i poeti della Sponda Magra
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Un grazie speciale per questo progetto va al professore di filosifia Pietro Ernesto Malgarini
Prof.ssa Laura Arrighi
Prof.ssa Maddalena De Ferrari
Prof. Simone Setzi
Porgetto “Rime Lacustri” di
Luca Galli
Fabiana Grittani
Cesare Amodeo
Capitolo 1 - Pietro Ernesto Malgarini
La divina Madrte
Goccia e Creato
Argilla
Andiamo...
D'autunno sul lago
il viaggio
Capitolo 2 - Enrico Brunella
È dentro la pioggia
Dicono le Farfalle
Ho fragole
THE END
Torna sulla riva
Capitolo 3 - Carla Benecchi
Scalpito
Istantanea
Mi prendo
Voce
pag 7
pag 8
pag 9
pag 10
pag 11
pag 12
pag 13
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pag 28
pag 29
La divina madre
sono un bimbo sfigurato da monete passate, sul fuoco del crogiuolo e … cerco l’Augusto imperatore stritolato dal serpente
Il tirso, la tigre, il leone, il tumulto dell’onda che frange sul volto del pallido viso e morso e sorriso, a danza di laridi ingollo d’un fiato e goccia e creato Goccia
Capotolo 1Pietro Ernesto MalgariniArgilla
D’autunno sul Lago
E’ giunto il momento dei quasi pensieri che ardiscono al fuoco, e alle tinte forti
E d’acqua e di luce mi disseto…. nel bicchiere della notte, cristallo di stelle, un poco di luna e bevo e ancora bevo… le ombre di un bacio
Capotolo 1Pietro Ernesto MalgariniDavanti
Capotolo 1Pietro Ernesto MalgariniÈ dentro la pioggia
Dicono che le farfalle siano le anime dei morti davanti al lago nel parco Lenin ad Hanoi si muovevano a centinaia in nuvole leggere su aiuole di piccole zinnie di ogni colore...
Ho fragole
e fiori sbocciati
e le canzoni dei merli
ma una pietra nel cuore schiaccia ogni emozione
i tuoi occhi chiusi
Bianche e lucenti le dita della luna corrono lungo l’orizzonte frangono di polvere scintillante il guscio della notte sotto
addormentato è il giardino di Alice dai labirinti cosmici e simmetrici. E noi tra le braccia e le braccia, Regina di cuori già lontani e inafferrabili seguiamo l’incedere delle stelle didascalico come i titoli di coda, come la sensazione di precipitare per la fine strappata ad una storia... che non potremo più leggere.
torna sulla riva...
ricopriti di foglie lasciati andare ascolta la voce
è sotto di te
è sopra di te lacqua, l'acqua
è l'acqua
siedi sulla riva togliti la polvere -
- lasciati andare sulla corrente
nella corrente
è sotto di te
è sopra di te l'acqua
è dentro di te l'acqua
è acqua.
Scalpito
è dalla criniera smossa un nitrito gettato al passato ho zoccoli umidi passi inzuppati di prato
una corsa fermata sul dirupo e un morso fisso il pensiero di te
Istantanea
Nessuno vedrà
Il volo del gabbiano ferito oltre l'orizzonte di luce Solo l'acqua infinita delle presunte mie certezze ègonfia di cristalli nell'attimo sfuggente che in un battito di ali si consuma
Tutto che avviene tutto sulla pelle il sole e l'ombra anche il profondo amore dai pori transitante
Tutto che accade da un Dove ignoto e da quel Dove in cerchio l'eterno di ogni cosa sa di rotorno al punto
Mi prendo
che nessun'altra ci beva quella che ti abbraccia mi deruba dei brividi che intorno al tuo corpo ho dipinto
Io sono il tuo ciglio di strada Quello che ti sfiora Percepita
Voce
Non saprai mai che porto al tua anima come una luche che rischiara i passi che un po' della tua voce suona nel mio canto
E ancora meravigli nell'attesa che non sa di te Qui dove tutto metafora si fa nulla il tempo clessidra della mia palude insonne
E gia la bruma del nuovo giorno il suo bianco bavaglio smuove
quando non pare un raggio fare d'ogni inizio una cosa solenne