Anno 11 Numero 5
I.T.C. LUNARDI - BS
Siamo convinti – e ne abbiamo ogni giorno nuove conferme – che la grande maggioranza di noi sia contraria alla guerra, in particolare alla nuova guerra contro l’Iraq che continua ad essere all’orizzonte.
stre case e dei luoghi di lavoro ma anche annodare un piccolo straccetto bianco al polso, alla borsetta, allo zaino, alla bicicletta, al guinzaglio del cane: ovunque sia visibile..
Lo hanno dimostrato chiaramente i 110 milioni di persone che in tutto il mondo hanno marciato per la pace il 15 febbraio, tra cui ben tre milioni di italiani.
Uno straccio di pace è un modo semplice per far sapere che vogliamo trovare nuove forme di stare insieme, nuovi modi per risolvere i problemi che non siano la violenza, il terrorismo, la guerra.
Per rendere ancora più visibile questa opinione pubblica che crediamo trascurata e oscurata da molti giornali e televisioni, chiediamo un gesto, una testimonianza: appendere stracci bianchi, bandiere di pace, alle finestre e ai balconi delle no-
O riusciamo a tenere Fuori l’Italia dalla guerra o non sarà possibile neppure tenere la guerra fuori dall’Italia. E’ un impegno che vi chiediamo, è un gesto che può significare molto per il nostro fu-
Febbraio 2003
guerra è davvero nelle nostre mani. La Redazione IN QUESTO NUMERO: Gli Albanesi pag. 2 Coda di paglia pag. 4 Scheda di valutazione pag. 5 Diari memoria storica pag. 6 Libro per amico pag. 7 L’ultimo Principe pag. 9 Poesie pag.10 Caro nuovo anno pag.11 Credo nella pace pag.12 Messaggi pag.13 Pianeta musica pag.15 Tragedia annunciata pag.16 Diario svedese pag.17 Racconto pag.18 Oroscopo pag.19 Carte dei Diritti pag.20 Movies pag.21 CruciPuzzle pag.22 Spinello pag.23
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REDAZIONE ATTOLINI BARBARA BACCAGLIONI ALE BELLI MONICA BERLASSINI BARBARA BEZZI NOEMI CASTILLO KAREN CIOFFI ANGELO FRANZONI FABIO GABUSI FRANCESCA GRECO RAMONA GUERRESCHI SARA MACCARINELLI M. MALONNI MARIANNA MARTINAZZOLI LINO MARTINELLI MARIA MATTEI GIUSEPPE MODONESI SARA MORONI GIANCARLO ORLINI LAURA PASINETTI ELENA PEZZALI GIULIA RAVANI MARITA ROMANI ANNA RONCHI DANIELA SANDRINI MARIKA SAVIOLI DENISE SERRAMONDI LAURA STROFALDI ROBERTA TESTA ALESSANDRA TONNI STEFANO TRICOMI VALENTINA VALZELLI STEFANIA VANTADORI VALE. VOLTOLINI GIADA ZEGGAI MIRIAM
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Il 30 gennaio ’03 ho avuto modo di partecipare ad una conferenza, tenutasi nel nostro Istituto, presieduta dal Dott. Valenti, figura di rilievo all’interno del Comune di Brescia dove è il responsabile della presenza degli immigrati nella nostra città, e dal Dott. Stella, giornalista il cui libro ha dato il titolo a questo dibattito “Quando gli albanesi eravamo noi”. Il tema centrale dal quale poi si sono tratte conclusioni è stata l’analisi del fenomeno migratorio in tutto il pianeta, concentrandoci ovviamente sul nostro Paese. A questo proposito il Dott. Valenti ha analizzato, con dati specifici la situazione in tutto il globo. Basti pensare che so-
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Lunarfollie viene pensato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIMP dell’ ITC LUNARDI, via Riccobelli 47 25125 Brescia, Italia. Tel. 030/2009508/9/0 Fax 030/390996 E-MAIL ciclun@master.cci.unibs.it
no 130 milioni l’anno coloro che lasciano il loro paese natale, ma di questi solo il 10% riesce a portare a termine la sua “migrazione”. I poli d’attrazione per eccellenza sono i paesi ricchi, vedi Europa (dove il 5-6% della popolazione è straniera), America e Australia. All’interno dell’Europa, invece, i Paesi che solo recentemente hanno rappresentato un’attrazione sono la Grecia, il Portogallo, la Spagna e l’Italia (dove gli stranieri si aggirano intorno a 1.600.000). Analizzando la situazione ancora più minuziosamente vediamo la Lombardia al primo posto tra le regioni “privilegiate”, con Mila-
no e Brescia (il 9%della sua popolazione è straniera; 7% per la provincia), le due città più interessate dall’immigrazione grazie, ovviamente alle possibilità di lavoro (22 avviamenti al lavoro su 100 sono stranieri) e alla regolarizzazione del lavoro subordinato. I dati possono sembrare allarmanti, ma da un differente punto di vista questo può giovare al nostro Paese: per esempio basti pensare che, nel 2001, 20 milioni di euro, riguardanti il settore previdenza e pensioni, sono stati pagati da cittadini stranieri, la cui presenza, quindi, garantirebbe una certa sicurezza economica, tenendo conto anche del fatto che solo l’1% degli stranieri supera la soglia dei 65 anni, contro il 27% per gli italiani, quindi ci sarebbe anche un conseguente ringiovanimento delle generazioni. La prima parte della conferenza, quindi, si è concentrata soprattutto su un’analisi oggettiva del fenomeno preso in esame, contrariamente a ciò che il Dott. Stella, restando fedele alle tematiche del suo libro, ha affrontato in un secondo momento. Come base per le sue riflessioni il Dott. Stella riprende un pezzo della storia, esattamente del 1453, quando, dopo aver conquistato Costantinopoli Maometto II, vuole ricostruire una nuova città con una nuova popolazione. Rifondando Istanbul, quasi come fosse una scelta a tavolino, la crea multietnica e multireligiosa, e forse proprio grazie a ciò, visse mezzo millennio. Il giornalista, dandoci questi cenni storici, vuole dimostrare che una città, uno Stato, per durare a lungo ed essere solido e unito non deve necessariamente avere un’unicità di popolazione, ma basarsi più su propri valori. Dopo questa breve “introduzione” della questione, il Dott. Stella si discosta dalla generalità affrontando
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LA VITA direttamente ciò che, fin dal principio, è stato il nocciolo vero e proprio della conferenza: TOLLERANZA. “Quando gli albanesi eravamo noi” è proprio il titolo adatto ad introdurre ciò che è stato trattato per il resto del dibattito. I due esperti si sono concentrati sulla rappresentazione delle grandi emigrazioni che caratterizzarono l’Italia qualche secolo fa, analizzando le condizioni pietose degli emigranti italiani e ponendo tutto ciò a confronto con la situazione in cui oggi si trovano gli immigrati stranieri. Proprio per la concordanza dei due fenomeni, la nostra reazione nei confronti degli stranieri sarebbe considerata ingiustificata, per il fatto che gli “sporchi”, “feroci”, “mendicanti” clandestini un tempo siamo stati noi. Nello stesso modo in cui oggi molti di noi considerano gli immigrati, un tempo eravamo considerati noi dagli americani, svizzeri e tutti coloro che ci “ospitavano” nel loro paese. Foto, vignette e articoli di giornale sono tra il materiale utilizzato dal Dott. Stella ha presentato questa situazione, citando anche asserzioni di noti personaggi accusati dallo stesso di aver cancellato la storia della nostra gente dalla memoria.Ne è un esempio l’affermazione di Camilleri: << (…) noi non siamo mai stati “vucumprà”>>. Un particolare che mi ha colpito è stato il paragone che il Dott. Stella ha fatto tra il lupo e l’immigrato: il lupo è nobile, feroce, fa di tutto per sopravvivere e lo stesso è costretto a fare l’immigrato, che per la prima volta si trova ad affrontare una realtà differente e in qualunque modo DEVE assolutamente tentare di sopravvive-
re, poi si integra, col passare del tempo si sente un facente parte di questa nuova realtà. Il dibattito è stato particolarmente acceso e seguito da tutti gli studenti presenti quel giorno, essendo l’immigrazione un fenomeno attuale e che tocca un pò tutti in prima persona. Diverse sono le opinioni che ognuno, in cuor suo può avere riguardo a questa tematica e diverse sono le potenziali obiezioni alle teorie e affermazioni presentate dai due esperti. La tolleranza è però sicuramente uno degli “ingredienti” fondamentali per la costruzione di uno Stato solido e giusto anche se spesso questa viene confusa, a mio parere, con il “buonismo” cioè “l’essere buoni a tutti i costi” e questo, a ben vedere, è uno dei motivi di disgregazione di uno Stato. Ricordiamoci inoltre che il passato non tornerà più, e certamente da questo dobbiamo trarre insegnamenti, ma, ovviamente, insegnamenti utili per costruire un futuro migliore per tutti. FORNONI ELISA 5°G
La prima cosa che vidi fu un manifesto, appeso a una parete dell’atrio, su cui Madre Teresa aveva scritto dei versi che sintetizzavano la sua filosofia della vita. I versi dicevano: La vita è un’opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è una ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è una tragedia, afferrala corpo a corpo. La vita è un’avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è la vita, difendila. D. Lapierre
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Ci era venuta un’idea che ritenevamo carina: visto che si è appena chiuso il primo quadrimestre avevamo pensato di sottoporre i nostri professori a dei giudizi. Abbiamo ripescato una vecchia griglia ideata qualche anno fa in un istituto cittadino che pareva equa e rispettosa e abbiamo proceduto a chiedere ad alcune classi di offrire il loro contributo. Apriti cielo! A questo punto, accanto a quei docenti che hanno capito il significato dell’iniziativa, ne abbiamo visti altri insorgere ferocemente e appellarsi al loro diritto di non essere giudicati da nessuno tanto meno da degli sciocchi alunni. Paura? Coda di paglia? Vecchi rigurgiti autoritari? Forse tutto questo insieme! Prudentemente la Redazione ha deciso di fare un passo indietro e di non pubblicare nulla se non lo schema che abbiamo usato per le valutazioni perché ognuno possa personalmente verificarne la bontà e la serietà e farne l’uso che riterrà più opportuno. Ci rimane un rammarico: quando anche gli insegnanti accetteranno di mettersi in discussione e agiranno con trasparenza e senso dell’ironia? Tutto da parte nostra era stato fatto con ironia , non per giudicare e mettere in cattiva luce i docenti come qualcuno ha voluto insinuare. Siamo stati definiti sciocchi e poco seri, riteniamo, viceversa, che l’e-
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pisodio sia stato affrontato con eccessiva rigidità mentale e non con la leggerezza che avrebbe meritato. Voi che giudicate, ad esempio, cosa pensate del messaggio passato all’interfono nei giorni scorsi? La nostra scuola si è forse tramutata in un’agenzia matrimoniale? Abbiamo capito il tono ironico con cui la comunicazione è stata fatta, pur tuttavia non comprendiamo perché sia avvenuta.Vorremmo solo fare presente che anche le valutazioni dei docenti erano state proposte in chiave altrettanto
scherzosa, seppure con un fondo di serietà, tuttavia noi abbiamo ricevuto delle critiche pesanti, mentre questo “simpatico (sic!) intervallo” alle lezioni è passato inosservato o quasi. Il sondaggio non era fine a sé stesso, aveva lo scopo di permettere agli alunni di esprimere la propria opinione. In questo modo anche i professori avrebbero potuto conoscere in modo simpatico i propri limiti ,allo scopo di raggiungere una migliore collaborazione alunno-docente. La Redazione
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Scheda di valutazione del rapporto Allievo-Insegnante Insegnante_____________________ Materia_______________ Classe________ Data________
Rispondi barrando il voto piĂš rappresentativo della situazione che vivi Domande a b c d e f g h i l
Mai 1
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Raramente Abbastanza Spesso 3 4 5 6 7 8
Sempre 9 10
Ti senti accettato? Ti senti incoraggiato? Ti è simpatico? Ammette i suoi errori? Favorisce un clima sereno in classe? Spiega in modo comprensibile? Eâ&#x20AC;&#x2122; disposto a spiegare nuovamente? (se sei stato attento) Cerca di coinvolgerti nelle lezioni? Le sue lezioni sono interessanti? Evita le differenze nelle valutazioni tra gli allievi?
Voto MEDIO (somma i voti e dividi per 10)
Suggerimenti e critiche per migliorare il suo modo di insegnare ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________
Domande m n
Mai 1
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Raramente Abbastanza Spesso 3 4 5 6 7 8
Sempre 9 10
Ti senti accettato? Ti senti incoraggiato?
Quanto dedichi allo studio della sua materia? minuti 0-15 16-30 31-60 o In una settimana senza verifiche p In una settimana con verifiche ti soddisfa nella scuola?
Oltre 60
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Cosa non
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re alla costruzione di una società più giusta.
Il 27 gennaio abbiamo celebrato la “giornata della memoria” e abbiamo capito che è molto importante non dimenticare per non ricadere in errori irreparabili. Vogliamo anche sul giornalino fare memoria con queste testimonianze
...I Diari
Ricordando Hetty Nel giorno della memoria vorrei condividere con voi le parole di Hetty Hillesum morta all'età di 29 anni ad Auschwitz nel novembre 1943. Etty nata in una famiglia della borghesia intellettuale ebraica visse in Olanda. Era una giovane universitaria, amava l'arte e amava i classici Amava dire: "Michelangelo e Leonardo. Anche loro sono nella mia vita, e la riempiono. Rilke, Dostoevskij e sant' Agostino. E gli evangelisti. Ognuno di loro ha qualcosa di bello da raccontarmi e molto da vicino". Etty era una giovane alla ricerca del senso della sua vita. La cultura, le emozioni, gli amori vissuti con foga, l'emotività da tenere sotto controllo, la voglia di progettare il proprio futuro, l'amicizia, il cammino per costruire la propria identità. Questa é la giovinezza di Etty, quella che lei stessa racconta nel suo diario. Ma in quel diario c'è anche il cammino interiore di Etty quello che la porta a scrivere nelle ultime pagine del diario "la miseria che c'è qui è veramente terribile - eppure, alla sera tardi, quando il giorno si è inabissato dietro di noi, mi capita spesso di camminare di buon passo lungo il filo spinato,
e allora dal mio cuore s'innalza sempre una voce -non ci posso far niente, è così, è di una forza elementare -, e questa voce dice: la vita è una cosa splendida e grande, più tardi dovremo costruire un mondo completamente nuovo. A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amore e di bontà che avremo conquistato in noi stessi. Possiamo soffrire ma non dobbiamo soccombere. E se sopravviveremo intatti a questo tempo, corpo e anima ma soprattutto anima, senza amarezza, senza odio, allora avremo anche il diritto di dire la nostra parola a guerra finita. Forse io sono una donna ambiziosa: vorrei dire anch'io una piccola parolina" (da Diario 19411943 Etty Hillesum Adelphi). Le parole di Etty sono vive oggi più che mai. Sono un invito a credere nell'uomo, nella vita e nella società. Sono uno stimolo a lottare contro l'amarezza e l'odio, solo allora, secondo Etty, avremo il diritto di dire la nostra parola e partecipa-
dal diario personale di Anna Frank (1942-44) a quello recente di Zlata Filippovic (1991-93)* , sono documenti storici e testi di riflessione Il primo ha accompagnato la giovinezza di chi oggi è adulto, il secondo quella di chi oggi è giovane. Diari per registrare gli eventi della vita quotidiana ma anche le speranze delle ragazzine che, nonostante tutto, continuano a costruire il loro futuro, studiando, leggendo, progettando Bambine divenute donne all'improvviso, che hanno trovato un sostegno in due amiche immaginarie Kitty e Mimmy: Anna Frank si rivolge al suo diario come fosse un amica "spero che ti potro' confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno"le scrive. Infatti le racconta i suoi desideri di chiacchierare, di liberta', di amicizia, le sue inquietudini, il girovagare da una camera all'altra, il respirare l'aria dalla fessura di una finestra chiusa, il battito del suo cuore.Sono queste amiche immaginarie a sostenere le fanciulle in quelle situazioni disperate e a far si' che le loro voci immortali testimonino le loro sofferenze e invochino pace. Nelle notti passate in cantina, nell'esplodere delle granate, tra le raffiche dei cecchini, le case in fiamme, gli amici uc-
LUNARFOLLIE cisi, le parole di Zlata urlano contro l'ingiustizia di chi ha distrutto la sua infanzia "Io amavo la mia infanzia e ora una terribile guerra mi sta portando via tutto. Perche?"... chiede Zlata. Noi ovviamente non siamo in grado di rispondere, tutt'al piu' possiamo riflettere e far riflettere A tale scopo puo' giovare la lettura dell'intervento del prof Luciano Corradini che riportiamo. Noi cerchiamo nei loro occhi (dei bambini, ndr) le cose belle che vedranno e quelle che vedono ora, quando coltivano la vita che nasce. Non sanno che noi possiamo anche spegnerla, che qualcuno può spegnere anche noi e che noi possiamo spegnere gli altri. Anche per gioco. Ma poco a poco lo imparano: e scoprono anche in se stessi questa grande e terribile possibilità, anzi, l'inclinazione, la
7 propensione non solo a fare il bene, ma anche a fare il male. Bisogna accompagnarli in questa scoperta. Si chiama educazione morale, non moralistica. Ma è come camminare sull'orlo di un precipizio. Bisogna guardare avanti, non in basso, per non cadere. C'è una caduta che ci fa morire e ce n'è un'altra che ci fa dare la morte. Ci aiuta Socrate, nella sua serenità: quando si deve scegliere, ricevere ingiustizia è meno grave che fare ingiustizia. Chi la riceve, al massimo può perdere le sue cose e perfino l'esistenza terrena. Chi fa ingiustizia, diventa ingiusto e cioè cattivo.Il vero pericolo sta nel diventare cattivi, non nel morire. *Zlata Filipovic e' nata a Sarajevo il 3 dicembre 1980 E' figlia unica di genitori musulmani, ma nella sua famiglia scorre anche sangue croato e serbo.
Ciao a tutti!!! Eccoci al nostro secondo appuntamento con i libri. Questa storia comincia con tre polpette al sugo vomitate nel bagno di casa, dopo un pranzo troppo sostanzioso; vomitate da una ragazza di diciassette anni, apparentemente normale, i cui pensieri sono rivolti alle ultime adidas, ai pantaloni stretti, agli amici in piazza, al fidanzato. Pensieri che verranno presto sostituiti dall’ossessione del cibo, visto come un nemico. E la bilancia scende, sempre di più, mentre lo sguardo della ragazza, sempre più deciso, si scontra con quello di genitori e amici, disperati. Una storia che dura anni, alternati da bulimia e anoressia, da gelidi inverni e fredde estati, la pelle così aderente alle ossa,da non riuscire nemmeno a trattenere il calore; eppure lei si vede sempre grassa, quando ormai è l’ombra di se stessa. Una storia triste, disperata, scandita da grandi abbuffate, rapide corse in bagno, lunghi digiuni, mentre i vecchi amici crescono, realizzano i propri sogni e prendono cattive strade. Una storia molto coinvolgente, incerta, con tante domande a cui la ragazza non sa nemmeno rispondere, insomma, un libro davvero da leggere. Briciole di Alessandra Arachi Stefi 4^D
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Alla redazione Lunarfollie, vi chiedo per favore di pubblicare questa lettera che vuole essere una risposta al problema del ragazzo che, nel numero precedente, ha scritto una lettera anonima, il cui titolo era “diverso ma normale”. Ciao anonimo, chi ti scrive è una ragazza come te del biennio, ho deciso, fra mille dubbi e preoccupazioni, di aiutarti con la mia testimonianza…anche io ammiro i ragazzi che dedicano molte ore a questo giornalino e, soprattutto, la loro forza a voler dire sempre quello che pensano. Io ormai non fingo più con nessuno, le mie amiche sanno della mia identità e, sinceramente, mi voglion ancora più bene di prima. Io capisco il tuo timore a parlarne con i tuoi amici ma non potrai fingere ancora per molto, prima o poi ti accorgerai che il difficile non è parlarne alle altre persone e che tenersi un peso così grosso dentro fa ancora più male. Sai cosa penso? Che è meglio essere “diversi” come siamo io e te (e tutti gli omosessuali) che esser gente che fa finta di vivere, persone che giocano con i sentimenti degli altri… . La gente parla sempre, vengono dette delle stupidaggini…ma ricordati che non è un problema come sei o che sei…il problema è che gli altri hanno paura, di cosa?…di chi non
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rispetta i cosiddetti “canoni”, di chi si nasconde dietro una faccia da “normale”. Io ho scritto questa lettera anonimamente, non per nascondermi ma perché voglio che le altre persone vengano a sapere della mia identità da me…e non da un pettegolezzo di corridoio. Essere omosessuali è qualcosa che viene da dentro ma anche una scelta di vita…comunque ci vuole coraggio per vivere una vita così. Io ho deciso di viverla fino in fondo e tu?…che hai deciso? … Io ci provo…ho davanti a me qualcosa di stupendo e che probabilmente non potrò MAI più provare… Vieni anche tu a vivere questa incredibile emozione…!!! P.S. qualcuno mi ha detto. “le scelte non sono mai giuste o sbagliate, sono scelte” Una ragazza del biennio che ha voglia di vivere…
PADRI E MAESTRI Ci avete consegnato una vita comoda, un benessere assurdo e narcotizzante, ci volete eterni bambini come il Peter Pan della favola. Abbiamo imparato ad essere anfibi perché costretti a muoverci su ogni tipo di terreno senza farci troppo trafiggere dalle tante difficoltà della vita. Ci avete costretto alla invisibilità o almeno alla penombra uccidendo progressivamente i nostri sogni e così siamo diventati progressivamente dei camaleonti che accettano tutto, non contestano molto (del resto non ne vale la pena) ma che in compenso fanno quello che vogliono. Ci definite in mille modi: timidi e disincantati, globali ed eclettici, mobili e leggeri, adattabili e indifferenti e poi menefreghisti, insensibili, mammoni… Tutte vostre invenzioni. In realtà siamo pieni di paure: paura di un futuro sempre più incerto, paura di un ambiente sempre più inquinato, paura della guerra sempre più minacciata, paura del terrorismo, della malattia, della noia, del vuoto. Ci sentiamo pieni di paura e soli, soli nonostante il moltiplicarsi degli psicologi e degli orientatori e riorientatori. Cosa chiediamo? Chiediamo dei padri e dei maestri. Dei padri perché senza l’incontro con l’alterità non è possibile crescere da uomini liberi e responsabili. Dei maestri perché senza una profonda cultura connotata dalla sapienzialità non è possibile affrontare la complessità e la globalizzazione. Giuma
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Gennaio 2003, si spegne nella sua Torino, a 81 anni dopo una lunga malattia, Giovanni Agnelli, magnate dirigente del gruppo Fiat. Ultimo vero principe italiano, degno rappresentante del meglio che la nostra penisola poteva e può offrire. Charme, successo, rispetto, ricchezza, fama, amore dei valori, intelligenza, astuzia, capacità, perspicacia e costanza: sono solo alcune caratteristiche di un uomo che lascia certamente un grande vuoto testimoniato dall’incredibile presenza di persone fino a notte inoltrata nella camera ardente preparata nel Lingotto, sede storica della Fiat. Il gruppo finanziario Fiat, che comprende un giro d’affari e partecipazioni finanziarie per svariati miliardi di euro passa nelle mani del fratello Gianni. Tante parole sono state dette a proposito di quest’uomo, che amò la Fiat tanto da non abbandonarla nemmeno nei periodi di maggior crisi, quando sarebbe bastato un colpo di mano per liberarsene e gestire il resto del gruppo finanziario. Mai l’avrebbe fatto, in quanto gestire quell’azienda era una “missione” affidatagli dal nonno, anch’esso di nome Giovanni, suo vero ed unico modello. Sin dalla fondazio-
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ne dello stabilimento, datato 1899, abbiamo assistito ad una grande crescita economica per il nostro paese. Innumerevoli i posti di lavoro creati, è bene ricordarlo in un’epoca politica di dati e statistiche, prospettive di sviluppo che hanno profondamente influenzato il capitalismo moderno e la storia dell’Italia degli ultimi cinquanta sessanta anni. Giovanni Agnelli ben rappresentava il nostro paese all’estero, gestendo il proprio indiscusso potere attraverso una serie di fitte conoscenze soprattutto oltre oceano (storica l’amicizia con i Kennedy), un’agenda sempre piena di appuntamenti, in quanto non disdegnava la vita mondana, ma non solo incarnava quell’eleganza, quella pacatezza e quell’intelligenza che davano lustro alla sua “dinastia” e alla
terra da cui proveniva. Era un grande amante dello sport, proprietario della Ferrari, armatore di barche a vela da competizione, presidente della Juventus alla quale regalò numerosi campioni grazie ai capitali apportati. Fu anche eletto senatore a vita, questo giustifica i funerali di stato celebrati sempre nel capoluogo piemontese. La vita dei “signori” presenta anche alcuni aspetti duri, questo è sicuro, ed ecco che come in casa Savoia “…si comanda uno alla volta…” non da meno fu Giovani Agnelli che mantenne un incarico diretto nella gestione del proprio gruppo fino a poco tempo fa. Lo stress, i problemi di un mercato che non perdona e che, lo sappiamo, nel campo delle autovetture ha creato e tuttora crea guai alla società piemontese, logorarono fisicamente colui che nell’anima era inattaccabile. Tornando ai giorni nostri dobbiamo dire che delle molte voci che sono state chiamate a dare opinione nei confronti di Giovanni Agnelli, grande cordoglio è arrivato da tutti i paesi, inclusa la Città del Vaticano. Tutti i fronti politici hanno espresso il loro dispiacere per chi
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nella gestione dell’impresa ha sempre riservato un posto importante ai sindacati a detta di Sergio Cofferati. Importante, lo abbiamo già detto, è stata la presenza di persone che per ore ed ore hanno atteso il momento di dare un ultimo saluto “all’avvocato” fino alle cinque di mattina e sappiamo che almeno un membro della famiglia ha stretto la mano a tutti loro. La verità è che in quest’Italia dei valori persi, dove tutto è “mediatico”, con i programmi che comprano i sentimenti e li sbattono sotto gli occhi dei telespettatori è più facile scagliarsi contro una figura come Agnelli, invidiarlo, calunniarlo per una fortuna da lui costruita, così come andare a trovarlo in quell’ultima occasione solo per curiosità e per dire “io c’ero”. È un vero peccato, perché il dolore della famiglia per la perdita di un parente è forte e forse dovrebbe rimanere una questione privata, da vivere intorno alle persone che lo hanno amato e non trasformarsi in un evento di massa. Ma purtroppo siamo sempre in Italia, terra di tutti e di nessuno, dove non si guarda in faccia più a nessuno. Parole forti, lo riconosco, ma sinceramente voto a favore di chi, riconoscendo il bene fatto da quest’uomo al nostro paese, ha deciso di ricordarlo in silenzio, con quel vero rispetto che tante parole mal rappresentano. Arrivederci avvocato Agnelli, arrivederci ultimo vero principe d’ Italia. Fabio Franzoni
LE MIE SCUSE ALL’AMORE Cercherò tra le sfumature dell'anima, Quel frammento ultimo di poesia Che in eterno sublimi questo canto! Fragile, tenera passione, Unica! Singolare esperienza. Curva, su di te bene prezioso, Gemma splendente, ti proteggerò! Amerò il sogno, per tutti coloro che più non sognano. Amerò il bene, per tutti coloro che non lo praticano. Amerò per tutti coloro che amor non hanno. Amerò per le speranze che rinasceranno. Amerò per tutti coloro che non lo conoscono. Amerò per coloro che hanno abusato. Amerò per coloro che l’hanno denigrato. Amerò per quelli che, Amando… amando, Hanno il difficile compito affidato. Piegata per necessità, Gravata da molte convenzioni Cerco sostegno e patria Nelle mie profondità nascoste. Per tutto ciò chiedo e faccio, Le mie scuse all’amore!
SPERANZA Tutto sembra silenzioso, ma ad un tratto, si sente il rumore della guerra che devasta ogni cosa tranne il suo peggior nemico: una minuscola foglia di nome speranza, che toglie il desiderio della morte e porta la pace.
RIFLUSSI D’AMORE Sono sorpreso per quanto mi pensi confuso nelle oscure ombre dell'anima il sentimento di una dolce follia sognata e repressa da un'eternità echeggia nelle viscere del tempo e implora libertà Sapori di fiele confusi con la tua bellezza rilassano e addolciscono come miele di cocco Parole, effusioni e carezze rubate da un antico amore per un'altra realtà diffondono freddi brividi di vita sofferta Mi meraviglia come mi hai fatto uscire dal tempo sospeso nella mente ho capito quanto ho bisogno di te e come sia bello amare una persona
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Pubblichiamo, con qualche ritardo, le lettere di quattro ragazzi, con le loro attese per il 2003! A cura di Francesca 3^E Caro 2003, Cosa vorrei? Cosa mi riserva il nuovo anno? In quest'anno appena passato cosa è accaduto? Ringraziamo il 2002 o speriamo che non vi sia più un anno simile? Guerre, omicidi, violenze, ma anche tante nuove opportunità. Cosa desideriamo noi ragazzi per l'anno che si avvicina? Per prima cosa tante gioie personali come la felicità, un vero amore, i 18 anni (con tutti i suoi vantaggi!), la promozione,… E poi, resta ancora la speranza della pace nel mondo e della fine di tutte le guerre e dell'egoismo. Un cambiamento dentro di noi, una maturità interiore che ci permetta di scoprire i veri valori: la solidarietà e l'aiuto reciproco, e soprattutto il rispetto e l'amore per il prossimo. Come in ogni nuovo inizio la speranza di poter migliorare è l’ultima a morire. Sperando di non fermarci a sperare, ringraziamo il 2002 e ci auguriamo un 2003 migliore.
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Caro 2003 ti scrivo… Se quest’anno non ti fossi ricordato compio 18 anni… sembra banale ma per me è abbastanza importante…la patente,le serate fino a notte fonda,le responsabilità di una adulta ma in parte ancora bambina!E’ un traguardo importante…magari mi illudo che tutto cambierà e invece non cambierà nulla, però ci spero ugualmente..Nel 2003 cerco la felicità,che quest’anno ho avuto solo in parte…Spero che sia un anno pieno di cose belle; di felicità,di serenità e di salute per tutti.Vorrei trovare anche un ragazzo che mi voglia bene,che mi capisca e che sia dolce e gentile, e soprattutto che non mi TRADISCA non solo fisicamente ma anche nella sua sincerità. Ti aspetto con ansia ILA Caro 2003, spero che rispetto al 2002 tu possa essere un anno migliore. In quest’anno in cui il mondo è sconvolto dalle guerre e i po-
veri diventano sempre più tanti, l’uomo dovrebbe capire quali sono i veri valori su cui è fondato il mondo: non il materialismo, che nella nostra società moderna fa da padrone, ma l’amore e la solidarietà verso il prossimo.Per il 2003 vorrei innanzitutto andare bene a scuola assolvendo ogni mio impegno. Vorrei poi divertirmi di più con i miei amici e conoscere gente nuova.Spero che nessun disgrazia o nessun disastro, naturale o artificiale, coinvolga me, la mia famiglia o le persone che conosco e in generale nessuno e che della mia classe non venga bocciato nessuno(questo comunque rientra nelle catastrofi artificiali). Il mondo può cambiare, il mondo deve cambiare! Se ogni uomo si impegna per renderlo migliore. Per un anno migliore! Caro 2003, col tuo arrivo ho intenzione di essere più buona… ATTENZIONE: buona non significa stupida!!! Prima di dedicarmi a opere di bontà varie, infatti, voglio riuscire a vendicarmi con tutte quelle persone che mi hanno fatto soffrire… e sono abbastanza numerose Inoltre v o r r e i trovare una persona
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dolce, gentile e comprensiva con cui poter vivere momenti intensi, felici e dolci. Sperando che qualcosa cambi e che non resti tutto uguale non mi resta altro che aspettare il tuo arrivo.
Lara Caro 2003, avrei da chiederle 2-3 cosuccie da poco, dei personali desideri che vorrei che si realizzassero, col suo permesso. Premetto che il sig.2002 è stato veramente esauriente. Tutti i miei sogni sono diventati realtà! E non è x niente poco!!!! Innanzi tutto vorrei che il mondo intero la smettesse di avere falsi ideali e valori completamente mascherati dall’egoismo.Il mondo intero??? Noooo. Noi per primi!!!! Perché siamo noi i primi a dimenticarci che milioni di persone muoiono x colpa nostra. E i nostri ideali? La moda, la bellezza, i soldi ! Come premettevo è proprio una cosuccia da nulla!!!! Bisogna solo entrare e rovistare nella testa di milioni di persone. A parte gli scherzi : ormai siamo indifferenti alle cose peggiori come la morte e la violenza. Non si può davvero continuare così: Il mio impegno, è quindi quello di essere attenta verso le persone che cercano aiuto. Ci proverò seriamente. Lei intanto si impegni a convincere altre persone!!!! Spero mi possa aiutare!!!!! La aspetto. Saluti e baci by ==1000==
Credere nella pace? C’è chi come Ernesto Olivero dice: “Credo nella pace perché ho visto la guerra”. Io personalmente non l’ho mai vista, semmai ho cercato di immaginarla, dopo aver ascoltato i racconti di mio nonno che andava fiero di aver combattuto per la libertà, per la libertà di uno stato dove la democrazia dovrebbe essere ai primi posti. L’ho immaginata guardando gli occhi sperduti dei bambini che vengono ripresi durante i documentari trasmessi ogni tanto. I loro occhi ipnotizzano, parlano, domandano forse il perché… La risposta è semplice, ma è troppo difficile spiegarla ad un bambino, è complicato spiegare che lui, i suoi fratelli e la sua famiglia muoiono come mosche per colpa di un sistema dove le uniche cose che contano sono il denaro e il potere. Come spiegare a un bambino cosa sia il potere… Quel potere che ti permette di fare qualsiasi cosa, che ti permette di lanciare confetti chiamati bombe e missili su un paese provocando morte e distruzione, che ti permette di stabilire chi eliminare e chi tenere stretto perché forse un giorno tornerà utile. Quel potere che ti permette di tener in pugno migliaia di persone che attendono un cambia-
mento, ma il potente ha i suoi tempi! E prima di pensare alla povera gente deve fare i suoi comodi, standosene seduto sulla sua poltrona e dividendo le sorti del mondo con una specie di telecomando: basta un dito, un click e…boom! Confetti sull’Afghanistan, confetti in Kosovo, confetti in Iran e prossimamente anche in Iraq. Forse dovrei dire al bambino: “C’era una volta un lupo cattivo che voleva tutto per sé e se non riusciva ad ottenere una cosa con le buone, la otteneva con le cattive, facendo soffrire molti individui”. Brutta fiaba? Meglio cambiarla? In fondo è la realtà volenti o nolenti, non si può nascondere è davanti agli occhi di tutti, proprio tutti anche dei più piccoli, quelli che forse avrebbero bisogno di più risposte alle loro domande. Forse avrei dovuto finire con: “Il lupo cattivo alla fine diventò buono e vissero tutti felici e contenti…”. Sì, avrei potuto ma allora il bambino avrebbe potuto chiedermi perché allora lui e la sua famiglia non vivono felici?? Sarebbe da ipocriti concludere così, anche perché tutti sappiamo come vanno le cose, il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Non voglio aggiungere un’altra goccia di ipocrisia in un oceano già colmo. S. K.
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Si ricorda che i messaggi, essendo una comunicazione interpersonale, vanno in qualche modo firmati. Non verranno pertanto pubblicati messaggi anonimi. Inoltre si prega tutti di evitare offese alle persone o linguaggi incivili. Questo messaggio è per quel ragazzo del biennio che ha “dichiarato” la sua vera sessualità nell’articolo “Diverso ma normale”. Siamo tre ragazze di 3 D: volevamo dirti che ti siamo vicine! Non riusciamo a capire il modo di ragionare/ il comportamento dei tuoi compagni (ancora ancora quello dei tuoi genitori, ma il loro proprio no!) Dei veri amici non si comporterebbero così!!! Non nascondere quello che sei veramente: chi ti ama capirà, gli altri… lasciali sbattere 3 ragazze di 3 D PER CECA 2 N Ciao bellissima (non tanto) pensavi ti avrei risparmiato una tolaccia sul giornalino?! E’ ora di dire a tutti che fai
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parte del club delle giovani marmotte… non ti devi vergognare! Ti voglio bene fes… un bacio dalla tua amica Stordita di Bagnolo PER LAURA DI 4 C Per me puoi tirartela quanto vuoi, sarò sempre li a raccoglierla. TVS By S.B. CIAO A TUTTI …siamo due ragazze prese fes da due tipi di 4 H: Beppe e Ale (crediamo) e volevamo dirgli che sono belli fes!!!… continuate così… W la 4 H. Ciao ciao. By noi due P ER ANDR EA R OS S I (TARE) Lo sai ke sax (Diego) ha un cugino stra-figo!! Ciao bello!!! Tvsb.. by la migliore amica di Sax PER ALICE SALVI 2 F Ciao amore mio, rieccomi con un nuovo messaggio sul giornalino! In verità, di cose da dirti non ce ne sono molte, o meglio, in questo momento voglio dirtene una sola: ti amo da morire!!! Grazie amore mio, grazie per come mi ami, ma soprattutto grazie di starmi vicino in questo momento molto difficile. Tuo per sempre. Alby
PER ENRICA E ROSSANA 2C Ehilà, belle… come va? A me così, così perché quella persona non mi ha ancora detto cosa vuol fare! Fortunate voi che avete i vostri boyfriend e potete fargli le coccole quando volete! Va beh, ora dobbiamo smettere di continuare a ridere se no Bosio, Salvatori, Cadeo fuori!!! Un bacione dal vostro bo (W Crosta) Diego PER LE BEBE DI 1 A Sto guardando la pioggia che cade imperterrita e penso alle lacrime che verserei se vi perdessi… Sil, Jenny, Regg, Lu, e Vale. Grazie di esistere. By la vostra Beba Sam PER MATTIA 1 C Vuoi un consiglio? Dikiarati! Se continui a pedinarla lei non si accorgerà mai del tuo amore. Dille semplicemente quello ke provi x lei altrimenti stai sprecando tempo inutilmente. P.S. Quando ti dikiarerai togliti gli occhiali ke stai meglio… By un’amica speciale PER ELENA B 3 A Ciao Bersi (o ti devo chiamare ermellina dal capo bianco) mi ha detto il griginodi dirti che è molto deluso ma ti vuole bene lo stesso. TVTB By Piuma bianca 4ever
14 PER CHIARA 2 C Ho sognato di essere in un mare chimato “mar della vita”, e ke ero sommerso dale sue onde; pensavo di morire da un momento all’altro, ma all’improvviso è arrivata, da non so dove, una sirena che mi ha preso tra le sue braccia e mi ha portato in un posto magico e fatato; mentre ero sul posto vidi questa sirena che si avvicinava a me, ogni suo movimento era come se fosse comandato dalla dea dell’amore e la sua voce era angelica come una dolce melodia suonata dalle mani dell’amore; mi ricordo ke era tramonto quando mi ha detto: “niente e nessuno ti farà più del male finchè ci sarò io a proteggerti”. Dopo di ciò mi sono svegliato e, mentre pensavo ancora a questo sogno, mi sono ritrovato in mano una tua foto! E’ stato un sogno o forse realtà? TVTBFX Diego PER PATRICK Ho detto a un angelo di vegliare su di te ma dopo poco è tornato dicendomi: come fa un angelo a vegliare su un altro angelo?!? Una tua ammiratrice PER IRVIN 4 F Ti vedo tutti i giorni e ogni volta diventi più bello! Sei stupendo, non cambiare mai! TVTB Elix PER SIMONE 1 G Ciao Mone! Ma vuoi rimanere in 1° fino a 20 anni? Studia, studia e studia!!! altrimenti te la facciamo venire noi la voglia. TVB Pamy e Picca 1 L
LUNARFOLLIE PER XXX 87 Ok, incontriamoci, però devi dirmi di che classe sei e come ti chiami… e magari se sei carina possiamo combinare qlcs.. Ke ne dici? Fatti sentire By Christian 2 A PER LA ARRIG Ciao stordita! E’ inutile che te la tiri tanto il Feddo non viene con te (skerzo). TVBF by Miky A NICO,CLOE, PISY E ROBY 4^B Ricordatevi di fare sempre le brave perché c’è qualcuno che vi vuole tanto bene… anke se a volte rompete!!!… Bacini vvb Laura
PER TUTTA LA SCUOLA Siamo quelli di 3 N (siamo quelli in classe con Staffoni), ma è possibile che nessuno abbia niente da dirci? X esempio come facciamo a sopportare Statto. Comunque vi salutiamo tutti.. Manue P., Claudia B., Selene P., Sara M., Valeria R., Francesca A., Michela P., Mary A., Ivan B., Laura B. ,Tania M., Elisa M. PER MIKI Siamo stufe di te e di sentirti dire che Staffoni è bellissimo! Piantala! Comunque, nonostante le tue cazzate TVBAS Crema e Arrign A TUTTI Cerco disperatamente lavoro, sono un ragazzo bosniaco, un vero play boy adatto al lavoro con i bambini e alla pulizia per la casa. Contattare la 1 A chiedendo di un certo Dacibor Divkovic. PER ENRICO 2 I Non voglio perderti così… Non è giusto!! By lo sai PER ANNA E ROBY 1 G Ciao bellissime… indovinate chi siamo? Siamo quelle due stordite che avete davanti!!! Volevamo solo dirvi ke VVTTTTBF e siamo strafelici di avervi conosciuto. Gio e Cla, Kurt e Peace 4 ever
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Ciao ragazzi!!Tutti pronti a ricominciare all’insegna dei nostri viaggi nel Pianeta della musica?! Pronti, partenza... via! Partiamo allora dai sempre amati e odiati Nick Carter e Justin Timberlake che, per quanto loro dicano di non essere in competizione, scelgono sempre gli stessi periodi per lanciare i singoli..pura coincidenza? You never know. Comunque: il biondino dei Backstreet fa il suo ritorno con “I got you” un pezzo più orecchiabile del precedente,anche se non sembra volersi scostare più di tanto dalle canzoncine mielate tipiche dei BSB.Ne sentirà la mancanza? “Migliore” è invece “Cry me a river” la canzone di Justin, che sta dimostrando di avere veramente molto talento e coraggio, cercando di evolversi e facendo delle sue canzoni una miscela fra pop e r&b. Niente male neanche il video,dove Justin se la spassa con una ragazza degna di spodestare “the princess of the pop”mentre un’altra,spaventosamente somigliante a Britney è nella doccia, eh sì la loro relazione sembra non conclusa! Eppure le solite chiacchiere da barbiere farebbero di Fred Durst dei Limp Bizkit il nuovo compagno della giovane star. Intanto il nostro N’Sync intervistato dalla rivista Rolling Stone dice di amarla ancora... ma che cos’è? La storia infinita?!
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E ora grande notizia per i fan di Laura Pausini! La Lauretta Nazionale è tornata ma con una grande novità: nel suo nuovo album la potrete sentir eseguire i suoi pezzi in inglese!Proprio così: la cantante nostrana ha deciso di buttarsi e tentare di conquistare il difficile mercato musicale statunitense dove l’album “From the inside” è già da molto tempo nei negozi di dischi.Ce la farà la nostra eroina a salire la vetta della classifica internazionale?Noi glielo auguriamo,consapevoli che dietro la lavorazione di questi pezzi,tra i quali il nuovo singolo Surrender, si nascondono nomi famosi che hanno prodotto, tra gli altri, Madonna e Santana.. vi sembra poco? Ad aumentare la tristezza delle nostre giornate di febbraio, colme di verifiche, ritorna anche Kelly Rowland con “Stole” un pezzo struggente e molto dolce che sembra voler smentire che la massima ambizione delle componenti delle Destinity’s Child fosse duettare con dei rapper..Infatti dopo la favolosa “Dilemma” di
Nelly &Kelly anche Beyonce ha voluto provare l’emozione di una canzone in collaborazione con il suo boyfriend, il rapper Jay-Z che è stato di recente in concerto a Milano..che dire?!Il fascino del bad -boy col pi s ce ancora?! Dopo aver viaggiato for a “Thousand Miles” anche Vanessa Carlton vuole dare il suo contributo ad aumentare la malinconia con il suo nuovo singolo “Pretty Baby”.La cantante,candidata ai prossimi Grammy, insieme ad altri nomi prestigiosi della musica, terrà un concerto in onore del baronetto Elton John... E a proposito di Grammy:chi sarà il vero trionfatore degli Oscar della musica? Per il momento non si sa,dovremo aspettare il 23 febbraio ma non potevamo sicuramente lasciarci sfuggire le nomination: intanto vi diciamo che hanno ottenuto cinque candidature a testa il veterano Bruce Springsteen, Eminem, e la neo stella Norah Jones,che ha spodestato proprio il rapper di Detroit dalle classifiche americane .Infine cinque nomination anche per le emergenti Avril Lavigne e Ashanti.Con loro ci saranno anche Sheryl Crow e Nelly . Quest’ultimo è in lizza con altri grandi della musica nella categoria miglior album.Per la miglior canzone oltre a Springsteen con
16 Where were you (when the world stop turning), ci sono anche Complicated di Avril Lavigne, Don’t know why di Nora Jones e A thousand Miles di Vanessa Carlton. Ora veniamo all’argomento “clou” di questo aticolo: il concerto di Luciano Ligabue tenutosi il 28 Gennaio al Palafiera. Noi ci siamo state, e nonostante tutti gli spintoni che ci siamo prese, ne è assolutamente valsa la pena! Il Liga ha dato il meglio di sè, tra canzoni più movimentate e romantiche ballate è riuscito ancora una volta a farci emozionare. Ha esordito con il pezzo “Sono nato per me” e ha concluso con la ormai leggendaria “Urlando contro il cielo” cantata a gran voce da tutto il pubblico. L’uni ca pecca da noi riscontrata è stato il remixaggio di “Piccola stella senza cielo”, diciamo che preferivamo la versione originale. Il rocker ha poi incitato il pubblico a non uniformarsi ad una sola categoria, ma a tornare a casa ognuno con la propria faccia e la propria identità. Per non farci etichettare semplicemente come “I giovani”... perchè non siamo solo questo! Che altro dirvi? Anche questa volta Ligabue si è superato, non possimo fare altro che aspettare con trepidazione il prossimo tour. Anche questa volta la consueta gitarella nel pianeta della musica si è conclusa...alla prossima volta! Sara e Anna 4I
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Sul volto di George Bush si leggono l’angoscia e il dolore. «E’ un giorno terribile - dichiara - è un grave lutto nazionale. Il Columbia è perduto, non ci sono sopravvissuti. Il suo equipaggio, uomini e donne, si era assunto un enorme rischio nel nome dell’umanità. E’ facile sottovalutare il pericolo dell’esplorazione dello spazio». «Ma i sette astronauti del Columbia hanno affrontato il pericolo sapendo di avere una eroica missione nella vita». Sono le 14, da un’ora il presidente è rientrato alla Casa Bianca da Camp David. Bush si rivolge daccapo alle famiglie: «Non siete sole, oggi tutta l’America piange con voi». E fa la stessa promessa pronunciata da un altro presidente, Ronald Reagan, il giorno dell’esplosione del Challenger, il 28 gennaio dell’86: «La causa per cui i vostri cari sono morti non sarà abbandonata, il viaggio nello spazio continuerà. L’umanità proseguirà nelle tenebre al di là del nostro mondo, nell’aspirazione della scoperta e della conoscenza». Cita il profeta Isaia, il presidente che ha come lettura preferita la Bibbia: «Oggi assistiamo alla distruzione e alla tragedia. Ma solleviamo gli occhi, e guardiamo al cielo. Chi ha creato tutto questo? Lo stesso creatore che ha dato un nome alle stelle conosce i nomi delle sette anime che rimpiangiamo. Grazie alla sua potenza, non una verrà dimenticata». La notizia della catastrofe, la
terza nella storia delle esplorazioni spaziali americane dopo quella del Challenger e quella dell’Apollo 1 nel ’67, colpisce il mondo intero che si domanda quale utilità possano ancora avere le esplorazioni spaziali. Le tre tragedie sono avvenute tutte a inizio d’anno, a fine gennaio o principio febbraio, una sorta di maledizione. Il presidente, che si rivolge agli americani in tono sobrio, con la voce bassa, ordina che la bandiera della Casa Bianca sventoli a mezz’asta Poi tutte le bandiere a stelle e strisce d’America si abbassano a lutto. E’ un omaggio ai caduti, non una resa. Dopo la catastrofe del Challenger, ci vollero due anni e mezzo perché la Nasa riprendesse i voli. Bush non intende aspettare così a lungo: «Il viaggio continua», promette al Paese. Il programma spaziale, inoltre, è decisivo per la costruzione dello «scudo» con cui si propone di proteggere l’America da eventuali attacchi missilistici. Il presidente sollecita alla Nasa una rapida conclusione delle inchieste, drastiche misure. Bush è un presidente contestato, ma anche i critici ammettono che nelle crisi dia il meglio di sè stesso. Vogliamo crederlo anche noi e quindi rilanciare la speranza che il più potente uomo della terra, magari anche leggendo questo nuovo “segno”, abbia il coraggio di ordinare quello che tutti vogliamo da lui: la pace.
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Temperature artiche, casette dipinte color rosso porpora, in contrasto con il paesaggio ricoperto di neve, ragazzi e ragazze dagli occhi di ghiaccio. Questo è quello che Giuliano ed io immaginavamo come “Svezia”, durante il lungo viaggio da Milano a Luleå; in effetti, le nostre previsioni erano quasi del tutto esatte! Arrivati all’aeroporto di Luleå, stanchi e affamati dopo diverse ore di volo, incontriamo per la prima volta le nostre famiglie ospitanti; dopo una serie di sguardi, che evidenziavano l’enorme punto interrogativo che sovrastava il capo dei due ragazzi italiani in Svezia, ecco le presentazioni. Un po’ d’emozione e poi tutti diretti a Piteå. Durante il tragitto in auto, iniziavamo a conoscere il paese, per noi ancora avvolto da un’ombra di mistero: strade quasi del tutto deserte, forse perché completamente ghiacciate e un’enorme foresta di conifere coperta di neve, che creava un surreale ma piacevole effetto ovattato. Dopo la prima cena in famiglia, conosciamo i nostri compagni d’avventura, provenienti da Germania, Austria e Inghilterra e ovviamente numerosi studenti svedesi. La serata si conclude fra palle di neve e slittino. La mattina seguente, dopo una ricca colazione, assistiamo alla tradizionale processione di Santa Lucia nella chiesa di Hortlax, animata da
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numerosi canti e illuminata da candele; in seguito prendiamo parte ad una piccola festa per tutti i membri del progetto, avendo anche l’occasione di assaggiare il “glogg”, una bevanda tipica. Continua la nostra giornata nella attrezzata scuola di Hortlax, dove lavoriamo insieme a progetto, pranziamo alla mensa scolastica assaggiando il “palt”, visitiamo la scuola diventando, fra gli innumerevoli sguardi degli studenti, l’attrazione più importante del paesino. Tutti insieme la sera pernottiamo in una sorta di ostello nella foresta, situato vicino ad una pista per il pattinaggio sul ghiaccio, a Hifton. Serata molto divertente anche per noi italiani, quasi totalmente incapaci di muoverci su un terreno così scivoloso! Il Sabato, “giorno libero” dedicato a noi stranieri e alle rispettive famiglie ospitanti, trascorre nel piccolo centro cittadino fra shopping e souvenir. Svegli e pimpanti, la mattina seguente indossiamo il nostro costume da bagno e ci dirigiamo al parco acquatico di Piteå dove, fra scivoli, saune e massaggi, ci rilassiamo nel corpo e nella mente. Successivamente assistiamo alla proiezione di un film in tre dimensioni, molto suggestivo. Lunedì 16 Dicembre, l’ultimo giorno a Piteå: la mattina trascorre a scuola, fra progetto e lezioni. La sera ci aspetta una sorpresa molto particolare: una gita in slitta attraverso la fore-
sta. Senza dubbio molto emozionante anche se, per un’incomprensibile ragione, gli indigeni del posto non soffrivano nemmeno un po’ a causa della temperatura (di quasi 30°gradi sotto lo zero), mentre noi poveri italiani, abituati al mite clima mediterraneo, avevamo perso totalmente la sensibilità delle estremità del corpo, anzi diciamo pure di tutto il corpo. Sopravvissuti al congelamento, la mattina seguente torniamo all’aeroporto di Luleå: prossima tappa Stoccolma. Guardiamo con un po’ di tristezza il piccolo paesino svedese allontanarsi attraverso il finestrino dell’aereo, comunque entusiasti per la prossima meta. Arriviamo a Stoccolma verso mezzogiorno e, dopo esserci sistemati in albergo, comincia il tour per la città. Questa giornata è dedicata alla visita di centri commerciali, negozi e strade colme di colori e profumi del Nord, lasciando monumenti e storia a domani. Le giornate, trascorrono in fretta. Dopo il breve soggiorno lasciamo già con molta malinconia la Svezia, paese molto freddo all’esterno ma caldo nell’ospitalità e nell’animo della gente, che ci ha regalato un’esperienza importante, che speriamo di poter ripetere in compagnia di tutta la nostra classe.
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Riassunto delle puntate precedenti: Durante una festa tra amici, mi accorsi di un particolare feeling tra il mio ragazzo e la sua ex. Alla fine della serata scoprii che aveva una relazione; così decisi che mi sarei vendicata. Casualmente incontrai un amico d'infanzia e quella stessa sera uscimmo. Inaspettatamente lui mi baciò ed io provai strane sensazioni… IV Sergio mi prese la mano e mi azzittì dandomi un bacio così passionale e, nello stesso tempo, così dolce che tutti i miei problemi sembravano essere svaniti nel nulla… Non avrei mai creduto che qualcuno ci sarebbe riuscito! Decisi di andare in camera mia a mettermi qualcosa di più comodo e a rinfrescarmi un pò, visto che il rossore avvampava sulle mie gote. Mentre ero in bagno mi specchiai che ero proprio in una situazione strana: ero partita con l'intento di vendicarmi di Nico ed ora mi trovavo a voler di più da quella amicizia che avevo con Ser-
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gio. Avrei voluto che i nostri baci non sarebbero mai finiti, che i nostri corpi si sarebbero sfiorati l'uno con l'altro. E proprio nel momento in cui il mio desiderio era all'apice, lo trovai seduto sul mio letto che mi aspettava. Poi con voce tremante mi disse: - Vieni a sederti vicino a me… Gli feci un sorriso e prima di sedermi accesi lo stereo e misi il cd che mi aveva regalato lui prima che partisse e…lui si alzò per ballare con me. Ora che eravamo così vicini, l'attrazione che provavamo l'uno per l'altra era talmente forte che ormai era troppo tardi per poterla placare. Mi guardò per l'ennesima volta, fisso nei miei occhi e mi diede un altro lungo bacio… avrei voluto che non finisse mai! Ci sdraiammo sul letto a coccolarci e le coccole diventarono man mano sempre più audaci. La mattina seguente, quando mi svegliai, per un attimo mi sem-
brò di aver vissuto solo un bellissimo sogno. Ero sola nel mio letto quando Sergio entrò in camera portando tra le mani in vassoio con la colazione. Stranamente non mi sentivo in colpa verso Nico, o meglio, non ci pensavo proprio a lui. Ad un certo punto suonò il campanello della porta. Pensai subito che fosse un'amica a cui avevo dato appuntamento per quella mattina; così andai ad aprire la porta senza guardare e dal sogno in cui mi trovavo mi sembrò di entrare in un incubo. Di fronte a me c'era Nico che era venuto per cercare di farsi perdonare. In quel momento avrei voluto che Sergio sparisse, invece "apparve" dietro di me per vedere chi aveva suonato. Nico diventò rosso dalla rabbia, ma con molta calma esclamò: - Ho capito tutto! Non mi servono spiegazioni… E se ne andò via correndo. Io istintivamente lo seguii per cercare di spiegargli quando… mi inciampai in un filo e il regista interruppe la scena. Il film sarebbe stato finito di girare il giorno seguente. Questa era l'ultima puntata della nostra storia. Speriamo, con tutto il nostro cuore, che vi sia piaciuta e che vi abbia appassionato tanto quanto noi a scriverla. Vi ringraziamo e vi mandiamo un grosso saluto. Baci, baci Baby & Vale
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ARIETE: Inizi il mese in forma splendente! Sembra che tutti siano ai tuoi piedi, impossibile resistere al tuo fascino! Se sei single, incontri importantissimi in vista. Se ti piace qualcuno è ora di farsi avanti, le stelle son con te. Segno compatibile: Vergine Film: Prendimi l’anima TORO: La sensazione di chiusura verso gli altri si fa sentire. Forse sei troppo preso dagli impegni scolastici. Attento però a non trascurare troppo il tuo partner. Segno compatibile: Gemelli Film: Il signore degli anelli 2 GEMELLI: S. Valentino è alle porte… passerai una serata indimenticabile con la persona amata! Sei single? Non disperare, qualcuno sta aspettando il momento giusto per farsi avanti e credimi potrebbe piacerti. Segno compatibile: Pesci Film: Mr Deeds CANCRO: Un po’ di tensione tra i banchi di scuola! Tranquillo tutto si risolverà verso la fine del mese. Piuttosto cerca di concentrati nella vita di coppia. Segno compatibile: Capricorno Film: L’appartamento spagnolo LEONE: Finalmente si muove qualcosa!!! Riprendono tono i rapporti amorosi, anche se non
mancheranno discussioni accese. L’importante è non tirare troppo la corda con il partner. Segno compatibile: Ariete Film: Prova a prendermi VERGINE: Dovresti aver capito che con la tua aggressività non concludi nulla! Concediti un momento di relax, ti aiuterebbe sia in amore che in amicizia. Segno compatibile: Cancro Film: Gangs of New York BILANCIA: Questo è il tuo mese fortunato!!! Divertimento e sintonia con chi ti circonda! Molto positivi i nuovi incontri con persone diverse dal solito. Segno compatibile: Scorpione Film: White oleander SCORPIONE: Instabilità d’umore e alti e bassi in amore. Controllati o rischi di litigare con gli amici più cari. A scuola buoni i voti e i rapporti con i professori. Segno compatibile: Acquario Film: Due settimane per innamorarsi
SAGITTARIO: Si sciolgono le incomprensioni e ti senti sollevato. L’energia è in crescita e fai meno fatica aportare avanti gli impegni. La vita amorosa è statica: che tu sia sola o in coppia, il momento è ottimo per fare il punto. Segno compatibile: Toro Film: Il mio grosso grasso matrimonio greco CAPRICORNO: Ti senti nervoso e sei pronto ad arrabbiarti e a prendertela con tutti. Le relazioni con le persone che ami saranno un po’ turbolente ma nulla di preoccupante. Segno compatibile: Leone Film: Moonlight mile ACQUARIO: Mese ricco di emozioni forti grazie a giornate elettrizzanti. Avrai pane per i tuoi denti e saprai essere all’altezza delle novità. Segno compatibile: Sagittario Film: About Schimdt PESCI: Da un po’ di tempo le cose stanno andando piuttosto bene soprattutto nella vita sentimentale. Non preoccuparti quindi di alcuni dubbi! È tutto passeggero. Segno compatibile: Bilancia Film: Harry Potter A cura di SARA
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L’età contemporanea ha visto la nascita dei grandi documenti internazionali sui diritti umani, in particolare la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”, approvata il 10 dicembre 1948 dalle Nazioni Unite. Oggi tuttavia assistiamo ancora, in ogni angolo della terra, a gravi e diffuse violazioni dei più elementari principi di umanità, in evidente contraddizione con i testi sui diritti ormai sottoscritti da tutti gli Stati del mondo. Ogni giorno sui quotidiani possiamo leggere resoconti di discriminazioni, massacri, torture, sparizioni violente. Permane, dunque, un alto divario tra il piano delle Dichiarazioni e quello della realtà concreta. La strada tracciata dall’affermazione dei diritti propri di ogni persona va comunque affrontata con decisione, perché ad essa sono legate le speranze di una vita sempre più umana per tutti. Il presente testo permette di ripercorrere il lungo e contrastato cammino compiuto dall’umanità per giungere al riconoscimento della dignità di ogni essere umano e dei di-
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ritti che gli sono propri. La novità e la particolare importanza di questo libro consistono nel fatto che le “carte dei diritti” sono messe al centro del lavoro di analisi storica. Si viene così a colmare una lacuna nella didattica della storia, che finora ha sempre accostato solo marginalmente le problematiche connesse al tema dei diritti e al loro progressivo delinearsi nel corso del tempo. Vengono presi in esame in questo libro i più importanti documenti che hanno segnato delle tappe significative nel cammino verso un sempre più elevato livello di civiltà: dal codice di Hammurabi al Decalogo, dalle leggi delle XII Tavole all’editto di Rotari, dalla Magna Carta Libertatum ai documenti della rivoluzione americana, dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino alla Dichiarazione approvata dalle Nazioni Unite nel 1948. Un particolare approfondimento viene poi proposto per i diritti dei bambini e per i diritti delle donne, in conside-
razione del fatto che ancora oggi, in diverse parti del mondo, tali diritti sono calpestati o addirittura non riconosciuti Ognuna delle quattro parti in cui è diviso il testo -età antica, età medioevale, età moderna, età contemporanea- è corredata da alcune verifiche di apprendimento e da proposte di ricerca, che offrono preziosi spunti per la discussione e l’approfondimento. Si tratta di un testo che può risultare particolarmente utile per gli studenti della scuola media superiore, al fine di approfondire, per i vari periodi storici, quegli aspetti che hanno rappresentato dei passi in avanti sulla strada del diritto e della civiltà. Il presente libro è inoltre rivolto a quanti sono interessati ad approfondire le tematiche connesse con il problema dei diritti umani nella loro genesi storica e nella loro realtà attuale Anselmo Palini Le Carte dei diritti Ed. La Scuola 2003
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barzellette
Eccoci di nuovo tutti qua, in queste fredde giornate di febbraio, e nel tempo libero non sappiamo mai cosa fare… ma che ne dite di un bel film al cinema?!? E per qualche consiglio e qualche critica ci siamo qui noi pronte a darvi qualche suggerimento. Tanto per cominciare dopo un anno di grande attesa è uscito nelle sale cinematografiche “Il Signore degli Anelli - Le due Torri”, continua cosi’ la fantastica avventura del nostro hobbit Frodo e dello stregone Gandalf che tra orchi, elfi e gnomi proveranno a portare a termine la loro missione… distruggere l’Anello. Se invece volete farvi quattro risate noi vi consigliamo il nuovo film di Steven Spielberg “Prova a Prendermi” tratto da una storia vera, come protagonista troviamo il biondino dal viso angelico Leonardo di Caprio, il quale ne combinerà di tutti i colori guadagnando milioni di dollari con assegni fasulli, cambiando varie personalità e inseguito dall’agente del FBI interpretato da Tom Hanks.
Un altro bel film che potreste andare a vedere è “L’appartamento spagnolo”, un anno in Spagna in un appartamento con altri ragazzi può cambiare la vita a qualcuno, un film che vi farà venir voglia di vivere un esperienza simile… Abbiamo nominato prima l’angelico Leonardo di Caprio che quest’anno non si accontenta di apparire solo in un film, ma lo troviamo protagonista di “Gangs of New York”, con Martin Scorzese ancora una volta nel ruolo del bel ribelle che rivendicherà la morte del padre. Il giorno di San Valentino è uscito “Due settimane per Innamorarsi” con l’affascinante Hug Grant e Sandra Bullock, un film strappa lacrime per tutti gli innamorati, ma anche per tutti i single che vogliono consolarsi con un film romantico. “White Oleander” è il nuovo film con un cast tutto femminile che parla del legame fra madre e figlia segnato da un dramma famigliare: la madre viene condannato all'ergastolo per l'omicidio del suo compagno con l'infuso del suo fiore preferito… tra lei e la figlia nasce una nuova complicità. Dopo questo breve resoconto vi auguriamo buon divertimento… al prossimo articolo! Ale & Giada
1. Totti all’esame di inglese del Cepu. Il professore: “Mi traduca questa frase: CHE DIO T’ASSISTA”. Totti senza pensarci risponde: “WHAT GOD YOU TAXI DRIVER”. 2. Totti al bar prende un caffè. Il barista gli dice: “Lo beva subito altrimenti perde l’aroma!”. E Totti risponde: “A li mortacci tua che sei de a Lazio!”. 3. Totti va in montagna e legge scritto: qua inizia la neve perenne. E Totti: “Anche a Roma la neve inizia per enne!”. 4. Totti va alla scuola Cepu e il profe gli chiede: “Mi dica il contrario di armare!”. E lui: “In montagna”. 5. Ci sono Totti e un suo amico su un aereo. Il tipo fa: “Francè l’aereo decolla!”. E Totti: “Ma che de colla …è de fero!”. 6. Totti legge il giornale: “128 morti a causa del gas nervino”. Commento: “See, figurate se mò mettono er gas ner vino!”. 7. Totti e Ilary vanno al mare. Totti dice a Ilary: “Amò vatte a fà un bagno!”. E lei risponde: “Non posso ho le mie cose!”. E lui: “Nun te preoccupà che te le guardo io!”. 8. Tommasi dice a Totti: “Lo sai mio fratello sono 3 anni che suona al conservatorio di S.Cecilia!”. “3 anni?… A li mortacci loro… e nun je apre mai nessuno?”. 9. Un tizio fa a Totti: “Ti piace il pesce surgelato?”. Totti lo guarda con un’aria un po’ perplessa e risponde: “No, preferisco la panna sur gelato!”. Grek 5^ B
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CRUCIPUZZLE SCRITTORI Ariosto Calvino
Platone Prevert
Collodi
Saba
Eco
Shakespeare
E
King
Svevo
Leopardi
Tamaro
Levi
Ungaretti
Mann
Vassalli
O
E
R
A
E
P
S
E
K
A
H
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MONDO DELLO SPORT Ahn Ancelotti
Kournikova Moreno
Bah
Pantani
Biagi
Rossi
Caf첫
Schumacher
Chechi
Shevchenko
Collina
Tomba
Compagnoni
Tyson
Giani
Weah
Jordan
Zoff Zonta
Sol.: 6 - 11
R C E A A F S U H C E F V F C O H Z E H N A K B O P
O I H C E H C J O R D A N
L I G A I B U R N C N A L
L N O N E R O M T T E B O
I T T O L E C N A H L M I
N A U S H K R A O T E U Y W R S G N O I I N A K I N O C I V N H A O T E S S O Grek 5^ B
B B I N O N G A P M O C R
LUNARFOLLIE
Ancora una volta la Corte di Cassazione sentenzia, qualcosa che umilia gli educatori e la gente di frontiera, impegnata a far capire ai giovani quanto sia importante il primo NO e la prima decisa posizione rispetto alle maledette assunzioni di droghe e affini.La sentenza dice che acquistare cannabis, per poi farne spinelli da condividere tra compagni di scuola, durante una gita scolastica, non integra il reato di detenzione di droga ai fini di spaccio. Tento, per la millesima volta, di spiegare a chi non vuole capire perché in malafede, quanto sia invece da punire e da bloccare (si vedrà eventualmente in quali modi) coloro che incitano e invitano adolescenti e giovani a provare per la prima volta, soprattutto in un'atmosfera di gita scolastica. Chi vive nelle comunità e conosce le storie di tanti ragazzi sa, che due volte su tre, è iniziata così la rischiosissima avventura della dipendenza. L'adolescenza è un territorio affascinante, misterioso, senza regole e senza precise identità, facile preda di mascalzoni, bulli e approfittatori vari. Inoltre, da tempo (e i magistrati queste cose non possono non saperle), le sostanze stupefacenti sono svariatissime, camuffa-
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te, stranissime e quotidianamente in forte aumento. E' dell'altro ieri il blocco di Shaboo (il crack italiano) a Fiumicino. Ieri i Carabinieri di Verona (città tanto bella quanto a rischio) hanno sequestrato un nuovo tipo di cocaina effervescente. Un tempo il "drogato" era facilmente individuabile. Oggi purtroppo no. Si drogano giovanissimi e adulti, dodicenni e quarantenni, ricchi e poveri, normali e no, tra l'indifferenza di tutti. Spesso la gente che incontro, si congratula con me (!) perché finalmente non si vedono più "tossici" in giro. Purtroppo io c'entro poco, ma di "tossici" in giro ce ne sono tantissimi. Ma poiché non ciondolano come mezzi cadaveri su e giù per i metrò e poiché sempre meno ci vengono a rompere le scatole per chiedere l'elemosina,
siamo tutti convinti che il fenomeno sia in via di estinzione. Niente di più falso. Acquistare droga è facile per tutti. Il mercato è strapieno e straricco di scelte. Si possono acquistare dovunque, purtroppo anche nelle scuole, sostanze tranquillanti, eccitanti, eroina, cocaina, droghe sintetiche, anfetamine, ecstasy, farmaci di svariate composizioni. Smettiamola di pensare che lo spinello sia innocuo e la pasticca sia un'avventuretta da oratorio. Le percentuali di principi attivi e di sostanze strane tali da tramortire e a volte perfino arrecare morte sono purtroppo presenti sempre di più anche nel cosiddetto spinello. Aggiungiamo, poi al tutto, l'alcool, la birra e la musica "a manetta". Può allora, il Magistrato che tutte queste cose le stra sa, giocare al ribasso con formulette giuridiche equivoche, anziché impegnarsi, proprio come magistrato e spero anche come uomo adulto, a stroncare tutto e subito (senza mandare in galera, e cercando altre opportunità rieducative)? Come appendice poi, apprendo da un'Ansa che è entrato in funzione il primo distributore automatico di semenze di canapa. In Italia detti semi sono esclusi dalla nozione legale della cannabis. Solo quando i semi saranno più grandicelli, allora sì…. Anche qui bisogna saper aspettare! Don Antonio Mazzi
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LUNARFOLLIE
Il 10 marzo si terrà a Piacenza il X convegno interregionale delle testate giornalistiche studentesche. E’ prevista la presenza di 80 redazioni e ben 250 giornalisti in erba. Quest’anno si lavorerà su un tema estremamente importante: “Per una redazione di qualità” e si cercherà di valutare l’efficacia oltre che la presenza del giornalismo studentesco nella scuola media superiore e si toccheranno un po’ tutti i temi che il far giornalismo nella scuola presenta, dal come fare un giornale, al cosa trattare, al rapporto con gli studenti e gli insegnanti. Sono ormai 10 anni di vita anche per Lunarfollie e nella nostra redazione sono passati centinaia di studenti che hanno cercato di interpretare la realtà offrendone una puntuale lettura ai compagni. Siamo orgogliosi di questa straordinaria avventura che ancora oggi ci aiuta ad entrare nella vita con maggiore consapevolezza.e criticità capendone i problemi e apprezzandone le opportunità. Vogliamo ringraziare le persone che nella scuola hanno creduto in questa esperienza, l’hanno sostenuta spesso con fatica, ci hanno aiutato a risolvere i problemi che man mano sorgevano. Noi crediamo che la scuola non sia solo lezione e interrogazioni, la scuola è vita, interpretazione della vita e progressiva acquisizione di una cultura critica partecipata. Il giornalismo studentesco ci aiuta in questo perché da voce nel presente al nostro futuro. La Redazione