Onstage Magazine luglio 2012

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JUKEBOX

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Musica

CE N’È PER TUTTI I GUSTI

Il Lucca Summer Festival è uno dei festival più apprezzati della nostra penisola, grazie all’eterogenea offerta artistica e alla splendida cornice di Piazza Napoleone. Come da tradizione, anche quest’anno ospiterà grandi nomi della musica italiana e internazionale.

E

07/07 Laura Pausini 14/07 Norah Jones 15/07 Kasabian 18/07 Roger Hodgson 20/07 Franco Battiato 21/07 Duran Duran 28/07 Tony Bennett - Giorgia 29/07 Toto

di Charlie Rapino - Produttore discografico

I

di Marcello Marabotti

04/07 Blink 182

London calling

ra il sei luglio del 1998 quando Bob Dylan saliva sul palco della prima edizione del Lucca Summer Festival. Inaugurare una manifestazione con un artista di tale livello è un orgoglio e, allo stesso tempo, una responsabilità. Non puoi più abbassare il tiro. Sono passati quattordici anni da quella sera, e la kermesse ha continuato ad offrire un cartellone degno dei grandi eventi di caratura internazionale, diventando un punto di riferimento per tutti gli appassionati di musica. Nella passata edizione sono stati undici i concerti, con oltre quaranta mila persone accorse. Numeri che premiano la direzione artistica, che negli anni ha portato sul palco del Lucca Summer Festival artisti del calibro di James Brown, Zucchero, Ray Charles, Eric Clapton, Elton John e Ennio Morricone, oltre alla Dave Matthews Band sono solo alcuni dei nomi che hanno illuminato le notti toscane nelle passate edizioni, nella splendida cornice di Lucca, in quella piazza Napoleone che, fino al 1998, era adibita a parcheggio. Poi, con la grande ristrutturazione urbana, cittadini, turisti e artisti hanno potuto godere di questa grande e meravigliosa location,

che anche quest’anno ospita i più grandi nomi del panorama internazionale, offrendo una grande varietà di generi musicali. A partire dall’uno-due inziale con Tom Petty and The Heartbreakers seguiti dai Blink-182. Tra le caratteristiche fondamentali del Lucca Summer Festival c’è proprio la capacità di unire un pubblico vario in un’unica grande festa estiva. Laura Pausini, Norah Jones (nella foto) e Giorgia (che si esibirà nella stessa sera di Tony Bennett) rappresentano il volto femminile della rassegna 2012, che premia anche i nostalgici degli anni ottanta con i concerti dei Toto, Duran Duran e Supertramp. Notevole è anche la cura della proposta relativa a realtà musicali non particolarmente note, come la Magicaboola Brass Band, gruppo versatile che prosegue la lunga tradizione delle marching band (formazione musicale di stampo bandistico), con un’ensamble composta da fiati e ritmica: trombe, trombone, sassofoni, sousafono, cassa, rullante e percussioni. Senza dimenticare i Kasabian e Franco Battiato (con i Krisma in apertura!) pronto, con il suo «equipaggio sperimentale», al grande viaggio sul palco del Lucca Summer Festival.

ONSTAGE

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LUGLIO

Ma quali Olimpiadi!

l caro Danny S, direttore supremo e responsabile dei miei deliri su stampa, dopo aver notato un certo dry up su argomenti musicali - ovvio del resto - mi chiede di scrivere una cosa sulle Olimpiadi, visto che vivo a Londra. «Minchia Charlie, è la tua città, e suonano tutti». «Tutti chi?». «Non lo so, vedi su Google no?». Scrivi sulle Olimpiadi, avvenimento sportivo, quindi scrivi di musica. Ma che cazzo c’entra la musica con il lancio del giavellotto? Questa è la globalizzazione e il trionfo della democraziaccia maledetta: Olimpiadi + Concertone = «facciamo un bel pastone, cosi li teniamo TUTTI incollati davanti alla televisione». Magari ci infilano anche una mostra di quel sola di Damien Hirst. Per me che ho vissuto nel passato-futuro, le Olimpiadi a livello estetico valevano un bel po’. Quelle belle austere, le tute con lo scrittone CCCP, quella americana, bellissima, con la scritta USA con tanto di stars&stripes, la DDR che se magnava tutto, la Comaneci e i miei fratelli neri Smith e Carlos che, a Mexico 68, salutano a pugno chiuso in stile Black Power durante la premiazione dei 200 metri! Gente che cercava di evitare il fottuto Vietnam quindi doveva elevarsi e trionfare. E giù poi in cameretta ad ascoltare Miles Davis e Marvin Gaye. Bei tempi quelli dei blocchi contrapposti, mi sembra invece che la globalizzazione sia un “tutti contro tutti”. Queste Olimpiadi per me invece significano solo una cosa: il mio sguardo preoccupato sulla lancetta della temperatura dell’acqua che va sempre più sul rosso - il mio V8 in ebollizione grazie al traffico pauroso che devo subire per colpa della megalomanie olimpiche di Mr. Blair. Perciò, Danny Boy, non ho bisogno di Google per dirti che probabilmente suoneranno tutti, dai Take That ai Coldplay, poi duetto di Adele con qualcuno, finalone dei Blur e magari Paul McCartney, perché no, senza scordarsi, ovviamente, di One Direction e JLS, giusto per accontentare anche le sbarbine. Cuntent? Me ne frega? Un Cass! Sono troppo giovane per certe cose. Quindi da buon giovane parlo di quello che mi riguarda. Sequestro Alessandrino e andiamo al Festival di Montreux del buon Claude Nobs e del suo codirettore artistico George Duke (tastierista di Frank Zappa). Il 13 luglio suonano gli Chic di mio fratello Nile Rodgers in un superconcertone-party-allnight assieme a Mark Ronson, Johnny Marr... Fanno pure un Martini pauroso a Montreux. Se non sapete che cosa e’ il Festival di Montreux forse non avete mai ascoltato Smoke on The Water e la musica, quella bona, vi fa schifo. In ogni caso non dovete seguire questa rubrica. Altro che Olimpiadi in the traffic! Le Olimpiadi moderne, roba da Bocconi. Roba da Repubblica, roba da democraziaaaaaa!


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