaries, meetings, guided tours, starting from the finds
Nella pagina precedente l'ingresso del museo, in questa pagina la sala dei vasi greci
displayed. A particular attention is given to the didactic activities such as guided visits, meetings with actors who help us to better understand some aspects of the past. Also the collaborations and the cultural activities with the institutions in Italy and abroad are very important because they let us reach a larger public and not only the locals. Talking about the readers of Magic Lake, what could be propose at the beginning of this ideal visit to discover some finds of the Museum connected with the anniversary of the public opening of the Museum? Considering the anniversary of the public opening of the museum, I would propose the discovery of two local finds which were already part of the museum collection when
In the previous page, the entrance of the museum, on this page the room with Greek vases
it was opened, they are part of the collection Giovio and they are the Head of Augustus and the Relief of the Knights. If we can admire these two masterpieces of the classic world, it’s thanks to the patronage that started at the time of the two Pliny, passing through Giovio and which has characterized and still characterize the spirit of Como, with the foresight that not only implies the finds, but also the money for their preservations. In the previous page a short introduction sheet on these two important finds, inviting in the same time the readers to come and visit the museum, because the photos cannot substitute the emotions that these objects convey in front of our eyes, they take us back to the time when persons like us wanted to promote the treasures of our city.
INFO Per ulteriori informazioni: For further information: MUSEO ARCHEOLOGICO "PAOLO GIOVIO" Piazza Medaglie d'Oro 1, Como Tel. +39 031252550 fax +39 031268053 musei.civici@comune.como.it cultura.comune.como.it Orari di apertura: Martedì - Domenica 10.00 - 18.00 chiusura: tutti i lunedì, 8 - 25 dicembre, 1 gennaio
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ARTE
I capolavori della Pinacoteca in mostra in tutto il mondo di Rosaria Casali foto Archivio Comune di Como
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a Pinacoteca di Como raccoglie preziosi tesori che coprono un arco temporale vasto dal Medioevo sino al Novecento e rappresentano importanti testimonianze di maestri, di correnti artistiche, di donatori che narrano l’evoluzione storico/artistica della città e del suo territorio. Fra le varie iniziative, un ruolo importante, forse non molto noto al pubblico, riguarda l’attività di prestito con musei ed istituzioni culturali di altre città italiane e straniere. Ne parliamo con Veronica Vittani, responsabile della Pinacoteca Civica di Como.
Ritratto di Vespasiano Gonzaga attr. Bernardino Campi, olio su tavola del 1559
Prossimo prestito richiesto dal Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova per la mostra “Città ideali. Sabbioneta e Charleville: i Gonzaga dinastia di fondatori”, a Castello di San Giorgio, dal 21 ottobre al 2 aprile 2018. To be loaned to Palazzo Du-
cale Museums, Mantova, for the exhibition, Ideal Cities. Sabbioneta and Charleville: Gonzaga Dynasty, The Founders, to be held at Castello di San Giorgio, from October 20 to March 8, 2018.
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Quanto è diventata importante e frequente l’attività di prestito? In questi ultimi anni è diventata sempre più significativa per il numero crescente di opere richieste, la validità dei progetti che vedono il nostro patrimonio protagonista e la possibilità di intessere significative relazioni e scambi di conoscenze ed esperienze con importanti realtà da tutto il mondo. Dove sono state esposte le opere della Pinacoteca di Como? A partire dagli anni Ottanta gli scambi culturali si sono susseguiti con
Ritratto di Cristoforo Colombo Pittore del 1500, olio su tela 1516 ca
In
prestito per l’apertura del percorso espositivo della mostra “Lutero, Colombo e le conseguenze” del Germanisches National Museum di Norimberga sino al 12 novembre prossimo. Il primo prestito del ritratto risale al 1977 a Milano per una mostra dedicata a Tiziano, quindi annoveriamo New York nel 1991 e Roma nel 1992 in occasione delle celebrazioni Colombiane.
A 16th-century painting by an unknown artist, on loan for the exhibition: Luther, Columbus and Consequences, at Germanisches National Museum of Nuremberg, Germany until November 12. The painting was first loaned in 1977 for an exhibition on Titian held in Milan, followed by New
York in 1991, and Rome in 1992 during the Columbus anniversary celebrations.
grande ritmo con una media di cinque prestiti l’anno, ed hanno visto la Pinacoteca di Como interfacciarsi con istituzioni museali importanti quali il Guggenheim di New York, il Mart di Rovereto, la Pedrera di Barcellona, il Complesso del Vittoriano a Roma, il Guggenheim di Bilbao, Palazzo Strozzi a Firenze, il Museo Picasso a Malaga, la Reggia di Venaria Reale di Torino, il Museum of Art di Philadelphia e molti altri. Quali sono i criteri per il prestito di un’opera? Il primo principio base è quello del buono stato conservativo. A questo si aggiunge l’impossibilità di “prendere il volo” di opere che sono pietre miliari della istituzione museale stessa. Nel caso della Pinacoteca di Como non vi sono pezzi così distintivi da legarsi inscindibilmente alla struttura facendone perdere il valore qualora siano
portati fuori dalla stessa, ma senz’altro vi sono opere che per le loro condizioni di fragilità o intrinseche alla tecnica di realizzazione non possono essere oggetto di prestito. Come vede il presente e il futuro della Pinacoteca di Como? La Pinacoteca è distinguibile come luogo di identità culturale del territorio e centro propulsore di relazioni interne ed esterne. Una galleria d’arte ha diversi compiti da perseguire che sono legati sia alla conservazione del patrimonio attraverso attività di studio e ricerca, sia alla sua valorizzazione, votata a garantire una ampia fruizione dei beni grazie alla programmazione di iniziative diversificate a seconda dei destinatari: adulti, famiglie, bambini, gruppi scolastici e realtà associative.
Collezione Antonio Sant'Elia
Sono tre i disegni in prestito per l’esposizione “Il potere delle avanguardie”, dedicata ai movimenti artistici che hanno caratterizzato l’arte del Novecento e che ha visto una sua prima tappa al Palais des Beaux Arts a Bruxelles e quindi nel 2017 al Museo Nazionale di Cracovia. Un altro disegno “Casa a gradinata con ascensori esterni”, 1914 è stato concesso per la esposizione “La Rinascente 100 anni 1917 – 2017” a Palazzo Reale di Milano sino al 24 settembre. Il disegno collocato nella prima sala della mostra inquadra perfettamente il periodo storico di riferimento accanto ad un’opera di Boccioni. Three drawings are loaned for the exhibition: The Power of Avant-Gardes, devoted to artistic movements that characterised 20th-century art, opened in Palais des Beaux Arts, Brussels and travelled to National Museum of Cracow, Poland, in 2017. Another drawing, House with Stairca-
Giovanni Paolo Panini, olio su tela 1743-44
ses and External Lifts, 1914, has been loaned for the exhibition, La Rinascente 100 years 1917 – 2017, at Palazzo Reale of Milano until September 24. The drawing is displayed in the first room of the exhibition and perfectly embodies the period of history focused on next to a painting by Boccioni.
Prestito attualmente richiesto per una mostra di testimonianze storiche di eventi celebrativi nelle principali capitali europee nel XVIII secolo, a cura di Peter Björn Kerber, dal Paul Getty Museum di Los Angeles, da settembre a dicembre si trasferirà all’Institute of Art di Minneapolis e poi sino a maggio 2018 al Museum of Art di Cleveland.
in 18th century curated by Peter Björn Kerber of Paul Getty Museum, Los Angeles, from September to December, transferring to Institute of Art, Minneapolis and then until May 2018 to Museum of Art, Cleveland.
Requested for an exhibition on
historical testimony to celebration events in main European cities
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Nella foto, Palazzo Volpi, sede della Pinacoteca Civica In the photo, Palazzo Volpi, seat of Pinacoteca Civica
Masterpieces from Pinacoteca displayed around the world T
he Pinacoteca Civica di Como, the city's main art gallery, houses precious paintings dating from the Middle Ages to 20th century as testimonies to master painters, art trends and donators that narrate historical/ artistic evolution of the city and its surrounds. Among various initiatives, an important role the public is probably not aware of concerns the lending of these artworks to other museums and cultural centres in other Italian and foreign cities. We spoke to Veronica Vittani, the curator of Pinacoteca Civica di Como. When did this lending of paintings become important and how frequent is it? In recent years more and more of our paintings have been requested, valid projects placing our cultural heritage centre stage have continued to increase generating significant interest for cultural exchange with other cities in Italy and around the world. Where have paintings from Como been displayed? Starting 1980s this type of cultural exchange has continued at a fast pace with around five lendings per year whereby Pinacoteca di Como cooperated with well-known museums like Guggenheim, New York, Mart in Rovereto, Pedrera of Barcellona, Vittoriano, Rome, Guggenheim, Bilbao, Palazzo Strozzi in Florence, Picasso Museum, Malaga, Reggia di Venaria Reale, near Turin, Museum of Art, Philadelphia and many others. What are the criteria for lending a painting? The first basic principle is the good condition of the painting. Secondly, the masterpieces that are the principal attractions identifying the mu-
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seum cannot be loaned. In the case of Pinacoteca di Como, there aren't such outstanding works distinguishing the art gallery that would undermine the importance of the gallery if they were to be loaned, nevertheless there are paintings due to their fragile condition or intrinsic style of realisation that cannot be lent. How do you see the present and future state of Pinacoteca di Como? The Pinacoteca is distinguishable as a place of local cultural identity and catalyser of national and international relations. An art gallery has a number of responsibilities connected both with the preservation of artistic patrimony via study and research and enhancing its status through exploitation of artworks it houses by initiatives and programming depending on the public targeted: adults, families, children, group visits by school children and other associated realities.
INFO
Pinacoteca Civica Via Diaz 84, Como Orario: MartedĂŹ-Domenica: 10.00-18.00 musei.civici@comune.como.it http://cultura.comune.como.it/pinacoteca-civica/ tel. 031 269869
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ANNIVERSARIO
Centro Sub Nettuno
di Marina Moretti foto Archivio Centro Sub Nettuno
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detta di molti, un’immersione nel Lago di Como fra pareti, rocce e relitti, può essere talvolta più affascinante di quella in mare. Alcune delle più significative le ha catalogate il Centro Sub Nettuno, come il cimitero delle automobili di Moregallo, la parete dell'Isola Comacina o della Villa Pliniana, i gradoni di Carate Urio, le Guglie di Melgone. Fondato nel 1967, il Centro Sub Nettuno, è stato la prima scuola subacquea di Como e da 50 anni forma sub nelle varie discipline per portarli a scoprire il mondo sommerso marino e lacustre. “Mi affascina la sensazione di assenza di gravità, ammirare le meraviglie sottomarine e la continua sfida nel raggiungere nuovi obiettivi”, commenta il presidente Massimo Gervasini. Associazione Sportiva Dilettantistica, quindi non a scopo di lucro, annovera istruttori che prestano la propria professionalità in modo gratuito, spinti dalla grande passione per la subacquea. Nell’anno in cui si festeggia il 50esimo della fondazione, i principi fondamentali sono ancora costituiti dall’amicizia e dal rispetto per il mondo subacqueo. La sede a Lora in via Don Bosco viene utilizzata per riunioni e lezioni teoriche, proiezione di fotografie e reportages. I corsi pratici vengono svolti presso la piscina Sinigaglia di Como da ottobre a maggio, a
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cui seguono immersioni al mare e (per chi vuole) al lago con la “Vecchia Pia”, la storica imbarcazione di 9 metri con cui si organizzano le uscite sul Lario durante il periodo estivo. Per il Centro Sub Nettuno rappresenta un vero segno distintivo invidiato da molti. Lo scafo è ben lontano dall'essere un moderno gommone superattrezzato per le immersioni come se ne vedono presso i Diving, ma una escursione sul lago deve essere prima di tutto una gita con tanto di emozioni e sensazioni secondo le storiche tradizioni dei pescatori. Perché il lago è storia e fascino.
Da 50 anni la meraviglia del mondo sommerso
For 50 years the beauty of the diving S ome people say that diving in Lake Como surrounded by rocks and wrecks can turn to be more exciting than adiving in the sea. Some of the most representative ones were selected by Centro Sub Nettuno, such as the car cemetery of Moregallo, the side of the Comacina Island or of Villa Pliniana, the steps of Carate Urio, the pinnacles of Melgone. Founded in 1967, Centro Sub Nettuno, was the first diving school in Como and for 50 years organizes trainings in different disciplines to discover the hidden world in a lake or in a sea. "I am fascinated by the feeling of lack of gravity, by the beauty you find in the underwater and by the challenge to reach new goals" says the president Massimo Gervasini. Associazione Sportiva Dilettantistica, that is an non profit association which join teachers who give their free contribution to the association, driven by their passion for diving. In the year of the celebration of their 50th anniversary of the foundation, the fundamental principles are based on friendship and respect for diving. The seat is in Lora, via Don Bosco and it is used for meetings and theoretical lessons, photos and reportages. The practical courses are held at the swimming pool
Sinigaglia of Como from October to May, and diving in the sea and in the lake with the "Vecchia Pia", the historical boat of 9 meters used to organize evening excursions on Lake Como during the summer time. For the Centro Sub Nettuno it represents a real distinctive signal envied by many people. The boat is not a full-equipped modern fubber boatas you can find in diving centers, but an excursion on the lake has to be a trip characterized by emotions and sensations linked to historical tradutions of the fishermen. Lake Como is also history and fascination.
INFO
Per ulteriori informazioni: For further information: Centro Sub Nettuno, Via Don Giovanni Bosco 6 - Como email: info@centrosubnettuno.it centrosubnettuno.it
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ANNIVERSARIO
Softer celebra 30 anni di esperienza e attività
di Nadia Baba foto Francesco Corbetta
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n 2017 importante per la società Softer, che celebra i suoi trent'anni di attività. Creata nel 1987 da quattro soci che hanno saputo unire le loro esperienze tecniche, commerciali e operative, oggi Softer è leader nell’elaborazione paghe e gestione del personale. Con questo traguardo Softer celebra due risultati: la costante crescita della società che con questo trentesimo anniversario testimonia una vicenda aziendale che è stata capace di vincere le sfide del mercato, e la realizzazione del passaggio generazionale, importante traguardo per la sua continuità nel futuro. Inevitabile fare un bilancio su quanto è stato fatto, sui cambiamenti che hanno influenzato la vita dell’azienda e su come le sfide e le crisi del mondo del lavoro siano indubbiamente state di stimolo per
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innovare e restare sempre competitivi sul mercato. La gestione del personale nel tempo si è profondamente modificata. All’inizio dell’attività, la stampa delle “buste paga”, effettuata in sede e consegnata direttamente ai clienti, rappresentava l’85% del lavoro da svolgere. Oggi il servizio è basato sullo scambio continuo di informazioni con altre procedure aziendali e si è evoluto estendendo la proposta a software integrati di rilevazione presenze, sicurezza sul lavoro, trasferte, mensa e welfare aziendale. Alberto Frigerio, socio fondatore e consigliere d’amministrazione, ricorda gli esordi: “Una volta eravamo solo dei fornitori, pionieri nella gestione in outsourcing del personale, oggi siamo partner al fianco delle aziende che continuano a evolversi, con
le loro specifiche esigenze. La nostra filosofia è sempre la stessa, assolvere nel migliore modo possibile a tutto ciò che concerne la gestione del personale seguendone l'evoluzione; essere il partner affidabile che permette ai nostri clienti di concentrarsi sul proprio business”. Andrea Frigerio, seconda generazione e oggi azionista di maggioranza e CEO di Softer, racconta quanto sia stata sostanziale e decisiva in questa nuova fase la spinta innovativa che ha voluto dare a Softer, ampliando i servizi e sviluppando il nuovo portale di comunicazione interamente dedicato alle aziende e ai loro dipendenti: “Oggi ventiquattr’ore su ventiquattro è possibile accedere a tutte le informazioni relative alla popolazione aziendale; una gestione totalmente web che si basa su
strumenti digitali che sono diventati di uso comune, come un tablet o uno smartphone”. Il passaggio generazionale è stato un traguardo fondamentale, segna un punto di svolta e di continuità allo stesso tempo. Alberto Frigerio ricorda con un sorriso e aggiunge: “Non dimentico quanto sia stato impegnativo avviare questa "macchina" che oggi è radicata sul territorio, sia dal punto di vista aziendale, sia dal punto di vista sociale. Come Softer abbiamo condiviso con gli associati, tra i quali molti nostri clienti, i valori di Amici di Como fin dagli esordi. Siamo stati presenti e partecipi nella vita dell'Associazione, condividendo la visione che le esperienze aziendali e imprenditoriali di tutti i soci possano essere uno stimolo per il territorio. I risultati raggiunti lo testimoniano".
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Softer celebrates its 30 years A
2017 is an important year for the company Softer, which celebrates 30 years of activity. It was born in 1987 when the four owners decided to join their technical, commercial and operational experiences; today Softer is a leader in the payroll process and human resource management. Softer celebrates two goals: the steady growth of the company that on the occasion of this 30th anniversary shows how a company can face the challenges of the market and the generation passage, important goal to continue its mission in the future. At this point it was important to assess the situation on what it was done, on the changes that influenced the company life and on the challenges and the crisis of working environment represented a motivation for innovation and competition on the market. The payroll process completely changed throughout the years. At the beginning of this business, the printing of the pay envelope, prepared in the company and delivered to the clients, represented 85% of the business. Today this kind of service is based on a continuous exchange of information with other procedures and it developed with integrated software packages such as presence counters, safety at work, transfers, canteen and company welfare. Alberto Frigerio, co-founder and member of the board of directors, remembers the beginning: “In the past we were only suppliers, pioneers of the workforce outsourcing management, today we are partners of companies that are
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always growing with their specific needs. Our philosophy is always the same that is to handle in the best way everything that regards the human resource management following the recent evolution; to be a reliable partner to let our clients be focused on their business”. Andrea Frigerio, second generation, today he is the majority shareholder and CEO of Softer, tells about the importance of innovation carried out by Softer, increasing the services offered and developing the new communication portal devoted to companies and their employees: “Today 24 hours a day you can get all the information about your company; a web management based on digital instruments which became of common use, such as a tablet or a smartphone”. The transmission between generations was a fundamental step, it marked a turning point and a continuation at the same time. Alberto Frigerio smiles while he remembers: “ I will never forget the difficulty in starting this business that today plays an important part in our territory, both from the company and from the social side. Softer shared with other members, among which also some of our clients, the values of the association Amici di Como since the very beginning. We have always been an active member in the association life, supporting the idea that the company and entrepreneurial experiences of all the members can represent an incentive for the territory. The results reached have shown that it is true”.
i TIGLI in THEORIA si trova nell’edificio storico, costruito nella seconda metà del Quattrocento dal vescovo di Como Branda Castiglioni, in prossimità del lago e del Duomo. In questo contesto, gli ospiti hanno la possibilità di assaporare una varietà di piatti che la cucina creativa di Franco Caffara, basata su originalità e alta qualità, propone seguendo la stagionalità e la grande varietà dei prodotti italiani. Sapori fini e distinti accompagnati da una valida lista di vini accuratamente selezionati. A disposizione della clientela un Tavolo dello Chef, di fronte allo spettacolo incalzante della brigata dei cuochi e TheoriaStube, l’intimità di sale realizzate con materiali pregiati che riconsegnano l’atmosfera rustica, ma insieme ricercata, della cultura Walser. Un suggestivo e socievole Lounge Bar invita a trascorrere momenti in tutto relax e a sorseggiare miscele pregiate. Alle pareti delle sale storiche, espressioni artistiche policrome si integrano e convivono con le tracce del passato, tutto in un’atmosfera fortemente evocativa di ristoro e cultura, di sapori e di arte.
Ristorante • Stube • Lounge Bar Via Bianchi Giovini, 41 • Como • Tel. +39 031 305272 – +39 031 301334 • info@theoriagallery.it • www.intheoria.it
ANNIVERSARIO
A.S.C.I. DON GUANELLA
Promuovere la speranza di dare speranza
di Marina Moretti foto Archivio ASCI
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enticinque anni nel segno della solidarietà e del servizio verso i più poveri ed emarginati, alla luce del carisma che proviene dalla vita e dall’attività di San Luigi Guanella. Dal 1992 A.S.C.I. Don Guanella onlus (Associazione Solidarietà Cooperazione Internazionale) opera in Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Guatemala, Messico e Paraguay nelle Americhe, Ghana, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo in Africa, India e Filippine in Asia e in Europa in Romania, ma anche a Como e Messina per le persone emarginate e i minori a rischio. Ne parliamo con il presidente Silvio Verga. Quanto è cresciuta ASCI in questi 25 anni? Da un punto di vista numerico, da Associazione formata da amici dei missionari italiani, ora conta su un numero maggiore di persone. Anche dal punto di vista dell’intervento, si è passati da realtà a cui contribuire per la “nascita” di servizi che rispondessero a bisogni della popolazione locale, a strutture d’intervento complesse dove la presa in carico di molte persone significa anche occuparsi dei loro bisogni primari e cioè cibo, salute, vestiario, educazione e laddove necessario anche con strumenti d’apprendimento del lavoro come laboratori di tipografia, falegnamerie, strumentazione informatica. Tantissimi i progetti attuati, uno in particolare più significativo? Difficile stabilire quale sia il progetto che sentiamo più vicino al cuore, anche perché il povero è comunque e sempre significativo. Potrei dire la struttura per senza tetto a Madurai in India, ma parimenti potrei citare l’appoggio dato a dei laici guanelliani, che si occupano di anziani abbandonati a Coyaique, nella punta più fredda del Cile. Potrei indica-
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re l’intervento educativo di strada fra i minori a rischio nel quartiere di Fondo Fucile a Messina, piuttosto che il sostegno alla vita ordinaria dei bambini di strada di Kinshasa in Repubblica Democratica del Congo. Ma poi dimenticherei l’esperienza che da anni ci vede coinvolti a Como dove 25 medici del nostro territorio si occupano gratuitamente della salute dei senza tetto o di quanti sono gravemente emarginati. E potrei continuare. ASCI ha fatto tanto per i poveri delle sue missioni, cosa ha ricevuto da loro? La risposta a questa domanda ritengo sia il vero senso di questi 25 anni d’impegno! Sicuramente abbiamo ricevuto affetto ed educazione. Il senso di riconoscenza, ma prima ancora di affetto che viene dato a prescindere da quanto importante sia l’aiuto che darai e tanta educazione, necessaria per comprendere le persone e le loro vite, cosa essenziale per poter mettere in luce anche la propria vita, sia personalmente che come associazione. Quale sarà il cammino per i prossimi 25 anni? Continuare con il nostro impegno, dare ascolto a questa umanità sofferente nel tentativo di esserci nel momento del bisogno, educandoci ad affrontare gli aspetti più urgenti cercando però di riequilibrare un rapporto spesso basato sull’ingiustizia. Provare con passione a dare strumenti di solidarietà che facciano rima non solo con efficacia, ma anche con amorevolezza nella giustizia. Forse la risposta migliore potrebbe essere: promuovere in noi la speranza di poter continuare a dare speranza.
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Promoting hope to give hope T
wenty five years in the name of charity for poor people, supported by the charisma which characterized the life of San Luigi Guanella. From 1992 A.S.C.I. Don Guanella onlus (Associazione SolidarietĂ Cooperazione Internazionale) works in Argentina, Brazil, Chile, Colombia, Guatemala, Mexico, Paraguay, Ghana, Nigeria, Democratic Republic of Congo, India, Philippines, Romania and also in Italy, in Como and in Messina. We have a talk with the president Silvio Verga. How much did ASCI grow in the last 25 years? From the point of view of the specific interventions, we passed from services which aimed at meeting the needs of the local populations, to complex intervention facilities where we also took care of the primary needs of the persons, that is food, health, cloths, educations, also with learning instruments such as typographies, woodworking, information technology. Many projects has already been developed, what is the most important one?
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It is hard to say. I would say the facility for homeless people in Madurai, but also the help to the laics linking to Don Guanella who take care of abandoned old people in Coyaique in Chile, the educational intervention among young people at risk in Messina, the support to children living in the streets in Congo. But I also have to mention our work carried out in Como where 25 volunteer doctors take care of the health of homeless people. And I could continue. ASCI did a lot for poor people, what did you receive from them? The gratitude, but also the affection that is given no matter how important the help is and lots of kindness, necessary to understand the people and their lives. What is the path to follow in the next 25 years? To continue our commitment, to try and give instruments of charity, to listen to this suffering humanity in order to find a balance in a relationship that is often based on injustice. Maybe the best answer could be: promote our hope to continue and give hope.
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Amici di Como e Magic Lake al Castello di Casiglio
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foto Francesco Corbetta, Archivio Castello di Casiglio
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l Castello di Casiglio ha fatto da cornice alla serata estiva di Amici di Como & Magic Lake – What’s On per la presentazione del numero Summer. L’appuntamento ha pienamente soddisfatto le attese e ha visto la presenza di ospiti prestigiosi, fra cui il governatore della Regione Lombardia On. Roberto Maroni. Il coordinatore Daniele Brunati e il presidente Silvio Santambrogio hanno presentato un aggiornamento sui progetti dell’associazione, sottolineando, tra l’altro, che si avvicina il traguardo del milionesimo visitatore per Life Electric, il monumento donato alla città di Como da Amici di Como e Consorzio Como Turistica posizionato sul tondello della diga foranea. Un obiettivo che potrebbe essere festeggiato prima della fine dell’anno. Per questa occasione, i consiglieri di Amici di Como e del Consorzio stanno pensando ad un evento significativo da legare a un’iniziativa sociale in collaborazione con l’associazione Sim-patia. La serata ha anche offerto l’opportunità per un ringraziamento speciale al questore dott. Michelangelo Barbato per l’alta dedizione dimostrata nel suo servizio a Como. E’ seguita infine l’ottima cena preparata dagli chef del Castello di Casiglio.
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astello di Casiglio was the set of the summer evening Amici di Como & Magic Lake – What’s On for the presentation of the Summer edition. The event met the expectations thanks to the presence of many prestigious guests, such as the governor of the Lombardy Region Roberto Maroni. The manager Daniele Brunati and the president Silvio Santambrogio introduced the association project status stressing the important goal of 1 million visitors for Life Electric, the monument donated to the city of Como by Amici di Como and Consorzio Como Turistica, located on the diga. This goal could be celebrated before the end of this year. For the celebration, the councilors of Amici di Como and Consorzio are going to organize an event connected with a charity initiative in collaboration with the association Sim-patia. During the evening a special thanks was also given to the police commissioner Michelangelo Barbato for the outstanding dedication shown during his office in Como. Then followed a delicious dinner prepared by the chef of Castello di Casiglio.
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Il Made in Italy simbolo di Stile
foto Archivio Idea Sales Consulting srl
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iorgio Ongania, nato sul lago di Como, ha trovato la soluzione per unire l’amore per la sua città alla passione ormai trentennale per i tessuti alberghieri. Il rapporto “gomito a gomito” con la storica azienda Rivolta Carmignani ha creato la situazione ideale per sponsorizzare il bello e l’alta qualità, trovando il terreno più fertile più generoso e più riconoscente nelle famiglie degli albergatori comaschi. Nel 1867 nacque la “Rivolta Carmignani” con l'obiettivo di offrire ai migliori hotel e ristoranti nel mondo, la qualità e lo stile italiano nel proprio allestimento tessile di letto, bagno e tavola. Un anniversario con 150 candeline che ci offre l’occasione per conoscere meglio la sua storia. Qual è il segreto e quali sono le sfide vinte in 150 anni di storia aziendale? La sfida, che con orgoglio abbiamo vinto è stata proseguire l’attività di famiglia, rimanendo fedeli al motto di Leopoldo Rivolta: "Fede nel lavoro", affrontando il susseguirsi delle complesse vicende della storia italiana con tenacia e caparbietà. Quanta italianità in cinque generazioni è stata “esportata” e quanto delle tendenze internazionali è stato introdotto nell’ho-
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tellerie italiana? Possiamo affermare di avere esportato un Made in Italy simbolo di stile, di una cultura della piccola imprenditoria che ha fatto grande il nostro Paese nel mondo. Facendo tesoro delle esperienze internazionali è stato possibile introdurre nell’hotellerie italiana nuovi standard di accoglienza, soprattutto per quanto concerne il comfort del riposo. Qual è la sfida di lavorare in questo territorio che per tradizione e storia riconosce la qualità dei tessuti? Quella di avere negli anni confermata la fiducia dei nostri clienti, e in particolare degli alberghi che rinnovano la scelta di tessuti di alta gamma per offrire alla loro clientela, sempre il meglio di ciò che il mercato offre e in linea con i trend internazionali. Inoltre l'albergatore comasco ha una notevole sensibilità per l’alta qualità dei tessuti. Riconosce un buon prodotto al tatto, il buon lino, dal nodino alla fibra super pettinata. Tutto questo è ciò che il tessile ha rappresentato per Como e la Brianza. Le migliori strutture comasche, indifferentemente di Como, Bellagio, Varenna, Menaggio e Tremezzo sono
A sinistra, Giorgio Ongania, titolare della Idea Sales Consulting; a destra particolari di confezioni Rivolta Carmignani To the left,Giorgio Ongania, owner of Idea Sales Consulting; to the right, the details of the products Rivolta Carmignani
"condotte" da famiglie proprietarie che hanno vissuto l'importante realtà del tessile. Cosa determina il successo di un prodotto come il vostro? Un prodotto è sicuramente il mix di più componenti. Ad esempio per gli articoli tessili destinati ad un uso quotidiano è fondamentale valutare la qualità della fibra e il suo trattamento, essendo sottoposta a lavaggi e processi d’igienizzazione costanti. Per questo è fondamentale collaborare con partner affidabili, capaci di interpretare le necessità della clientela e di offrire sinergie che portino a mantenere invariata le caratteristiche originarie ad esempio bisogna considerare il servizio di lavaggio, che per forza di cose deve essere all'altezza del prodotto. Dal 1972 la lavanderia Val Wash rappresenta il punto di riferimento per il lavaggio e noleggio industriale di biancheria piana in Lombardia e in Trentino Alto Adige. La proprietà è rappresentata dalla famiglia Sangiani e quella di Del Bono che insieme hanno creato un'azienda tecnologicamente avanzata. Il binomio Rivolta Carmignani-Val Wash mi ha permesso di ottenere il consenso di gran parte del mercato.
Cosa distingue l’esclusività del prodotto? La consapevolezza che ogni prodotto non è fine a se stesso, ma contribuisce a creare quello che è la cultura della tavola, che per noi italiani si declina in infinite sfaccettature, del riposo e del benessere. Che si tratti di una tovaglia, di un lenzuolo o di un asciugamano, diventa parte di un rituale, nella consapevolezza che l’esclusività si riconosce dai dettagli. Rivolta Carmignani è l’unica azienda tessile alberghiera Italiana che si presenta con un telaio Jacquard di nuova generazione in grado di produrre biancheria da letto con disegni piazzati a capo e/o all over. Il certificato Master of linen, che garantisce l'eccellenza e la tracciabilità del lino 100% europeo e la certificazione "Step By Oeko-Tex" comprovano la compatibilità del tessuto a contatto con la pelle. Tutto questo a garanzia di un ospitalità dì eccellenza. Qual è la sua visione del futuro per questo comparto del tessile? Penso che l’italianità fatta di qualità dei tessuti, di design e di una solida tradizione storica sarà sempre più apprezzata quale elemento distintivo.
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A sinistra, Lorenzo Sangiani e Claudio Del Bono, titolari della Val Wash; a destra linea di stiratura To the left, Lorenzo Sangiani and Claudio Del Bono, owners of Val Wash; to the right, a moment of the steam-iron process
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iorgio Ongania, born on the shores of Lake Como, has found the solution to combine his love of Como with his 30-year passion for hotel fabrics. Close cooperation with the historical textile company Rivolta Carmignani has created the ideal conditions for beauty and quality encountering fertile, generous and appreciative environment in Como's hoteliers. Rivolta Carmignani was established in 1867 aiming to offer quality and Italian style to the best hotels and restaurants in the world through their fabrics used in bed, bathroom and table linen. The company's 150the anniversary is also an opportunity to get to know it. What's the secret and challenges won over 150 years of history? The challenge which we are proud to have won is the ability to carry on working as a family, remaining loyal to Leopoldo Rivolta's motto: 'Faith in one's work,' facing up to the sequence of complex incidents in Italian history with tenacious stubbornness. Over five generations how much Italian experience, know-how has been exported and how much of international trends have been introduced to Italian hospitality? We can confirm that we have exported the Made in Italy concept, a symbol of style, operating as a small company like many others that have distinguished and made our country big. Building on international experience, it was possible to introduce new standards in Italian hotels especially regarding comfort. What's the main challenge of working in this territory with a long tradition of quality textile production? To maintain the trust of our clients, in particular of hotels that continue to choose top range of quality fabrics to offer their guests, the best on the market in line with international trends. What's more, Como's hoteliers have a remarkable sensitivity for high quality textiles. They recognise a good product just by its feel, that it's good linen, its weave and whether it contains super combed fibres. All this is what textile means to Como and Brianza. The best hospitality facilities in Como, Bellagio, Varenna, Menaggio and Tremezzo
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Made in Italy style are run by owner families who have lived in a place that distinguishes itself for textile production. What exactly determines the success of a product like yours? A product is certainly a mixture of various components. For instance, for textiles destined for everyday use it is fundamental to assess the quality of fibre and its treatment as it will be frequently subjected to washing and sanitisation. For this reason it is essential to work with reliable partners, capable of understanding client needs and offering solutions that maintain the original properties, for example it is important to consider laundry service which must be up to the standards required for that particular product. Since 1972 Val Wash has been a point of reference for industrial laundry and linen hiring service in Lombardy and Trentino Alto Adige. The owners are the Sangiani and Del Bono families who together have created a technologically advanced company. Rivolta Carmignani-Val Wash collaboration has made it possible to satisfy a good portion of market. What distinguishes the exclusivity of the product? Awareness that every product is not an end to itself but contributes to create table culture which for us Italians breaks down into numerous aspects of rest and wellbeing. Whether it's a table cloth, a sheet or a towel, it becomes part of a ritual, bearing in mind that exclusivity is found in the details. Rivolta Carmignani is the only Italian company supplying textiles to hotels that employs a new generation Jacquard loom capable of producing bed linen with head or all-over motifs. We possess a Master of Linen certificate that guarantees the origin of 100% European linen and Step By Oeko-Tex certificate assures compatibility of product coming in contact with the skin. All this goes to ascertain hospitality excellence. What is your vision for the future in this particular field of textiles? I think the Italian nature of these quality textiles, design and solid tradition will be increasingly more appreciated as a distinguishing feature.
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’autunno ci offre infinite ispirazioni e ci dà la possibilità di giocare con i colori, le sfumature e con le sue temperature altalenanti, abbiamo l’opportunità di alternare tessuti e stoffe che ci regalano calore, colore e tanta voglia di rinnovamento. Gli accessori dettano sempre i “must have” della stagione e completano sempre un outfit ricercato, che racconta qualcosa di noi. Collezioni che spaziano creativamente, attingendo dalla valigia della nonna, ma che si avvalgono dell’innovazione dei tessuti, per una continua ricerca tra ispirazione e ricordi, tra sensazioni e suggestioni. Le collezioni autunno/inverno presentate sulle passerelle di Milano non si sottraggono ai ritmi incalzanti delle tendenze. Denominatore comune di ogni proposta rimane il “total look”, come scelta di un linguaggio tutto personale che ci racconta e ci descrive, un messaggio per chi ci osserva e che svela qualche cosa di noi, a volte con discrezione, a volte con teatrale platealità.
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utumn offers many sources of inspirations and gives us the possibility of playing with colors, shadings and a changing weather, we have the opportunity to combine cloths and materials which give us warmth, color and a desire of innovation. The accessories always determine the “must have” of the season and always complete a special outfit, which describe us. Creative collections, which take something from our grandma suitcase, but which are also characterized by a great innovation of fabrics and a continuous research between inspiration and memories, sensations and suggestions. A/W collections presented in Milan are highly affected by the strong rhythms of the trends. Common element is the “total look”, as a choice of a personal language which describes us, a message for those you look at us, something that reveals a part of us, sometimes with discretion, some other time with a theatrical way.
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Steve Wozniak Deloitte Innovation Summit 2017 di M.M. foto Nick Zonna
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e l’Italia ha un ruolo di primaria rilevanza nel panorama economico internazionale lo deve principalmente ad alcuni specifici, e ben individuabili, settori nei quali eccelle. Tra questi, spiccano – anche in termini di immaginario collettivo – la moda, l’automotive e il turismo, che da soli contribuiscono a generare quasi il 20% del nostro PIL, e a fare dell’Italia il 5° Paese per trade surplus del settore manifatturiero. Sullo sfondo di questi dati, si è sviluppato l’Innovation Summit 2017, l’evento promosso da Deloitte per affrontare i numerosi temi legati all’impatto dell’innovazione sul tessuto economico e sociale del Paese. L’evento, che è stato aperto da un video intervento del Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha visto la partecipazione straordinaria di Steve Wozniak, co-founder con Steve Jobs di Apple, che oggi si è ritagliato un ruolo di influencer globale sui temi dell’innovazione e dell’integrazione tecnologica a supporto del business. Wozniak ha suggerito significativi spunti di riflessione durante la chiacchierata con David Orban, docente e advisor della Singularity University, sottolineando l’importanza della creatività e raccontando aneddoti e storie della rivoluzione Apple, per guardare poi alle innovazioni attuali e agli scenari futuri.
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hould Italy have an important role in the international economic world it is thanks to some specific sectors in which has reached the top level. Among them - also in terms of collective imagination - fashion, car industry and tourism, which accounts for 20% of the local GDP and Italy is also the fifth country for trade surplus in the manufacturing sector. Considering these data, the Innovation Summit 2017 was promoted by Deloitte to face the different subjects linked to the impact of innovation on the economic and social fabric of the country. The event opened with a video of the Prime Minister, Paolo Gentiloni and the extraordinary presence of Steve Wozniak, co-founder with Steve Jobs of Apple, that today has a role as a local influencer on innovation and technological integration to support the business. Wozniak suggested important food for thought during his chat with David Orban, professor and advisor of Singularity University, stressing the importance of the creative skill and telling anecdotes and stories of the revolution carried out by Apple, then he talked about the present innovation and the future scenarios.
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EVENTI
OSSERVATORIO RICCHEZZA Scenario e opportunità per luxury brand
foto Archivio Osservatorio Ricchezza
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el Palazzo della Triennale di Milano si è svolto il Forum Osservatorio Ricchezza, organizzato congiuntamente da Mercurion e Wealth-X. Attraverso gli interventi dei relatori, i partecipanti hanno potuto cogliere molteplici spunti di riflessione relativamente alle strategie societarie, commerciali, marketing e di branding per competere al meglio e per approcciare il mondo degli Ultraricchi. I lavori, aperti da Andrea Cancellato, Direttore della Triennale, hanno visto l’intervento di Luigi Moleri, Partner & Direttore di Mercurion, che ha fornito interessanti chiavi di lettura sull’attuale scenario economico globale e ha stimolato riflessioni sull’importanza dell’analisi strategica per riuscire a coniugare simultaneamente, generazione di profitto e crescita. Successivamente è stata la volta del Professor Grizzanti, Brand Advisor e Business Identity Strategist, che ha focalizzato l’attenzione sulla rilevanza del brand e sui valori che deve riuscire a trasmettere utilizzando anche le leve del neuromarketing. Infine Manuel Bianchi, Managing Director EMEA di Wealth X, ha presentato per la prima volta in Italia l’Ultra Wealth Report 2017 sui dati 2016: al mondo ci sono quasi 16 milioni di persone super ricche, di queste oltre 226.000 sono ultraricche e il fenomeno è in crescita a livello globale del 3,5% rispetto all’anno precedente. Per ultraricchi, anche conosciuti come Ultra High Net Worth Individuals - UHNWI, si intendono quelle persone con una disponibilità di asset di almeno 30 milioni di dollari/euro, un segmento estremamente interessante per le aziende con prodotti di fascia alta e altissima. Sono state anche illustrate le aree in cui la crescita di Ultraricchi è maggiore, spesso lontane dall’Europa, e affrontati i temi legati alle differenze culturali, alle diverse propensioni all’acquisto, mettendo in evidenza le caratteristiche legate all’età, alla professionalità, al genere e all’origine di questa ricchezza, superando stereotipi ormai obsoleti.
FORUM WEALTH OBSERVATORY Scenario and opportunities for luxury brands
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n the prestigious Palazzo della Triennale in Milan took place the Wealth Observatory Forum, an event jointly organized by Mercurion and Wealth-X. Through the speeches, the participants had the chance to catch many opportunities for reflection about the corporate, commercial, marketing and branding strategies to better compete and approach the ultra-high net worth space. The proceedings were opened by Andrea Cancellato, Triennale General Director, and continued with the speech of Luigi Moleri, Mercurion Partner & Director, who provided interesting insights about the current world economic scenario and quickened remarks about the importance of strategic analysis to succeed in conjugating profits production and growth. Then Professor Grizzanti, Brand Advisor and Business Identity Strategist, took up the word and focused the attention on the relevance of the brand and on the values it should convey, even using neuromarketing leverage. Finally, Manuel Bianchi, Wealth-X EMEA Managing Director, presented for the first time in Italy the findings of the Wealth-X World Ultra Wealth Report 2017, based on 2016 data: there are nearly 16 million wealthy individuals in the world, of which over 226,000 are the so-defined ultra-high net worth individuals (UHNWI), and that this phenomenon is globally increasing by 3.5% compared to the previous year. The UHNW individuals are those with 30M dollars or more in net worth. No need to say how this target segment can be interesting for all companies producing and marketing high end luxury products and services. A focus was also put on the areas with a more significant increase in the number of ultra-rich individuals, often far away from Europe, highlighting their different cultures and consuming habits, discovering their age, professionality, investigating the type and origin of their wealth, going far beyond old stereotypes.
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L’arte della stampa
Gabriela Spector, “Salti in rosso”, 2006, Olio su carta geografica originale intelata, 77 x 215 cm.
Gabriela Spector, è un'artista svizzero-argentina, scultrice e pittrice. Dopo gli studi di Belle Arti in Argentina ha frequentato l'Accademia di Carrara e lavorato presso la fonderia Battaglia a Milano. Per le sue sculture privilegia il bronzo e la terracotta. Al centro della sua attenzione e della sua sensibilità, il tema della figura umana: la donna, la coppia, la famiglia. Ha anche esplorato il tema del viaggio, delle migrazioni e dell’identità che si ritrova nella sua pittura ad olio su tela e su carte geografiche. Ha esposto in numerosi musei e gallerie, in Europa e Sud America. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Attualmente, lavora nel suo atelier a Vacallo, a due passi dalla frontiera, dove tiene anche corsi privati. www.gabrielaspector.com
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Valtellina e Grigioni
Veltlinerweg La via del vino
di Gian Enrico Ghilotti foto Consorzio Turistico Terziere Superiore di Tirano, Ivan Previsdomini, Andrea Basci, Geographica
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l vino va ascoltato. Certo, va osservato nel suo colore, annusato per coglierne i profumi, ondeggiato nel bicchiere per fargli prendere aria e svelarne l’alcolico segreto, assaggiato e, naturalmente, bevuto. Ma per lasciare che vi sussurri i suoi segreti e che, entrando in voi vi parli, occorre prestargli ascolto. Lo facevano i poeti dell’Ellade tramutandolo in versi divini, e – da sempre - lo fanno tutti quelli che il vino lo amano. Non dipende dal bicchiere che lo accoglie. Può essere quello semplice da osteria, dalle trasparenze ormai consumate dall’uso, oppure un rustico “ciapel” di legno, al quale il nettare di Bacco ha consegnato nel tempo i suoi colori violacei o, diversamente, per i più raffinati, un ballon in cristallo. Non importa, lui vi parlerà comunque e lo farà dovunque sia il luogo del vostro incontro. Ma per ascoltare il vino valtellinese bisogna anche e soprattutto salire. E’ un vino di montagna, eroico per natura e per coltivazione, quindi questo sforzo in più glielo dovete. Tanto per cominciare vi chiederà di salire quelle ripide scale fatte di pietre infilzate nei muretti a secco dei famosi terrazzamenti che rugano la meridionale e soliva costa delle Alpi Retiche, protese verso l’alto come tante braccia che abbracciano la montagna. Scegliete uno qualunque dei loro gradini, accomodatevi e guardate in basso verso la piana fluviale della Valtellina. La prima parola che il vino di Valtellina vi dirà è: fatica. Tanta è quella che generazioni di genti valtellinesi hanno portato sulle spalle, salendo e scendendo su queste scale. Prima portando su “la terra” nelle “gerla” per poterci seminare la vite, per poi discenderle dopo la paziente coltivazione, appesantiti da “brente” cariche d’uva. Senza questo ingrediente che sa di sudore salato, il vino che ha preso madre dalle viti che ora, sedendovi accanto, vi fanno ombra, non sarebbe diventato la star enologica di oggi. Uno dei grandi rossi del panorama enologico mondiale. Un Nebbiolo delle Alpi, dal nome del vitigno che ne è il padre. Nato
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in mezzo ad un rosario di paesi, sgranato come una preghiera di buona sorte, per secoli. Cresciuto in luoghi che ora stanno orgogliosamente sulle etichette di pregiate bottiglie: Inferno, Sassella, Grumello, Valgella, Maroggia, oltre al meditativo Sforzato, nome non di luogo, ma che profuma di pazienza e cura. E lui, il vino di queste coste terrazzate, da qui è partito, per il mondo. Capace solo lui, vero e sincero “diplomatico”, di cancellare confini, tenere unite genti che al di là e al di qua delle Alpi in lui hanno sempre creduto. Ma per ascoltare l’altra parola che lui vi vuole sussurrare, dovete salire ancora, scavalcare le Alpi che hanno fatto nascere l’uva di cui è figlio. Qui sta l’altro sforzo di salita che il vino di Valtellina vi chiede. Portarvi sul filo e anche oltre i due-
mila di quota, verso i grandi valichi alpini che da sempre sono stati il naturale collegamento verso l’oltralpe di questa vallata ed insieme la sua importanza. Dovete quindi mettervi in viaggio, come lui ha fatto nei secoli, diretto verso Nord, viaggiatore in attesa di bicchiere. Un viaggio che ora, fortunatamente potrete affrontare con ben altre comodità di quelle che il vino valtellinese ha dovuto vivere nei secoli. Lo potrete fare ripercorrendo, in parte in auto, oppure in treno, rosso come lui essendo quello svizzero della Ferrovia Retica, e, naturalmente a piedi le mulattiere che univano la Valtellina con le altre regioni nordiche al di là delle Alpi. Viaggiare dunque, sulle “rotte del vino” che dalla Valtellina raggiungevano la Svizzera, l’Austria e poi, da lì, altri regni e imperi del
Nord Europa. Solo così, seduti nel girotondo di venti che vi farà compagnia su al Passo del Bernina, oppure stanchi dopo la salita al Passo del Muretto in Valmalenco o ancora nella Valle di Fraele, al cospetto delle rosate pareti di calcare dell’Umbrail, in Alta Valtellina, lui potrà suggerirvi l’altra parola che custodisce nel suo segreto: la storia. Qualche annetto prima di voi un ammiraglio e grande naturalista Romano, nativo di Como, nella sua “Naturalis historia” annottò che, mentre a Roma il vino, per lo più dolce e liquoroso, viaggiava in anfore, su in mezzo alle Alpi, terre barbaro-retiche di imperiale conquista, il vino lo trasportavano in botti, strani contenitori in legno cerchiati da metallo. Si chiamava Plinio il Vecchio, era l’anno 77 dopo Cristo, e di vitigni ne aveva già censiti oltre novanta, catalogando cinquanta vini pregiati, Valtellina compreso. Era solo l’inizio della storia. Quattro erano le principali “rotte del vino” che valicavano le Alpi Retiche, partendo dalla Valtellina e dirette a Nord. Quella del Pas-
so del Muretto, detta appunto “Cavallera o Rotta del Muretto”, che partendo da Sondrio risaliva la Valmalenco per raggiungere Maloja, nei Grigioni e da qui attraverso lo Julierpass i territori del nord Europa. Fino alla metà del Settecento, fu la più importante via di commerci tra i due versanti delle Retiche. Da qui si trasportava non solo il vino, ma anche le “piode” malenche per le coperture dei tetti. Le altre Strade del Vino erano quelle che valicavano il Passo di Fraele e quello dell’Umbrail, risalendo le montagne del bormiese, in Alta Valtellina, per raggiungere la Val Müstair e i territori Asburgici, quella del Passo dello Spluga e del Septimer, in Valchiavenna e quella che, partendo da Tirano, nel “Terziere di mezzo” della Valtellina di un tempo , faceva inerpicare le carovane di muli e cavalli con il loro carico di vino, su per il Passo del Bernina, raggiungendo poi l’Austria. Se lo guardiamo oggi, questo percorso è uno dei più affascinanti tour escursionistici delle intere Alpi. Basta
scorrere il dito sulla cartina per capirlo. La “Veltlinerweg” (la Via Valtellina), vi porta dalla Valposchiavo, la valle del trenino Rosso del Bernina, all’Engadina, poi su per lo Scalettapass, per ridiscendere a Davos, da qui a Klosters e poi ancora su fino ai 2202 m del Schlappiner Joch, per cambiare nazione, entrare in Austria e arrivare a Schruns, nel Montafon. Da qui i muli e i cavalli delle carovane, o meglio quelli che ce l’avevano fatta ad arrivare fino a questo piccolo e graziosissimo paesino austriaco, lasciavano il loro prezioso carico che, trasferito su carri, proseguiva verso la Baviera, la Polonia, il Tirolo e perfino l’Olanda. Lo storico valtellinese Maurizio Quadrio cita perfino l’Inghliterra scrivendo che “un bastimento di vino fu apprezzato da questi Milordi, e dallo stesso re Giorgio I, su tutti i vini più regali delle altre nazioni”. Buona parte del lungo tracciato della Veltlinerweg, tra valli e passi, è ancora oggi praticabile, oltretutto tenendo conto che per molti tratti potete avere come allea-
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to il treno della Ferrovia Retica. Tolto l’inverno, le altre stagioni sono tutte propizie per gustarvi questo eno-tour, con i colori del paesaggio che variano incredibilmente. Oggi è così. Ma allora, per i carovanieri che queste “rotte” le percorrevano, la musica era ben diversa. Il vino doveva raggiungere le tavole d’oltralpe e soprattutto le corti europee anche d’inverno, “con riserva de’ tempi”, si può leggere sugli accordi commerciali di allora, severi e regolati già dal 1500 dai dazieri di Innsbruck. Valanghe, dirupi e quanto d‘altro poteva succedere su quelle mulattiere, di morti e feriti ne hanno fatti tanti. Non c’era da stare allegri, tanto più che i carovanieri non potevano nemmeno spillare un sorso di vino per brindare allo scampato pericolo o per darsi una “scaldatina”. Per gli assetati trasportatori erano previste pene severe, vista l’importanza e la
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preziosità del carico loro affidato. Le rotte erano appaltate a mercanti per lo più nativi delle vallate svizzere confinanti, chiamati “rotter”. Faceva ovviamente parte dell’appalto anche il compito di curare la strada (la rotta) e mantenerla percorribile per tutto l’anno. Ogni carovana si componeva di una dozzina di muli e cavalli, ognuno con la sua soma costituita da due botticelle dalla forma allungata, secondo un design ergonomico pensato apposta per il quadrupede mezzo di trasporto. Ognuna portava in dote all’incirca un ettolitro e mezzo di vino e da quanto ci è dato di sapere sulle “rotte del vino” transitavano ogni anno almeno 25.000 some di vino. Tutto il tracciato viveva di questo enologico commercio. Numerose erano le “hosterie” e le locande dotate di stalla per far riposare i cavalli, disseminate su tutto il percorso, come quella al Passo
del Bernina o come quelle di Pontresina, dove erano a disposizione “a ricambio”, centinaia di cavalli da soma. Oggi non si sente più il rumore degli zoccoli, che a volte venivano anche bardati di ramponi per non far scivolare i cavalli sul ghiaccio, ma di allora sono rimasti nomi che per sempre ci racconteranno di questi viaggi. Cavaglia in Valposchiavo, Chiareggio in Valmalenco, Pian del Vino in Alta Valtellina, lo Scalettapass, prima di scendere a Davos, il cui nome ci ricorda proprio i gradini scolpiti nella roccia per permettere il transito dei cavalli. E questi, solo per citarne alcuni. Ora capite perché storia, geografia e confini si perdono nel rosso di un bicchiere di Valtellina. Se siete astemi, non preoccupatevi, nessuno è perfetto. Il vino lo sa e la storia dei suoi viaggi attraverso le Alpi Retiche è un invito per tutti. Salute!
INFO Per ulteriori informazioni: For further information: • Consorzio Turistico Media Valtellina – Tirano, www.valtellinaturismo.com • Valposchiavo Turismo - Poschiavo, www.valposchiavo.ch/it • Ferrovia Retica/Rhätische Bahn, www.rhb.ch • Montafon Tourismus – Schruns, www.montafon.at/en • Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, www.vinidivaltellina.it
Veltlinerweg the wine route Y
ou have to listen to the wine. To listen to the wine of Valtellina you have to climb. It is a mountain wine, eroic for nature and for cultivation, so you have to make an effort to reach it. You have to climb those steps made of stones located in the little walls of the famous terracings which characterize the southern side of the Rethic Alps. Should you do it, the wine of Valtellina speaks to you about the effort. The effort of generations from Valtellina who climbed up and down those steps, carrying 'the land' in the "gerla" (basket)first to start the cultivation and then the "brente" (baskets) brimful of grapes. Without this ingredient which is made of salty sweat this wine would never have been the star of today. One of the important red wines at in-
ternational level, Nebbiolo delle Alpi, produced with different names: Inferno, Sassella, Grumello, Valgella, Maroggia and Sforzato. To know the history, there is nothing better than follow the "wine routes in Valtellina" that, in the centuries, connected Valtellina with the north of Europe, so the noble families could taste and enjoy this precious product. There were four main "wine routes" in the Rethic Alps, starting from Valtellina heading to the north. The one of Passo del Muretto, called “Cavallera o Rotta del Muretto”, which started from Sondrio then up to Valmalenco to reach Maloja, in the Graubünden and there through Julierpass the territories of the north of Europe. The Wine Routes were those which crossed the Fraele
Pass and the Umbrail Pass, in the mountains around Bormio, in High Valtellina, to reach Müstair Valley, Spluga Pass and Septimer in Valchiavenna and starting from Tirano, with mules and horses carrying wines, up to the Bernina Pass, reaching Austria. This is the famous “Veltlinerweg” (la Via del Vino della Valtellina), which crosses Valposchiavo, the valley of the Red Train Bernina, through Engadin to reach Davos, Klosters, Schlappiner Joch and then Austria, in Schruns, Montafon. One of the most fascinating wine tours, which you can do starting from Tirano, most part with the Rethic Railway and of course, on foot but not in winter, following the mule tracks which linked Valtellina with the northern regions over the Alps.
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L’arte della stampa
Marco Lupi, “Il pigiama a pois blu” 2015, tecnica mista su tela, cm. 120x150
La mia è una pittura istintiva, emozionale, simbolica. Osservazione, sensibilità e memoria sono fondamentali. Il mio procedere è un continuo cercare nella mente, aiutato anche dall’inconscio, tra infanzia-ricordinostalgie-false banalità, intrecciando passato e presente ... creando così un piacevole percorso che mi conduce a provare sensazioni ed emozioni che cerco di fermare sulla tela. L’attenzione si concentra sull’uomo: “la figura umana, siamo noi con i nostri pregi e i nostri difetti; attraverso di essa possiamo vederci, sentirci, conoscerci, amarci, odiarci, capire tante cose o non capirle, perchè sono così e basta”. Riflessione di Marco Lupi www.marcolupi.ch
LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws
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Ticino Esperienze e non semplici visite
di Marili Fontana foto Archivio Mendrisiotto Turismo
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l Museo Etnografico della Valle di Muggio, il Museo dei fossili del Monte San Giorgio ed il Parco archeologico di Tremona sono tre realtà che si stanno facendo conoscere ed apprezzare dal pubblico internazionale. Queste tre attrazioni a carattere culturale-naturalistico, che si trovano nella Regione del Mendrisiotto, hanno inizialmente deciso di valorizzare alcuni elementi storici, archeologici e paleontologici organizzando delle proposte di visita a carattere didattico, realizzando pannelli, scrivendo libri ed organizzando una serie di esposizioni per presentare le specificità dei tre luoghi, che davvero sono particolari ed unici in Svizzera, ma non solo. Si sa però che i racconti scientifico-didattici sono esaustivi, ma raramente risultano coinvolgenti, perché i turisti non sono degli specialisti e quindi la loro attenzione e la capacità di interessarsi ad un tema - a tratti anche impegnativo - è limitata. Così i responsabili hanno deciso di proporre delle ricostruzioni, introducendo degli strumenti di comunicazione legati alle nuove tecnologie con lo scopo di sostenere la visita attraverso un’esperienza che sia nel contempo esplicita e appagante. Nell’ambito dell’esposizione attualmente in corso al Museo Etnografico a Cabbio, è stata quindi inserita una proposta di realtà immersiva per avvicinare ed entrare nel paesaggio della Valle; al Museo dei fossili a Meride è proposta un’animazione 3D che permette di fare un tuffo nel Triassico e di guardare i rettili che vi vivevano; mentre al Parco archeologico di Tremona è possibile indossare degli occhiali 3D che offrono un’esperienza di realtà aumentata, proponendo di camminare nel parco per scoprire il passato dell’antico villaggio medievale e dei suoi abitanti, guardandolo. Quest’ultimo progetto, unico nel suo genere in Svizzera, è il più coraggioso dei tre e sta riscuotendo molta curiosità. Tre esperienze da consigliare a tutti coloro che vogliono conoscere le eccellenze del Mendrisiotto, la Regione da Scoprire.
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EXPERIENCES, NOT JUST VISITS M
useo Etnografico della Valle di Muggio, Museo dei fossili del Monte San Giorgio and Parco archeologico di Tremona, are the three attractions that are getting more and more famous at international level. They are known for the naturalist and cultural aspects located in the region of the Mendrisiotto, initially they decided to promote some historical, archaeological and palenthological elements organizing some didactic visits with information panels, related books and a serie of exhibitions to present these three special places, unique in Switzerland and all over. It is known nevertheless that didactic - scientific stories are exhaustive, but rarely they turn out to be enthralling, because the tourists are not specialists and then their attention and ability of being interested in a subject sometimes also demanding - is limited. So the persons in charge decided to propose an alternative introducing means of communications aiming at supporting the visit through an experience that should be effective and satisfying at the same time. In the present exhibition held in Museo Etnografico in Cabbio, there is also a proposal of an immersion experience to get close and to enter in the landscape of the Valley; in the Museo dei fossili in Meride there is a 3D animation which let you jump in the Triassic and look at the reptiles of the time; while in the Archeologic Park of Tremona it is possible to wear the 3D glasses which offer an experience of increased reality, proposing a walk in the park to discover the past of the ancient medieval village and his inhabitants. This last project, unique all over Switzerland, is the most courageous and lots of people are very curious to discover it.Three experiences to suggest to all the people who are interested in knowing the excellences of Mendrisiotto, a Region to Discover.
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FASHION & LUXURY AQUAZZURRA Chi dice che per essere femminili bisogna indossare i tacchi non ha mai provato le slipper Powder Puff di Aquazzura. Comode, sicuramente, ed estremamente sofisticate, si indossano da mattina a sera, con i jeans o un maxi dress.
Who says that to be feminine you have to wear high heels has never tried the slipper Powder Puff di Aquazzura. Comfortable, no doubt, extremely sophisticated, to wear both in the morning and in the evening, with a pair of jeans or a maxi dress.
Кто говорит, что женственность – это высокие каблуки, никогда не пробовал туфли slipper Powder Puff марки Aquazzura. Безусловно, это не только удобная обувь, но и крайне изысканная – её можно носить с утра до ночи, с джинсами или длинными платьем.
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The watches of the collection Le Marché des Merveilles testify the handicraft concept of the maison. The motif of the animals, tiger, bees and snake, are elegantly interpreted in these new models characterized by refined embroidery or finely cut colored leather.
Часы коллекции является прекрасным свидетельством уникальной ручной работы мастеров Дома моды. Мотивы животных, тигры, пчелы и змеи элегантно интерпретированы в этих новых моделях, украшенных изысканной вышивкой или изящной резной цветной кожей.
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ARTE
Giuliana
"San Jacinto Orizzonte" "San Jacinto Horizon"
Aubert
"Tappeto Francese" "French Carpet"
di Nadia Baba foto giulianaaubert.com
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iuliana Aubert, artista italo-americana che attraverso le sue opere ci racconta, la passione per l’arte e quali esperienze l'hanno influenzata Ho sempre avuto la necessità di esprimere la mia personalità attraverso l’arte, il disegno, la coreografica, lo studio del movimento del corpo umano fino al disegno e alla produzione degli abiti. Alla età di 18 anni, durante la visita ad una mostra di Van Gogh, decisi di intraprendere questo percorso iniziando a dipingere. I colori sono sempre un arcobaleno di sentimenti e ricordi, come raccontare quello che tu esprimi nelle tue opere? L’uso dei colori è una scelta personale per un artista. Sono nota nel mio settore come “colorista”. Sebbene un colore non rappresenti la cosa più importante nella creazione
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della profondità della pittura, è il colore che descriverà un sentimento, un momento, un fenomeno della natura. Soltanto attraverso le emozioni si può dipingere i grigi mistici e i verdi dei movimenti del nostro Lago, oppure l’arcobaleno di colori di un tramonto californiano. Una vita trascorsa tra Italia e America, tra Como e Los Angeles, ci racconti quanto le due città influenzano il tuo lavoro e la tua creatività? Il clima temperato della costa sud della California e il cambiamento costante delle stagioni e dell’atmosfera del Lago mi offrono il meglio di ambedue i mondi, i quali continuano ad influenzarmi ed ispirarmi come pittrice Qual è il tema che racconta chi è Giuliana? Sono una persona che è molto influenzata
da ciò che la circonda, sia cose positive o negative; per questo mi viene spontaneo voler rappresentare queste esperienze sulla tela. La varietà dei luoghi e di culture è una parte di me, e di come vedo la vita. Io sono una giramondo, una sognatrice che crea attraverso la propria anima, il cuore, la passione, questa è la mia filosofia di vita. È più facile per me dipingere un mondo positivo piuttosto che uno negativo. Qual è il tema che con coraggio e con sfida vorresti dipingere? Non ho tanta esperienza nell’arte della ritrattistica. Questo tipo di pittura è molto precisa e rigida. Quando un artista sceglie una persona come tema, c’è sempre il rischio del confronto e del notare gli errori fatti. Un ritratto dovrebbe catturare le sembianze della persona, indipendentemente se possa piacere o meno.
L'EMOZIONE DEL COLORE THE EMOTION OF COLOR
" L'insenatura di mattina" "Backbay Morning"
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iuliana Aubert, Italian-American artist with her works she describes her passion for art: how did you develop your passion for art and what are the experiences that influenced you? My passion has always been for creative self-expression from designing and choreographing body movement classes to designing and manufacturing clothing. About 18 years ago when attending an exhibit of van Gogh it was then I decided to pick up the brush and paint. Colors are always a rainbow of feelings and emotions, how do you represent them in your works? The portrayal of color is a very personal choice for an artist. I am known in my field as a “colorist”. Although color is not the most important detail of a technically sound painting
" Le onde d'inverno" "Winter Curls"
it is color that will describe a feeling, a moment, a phenomenon in nature. I can only paint from my spirit of emotions the mystical greys and greens of the movement on our Lake or the luminous rainbow of a California sunset. Your life is divided between Italy and the United States, between Como and Los Angeles, how do these two cities influence your work and your creativity? Really, the mild climate of the Southern California Coastline and the diverse ever changing seasons and atmosphere of Lake Como easily both offer me the best of both worlds influencing and inspiring me as a painter. Landscapes tell about everything that is around us, what is the subject that tells us about Giuliana? I am an individual that is strongly affected by
her surroundings positive or negative ; hence it would be natural for me to want to portray these experiences on canvas. The diversity of locations and cultures is a very colorful part of me and this is how I look at life and choose to live it always an adventurer, always a dreamer making up my very soul, my passion, my philosophy for life. It is easier for me to paint a positive world rather then a negative one. What is the subject that with courage you would represent as a challenge? I don’t have alot of experience in the art of portraiture. This type of painting is very precise and rigid. When an artist chooses a person as the subject matter there is always a risk that the comparison will note all the mistakes they have made. A portrait must resemble a living person and there is no argument for likeness and no likeness.
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ALICE BOSSI
DOLCI INCANTATI foto Domenico Galluzzo
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uelli che vedete nella foto non sono fiori veri, ma deliziose creazioni in zucchero realizzate a mano dalla cake designer Alice Bossi e sono interamente edibili. Alice crea le sue decorazioni usando pasta di zucchero e altri golosi ingredienti, dando forma a qualunque desiderio perché, come diceva Walt Disney, “Se puoi sognarlo puoi farlo”. “Dolci incantati” è il nome che ha dato alla sua attività, perché Alice realizza torte su misura per clienti che desiderano dolci unici che fanno sognare. Le ricette delle sue torte sono quasi sempre derivanti dalla tradizionale pasticceria italiana e diventano delle vere e proprie opere d’arte grazie a un tocco di ispirazione anglosassone. Un soffice pan di Spagna, farcito con le più svariate e gustose creme, viene ricoperto con un delicato e sottile strato di pasta di zucchero. Alice crea torte di cake design e non solo, dolci unici non eccessivamente zuccherosi o burrosi che lasciano senza parole sia per il gusto che per l’aspetto scenografico. I clienti richiedono le sue creazioni per rendere memorabili le occasioni speciali. “Dolci incantati”, infatti, realizza torte e tavoli di dolci a tema per matrimoni, compleanni (per adulti o bambini), anniversari, feste di fidanzamento, baby showers, battesimi e prime comunioni, feste aziendali e di pensiona-
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mento. Se richiesto, Alice si potrà occupare dell’intero allestimento che accompagnerà le sue creazioni, dalla grafica personalizzata alla scenografia di palloncini, dal poster di sfondo alla scenografia da tavolo. I dolci di Alice possono inoltre diventare delle idee regalo per gli invitati o delle originali bomboniere. Con una laurea magistrale al Politecnico di Milano e un'intensiva formazione in pasticceria e modellazione con la pasta di zucchero ottenuta con maestri italiani ed internazionali, Alice considera ogni progetto come una nuova sfida. Quando incontra un cliente per la prima volta, cerca di comprendere cosa vuole comunicare e il tema della realizzazione. Da lì, Alice disegna degli schizzi di bozza, ne discute con il cliente e infine inizia il delicato lavoro di modellazione della sua creazione che potrà essere elegante e raffinata, ma anche ironica e divertente, in linea con lo stile dell’evento o la personalità del festeggiato. “Dolci incantati” è un laboratorio di pasticceria e cake design su ordinazione. Ogni creazione è realizzata espressamente e specificatamente per un singolo cliente, come un vestito realizzato su misura. I clienti di “Dolci incantati” vogliono distinguersi, essere unici e stupire. Grazie all’eccezionale artigianalità e creatività di Alice tutto questo è possibile.
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hose in the picture are not real flowers but the delicious handiwork of master cake designer Alice Bossi and they are entirely edible. Alice painstakingly shapes every detail of her decorations out of sugar and other tasty ingredients, bringing to life whatever your desire. As Walt Disney used to say, if you can dream it you can do it. Dolci incantati (enchanted sweets) is the name Alice has chosen for her business because she creates bespoke cake designs that will make you daydream. While her designs take inspiration from Anglo-Saxon precedents, Alice emphasizes Italian tradition in the style, textures, and flavors she uses. Her cakes typically are soft pan di spagna filled with chantilly or other delicious creams, covered by a delicate and thin frosting of sugar paste. They are not overly sweet or too buttery. They appeal to the traditional Italian palate, while achieving the powerful impact and appearance of the highest expressions of food design. Customers
ask for her creations to make for memorable special occasions. Dolci incantati creates cakes and sweet tables for weddings, birthday parties (for adults and kids alike), anniversaries, wedding and baby showers, baptisms, first communions, retirement parties and other corporate celebrations. If requested, Alice will also do the full background setting to accompany her creations, including balloons and backdrop posters. Many customers ask her to create personalized party favors (usually in the form of cookies or cupcakes) to give to guests as they depart. Drawing on her education, Alice treats every project as a new challenge. She earned a Masters degree in design at Politechnico di Milano, and has combined that with extensive training in pastries and sugar modelling. When she meets a client for the first time, she endeavors to understand the theme the client has, as well as the nuances the client would like to highlight. From there Alice does several inspirational dra-
wings, discusses her ideas with the client, and then commences the time-consuming work of crafting the finished creation. Dolci incantati is a made to order bakery. All sweets and cakes are prepared specially for each individual customer, like a high-fashion, tailor-made dress. Alice's customers want to be unique and surprise their guests and her exceptional artisanship and creativity brings that to life.
INFO Per ulteriori informazioni: For further information: email: dolci.incantati@gmail.com www.dolci-incantati.it
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C U LT U R A
CINESE PER TUTTI
testo di Gianluca Pella
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l corso della vita è imprevedibile, nessuno può anticipare il futuro. Proprio per questo, a volte, prende improvvisamente una piega inaspettata. Un uomo nasce in un luogo, cresce, coltiva una passione, senza neppure immaginare che un giorno potrebbe cambiare la sua vita per sempre, magari portandolo fino all'altro capo del mondo. È il caso di Stefano Misesti, illustratore e autore di fumetti. Nato a Como nel 1966, si diploma in illustrazione a Milano. Vive e lavora da diversi anni tra l'Italia e Taiwan. Autore di numerosi libri per ragazzi. Ha illustrato, tra gli altri, il libro “Visto si stampi” sui testi di Rossana Sisti e Nicoletta Martinelli, con il quale ha vinto il premio Andersen nel 2011. Attualmente collabora con “Avvenire”, disegnando sull’inserto per ragazzi “Popotus” e con il magazine online Fumettologica. it, dove pubblica le storie di Maciste nella sua rubrica “Misesti Laterale”. A livello locale, collabora per quasi vent’anni con La Provincia di Como, illustrando la pagina dei ragazzi e si occupa della realizzazione delle locandine per l’evento natalizio “Città dei Balocchi”. Il suo ultimo libro è “Il Cinese a
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Fumetti”, un manuale che insegna le basi per comprendere i caratteri cinesi. Quest’opera, edita da Edizioni NPE, nasce da una serie di racconti brevi, inizialmente estrapolati dagli appunti dello stesso Misesti, raccolti durante l'esperienza in quel di Taiwan, successivamente pubblicati sul web e poi rielaborati tutti insieme in un vero e proprio libro. Quest’opera, attraverso le forme, i suoni dei caratteri e il loro significato, ci accompagna alla scoperta di una lingua a prima vista sconosciuta, resa comprensibile proprio grazie alla semplicità con cui Misesti riesce senza problemi a proiettare il lettore di pagina in pagina senza il minimo calo di attenzione. L’umorismo è praticamente la chiave di tutto. L’immediatezza e la simpatia delle illustrazioni fanno il resto, rendendo più facile l'apprendimento della lingua, proprio perché ad ogni parola viene associata un'immagine semplificata con la sua pronuncia. Tutto questo rende sin da subito l’approccio alla cultura cinese facile e divertente. Davvero un’ottima iniziativa, con la speranza di vederne altre, anche in futuro.
Chinese in comic books by Stefano Misesti L
ife is unpredictable, nobody can know the future. This is the reason why sometimes it turns out in a completely unexpected way. A man was born in a place, he was grown there, he has a passion, without even imagine that one day he can change his life forever, maybe taking him to the other side of the world. This is the case of Stefano Misesti, illustrator and author of comic books. He was born in Como in 1966,he took a degree in illustration in Milan. He lives and works between Italy and Taiwan. He is the author of many books for kids. He was the illustrator of the book “Visto si stampi” with the texts by Rossana Sisti and Nicoletta Martinelli and he won the prize Andersen in 2011. Today he collaborates with the Italian newspaper “Avvenire”, he draws on the kids’ insert “Popotus” and with the online magazine Fumettologica.it, where he publishes the stories of Maciste in his column “Misesti Laterale”. At local level, he collaborates for almost 20 years with La Provincia di Como, he draws the kid’s page and he is in
charge of the posters for the Christmas’ event “Città dei Balocchi”. His latest book is “Il Cinese a Fumetti”, a manual which aims at teaching the basis to understand the Chinese characters. This work is published by Edizioni NPE, it was born from a set of short stories, initially taken from some notes by Misesti, they were collected during his experience in Taiwan, then they were published on the web and finally they were totally re-elaborated in a proper book. Through the forms, the sounds of the characters and their meanings, this work let us discover a language that is totally unknown, but thanks to the simplicity Misesti uses, you can read page after page with no degrading of focus. Humor is the key element. The immediacy of the funny illustrations helps in the learning of the language, because every single word is linked to an illustration simplified with its pronunciation. So the approach to the Chinese culture turns out to be simple and funny. A great initiative, hoping to see other ones in the future.
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FOCUS
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Focus on è il titolo della sezione che Magic Lake ha deciso di dedicare alle nostre eccellenze imprenditoriali e non, capaci di migliorarsi continuamente e che si impegnano in prima persona, attraverso il proprio lavoro, nella promozione del nostro territorio nel mondo. Focus on is the title of the section that Magic Lake dedicated to the excellences, entrepreneurial and non, which are able to improve continuously and which, thanks to their work, are personally committed in the promotion of our territor y in the world.
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Artigianalità unica. L’arte orafa di Pomellato, tra ragione e sentimento Unique Handicraft. The goldsmith’s art by Pomellato, between sense and sensibility
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Impegno e solidarietà. Premio a La Nostra Famiglia Commitment and charity: award to La Nostra Famiglia
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Smart Life: arte e solidarietà Smart Life: art and charity
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Ristorante Kitchen, alla guida il talento di Francesco Soletti Ristorante Kitchen espouses talented chef Francesco Soletti
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E' qui la Fiesta? Is this the "Fiesta"?
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Mantero e Poliform insieme per un inno alla vita Mantero and Poliform together for a hymn to life
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Museo del Cavallo Giocattolo e Triennale Design Museum Museo del Cavallo Giocattolo and Triennale Design Museum
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ARTIGIANALITÀ UNICA L’arte orafa di Pomellato, tra ragione e sentimento F O C U S
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uella di Pomellato è un’arte senza tempo, dove la qualità incontra un nuovo modo di interpretare il lusso, in un perfetto equilibrio tra passato e futuro, tradizione e innovazione, rigore e sperimentazione con un tocco audace e dall’ineguagliabile sensualità. Nata nel 1967, la maison Pomellato che quest’anno celebra il 50mo Anniversario, incarna l’eccellenza artigianale italiana unita alla profonda conoscenza delle più importanti tecniche orafe, attraverso uno spirito unico e non convenzionale. I maestri orafi sono una chiave essenziale del successo. L’unione dell’eccellente know-how, dell’attitudine sperimentale e dell’attenzione meticolosa ai materiali crea un rituale riconoscibile, una missione autentica in pieno stile Pomellato dedicata alla bellezza e allo stupore. Dall’idea alla creazione finale, ogni singolo gioiello prende vita dopo ore di intenso lavoro e soluzioni inaspettate. Ogni giorno, oltre 100 maestri applicano e perfezionano rigorose tecniche artigianali presso l’atelier della maison situato a Milano, combinando metalli
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unici come il caratteristico oro rosa di Pomellato, diamanti preziosi e rare gemme dai colori straordinari estratte nei luoghi più remoti della Terra. La tecnica più utilizzata è la microfusione, un tipo di lavorazione che risale al 3500 a.C. e che consente di modellare linee delicate e forme morbide, permettendo così di portare alla luce creazioni dal fascino unico. Questa grande meticolosità e la selezione di pietre di colore, sempre più rare, danno vita al ‘New Precious’, un nuovo ideale e valore nel panorama della gioielleria contemporanea. Il risultato è storia: Pomellato è stato il primo marchio a tagliare le pietre al contrario, a creare pavé di diamanti irregolari e ad adottare lo stile cabochon. Ed è proprio grazie a questa rara alchimia composta da idee e intuizioni, manualità, sentimento e ragione che lo spirito creativo e innovativo di Pomellato continua a evolvere quotidianamente, senza trascendere le intramontabili regole dell’arte orafa. Concessionaria del marchio è la Gioielleria Cappelletti di Cantù, via Matteotti 30.
UNIQUE HANDICRAFT The goldsmith’s art by Pomellato, between sense and sensibility
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omellato developed a timeless art, where quality meets a new way of interpreting luxury, in a perfect balance between the past and the future, tradition and innovation, rigor and experimentation with a sensual and daring touch. Born in 1967, Pomellato, that celebrates its 50th anniversary this year, represents the Italian craftsmanship linked to the most important jewelry techniques with a unique and unconventional spirit. The jewelry goldsmiths are the essential key of the brand’ success. The union of the excellent know-how, the experimental aptitude and the meticulous attention to the materials creates a recognizable ritual, an authentic mission in Pomellato style dedicated to the beauty and wonder. From the idea to the final creation, every single jewel comes to life after hours of intense labour and unexpected solutions. Every day, over 100 artisans work hard and improve rigorous craftsmanship techniques in the in-house workshop atelier located in Milan,
matching unique metals such as the characteristic rose gold of Pomellato, precious diamonds and rare gems with the extraordinary colors from all over the world. The main technique is the microfusion, the process that dates back to 3500 B.C. that allows to model delicate lines and soft shapes, for creations of unique fascination. This meticulous sense of crafting and the selection of very rare color stones, give life to 'New Precious', a new value in the world of contemporary jewelry. The result is history: Pomellato was the first brand to cut the stones upside down, to create irregular diamonds pavé and to adopt the cabochon style. Thanks to this rare combination of ideas and intuitions, manual skills, feelings and sense, the creative and innovative spirit of Pomellato continues growing day by day, without losing the everlasting rules of the jewelry art. The wholesale partner in Cantù is Gioielleria Cappelletti, via Matteotti 30.
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IMPEGNO E SOLIDARIETA': PREMIO A LA NOSTRA FAMIGLIA F O C U S
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n riconoscimento a due persone che hanno dedicato la loro vita al servizio del prossimo: Roberto Zanchini, direttore del Centro di Lavoro Guidato e della Casa Famiglia de La Nostra Famiglia in Como, è stato insignito del titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica, mentre Francesca Pedretti, direttrice generale regionale de La Nostra Famiglia, ha ricevuto il premio Rosa Camuna. A consegnare il cavalierato a Roberto Zanchini è stato il prefetto, S.E. Dott. Bruno Corda, nel corso delle celebrazioni per l’anniversario della Repubblica. Con la moglie Maria Pia, Roberto Zanchini ha realizzato il sogno di fare della propria famiglia un luogo di accoglienza e di amore gratuito, diventando il maestro, la guida e l’educatore dei ragazzi portatori di disabilità nel Centro di Lavoro Guidato che svolge attività di formazione e di inserimento lavorativo. I coniugi Zanchini erano
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anche stati premiati con l’Abbondino d’Oro nel 2012 ‘per l’operato profuso da decenni nel campo della carità, solidarietà, assistenza a persone diversamente abili’. Francesca Pedretti è stata premiata con la Rosa Camuna dal Governatore della Lombardia, on. Roberto Maroni ‘per aver portato avanti con grande passione e professionalità la missione de La Nostra Famiglia, realtà che conta 12 strutture nella nostra regione, impegnate a tutelare la dignità e migliorare la qualità della vita delle persone disabili’. “È con sincera gratitudine che ricevo questo riconoscimento che desidero estendere ai 1.200 operatori della nostra associazione in Lombardia - commenta Francesca Pedretti. La Nostra Famiglia è come un fiore, come la rosa camuna, un fiore prezioso, una eccellenza di cui Regione Lombardia si è presa cura e che le viene affidata perché sia un bene per tanti”.
Commitment and charity: award to La Nostra Famiglia
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n award to two persons who dedicated their life to the serve other people: Roberto Zanchini, director of Centro di Lavoro Guidato (Guided work center) and of Casa Famiglia by La Nostra Famiglia in Como got the award as Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica, while Francesca Pedretti, regional general director of La Nostra Famiglia, got the award Rosa Camuna. The prefect S.E. Dott. Bruno Corda delivered the award during the celebrations of the anniversary of the Italian Repubblic. With his wife Maria Pia, Roberto Zanchini made his dream come true and his family became a welcoming place full of love, he became a teacher, a guide for the kids who have disabilities in Centro di Lavoro Guidato which carries out training and job projects.The family Zanchini also got
the award Abbondino d'Oro in 2012 'for the work carried out for decades in the field of charity and assistance to people who disabilities'. Francesca Pedretti got the award Rosa Camuna by the Governor of the Lombardy region, Roberto Maroni, 'for carrying out with a great passion and professional skill the mission of La Nostra Famiglia, which has 12 seats in our region, committed in safeguarding dignity and improving the life quality of people with disabilities'. "I am thankful to receive this award which I extend to our 1200 staff members in Lombardy - says Francesca Pedretti. Nostra Famiglia is like a flower, the rosa camuna, a precious flower, an excellence the Lombardy Region took care of, we hope to widespread good actions to more and more people".
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Smart Life: arte e solidarietà F O C U S
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Francesco Corbetta
Emanuele Scilleri
Guido Taroni
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mici di Como e Consorzio Como Turistica, conformemente alla loro mission, sosterranno l’iniziativa solidale della cooperativa Sim-patia, che dal 1989 offre servizi a persone colpite da grave disabilità motoria. Si tratta della mostra-asta “Vasi comunicanti” il cui ricavato verrà destinato al progetto Smart Life. Artisti, designers e illustratori sono stati invitati a interpretare liberamente un semplice vaso squadrato in plexiglass. Dopo una tappa alla Triennale di Milano dal 10 al 15 ottobre, “Vasi comunicanti” sarà
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in mostra a San Pietro in Atrio a Como dal 14 al 18 novembre e si concluderà il giorno 19 con l’asta benefica. Un modo originale e “trasparente” per fare del bene a chi ne ha davvero bisogno. Scopo del progetto Smart Life è quello di realizzare un sistema per gestire l’ambiente domestico tramite le moderne tecnologie, cioè utilizzando nuovi software e nuovi strumenti digitali per semplificare l’accesso e il controllo della propria casa anche alle persone con difficoltà motorie, visive e cognitive. www.sim-patia.it
Smart Life: art and charity
Lorenza Ceruti
Roberta Butti
Mattia Vacca
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mici di Como and Consorzio Como Turistica, following their mission, are supporting the charity event of the association Sim-patia, that from 1989 offers services to the people who have severe movement disabilities. It is an exhibition-auction " Vasi comunicanti" the proceeds go to the project Smart Life. Artists, designers and illustrators were invited to interpreter a simple vase in a plexiglass. After a stop at the Triennale di Milano from 10th to 15th October, “ Vasi comunicanti� is exhibited
in San Pietro in Atrio in Como from 14th to 18th November and ends on 19th with a charity auction. An original and "trasnparent" way to support people who look for help. The goal of the project Smart Life is to organize a system to handle the home environment with modern technologies, that is to use new software and new digital instruments to easen the access and the control of the home also to people with movement, visual and cognitive disabilities. www.sim-patia.it
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Ristorante Kitchen, alla guida il talento di Francesco Soletti F O C U S
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a tradizione del sud d’Italia si intreccia con l’internazionalità ed approda sulle sponde del lago di Como. Dalla stagione 2017, alla guida del ristorante Kitchen, nel cuore dello splendido parco, c’è il giovane e talentuoso chef Francesco Soletti, che trasmette la sua filosofia di vita, esaltando, in piatti raffinati e mai banali, i sapori e i colori caratteristici della terra italiana e mediterranea. La passione per la cucina di Francesco Soletti cresce con lui. Nato in una famiglia di contadini nella provincia di Napoli, vive una realtà in cui tutto viene fatto in casa e dove si apprezzano i sapori veri e i prodotti locali. Dopo esperienze in trattorie campane, un excursus nella pasticceria di Pasquale Marigliano e la gavetta dallo chef toscano Matteo Temperini, Francesco continua il suo percorso di crescita professionale in alcune delle migliori cucine stellate del mondo: da Iaccarino del ristorante Don Alfonso 1890 (2* Michelin), a Nino di Costanzo (2*
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Michelin) per poi passare al ristorante della Tour Eiffel Jules Verne (1* Michelin), al Plaza Athenee di Alain Ducasse (3* Michelin) e infine al Louis XV di Monaco (3* Michelin). In seguito il ritorno in Italia e l'approdo a La Pergola di Heinz Beck (3* Michelin), in cui arriva a ricoprire il ruolo di sous chef fino a gestire le aperture dei suoi ristoranti in Portogallo e Dubai. Ora l’approdo al Kitchen, un ristorante che si caratterizza per una costante e accurata ricerca di prodotti di alta qualità puntando su materie prime legate al territorio e alla stagionalità e che con Soletti propone piatti dai sapori forti e inaspettati, come il risotto con menta, gorgonzola dolce e gambero rosso di Mazara o il piccione sapientemente preparato con cavolo rosso marinato e fermentato, cavoli di Bruxelles e foie gras. Ristorante Kitchen, Via per Cernobbio 41 Como tel.+39 031516460 info@ kitchencomo.com
Ristorante Kitchen espouses talented chef Francesco Soletti
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outhern Italian culinar y tradition entwines international taste on the shores of Lake Como. Starting 2017 season, Ristorante Kitchen, situated in the gardens, will of ficially begin serving diners under the guidance of talented, young chef Francesco Soletti who likes to share his philosophy of life, enhancing the characteristic taste and colours of refined Italian and Mediterranean dishes that never appear banal. Soletti's passion for cooking has literally grown with him. Born into a family of farmers in the province of Naples, he lived in an environment where all food was homemade, where genuine taste and local products were truly appreciated. Af ter working in various restaurants in Naples area, a stint at the pastr y shop of Pasquale Marigliano and assistant of Tuscan chef Matteo Temperini, Soletti built his cooking career in some of the finest restaurants
in the world, including Don Alfonso 1890 (2* Michelin), Nino di Costanzo (2* Michelin), Tour Eif fel Jules Verne (1* Michelin), Plaza Athenee of Alain Ducasse (3* Michelin) and Louis X V in Monaco (3* Michelin). He then returned to Italy and worked for La Pergola of Heinz Beck (3* Michelin) as sous- chef going on to managing the opening of their new restaurants in Dubai and Portugal. Now he has joined Kitchen, a restaurant that distinguishes itself for careful selection of high qualit y products aiming for seasonal, local produce with Soletti proposing tast y, unexpected dishes such as risotto with mint, mild gorgonzola cheese and red prawn from Mazara, or skilfully prepared pigeon accompanied by marinated, fermented red cabbage, Brussels sprouts and foie gras. Kitchen Restaurant Via per Cernobbio 41 Como tel. +39 031516460 info@kitchencomo.com
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E' QUI LA FIESTA? F O C U S
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perauto ha ideato un evento molto speciale per la presentazione ufficialmente della nuova Ford Fiesta, l’auto più tecnologica della sua categoria. Un percorso itinerante tra le province di Como, Lecco, Bergamo, Sondrio e la Valcamonica in cui sono stati percorsi migliaia di chilometri e incontrate altrettante persone che hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile a bordo della nuova nata di casa Ford. Il tour diurno è stato accompagnato da innumerevoli eventi serali che hanno animato piazze, parchi e lidi. Per l’occasione il gruppo Iperauto non poteva non pensare a qualcosa di speciale. Cinque eventi in cinque serate rispettivamente nelle sedi di Treviglio, Bergamo, Como, Garlate
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e Berbenno di Valtellina, per svelare al pubblico la nuova Fiesta con le sue nuovissime tecnologie. Quattro gli allestimenti disponibili, ognuno dei quali studiato per soddisfare le esigenze di clienti diversi: la versione Plus per chi cerca un’auto comoda e versatile, la Titanium per chi desidera un tocco di eleganza in più, la St-line per chi ha un animo sportivo e la Vignale per chi ricerca l’esclusività. Tra le innovazioni introdotte il Cruise Control adattivo, il Touch Screen, il SYNC 3, il sistema audio B&O PLAY che consente di ascoltare musica con una qualità del suono nettamente superiore rispetto al passato e il tetto panoramico apribile che renderà ogni viaggio indimenticabile. www.iperauto.it
IS THIS THE "FIESTA"?
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perauto organized a very special event for the official presentation of the new Ford Fiesta, the most technological car of its category. A path throughout the provinces of Como, Lecco, Bergamo, Sondrio and Valcamonica with thousands miles and many people to meet who got the possibility to live an unforgettable experience on a new Ford car. The tour was linked to many evening events held in the squares, parks and lidos. On this occasion, the group Iperauto organized a special set of events. 5 events held in 5 evenings in the seats of Treviglio, Bergamo, Como, Garlate and Berbenno di Valtellina, to present the new Fiesta with its new-
est technologies to the public. Four different types of trimmings available, each one is studied to meet the customers' needs: the version Plus for those who look for a comfortable and versatile car, Titanium for those who look for a touch of elegance, St-line for those who are more sporting and the Vignale for those who look for an exclusive car. Among the innovations there are the adaptive Cruise Control, the Touch Screen, the SYNC 3, the audio system B&O PLAY let you hear the music with a high quality sound compared to the past and the convertible let the journey be unforgettable. www.iperauto.it
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Mantero e Poliform insieme per un inno alla vita F O C U S
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n inno alla forza, alla vita, alla positività. Perché ogni donna ha un suo splendore, da scoprire e non da coprire, da proteggere e non da isolare, da valorizzare e non da sfruttare che può generare armonia e incanto. Tutto questo è racchiuso in Dee di Vita, l’iniziativa solidale nata da una partnership tra Mantero e Ospedale San Raffaele che ha portato all’ideazione di Vita, un turbante speciale realizzato dal team creativo di Mantero grazie ai preziosi consigli delle pazienti che hanno partecipato a Salute allo Specchio, il progetto di supporto psico-sociale dedicato a tutte le donne in cura per una patologia oncologica presso l’Ospedale San Raffaele. L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: trasmettere i valori della bellezza e della forza delle donne attraverso l’espressione creativa rappresentata in un prodotto unico e di classe e sostenere concretamente le donne in cura presso il San Raffaele di Milano, per
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ritrovare il desiderio di prendersi cura di sé, per stare meglio con se stesse e con chi hanno accanto. L’iniziativa Dee di Vita è stata protagonista della festa di fine estate di Poliform che ha sancito un connubio fra tessile e arredo nel nome della solidarietà, come hanno spiegato Giovanni Anzani e Lucia Mantero. Allegro e colorato, Vita è un turbante che interpreta la forza e l’energia di tutte le donne, ne celebra la bellezza e ne valorizza la femminilità. È semplice da indossare grazie allo styling che permette di annodarlo con pochi gesti e in molti modi per avere un accessorio di qualità. Come ha scritto Natalia Aspesi, “Una striscia di seta dai colori di primavera, che avvolge il capo come un seducente turbante, può aiutare a ritrovare sicurezza e femminilità, a guardarsi lo specchio e sentire il futuro, per piacersi ancora serenamente”. Le foto di questo articolo sono tratte dal sito www.deedivita.org
Mantero and Poliform together for a hymn to life
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n hymn to strength, to life, to positivit y. Ever y woman has a her own shine, to unveil and not to hide, to protect and not to isolate, to give value and not to take advantage of; it can generate harmony and fascination. Ever ything is inside Dee di Vita, the charit y event was born thanks to a partnership between Mantero and Ospedale San Raf faele, they create Vita, a special turban made by the creative team of Mantero thanks to the precious advices of the patients who partecipate in event Salute allo Specchio, the project of psico-social support dedicated to all the women who under went a cancer medical treatment at Ospedale San Raf faele. The goal of the initiative is to transmit the values of beaut y and of the strength of women throughout the creative expression represented in a unique classy product to support women treated at San Raf-
faele in Milan, to find the desire to take care of themselves, to feel better with themselves and with the people around them. The initiative Dee di Vita was the protagonist of the summer part y of Poliform which set a bond between the tex tile and the furniture sector in the name of charit y,as explain Giovanni Anzani and Lucia Mantero. Prett y and colored, Vita is a turban that interpreters the strength and the energy of all women, it celebrates the beaut y and the femininit y. It is simple to wear thanks to the st yling which permits to fix it quickly and in different ways in order to have a qualit y accessor y. As Natalia Aspesi wrote, "A stripe of silk with spring colors, which covers the head as a seductive turban, can help to find again the selfconfidence and femininit y, to look yourself in the mirror and feel the future, to still feel good". Photos by w w w.deedivita.org
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Museo del Cavallo Giocattolo e Triennale Design Museum F O C U S
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er la prima volta nella sua storia, il Museo del Cavallo Giocattolo è ospite fino al 18 febbraio 2018 del Triennale Design Museum con due tra i suoi esemplari più prestigiosi. I cavalli Edoardo e Fortunato entrano infatti a far parte di “Giro Giro Tondo. Design for Children” che racconta la storia del design italiano dedicato al mondo dell’infanzia attraverso i giochi e le immagini che li hanno divertiti, gli spazi in cui si sono mossi e gli oggetti che li hanno aiutati a crescere. Edoardo e Fortunato sono cavalli a dondolo italiani dei primi del Novecento: Edoardo è scolpito in legno ed è dipinto a mano con decorazioni tipiche della Val Gardena, Fortunato è un “futuristico” esemplare dalla forma stilizzata e geometrica in le-
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gno policromo con particolari in metallo montato su un singolare doppio dondolo che gli permetteva l’avanzamento. I due cavalli fanno parte della collezione del Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate, che propone anche molteplici attività rivolte ai bambini, alle famiglie e a chi si occupa di infanzia. Le proposte educative vogliono stimolare la fantasia dei più piccoli e avvicinarli al bello e all’arte in modo semplice e giocoso. Tra gli appuntamenti tradizionali, ogni sabato pomeriggio alle 15 e alle 16.30 i laboratori creativi sul mondo del cavallo giocattolo. Per la programmazione completa dei laboratori e per le prenotazioni da parte di scuole o gruppi consultare il sito www.museodelcavallogiocattolo.it
Museo del Cavallo Giocattolo and Triennale Design Museum
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or the first time in its history, the Museo del Cavallo Giocattolo is hosted until 18th February 2018 by Triennale Sedign Museum with two of its most prestigious pieces. The horses Edoardo and Fortunato are now part of “Giro Giro Tondo. Design for Children” which tells the story of the Italian design dedicated to children, toys and imagines that entertained, areas where they stayed and objects which helped them to grow. Edoardo and Fortunato are Italian rocking horses of the beginning of the 20th century: Edoardo is made of wood and is painted with typical decorations of Val Gardena, Fortunato is a “futuristic” horse of a stylized and geometric shape in policrome wood
in metal located on a double rocking horse which let it move forward. The two horses are part of the collection of the Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate, which also proposes different activities for children, families and people involved in the children world. The educational proposals aim at encouraging the children imagination and at promoting art and beauty in a simple and fun way. Among the traditional appointments, on Saturdays from 3.00 pm to 4.30 pm creative laboratories on the world of toy horses. For the program about the laboratories and for bookings for schools and groups please visit the web site www.museodelcavallogiocattolo.it
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8° TROFEO DEL MATTONE foto Archivio Petazzi Costruzioni
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resso lo storico e prestigioso Circolo del Menaggio e Cadenabbia Golf Club di Menaggio, domenica 9 luglio 2017, complice una bella giornata di sole, si è svolta la VIII edizione del “Trofeo del Mattone” sponsorizzato da Petazzi Costruzioni. Tutti in gran forma gli amanti del golf che si sono sfidati per aggiudicarsi i premi in palio. L’atmosfera sportiva, il luogo meraviglioso e il gran numero di iscritti hanno reso la giornata indimenticabile.
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t the historic and prestigious Circolo of Menaggio and Cadenabbia Golf Club in Menaggio, Sunday, July 9, 2017, on a sunny day, was held the VIII edition of the "Trofeo del Mattone" sponsored by Petazzi Costruzioni. All golfers were prepared and challenged each other to win the prizes. The sportive atmosphere, the marvelous place and the large number of members made the day unforgettable.
8° TROFEO DEL MATTONE DOMENICA 9 LUGLIO 2017
CATEGORIA UNICA 1° COPPIA LORDO
BORDESSA ANDREA – SPREAFICO GAIA
1° COPPIA NETTO
SELVA STEFANO – MANZOLINI MATTIA
2° COPPIA NETTO
DAMBRINE BRUNO – SANDRINI LUCIANO
3° COPPIA NETTO
CARACCIO NADIA – MAFFIOLI ENZO
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PREMI SPECIALI 1° COPPIA SENIOR
RUMI ORNELLO – RUMI FRANCA
1° COPPIA LADY
PETAZZI MADDALENA – VENINI MARIA
1° COPPIA MISTA
MARIANI MARCO- CARMINATI CRISTINA
1° COPPIA JUNIOR
PETAZZI ANDREA- ROBUSTELLI FILIPPO
NEAREST-TO-THE-PIN MASCHILE BUCA 3: NEAREST-TO-THE-PIN FEMMINILE BUCA 3: DRIVING CONTEST MASCHILE BUCA 14: DRIVING CONTEST FEMMINILE BUCA 14:
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VENTURINI GIORGIO 1,50 CARMINATI CRISTINA 2,85 MANZOLINI MATTIA MCNEICE GAIL
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ATP TOUR CHALLENGER Città di Como 2017 testo Fabrizio Comerio foto Mauro Peverelli
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ontinua a essere stregato per i giocatori italiani il Challenger Atp “Città di Como”: anche la dodicesima edizione, disputata sui campi del Tennis Como a Villa Olmo, parla infatti straniero con il successo del portoghese Pedro Sousa. L’ultima vittoria italiana risale al 2006 con Simone Bolelli in una accesa finale con l’indimenticato Federico Luzzi. Sousa, testa di serie numero 4, ha superato Marco Cecchinato in tre set con il punteggio conclusivo di 1-6 6-2 6-4. Un match combattuto soprattutto nell’ultima frazione, in cui l’azzurro era avanti di un break (3-1). Sousa, come del resto in tutta la manifestazione, non ha mollato un punto, è risalito 3-3 e nel braccio di ferro finale l’ha spuntata con il break proprio all’ultimo, quando Cecchinato sul 4-5 serviva per rimanere nel match. Applausi dunque al portoghese, che allunga la striscia di successi sulla terra a dieci match, quattordici su quindici se si considera la finale persa a Tampere in Finlandia. Una vittoria quella lariana non banale visto che il tabellone aveva riservato al lusitano una marcia
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complicata: il “caldo” Elias Ymer all’esordio, poi l’idolo di casa Andrea Arnaboldi, il campione uscente Kenny De Schepper e, in semifinale, l’astro nascente Corentin Moutet. In tre incontri tra l’altro, finale compresa, Sousa ha vinto in rimonta dopo aver perso il set iniziale. Segno di una solidità mentale notevole. “Voglio congratularmi con Marco Cecchinato per il match – ha detto Pedro Sousa al termine –. É stata una settimana meravigliosa, in un posto bellissimo dove spero di poter tornare anche l’anno prossimo”. “Grazie per aver tifato per me tutta la settimana” ha invece commentato Cecchinato rivolto al pubblico e poi, scherzando, guardando il direttore del torneo Paolo Carobbio, si è scusato per aver perso la seconda finale in due anni. “Di solito in questi momenti si ringraziano gli sponsor – ha chiosato il presidente del Tennis Como, Chiara Sioli –. Ma oggi voglio invece ringraziare tutti voi che avete riempito gli spalti. Lavoriamo duro per portare avanti questa tradizione, e la vostra risposta ci emoziona e ci spinge ad andare avanti”.
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he Atp Challenger “Città di Como” continues to be difficult for the Italian players, also in its 12th edition held on the tennis courts of Tennis Como in Villa Olmo, the trophy goes to a foreign player, the Portuguese Pedro Sousa. The latest Italian victory is dated back to 2006 with Simone Bolelli who played against Federico Luzzi. Sousa, who ranks number 4, won against Marco Cecchinato in three sets 1-6 6-2 6-4. A challenging match above all in the last part, in which the Italian player was leading 3-1. Sousa never left a point, as he did for the entire tournament and he went up 3-3, then in the final part of the game he made it at the very last moment, when Cecchinato on 4-5 was serving the ball to continue the match. Big applause for the Portuguese player, who continues his positive trend with 10 wins, 14 out of 15 if you consider the final lost in Tampere, Finland. This victory was not banal, since the draw reserved him a complicated tournament: the “hard” Elias
Ymer first, then the local idol Andrea Arnaboldi, the outgoing champion Kenny De Schepper and at the semifinal, the rising star Corentin Moutet. In three matches, including the final, Sousa won after having lost the first set. A sign of a strong personality. “I congratulate Marco on the match - says Pedro Sousa at the end - It has been a great week, in a beautiful place where I hope I can come back also next year”. “Thanks for having supported me during the whole week” says Cecchinato to the public and then he jokes and says to the tournament director, Paolo Carobbio, he was sorry for having lost the second final in two years.“Usually it is now the time to thank the sponsors - says the president of Tennis Como, Chiara Sioli - instead I want to thank all of you who came to watch the tournament. We work hard to continue with this traditional appointment and having you here make us happy and motivate us to keep going”.
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Arriva il "Lombardia"
testo M.M. foto Archivio Centocantù
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mici di Como è accanto a Centocantù per sostenere la 111esima edizione del Giro di Lombardia, l’ultima grande classica della stagione dei professionisti. 247 km, sabato 7 ottobre, con partenza da Bergamo e arrivo a Como in piazza Cavour. Un percorso molto selettivo con 6 salite e 4.000 metri di dislivello a partire dal Colle Gallo seguito dal Colle Brianza, dalla salita della Madonna del Ghisallo e subito dopo dal durissimo Muro di Sormano. Si scende poi a Nesso per proseguire fino all’ingresso di Como con le ultime due asperità, Civiglio e San Fermo della Battaglia, che fanno da trampolino di lancio finale verso il traguardo sul Lungo Lago. Una straordinaria passerella che porta in mondovisione i panorami e l’immagine di Como e del Lago.
The "Lombardia" arrives A
mici di Como together with Centocantù supports the 111th edition of Giro di Lombardia, the last important classic competition of the professional seasons. 247 km, on Saturday 7th October, it starts in Bergamo and finishes in Como in piazza Cavour. A selective competition with 6 climbs and 4.000 meters difference in height starting from Colle Gallo followed by Colle Brianza, from the climb of Madonna del Ghisallo and then the difficult Muro di Sormano. Down to Nesso to continue until the entrance in Como, with two other difficult parts, Civiglio and San Fermo della Battaglia, which are the final springboard towards the finishing line on the lake front. A beautiful runway that gives the chance to Como and its beautiful landscape to be seen worldwide.
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SPORT
MARIO BULGHERONI
COMO NUOTO Il nuovo stile di Marina Moretti foto Archivio Como Nuoto
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opo una stagione di grandi soddisfazioni, sia in vasca femminile che maschile, con le prime squadre e i rispettivi vivai, la Como Nuoto si prepara ad affrontare un nuovo anno. Più determinato e attivo che mai, il neopresidente Mario Bulgheroni, in carica dallo scorso mese di marzo, intende portare avanti un progetto che punta a vedere lo sport come preziosa esperienza formativa ed educativa. Qual’è la mission della Como Nuoto? Siamo una realtà importante con 500 soci e circa 350 atleti nelle varie categorie. Per noi, fare sport non significa solo ottenere risultati e vittorie, perché siamo convinti che l’agonismo pur racchiudendo in sé dei valori positivi come la determinazione e la tendenza al miglioramento, debba principalmente educare e formare la persona. Abbiamo in programma anche una serie di iniziative pubbliche di incontro e formazione. Dopo la pausa estiva si torna tutti in vasca. Quali sono i settori di attività della Como Nuoto? Il nostro obiettivo è fare uno sport di eccellenza con le risorse
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disponibili. Per cavalleria iniziamo dal settore femminile dove la squadra di pallanuoto delle Rane Rosa ha strappato applausi in ogni categoria. Poi la pallanuoto maschile, fiore all’occhiello, che ha chiuso la stagione scorsa con la bella promozione in A2 della prima squadra. Alleniamo bambini e bambine dai 6-7 anni di età, fino all’età adulta, perché contiamo molto sul nostro vivaio. Poi il nuoto, circa 120 atleti, che ci ha dato negli anni grandi soddisfazioni, dalla nostra società sono usciti nomi come quelli di Lorenzo Vismara, Marco Gerini e Federica Stefanelli. Infine i settori del nuoto sincronizzato, il nuoto salvamento e da quest’anno anche il triathlon. Quali sono gli obiettivi della nuova stagione? Sarà una stagione molto importante e ricca di novità. A cominciare dalle nuove guide tecniche sulle panchine delle due prime squadre di pallanuoto, Paolo Venturelli per l’A2 maschile e Tete Pozzi per le Rane Rosa. Grandi aspettative sono riposte anche nel nuoto guidato dalla coordinatrice Verika Scorza che, tra l’altro, mi affianca a livello manageriale. Le premesse per vivere un’altra lunga e intensa stagione per la società di viale Geno ci sono tutte.
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Como Nuoto, the new style A
fter a season full of important successes, both for women and men, with the first team and the young teams, Como Nuoto is ready for the next season. More determined and active than ever, the new president Mario Bulgheroni, in office from the last March, his goal is to see the sport as a precious experience to grow. What is the mission of Como Nuoto? We are an important club with 500 members and about 350 athlets in different categories. For us sport doesn't mean to reach results and wins, because we think the competition can be good for your determination and your improvement, but mainly the goals are education and formation. After the summer break, everybody is back in the swimming pool. What are the activities of Como Nuoto? Our goal is to reach the excellence in the sport with the means we have at disposal. Ladies first, the water polo team Rane Rosa got important results in each category. Then, also men water polo, our best one, ended the past season with a nice promotion in A2 category. We train boys and girls from 6-7 years old until they are adults, because we trust them. The swimming team is made of 120 athlets, who achieved important results, for example, Lorenzo Vismara, Marco Ge-
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rini and Federica Stefanelli. And also the synchronized swimming, the rescue swimming and from this year the triathlon. What are the goals for the new season? It will be a very important season, with many novelties. To start with the new technical staff of the two main teams of water polo, Paolo Venturelli for A2 men's and Tete Pozzi for Rane Rosa. Great expectations also for the swimming team led by the coordinator, Verika Scorza who is also in the manager staff. There are all the premises to live an intense and long season for the club of viale Geno.
INFO
Per ulteriori informazioni: For further information: Viale Geno 14, 22100 Como Tel. +39 031303490 email: segreteria@comonuoto.it www.comonuoto.it
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SPORT
Andrea Bagioli vince per Cantù foto Archivio Club Ciclistico Canturino 1902
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Cantù, tradizionalmente, ci sono il pizzo e il mobile, ma tra i canturini persiste una forte passione per il mondo delle due ruote e per molti ragazzi questa passione potrebbe diventare “qualcosa di più” grazie al Club Ciclistico Canturino 1902, in gergo comunemente conosciuto come “il Canturino”. Diventato ormai un’istituzione, vanta ben 115 anni di storia che hanno visto militare personaggi del calibro di Roberto Amadio, Antonio Fusi e i più recenti Simone Petilli, Davide Ballerini, Nicola Bagioli e Matteo Spreafico. La mission del Canturino è quella di far appassionare ulteriormente i ragazzi al mondo della bicicletta, realtà che per alcuni di loro potrebbe diventare parte del “futuro”. E’ il caso di Andrea Bagioli, atleta sostenuto da Amici di Como, classe 1999, originario di Lanzada (Val Malenco), che ha totalizzato in questo biennio 14 vittorie, 7 per stagione. Lo scorso anno, il suo talento si vede fin da subito, quando segna la prima vittoria proprio alla corsa di casa organizzata dal Club a Cantù “29° trofeo Cassa Rurale – Città di Cantù”, la Classicissima di Pasqua, con una vittoria di potenza che gli permette di diritto di indossare la maglia di Campione Provinciale Comasco. La seconda vittoria è di pregio, il Trofeo Internazionale Città di Loano, seguita da un terzo successo a San Paolo d’Argon in solita-
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ria. Inizia così un giugno esaltante quando Bagioli vince il Campionato Regionale Lombardo su strada, vestendo così la maglia verde-bianca, poi la cronoscalata di Cene-Altino, che gli porta la maglia di campione regionale su strada ma anche degli scalatori. Ad agosto, sfila per primo sotto il traguardo di Cogollo del Cengio. Sul finire di stagione, mette la ciliegina su tutto l’anno conquistando la Colma di Sormano alla Giornata della bicicletta, spuntando in solitaria dalla nebbia con un arrivo mozzafiato degno un ciclismo d’altri tempi. Numerose e degne di nota anche le partecipazioni a competizioni internazionali in azzurro, quali il Campionato Europeo e il G.P.Rubieland. Come per la stagione precedente, anche il 2017 si apre con la vittoria sul traguardo di casa a Cantù con un arrivo in completa solitudine. La seconda vittoria è al 54° Giro della Castellania dove si impone a Pettenasco, salendo poi a quota tre, volando sotto il traguardo di Taino al 7°Trofeo Da Moreno. La quarta e la quinta vittoria arrivano nel mese di maggio, la prima a Montemagno e la seconda in cima al Brinzio. Sotto l’arrivo della Treviglio-Bracca, Andrea porta a casa il sesto successo di stagione, rimontando pian piano tutti gli avversarsi per poi staccarli e vincere. Infine, a Montecorno sull’arrivo in salita mette la sua firma alla settima vittoria 2017. Settima, per ora.
Andrea Bagioli wins for Cantù I
n Cantù, traditionally, there are the lace and the furniture, but among the people of Cantù there is also a strong passion for the two wheels and for many guys this passion might become something more than a passion thanks to the Cycling Club Canturino 1902, in slang commonly known as “The Canturino”. It is now an institution with a history of over 115 years, with important persons such as Roberto Amadio, Antonio Fusi and most recently Simone Petilli, Davide Ballerini, Nicola Bagioli and Matteo Spreafico. The mission of the Canturino is to let you people get closer to the world of the bicycle, for some of them the bicycle could also represent part of their “future”. It is the case of Andrea Bagioli, wearing yellow / blue class 1999, from Lanzada (Val Malenco), who totaled in this 2 years 14 victories, 7 for each season. Last year, his talent emerges immediately, when he reached his first victory at the home competition organized by the Club in Cantù “29th Trophy Cassa Rurale – Città di Cantù”, the Classicissima of Easter, with a powerful victory which let him wear the shirt of Provincial Champion of Como. The second victory is the prestigious International Trophy Città di Loano, followed by a third success
solo at San Paolo d’Argon. So he starts a great June when he wins the Regional Championship of the Lombardy region on the road, wearing the green-white shirt, then the chronoclimb of Cene-Altino, which brings him the shirt as regional champion on the road but also of the climbers. In August, he wins in Cogollo del Cengio. At the end of the season, he puts the cherry on top conquering the Colma di Sormano at the Bicycle Day, he comes out from the fog with a worthy breathtaking arrival of other times. Numerous and worthy of sign also the participation in international competitions for the national team, such as the European Championship and the G.P.Rubieland. As for the previous season, also 2017 starts with the home victory in Cantù with a solo arrival. The second victory is the 54th Circle of the Castellania where he wins in Pettenasco, and then reaching the third one flying under the finishing line of Taino at 7th Trophy Da Moreno. The fourth one and the fifth wins arrive in May, the first one at Montemagno and the second one at the top of Brinzio. Under the arrival of the TreviglioBracca, Andrea brings home his 6th success of the season, first reaching his competitors and then winning. In the end, in Montecorno on the arrival he got his 7th victory 2017. The seventh, so far.
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GRANDE SPETTACOLO A LE CASTELLET di Marina Moretti foto Archivio Roda
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er Gianluca, Giorgio e Andrea Roda, con la 4 ore di Le Castellet è iniziato il rush finale dell’ELMS, European Le Mans Series, il campionato più competitivo del Vecchio Continente. A concludere il calendario e migliorare i piazzamenti nelle rispettive categorie mancano solo i circuiti di Spa in Belgio e Portimao in Portogallo. A Le Castellet, l’equipaggio di Spirit of Race di Giorgio e Gianluca Roda sfiora il podio con una gara d’attacco sulla Ferrari 488 GTE. Giorgio ha avuto un primo stint di gara molto complicato a causa della scelta nella mescola delle gomme, più dura rispetto a quella degli avversari. Dopo aver ceduto il volante a papà Gianluca, che ha mantenuto un buon ritmo nel corso della sua frazione di gara, Giorgio è tornato in macchina trovando uno stint perfetto che gli ha consentito di recuperare una posizione e di impensierire le vetture che lo precedevano. “Anche se il podio è sfumato per un soffio – commenta il giovane comasco - questa gara
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ci ha dimostrato ancora una volta che possiamo giocarcela con i migliori. Dopo il sesto posto di Silverstone ad inizio stagione abbiamo collezionato ben tre quarti posti e una pole position, avvicinandoci sempre di più al podio. Mancano ancora due gare alla fine della stagione e sono molto fiducioso, anche perché il feeling con la vettura aumenta di gara in gara e la squadra ci sta supportando come meglio non potrebbe”. Positivo anche per l’altro pilota di casa Roda il circuito di Le Castellet. Andrea, alla guida della Ligier JSP217-Gibson di casa Algarve Pro Racing, ha conquistato i primi quattro punti dell’anno, che gli permettono così di entrare ufficialmente nella classifica di campionato. “La sfortuna dei primi round ci ha tolti dai giochi per il titolo, ma qui abbiamo dimostrato di essere tra le Ligier più competitive – commenta Andrea - Speriamo che nel prossimo appuntamento di SpaFrancorchamps, le cose continuino a girare per il verso giusto”.
GREAT SHOW AT LE CASTELLET
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or Gianluca, Giorgio and Andrea Roda, with 4 hours of Le Castellet started the final rush of ELMS, European Le Mans Series, the most competitive championship of the Old Continent. To conclude the calendar and to improve the placing in the respective categories the circuits only Spa in Belgium and Portimao in Portugal are left. In Le Castellet, the team of Spirit of Race of Giorgio and Gianluca Roda was close to the podium with an attack competition on Ferrari 488 GTE. Giorgio got a very complicated first stint due to the choice in the mixture of the tires, harder compared to the ones of other competitors. After having given the wheel to dad Gianluca, who maintained a good rhythm during his competition fraction, Giorgio continued driving finding a perfect stint which let him gaining a position and to worry the cars ahead of him. “We were so close to the podium - said Giorgio - and this competition showed
us that once again that we can compete with the best cars. After the sixth place at Silverstone at the beginning of the season we collected 3 fourth places and 1 pole position, always staying so close to the podium. Still 2 competitions to run before the end of the season and we are very trustful, also because we gain confidence with the car competition after competition and the team is supporting us in the best way”. The circuit Le Castellet was also positive for the other driver of the Roda family. Andrea, with Ligier JSP217-Gibson of the team Algarve Pro Racing, conquered the first four points of the year, which let him officially enter the championship classification. “The bad luck of the first rounds took us out from the title, but here we showed we are among the most competitive Liger comments Andrea - We hope that in the next competition in SpaFrancorchamps rendezvous, things will go well”.
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Briantea84 SUPERCOPPA 2017 di Fabrizio Comerio foto Archivio Briantea 84
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n’altra perla si è aggiunta alla ricca collana della Briantea84: la squadra di calcio del presidente Alfredo Marson ha conquistato la Supercoppa 2017, atto conclusivo del Campionato Quarta Categoria della Figc. L’atto conclusivo della manifestazione si è svolto al Mapei Stadium di Reggio Emilia e ha visto la formazione allenata da mister Giorgio Pagani imporsi per 1-0 sul Livorno For Special. Un successo che suggella una stagione strepitosa per la Briantea84 - che vestiva in maglia A.C. Milan - dal momento che la vittoria ha consegnato ai canturini il terzo titolo stagionale nell'ambito delle competizioni Figc, dopo quelle ottenute nei campionati Quarta e Quinta categoria. “Una soddisfazione incredibile - ha commentato il presidente di Briantea84 Alfredo Marson
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- Non parlo solo della vittoria anche se, da agonista quale sono, non nascondo che questo triplete mi ha dato una carica pazzesca: vedere i ragazzi in diretta televisiva nazionale, così contenti e fieri di questo risultato mi ha fatto esplodere di gioia. Lo sport paralimpico è una realtà importante che spesso resta sconosciuta ai più, un mondo che io reputo meraviglioso ma che, di fatto, poi è riservato ai pochi addetti ai lavori. Da più di trent’anni Briantea84 lavora per promuovere la cultura paralimpica e fare in modo che la gente conosca e apprezzi lo sport in ogni sua declinazione: l’apertura del calcio professionistico al mondo della disabilità è un segnale importante. Speriamo sia il primo passo di un lungo tragitto da percorrere insieme, io sono fiducioso”.
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nother success is added to the rich palmares of Briantea84: the soccer team of president Alfredo Marson won the Supercup 2017, final act of the Championship 4th categor y of FIGC. The final act of the event was held at Mapei Stadium of Reggio Emilia and the team of coach Giorgio Pagani won 1- 0 against Livorno for Special. A success that stresses a great season for Briantea84 - which was wearing the jersey of A .C. Milan thanks to this victor y, the team of Cantù got the third title of the season in the FIGC competitions, after those obtained in the championships of 4th and 5th categor y. “An incredible satisfaction - said the president of Briantea84 Alfredo Marson-. I do
not just talk about the victor y even if, I am a competitor and I don’t hide that this trifecta gave me a great enthusiasm: to see the guys on the national T V, so proud and happy made me full of joy. Paralympic sport is getting more and more important even lots of people still don’t know about it, this is a wonderful world, but sometimes it is only followed by few people. For over 30 years Briantea84 works to promote the Paralympic sport so that more persons can appreciate any type of sport: the promotion of professional soccer in the world of disability represents an important sign. We hope this is the first step toward a long path to go face together, I am confident ”.
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Progetto Giovani Cantù Fucina di talenti di Fabrizio Comerio foto Progetto Giovani Cantù
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rogetto Giovani Cantù, fucina di talenti e autentica scuola di vita, continua a mietere successi e risultati di prestigio. La società cestistica brianzola, infatti, anche in occasione delle finali nazionali categoria Under 15, disputatesi a Porto San Giorgio, ha portato a casa un brillante terzo posto superando nella finalina il Leoncino Basket Mestre per 82 a 65. Un grande risultato per la formazione di Progetto Giovani, che si è arresa solo alla Stella Azzurra che ha poi conquistato il titolo dominando la finale con Siena, impreziosito anche dall’inserimento di Gabriele Procida nel miglior quintetto della manifestazione e dalla nomina di coach Antonio Visciglia come miglior allenatore delle finali. Una consuetudine ormai per il coach nato e cresciuto a Cantù che ha ottenuto per la terza volta negli ultimi cinque anni questo riconoscimento. Un gruppo eccellente, dunque, al quale sono stati aggiunti in
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vista della nuova stagione agonistica due ragazzi provenienti dalla Junior Basket Curtatone: Mirko Braghini (177 centimetri) e Lorenzo Ziviani (185 centimetri), entrambi mantovani che, dopo primi provini a Cantù nell’estate del 2015 e la partecipazione vittoriosa ai tornei internazionali di Antibes e Monza, sono stati inseriti nel roster. A loro si aggiunge il giovane macedone Bogdan Mirkovski, ala di 2 metri che ha militato nel Bc Vardar fino alla stagione 2015/2016, per poi spostarsi al Basket lam di Rapallo nell’ultimo anno. “Mirkovski è il primo giocatore che andiamo a reclutare dall’estero - afferma Thomas Munafò, team manager di Progetto Giovani - siamo convinti che il connubio tra il suo talento e la sua determinazione, uniti al lavoro in palestra con il nostro staff, lo porterà a diventare un giocatore di ottimo livello”. Tutti e tre i nuovi acquisti saranno ospitati nella foresteria della società canturina.
Progetto Giovani Cantù Hive of talent P
rogetto Giovani Cantù, hive of talents and school of life, it continues reaching successes and important results. The basketball club, in fact, on the occasion of the national finals category Under 15, held in Porto San Giorgio, got the third place winning over Leoncino Basket Mestre 82- 65. A great result for the team of Progetto Giovani, then they lost against Stella Azzurra which conquered the title competing in the final against Siena, Gabriele Procida gave his contribution as part of the best starting five and coach Antonio Visciglia got the nominee as the best coach of the Finals. A ritual for the coach born and raised in Cantù, who got this recognition for the third time in the last five years. An excellent group, then, to which two players were added for the new season who come from the Junior
Basket Curtatone: Mirko Braghini (177 centimeters) and Lorenzo Ziviani (185 centimeters) they both come from Mantua, after some tests in Cantù in the summer 2015 and the victory at the international tournament in Antibes and Monza, they were added to the roster. With them also the young Macedonian Bogdan Mirkovski, 2 meters, who played in Bc Vardar until the season 2015/2016 and then he moved to Basket lam Rapallo last year. “Mirkovski is the first player we recruited from abroad says Thomas Munafò - team manager of Progetto Giovani - we are sure that the combination between his talent and his determination, together with the work in the gym with our staff, will let him become a great player”. All the three new players will be guested in the lodgings of the club.
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"L a qualità della nostra materia prima, è la base della vostra arte”. www.cantaluppitavernerio.com
presentano
CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR
Davide Lacchini
Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como; Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Sue le ricette rivisitate del libro "Le ricette del lago di Como". Insignito nel giugno 2014 del Cavalierato della Repubblica Italiana.
Si ringrazia per la disponibilità e la collaborazione il direttore sig. Massimo Abbati, gli chef di cucina Fabiano Marzano e Giulio Micalef dell'hotel Regina Olga di Cernobbio Si ringrazia la ditta CIFA per la fornitura di attrezzature tavola e cucina
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di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni
Emanuele Riva
Classe 1984, lavora presso il locale di famiglia La Cava dei Sapori a Como, ristorante aperto nel 2005 e gestito dal 2007. A 23 anni diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell’eccellenza” dedicato ai migliori corsisti. In seguito partecipa ad altri master di formazione sia in Italia che all’ estero e partecipa ad importanti concorsi nazionali come master del Sangiovese, master del Nebbiolo, master del Sagrantino ecc. Nel 2011 conquista il titolo di Miglior Sommelier Professionista della Lombardia. Dal 2010 al 2013 è sul palco del Miglior sommelier d’Italia. Secondo classificato Miglior Sommelier d'Italia 2013. Oggi è relatore per corsi di sommelier in alcuni istituti alberghieri della regione e collabora con alcune riviste del settore.
TORTELLI DI POLENTA CON FUNGHI E LUGANEGA INGREDIENTI PER 6 PERSONE Per la pasta: 600 g di farina bianca, 6 uova, 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, acqua q.b. Per il ripieno: 600 ml di latte, 200 ml di panna, 50 g di parmigiano, 150 g di farina gialla, sale e pepe q.b Per la salsa: 800 g di funghi porcini, uno scalogno, 2 cucchiai di olio di oliva, 200 g di salsiccia luganega
TORTELLI OF POLENTA WITH MUSHROOMS AND ‘LUGANEGA’ SAUSAGE
PREPARAZIONE
INGREDIENTS TO SERVE 6 For the pasta: 600g of flour, n.6 eggs, 2 spoons of extra virgin olive oil, water. For the filling: 600 ml of milk, 200 ml of cream, 50 g of parmesan cheese, 150 g of cornmeal, salt and pepper. For the sauce: 800 g of porcino mushrooms, n.1 shallot, n.2 spoons of olive oil, 200 g of ‘luganega’ sausage
PER LA PASTA FRESCA Disporre la farina a fontana dopo averla passata al setaccio e impastare con le uova, l'olio e l'acqua, fare un panetto e lasciarlo riposare.
PREPARATION: For the pasta: Put the flour in the middle and knead with eggs, oil and the water, create a pat and leave it to rest.
PER IL RIPIENO Fare bollire il latte con la panna, aggiungere la farina e mescolare, aggiustando di sale e di tanto in tanto mescolare per circa 40 minuti. Stendere la polenta e lasciarla raffreddare.
FOR THE FILLING: Boil the milk with the cream, add the flour and mix, add some salt and mix again for about 40 minutes, place the polenta and let it cool.
PER LA SALSA Pulire i funghi porcini e lavarli, tagliarli un po' spessi per il lungo. Trifolarli in un tegame aggiungendo all'olio lo scalogno e la luganega a pezzetti, lasciare soffriggere, aggiungere i funghi e sfumare con vino bianco, mettere anche qualche pomodorino ciliegia e cuocere per circa 5 minuti.
FOR THE SAUCE: Clean the porcini mushrooms, wash them and cut-to-length. Cook the oil, the shallot and then add the ‘luganega’ sausage cut into pieces, let it brown and add the mushrooms together with some white wine, add some cherry tomatoes and cook for 5 minutes.
PROCEDIMENTO Su un tavolo infarinato stendere la pasta con il mattarello per ottenere alcuni strati molto sottili. Mettere su ogni foglio di pasta a distanza di circa 1,5 cm delle palline di polenta. Coprite con un altro strato di pasta sfoglia e con le dita fate pressione, sigillando le due sfoglie e con una rotella dentellata. Tagliate nella forma desiderata i tortelli. Cuocere i ravioli in abbondante acqua bollente salata per circa 5 minuti, scolarli delicatamente e farli saltare in una padella con il sugo dei funghi, la luganega e una spolverata di prezzemolo.
PREPARATION: On a surface with some flour on roll the pasta in oder to get some thin layers, at each pasta layer put at a distance of about 1,5 some polenta balls. Over with another layer of pasta and with a pastry wheel cut the shape of the tortelli as you prefer. Cook the ravioli in plenty of boiling salted water for about 5 minutes, drain delicately and cook them in a pan with the sauce of mushrooms and ‘luganega’ sausage and some parsley then serve.
Valpolicella Ripasso Classico Superiore Doc 2015 - Le Bignele - Veneto Il nome di questo vino rileva una famosa denominazione ma anche una particolare tecnica di vinificazione! Stiamo parlando di Ripasso, ovvero di quella fase dove il Valpolicella Classico viene lasciato a contatto con le bucce appena pressate dell’Amarone; quest’ultimi grappoli schiacciati, sono ancora ricchi di quelle sostanze che conferiscono ad un vino semplice, ancor più struttura e calore. I sentori al naso offrono frutta dolce, in particolare ciliegia, compresa la parte legnosa del nocciolo, questo è dovuto al prolungato contatto con bucce. I tocchi di spezie dolci sono conferite dall’affinamento in botte piccola, come vaniglia, tabacco biondo e caramello. Il Ripasso è un vino piacevolmente morbido, facile da apprezzare e da bere senza pensieri!
Valpolicella Ripasso Classico Superiore Doc 2015 - Le Bignele - Veneto The name of this wine reveals a famous denomination but also a particular technique of wine making! We are talking about Ripasso, that is the phase when Valpolicella Classico is left in contact with the pressed grape skin of Amarone; they are still rich in the substances that give structure and warmth to a young wine. You can smell sweet fruits, in particular cherry also the wooden part of the pit, this is due to the contact with the skin. The touch of spices are given by the small barrels, such as vanilla, blonde tobacco and caramel. Ripasso is a soft wine, a beloved wine to drink with no worries!
Como
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BACCALA' MANTECATO CON PUREA DI PATATE, ASTICE NELLA SUA SALSA E TARTUFO NERO INGREDIENTI PER 6 PERSONE Un astice (g 800/900), 250 g di baccalà bagnato, 150 g di olio extra vergine di oliva, 250 g di purea di patate, 600 g di latte, uno spicchio d'aglio tritato, alcuni fili di erba cipollina, 60 g di prezzemolo tritato, un tartufo nero, sedano, carote, cipolla, sale e pepe q.b Ingredienti per 12 cialde 60 g di burro, 70 g di farina, un pizzico di erba cipollina tritata. Amalgamare il burro ammorbidito con l'albume, aggiungere la farina setacciata e l’erba cipollina, mettere su una placca da forno delle piccole quantità dell’impasto e con il dorso di un cucchiaio stenderle in forma circolare, infornarle a 180° per circa 4 minuti, il tempo necessario per dorarle. PREPARAZIONE Lasciare il baccalà in acqua corrente per almeno tre giorni (in alternativa comprate quello già bagnato). Pulirlo completamente eliminando la pelle, le lische e farlo bollire in acqua leggermente salata per circa 25 minuti. Lasciare intiepidire e scolarlo. Sminuzzarlo e lavorarlo in una ciotola con una frusta elettrica, aggiungendo olio e latte a filo (come fosse una maionese), l'aglio, il sale e il pepe. Appena il composto montato avrà raggiunto un colore uniforme chiaro ed una morbida consistenza unire il prezzemolo e la purea di patate. Bollire l'astice in acqua salata con aromi per circa 12 minuti. Scolarlo e privarlo della carcassa e tagliare la polpa a fette, mantenerle tiepide coprendole con carta stagnola. PER LA SALSA D'ASTICE La carcassa dell'astice ridotta in pezzi piccoli, 120 g di carote, 100 g di cipolla, un gambo di sedano, un bicchiere di brandy, 220 g di polpa di pomodoro fresco. Soffriggere le verdure sminuzzate insieme alla carcassa dell'astice, sfumare con il brandy, unire il pomodoro e cuocere per circa 20 minuti a fuoco moderato, aggiustare di sale e pepe, filtrare con un colino e ridurre sul fuoco in una piccola casseruola. COMPOSIZIONE Comporre il piatto alternando il baccalà mantecato, una cialda, il baccalà, fettine di astice, una cialda, una fetta di chela, lamelle di tartufo e fili di erba cipollina ed irrorare con la salsa tiepida.
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Como
CODFISH WITH MASHED POTATOES, LOBSTER AND BLACK TRUFFLE INGREDIENTS TO SERVE 6 N.1 lobster of 800/900 g, 250 g of wet codfish, 150 g of extra virgin olive oil, 250 g of mashed potatoes, 600 g of milk, n.1 minced clove of garlic, some chive, 60 g of minced parsley, n.1 black truffle, carrots, onion, salt and pepper. Ingredients for 12 wafers 60 g of butter, 60 g of yolk, 70 g of flour, a bit of minced chive. Mix the softened butter with the yolk, add the sifted flour and the chive, create some small circle in the baking sheet and with the backside of a spoon spread them, cook for about 4 minutes at 180°. PREPARATION: Leave the codfish in running water format least three days (as an alternative buy the wet codfish). Clean it completely removing the skin, the fishbones and boil it in salted water for about 25 minutes, leave it to cool and drain it. Cut it into pieces and work it in a bowl with an electric whisk, add some oil and milk (jus like it is a maionese), the garlic, salt and pepper. As soon as it reaches an uniform clear color and a soft consistency, add the parsley and the mashed potatoes. Boil the lobster in salted water with herbs for about 12 minutes. Drain and remove the remains, cut the meat into slices, keep them warm covering them with aluminium foil. FOR THE LOBSTER SAUCE: The remains of the lobster cut into small pieces, 120 g of carrots, 100 g of onion, 1 stem of celery, 1 glass of brandy, 220 g of pulp of fresh tomato. Brown the minced vegetables together with the remains of the lobster, add some brandy, the tomato and cook for about 20 minutes at a medium flame, add some salt and pepper, pass through a small colander and reduce on the flame. COMPOSITION: Create a plate alternating the codfish, a wafer, the codfish, some slices of lobster, a wafer, a slice of claw, some truffle and chive and then add the lukewarm sauce.
Etna Doc 2012 - Cantine Edomè - Sicilia Mare e "Muntagna” questa è l’Etna, sicuramente considerata una delle regioni vinicole emergenti d’Italia. I terreni vulcanici a tratti composti da sabbia lavica e affioramenti rocciosi, creano una mineralità particolare che conferisce al vino finezza ed eleganza. I vigneti sono coltivati e gestiti esclusivamente a mano, in genere li troviamo tra i 600 e i 1000 metri di quota. Le escursioni termiche, unite all’influenza dei due mari di Sicilia offrono un microclima perfetto per la maturazione di ogni vitigno, ma in particolare per i Nerelli autoctoni dell’isola. Una piccola realtà, collocata nel Feudo di Mezzo, che sta a simboleggiare la storia di vecchie vigne recuperate, valorizzate e oggi pronte, dopo cinque anni in bottiglia, a dare carattere e suadenza. Da abbinare alle cucine più moderne.
Etna Doc 2012 - Cantine Edomè - Sicilia
Sea and "Muntagna”, this is Etna, for sure it is considered one of the emerging wine region in Italy. The volcano land made of lava sand and rocks create a particular mineral taste that gives refinement and elegance to the wine. The vineyards are created and handled by hand, in general we find them between 600 and 1000 meters above the sea level. The difference in temperature, rogether with the influence of the two seas of Sicily offer a perfect microclimate for the ripening of any vineyards, but in particular for the local Nerelli of the island. A small production, carried out in the Feudo di Mezzo, which symbolizes the history of the olf vineyards, reused and now ready, after 5 years in the bottle, to give character. To combine with the most modern food.