Lungarno n. 105 - aprile 2022

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Aprile 2022 - N. 105



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L’Editoriale in Serenata

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Da Instagram a Firenze

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TTAAP

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Firenze guerra e pace

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Cassandra

ISSN 2612-2294

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Le origini dell’uomo

Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze N. ROC 32478

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Da Alice a L’Ornitorinco

Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato

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Scatti emergenti

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Lavignetta

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Personaggi fiorentini È tutto nei termini

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L’Agenda di aprile

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Aprile da non perdere

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Annunci bestiali I consigli dell’esperto

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Sipario Brevi cronache librarie

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Venti anni di Korea Up & Down

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Città in musica Minimondo

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Frastuoni

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Amorazzi

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Nuove aperture Lo Zigozago

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Palati fini Spirito Liquido

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Oroscopo

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 105 - Anno XI - Aprile 2022 Rivista Mensile

Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Martina Vincenzoni Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Matilde Sereni, Anna Sivak, Aura Fico, Rosalba Elio Bonaccini, Alessia Cersosimo, Daniele Pasquini, Alessandra “Luchadora” Marinelli, Leonardo Cianfanelli, Irene Bavecchi, Emanuele Nesti, Valentina Messina, Amanda Martín-Dombrowski, Lafabbricadibraccia, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Michele Baldini, Virginia Landi, Raffaella Galamini, Marta Magrini, Carlo Benedetti, Tommaso Chimenti, Caterina Liverani, Giulia Focardi, Riccardo Ghilardi, Susanna Stigler, Francesca Corpaci, Costanza Ciattini, Comari sull’Uscio, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lulaida, Duccio “Dootcho” Formiconi. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell’editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.



L’EDITORIALE IN SERENATA di Jacopo Aiazzi e Matilde Sereni traduzione a cura di Anna Sivak

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on molti giorni fa vi abbiamo visto sbrigare alcune pratiche burocratiche vicino alla Questura. Donne e bambini, colori accesi e scarpe da ginnastica anni ‘90, pochi uomini. Formate capannelli intorno all’interprete, l’unica a parlare italiano, con un lungo cappotto rosso elegantemente abbinato agli stivali, una coccarda con i colori del suo paese in guerra così come le patriottiche unghie maniacalmente curate e dipinte. L’Italia è un paese che accoglie, ma con voi è stato più semplice. Non chiedete le ragioni; la risposta sarebbe ipocrita o quantomeno falsa. Forse abbiamo sentito così vicino le vostre sofferenze che l’empatia è diventata qualcosa che non si può ignorare. E magari diventerà qualcosa che non potremo ignorare mai più. I fiorentini sono divisi su tutto ma uniti nei momenti di difficoltà. Firenze è infatti un po’ più complicata della solita cartolina da spot pubblicitario. Un esempio è San Frediano, ribattezzato il quartiere più cool della città e, per questo, orgoglio e vergogna per i suoi residenti. Polemici per natura, ma con la capacità di non prendersi mai sul serio. Questo mese potrete assistere ad una nostra ricorrenza tipica, lo Scoppio del Carro, con fuochi d’artificio ed una colomba che dal Duomo scende nel tentativo di portare un buon auspicio; nei prossimi mesi vi attendono i fuochi di San Giovanni (patrono della città, il 24 giugno) lanciati da Piazzale Michelangelo e le partite del Calcio Storico in piazza Santa Croce, tra maggio e giugno. Per gli spostamenti c’è la tramvia, una linea per Scandicci, una per raggiungere Careggi e l’ospedale, un’altra per l’aeroporto e il polo universitario di Novoli, tutte collegate alla stazione principale. Se invece preferite la mobilità green della bicicletta vi consigliamo almeno di portarvi dietro il sellino e sperare di non ritrovare solo il lucchetto. E poi ci siamo noi di Lungarno, una rivista locale che, mese dopo mese, da circa dieci anni cerca di raccontare quello che avviene in città.

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ожливо, ми так близько відчули ваші страждання, що співчуття стало чимось, що не можна ігнорувати. І, можливо, це стане тим, що ми більше ніколи не зможемо ігнорувати. Флорентійці розділені у всьому, але об’єднані в часи труднощів. Насправді Флоренція дещо складніша, ніж звичайна комерційна листівка. Прикладом може служити Сан-Фредіано, перейменований у найкрутіший район міста і через це став гордістю і, водночас, соромом для його мешканців. Флорентiйскiй народ суперечливийце його природа, але ніколи не видає себе всерйоз. Цього місяця ви зможете відвідати одне з наших типових свят, Вибух воза, з феєрверком і голубом, який спускається з кафедрального собору, намагаючись принести добру прикмету. У найближчі місяці вас чекають вогні Сан-Джованні (покровитель міста, який відзначаєтьс 24 червня) з площі Мікеланджело, та матчі флорентiйского футболу якiй вiдбувається на площі Санта-Кроче з травня по червень. Для проїзду є трамвай, лінія до Скандіччі-одна до Кареджі та лікарні, інша до аеропорту та університету Новолі: усі з’єднані з головним вокзалом санта марiя новелла. Якщо ви любите еко-мобільність, можете користуватися велосипедами. Ми радимо вам принаймні носити сідло з собою і сподіваємося, що не знайдете лише замок. А ще є «Лунгарно», місцевий журнал, який вже близько десяти років намагається розповісти про те, що відбувається в місті місяць за місяцем. Ласкаво просимо вас у Флоренціі.

Benvenuti.

IN COPERTINA

Squagliati di Duccio "Dootcho" Formiconi Duccio, per gli amici Ducccccccio, per gli amici portoghesi Dootcho, è un giovane fiorentino con geni marchigiani che si diletta in illustrazioni, serigrafie e in generale tutto ciò che riguarda lo sporcarsi le mani. ama i tatuaggi, gli adesivi e il suo cane. IG instagram.com/dootcho_world


DA INSTAGRAM A FIRENZE A CACCIA DI PROFILI SERIALI di Aura Fico e Rosalba Elio Bonaccini

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ino a poco tempo fa avere una collezione di fotografie di bagni brutti sarebbe stato considerato un po’ strano, o come si direbbe a Firenze, una “strullata”. Capita poi di imbattersi nella pagina @bagniorrendi, una semplice raccolta di foto di stanze da bagno, che accomuna più di ottomila followers. Il che non è male, per un cesso. L’esempio sopra è solo uno dei tanti profili seriali che si incontrano su Instagram. Questi si contraddistinguono per un’impaginazione coerente che ripropone in serie lo stesso soggetto spesso considerato ordinario. Si tratta di un’indagine visiva che esplora e cataloga dettagli spesso trascurati in un archivio digitale di apparenti inutilità, che assumono un significato diverso da quello originale. Una produzione culturale dal basso che ha preso piede negli ultimi anni sui social network. L’identità di questi profili unici nasce grazie alla ripetizione quasi spasmodica dello stesso soggetto in contesti diversi. L’attenzione dell’utente è catturata dall’originalità del tema, che nel panorama fiorentino spazia dal lettering urbano (@florencelettering) a fotografie storiche della città (@cronachefiorentine). Molti tra questi profili sfruttano il dispositivo del meme. L’inventore del termine “meme” è Richard Dawkins che nel 1976 lo utilizzò per identificare un’entità di informazione replicabile. Ovviamente il signor Dawkins non poteva sapere che grazie a lui miliardi di perso-

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ne avrebbero salvato compulsivamente immagini con scritte IMPACT. Esistono pagine a tema per ogni gusto, come la marmellata. Dai libri brutti che nessuno comprerebbe, ma qualcuno possiede (@ libribrutti), alla collezione di oggetti casuali (@cose_per_terra), fino ad arrivare alle immagini dei ricettari anni ‘80 (@ salmon_le_bon). Ne abbiamo scelte due che, secondo noi, riflettono molto bene i nostri gusti e la realtà fiorentina. Florence Magic Mements (@florencemagicmements): Se cercate un posto comodo dove fare le ciarle su Firenze, Florence Magic Mements è il “salotto fiorentino per eccellenza”. Con quasi seimila follower è una pagina “decisamente eterogenea, vige il caos: nelle storie pubblichiamo i flyers di eventi a Firenze e dintorni, facciamo sondaggi, e per i meme ci lasciamo ispirare da tutto”, come affermano le due admin di questa chicca. Sulla loro pagina si può trovare veramente ogni sorta di contenuto, dai meme che fanno tendenza alle notizie di cronaca. Nata da una volontà di ricreare quel contatto cittadino che si era perso durante i due anni di pandemia, quando in piazza ci trovavi solo i piccioni, è diventata una realtà conosciutissima, condivisa online e offline nelle serate fiorentine. “Quello che speriamo è che le persone si riconoscano nei meme, provino gioia nel sapere che le cose che amano della città sono condivise, e conforto nel sapere che anche il disagio che provano è diffuso. La verità è che noi amiamo Firenze, quindi ci teniamo mol-

to ad esaltarne gli aspetti migliori, proprio perché siamo molto coscienti di quelli peggiori”. All’espressione “Firenze città vetrina” si risponde a suon di meme, facendo tornare viva la comunità di chi in questa città magica ci è nato, ci studia, ci lavora o piange al suo solo pensiero, colto dalla malinconia. Il mio consiglio? Fatevi un giro su questa collezione di perle preziose, non ve ne pentirete. Madonna Freeda (@madonnafreeda): Un’irriverente raccolta di meme a tematica transfemminista e anticapitalista: “Il femminismo viene costantemente osteggiato e marginalizzato nel dibattito pubblico, anche nelle aree che si dicono più progressiste. Ho scoperto che con l’ironia riuscivo a rendere più sopportabili gli aspetti più distruttivi dell’impegno politico”, racconta l’autrice. Una risata amara per esorcizzare la frustrazione che spesso scaturisce dalla lotta per la parità dei diritti. Madonna Freeda vuole essere uno spazio condiviso per creare alleanze e un’opportunità per guardare con occhio critico chi si appropria di istanze transfemministe per fini commerciali attraverso operazioni di pinkwashing: “Cerco di dare spunti di riflessione per incoraggiare i miei follower a dubitare di chi utilizza il transfemmismo come cavallo di troia solo per arrivare a un pubblico a cui vendere qualcosa”. Al momento la pagina è introvabile su Instagram ma siamo sicuri che tornerà al più presto a splendere come prima!


TTAAP

LA STREET ART DA PORTARE VIA di Alessia Cersosimo

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Per info: facebook.com/ttaap instagram.com/thetakeawayartproject thetakeawayartp@gmail.com

ake me”, prendimi. Il muro di un palazzo in centro a Firenze, un volantino con questa frase e il profilo di una mano, il disegno di un volto: mi fermo e torno indietro. Stacco i fogli e leggo: “TTAAP. And if you do it, please write to…”, con l’indicazione dei profili social e di un indirizzo mail. Infilo la piccola opera d’arte nella borsa, felice di averla potuta portare via con me. Mando una mail; non so neanche se il disegnatore sia un uomo o una donna. Scopro che si tratta di un singolo artista, ma ottengo solo un’intervista telefonica, per rispettare l’anonimato. The Take Away Art Project, sintetizzato con TTAAP, è un acronimo identificativo del progetto in sé, non di chi c’è dietro. Il nostro artista, che dissemina disegni in giro per la città, lasciando che qualcuno li porti via, inizia a sperimentare questa forma di street art nel 2013 a Monaco, dove attacca il primo disegno. Formatosi da autodidatta, TTAAP disegna moltissimo fin dall’infanzia, soffrendo dell’idea di tenere chiusi nei cassetti così tanti disegni. Quel gesto casuale diventa una forma d’espressione distintiva e liberatoria, l’unica modalità con cui sceglie di interagire con il pubblico. Inizia a “liberare” i disegni anche a Firenze, volendo fare arte “senza mediatori”, arte intesa come “forma di comunicazione fra l’artista e il pubblico, in un dialogo che prevede un contatto molto rapido”. TTAAP consiste in un’arte effimera, che viene rimossa velocemente, non destinata a rimanere nel tempo in uno stesso luogo. Rientra nello schema dei cosiddetti “abbandoni”, per cui alcuni artisti, come Frenopersciacalli e Mhalaballana, decidono di abbandonare delle creazioni nei posti più disparati, consentendo a chi passa di portarle via. I disegni di TTAAP traducono su carta emozioni ed immagini mentali che si esprimono attraverso gesti istintivi. Volti umani tutti diversi e stilizzati, come i tanti animaletti e gli alberi, riempiono di colori i soggetti di TTAAP, in una particolare sintesi delle forme. I tratti fluidi e poco caratterizzati, le tecniche tutte diverse, passando dalla china alle tempere all’inchiostro da stilografica, in un mix continuo, rispecchiano un’esigenza di spontaneità. Ma è la modalità di fruizione che contraddistingue TTAAP. Sono piccole opere, racchiuse nel formato A4, messe “a disposizione di tutti”, facili da portare via per chi le trova e le sceglie, in una visione artistica basata sulla gratuità. I disegni sono attaccati principalmente nel centro città o a Campo di Marte, sui pali stradali o sui muri dei palazzi, solo con scotch biadesivo, per non rovinarne le superfici. Nel corso degli anni, persone diverse per età ed estrazione sociale hanno apprezzato TTAAP, mai criticato dai fiorentini che, invece, si sono mostrati aperti alla sua street art, vissuta non come degrado, ma come arricchimento della città. Il progetto non ha la forza di un murales, ma “il fatto stesso di interagire con lo spazio urbano è un messaggio sociale”. Qui, il take away diventa possibilità concreta di portare via un’esperienza che si vuole rivivere, un pezzetto di città che si vuole custodire in privato. In un’epoca in cui l’arte è diventata solo un codice digitale o un like sui social, l’idea di incontrarla per strada e farla nostra, senza intermediazioni, è una forma di libertà. Alla prossima cena dal vostro migliore amico, fate caso ai disegni esposti in salotto, potreste riconoscerne uno di TTAAP, trovato casualmente in strada e portato via con spontaneità.

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FIRENZE GUERRA E PACE

LE STATUE COPERTE E LE MANIFESTAZIONI VISTE DALL’ALTO di Daniele Pasquini illustrazione di Alessandra "Luchadora" Marianelli

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ungarno è un mensile. In epoca di informazione istantanea ha il pregio, credo, di poter osservare le cose alla giusta distanza. Non inseguire il fatto del giorno è un dono prezioso, che salva dall’isteria e tutela il senso della proporzione. E alla nostra città il senso della misura ogni tanto manca. Parliamo di guerra in Europa, la più atroce da decenni. Mentre dall’Ucraina giungevano notizie di bombardamenti su ospedali pediatrici, di morti tra i civili e di milioni di persone in fuga, la settimana tra il 7 e il 13 marzo ha mostrato il meglio e il peggio di Firenze, che si proclama città della pace e del dialogo. Guardiamoci dall’alto, a distanza di poche settimane, rileggiamo i titoli dei giornali. Lo scorso 7 marzo il sindaco ha coperto il David in segno di lutto. La foto, come si dice in questi casi, ha fatto il giro del mondo. Poi è tornata a casa, sui media locali. L’8 marzo il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha affermato che Nardella aveva sbagliato, perché non è così che si tratta il patrimonio. Il sindaco ha risposto che Schmidt dovrebbe pensare alle gru che stanno lì da vent’anni. È polemica. Quello stesso giorno, a 700 metri di distanza, al Museo Novecento, il direttore Risaliti listava di nero un’opera di Virgilio Guidi, e ha annunciato di voler marchiare a lutto altre opere, una ogni settimana. Sempre sul pezzo anche Vaclav Pisvejc, definito dai giornali come “sedicente artista” di origine ceca, già

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noto alle cronache per aver bombolettato l’opera di Urs Fischer e aver aggredito Marina Abramovich con un quadro finto (c’è anche altro, ma non divaghiamo): stavolta ha deciso di verniciare di giallo-azzurro il leone di Francesco Vezzoli, l’installazione temporanea promossa dal Museo Novecento che troneggia in Piazza Signoria. Poi, nonostante la denuncia, Pisvejc dopo pochi giorni è tornato sul luogo del delitto, in piazza, decidendo di risolvere il dibattito sul David velato dando fuoco al drappo nero. È polemica. Da ricordare, sempre in materia di statue, la difesa del sindaco verso quelle degli scrittori russi, in particolare il Dostoevskij che sta alle Cascine. Anche se “qualcuno” non meglio identificato gli ha chiesto di tirarle giù, lui ha voluto far sapere di essersi opposto. Fine del riassunto. Chissà che ne pensano a Kiev, città gemellata con Firenze. Firenze ha un problema coi propri simboli (dal greco symballo, “tenere insieme”). Anche quando è animata dai migliori propositi finisce con lo specchiarsi in sé stessa, perché le individualità si scontrano, e la pace proclamata è pretesto per il battibecco. Ovvio che gli atti simbolici hanno valore simbolico, nessuno è così scemo da pensare che Putin decida di ritirare le truppe di fronte a una statua più o meno coperta. Ma quantomeno evitare di rendersi ridicoli di fronte alla storia può essere un buon obiettivo. E guardiamo ora al meglio di Firenze, la manifestazione di sabato 13 marzo. Lanciata da Nardella in qualità di presidente di Eurocities, ha contato circa 200 adesioni in tutta Europa. In Piazza Santa

Croce secondo gli organizzatori si sono radunate 20mila persone. Forse meno, ma la piazza vista dall’alto toglieva il fiato. È stato un momento importante. E ci tengo a precisarlo, io non amo le manifestazioni. Mi infastidiscono le bandiere dei partiti, gli slogan, la retorica, gli applausi, mi danno fastidio le canzoni. Eppure, Firenze era bella davvero. Perché al di là degli interventi sul palco, del collegamento di Zelensky, delle esperienze dei sindaci, del tentativo di complessità che la folla non riesce ad esprimere, essere in piazza significa una cosa: mettere da parte l’ego e farsi massa. Veniamo da due anni di pandemia contraddistinti dall’annullamento della vita pubblica e dal richiamo alle responsabilità individuali e alle colpe dei singoli. Abbiamo trattenuto la paura e la rabbia chiusi in casa, a giudicare i comportamenti degli altri, a sfogarsi online. Ecco a cosa servono le manifestazioni per la pace: a farsi simili, a mischiarsi nella folla, ad evitare per una volta di voler manifestare ad ogni costo l’originalità del pensiero ed esserci davvero, insieme agli altri. La manifestazione del 13 marzo (come tutte le altre) non ha risolto nulla. È stata inutile perché non ha fermato i carri armati. Però è servita a contarsi, a riconoscersi. I fiorentini sono bravi a dividersi, anche sul David. Ma quando si uniscono così è bene sottolinearlo. La guerra non è finita, è vero, ma io la gente in piazza l’ho vista. Ho comunque paura, ma so su cosa poter contare, perché mi sento meno solo.


CASSANDRA

UN VIAGGIO POP CHE INIZIA DA CAMPO DI MARTE di Leonardo Cianfanelli foto di Irene Bavecchi

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rima Kelevra, ora Cassandra, i ragazzacci fiorentini si preparano a conquistare l’Italia con il loro debutto su Mescal: “Campo di Marte”. Una summa di pop genuino e tanto mestiere maturato in ore di sala prove e sui palchi di mezza Italia, che sarà presentato live al Combo il 30 aprile. Ne parliamo con Matteo Ravazzi, frontman della band e instancabile agitatore culturale con il collettivo Fiore Sul Vulcano, che dal 2015 si occupa di produzioni musicali e di organizzazione eventi. Perché il nome Cassandra? “Sarebbe bello dare una spiegazione legata al mondo mitologico, con un senso profondo connesso al nostro stile, ma in realtà è una cosa molto più banale: un giorno è apparsa una scritta fuori dalla nostra sala prove che diceva “Cassandra mi manchi” e ci è piaciuta, bona”.

Rock, Pop, Indie, parole che negli ultimi anni si sono mescolate creando molta confusione. Che musica fanno i Cassandra? “Ci siamo posti questa domanda molte volte, fino a che ci siamo stufati di trovare una definizione. Crediamo in due cose: nella musica pop intesa come popolare, masticabile da tutti e nell’approccio di pancia, istintivo, che trasforma una sbavatura in un colore unico”. Qualcosa che non hai mai detto a nessuno sull’esperienza di X-Factor? “Nessuno di noi aveva mai guardato X-Factor e una volta lì è stato imbarazzante perché non avevamo la minima idea di come funzionasse e di cosa dovevamo fare. Ci chiesero se fossimo degli artisti o stessimo accompagnando qualcuno”. Afterhours, Bluvertigo, Carmen Consoli, Cristina Donà e molti altri, in quasi trent’anni di attività la Mescal ha lanciato progetti ormai più che affermati. Com’è nata questa collaborazione? “È nata come le belle storie di una volta: di pancia, ascoltando le canzoni, annusandosi e piacendosi. E chissenefrega

dei social, dei follower o dell’immagine. I musicisti devono fare musica, quello è il loro biglietto da visita”. Una scena, la vostra, che guarda spesso a Roma e Milano. Considerato il vostro attaccamento alla nostra città, evidenziato anche dal titolo dell’album, com’è per voi crescere artisticamente a Firenze? “Sicuramente stimolante da un punto di vista artistico, gli input che ti arrivano sono molteplici ed è per questo che Firenze è sempre stata un terreno fertile per nuove proposte. Mancano però quelle dinamiche di gestione che valorizzano e definiscono una scena, ci sono pochi addetti ai lavori e quei pochi che ci sono collaborano poco tra di loro (cosa fondamentale in una realtà piccola come quella fiorentina). Manca una progettualità sulla cultura dal basso, che fa sì che il valore artistico si disperda e perda di incisività”. Cosa succederà al Combo? “Sarà una festa, di quelle vere, perché finalmente si torna a casa: sul palco e tra la nostra gente”.

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LE ORIGINI DELL’UOMO L’ECCELLENZA DEL MUSEO FIORENTINO DI PREISTORIA di Emanuele Nesti

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l Museo Fiorentino di Preistoria, sito nello storico Convento delle Oblate, fu fondato nel 1946 per volontà di Paolo Graziosi, antropologo e archeologo, al quale si deve il corpus della collezione museale anche grazie ai materiali provenienti dalle sue numerose spedizioni in Italia e all’estero. Nelle sale sono esposte testimonianze da vari continenti e oltretutto vanta una delle più ricche gipsoteche d’Italia, composta da incisioni rupestri e Veneri paleolitiche, testimonianza materiale della visione della donna e della fecondità nelle società dimenticate dalla storia. È esposto un eccezionale ritratto di uomo barbuto risalente a circa 11.000 anni fa, inciso su una lastrina di calcare rinvenuta nel Riparo di Vado all’Arancio (Grosseto), di elevato interesse per la visione

naturalistica e non caricaturale del soggetto rappresentato. Denominato “Museo d’Eccellenza” dalla Regione Toscana, manifesta la sua essenza nella totale accessibilità delle collezioni per tutte le categorie di visitatori, anche per le persone con disabilità fisiche e cognitive. Alcune vetrine aperte danno la possibilità a tutti di toccare con mano gli oggetti e ottenerne informazioni significative, dando al tatto un ruolo di protagonista assoluto. Il messaggio dell’inclusione si esprime quindi evitando di differenziare i percorsi, ma uniformando tutti nella comprensione del nostro passato. Il Museo organizza inoltre studi e indagini in campo artistico e archeologico grazie al suo essere, oltre che luogo di esposizione, Istituto di ricerca, con la possibilità per gli studenti universitari di formarsi al suo interno. Vero e proprio centro culturale, questo Ente propone anche laboratori,

concerti, letture di poesie e mostre di artisti contemporanei esposte nelle vetrine insieme ai reperti preistorici; ciò sottolinea le affinità concettuali tra gli artisti del genere Homo, seppur separati da 40.000 anni di storia. Per informazioni: info@museofiorentinopreistoria.it www.museofiorentinopreistoria.it


DA ALICE A L’ORNITORINCO DUE NUOVE LIBRERIE INDIPENDENTI IN CITTÀ di Valentina Messina

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arà perché ad aprile si respira più pienamente l’aria di primavera e di cambiamento, che sono qui a raccontarvi di due nuove fioriture in città. La prima è una moderna tana del Bianconiglio, a due passi dal Duomo. Parlo di Alice, la sfida di Margherita Dugini, Caterina Gaeta, Filippo Puddu e Mara Temperelli: quattro menti irriverenti e provenienti da percorsi diversi che, unendo le forze, hanno dato vita al loro proprio mondo, una libreria indipendente con tanto di scuola di storytelling annessa, facendo tesoro del verso carrolliano: “se il mondo non ha assolutamente alcun senso, chi ci impedisce di inventarne uno?”. Da un barlume di idea è partita poi la progettazione - lunga due anni di pandemia - per concepire e dar vita ad Alice, che ha aperto le sue porte al primo piano dello storico Palazzo Pucci. Il grande hub sempre aperto al pubblico ospita una selezione curata di minima, piccola e media editoria. Tra le sue stanze (circa 250 mq) si svolgono presentazioni, talk, incontri, book club. Qui si può studiare, leggere in poltrona, chiacchierare, giocare a scacchi, nonché ascoltare podcast e audiolibri su dei comodi pouf. C’è

un’area dedicata ai più piccoli dove i bambini sono liberi di disegnare, sfogliare libri e giocare tra cuscini e pupazzi e infine la Storyteller Academy con corsi dedicati all’insegnamento di tutte le forme del racconto, tenuti da professionisti del settore: narrativa e divulgazione, scrittura e recitazione di un monologo, doppiaggio, podcast e radio, sceneggiatura, illustrazione e fumettistica, fino alla fotografia. Sembra davvero impossibile concepire uno luogo dove non si debba per forza consumare un caffè o un aperitivo ma dove invece ci si rechi solo per il piacere di s-t-a-r-e. Qui vige una sola regola: può entrare chiunque. Altra dose di coraggio la troviamo spostandoci in Oltrarno, al numero 10 di via di Camaldoli. Chiamiamolo passaggio di testimone, allineamento di stelle o pura casualità, ma laddove una volta c’era la Black Spring, oggi l’attività culturale prosegue con la nuovissima libreria l’Ornitorinco, esperimento (riuscito!) dell’under 35 Lilith Gianelle. L’idea di aprire una libreria – racconta Lilith – nasce con un po’ di pazzia di fondo e un pizzico di sconsiderazione. Con un background nel mondo del cinema e del teatro, e avendo sempre lavorato nell’organizzazione di eventi culturali, i libri l’hanno accompagnata sin da bambina ma era un sogno al quale non

lavorava troppo concretamente. Poi cosa è cambiato? “Poi è successo che da un momento d’insoddisfazione generale volevo essere più artefice del mio destino ed è stato come se assecondare la nascita di questo progetto fosse l’unica cosa giusta da fare. Aprire la libreria è stato un modo di coniugare le mie ambizioni e passioni, perché lo spazio si presta bene a realizzare tutto quello che mi appassiona”. Un melting pot che giustifica anche la scelta del curioso nome. L’ornitorinco è un animaletto non classificabile ma unico nella sua specie. Depone le uova ma allatta i piccoli, ha la pelliccia ma vive in acqua, ha un becco da uccello ma non vola. Insomma, è un piccolo mammifero semi-acquatico che non ha voluto scegliere, uno che aveva poche chance di sopravvivenza proprio perché un miscuglio non ben definito. E invece, l’ha messa in barba agli evoluzionisti! “Mi piaceva il concetto di poter essere tutto senza rientrare in un’etichetta precisa”, conclude Lilith. Dai classici alla narrativa contemporanea, con una predilezione per l’editoria cinematografica, varcando la soglia della libreria si entrerà in un luogo in cui nessuno si sente inadeguato o inadatto, ma avrà la libertà di curiosare e scoprire qualcosa che magari ancora non conosce, senza sentirsi in difficoltà o in difetto. 11


SCATTI EMERGENTI di Amanda Martín-Dombrowski

Osservando(mi)

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l lupus eritematoso sistemico è una malattia autoimmune cronica che può colpire le articolazioni, i reni, la pelle, le mucose e le pareti dei vasi sanguigni. Circa il 70-90% delle persone che ne soffrono sono donne in età fertile, ma può colpire persone di ogni età e sesso. Nel suo progetto “Osservando(mi)”, Giulia Cappelli racconta la sua esperienza con la malattia. Giulia combatte con il lupus da quando aveva 15 anni, una malattia che, come lei stessa racconta, l’ha divorata lentamente nel corso degli anni. La sua salute peggiora drasticamente nell’aprile 2018 e nell’ottobre dello stesso anno entra in dialisi. A gennaio 2019 si sottopone a un trapianto di rene, la donatrice è sua madre. “La malattia ha avuto alti e bassi e mi ha costretto a varie interruzioni di percorso, togliendomi spensieratezza in un momento determinante della vita e facendomi conoscere il dolore in maniera prepotente. Mi ha donato fin da subito maggiore consapevolezza del valore della vita e della fragilità della stessa e, di conseguenza, della necessità di tutelarla a tutti i costi”. La fotografa documenta la sua storia attraverso autoritratti, dettagli di tutto quello che vive soprattutto in ospedale e ritratti dei genitori sempre presenti. Il progetto combina fotografie scattate con una macchina reflex e con il cellulare; a predominare sono colori freddi, in particolare il blu dell’ambiente ospedaliero, spesso abbinato o contrastato da colori caldi e altri elementi che trasmettono vitalità: luce, un arcobaleno, fiori, piante. “Ho iniziato a fotografare in modo spontaneo, per riuscire ad osservare quello che con gli occhi non riuscivo a vedere. Per non nascondermi. Per comprendere quello che stava accadendo ad un corpo che non sentivo più mio. Per rispondere all’instancabile domanda: “Come stai?”. Per ritrovarmi”. Giulia Cappelli, nata a Fiesole nel 1991, è una designer industriale e fotografa che vive a Firenze. Scopre la fotografia grazie a due esami universitari durante il corso di laurea in Disegno Industriale, in seguito partecipa a due mostre collettive sul tema “Light in Architecture” e frequenta il corso di “Progettazione Fotografica” della scuola Deaphoto. @__giuliacappelli

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cittadini 4

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popolamento 3 cinghiali di rinforzo per tutti

carica bestiale

Primo attacco, tutti i dadi ottengono +1

Cinque tribù di cinghiali si contendono I TERRITORI, scegli chi impersonare e coMbatti COME NON HAI MAI FATTO.

GNAMO! CONQUISTA LA TOSCANA.

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PERSONAGGI FIORENTINI di Tommaso Ciuffoletti - illustrazione di Marcho

(È) TUTTO NEI TERMINI di Michele Baldini e Virginia Landi

Pace in Ucraina Al di là dei confini e delle rivendicazioni, sia territoriali che – nel nostro caso – linguistiche, diamo per questo mese un taglio più impegnato alla rubrica, sperando che al momento in cui il mensile sarà fuori, la guerra sarà rientrata e che i termini declinati siano invece duraturi.

Ilde Forgione

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l nome, innanzitutto. Ilde deriva da Hilt, termine che in tedesco antico significava “combattimento”, “battaglia”. Ilde può assumere quindi il significato di “guerriera”. Nome curioso per una che ha un sorriso che disarma. Non è esattamente fiorentina, dato che viene da Fontanella, frazione che sta fra Empoli e Castelfiorentino. E a Firenze nemmeno ci vive più, dato che adesso lavora a Roma per il Ministero dell’Economia. Eppure, a Firenze è dove Ilde si è fatta conoscere come colei che - insieme ad un team voluto dal direttore Eike Schmidt - ha curato i profili social, e in particolare il profilo TikTok, delle Gallerie degli Uffizi. Vi ricordate tutta la polemica di qualche tempo fa, intorno alla visita di Chiara Ferragni agli Uffizi con tanto di foto in posa davanti ad alcuni dei quadri più noti del museo? Ecco, Ilde si è vissuta anche quella curiosa pagina di storia. Non so se sia stata sua l’idea di invitare e accogliere la trentacinquenne cremonese; quel che so è che poco tempo dopo commentava il fatto portando i dati. E i dati parlavano di un aumento delle visite agli Uffizi nella fascia d’età tra i 19 e i 25 anni. Io non ho un’opinione sulla Ferragni agli Uffizi, non mi pagano abbastanza per averne una. Quel che so è che tanti hanno avuto da dare la propria, il più delle volte gratis e non richiesta. Nel mentre Ilde sorrideva e vinceva la sua battaglia nel modo migliore. Senza combattere e guardando ancora avanti. Brava Ilde. Firenze è un po’ più piccola senza di te.

Ucraina (pr. ind. /ukraˈina/ o /uˈkraina/) l. or. Україна: stato dell’Europa dell’Est, nato (parola non casuale) ufficialmente dalla dissoluzione dell’URSS nel 1991, attualmente in guerra con la Federazione Russa, la quale ne contesta la sovranità nelle province orientali di Donec’k e Luhansk (comunemente chiamate Donbass). Il toponimo Ucraina deriva dall’antico slavo orientale u okraina, formato da u (“vicino, presso”) e okraina (“periferia”). In lingua ucraina krajina significa semplicemente “paese, terra”. I colori nazionali sono l’azzurro del cielo e il giallo del grano, gli stessi, peraltro, della Svezia, che di fatto ne è un antenato, grazie alle tribù variaghe che qui si insediarono nel nono secolo fondando la Rus’ di Kiev (e che a sua volta sarebbe lo stato progenitore della Russia odierna). Insomma, un bel casino. Pace /pà·ce/ s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire, saldare» e pactum «patto»]. Con Pace viene indicata una condizione con assenza di conflitti, garantita dal rispetto dell’idea di interdipendenza nei rapporti internazionali, e caratterizzata, all’interno di uno stesso stato, dal normale e fruttuoso svolgimento della vita politica, economica, sociale e culturale. È anche simbolo di buon accordo, di quiete o agio, di assenza anche momentanea di dolore fisico o morale, di tranquillità o serenità spirituale o anche di calma diffusa. Localmente utilizzato come risoluzione a contrasti (es. “Se riusciamo a venirci incontro, bene, altrimenti pace”), il termine determina la situazione contraria allo stato di guerra, il più grande strumento di offesa alla libertà degli uomini. Gianni Rodari, Promemoria Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola a mezzogiorno. Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire. Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra. 15


l'Agenda di Aprile VENERDÌ 1

3 IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE (fino al 03/04)

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 16

3 DANIELE TINTI - DILEMMA

Teatro Puccini (FI) ing. € 12

3  STARS! A POP - ROCK CELEBRATION

Tuscany Hall (FI) ing. € 26

LUNEDÌ 4

3  GIL SHAHAM

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 25

3  ROBY FACHINETTI - SIMPHONY

Teatro Verdi (FI) ing. da € 25

MARTEDÌ 5

3 COMPAGNIA OPUS BALLET - WHITE ROOM

3 AZUL (fino al 10/04)

3 MUSEO PASOLINI DI ASCANIO CELESTINI

3 IL FANTASMA DI CANTERVILLE

3 MINE VAGANTI (fino al 03/04)

3 IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE (fino al 10/04)

3 LEGALLY BLOND - THE MUSICAL (fino al 03/04)

3  SCELTI DALLA CRITICA - QUI RIDO IO

Cango (FI)

Teatro Puccini (FI) ing. da € 18

Teatro della Pergola (FI) ing.da € 21 Teatro Verdi (FI) ing. € NP

3  PETER MILTON WASH

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

Teatro della Pergola (FI) ing.da € 21

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 16 Spazio Alfieri (FI) ing.€ 7

MERCOLEDÌ 6

3 JURIJ GAGARIN, AL SECOLO GIGI

3 ANDREA BATTISTONI - VADYM KHOLODENKO

3  IONOI

3 IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

Cinema Stensen (FI) ing. € NP

SABATO 2

Teatro Verdi (FI) ing. € 17

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5

3  GIULIA MILLANTA

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 “DON CHISCIOTTE” TRAGICOMMEDIA DELL’ARTE

3 FRANZ WELSER MÖST

3  MOBRICI “ANCHE LE SCIMMIE VANNO IN TOUR”

3  ORT - ANDREA BATTISTONI

3  SOLOPIANO - ANDREA LUCCHESINI, GIOVANNI

3 MASSIMILIANO CIVICA - L’ANGELO E LA MOSCA

Teatro Puccini (FI) ing. € 20

Viper Club (FI) ing.

BIETTI Teatro della Pergola (FI) ing. da € 25

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 25 Teatro Verdi(FI) ing. € 19 CANGO (FI) ing. € 12

3  VENTI SCONOSCIUTI

GIOVEDÌ 7

DOMENICA 3

3  SUBSONICA - MICROCHIP TEMPORALE CLUB

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

3  PIMP MY VINTAGE MARKET

The Student Hotel (FI) ing.libero

3 PER GRANDI E PUCCINI - SULLE ALI

DELL’IPPOGRIFO - UN FOLLE VOLO NELL’ORLANDO FURIOSO Teatro Puccini (FI) ing. € 8

3  FLORENCE KOREA FILM FESTIVAL (fino al 15/04)

Cinema La Compagnia (FI)

TOUR Tuscany Hall (FI) ing. € 34,50

3 SUSSI E BIRIBISSI (fino al 10/04)

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

3 LO SGUARDO AVANTI

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 22

3  SUPERATTORI - INUOVI

3  È ANDATO TUTTO BENE

3  JAZZY - CONCERTO DI PRIMAVERA

3  THE VERNAL AGE OF MIRY MIRRORS

Teatro della Pergola (FI) ing.€ 5 Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 CHI HA VISTO LA CODA DEL SIGNOR VOLPE

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5

3 IL FLORIDA DEI PICCOLI - PIERINO E IL LUPO

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 7

3  VENTI SCONOSCIUTI

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

3  A WHITE WHITE DAY - SEGRETI NELLA NEBBIA

Cinema Stensen (FI) ing. € NP

Cinema Stensen (FI) ing. € NP Manifattura Tabacchi (FI) ing. libero

3 ORA PARLAMI D’AMORE

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 15

VENERDÌ 8

3  PERIMETRI DI GHIACCIO

Crumb Gallery

3 FAMILIE FLÖZ - FESTE (fino al 10/04)

Teatro Puccini (FI) ing. da € 22

3 ROCK&GOL

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 ORA PARLAMI D’AMORE

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 15

3 EUGENIO BENNATO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 22

3 KINKALERI - HELLO°

CANGO (FI) ing. € 12

SABATO 9

3 SUPERSOCRATES

Il Lavoratorio (FI)

3  TRETTEMPI - MUSICA E DANZE FOLK

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 SOLOPIANO - PIERRE - LAURENT AIMARD

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 25

3 ZIO VANJA

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 22

3 KINKALERI - HELLO°

CANGO (FI) ing. € 12

DOMENICA 10

3 IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE

Teatro di Rifredi (FI) ing. da € 16

3 ANGELA HEWITT

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 25

3 SUPERATTORI - INUOVI

Teatro della Pergola (FI) ing.€ 5

3 CHI HA VISTO LA CODA DEL SIGNOR VOLPE

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5

3 ZIO VANJA

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 22

LUNEDÌ 11 3  INSIDE DALÌ

Chiesa di Santo Stefano al Ponte (FI) ing. € 10

3 ORIENTE/OCCIDENTE: DIALOGO DELLE ANIME

Teatro della Pergola (FI) ing. da € 25

3 FEDERICO SACCHI - INSPIRED BY THE KING

Teatro Puccini (FI) ing. € 8

MARTEDÌ 12

3 IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5

3 ORPHÉE ET EURYDICE

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 40

MERCOLEDÌ 13 3 LA SPOSA INFEDELE

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5


MUSICA \ TEATRO \ CINEMA \ ARTE \ EVENTI 3 ORPHÉE ET EURYDICE

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 40

GIOVEDÌ 14

3 DONATO RENZETTI - ORCHESTRA DELLA

TOSCANA Teatro Verdi (FI) ing. € 17

3 LE INVASIONI FIORENTINE

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

3 MARCO D’AGOSTIN - BEST REGARDS

CANGO (FI) ing. € 12

3  MASSIMO PERICOLO

Tuscany Hall (FI) ing. € 25

VENERDÌ 15

3  FAST ANIMALS AND SLOW KIDS

Tuscany Hall (FI) ing. € 28,75

3  CINEPROGRESSO

3 LE CHIAVI DELLA CITTÀ - GNOMI

3 GEPPI CUCCIARI - PERFETTA

3 FRANCO ARMINIO: STUDI SULL’AMORE

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP Teatro Verdi(FI) ing. € 20,70

GIOVEDÌ 21

3 ORPHÉE ET EURYDICE

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 40

VENERDÌ 22 3 ABBA DREAM

Tuscany Hall (FI) ing. da € 18

3  HUGO RACE FATALISTS

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 LA VILLANA DI LAMPORECCHIO, OVVERO LA

RIUNIONE DEI PAZZI CERVELLI Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

Teatro Cantiere Florida (FI) ing. € 5 Teatro Puccini (FI) ing. € 13

3  RAF - TOZZI

Teatro Verdi(FI) ing. da € 39

3 PIAZZOLLA TANGO

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 22

3  PASOLINI 100 - PORCILE

Cinema Stensen (FI) ing. NP

MERCOLEDÌ 27

3  SAMUELE BERSANI - CINEMA SAMUELE TOUR

Tuscany Hall (FI) ing. da € 35

3  CINEPROGRESSO

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 ROMÉO ET JULIETTE

3  CRISTOPHER PAUL STELLING

3 JESUS CHRIST SUPERSTAR

3  PASOLINI 100 - IL VANGELO SECONDO MATTEO

3  CAMILLA MONGA / EMANUELE MANISCALCO

GIOVEDÌ 28

SABATO 23

3 VLADIMIR SPIVAKOV - ORCHESTRA FILARMONICA

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP Cinema Stensen (FI) ing.€ NP

SABATO 16

3 GRUPPO NICHE

Tuscany Hall (FI) ing. € 53

Teatro Verdi(FI) ing. da 25,50 CANGO (FI) ing. € 12

3  /RI.TRÀT.TI/ /’PÔR’TRĀTS/

Palazzo Pretorio (PO)

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 40

3 IL SILENZIO

Teatro di Rifredi (FI) ing. € 16 NAZIONALE DI RUSSIA Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 25

3 45 PRIMAVERE DI MASSIMILIANO POLI

3 PIF E FRANCESCO PICCOLO - MOMENTI DI

3 LABORATORIO PUCCINI - ELISABETTA SALVADORI:

DOMENICA 17

3  BALL PERCUSSION CON F. GHERARDI

3  ROBERTO VECCHIONI

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

TRASCURABILE (IN)FELICITÀ Teatro Puccini (FI) ing. da € 20

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3 ORPHÉE ET EURYDICE

LUNEDÌ 18

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 40

3 ORPHÉE ET EURYDICE

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 40

3 IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5

3  PASOLINI 100 - IL DECAMERON

Cinema La Compagnia (FI) ing.€ 7

MERCOLEDÌ 20

3 QUARTET

3 IL SILENZIO

3  CAMILLA MONGA / EMANUELE MANISCALCO

3  RKOMI - TAXI DRIVER TOUR

CANGO (FI) ing. € 12

DOMENICA 24

3 JESUS CHRIST SUPERSTAR

Teatro Verdi(FI) ing. da 25,50

3 QUARTET

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

LUNEDÌ 25

3 EDOARDO FERRARIO - IL DIRETTORE SANITARIO

Teatro Puccini (FI) ing. da € 17,40

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP Teatro di Rifredi (FI) ing. € 16 Tuscany Hall (FI) ing. € 32,20

3 ALESSANDRO GORI

DIECI MONOLOGHI SULLA MORTE Teatro Puccini (FI) ing. € 10,50

3  CONCERTI DI PRIMAVERA

CAMERATA MUSICALE LIGURE Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da €

3 MOTUS - YOU WERE NOTHING BUT WIND

CANGO (FI) ing. € 12

SABATO 30

Teatro della Pergola (FI) ing. € 5 Teatro di Rifredi (FI) ing. € 16

VENERDÌ 29 3  CHANTAL ACDA

Teatro Verdi(FI) ing. da 25,50

3 IL FANTASMA DI CANTERVILLE 3 LE MILLE E UNA BRUNA (fino al 24/04)

Teatro Politeama Pratese (PO) ing. da € 40,25

3 JESUS CHRIST SUPERSTAR

Teatro di Cestello (FI) ing. da € 16

MARTEDÌ 19

PICCOLO COME STELLE Teatro Puccini (FI) ing. € 8

MARTEDÌ 26

3 DANIELE GATTI - CONCERTO INAUGURALE

Teatro del Maggio Musicale (FI) ing. da € 25

3 MISS PARKER - CHIARA FOIANESI

Circolo Arci Il Progresso (FI) ing. NP

3  FIORELLA MANNOIA

Teatro Verdi(FI) ing. da € 35


SCOPRI ROBIN FOOD SCOPRI ROBIN FOOD IL DELIVERY SOSTENIBILE IL DELIVERY SOSTENIBILE DIRETTAMENTE A CASA TUA DIRETTAMENTE A CASA TUA Robin Food è una cooperativa di delivery indipendente, fondata e autogestita dagli stessi rider che ne fanno parte. La nostra missione è creare un’alternativa etica e locale ai grandi colossi del food delivery. Noi di Robin Food mettiamo al primo posto: - la tutela dei diritti e la dignità del lavoratore - la collaborazione con le piccole imprese, per crescere insieme - il rispetto per l’ambiente

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APRILE DA NON PERDERE FLORENCE KOREA FILM FEST DAL 7 AL 15 APRILE • CINEMA LA COMPAGNIA Compie 20 anni il Florence Korea Film Fest, il più importante festival italiano dedicato al meglio della cinematografia sudcoreana contemporanea, che porterà anche quest’anno film, documentari, tendenze e star del cinema a Firenze e on line sulle piattaforme Più Compagnia e MyMovies. Ecco alcune anticipazioni: ad inaugurare il festival, la prima italiana di “Heaven: to the Land of happiness” di Im Sang-soo, regista cult della cinematografia coreana, un road movie interpretato da Choi Min-sik (tra più famosi attori in Corea del Sud, storica la sua interpretazione in “Old Boy”). A chiudere il festival il 15 aprile l’atteso in prima italiana “Escape from Mogadishu” di Ryoo Seung-wan, basato su una storia vera e ambientato durante la guerra civile a Mogadiscio. SUPERSTAR DALL’8 APRILE AL 28 MAGGIO • INFORMACITTÀ Da venerdì 8 aprile fino al 28 maggio lo spazio di Informacittà – L’arte di comunicare, si tinge nuovamente di rosa con una collettiva che omaggia la Barbie, celebre bambola della Mattel. Il percorso espositivo corre su due binari grazie a una rara collezione di documenti che presenta cataloghi d’epoca, giochi, figurine e grazie alle opere create appositamente per la mostra che omaggiano la figura della mitica bambola, tra cui spicca Garbitch (Be pop), il lavoro site specific realizzato da Rakele Tombini. Barbie non è una principessa da salvare o il bambolotto da accudire, ma è la ragazza della porta accanto, un nuovo paradigma di donna. La bambola più famosa del mondo ha travalicato rapidamente il mondo del giocattolo per farsi fenomeno di costume: è stata celebrata, studiata ma anche giudicata. TRK. GLITCH CLUB #3 MAX EILBACHER + GLITCH PARTY 21 APRILE • LIMONAIA DI VILLA STROZZI TRK. Glitch Club è un nuovo appuntamento di Tempo Reale, che nasce come metamorfosi della rassegna di musica sperimentale TRK. Sound Club. Protagonista del terzo evento sarà Max Eilbacher, un artista intermediale che lavora principalmente con suono, video e performance. La sua ricerca sonora attinge alle tradizioni della composizione algoritmica della musique concrète e della performance d’avanguardia. Con queste esperienze Eilbacher crea sistemi concettuali in cui la sintesi e gli ambienti software, ad alta intensità di elaborazione, sono strutture dalla forma compositiva e scultorea. La costruzione sonora del sociale, del politico e del fisico è indagata trattando lo spazio, il timbro e la percezione come parametri elastici e malleabili. A seguire il Glitch Party, libera improvvisazione sul tema del glitch.

CROATIAN AMOR 22 APRILE • SALA VANNI

Croatian Amor è il progetto grazie al quale Loke Rahbek riesce a realizzare un inusuale e sorprendente racconto sonoro del mondo contemporaneo. Di base a Copenaghen, dirige la label Posh Isolation – incubatrice per talenti provenienti dalla scena musicale scandinava e non solo – ma è grazie al progetto Croatian Amor che Rahbek si mette totalmente a nudo, portando avanti svariati progetti che sono divenuti il focus del suo incessante lavoro. I suoi lavori mischiano sapientemente texture post industrial con una sensibilità pop, e sono spesso caratterizzati da un forte senso della narrativa. Spesso utilizza come punto di partenza un mix di eventi e luoghi reali per poi sconfinare in un illimitato mondo onirico, che dà vita a temi melanconici dove finzione e realtà si confondono perfettamente. SAMUELE BERSANI 27 APRILE • TUSCANY HALL Dopo i posticipi dovuti dall’emergenza pandemica, Samuele Bersani torna live a Firenze con “Cinema Samuele Tour”, organizzato e prodotto da Friends & Partners. L’album segna un nuovo percorso sonoro per l’artista, figlio di una lunga e attenta ricerca musicale e racchiude dieci tracce in cui l’attualità irrompe nella sua poesia come il lampo di un proiettore che nel buio della sala arriva sul grande schermo improvviso, caldo e diretto. Dieci canzoni che si presentano all’ascoltatore in maniera cinematografica, dove c’è una colonna sonora sorprendente da ascoltare ma anche immagini nitide, crude e poetiche da guardare, tutto ad un millimetro dal protagonista. Le canzoni di “Cinema Samuele” prenderanno vita live. CHANTAL ACDA 29 APRILE • CIRCOLO ARCI IL PROGRESSO Chi segue la produzione underground folk europea sa che Chantal Acda è una musicista molto quotata, vanta collaborazioni di alto livello (per citarne solo alcune: Peter Broderick e Alan Gevaert dei dEUS) e fa parte della scuderia di una delle più coraggiose ed apprezzate label europee, ovvero Glitterhouse Records. Nel nuovo album “Saturday Moon” appena uscito, ci sono ospiti prestigiosi: Mimi Parker e Alan Sparhawk in arte Low, la leggenda della chitarra Bill Frisell, Shahzad Ismaily, già all’opera con Tom Waits e Marc Ribot, e Borgar Magnason (Sigur Rós, Björk). Non perdetevela live, Chantal ha una delicatezza difficilmente replicabile.

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Noleggia Piedelibero e pensi solo a pedalare Più di 200 bici, recuperate dalla depositaria comunale, riqualificate e revisionate grazie all’esperienza di Piedelibero per i soci de La Comune Essere un Piedelibero significa sostenere i valori di: sostenibilità ambientale, stile di vita sano, riuso e riciclo dei rottami, reinserimento sociale dei detenuti dell’Istituto Penitenziario di Sollicciano.

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La bicicletta a Firenze dal 1960


ANNUNCI BESTIALI di Raffaella Galamini Abbiamo imparato ad apprezzare ancora di più la loro fedeltà, il loro attaccamento durante il periodo del lockdown. Costretti in casa h24 abbiamo cominciato a capire un po’ di più la loro psicologia e abbiamo cementato il rapporto con loro. I nostri cani, i nostri gatti sono stati ancor più fedeli compagni in quel difficile momento. Per chi ha un animale domestico questa pagina mensile vuole essere un punto di riferimento per apprendere attraverso i consigli di educatori cinofili come instaurare un corretto rapporto e capirne esigenze e richieste. Per chi invece vorrebbe adottare ma ogni volta trova una scusa e rimanda Lungarno offre un’occasione di stimolo e di riflessione e magari spinge al grande passo di aprire il cuore a un animale in difficoltà. Raccontando di volta in volta storie spesso anche difficili, in attesa del lieto fine da copione o, qualche volta, già concluse nel migliore dei modi. Con l’adozione e l’ingresso in una casa per cominciare una nuova vita.

MACCHIETTA

SMOKY

Una delle esperienze più belle per chi adora gli animali è adottare un cane anziano. Un portatore di amore e fedeltà senza esitazioni. Prendete il caso di Macchietta, 13 anni. Una canina che, a dispetto della vita in rifugio e dell’età avanzata, sa esprimere gioia e gratitudine anche solo attraverso i suoi occhi. Un cane equilibrato, intelligente, entusiasta e ottimista. Un cuore felice avvolto nel suo cappottino che sogna una casa senza troppi scalini e con un comodo cuscino dove poter riposarsi. Macchietta si trova in un rifugio in Toscana ma per lei i volontari che la seguono desiderano da tempo il lieto fine. Trattandosi di un cane docile ed educato, buono davvero come un pezzo di pane, è il compagno ideale per qualsiasi famiglia. Per informazioni e adozioni: Ada 3383893078 (Whatsapp)

Un gatto bellissimo, da sembrare di razza. Purtroppo, Smoky è stato recuperato dalla strada dove i volontari della LAV Pontedera lo hanno trovato in pessime condizioni igieniche, segno che purtroppo viveva fuori, all’aperto da molto tempo. Il gatto respirava male. I volontari lo hanno portato dalla veterinaria e qui dalla visita è emersa la diagnosi di ernia diaframmatica, dovuta con molta probabilità ad un urto con un’automobile. Il gatto è stato quindi operato ed affidato in stallo ad una volontaria non potendo stare al rifugio in quelle condizioni. Adesso i volontari stanno cercando con urgenza una nuova sistemazione, meglio ancora un’adozione, in quanto non va d’accordo con i gatti di casa di chi lo sta ospitando. Smoky è stato sterilizzato e testato, ed è risultato Fiv positivo. L’appello dei volontari è di trovare per lui una famiglia quanto prima. Per informazioni e adozione 3281470263.

I CONSIGLI DELL'ESPERTO di Marta Magrini, educatrice cinofila canile il Rifugio di Prato

L

a primavera è sempre una stagione a rischio per la presenza in boschi e giardini della processionaria. Un reale pericolo per chi lascia libero il proprio cane, ma può succedere anche ai gatti, in spazi verdi. È fondamentale prestare attenzione a pini e querce dislocati in aree pianeggianti, ancor di più se ci si trova nelle vicinanze di aree marine. Le processionarie si potranno trovare in agguato. Se l’animale entra in contatto con questo lepi-

dottero, lo annusa o peggio ancora lo morde per prima cosa bisogna evitare che deglutisca. Se si ha disposizione acqua o meglio ancora soluzione fisiologica si deve lavare la parte irritata che tenderà a gonfiarsi e correre subito dal veterinario prima che si verifichino gravi reazioni. Oltre alla lingua sono a rischio anche occhi, mucose e logicamente vie respiratorie.

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Brevi Cronache Librarie Racconti Fiorentini con la scusa di un Libro di Carlo Benedetti Le campane annunciarono la seconda colazione e ci spostammo tutti nella sala. La vetrata dava su piazza D’Azeglio e la incorniciava con viluppi in stile liberty. Il Quarto Disa, a capotavola, sorrise, ci fece segno di sedere e augurò: «Buona assurda evidenza, amici» «Buona assurda evidenza», rispondemmo prima di chiudere gli occhi e assaggiare il cappuccino schiumoso che ognuno aveva davanti. Non era facile far arrivare quei 130 cappuccini tutti insieme, tutti ugualmente caldi e tutti schiumosi. Fuori, la lunga fila dei fedeli assediava i bar, ma non tutti riuscivano ad avere un cappuccino in tempo. Non era servito a nulla che il Terzo Disa chiarisse che la seconda colazione non ha orario, che può accadere in qualsiasi momento. Davanti al nostro Villino Uzielli, alle dieci, c’era sempre gente che salmodiava: «ogni mia sensazione o pensiero accade, ciò che è senza vincoli è libero e privo di volontà». A chi si lamentava, il Disa rispondeva che c’erano molti modi di comprendere l’assurda evidenza e che la fede era solo uno dei tanti, non migliore, non peggiore. Dopo la seconda colazione, ci affacciammo al balcone del primo piano. La gente in basso applaudiva: «Voi siete qui e non potreste essere da nessun’altra parte!» Un boato scaldò la piazza, tutti sorridevano e presto la folla si disperse soddisfatta. Mentre toglievo la tonaca al Disa, stanco e anziano - presto sarebbe stata l’ora di un Quinto Disa - lo sentivo mormorare: «Se fossimo storie su una pagina, non cambierebbe nulla, vero?» E mi guardava, a volte spaventato, a volte sorridente. «No, Disa, non potremmo comunque essere da nessun’altra parte». Lui annuiva, bofonchiando qualcosa di incomprensibile e, in segreto, si concedeva una terza colazione: cornetto alle more.

Francesco D’Isa L’assurda evidenza

Tlon, 2022 – 13€

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AD APRILE IL TEATRO NON DORME di Tommaso Chimenti

S

civolando lentamente e faticosamente verso la fine di questa ulteriore stagione sciagurata (non teatrale ma esistenziale) che si è trascinata dal covid alla guerra, fino all’inflazione e al caro benzina, il teatro tenta di reagire, di porre argini alla bruttura, di cercare non tanto percorsi virtuosi, quanto da una parte riflessivi e dall’altra di un intrattenimento che non sia spiccio e banale. E così al Teatro della Pergola sono da seguire la versione per il palcoscenico delle “Mine vaganti” (una delle pellicole più riuscite, insieme alle “Fate ignoranti”, di Ferzan Ozpetek) fino al 3, con un grande cast che vede Francesco Pannofino, Iaia Forte e Simona Marchini, tra gli altri, e sicuramente i “Superattori” a cura dei Nuovi, i giovani attori della scuola della Pergola, il 3 e il 10. Uno spettacolo per il pubblico dei più piccoli, per scoprire quali sono i poteri degli attori, le “superdoti” di quelle figure che sul palcoscenico raccontano storie e fanno emozionare. Il Teatro di Rifredi risponde con la ripresa di una del-

le sue più riuscite operazioni, “Il Principio di Archimede” (fino al 10) di Josep Maria Mirò, divenuto, assieme a Sergio Blanco, uno dei drammaturghi di casa nel teatro di Mordini e Savelli. Testo complesso, complicato e difficile anche perché lo spettacolo è chiamato a prendere posizione sui temi esposti, a prendersi la responsabilità di decidere da che parte stare, se tra i colpevolisti o nelle fila degli innocentisti. In uno spogliatoio di una piscina un ragazzo dà un bacio ad un ragazzo più piccolo d’età per calmarlo dalla paura. Da qui in avanti scattano denunce, ricerca dei colpevoli, condanne moralistiche e gogne mediatiche facendo emergere vergogne e psicosi collettive, pregiudizi e desideri di giustizia. Al Teatro Puccini tornano i sempre magici e poetici Familie Floz con le loro suggestive maschere. Stavolta il titolo “Feste” (dall’8 al 10) ambientato durante una festa di matrimonio dove si scontrano la povertà dei camerieri e la ricchezza degli invitati. Una favola per adulti senza parole, una storia tragicomica sul perseguimento della felicità.


IL VIALE DEL TRAMONTO

VENTI ANNI DI KOREA di Caterina Liverani

Fedeltà Le corna dei 30/35/40enni. Anche in questo caso, come nella pietra miliare del 2001 “L’ultimo Bacio”, mica fatte per una cocente e torbida passione che attorciglia le budella e incendia le pudende. No, corna fatte per noia, per ripicca, per vanità. Attenzione! Anche i personaggi minori le hanno e le mettono. Pure il padre morto della protagonista salta fuori che tradiva la moglie. Ah, a proposito di questo, si potrebbe pensare che la suocera portatrice di corna in gioventù empatizzi con la figlia. Nemmeno per sogno, lei giustamente stravede per il genero docente che ha una storia con una sua allieva. Buona visione. L’ORIZZONTE DI GLORIA

L’amica geniale C’è la credenza sciocca che una cosa che diviene popolare (un romanzo, una canzone, un piatto, un programma televisivo, una meta) sia subito inflazionata e facilmente superabile. Non è così, o almeno non lo è questa che è forse la storia italiana più appassionante che sia stata scritta in questo nuovo millennio. Il nodo centrale del romanzo resiste alla trasposizione televisiva, all’alternarsi delle regie e a quello degli interpreti. Ci sono puntate meno efficaci, momenti di lentezza, sbavature, questo è normale. Ma il clima che avevamo trovato nel romanzo è intatto ed esaltato da due delle giovani attrici più incredibilmente brave che abbiamo in Italia.

L’

ondata di popolarità raggiunta dalla Corea del Sud non accenna a volersi placare. Netflix con la serie tv “Squid Game” ha portato l’interesse per l’intrattenimento coreano a un livello ancora più alto e ha coinvolto fasce di pubblico che erano rimaste marginali alla new wave cinematografica. Proprio in questo nuovo anno di successi e riconoscimenti si celebra il ventennale del Florence Korea Film Fest, che si terrà a Firenze al Cinema La Compagnia dal 7 al 15 aprile. Per indagare il fenomeno dell’interesse sempre crescente verso la Corea del Sud abbiamo fatto qualche domanda a Chan Eun Young, in Italia dal 1999 e vicedirettrice del Festival, al fianco di Riccardo Gelli, dal primo anno. Quale è stato il contatto che ha fatto sì che a Firenze si vedessero i primi film coreani 20 anni fa? “Non c’era sicuramente tutto questo interesse verso il nostro cinema, anche se negli Stati Uniti si iniziava a fare qualcosa presso il Centro di Cultura Coreano. A creare concretamente un ponte con l’Italia è stato il Korean Film Council”. Come è stata la risposta del pubblico fiorentino? “Come dicevo non c’era ancora questo interesse, ma io e Riccardo Gelli ci credevamo molto, tanto da accompagnare letteralmente gli spettatori al loro posto in sala. La reazione era immediata. Erano sorpresi dal modo di fare cinema di questi autori. La parola che ricorreva era “scoperta”. Chi vedeva questi film voleva sapere di più, anche perché, se in qualche caso si conosceva il cinema cinese o quello giapponese, quello coreano era un’autentica novità. Anche da un punto di vista culturale si iniziava a capire che noi, pur provenendo tutti dall’Asia, avevamo stili e referenze diverse”. Quale è stato il primo ospite davvero importante che è intervenuto al Festival? “Sicuramente il regista Kim Jee-woon. Facemmo una retrospettiva dei suoi primi film come “A Tale of Two Sisters” e “A Bittersweet Life”. Ricordo che quando lo andai

a prendere alla stazione era a pezzi per il lungo viaggio e il suo umore era pessimo, ma quando è ripartito lo stato d’animo era completamente diverso. Era stato davvero felice di aver incontrato il pubblico italiano che aveva amato il suo lavoro. È tornato molte volte e quando siamo in Corea non manchiamo di salutarlo. Una volta che eravamo nel suo ufficio a Seul ci ha confidato di non aver dimenticato il gusto dell’olio d’oliva assaggiato qua. Per tutti gli ospiti ci sono aneddoti divertenti, come quando abbiamo portato il regista premio Oscar per “Parasite” Bong Joon-ho ad assaggiare il panino con il lampredotto. Per molti oltretutto è stata la prima volta a Firenze”. Cosa pensi del fascino che oggigiorno la Corea esercita sul resto del mondo? “Da coreana posso dire che siamo davvero particolari, non c’è un altro popolo come noi (ride). La dedizione, sicuramente eccessiva, verso il lavoro fa sì che ci impegniamo fino in fondo in ciò che facciamo. Impariamo velocemente e sappiamo adattarci. Prima di Internet eravamo tagliati fuori, ma diversi giovani che partivano per lavorare all’estero dimostravano le loro capacità. Tutto poi si è sviluppato a una velocità incredibile con la tecnologia. La prima vera svolta però è stata dopo le Olimpiadi di Seul nel 1988. Io frequentavo il primo anno di Università ed era talmente raro che un giovane si spostasse dalla Corea che ci venivano fatti dei corsi sull’ “etichetta” che dovevamo seguire all’estero”. Corea del Sud e l’Italia si assomigliano così tanto? “Ci sono diverse cose che ci accomunano: il fatto di essere penisole e il clima simile. Abbiamo entrambi un forte legame con le nostre famiglie. Le madri italiane e quelle coreane non sono tanto diverse”. L’ospite d’onore quest’anno è Lee JungJae, protagonista di “Squid Game” e amatissimo in patria. “Lui ha esordito con un drama che si intitola “Sandglass”. Era il 1995 e il pubblico subito se ne innamorò. Non c’era Netflix o cose simili, e quando trasmettevano un nuovo episodio alla tv le strade si svuotavano: erano tutti incollati allo schermo!”. 23


CITTÀ IN MUSICA di Giulia Focardi - foto di Riccardo Ghilardi

APRILE SENZA DORMIRE

C

’è l’imbarazzo della scelta, in questo primo mese di vera primavera, per la grande qualità di concerti da mettere in programma. Iniziamo da Firenze, dalla Sala Vanni, dove il 1° aprile sarà in scena un artista poliedrico e di alto spessore come Joe Barbieri, insieme alla sua band (Lussu, Sorrentino, Marcozzi). Il mondo musicale di Barbieri si compone delle numerose sfumature della sua ricerca musicale, letteraria, linguistica, sonora; riferimenti alla canzone d’autore italiana e francese, jazz o bossa nova, per rendere ogni sua canzone un universo compiuto, in cui la cura per i dettagli racconta la spontanea predisposizione alla bellezza. Sempre a Firenze, segnaliamo il recupero del concerto dei Subsonica, rimandato a causa della pandemia dal 2020: il 7 aprile il Microchip Temporale Tour si ferma finalmente al Tuscany Hall, la seconda tappa

minimondo testo e collage fotografico di Susanna Stigler

Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore Vengo anch’io? No, tu no Dove ognuno sia già pronto a tagliarti una mano Un bel mondo sol con l’odio, ma senza l’amore E vedere di nascosto l’effetto che fa (Enzo Jannacci) 43°47'53.3"N 11°14'22.7"E

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di una tournée impegnativa, prodotta da Vertigo, che vedrà Samuel, Max Casacci, Boosta, Ninja e Vicio in quindici città italiane. Restando sempre al TH, ricordiamo un altro concerto atteso e rimandato di stagione in stagione come quello di Samuele Bersani (27 aprile) che con il suo “Cinema Samuele Tour” ritorna finalmente a suonare nei teatri per presentare il suo nuovo omonimo lavoro discografico (vincitore come Miglior Album assoluto dell’anno al Premio Tenco 2021). Chiudiamo il mese fiorentino con il Teatro Verdi che, come di consueto, propone importanti interpreti della musica italiana: in programma a fine aprile il duo composto da Raf e Tozzi (26 aprile) con il recu-

pero del tour “Due - La nostra storia” e Fiorella Mannoia (30 aprile) che torna sul palco con la sua band dopo i concerti tenuti la scorsa estate, per interpretare i brani che hanno contraddistinto la sua carriera, dagli inizi fino all’ultimo album “Padroni di Niente”. Infine, segnaliamo come di consueto, dall’altra parte dell’Arno, il concerto di una grande signora del jazz internazionale come Dee Dee Bridgewater, il 6 aprile al Teatro Verdi di Pisa; la celebre artista statunitense coinvolge alcuni tra i più interessanti talenti italiani come Claudio Filippini, Mirco Rubegni, Michele Polga, Rosa Brunello ed Evita Polidoro.


F R AST UON I di Leonardo Cianfanelli

CHARLOTTE ADIGERY & BOLIS PUPUL TROPICAL DANCER

GUIDED BY VOICES CRYSTAL NUNS CATHEDRAL

MARTA ARPINI I AM A GEM

(DEEWEE)

(GBV INC.)

(DOX RECORDS)

La vocalist di origini caraibiche Charlotte Adigery e il producer cinese Bolis Pupul celebrano la loro amicizia con questo debutto sulla DEEWEE dei Soulwax, di casa in Belgio come loro. Un’imponente attenzione mediatica estera che poteva far pensare all’ennesima uscita futile, ma che invece ci presenta un album fresco e stiloso dove tematiche pesanti come il razzismo o la misoginia diventano sudore di una contagiosa festa electro-pop. Ci sentiamo reminiscenze di dancefloor adolescenziali (elettroclash), il rock, il funky e beat elettronici più contemporanei, il tutto vissuto con l’importante bagaglio culturale dei loro paesi d’origine contaminato con quello europeo. Un condensato di energia traboccante di idee con un’urgenza marcata di non essere incasellato e di far riflettere divertendosi.

Attivi da quasi quarant’anni, i Guided By Voices arrivano al trentacinquesimo album dimostrando, ancora una volta, di non aver esaurito i jolly nel loro mazzo. Capeggiati dall’inarrestabile Rober Pollard, gli americani aggiungono sfumature alla loro formula consolidata di alternative rock a base di chitarre muscolose, pelli consumate e melodie catchy, inserendo persino epici pattern cinematografici a base di ottoni e di archi. Un album luminoso e vibrante, questo della band più prolifica del Midwest, che prende il volo canzone dopo canzone conquistando anche i fan più scettici, una formazione orgogliosamente lontana dalla perfezione che continua a battere i pugni e farci cantare a squarciagola. I Guided By Voices proseguono il loro infinito viaggio verso una terra sconosciuta, che ci piace tantissimo.

Rompiamo per un attimo la nostra inconscia attrazione esterofila e andiamo a pescare nell’underground del nostro paese, sempre pronto a stupirci piacevolmente. Di casa ad Amsterdam, dove studia in uno dei conservatori più gettonati d’Europa, Marta Arpini arriva all’album di debutto, confermandosi come una delle gemme italiane da tenere d’occhio. Partendo dalle basi jazz e con l’aiuto di musicisti talentuosi ed eclettici, Marta si fa contaminare dai suoi ascolti trasversali con un approccio compositivo molto originale e ci conduce attraverso territori alt-pop imprevedibili e dinamici, fino ad arrivare dalle parti acustiche del folk illuminato dei Big Thief. Dopo Del Grandi, recentemente passata in città e con cui ci sono evidenti affinità, un’altra Marta che speriamo di vedere presto dal vivo.

FRASTUONI SU SPOTIFY

La playlist di Frastuoni è su Spotify. Aggiornata settimanalmente, contiene una selezione dei migliori brani sia italiani che internazionali, in linea con i gusti della rubrica. Scansiona il QR code per accedere direttamente e segui la pagina Facebook di Lungarno per rimanere aggiornato. Per reclami, segnalazioni e pacche sulle spalle, scrivi a frastuoni@lungarnofirenze.it. 25


AMORAZZI

~ QUASI UNA POSTA DEL CUORE ~ a cura di Francesca Corpaci - illustrazione di Costanza Ciattini

Sognando un sogno Ho il sogno ricorrente di essere un’altra persona, di altro sesso proprio. Quando non capisco le donne in nessuna delle mie forme da uomo desto, nel sonno sembra tutto più chiaro, e provo quasi una specie di com-passione nei confronti del femminile, mentre da sveglio finisco per trovare la stessa incomunicabilità che ho sempre riscontrato. Devo cambiare forse il mio sesso? O sono i valori e le condizioni del mio pensiero che mi impediscono di arrivare alla stessa illuminazione da desto? Grazie Amorazzi per tutto questo. Tesoro aspé, non so se mi è tutto chiarissimo. Fammi ricapitolare: tu non capisci le donne, intendendo con donne… persone dotate di cromosomi XX? Persone che si identificano col genere femminile? Le donne, ok. Non le capisci, ma si direbbe che il fatto non rappresenti per te una costante. Dici “quando non capisco le donne”, dunque intuisco che, alcune volte (spesso? di solito?), tu riesca a stabilire un qualche tipo di contatto con l’entità generica precedentemente individuata dal costrutto “le donne”. Quindi diciamo: capita che tu non riesca a comprenderle “in nessuna delle tue forme da uomo desto”. Quante forme puoi assumere, amico mutante? Chi puoi diventare, o cosa? E quante volte al giorno; una, venti, centocinquanta? Sarebbe bellissimo approfondire, ma dato che non sei qui per farlo (ti prego, scrivi di nuovo e raccontami tutto) per ora fingiamo che tu sia un essere umano più o meno comune, di genere e sesso maschile. Lo so che è riduttivo, ma concedimelo, dai, così riusciamo ad andare avanti. Insomma, non capisci le donne, ma non finisce qui: non riesci neppure a comunicarci, e questo si verifica non solo di tanto in tanto (saltuariamente? sporadicamente?) ma sempre e da sempre. Tuttavia (di conseguenza?) c’è un sogno che fai di continuo (da quanto? due settimane? due mesi? sempre?): essere tu stesso un rappresentant dell’ormai nota entità “le donne”. Mentre il tuo inconscio cavalca senza sella nelle selvagge praterie della coscienza, di colpo sperimenti un’inedita consonanza con l’oggetto della tua incomprensione; sensazione che appena apri gli occhi si vaporizza come il mio conto in banca in giugno. Qual è

il significato di tutto ciò? – domandi. Perché avviene? È forse un invito ad abbandonare il sesso con cui sei venuto al mondo? O magari è solo nel sonno che la verità ti si rivela, come a quelle persone che si buttano giù dal letto nella notte per appuntarsi i numeri del lotto, la cura per il cancro o un nuovo eccitante motivetto con cui vincere l’Eurovision e diventare ricche? Se fino a qui più o meno ci siamo, direi che possiamo cominciare. Congratulazioni, amorazzo mutante! Ho l’impressione che tu stia iniziando a percepire i danni di secoli di oppressione patriarcale (“le donne” da un lato e “gli uomini” dall’altro, come se non ci fosse niente nel mezzo, dentro e tutto intorno; “le donne” come entità da “comprendere” e non “rispettare”; devo andare avanti?). Mi sei simpatico sweetie, e hai anche una bella botta. Potrei darti, se lo gradisci, qualche consiglio di lettura per approfondire, o una lista di profili da seguire su Instagram se sei una persona pigra, ma mi pari un tipo abbastanza sveglio da poter reperire informazioni in autonomia. Mentre lo fai, però, ti propongo un esercizio. Prova ad archiviare un attimo il tuo punto di vista di maschio confuso e relazionarti con l’entità nota come “le donne” esattamente come faresti (spero) con qualsiasi altra persona: ascoltando. Se poi c’è qualcosa che ti sfugge puoi sempre chiedere, o tornare alla letteratura di cui sopra. Riguardo al tuo sogno, il mio modesto suggerimento da persona poco spirituale è di tenerti il sesso che hai, almeno per ora. La notte è un territorio magico, ma quasi sempre quelle che alle tre del mattino sembrano illuminazioni alla luce del giorno si manifestano per come sono in realtà: stronzate

Affidate dubbi, dilemmi e inconfessabili segreti in forma 100% anonima a: tellonym.me/amorazzi. Ogni mese il vostro amichevole amorazzo di quartiere risponderà in questo spazio. 26


LO ZIGOZAGO

storie e tradizioni Comari sull'Uscio

La Berta Nelle strade di grande passaggio, per la fretta o per la folla, raramente si cammina con il naso all’insù. Eppure, Firenze è piena di storie sospese a mezz’aria e ogni tanto conviene alzare lo sguardo. Provateci: la prossima volta che passerete da via de’ Cerretani, all’altezza della chiesa di Santa Maria Maggiore, fermatevi e guardate in alto, in prossimità delle due finestre della torre. Non ci metterete molto a notare un’effigie di donna scolpita tra le pietre. È la Berta, una cavolaia che con i propri risparmi comprò una campana per la chiesa e che, per il gesto, fu ringraziata con il ritratto marmoreo che sembra vegliare dall’alto su tutta la via. O almeno, questa è una delle storie con cui viene spiegata l’insolita presenza di questo volto di pietra, e ad accreditarla come versione più verosimile c’è, ad angolo dell’edificio, una lapide con su scritto proprio il nome dell’erbivendola. Ma su quella che ormai è comunemente chiamata “la Berta”, tra i fiorentini gira un altro racconto, più fantasioso e certamente più affascinante agli occhi della tradizione popolare. Leggenda vuole infatti che la statua si incastonò nel muro il 16 settembre 1327, quando sotto la torre passò il corteo che portava al rogo Francesco Stabili, più noto come Cecco d’Ascoli, condannato a morte per eresia. Il sagrestano della chiesa (o, secondo altri, una donna, e da questo dettaglio dipende l’identità del viso) era però venuto a conoscenza di un patto stretto tra Cecco e il diavolo, in virtù del quale l’intellettuale ascolano si sarebbe salvato se avesse bevuto dell’acqua. Quindi, quando il condannato chiese di potersi dissetare prima di raggiungere la pira che lo stava aspettando in Santa Croce, il sacrista, sporgendosi da una fessura della chiesa, gridò allarmato: “non dategli da bere, o non morirà mai!”. Al che Cecco rispose: “e tu di lì la testa non caverai!”. Il capo del religioso si fece allora di pietra e ancora oggi i passanti possono vedere i risultati di questa leggendaria maledizione.

PRIMAVERA IN LIBRERIA PIÙ SPAZI PER LA CULTURA di Raffaella Galamini

S

ulla scia del successo di Testo, l’evento andato in scena alla Stazione Leopolda a fine febbraio, librerie alla riscossa a Firenze con l’arrivo della primavera. Il gruppo Pacini Editore, per festeggiare i 150 anni di attività, ha inaugurato uno spazio culturale all’interno del Palazzo Pucci a Firenze. La Libreria, questo il nome del primo punto librario aperto al pubblico, propone in via dei Pucci tutte le pubblicazioni di Pacini Editore, Pacini Giuridica, Pacini Medicina e Edifir - Edizioni Firenze. L’occasione per sfogliare l’intero catalogo della casa editrice fondata nel 1872 con oltre mille titoli all’attivo. Un nuovo concept per la ristorazione ha debuttato da NH Collection Palazzo Gaddi in via del Giglio 9: si tratta di Steak Home, format che punta sulla bistecca frollata con l’esclusivo metodo Dry Aging. Il locale, aperto a pranzo e a cena, punta su un metodo antico con strumenti moderni per mettere a punto una frollatura ad arte. Da Steak

Home la carne si sceglie in base ai tempi di maturazione: dalle due alle otto settimane o anche più per le complesse frollature dei tagli della “Gran Riserva” per una steak experience. Basic il menu dove, accanto alla bistecca, figurano antipasti toscani, dolce e gelato. Non manca il baby menu. La carta dei vini ruota intorno ai grandi vitigni toscani, non mancano bollicine, italiane e francesi. Quinto negozio in Italia e primo a Firenze per Fabbricatorino, brand nato a Torino negli anni Venti e rilevato nel 2017 che realizza occhiali Made in Italy di alta qualità. Un marchio che concilia artigianalità, innovazione tecnologica e sostenibilità. Il nuovo store per chi adora gli occhiali eco-friendly è in via della Vigna Nuova 24r: due livelli, uno per la misurazione della vista grazie a un’ampia strumentazione tecnica oftalmica, e al livello superiore le ultime collezioni del brand che si propone di preservare la tradizione artigiana italiana e le sue antiche tecniche, affiancando la sostenibilità ambientale.

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PALATI FINI testo e illustrazione di Marta Staulo

E

INSALATA RUSSA

siste un libro che, se solo fossimo uno stato laico, riempirebbe tutti gli zaini degli studenti delle scuole dell’obbligo. Questo libro si chiama “Armi, acciaio e malattie” (Jared Diamond, 1997) e spiega in poche centinaia di pagine perché quello che chiamiamo “occidente”, e la razza caucasica che lo rappresenta, ha “colonizzato” larga parte del globo terrestre. Perché non sono stati gli Aztechi un giorno d’estate a presentarsi a Roma per chiedere agli incivili cristiani di accettare il proprio Dio etc etc. Spiega perché un manipolo di spagnoli all’arrembaggio dell’ignoto, a cavallo con armi da fuoco, ha distrutto gli infiniti eserciti di Montezuma che combattevano con le mazze di legno e altre cose interessanti. In una estrema sintesi, dà la ragione di tutto ciò all’agricoltura, alla voglia di mettere su casa prima che arrivassero i mutui e di stanziarsi in un luogo, preferendo l’ipocalorica sicurezza del raccolto al brivido della caccia, che beccavi una preda, senza restarci secco, quando e se le stelle lo volevano. La noia dell’ovvio VS la gloria dell’imprevisto. Un po’ l’eterno dilemma tra “apro partita Iva o aspetto la busta paga?”. Diventare stanziali in aree poco floride ha significato imparare ad ammaestrare il terreno a proprio piacimento e coltivare ha implicato l’addomesticare animali e di conseguenza immunizzarsi ai virus che facevano il salto di specie. L’accumulare cibo ha permesso di generare commerci, avere meno pensieri sul cosa portare a tavola e poterci ingegnare ed organizzare in società complesse dove le riserve agricole permettevano l’esistenza di ruoli sociali che amministrassero, governassero e avessero voglia di aumentare sempre di più i propri averi. Ti spiega insomma che dalla patata al nucleare è un attimo.

SPIRITO LIQUIDO di Andrea Bertelli

È primavera “È primavera, svegliatevi bambin*, voglio andare al mare, ma non ciò du lire. Son sulla FI-PI-LI a sognare la prossima meta tropicale. Tanto un ci posso andare!”

I

l Planters Punch è un cocktail fresco a base di rum, preferibilmente giamaicano, per scrollarsi di dosso la pesantezza dell’inverno, l’angoscia del presente e le preoccupazioni per il futuro. In origine probabilmente era una soluzione povera, usata nelle piantagioni, per addolcire e rendere potabili anche le partite di rum meno pregiate. Era un tonico per lavoratori e schiavi che ne facevano uso per combattere la fatica e l’arsura del clima equatoriale. Richard Ligon nel suo libro “Storia delle Barbados” lo descriveva così: “Questa bevanda è molto usata per curare e rinfrescare i poveri negri, di cui dobbiamo avere una speciale cura, perché i nostri profitti vengono dal lavoro delle loro mani…”. Con il passare del tempo però le cose sono cambiate, a dimostrazione che a volte le soluzioni semplici possono risultare le migliori, soprattutto se sono estremamente redditizie. Non per niente oggi il Planter’s Punch è considerato il principe dei cocktail caraibici. Ci sono varie versioni, ma la più semplice ed efficace probabilmente è la seguente. Versate nello shaker 2 cl di succo di lime, 3 cl di succo d’arancia fresco, 2 cl di zucchero liquido, 4 cl di rum giamaicano. Agitate vigorosamente il tutto e versatelo in un bel tumbler o in un highball pieno

di ghiaccio. Guarnite con una scorzetta d’arancia. Se preferite una versione ancora più caraibica potete diminuire la dose del succo d’arancia e aggiungere anche del succo d’ananas: sempre fresco, mi raccomando, se no vi viene un troiaio! 29


O ROSC OP O di Lulaida - illustrazioni di Francesca Arfilli

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ARIETE (21 marzo-19 aprile)

BILANCIA (23 settembre-22 ottobre)

Difficile sarà vedervi poco impegnati in questo mese di aprile. Non spaventatevi se non riuscirete a portare a termine ogni compito prefissato. L’importante è prendersi le proprie responsabilità senza retrocedere di un millimetro. Non abbiate paura di fallire e siate forti nell’ammetterlo. Termine Sportivo: Presa eastern: nel tennis è il tipo di impugnatura utilizzata nel diritto

Prosegue il flusso positivo iniziato lo scorso mese. Unico neo sarà fronteggiare l’invidia altrui, soprattutto quella di persone insospettabili e molto vicine. Non ci rimanete troppo male, se guardate bene in fondo l’avete sempre saputo. Godetevi il momento e lasciate perdere le meschinità, siete su un altro livello. Termine sportivo: Bushid: nel judo, la via del guerriero

TORO (20 aprile-20 maggio)

SCORPIONE (23 ottobre-21 novembre)

Permalosi, sagaci, a tratti assenti, volitivi e spesso noiosetti. Così sarete ad aprile, soprattutto lo noterà chi vi è più vicino. Non accetterete aiuti, come spesso vi capita di fare, ma tutto sommato non vi importa. Tanto, secondo la vostra natura, cadrete anche questa volta in piedi. Termine Sportivo: Buzzer beater: nel basket, il canestro effettuato col suono della sirena

La vita facile la sognate sempre. Difficilmente l’avrete se continuate a perseverare negli stessi comportamenti. Sappiate che le eclissi che si sono verificate e si verificheranno in tutto questo 2022, portano cambiamenti, spesso proprio quelli desiderati. Termine sportivo: Discesa libera: nello sci alpino, competizione su percorso molto veloce

GEMELLI (21 maggio-20 giugno)

SAGITTARIO (22 novembre-21 dicembre)

Che siate doppi, non è certo una novità. Che spesso utilizziate il vostro doppio più oscuro invece non tutti lo sanno. Sì, perché in realtà siete spesso sorridenti e così riuscite ad ingannare il vostro vicino, che pensa di essere al sicuro con voi. Ricordate però che non tutti sono ciechi e sordi. Termine sportivo: Doppia: in pallavolo, fallo difficile da sanzionare

Siete sempre più convinti di avere la verità in tasca. Vi sentite soddisfatti e appagati del vostro intuito che non mente mai. O quasi. Fossi in voi in questo mese ricontrollerei certi dettagli, non sempre aprile andrà come pensate, anzi potrebbe riservare soprese che vi faranno mettere in dubbio il vostro sesto senso. Termine sportivo: Drop: nel rugby, è un calcio di rimbalzo

CANCRO (21 giugno-22 luglio)

CAPRICORNO (22 dicembre-19 gennaio)

Siete proprio amanti del sole. Non è detto che in questo mese ne avrete molto, ma di certo saprete trovare la luce in mezzo alle nuvole. Farete i fantasisti, creatori di situazioni per voi e per gli altri che saranno esplosive e positive. Lo so che spesso vivete da mediano, ma adesso sarete i protagonisti. Termine sportivo: Tiki-taka: nel calcio, tattica di gioco basata sul possesso palla

Avete un bel cielo: unito alla vostra tenacia sarà una miscela esplosiva. Potrete infatti collezionare svariate vittorie e festeggiare alla grande. Fate attenzione alle opportunità da cogliere, anche a quelle che non vi interessano, potrebbero stupirvi. Ottimo periodo per i cambi di casa e lavoro. Termine sportivo: Block: nel ping-pong, il colpo di risposta all’attacco dell’avversario

LEONE (23 luglio-23 agosto)

ACQUARIO (20 gennaio-19 febbraio)

Il sentore che ci siano delle cose da rivedere lo avete forte e chiaro. Dovreste cercare di capire la direzione da prendere senza averne paura. Potrei partire a razzo con una serie di luoghi comuni, ma l’unica cosa che vi dirò sarà: abbiate fiducia in voi, fiducia assoluta della vostra intuizione, non sbaglia. Termine sportivo: Virata: nel nuoto, cambio di direzione al termine della vasca

Non ne sbagliate una. Per tutta la prima parte dell’anno, ogni iniziativa intrapresa vi porterà diretti al traguardo prefissato. Finalmente avrete anche gli onori oltre agli oneri. No, non dovete temere l’arrivo prepotente di cose belle, ve le meritate e ora l’unica cosa da fare è gioirne. Termine sportivo: Ace: nel golf, buca conclusa in un solo colpo

VERGINE (24 agosto-22 settembre)

PESCI (20 febbraio-20 marzo)

Lo so che siamo ad aprile, ma calcolate che maggio è dietro l’angolo e non sarà un mese semplice. In questo mese dovrete infatti prendere una decisione che avete rimandato fin troppo, consentendovi di avere per il prossimo periodo persone valide che possano realmente supportarvi. Termine sportivo: Ashi dome: nel Karate, fermare l’avanzare dell’avversario con il piede

Siete sempre molto selettivi quando si parla di rapporti interpersonali. Sembrate aperti e gioviali, ma non permettete a chiunque di entrare nel vostro cuore. Cercate di essere un tantino più morbidi del solito in questo aprile. È possibile che qualcuno che avevate scartato si riveli un vero amico. Termine sportivo: Alt: nell’equitazione, il comando che il cavaliere trasmette all’animale


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