Corresponencia con Linea 13

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Scuola Primaria Statale Italiana di Madrid


Copione dello spettacolo “ Correspondencia con Linea 13” realizzato nella Scuola Statale Italiana di Madrid a conclusione del progetto “ Una città due lingue”, anno scolastico 2018/2019. Il testo è stato elaborato dai ragazzi della scuola primaria, guidati dalle docenti Miriam Iacomini e Paola Arduini. L’ispirazione per il soggetto originale è nata durante il lavoro di studio e ricerca degli alunni sulla storia della metropolitana di Madrid, aperta dal re Alfonso XIII il 19 ottobre 1919. Osservando la mappa delle stazioni, gli alunni hanno scoperto nomi di personaggi famosi; hanno ricercato notizie sulle loro vite, scoprendo così una parte della storia della città. Risalendo indietro nel tempo, hanno indagato le origini di Madrid, scoprendo però che non esiste un mito di fondazione o una leggenda che spieghi i simboli che la caratterizzano. Hanno così anche inventato un mito di fondazione, che vogliono offrire in regalo, insieme a questo spettacolo, alla città che li accoglie. Antefatto Un addetto della metro del 1919, una bigliettaia e un vagabondo- fantasma Sulle quinte scritte e insegne della metropolitana. (realizzato come filmato con l’aiuto del vido maker Victor Merlìn) Macchinista/Matilda: Buonasera. Siamo due antichi lavoratori della metropolitana di Madrid. Io guido i treni dal 1919, quando fu inaugurata la linea 1 da Sol a Cuatro Caminos! Bigliettaia/SARA Vermal - Che meraviglia, ti ricordi? Io vendevo i biglietti alla stazione di Chamberì e i ragazzi prendevano la metropolitana solo per venire a vedere noi ragazze che lavoravamo! Ero l’unica delle mie amiche a lavorare e ne ero tanto orgogliosa! Matilda: Poi la stazione di Chamberì fu chiusa, che peccato era così bella. Non era abbastanza grande per i treni nuovi Sara V.: Eh già! Ma.. dopo la chiusura.. cominciarono a succedere strane cose.. si dice che passando con il treno nella stazione si vedevano strane ombre Bigliettaia: ne sentivo parlare anche io dei… Entra il fantasma / Gianluca Macchinista e bigliettaia: I fantasmi! Il fantasma avanza e si toglie il lenzuolo: Gianluca: Macché fantasma… Sara V.: Non sei un fantasma?!?!? Gianluca: Sono un vagabondo, un senza tetto, un clochard, per essere più eleganti. Non avevo più una casa perché ero povero, così, per non dormire in strada, tutte le notti con i miei compagni andavo a dormire nella stazione chiusa di Chamberì. Camminavamo sui binari da Iglesia o da Bilbao. Lì sotto era calduccio, si stava bene e per fare un po’ più di luce usavamo delle torce. Quando passava il primo treno della mattina uscivamo dalla stazione. A volte però rimanevo dentro e così i viaggiatori del treno, guardando dai finestrini, vedevano la mia torcia, le coperte muoversi.. Matilda: E pensavano ai fantasmi! Sara V.: Adesso non succederebbe più.. nei vagoni della metro ognuno fissa solo il suo telefono... Gianluca: Ma io vedo ancora dei bambini che guardano nel buio incuriositi. Anzi, sono curioso anche io. Avete sentito parlare della nuova Linea 13 ? Matilda: Ma no, non esiste una linea 13.. ci sono solo 12 linee qui a Madrid Sara V.: e Invece c’è! E’ una linea molto speciale. Ad ogni stazione succedono cose strane...

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Scena 1 Alfonso XIII Tutti portano cappelli o fazzoletti o bandiere spagnole. Narratore: Diego P Alfonso XIII: Manuela Pietro Miriam Dante Elena Miguel C. Entrano i scena tutti posizionandosi all’interno del vagone della metro. dx: Luca, Dante, Miguel Crespo sx: Elena, Pietro, Miriam, (sullo sfondo: slide 2) (luci sul gruppo) Miriam: ragazzi andiamo, altrimenti facciamo tardi Dante: ci sarà un sacco di gente, cerchiamo di arrivare presto Luca : si, si corriamo così vediamo da vicino il re, il primo ministro Pietro: … e poi chissà come saranno belli i festeggiamenti! Miriam: interessante l’idea di organizzare la giornata nella stazione della metro Alfonso XIII. lo sapevate? E’ il re che ha inaugurato la metropolitana! Miguel : Già, tra l’altro da quest’anno ci passa anche la Linea 13! Que suerte! Narratore/Diego P.: (slide 3) (luci solo sul Narratore) E’ il 17 ottobre 2019 e a Prospefabioad proprio nei pressi della fermata della metro Alfonso XII è attesa una gran folla per il festeggiamento ufficiale del centenario della metropolitana. La città è in attesa di questo evento dall’inizio dell’anno e tantissime sono state le iniziative organizzate dal comune: concorsi di disegno, attività teatrali, conferenze, visite guidate... Ma è solo oggi che davanti alle autorità si celebra il centenario della metropolitana di Madrid e si inaugura una nuova linea: la linea 13! Tutti: Que suerte! (luce sul narratore spente luci sul gruppo accese) Miriam: Din din din Pietro: Proxima Estaciòn Miguel: Alfonso XII LucA: Correspondencia con Tutti: Linea 13. (slide 4) I bambini scendono dalla metro e si guardano sorpresi intorno. Miriam: Mah, la festa? Non è qui che si festeggiano i 100 anni della metropolitana?

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Pietro: Dov’è il sindaco? il primo ministro … e il re Felipe VI! Miriam: In realtà, non c’è proprio nessuno! Dante: Nessuno a Madrid si è ricordato della festa?????? Incredibile Luca: Guardate sta arrivando qualcuno!!!!!! Dante: Lo vedete anche voi? Miriam: Si certo … E’ una folla! Laggiù in fondo… Miguel : Una folla rumorosa e in festa … Dal fondo della sala arriva un gruppo di bambini con gli strumenti ritmici che suonano, seguiti da Alfonso XIII e dal popolo con le bandiere e i fazzoletti. Salgono sul palco e si dispongono a sinistra. Saliti sul palco urlano gfabioa di evviva. (slide 5 luci a dx) Il re alza la mano Adrian: Viva il re Alfonso XIII Tutti: Evviva! Carola: Hala Madrid Tutti: Evviva Sara: Madrid è una grande capitale mondiale Tutti: Evviva Emilio: Si inaugura la metropolitana!!!! Tutti: Evviva Valeria: Il futuro è già qui! Tutti: Alfonso, Alfonso, Alfonso! ( Alfonso Manuela guadagna il proscenio e chiede silenzio) La scena si blocca tipo tableau vivant I bambini dell’inizio che sono disposti al lato sx del palcoscenico (luci a sx) Pietro: Ma allora… Allora… non siamo nel 2019… Dante: e già … questi sono i festeggiamenti del 1919… Quelli veri! Luca: Che tragedia! Come faremo a tornare a casa! Miriam: Mamma mia! Siamo nel passato…. Non voglio rimanere prigioniera! Dante: Non ci posso credere… ma come ci siamo finiti in questo pasticcio! (luci a dx) Ricomincia la sequenza ritmica, il pubblico incita Alfonso che fa cenno di stare in silenzio. Tutti: “Alfonso, Alfonso, Alfonso” (slide6 (Luci solo su Alfonso XIII) Alfonso XIII : Buongiorno a tutti, sono il vostro re, Alfonso XIII. Ho pensato che alla nostra città mancava il più moderno dei trasporti pubblici: la metropolitana. Esiste soltanto in pochi altri posti come Londra, Budapest, Glasgow, New York, Buenos Aires... Siamo tra i primi al mondo ad avere questo mezzo di trasporto. Un grande applauso ai miei collaboratori, ottimi ingegneri, architetti, meccanici, operai, … ( applauso)

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Oggi, cari cittadini di Madrid, dopo lunghi lavori, è arrivato il momento di inaugurare questo nuovo mezzo pubblico e diventiamo una città moderna: una vera metropoli al servizio dei suoi abitanti. La metro è veloce e economica. I vagoni nuovi e belli, le stazioni belle e sicure! (slide 7) Signori e signore, ecco a voi …. (rullo di tamburo) la metro di Madrid! Applausi Folla immobile I bambini si avvicinano ad Alfonso : Dante: Maestà, noi siamo venuti qui con la linea 13, una linea del futuro. Luca: Viviamo nel 2019 e ormai a Madrid c’è una rete di metropolitana fitta… e comodissima! Miriam: E’ tra le migliori del mondo... E tutto è cominciato grazie a lei! Pietro: Ma adesso…. Adesso abbiamo un problema Dante : Vorremmo tornare a casa … I nostri genitori saranno davvero preoccupati Miguel: E a dir la verità … anche noi siamo molto spaventati Alfonso XIII: E’ una gioia per me sapere che la metropolitana sarà utilissima per la nostra città. Ma adesso devo pensare ad aiutarvi…( arretra mentre gli ingegneri avanzano) credo che la metro possa esserci utile anche per viaggiare nel tempo... (slide 8) Il re si consulta con gli addetti mentre i ragazzi commentano… Miriam: Una metropolitana per viaggiare nel tempo..?!?!?! Forse il re non è troppo lucido … Madre mia!!!! Mi sa che non ha le idee chiare! E’ un po’ confuso… Pietro: Non ce la faremo mai!!!!! Siamo destinati a rimanere nel 1919… Luca: Non rivedremo mai la nostra Madrid Miguel: ...i nostri genitori ... Dante: I nostri fratelli ... Miriam: Gli amici … Tutti: Le maestre!!!!! Alfonso XIII : Allora. Mi sono consultato con gli ingegneri. La metro non è ancora utilizzabile fino al 31 Ottobre. Ma questa è una emergenza e io vi devo aiutare. Faremo un’eccezione. Salite e arriverete nel vostro tempo sani e salvi. Salite, su coraggio! Tutti si spostano sullo sfondo e il narratore guadagna il proscenio. Narratore : I ragazzi erano molto preoccupati, però si fidarono del re convinti che non li avrebbe mai traditi. Salirono tremanti su quella antica carrozza della metropolitana che iniziava a muoversi . Dal finestrino videro Alfonso che li salutava e dovettero ammettere che gli dispiaceva un po’ andar via… Attraversarono la prima galleria, poi la seconda, la terza, la quarta e ogni volta i ragazzi si trovavano incastrati in quel lontano 1919, nelle vecchie fermate della metro e circondati da uomini d’altri tempi... Ma ad un tratto…. fu come una magia !!!! (slide 9) Proprio arrivati a Cuatro Caminos, el final de trajecto, scesero e …. tutto gli sembrò familiare: Erano finalmente a casa e capirono che quell´antico veicolo, li aveva trasportati magicamente nel presente! Mentre il narratore parla - prima escono i personaggi di Gregorio Marañón e si fermano dietro le quinte, - tutti gli altri scendono dal palco e vanno a sedersi.

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Scena seconda: Gregorio Marañón Itziar : Narratore 1 Ivan Felix: Narratore 2 Antonio Lucas Ma. Adrian Carola Carolina Diego Z. Gregorio Marañón Narratore 1 - Itziar entra da sx

(slide 1)

(luci sul narratore) Oggi è una bella giornata, c’è uno splendido sole e i bambini decidono di andare fino alla fermata Lago per trascorrere la giornata a casa de campo. Una giornata in allegria, sdraiati sull’erba a giocare a saltare… a divertirsi. (entrano i bambini - si posizionano e slide 2) Partono da Nuevos Ministerios e prendono la linea 10. Non vedono l’ora di arrivare a Gregorio Marañón dove poi devono prendere la nuova linea, la linea 13 costruita proprio in occasione del centenario della metropolitana. Sembra una linea del futuro! E’ modernissima e i treni corrono velocissimi… sembrano andare più veloci della luce attraversano in un lampo la città quasi oltrepassando barriere spazio/temporali ! un sogno ! Tutto fila liscio come l’olio …. Ma nella galleria all’improvviso…( indietreggia) (Luce sul gruppo) Carolina: din don Antonio: proxima estacion Adrian: Gregorio Marañón Lucas: correspondencia con Carola; linea 7 Tutti; y linea 13 (slide 3 - suono allarme- buio in scena) Espressioni di paura generale. Carola: Madre mia que pasa! che strano! Lucas: Cosa è successo? Non vedo niente. ( si riaccendono le luci) Carolina: Che spavento! Aiuto, mi sento male!! Adrian: Carolina stai tranquilla! vedrai che torna la luce e tutto si sistema… (luci piano piano - slide 4) Carolina: No, non si sistema niente… No… mi sento male Antonio: (con fare da gentiluomo) Ti sostengo io, non preoccuparti Carolina sviene Antonio: Oh mannaggia è svenuta! Gli altri si avvicinano Carola: Carolina che succede stai bene? Aiuto!

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Adrian: Aiuto, siamo bambini ... volevamo solamente andare a Casa de Campo!! (entra Gregorio Marañón) Lucas: E’ una bella giornata, volevamo solo giocare! Dalle quinte compare un uomo ben vestito. Antonio: E tu chi sei? E soprattutto da dove sei sbucato fuori? (slide 5) Diego Z.- Sono il grande Gregorio Marañon! Carola: La fermata della metro? Diego Z.- Come non sapete chi sono io? Io sarei una fermata metro? Ma come la fermata metro? Io sono il più famoso medico del 1900. Tutti: Davvero?!?!?! Lucas: Aspetta che ti cerchiamo su internet! Diego Z. -Internet? Cos’è internet? Carola: Internet è una rete dove puoi pescare di tutto. Diego: Una rete per pesci? Ma di che parlate? Antonio: Tranquillo Gregorio non andiamo a pescare.... Rilassati! Adrial: Adesso ti facciamo vedere cos’è internet. Gruppetto di ragazzi al centro con uno smart phone e controscena laterale / Maranon guarda le proiezioni. Carola: vai su google (slide 6) Lucas: meglio google.es (slide 7) Adrian: Adesso scrivi Gregorio Marañón (slide 8) Carola: clicco qui, mi sembra un bel sito! (slide 9) Si apre il sito e esce lo storico/narratore (Luce sul narratore) Ivan Felix: Gregorio Marañón era un medico en-do-cri-no-lo- go (fa fatica a leggerlo) Carolina: (sollevandosi da terra) endrocrinologo! Ivan Felix: Grazie. Era endocrinologo, e grande scienziato . Era bravissimo: pensate, trovò una cura medica per ‘l´influenza contagiosa’ e in più scrisse molti libri scientifici. Ma Marañón fu anche un convinto democratico e durante la dittatura di Miguel Primo de Rivera finì in carcere… naturalmente passò dei guai anche durante la guerra civile del 1 9 3 6 Carolina: (senza sollevarsi) 1936! Ivan Felix: Grazie. 1936, in quegli anni Gregorio dovette abbandonare la Spagna ci ritornò solo nel 1945 dovendo rinunciare a fare politica. Gregorio Marañón morì il 27 marzo 1960 ed è ricordato come un medico che difese la democrazia (luce sul gruppo) Adrian: Che bello!!!!!!!! Sei un tipo fico e molto guay! Antonio: Un giorno verrai in classe nostra e ci farai una lezione sulla tua vita? Intanto Gregorio Marañón si avvicina verso Carolina la guarda, le sente il polso, ecc. anche se continua a rispondere alle domande dei bambini Diego: Molto volentieri…- maaa... in che anno siamo? Io sono un uomo del ‘900 e non ho mai sentito parlare di internet Carola: Noi siamo nel 2019 ! Diego: Allora sono un uomo del secolo scorso... come sono vecchio!!!!

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Carolina comincia a rinvenire Carolina: mi sento male …. Che è successo… cosa ci faccio a terra! Diego: Sono un medico devo rianimarti. (dal cappello tira fuori la fialetta) (slide 10) Gregorio le fa annusare una fialetta e Carolina piano piano si risveglia. Carola: Che bravo! Adrian: Cosa le avrà fatto annusare? Lucas: Per fortuna che lo abbiamo incontrato! Carolina tira dei lunghi sospiri Marañón le dà schiaffetti in faccia Diego: - Sveglia, sveglia … va tutto bene! Carolina si sveglia, si guarda intorno vede un uomo accanto a lei e chiede: Carolina: E tu chi sei? Diego: - Gregorio Marañón! Carolina: La fermata della metro in persona!?!?!?! Antonio: Ma nooooo. E’ un grande medico! L’abbiamo cercato su internet. Diego: Eh già sono proprio un medico. Adesso devo andare. Spero di rivedervi presto. La prossima volta che ci vediamo portatemi ancora internet. carola: La prossima volta ti portiamo anche uno smartphone tutto per te! Diego: Uno smartphone?!?!?!? Cos’è uno smartphone?!?!?!? Tutti: CIAOOOOOO!! Antonio: Proxima Lucas: Estacion Tutti: Gregorio Maranon. Parte la musica della scena di Malasaña

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Scena terza: Manuela Malasaña Oggetti di scena: Trincee – fucili Antonella B. Sara R. Andy Maria M Teseo Gianni Vera Samuel Antonella Roby Alicia Angela Seda Isaac Alessio Entrata: - dalla quinta di dx, Teseo, Andy, Antonella, Alicia, Seda, Vera, Antonella, , - Dalla quinta di sx: Maria B, Alessio, Sara, Gianni, Maria M. , Samuel, Isaac, Angela, Roby, Oggetti di scena – entrano dietro le quinte e sistemano: Teseo (sacco); Alicia e Antonella (fucili) Musica mentre entrano Entrano e al segnale di Alessio si posizionano: (Slide 1) Sara R.: Oggi è proprio una bella giornata! abbiamo fatto bene ad andare da Luca Alessio: Si non vedo l’ora di vederlo. Da quanto ha cambiato scuola non l’abbiamo più incrociato Antonella S.: Certo che abita lontano! Dobbiamo arrivare fino a Móstoles Seda: Per fortuna che adesso con la nuova linea 13 riusciamo a metterci poco tempo. Antonella B: ma dov’è che dobbiamo scendere? Alessio: a Manuela Malasaña. (slide 2) Isaac : Manuela Samuel: Malasaña Gianni: Manuela Maria M.: Malasaña Andy: Ma chi era Teseo: Manuela Roby: Malasaña? Alicia: din din din (slide3) Vera: próxima estación Angela: Manuela Malasaña Isaac: correspondencia con Tutti: linea 13 I bambini scendono dalla metro e si dispongono in semicerchio - velocissimi!!! ( Chi parla si muove intorno al cerchio e si danno (slide 4) il cambio battendo il cinque) Seda: - Manuela Malasaña Oñoro era una bravissima sarta, ma soprattutto una patriota. Viveva a Madrid in via San Andrés, nel quartiere di Maravillas, l’attuale Barrio dei Malasaña. Maria M. : - La sua famiglia era di origine francese. Il suo cognome, in realtà, era Malasangue, spagnolizzato poi in Malasaña Alicia: - Aveva 17 anni quando affrontò le truppe di Napoleone insieme a suo padre Juan Malasaña, un panettiere.

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Roby: Le truppe francesi arrivarono in Spagna nell’autunno del 1807 agli ordini di Napoleone, che conquistò Madrid il 2 maggio del 1808. Angela: Per gli spagnoli fu un disastro! Soffrirono molto...La guerra è sempre un disastro per tutti. (Musica Marsigliese con il kazoo- slide 5) Teseo / Napoleone: Questo paese deve essere mio, così potrò continuare la conquista dell'intera Europa e nessuno mi potrà mai fermare. Io sono invincibile. Qualsiasi uomo che vorrà interferire nel mio progetto, se la dovrà vedere con me. Napoleone in persona. Teseo esce mentre il kazoo suona la Marsigliese in tono minore Il semicerchio si apre e dal fondo entra Manuela . (slide 6) Maria B: - Io sono Manuela. Manuela Malasaña. Mio padre si chiama Juan, ed è un panettiere. Ho 17 anni, sono giovane e amo la vita. Mi piace stare con le amiche a chiacchierare e passo il tempo passeggiando con loro nel mio quartiere. Ogni giorno non vedo l’ora di alzarmi presto per andare a lavorare. Sono piena di entusiasmo e mi piace moltissimo fare la sarta. Prendere le misure, scegliere la stoffa, tagliare, cucire, imbastire … insomma fare e disfare, per realizzare dei bei vestiti, mi diverte e mi dà soddisfazione. So creare vestiti eleganti come quelli per il re e la regina, vestiti semplici, come quelli per il popolo; vestiti per le feste, per le cerimonie, per i funerali, … insomma creo vestiti per tutte le occasioni. Tutto andava bene nella mia vita fino a quando … fino a quando non è arrivato Napoleone. Lui ha portato la guerra a Madrid: prima l’ha assediata e poi l’ha messa a ferro e a fuoco. Ha causato caos, povertà, fame, distruzione, morte, tristezza, dolore … rabbia! (slide 7 con spari ) (battito di piedi dei bambini lieve) Per questo ho deciso di prendere parte alla guerriglia, alla rivolta per difendere il popolo e la patria… per liberare Madrid e la Spagna dai francesi. In questa mia scelta ho sempre sentito l’appoggio e la vicinanza di mio padre che mi è sempre stato vicino … Il battito di piedi è più forte, i bambini camminano e il semicerchio si chiude davanti e Manuela Tutti: libertà, libertà (con crescendo) Maia M. blocca con un gesto ferma il coro Vera: Ma Manuela fu presto arrestata aveva con sé le forbici nascoste nel suo vestito (angolo dx) Gianni: - I francesi considerarono quelle forbici un’arma era proibito avere armi: chi le aveva veniva condannato a morte (angolo sx) Samuel: le forbici? … un’arma! erano solo il suo strumento di lavoro, il suo strumento di lavoro! (da dietro) Antonella: - Ma la Spagna era in guerra. E i francesi non ebbero pietà (slide 9) Andy si sistema a dx del palco, mentre il gruppo si chiude in cerchio. (parte la musica di sottofondo) Andy: - Sono Juan, un panettiere. Juan Malasaña, il padre di Manuela. Mia figlia è stata fucilata non per un paio di forbici … ma per il suo coraggio, la sua virtù, perché amava la libertà. Sono sicuro che Manuela verrà ricordata per sempre, come quella giovane ragazza che seppe affrontare Napoleone. Rientra Malasaña. Finito il,discorso si alza Malasaña con rosa e parte il video di Goya. (uscita in fila indiana da Roberta a Maria M) (video Goya) (Uscita oggetti di scena: Andy / Teseo)

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Scena quarta: Sol / Fundaciòn Mentre si sistemano i bambini per l’ingresso musica di Sebina “ Pongamos que hablo de Madrid” Personaggi Fabio gemello : Fabio Mad gemella : Elisa Amici : Mamma adottiva: Ariadna Adriano Papà adottivo: Gael Carlotta Miriam Fantasma / Mago: Diego P. Martina F. Ospiti a tavola: Principessa Emma Generale Tomas Profugo : Isaac Salvatore Entrano a dx. Diego, Fabio, Elisa, Gael, Ariadna, Tomas, Isaac, Emma A Sx Adriano, Carlotta, Miriam, Martina Mentre il narratore parla i bambini da destra sistemano gli oggetti di scena e si siedono intorno alla tovaglia - Emma Isaac tovaglia poi cesto - Elisa Fabio cespuglio poi torta - Ariadna Gael cespuglio poi bottiglia - Tomàs albero (slide 1) Fantasma/Mago: Ecco un altro gruppo di amici che prendono la linea 13! Che dicono? ( mano all’orecchio) “ Vogliono scendere a Sol per vedere l’orso e il madroño? Ah ah glielo faccio vedere io l’orso! (slide 2) Dal presente al passato, in un bosco profumato, tra orsi e madroñi, immersi in tanti sogni, i ragazzi arriveranno ad una festa di compleanno pensando di stare a Madrid, e invece sono tra Mad e Fabio!!! Quando Madrid ancora non esisteva, ai tempi antichi di Eva, il mito vivranno e insieme celebreranno. Eccoci a Madrid...quando Madrid non c’era ancora! “Din, Din, Din Proxima estacion.. SOL -ah ah... Fundacion! (slide 3) I bambini escono dalle quinte e si guardano intorno

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Adriano: Ma qui, cosa è successo? Carlotta: - Non siamo in cittá! Siamo nella foresta! (slide 4) Miriam: - Ma qui.. c’era Puerta del Sol (slide 5) Adriano: Qui c’era il palazzo con l’orologio! (slide 6) Miriam E di fronte la pubblicitá del Tio Pepe! (Slide 7) Martina: Ragazzi, qui ci sono solo alberi.. anzi cespugli di corbezzoli! Adriano: Eh giá sono proprio Madroños! (Slide 8) Carlotta: Ohhhh che paura ! Guardate laggiù quell'animale enorme! Ma ma.. In coro : E’ UN ORSOOOO! Martina: meno male, se ne va Adriano: c’è una casa, andiamo a chiedere aiuto (corrono verso il gruppo di persone sedute in terra intorno alla tovaglia e alla torta. Tutti chiacchierano e sorfabioono). Ariadna: Benvenuti! Chi siete? Avete dei vestiti molto originali! Li avete comprati alla fiera a Toledo? Adriano: no, veramente al quarto piano di Primark! Gael: parlate di strane cose, stranieri, ma non fa nulla, sedetevi e mangiate con noi. Carlotta: ( indicando Elisa e Fabio) Ma voi due chi siete? Vi assomigliate tantissimo! Elisa: Io sono Mad e questa è il mio fratello gemello Rid Ariadna: Noi non siamo i loro genitori, li abbiamo adottati Elisa ( si mette di fronte al pubblico) noi siamo i figli gemelli di una dea, la dea Manzanares, che protegge le acque di questo territorio. (slide 9) Fabio: ( raggiunge Elisa) quando eravamo piccoli, un giorno, stavamo giocando vicino al fiume con un cesto Elisa: E tu mi hai spinto! ( Si spingono le mani) Siamo finiti nel cesto e galleggiando siamo scesi lungo la corrente del fiume. (slide 10) Fabio: Sulla riva poi ci ha trovato un’orsa che ci ha asciugato e ci ha allattati. (slide 11) Ariadna ( li raggiunge) : era una delle mie orse addestrate. Ho preso i due gemelli e li ho portati a casa con noi. Ma voi sedetevi, mangiate! Qui ci piace avere ospiti e mangiare in compagnia e in allegria! (slide 12) Emma: Anche io mi sono fermata qui, mentre fuggivo dal mio paese perché non mi piaceva essere principessa. Qui mi sento libera e indipendente. (slide 13) Isaac: Io vengo da un paese in guerra, sono fuggito dalla fame e dai combattimenti, ho navigato nel mare e poi ho camminato tanto.. Qui c’è pace e amicizia! (slide 14) Tomas : E’ vero, io sono scappato dalla guerra e mi sono fermato qui , ero un soldato ma non volevo combattere e sono fuggito. Padre: Eh già, qui siamo tutti amici e ci piace chiacchierare tanto! Ci siamo raccontati tutte le nostre vite intorno a questo tavolo! (slide 15) Ariadna: Se volete potete restare anche voi, ragazzi con strani abiti! Fabio: Sì dai restate con noi! Elisa: Andiamo a nuotare al fiume! Gael: Però, però aspettate.. in questa casa non ci entriamo più! Bisogna costruire altre case! Martina: Volete costruire una città? (slide 16 - video città) Elisa: sì dai facciamo una città! ( rivolgendosi a tutti) Voi sapete come si fa?

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Emma; Possiamo costruire delle case alte, come al mio paese. Miriam: Ah sì, dei grattacieli! Fabio sì buona idea i grattacieli! Elisa Ma cosa sono? Servono a grattare il cielo?( fa il gesto) Martina Noo… un grattacielo è un edificio molto alto. Così possono abitarci tante persone e intorno resta spazio per giocare. Carlotta: mettiamoci un parco nella città! Con tanti alberi! Martina: Mettiamoci anche una scuola con un giardino enorme! Adriano: E tanti laboratori, con i computer, i robots.. Miriam: Servirà un’antenna per internet Elisa: Ma cosa.. Fabio: Non capisco nulla , ma sarà bellissima! Tomas : E in mezzo alla città ci mettiamo una bella piazza. Adriano: Una piazza dedicata al Sole? ( sorride ai suoi amici) Carlotta: Nella piazza del Sole ci mettiamo dei monumenti? Fabio : sì , ci vorrebbe un monumento che ricordi la nostra nascita e che ricordi l’orsa che ci ha allattato e protetto Elisa: E il madroño che ci ha dato da mangiare! Un’orsa che mangia il corbezzolo! Ariadna: Bene mettiamoci al lavoro! Gael: Ma come la chiamiamo questa città? Elisa e Fabio: ( in coro) Come me! Ariadna: Con i vostri nomi insieme.. Fabio: Già, perfetto! RIDMAD! Carlotta: suona malissimo-- sarebbe meglio… Tutti in coro ( rivolti al pubblico..) MADRID! Bel nome sì sì Musica Pongamos que hablo de Madrid Mago : Pensavate che non ci fosse un mito di fondazione della città di Madrid e invece… ecco avete appena visto come è andata la storia. Siamo discendenti di due piccoli gemelli figli della dea Manzanares, cresciuti in mezzo ai corbezzoli e allevati dall'orsa e da una famiglia ospitale, semplice ma aperta a tutti ! Hala Madrid!!!! Mentre parla si svuota la scena Elena Isaac cesti Elisa e Fabio Ariadna e Vale torta

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Scena Quinta: Velázquez i bambini entrano in scena e si posizionano (slide 1) da sx entrano: Rody, Lucas Mo., Sofia San, Martina L., Bruno, Iris, da dx entrano: Jimena, Miguel Ch, Tuana, Nunzio, Malena, Arianna, Michele, Lucrezia, Carlo, Sabrina Sono spalla contro spalla in gruppi. ( vedi schema in classe) Raggiunta la posizione i bambini sono immobili. Rody :Ehi ragazzi! È un bel pomeriggio di sole. Perché non andiamo al Retiro a giocare? Nunzio: Si, si, prendiamo la metro e andiamo Bruno: Siamo vicini a Rios Rosas. Potremmo prendere la uno fino a Bilbao e poi la 4 fino a Velazquez Malena: Oppure prendiamo la nuova linea 13 e scendiamo direttamente Velazquez! Iris :din din din Arianna : Proxima estacion Michele: Velázquez (slide 2) Lucas: Correspondencia con Tutti : linea 13 Cominciano a giocare in gruppi ( 1, 2, 3 Stella ; Corda; battimani) Gianluca: Narratore/storico: (slide 3) El parque del Retiro è stato inaugurato da Felipe IV nel XVII secolo come luogo di riposo e tranquillità per i reali di Spagna della dinastia d’Austrias. Fu lì che il re fece costruire anche un palazzo proprio per ospitare i regnanti e la corte. Durante i secoli il ‘Real sitio’ si è arricchito di monumenti fino a diventare il parco più bello della città. E questo nonostante i danni che subì durante l'invasione francese, nel 1808, quando i giardini furono utilizzati come fortificazione dalle truppe napoleoniche… Napoleone, ancora lui! Ora el Retiro è un luogo di incontro, di attività sportive e culturali … (interruzione brusca) Lucas Mo: B astaaaaa con questa lagna!!!! Siamo qui per giocare … Gianluca / Narratore 1: Come ti permetti…. insolente! Michele: Passami la corda, ho voglia di saltare un po’! E’ tanto che non salto! Rody : Non vedo l’ora di giocare all’orologio. Sofia Sanchez : No, ma cosa stai dicendo... avevamo detto di fare una gara di salti Miguel: No, no se no vinci sicuramente te Sofia Sanc.: Non è vero, l’ho detto perché è divertente e piace a tutti Mentre i bambini litigano, entra Velázquez con la sua sediolina: Malena fin dal momento in cui entra Velázquez lo osserva attentamente Malena: Ehi ragazzi, guardate quel signore, è molto pensieroso e sembra che abbia bisogno di aiuto Bruno: ( si avvicina, lo scruta) Sembra sia Velázquez … ha i baffi all'insù, i capelli lunghi e ricci e un’aria severa, come il quadro che ho visto insieme ai miei genitori… sì, ne sono certo!!!. (slide 4) Iris: Allora siamo nel 1600 … e potremmo proprio essere nel 1656, l´anno in cui Velázquez dipinse Le Damigelle, Las Meninas Carlo: Narratore/storico - Madrid nel 1600 era una città piena di arte e di attività culturali. Molti erano gli scrittori e gli artisti che animavano l secolo d’oro della Spagna! Dovete sapere (viene interrotto bruscamente)

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Martina L: Ma questo non è il momento, dobbiamo aiutare Velázquez. Non vedi che è triste e pensieroso? Nunzio: Intanto scopriamo se è davvero lui. Arianna: Ragazzi andiamo! Tutti si avvicinano alla panchina Lucas Mo : Ci scusi signore... potremmo rivolgerle una domanda? Lei... `e`per caso Velázquez? Velazquez/Jimena: Sì, certo (mostrando la croce che ha in petto) Tutti: Wow! Tuana: Possiamo aiutarti in qualcosa? Lucrezia: Sei così pensieroso che sembra tu abbia bisogno di aiuto! Jimena: Sì, in effetti mi potreste aiutare a finire un quadro che ho appena iniziato a dipingere… Ho qualche dubbio, non so come disporre i personaggi. Verreste con me a palazzo reale? Siiiiii!!!!!!! Mentre parla il narratore cambi di scena (slide 5) Rodi e Michele 1 cespuglio Sofia Nunzio cespuglio Luca malena cespuglio Arianna albero Tuana iris panchina Tutti si siedono Velasquez entra con il cavalletto. Narratore/Sabrina con musica di sottofondo , Sabrina a sx con microfono. Dovete sapere che all’epoca di Velázquez il palazzo reale era un antico castello medioevale: el Alcazar. Però durante la vigilia di natale del 1734 il castello subì un incendio. Con molta probabilità l’incendio scoppiò nello studio del pittore di corte Jean Ranc, che era collocato in quella che anticamente era stata o stanza del re … quella che il nostro Velázquez disegna nello specchio di Las meninas.. Scoppiò l’incendio e l’allarme fu dato immediatamente. Le campane suonarono, ma .. era la vigilia di Natale e nessuno si affrettò credendo che i campanili suonassero per la messa … Per fortuna che in quel momento i re non erano a palazzo perché avevano traslocato la loro residenza nel palazzo del Buen Retiro. Neanche questo palazzo non è arrivato fino a noi … Rody: Basta, basta, abbiamo finito… vai pure, su dai, noi adesso dobbiamo aiutare Velazquez! Jimena: Allora ragazzi, io devo dipingere la famiglia reale… (si dispone nella posa del quadro) Nunzio e Lucas Mo.: Bene / noi ti faremo da modelli Martina L. - Io penso che l’infanta si debba mettere qui (si dispone nella posa del quadro) Jimena: Certo adesso, ci vogliono il re e la regina …. Per forza! (slide 6 e segg. per costruzione quadro Las Meninas) Miguel : Ho un’idea brillante!. Mettiamoli sullo sfondo, proprio al centro! Jimena: Sullo sfondo!!! E’ un affronto!!!! Lucrezia Ma no, no… mettiamoli incorniciati… Lucas : come se fossero riflessi in uno specchio(si dispone nella posa del quadro con Lucrezia) Jimena: Benissimo, mi piace… ma mancano le damigelle! Iris: Non ti preoccupare una la faccio io… e mi inchino di fronte all’infanta! (si dispone nella posa del quadro)

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Arianna: L’altra la posso fare io! Jimena: Ma certo. Mettiti a destra, un passo indietro rispetto all’infanta Arianna: Ok va bene così! (si dispone nella posa del quadro) Jimena: Perfetto…. Ma c’è un buco a sinistra… Sofia Sanchez : Vediamo… a corte non ci sono i nani? L’abbiamo studiato a scuola! Nunzio: Vero! Malena: Lo faccio io! Nunzio: E io mi metto vicino a te (si dispongono nella posa del quadro) Jimena: Dietro le damigelle ci vorrebbero altri due personaggi. Un uomo e una donna, direi … Tuana e Bruno: Ti prego Diego / possiamo farlo noi? Jimena :Si certo, disponetevi dietro la damigella e i due nani Tuana: Eccoci pronti (si dispongono nella posa del quadro) Jimena: Perfetto, ci vorrebbe un punto luce sullo sfondo… Rody :Ho un’idea! una porta aperta! Ci penso io (si dispone nella posa del quadro) Sullo sfondo componimento del quadro con figure dei bambini (ultima slide) Michele: Ecco, così è perfetto! Lo abbiamo visto cento volte al Prado! Chi lo avrebbe mai detto che l’idea di questo capolavoro è stata di un gruppo di bambini! Sofia Sanchez: Ecco qual è il mistero nascosto dietro questo quadro! Narratore/Carlo Quando i ragazzi e Velazquez finirono il quadro, era molto tardi e se ne dovevano andare a dormire, quindi Velázquez li invitò a casa sua. Dormirono tutti, facendo strani sogni. Al mattino seguente non sapevano come mai erano ognuno a caso loro, ognuno nei loro letti pronti per incontrarsi alla fermata della metro di Rios Rosas per andare al Retiro a giocare. Intanto i bambini escono Jimena esce con il cavalletto A sx escono: Michele, Sofia, MAlena, Nunzio, Arianna, Martina Iris poi escono Miguel, Bruno, Tuana, Rody, Lucrezia, Lucas, A dx Carlo e Jimena con cavalletto a destra Musica Scarlatti

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Scena sesta: Antonio Machado Nico Serena Marco Pablo Olivia Valerio Indira Valeria Emma Lia Ognuno entra con foglietti da lanciare! sx:Valeria, Nico, Serena, Marco, Emma Lia dx: Emilio, Olivia, Indira, Elena, Pablo Emilio din din din Pablo próxima estación Valeria Antonio Machado Serena Correspondencia con Tutti linea 13 Nico – Narratore (con microfono)

(slide 1)

(slide 2) Antonio Machado fu un grande poeta spagnolo che contrastò con coraggio e convinzione la dittatura di Primo De Rivera e quella di Franco. Durante la guerra civile dovette trasferirsi a Barcellona. Nel 1939 fu instaurata la dittatura e Machado dovette abbandonare la città catalana per andare in Francia. Ma l’esilio si rivelò difficoltoso e stancante. (Slide 3) (comincia sottofondo la musica bassa Entrano i bamibni) Durante il viaggio, Antonio Machado fu obbligato ad abbandonare una valigia al cui interno c’erano lettere, appunti e versi. (Slide 4) Fu lungo il cammino e Machado si stancò, si ammalò e dopo circa un mese dalla partenza il 22 febbraio morì e venne seppellito nel cimitero della cittadina di Collieure. (la musica cresce Anche Nico comincia a camminare, strappa il copione e si amalgama al gruppo La musica comincia a decrescere e si posizionano) (in posizione la musica si abbassa ancora fino al silenzio Indi e Valeria: Caminante Tutti: son tus huellas Marco: el camino y nada más Indi e Valeria: Caminante, Tutti: no hay camino,

(slide 5)

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Serena: se hace camino al andar Gruppo destra: Al andar se hace el camino, Gruppo sinistra: y al volver la vista atrás Gruppo destra: se ve la senda que nunca Gruppo sinistra: se ha de volver a pisar. Indi e Valeria: Caminante Tutti: no hay camino Marco: sino estelas Serena: en la mar.

(slide 6)

(slide 7)

Riparte la musica – i gruppi formano un semicerchio e partono i Commenti della poesia in italiano (slide 8) Emilio (camminando sul posto): Il compito dell´uomo è camminare, proseguire anche se non c´è strada, né traccia, né direzione… (continua a camminare sul posto - caminante no hay camino) (slide 9) Serena (pattinando lungo la scena e tornando indietro:) Siamo passeggeri in questo mondo... come delle fragili scie nel mare che lasciano le loro orme e lentamente scompaiono… (continua a camminare sul posto) (slide 10) Nico (guadagna il centro della scena e fa il trapezista) Il nostro destino è vivere la vita mentre costruiamo il sentiero da percorrere man mano che camminiamo (sul posto continua a camminare ) (slide 11) Pablo (cammina fino al centro della scena e cade e si rialza): In questo viaggio camminiamo e cadiamo, se cadi rialzati e continua a camminare (torna al posto fermo) (slide 12) Indira (cammina di spalle guardandosi le orme): l’ uomo cammina lasciando le sue impronte (Si gira verso il pubblico) però nessuno le può vedere: esse scompaiono e all’uomo è impossibile tornare indietro (la senda que nunca se ha de volver a pesar) Valeria (guadagna il centro della scena): Vedere le cose un’ultima volta è triste e lasciare il cammino fatto è difficile. Entra Machado con una valigia e si dispone al centro della scena. Indira e Valeria: Caminante Tutti: No hay camino! (Slide 13) Olivia: (avvicinandosi): Quel signore somiglia molto ad Antonio Machado?! Mi sbaglio? Marco (avvicinandosi): Fammi vedere bene. Serena: (dal posto): Ma no, non è possibile Olivia: Si ti dico che è proprio lui. Non lo vedi come è vestito? Non vedi l’aria triste del poeta in viaggio? Olivia prende la valigia a sx Pablo si avvicina a Machado e gli chiede: Pablo: Buongiorno! Scusi se la disturbiamo ... ma lei ... è Antonio Machado? Pablo prende la valigia a sx

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Emma Lia: Sì, sono io. Emilio (avvicinandosi): Allora in che anno siamo? Emilio prende la valigia a sx. Emma Lia: Siamo nell'anno 1938. Sto andando verso Barcellona l’ultima città che resiste a Franco. Per favore, lasciatemi solo. Devo abbandonare la mia amata Madrid” Marco prende la valigia a dx. Nico prende la valigia a dx Serena: Possiamo venire con te? Non vogliamo lasciarti solo. Serena prende la valigia a sx Entra dalla quinta Sara Emma Lia: Ma questo viaggio è pericoloso...Avete capito bene? Devo scappare da Franco!”. (tutti immobili) Sara V. Narratore: I bambini sapevano il rischio che avrebbero corso e sapevano come sarebbe andata a finire... ma nessuno di loro ebbe dubbi e tutti partirono al seguito di Machado. Valeria: Ci racconti di te? Valeria prende la valigia a sx Machado: Sapete, io sono nato a Sevilla, ma da piccolo mi sono trasferito a Madrid e so che è proprio lì che morirò, quando la mia patria sarà di nuovo libera”. Sara V. Narratore: Tutti i bambini commossi si scambiarono un rapido sguardo e decisero di mantenere il segreto. Olivia ( avanza) : L’esilio di Machado si rivelò difficoltoso e stancante. Indira Durante il viaggio, il poeta fu obbligato ad abbandonare una valigia al cui interno c’erano lettere, appunti e versi. Indira avanza e prende la valigia a sx Emilio: Mentre scappava, si stancò, si ammalò e dopo circa un mese dalla partenza il 22 febbraio morì e venne seppellito nel cimitero della cittadina di Collieure. Poco dopo morì anche sua madre. Valeria: Non rivide più la sua amata Spagna.

Musica Caminante no hay camino - tutti in scena per i saluti.

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Soggetto originale: gli alunni delle classi 3 B, 3 C , 5 A della scuola primaria Statale Italiana di Madrid, anno scolastico 2018/2019. Testo finale: Miriam Iacomini e Paola Arduini. Collaborazione per la messa in scena e la revisione del lavoro: Fabio Bussotti.

Quest’ opera è pubblicata con licenza Creative Commons: si consente soltanto di scaricare e condividere il lavoro originale a condizione che non venga modificato né utilizzato a scopi commerciali, sempre attribuendo la paternità dell'opera agli autori: gli alunni della scuola e le docenti.

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