Qmagazine

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Giugno 2015

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Davide Oldani

Il cuoco POP ambassador EXPO

Fashion & Food Quando il cibo incontra la moda

Oh my bag!

Per trovare la borsa giusta di questa stagione



EDITORIALE

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Giugno 2015

È la città del momento. Il New York Times l’ha dichiarata la destinazione numero uno al mondo nel 2015. Per il Financial Times sta vivendo

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un nuovo Rinascimento. Stiamo parlando di Milano, la città di Expo 2015.

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di Luca Micheletto

Da sempre vivo e cosmopolita, il capoluogo lombardo è riuscito ad ospitare l’Esposizione Universale dopo uno scontro all’ultimo voto con la concorrente Smirne, grazie ad un progetto credibile

Davide Oldani

che ha saputo coniugare un tema complesso ed attualissimo

Il cuoco POP ambassador EXPO

come il nutrimento del pianeta con il desiderio di rifarsi il volto

Fashion & Food

grazie ad ambiziosi progetti urbanistici.

Quando il cibo incontra la moda

Oh my bag!

Per trovare la borsa giusta di questa stagione

Oggi Milano appare finalmente come una città moderna dove non esiste un solo centro, come quello formato dall’immancabile Duomo e dal Quadrilatero della Moda, ma si allarga conquistando zone un tempo lande desolate a pochi chilometri dalla Madonnina, come l’avveniristica piazza Gae Aulenti, gioiello dell’architettura contemporanea entrato subito nel cuore di milanesi e turisti che non perdono l’occasione per una serata all’ombra del grattacielo progettato da César Pelli. Nuove mecche culinarie hanno conquistato ogni angolo della città e soprattutto il sito di Expo 2015, dove è possibile sperimentare piatti di 145 paesi diversi, dall’Angola alla Thailandia. Ma a farla ovviamente da padrona è la gastronomia nostrana, che vede in Davide Oldani - intervistato per Q Magazine da Raffaella Mattioli - un ambasciatore della buona cucina made in Italy. Ma il vero grande merito di Expo 2015 è di aver riacceso quella fiducia e quell’orgoglio che negli ultimi anni avevamo completamente smarrito. E di rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo. L’EXPO è sicuramente un’esperienza unica da vivere in prima persona, in attesa di farlo potete godervi le storie dietro questo meraviglioso evento.


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Tante idee, una sola passione.

L’EXPO é il nostro rinascimento.

Davide Oldani ci racconta un po’ di sé: l a sua passione per il cibo, la cucina POP e il suo impegno come Ambassador EXPO. Diana Bracco presidente di EXPO 2015 ci accompagna alla scoperta dell’esposizione universale.

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Il giro del mondo a EXPO 2015 La guida essenziale per non perdersi i padiglioni più spettacolari di questa edizione.


30 Fashion & food Un incontro tra mondi diversi nel segno di EXPO 2015.

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I simboli di EXPO nel mondo 36fashion Oh my bag! 48fashion Flower power 52tech App per lo smartphone milanese 64beauty Summer pop make-up

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Lombardia? Sorpresa! Alla scoperta degli angoli inconsueti del capoluogo e della Lombardia.

68beauty Le mosse giuste per una pelle di seta 74eventi 60 giorni a... 76cultura Libri e film da non perdere 78a tavola con Raffaella Mattioli


Tante idee, una sola passione. Stiamo ovviamente parlando di Davide Oldani, colui che oltre alla stella Michelin, ha avuto anche l’onore di tenere lezioni ad Harvard, di “sbarcare” sulle pagine del Wall Street Journal e che è attualmente ambasciatore Expo. Ma andiamo per gradi.


Io faccio parte di una famiglia di buongustai, così, quando nel 2003 lessi su un’importante rivista del settore che un nuovo giovane cuoco dalla grande esperienza professionale - uno che aveva idee nuove sul concetto della ristorazione - aveva appena aperto un suo ristorante a Cornaredo, il D’O, mi apprestai a prenotare e, con vostra grande meraviglia lo so, riuscii ad avere un tavolo per cena da una settimana all’altra… ma è stata l’ultima volta… Presto i tempi di attesa sono diventati 3 mesi… poi 6 mesi... fino ad arrivare agli attuali 8 mesi. di Raffaella Mattioli La domanda che sta alla base di tutto: cosa significa per Oldani essere cuoco? Significa voler nutrire nel modo migliore che possiamo, facendo sì che chi è seduto alla nostra tavola si senta benvenuto e accudito e torni a casa felice per come ha mangiato. Significa far sì che il cliente prima di uscire dal ristorante abbia voglia di tornare a trovarci. Insomma che ancor prima di chiudersi alle spalle la nostra porta senta già un po’ di nostalgia. Brevemente ci racconti quali sono stati i passaggi fondamentali della sua esperienza lavorativa. Sicuramente gli insegnamenti dei più grandi chef del mondo per cui ho lavorato, a partire da Gualtiero Marchesi che mi ha fatto entrare nel mondo della Grande Cucina; Albert Roux che mi ha aperto gli occhi sulla cucina francese e su come si lavora in un ristorante a 3 stelle che fa 200 coperti al giorno; Ducasse che mi ha insegnato la nuova cucina francese alleggerita e che mi ha permesso di accostarmi alla parte manageriale di questo mestiere, Pierre Hermè che mi ha mostrato le invenzioni della cucina francese d’Oltralpe.

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Baccalà Mantecato Procedimento: Per la salsa di sedano rapa Pulire il sedano rapa e coprire con uno strato di sale grosso. Cuocere al forno a 180 °C per circa un’ora e mezza. Pulire il sedano rapa, tagliarlo in pezzi e frullare, setacciare ed emulsionare con l’olio extravergine di oliva. Per il baccalà Cuocere i tranci di baccalà per pochi minuti in acqua salata a 80 °C. Scomporre i tranci e tenere in caldo. Per il cracker di mais Mescolare tutti gli ingredienti ad eccezione della farina di mais fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Stendere l’impasto su un silpat (un tappetino di silicone) allo spessore di 2 mm. Ricavare le forme desiderate, cospargere di farina di mais e cuocere in forno a 200 °C per 8 minuti. Per la finitura Disporre la salsa nel piatto e completare con il baccalà, il cracker di mais, le patate viola tornite e arrostite e i fiori edibili.

Ma parliamo di cucina POP: anni prima della Bistronie francese Lei aveva già coniugato l’alta cucina con l’uso di materie di primissima qualità, ma meno preziose, il tutto a prezzi più accessibili. La mia cucina POP è nata dal desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione. Sono convinto che la grande cucina italiana sia grande - oltre che per varietà e gusto - anche per la possibilità che offre di essere costantemente reinterpretata: io l’ho fatto con semplicità, dando valore a tutti gli ingredienti e facendo della stagionalità e dell’alta qualità dei prodotti due punti fermi. A questi punti cardine ho aggiunto un principio che mi guida nella preparazione di ogni piatto: la ricerca di un’armonia nell’equilibrio dei contrasti, che per me significa non solo una promessa di dolce nel salato e una “memoria” di salato nel dolce, ma la coesistenza armoniosa in ciascun piatto di tutto ciò che stimola il palato: morbido, croccante, caldo, freddo, dolce,

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amaro…

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Tutto questo, deve trovare una composizione in una cucina leggera ma gustosa, sana ma varia, semplice ma sorprendente. A completare l’idea di Cucina POP: la passione e la ricerca continue, l’irri-


Ingredienti per 4 persone: Per la salsa di sedano rapa 300 g di sedano rapa cotto in crosta di sale grosso 20 g di olio extravergine di oliva 2 g di sale fino Per il baccalà 200 g di baccalà 2 g di sale fino

Per il cracker di mais 125 g di farina Primitiva 100 100 g di acqua 35 g di olio extravergine di oliva 15 g di farina di mais 3 g di sale fino 1 g di lievito di birra fresca 1 g di lievito in polvere Per la finitura 100 g di patate viola tornite e arrostite 3 g di fiori edibili

nunciabile lavoro di squadra e l’accoglienza dell’ospite. Sobria ma elegante, quest’ultima è basata sulla convinzione che il bello debba essere anche funzionale, come tutti gli oggetti che sono stati creati per gli ospiti. Gli oggetti appunto, Lei ha creato dei magnifici oggetti per la tavola di grande gusto e funzionalità, secondo i principi fondamentali del design. I fondamenti della mia cucina POP si sono tradotti in oggetti di design, generando a loro volta una rete di concetti che più s’intrecciano fra loro e più si rafforzano. La funzionalità e la praticità le ho espresse attraverso Passepartout, la posata che svolge tre compiti facendo contemporaneamente spazio sulla tavola ed economia nella lavapiatti. Ne esiste anche una versione che, senza perdere la sua versatilità e quindi rimanendo cucchiaio per raccogliere la salsa residua, diventa anche forchetta per spaghetti grazie all’allungamento dei rebbi. La razionalizzazione degli spazi continua con i piatti - Sky che, per dimensione, possono fare a meno del sottopiatto, e i Land, con il fondo obliquo.

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Carota e cioccolato Ingredienti per 4 persone: Per la crema di carota 250 g di panna montata 100 g di centrifugato di carota 50 g di panna fresca 40 g di zucchero 3 tuorli 5 g di colla di pesce

Per il sorbetto di carota 250 g di carote 125 g di acqua 60 g di zucchero 15 g di glucosio 2 g di Neutro (mix di farina di carrube per gelati)

Per il biscotto di carota 50 g di farina Primitiva 100 50 g di farina di mandorle 50 g di zucchero 35 g di olio extravergine di oliva 25 g di bucce di carota 2 g di sale fino

Per la finitura 4 sfere di cioccolato Ocoa, Cacao Barry temperato 30 g di mostarda di carota tagliata a cubetti 20 g di carota viola tagliata sottile

Anche la linea di bicchieri Verre D’O rispetta il principio di praticità, consentendo di guardarsi in faccia grazie allo stelo corto che rende anche più pratico l’inserimento nella lavapiatti con minor rischio di rotture. Ultimi nati sono: Il bicchiere H2D’O che è stato studiato perché fosse più curvo da un lato - per valorizzare la degustazione della delicata acqua naturale - e dritto dall’altro per meglio apprezzare le vigorose bollicine di quella gassata e in collaborazione con la Kartell: I.D.ish il piatto con l’impronta, leggera ma distintiva. Per un uso funzionale ma con stile, fantasioso e unico. Un “appiglio” per servire in tavola. Il Wall Street Journal Le ha dedicato un articolo sull’ “Espansione del Suo Impero” con l’apertura di un nuovo “flagship” restaurant a Cornaredo che

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aprirà circa a metà luglio sul progetto del grande architetto Piero Lissoni

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e che sarà la naturale conseguenza ed evoluzione dell’attuale D’O. A settembre ci sarà l’apertura di “FOO’D” un nuovo concept presso lo Shangri-la-Hotel a Manila.


Procedimento: Per la crema di carota Portare a bollore la panna fresca con il centrifugato di carota, intanto mescolare i tuorli con lo zucchero. Versare il centrifugato sulle uova e mescolare, completare la salsa inglese cuocendo fino a 82 °C. Unire la colla di pesce ammollata in acqua fredda e far raffreddare. Incorporare la panna montata e tenere da parte. Per il biscotto di carota Frullare le farine con le bucce di carota, unire lo zucchero e il sale. Aggiungere l’olio a filo mescolando delicatamente. Stendere l’impasto su una teglia da forno e cuocere a 160 °C per 15 minuti. Togliere dal forno, lasciare intiepidire e frullare fino a ottenere una polvere. Per il sorbetto di carota Tagliare le carote a fettine sottili e cuocerle in acqua. Unire gli altri ingredienti e frullare il tutto. Filtrare il composto e mantecare in gelatiera. Per la finitura Disporre la crema di carota nel piatto, coprire con il biscotto sbriciolato e completare con il sorbetto, la mostarda, la carota viola e la sfera di cioccolato.

Il mio desiderio, oltre a offrire ai visitatori una “gustosa ospitalità”, è quello di amalgamare tradizione e innovazione, interpretando - in cucina una delle tante finalità di EXPO 2015.

Ma ora ci parli del suo ruolo di Ambassador Expo. Confermo la mia partecipazione in prima linea con l’apertura di un temporary caffè bistrot, per servire una versione prêt-à-porter della mia cucina POP (sul modello del caffè bistrot aperto la scorsa primavera presso l’aeroporto di Malpensa) con ingredienti milanesi doc: panettone, riso e zafferano. Il mio chiosco, accanto al Padiglione Zero, avrà una forte connotazione milanese con il tradizionale riso, il celebre panettone e il tipico zafferano - tre ingredienti che daranno vita a diversi piatti, alcuni con un accento più dolce e altri con un accento più salato. Lo zafferano che ho scelto è quello prodotto da tre giovani agricoltori

CHIOSCO CH9 Ingresso Ovest Adiacente al Padiglione Zero

di Varedo (ZafferanaMi), e per me ha il significato della pazienza di chi lavora i campi; il riso, Scotti, è un blend di due risi Carnaroli di diversa stagionatura, 12 e 18 mesi, frutto della collaborazione fra Oldani e Scotti; la preparazione è POP: alleggerisce e nel contempo valorizza le materie prime, con cotture e procedimenti che permettono di rendere al massimo sapore e profumo.

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IL GIRO DEL A EXPO 2015 Cosa ci aspetta all’Esposizione Universale? Ecco una piccola guida per non perdersi i padiglioni piÚ spettacolari e curiosi.

Padiglione zero


MONDO Se provate a chiedere ai milanesi se hanno già visitato Expo, la maggior parte vi risponderà che ancora non ci sono stati e che sfrutteranno i prossimi sei mesi per visitare il sito espositivo. Molti sicuramente preferiranno andarci alla sera, quando l’atmosfera è più rilassante e gli affascinanti giochi di luce raggiungono il loro massimo splendore. Molti altri invece preferiranno la mattina, quando la temperatura non è ancora insostenibile e il numero minore di visitatori lascia molta più libertà di girare in completa autonomia. Resta il fatto che con più di 50 padiglioni e 139 paesi presenti in loco, risulta estremamente facile perdersi o peggio perdere tempo a girare come trottole. Ecco perché abbiamo creato questa guida user-friendly alla scoperta dei migliori aspetti assolutamente da non perdere di Expo Milano 2015.

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PADIGLIONE BRASILE:

PADIGLIONE ZERO:

straordinario quanto sia innovativo

arrivando con la linea rossa della metropolitana

il padiglione brasiliano. Si accede alla struttura

milanese, verrete accolti da un’enorme scritta

tramite una serie di reti elastiche agganciate

che recita DIVINUS HALITUS TERRAE

a sostegni di legno, arrivati direttamente

(il divino respiro della terra).

dalla foresta amazzonica. Il punto focale

È il Padiglione Zero, un viaggio alla scoperta

sul quale si concentra l’iniziativa carioca

delle origini dell’uomo, dalla Pangea fino

è il rispetto della natura con la propria

ai 5 continenti. Di certo uno dei padiglioni

valorizzazione, contro l’insensato ed oramai

più emblematici, mostra il cammino dell’uomo

folle disboscamento ed inquinamento che

e la storia del cibo attraversando diverse fasi

colpisce ogni giorno il territorio brasiliano.

e periodi, dalla caccia e raccolta del puro e semplice nomadismo fino alla produzione

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capitalistica. Non mancano denunce per

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gli sprechi causati da un sistema produttivo che a tanti non offre niente e a molti altri offre troppo.


PADIGLIONE CINA: tanto atteso quanto auspicato è lo spazio dedicato alla Cina che sbarca ad Expo come paese ospitante della scorsa edizione dell’esposizione universale. Il paese del Dragone ha costruito il proprio padiglione in maniera totalmente ecosostenibile, anche grazie all’utilizzo di legno di bambù per la copertura del tetto. Già leader nel settore industriale e paese più popoloso del mondo, in Cina già si pensa ad una soluzione innovativa nel campo agricolo che porterebbe ad un incremento della produzione di riso fino a 800 chili di riso da ogni ettaro coltivato.

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PADIGLIONE REGNO UNITO: Molto particolare è il padiglione della regina Elisabetta II che da brava ape regina fa sorgere la propria struttura con le sembianze di un alveare. Il tema british è basato infatti sulle comunicazioni che avvengono nell’alveare, che a loro volta hanno ispirato le idee e teoria del biologo austriaco e già premio Nobel, Karl Von Frisch.

PADIGLIONE GIAPPONE: realizzato con una maestria tipica solo dei migliori artigiani del Sol Levante, questo padiglione è stato creato con l’utilizzo di 17.000 pezzi di legno, che

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incastrati a secco l’uno con l’altro fanno da involucro alla struttura interna.

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All’interno ecco un ristorante del futuro, completamente interattivo, volto a far sapere al mondo che la cucina giapponese non è solo sushi.


10 COSE DA SAPERE SU EXPO + UNA Mini guida di informazioni utili e curiosità per prepararsi all’evento dell’anno. 1) Cos’è Expo Expo è un’Esposizione Universale della durata di 6 mesi che viene organizzata ogni 5 anni secondo le regole dettate dal Bureau of International Expositions. I paesi partecipanti devono costruire i propri padiglioni ed organizzare un palinsesto di eventi in base al tema generale dell’esposizione. 2) Paesi Per Expo 2015 sono 145 i paesi Partecipanti Ufficiali e 3 le Organizzazioni Internazionali che hanno accettato l’invito del Governo Italiano. 3) Il tema Il titolo ufficiale dell’esposizione è “Nutrire il Pianeta: Energie per la Vita”. Expo 2015 vuole essere la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, che stimolerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile, ponendosi come obbiettivo quello di riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. 4) Logo e mascotte Il logo di Expo 2015, composto dai tre colori primari, giallo, blu e magenta, è opera di Andrea Puppa, vincitore di un concorso fra studenti e neolaureati delle scuole di design e arti, architettura, moda, disegno industriale e grafica pubblicitaria. La mascotte dell’esposizione è Foody, disegnato dalla Disney ed ispirato ai quadri dell’Arcimboldo. 5) Dove e quando Il sito dell’esposizione sorge su una superficie di circa 1,1 milioni di metri quadrati nell’area nord ovest di Milano; si tratta di un parco agroalimentare che vuole unire idealmente campagna e città, con tracciati ortogonali e circondato da canali d’acqua. È stato inaugurata il 1° maggio e chiuderà il 31 ottobre; è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 23. I padiglioni degli stati chiudono alle 21, la ristorazione alle 22.30.

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PADIGLIONE AUSTRIA: il tema austriaco è quello dell’aria, come principio della vita, e base del nutrimento. Proprio per questo nel padiglione è stato allestito un vero e proprio bosco con la tipica vegetazione montana il quale riesce a produrre una quantità di ossigeno necessaria al fabbisogno giornaliero di oltre 1000 persone. PADIGLIONE REPUBBLICA DI COREA: sei ciò che mangi. Questo è il tema principale del padiglione. Tutta la struttura, definita “moon jar” richiama l’antica arte coreana di lavorare la ceramica e quindi la creazione di vasi di porcellana, utilizzati poi per la fermentazione di alcuni preparati tipici della penisola. Da non perdere la preparazione e la degustazione di piatti della tradizione mixati a tecnologia e innovazione.

Oltre ai padiglioni nazionali, ricordiamo inoltre la presenza di vari brand italiani e internazionali che, in veste di sponsor e partners, espongono i loro prodotti e ne spiegano il procedimento.

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Insomma all’interno di Expo Milano 2015 c’è davvero di tutto, per tutti. Que-

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sta vuole essere una breve guida per l’esposizione ma non vogliamo rivelarvi altro. Scoprire ogni meandro e gustare ogni tipo di sapore è in assoluto parte integrante dell’esperienza di Expo.


6) Padiglione Italia Si tratta della struttura più grande di Expo 2015 e si trova sulla dorsale del cardo, la grande via che attraversa l’esposizione da nord a sud. Il luogo principale è Palazzo Italia – ampio 13mila metri quadrati e alto 36 metri – con l’Albero della vita sopra il Lake Arena; sul cardo sono poi disposti i padiglioni tematici più piccoli. 7) Info ed eventi Il sito ufficiale è http://www.expo2015.org/it, a cui si aggiungono i canali social dell’evento ed un magazine on line dedicato. Nella sezione Eventi è possibile consultare l’agenda con una ricerca per argomento o data. 8) Biglietti e prenotazioni Un biglietto per un adulto (da 14 a 64 anni), per una data fissa, valido per una sola giornata, costa 27 euro se lo si acquista online, ma ci sono anche casse per comprare il biglietto in loco. Esistono sconti per ragazzi da 3 a 13 anni e per gli over 65 e agevolazioni per gruppi e scuole; ci sono poi biglietti per gli orari notturni, dopo le 19, e biglietti aperti. In quest’ultimo caso la prenotazione è molto consigliata perché ogni giorno c’è un limite di 250mila ingressi. 9) Expo Gate Idealmente è la porta di ingresso a Expo nel centro di Milano, situata davanti al Castello Sforzesco. Luogo di incontro e condivisione, è anche un info e ticket point. 10) Raggiungere Expo Se si usano i mezzi pubblici la fermata è quella di Rho Fiera, sulla linea rossa della metropolitana, con biglietto extraurbano da 2,50 euro. Per chi arriva in macchina invece ci sono quattro parcheggi (Merlata, Arese, Fiera Milano, Trenno), collegati al sito di Expo, con necessità di prenotazione. 11) Navetta interna C’è un servizio di navetta gratuito interno dell’esposizione: attivo dalle 9 alle 24, con una frequenza da 5 a 7 minuti, percorre circa 5 km con 10 fermate. I posti a bordo dovrebbero essere da 23 a 28, con un posto per una sedia a rotelle.

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L’EXPO è il nostro rinascimento. Presidente di Expo 2015 e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia, Diana Bracco ci accompagna alla scoperta dell’Esposizione Universale e dell’Eccellenza italiana. 21


Expo 2015 è una grande opportunità: in che modo a suo parere potrà rilanciare la competitività e l’immagine del nostro Paese nel mondo? L’Expo ha già dimostrato di avere uno straordinario impatto economico e occupazionale, e di essere una grande opportunità per rilanciare la crescita, il turismo, l’export e la stessa immagine del nostro Paese. Sono comunque le cifre che parlano chiaro: 149 Partecipanti (145 Paesi e 3 Organizzazioni: Unione Europea, Nazioni Unite e Cern), 53 padiglioni Self Built (un vero record: a Shanghai furono 42), 9 Cluster, 20 milioni di visitatori attesi, 11 milioni di biglietti venduti prima dell’apertura, 5 miliardi l’indotto per il Turismo, Milano prima meta da visitare per il 2015 secondo il New York Times. Il logo del Padiglione Italia è all’insegna dell’Orgoglio, perché vogliamo fare dell’Expo, e del nostro Padiglione in particolare, un potente strumento per restituire fierezza ai cittadini, a cominciare dai più giovani. Dobbiamo ritrovare la consapevolezza del nostro saper fare, mostrando al mondo la “meglio Italia” di ieri, di oggi e di domani. Con il Padiglione Italia vogliamo rafforzare la nostra vocazione turistica, valorizzando l’intero sistema Paese, aiutare le nostre numerosissime eccellenze enogastronomiche, produttive, tecnologiche e scientifiche ad avere sempre più successo sui mercati esteri. Ma vogliamo anche integrare l’Italia-museo con l’Italia-laboratorio; collegare le nostre start-up ai circuiti internazionali di scienza, ricerca e tecnologia; far assaggiare la qualità italiana e tanto altro ancora. Il mio augurio è che l’Expo di Mila-

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no regali agli italiani un lascito intangibile più importante di qualunque

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eredità materiale: l’ottimismo. I nostri concittadini all’Expo potranno da un lato emozionarsi ritrovando l’Italia di ieri, e dall’altro stupirsi di fronte all’Italia di domani.


Ad oggi, solo a Milano, sono più di 2500 le persone che ogni giorno fanno la fila per ricevere cibo gratuito dalla onlus Il pane quotidiano. In che modo secondo lei, Expo – il cui tema è appunto Nutrire il pianeta, energia per la vita – potrà sensibilizzare su temi delicati come la fame, l’indigenza, la solidarietà? La Carta di Milano è uno dei contributi che l’Italia porterà al tema dell’Expo. Il documento del Governo è nato dai 42 Tavoli di lavoro organizzati all’Expo delle Idee il 7 febbraio a Milano. Il testo tocca quattro filoni: sviluppo sostenibile, culture identità e stile alimentare, economia del cibo e sviluppo urbano. Come Padiglione Italia abbiamo sottolineato in particolare l’importanza della tutela della biodiversità e il valore dell’innovazione e della ricerca, affinché si possa soddisfare la crescente domanda con standard elevati di produzione alimentare. Siamo convinti infatti che senza il fondamentale contributo della ricerca pubblica e di quella del mondo delle imprese, sia impossibile trovare risposte efficaci ai grandi problemi che l’umanità deve affrontare nel nuovo millennio. L’Expo italiana ci invita a ragionare su una delle questioni chiave: alimentarsi tutti e farlo in modo sano e sostenibile. Forse non c’è sfida sociale e culturale più grande e bella per l’umanità e per il nostro Paese, patria di una tradizione alimentare che non ha eguali. Vogliamo costringere tutti ad affrontare insieme il problema dell’alimentazione nelle sue varie forme: malnutrizione, malattie, sprechi. Non dimentichiamo infatti che oltre ai tanti che muoiono di fame, c’è chi nel mondo ricco muore per patologie legate al troppo cibo. Quella di Milano 2015 sarà un’Esposizione straordinaria, proprio in virtù del nostro bellissimo tema: Nutrire il Pianeta, energia per la vita. L’Expo che vogliamo realizzare sarà un’occasione storica di incontro tra gli uo-

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mini, di confronto e di dialogo tra Popoli diversi. Non a caso, nel palinsesto del Padiglione Italia abbiamo deciso di dedicare un giorno al mese alla solidarietà: incontri, dibattiti e spettacoli per raccontare l’Italia solidale e per far crescere questo tratto così significativo della nostra identità nazionale. Si ritiene soddisfatta del Padiglione Italia, di cui lei è commissario? Molto. Dopo settimane difficili, stiamo vivendo giornate emozionanti grazie al lavoro di tutti – imprese, lavoratori e Istituzioni nazionali e locali. L’opening è stato un successo straordinario e da allora siamo sommersi di visitatori e scolaresche. Il Padiglione Italia si sta dimostrando la “porta d’ingresso” del Paese. Entrando a Casa Italia i visitatori possono riscoprire la magia di un Grand Tour dentro il Bel Paese. Sono sicura che il nostro Palazzo, con le sue forme architettoniche, saprà affascinare tutti. Il concept che abbiamo scelto con il Direttore Artistico Marco Balich, “Vivaio Italia”, è un’idea forte che è stata anche interpretata architettonicamente dallo studio Nemesi and Partners, vincitori del concorso internazionale di progettazione. Palazzo Italia racconta la storia del “Vivaio Italia” partendo dalle proprie forme, che traggono ispirazione dai modelli dell’architettura naturale di una “foresta urbana”: una struttura capace di avvolgere il visitatore in un ambiente ricco di suggestioni visive e vibrazioni luminose. E lo fa anche attraverso i materiali scelti per la costruzione del Padiglione, tra cui le vetrate della Stalbau e Pichler che formano l’affascinante vela di copertura e lo speciale cemento biodinamico

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creato per noi dal Centro Ricerche Italcementi,

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capace di catturare lo smog assorbendo alcuni inquinanti presenti nell’aria e trasformandoli in sali inerti. I progettisti hanno immaginato Pa-


lazzo Italia come una comunità riunita attorno a una piazza situata al centro di quattro blocchi principali, uniti tra loro da elementi ponte. L’immagine della struttura richiama il profilo di due mani giunte a formare, appunto, un “nido”: uno spazio raccolto e aperto, capace al tempo stesso di avvolgere i visitatori e stimolare l’incontro conviviale. La Mostra dell’Identità Italiana è il cardine espositivo di Palazzo Italia ed è interamente dedicata ai territori, in particolare alle Regioni, Province Autonome ed Enti territoriali d’Italia che hanno risposto in modo straordinario al nostro appello. I contenuti della Mostra sono organizzati in quattro principali filoni narrativi, le quattro Potenze. La Potenza del Saper Fare: personalità autorevoli raccontano storie di professionalità applicata degli italiani, in arte, manualità e impresa; La Potenza della Bellezza: panorami e capolavori architettonici rappresentati in un caleidoscopio d’immagini del “Bel Paese”; La Potenza del Limite: una rassegna di storie di impresa agricola, agroalimentare e artigianale raccontano la più specifica delle grandezze italiane, cioè la capacità di esprimere il meglio nelle circostanze più proibitive, di coltivare vigneti di eccellenza su cucuzzoli aridi e non meccanizzabili, la potenza più vicina alla virtù del limite. Ed infine la Potenza del Futuro: un Vivaio di piante proveniente dai territori d’Italia che forma una mescolanza di tradizione e innovazione. Il Padiglione è il luogo dove l’Italia incontra il Mondo, è il luogo che accoglie le delegazioni straniere in visita all’Esposizione Universale. All’interno di Palazzo Italia verranno firmate la Carta di Milano e l’Alliance for Women, il documento del progetto internazionale Women for Expo.

Immaginando per un momento di fare da cicerone, cosa direbbe ad un turista che si accinge a visitare il Padiglione Italia? Il nostro Padiglione si colloca nel cuore di Expo Milano 2015, estendendosi lungo i 350 metri del Cardo. Per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, il Paese ospitante non è rappresentato soltanto da un unico ma copre un’intera area. Il Padiglione Italia si compone, infatti, del Palazzo Italia, di altri quattro edifici, dell’Albero della Vita, uno dei simboli di Expo

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che sorge al centro della Lake Arena, e di Piazza Italia. All’interno del Palazzo si possono vivere molte esperienze, riscoprendo il nostro patrimonio paesaggistico, umano e artistico. E a proposito di opere d’arte, segnalo una grandissima attrazione: nell’atrio, un’opera romana e una di arte contemporanea – la Hora degli Uffizi e una scultura di Vanessa Beecroft, la più grande artista italiana vivente – si confrontano in modo suggestivo sul ruolo della donna. Il Cardo poi è ricco delle piccole e grandi eccellenze dei nostri territori e delle nostre regioni. Dalla mostra di Confindustria, “Fab food. La fabbrica del gusto italiano”, che vuole far conoscere ai visitatori come sia possibile ottenere, rispettando l’ambiente e le risorse del mondo, prodotti alimentari sicuri, di qualità, a prezzi accessibili e in quantità sufficiente per tutti grazie all’industria e alle sue tecnologie, all’area di Coldiretti, che illustrerà il ruolo del paesaggio collettivo e il prodotto agricolo italiano dal campo alla tavola, a quello voluto dal Mipaaf, che racconterà la storia della vite e i territori del vino; da quello di Copagri a quello di Confagricoltura. Senza dimenticare gli spazi dedicati alle tipicità gastronomiche italiane: il caffè,

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l’olio, l’acqua, la birra, la pasta e la pizza. Insomma, un percorso culturale

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ed enogastronomico con spazi espositivi originali, tra cui un padiglione dedicato al pane e uno al vino, a cura rispettivamente dell’Unione Europea e del Ministero delle Politiche Agricole.


Quali saranno gli appuntamenti davvero imperdibili del Padiglione da qui ad ottobre 2015? È impossibile riassumere un calendario già fittissimo, basti pensare ai tanti National Day dei vari Paesi. Dal canto suo, il Padiglione Italia ha un ricchissimo palinsesto di convegni, dibattiti e spettacoli che si articola lungo i sei mesi dell’Esposizione. Ricordo in particolare il nostro progetto “Vivaio Ricerca”, un palinsesto di 24 convegni scientifici che faremo nei sei mesi dell’Expo all’interno di Padiglione Italia in collaborazione con il CNR. A questi si affiancano quelli delle eccellenze universitarie promossi dalla CRUI. Un modo concreto per far dialogare il sapere scientifico e i saperi degli attori della filiera agroalimentare, anche per proporre soluzioni e immaginare il futuro insieme. Insieme daremo vita a una straordinaria piattaforma d’idee su temi cruciali, dallo spreco alimentare alla “food print” del cibo, idee che abbiamo offerto come spunti per la Carta di Milano.

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L’Albero della Vita diventerà un’icona per Milano, come è successo per altri monumenti ideati appositamente per le Esposizioni Universali? L’Albero della Vita, ideato da Marco Balich, è già diventato la vera icona di questa Expo. Un invito al viaggio fatto di tappe straordinarie: le grandi e piccole bellezze dei nostri territori, le tradizioni regionali, il patrimonio enogastronomico, il mondo della ricerca, le associazioni, i nostri prodotti. L’Albero è l’epilogo di questa storia, la metafora che rappresenta, e conclude al meglio il nostro concept del Vivaio: le radici dell’Albero affondano nella potenza e nella varietà delle eccellenze italiane e, con un gesto plastico e altamente simbolico, le proietta verso il cielo quasi per ridistribuirle a favore dell’intero Pianeta. L’Albero della Vita è un simbolo fortemente italiano: ispirato al disegno stellare della pavimentazione studiata da Michelangelo Buonarroti per la piazza del Campidoglio, è un richiamo al Rinascimento che proietta il nostro Paese nel futuro. Sarà un’icona che durerà nel tempo.

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Sono state numerose le polemiche che ad oggi hanno investito l’Esposizione. Una di queste riguarda l’heritage che lascerà al Paese: cosa resterà all’Italia alla fine di Expo 2015? Un evento di questa portata ha un lascito molto ampio, materiale e immateriale. Sono certa che aumenterà il contributo al PIL del nostro turismo, così come le quote di export delle imprese italiane, grazie ai tantissimi incontri che ci saranno. Ma penso anche agli scambi umani e culturali tra milioni di giovani di tutto il mondo, le opportunità formative per ragazzi e studenti, l’impatto sulle nostre città, le infrastrutture che il territorio aspettava da decenni. A tale proposito, cito la nuova Darsena a Milano, le stazioni della Metro Lilla, la TEM e la Brebemi. Ma forse l’eredità più importante di Expo sarà il rilancio dell’immagine dell’Italia a livello planetario, che speriamo saprà restituirci quella fiducia e quell’orgoglio che abbiamo un po’ smarrito. di Virginia Grassi

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FASHION & FOOD Un incontro tra mondi diversi nel segno di Expo 2015

Cosa c’è di più effimero, variabile e voluttuario della moda? E al contrario, cosa c’è di più indispensabile, vitale e necessario del cibo?


Gli

opposti

si

attraggono

in questa primavera-estate 2015: una stagione costellata di collezioni fashion che vedono come principali protagonisti frutta e verdura, generi alimentari, piatti, gelati e caramelle. Stampati sulle t-shirt, applicati sugli accessori, si fanno preziosi per adornare i gioielli o piccolissimi per creare delle nuove fantasie, ma non si mangiano. Si ammirano nelle vetrine e sulle passerelle, simboli della perfetta unione di una strana coppia, quella composta da due mondi solo apparentemente lontani – la moda e la cucina – accomunati da una creatività tutta italiana. Expo 2015 con il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita ha portato sotto i riflettori i beni di largo consumo che siamo soliti trovare sulle nostre tavole. Dall’Esposizione Universale alla passerella il passo è breve: basta che non si perda il buon gusto di celebrare il made in Italy. Non solo attraverso linee ispirate alle 10X10 AnItalianTheory

pietanze più amate, ma anche tramite esclusive capsule collection appositamente pensate per omaggiare i cibi che hanno reso l’Italia celebre in tutto il mondo, oltre che sede di Expo 2015. di Martina D’Amelio


FOOD DA L’insolito connubio tra moda e cibo è pienamente rappresentato dalla collezione primavera-estate 2015 di 10X10 AnItalianTheory. Il designer siciliano Alessandro Enriquez dedica l’intera linea ai capisaldi della cucina italiana ed in particolar modo alla pasta. Farfalle, penne e fusilli adornano abiti e chemisier classici dalle linee anni Cinquanta, camicie oversize e gonne a ruota. Oltre al cibo più amato dagli italiani fanno capolino il latte e la pizza, rappresentati in chiave vintage. Al loro debutto in passerella invece, Mirko Fontana e Diego Marquez per Au Jour Le Jour abbinano sneaker coloratissime alte fino al ginocchio a felpe stampate con frutti di ogni tipo, abiti decorati con generi alimentari di paillettes Au Jour Le Jour

e mini dress ice-cream dai toni pastello.

LO STILE IN CUCINA FIRMATO QVC ITALIA Essere fashion anche a tavola? Da oggi si può. Perché se da un lato il cibo contagia la moda, dall’altro anche lo stile trova il suo posto in cucina. In primis tra gli elettrodomestici: icona indiscussa del fashion tra i fornelli, KitchenAid Artisan® non è solo un robot, ma un vero e proprio oggetto d’arredo in tanti colori diversi.

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Cuocere il pane con stile vi pare impresa

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ardua? Tutto è possibile grazie al marchio francese Emile Henry, che propone un cuoci pane in ceramica High Resistance dalla forma elegante.


SFILATA

Nhivuru

Una collezione pop tutta da gustare, del brand Vivetta, sbarca negli armadi con capi che uniscono tagli oversize e soggetti surreali, spesso tratti dal mondo della cucina. Se preferite qualcosa Vivetta

di decisamente più piccante, provate i peperoncini rosso fuoco di Nhivuru: siciliani doc, come il giovane brand ispirato alla lava nera dell’Etna.

Gusto, leggerezza

Per arricchire i piatti con un olio extra vergine

e design si fondono

d’oliva pregiato, Frantoio Muraglia presenta

in Bio Chef di Vitality

2 orci design in terracotta, uno celeste

4 Life, l’estrattore

e uno a pois, che racchiudono due diverse

di succo che mira a

fragranze: un olio fruttato intenso, dal gusto

mantenere inalterati

piccante, e un olio fruttato medio, più

i valori nutrizionali

equilibrato e adatto a piatti delicati.

di frutta e verdura una volta spremuti, riducendo gli scarti e regalando eleganza alla cucina, grazie alla laccatura esterna color rosso fuoco.

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EXPO 2015:

LA CAPSULE È SERVITA Sono i brand della più pura tradizione italiana a scendere in campo con vere e proprie capsule collection dedicate all’evento dell’anno. Per celebrare Expo 2015 Salvatore Ferragamo firma una speciale linea di accessori in edizione limitata. Un progetto che interpreta in maniera totalmente eco-friendly i pezzi iconici della maison, a partire dal sandalo Rainbow, dalla zeppa a strati di sughero e tomaia in chiare fibre tessili, per arrivare agli esclusivi accessori in seta con stampe che fondono i motivi dell’universo Ferragamo a spunti legati al food, come il foulard con figure di animali e simboli del mondo floreale e vegetale ricomposti attraverso pattern di chicchi di riso. Una limited edition al gusto di

Salvatore Ferragamo

caffè invece per il marchio made in Italy di calzature di lusso Ballin, che presenta la capsule Ballin for Expo 2015 composta da un elegante sandalo con doppia fascia e tacco stiletto abbinato a una pochette, entrambi realizzati in iuta e decorati da chicchi di caffè ricamati a mano. Se l’alimentazione è il tema cardine di Expo

Alviero Martini 1°Classe

2015, Alviero Martini 1°Classe sceglie di omaggiare a modo suo l’Esposizione Universale reinterpretando il

LO STILE IN CUCINA FIRMATO QVC ITALIA

Cucinare con stile non basta: per trasportare con un tocco vintage la torta appena sfornata, Cake Boss offre il contenitore in metallo più alla

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moda che ci sia, mentre il cestino termico

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animalier di Sachi trasforma il picnic sull’erba in un evento glamour.


Ballin

proprio simbolo, la cartina geografica, in chiave del tutto inedita. I continenti divisi in macro aree si stagliano sulle shopping bags in cotone 100% organico con dettagli in pelle a concia vegetale, ma presentano anche i prodotti alimentari tipici di ciascun territorio. Marella unisce sotto il segno di Expo moda, cibo e anche design: il progetto nasce dalla collaborazione con Annalisa Beghelli, architetto e illustratrice, che disegna per il brand emiliano una capsule collection

Marella

di t-shirt basata su food, donne e ironia. La collezione si compone di 6 mood diversi per altrettante magliette ispirate ad alcuni alimenti del territorio italiano: le arance rosse di Sicilia, i limoni di Sorrento, l’uva di Puglia e le cipolle di Tropea, insieme ad altre eccellenze culinarie, sono declinati in colori pastello sulle t-shirt in cotone organico. Il cibo diventa persino accessorio prezioso. Mestoli, pentole, padelle e stampini si trasformano in piccoli gioielli grazie alla collezione Lucky Chef di Dodo. Una capsule che celebra la passione per la buona cucina con ciondoli insoliti in argento e oro rosa, tutti da collezionare. E per rendere omaggio all’evento milanese, Mattioli presenta l’anello Arcimboldo Primavera ispirato – così come Foody, la mascotte di Expo – ai mystery portraits

Dodo

dell’artista. Ametista, tormalina, citrino, quarzo lemon, topazio e peridoto compongono l’anello a raffigurare i frutti che definiscono il volto del simbolo dell’Esposizione Universale.

Mattioli

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OH MY Le borse pi첫 desiderate della stagione La nuova Bee Bag sfila da protagonista sulla passerella per la primavera-estate 2015 di Burberry.


BAG! Ricercate, colorate, mini, maxi, stravaganti: sono le borse della primavera-estate 2015. Oggetto del desiderio di tantissime donne, sono accessori da sfoggiare per le fashioniste e compagne indispensabili per l’intero universo femminile. Capaci di esaltare la semplicità di un abito e di regalare un tocco fashion a un look anonimo, le borse sono le migliori amiche delle donne. E chi non sogna di possederne un’intera collezione? Noi abbiamo selezionato per voi tutte le borse più trendy della stagione, capaci di soddisfare grazie a forme, tonalità, misure e prezzi diversi tutti i vostri desideri. Dagli accessori delle più lussuose case di moda alle proposte firmate Qvc Italia, lasciatevi conquistare dalla bags mania! di Martina D’Amelio


I GRANDI CLASSICI Sono le borse dalle quali non ti separeresti mai. Perfette per il lavoro e l’aperitivo, il weekend fuori porta e una serata speciale. Le borse passepartout si riconoscono da diverse caratteristiche: la capienza media, le forme tradizionali e i colori neutri, capaci di renderle sempre al passo coi tempi. Persino le grandi case di moda preferiscono modificarle che sostituirle, cambiando di anno in anno un piccolo dettaglio o riproponendo una fantasia cult in nuove tonalità. Ciò contribuisce a rendere questi accessori dei grandi classici che, perlomeno nell’armadio delle donne, non tramonteranno mai. L’ABBINAMENTO PERFETTO La caratteristica che rende così speciale i grandi classici in fatto di borse è che non hanno bisogno di particolari abbinamenti. In un batter d’occhio sono capaci di trasformare il look più casual in un outfit raffinato: provate ad indossare con i jeans l’intramontabile Birkin

Louis Vuitton

di Hermès. Tra i colori tradizionali e perfetti per la stagione calda spicca la tonalità terra, come quella della stilosa Faye di Chloé. Le stampe più desiderate di tutti i tempi? Senza dubbio il monogram di Louis Vuitton, che adotta per la primavera-estate 2015 l’elegante colorazione Rouge Noir, e la trama check di Burberry, ancora protagonista nel nuovo bauletto Bee Bag firmato dalla maison.

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Stile intramontabile per il bauletto in pelle nocciola, Pablo Baldini.

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Total white per il bauletto in pelle firmato Ore10.

L’effetto saffiano dona un tocco di eleganza alla bag firmata Camomilla.


Chloé

Hermès

Burberry

Serapian Miu Miu

Blumarine

Un grande classico: è la borsa a mano matelassé di Ore10.

Si chiama Carole la bag in pelle martellata e dettagli gold, Pablo Baldini.

Light pink per la borsa a mano bon ton di Via Roma.

Anita è la sacca in pelle scamosciata con zip e nappina decorativa di Pablo Baldini.

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CRAZY BAGS Sono appositamente pensate per le fashion addicted più ironiche ed eccentriche. Se non amate passare di certo inosservate, queste sono le borse che fanno decisamente per voi: stravaganti nelle forme, nei materiali e nelle fantasie fanno dell’originalità un vezzo da sfoggiare. L’ABBINAMENTO PERFETTO Un po’ di sana follia non guasta mai, ma assicuratevi prima di uscire di casa che sia tutta concentrata nella vostra crazy bag. La regola è molto semplice: a borsa pazza va abbinato un outfit del tutto minimal. In estate l’ideale è un semplice vestito lungo da giorno, che diventerà immediatamente fashion stringendo tra le mani la pochette gialla a forma di radio anni Novanta di Moschino oppure portando in spalla la borsa-giacca di Chanel. Per un tocco di stravaganza più soft optate per le frange e le fantasie etniche di Etro o l’animalier del secchiello Borgonuovo firmato Giorgio Armani. E a proposito di forme inusuali, cosa c’è di più speciale della preziosa bag a forma di cestino da picnic firmata Ermanno Scervino?

Etro

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Le frange rosa donano un tocco di stravaganza alla Francy bag di Paolo Baldini.

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Sorride e fa l’occhiolino la shopper gialla firmata Chloé&Gioia.

Bauletto in pelle stampa rettile multicolor, Jack French London.


Ermanno Scervino

Chanel

Moschino

Santoni Giorgio Armani Louis Vuitton

Effetto psichedelico per la Hampton bag in pelle di Jack French London.

Borsa a spalla in neoprene total green, Camomilla.

Pois anni Cinquanta e similpelle per la borsa che nasconde una fodera in materiale isolante, Sachi.

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BORSE A COLORI Le borse più cool della stagione calda si vestono di colori brillanti. Le tonalità sono quelle dell’estate: il giallo del sole, il blu del mare, l’arancio del tramonto e l’azzurro del cielo. Borse a mano, tracolle, bauletti o zaini, ciò che conta è che vestano i toni dell’arcobaleno, per cominciare la bella stagione con una buona dose di allegria. L’ABBINAMENTO PERFETTO Una bag colorata, oltre a essere sinonimo di stile, è anche indice di carattere e personalità. Per questo motivo cercate sempre di scegliere una tonalità che vi rappresenti e giocate sui contrasti nella scelta dell’abito: a colori sgargianti ben si abbinano toni neutri. Bags nei toni del fucsia, come la Nina di Zanellato, o gialle come il backpack Ivy in snake skin di Paula Cademartori esaltano un look total black, mentre il blu elettrico della tote Memphis di Zagliani è perfetto con un outfit giocato sui toni del bianco. Ma se vi sentite davvero gioiose, osate

Gucci

una proposta arcobaleno come la P Bag in coccodrillo multicolor firmata Giancarlo Petriglia.

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Blu cina per la borsa con catena a stampa snake, Jack French London.

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Rosso fuoco per la bag passe-partout di Camomilla.


Hogan

Zagliani

Paula Cademartori

Zanellato Fendi

Giancarlo Petriglia

Dona un raggio di sole al tuo outfit con la tracolla di Ore10.

Capiente e colorata, la borsa fragola di Paolo Baldini è perfetta per l’estate.

Color acqua per la borsa grintosa di Ore10.

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POCHETTE & MINI Chi non possiede nel suo armadio almeno una pochette? Pensata per le occasioni speciali, la clutch con o senza tracolla è un accessorio indispensabile per la sera e non solo. La primavera-estate 2015 infatti restituisce alla pochette il suo posto nell’Olimpo delle borse più alla moda lasciandola in degna compagnia della sorella appena nata, la mini bag, il nuovo must-have di stagione. Una borsa piccolissima, spesso a tracolla, che mantiene intatto il suo fascino da mattino a sera e ripropone in piccolo formato i modelli iconici delle più note case di moda. L’ABBINAMENTO PERFETTO A ciascuno il suo: optate per la classica pochette a mano dalla cena in poi, meglio se tempestata di cristalli come quelle di Rodo e René Caovilla, che fanno subito festa. Di giorno invece seguite la tendenza indossando una mini bag a tracolla nei colori pastello, con una t-shirt o a un abito marinière. La più fashion della stagione? Senza dubbio la mini Peekaboo di Fendi, nell’irresistibile tonalità light blue. A volte nelle borse più piccole si nasconde il messaggio più grande: lo dimostra la collezione di clutch rigide dalle frasi irriverenti che anima la passerella Chanel

primavera-estate 2015 di Chanel.

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Perfetta da usare anche di giorno grazie alla tracolla a catena, Via Roma.

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Pochette bicolor con chiusura a busta, Via Roma.

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Neon e borchie per la mini bag firmata Pablo Baldini.


BAGS Rodo Simonetta Ravizza

RenĂŠ Caovilla

Versace

Charlotte Olympia Fendi

La busta in similpelle gioca col color blocking, Via Roma.

La pochette color cipria è impeccabile nelle occasioni speciali, Camomilla.

Da abbinare a un leggero abito bianco la pochette con stampa effetto paglia intrecciata, Via Roma.

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UNA SHOPPER PER Veri e propri portatutto, che prendono ispirazione nella forma dai sacchetti adibiti alla spesa: stiamo parlando delle shopping bags, un modello cult che ritorna in auge in questa primavera-estate. Chiamatele pure shopper o tote, ma si aggiudicano senza dubbio il podio tra le borse più comode, resistenti e pratiche mai inventate: come amiche fidate, vi accompagnano nella giornata da mattino a sera. L’ABBINAMENTO PERFETTO La shopper è una borsa propriamente estiva, perfetta da sfoggiare in vacanza. Prediligete quindi fantasie floreali d’impatto, come quella che adorna la silhouette sottile della Slim Bag di Marni. La forma semplice della shopping bag va esaltata con dettagli insoliti e di sicuro effetto, come il manico in bambù delle proposte firmate Gucci e TWIN-SET Simona Barbieri. Materiali inusuali rendono speciale la shopper più lineare, come la maxi tote in rafia

Gucci

firmata Hogan.

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Borsa shopper con interno laminato e foulard abbinato, Camomilla.

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Comodissima la shopping bag in pelle stampa city, Jack French London.

Effetto delavè per la tote in pelle made in Italy di Ore10.


Marni

AMICA

Hogan

Moschino

Giancarlo Petriglia

TWIN-SET Simona Barbieri

Trendy e pratica la borsa shopping in pelle effetto pitone, Camomilla.

Belgravia è il nome della shopper in light pink con pochette stampa rettile coordinata, Jack French London.

Stampa floreale per la capiente borsa di Camomilla.

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FLOWER


Erdem

Giambattista Valli

Dolce&Gabbana

Céline Saint Laurent

Come ci hanno insegnato la famosa modella Twiggy e le sue coetanee negli anni ’60 e ’70, i fiori sono un pattern indispensabile nel guardaroba di ogni fashionista. Riproposti con scadenza regolare sulle passerelle internazionali, quest’anno - complice l’ondata hippie che ha travolto il panorama fashion - tornano con più forza che mai.

POWER Céline spezza il suo chic austero con cascate di fiori vivaci, Erdem ci fa sognare con i suoi ricami eterei su tulle, Dolce&Gabbana mettono in scena una Sicilia spagnola illuminata da sensuali rose rosse posate su un abito a frange, Saint Laurent li azzarda su un abitino succinto da Lolita, MSGM e Michael Kors coniugano i fiori in chiave pop mentre Giambattista Valli li ripropone in toni freddi su un raffinato completo giacca-pantalone. Prendendo spunto dalle passerelle, passando per QVC, qui trovate tutte le dritte per trasformarvi in di Valentina Nuzzi

MSGM

Michael Kors

autentiche Flower Girls.


La tutina di Parosh è must dell’estate In lungo per la sera, firmato Fendi

La blusa di Vivetta ispirata al mondo della Botanica

Il bikini fiorato con culotte a vita alta by H&M

Hippie chic, la corona di fiori di H&M

COPIA IL LOOK CON I PRODOTTI IN VENDITA SU QVC:

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I pantaloni in cotone elasticizzato di Sottomarino.

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L’abito stampato di Silvia Mori.


Tre girasoli illumineranno le vostre dita, Misis La catenina preziosa di Salvatore Ferragamo Jewels

Il foulard Flora by Gucci

Le sneakers diventano modaiole, Black Dioniso

Allure spagnola, Espadrilles

Le mary jane con tacco di Marni nascondono un fiore metallizzato sul retro

La canotta con scollo a V dal mood 70s by Sottomarino.

Gli orecchini a cerchio impreziositi da fiori by Etrusca.

L’anello di Amy Kahn Russell con un fiore in ceramica dipinta a mano.

La borsa di paglia per andare in spiaggia ma non solo, Ermanno Scervino

I pantaloni a palazzo sono un must have dell’estate, qui in versione tropical by Mood Atelier.

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APP PER LO SMARTPHONE MILANESE

Nella città di Expo la vita non è mai troppo semplice per non essere semplificata dalla tecnologia Ma la vita a Milano - Expo a parte - è molto più semplice con l’aiuto della tecnologia. A partire dai trasporti: per chi non è avvezzo alla topografia cittadina (ma anche per i milanesi DOC) spostarsi in città non è semplicissimo. Chi usa i mezzi pubblici può contare sulla nuova ATM Milano. Alle funzioni classiche di calcolo del percorso e informazioni sulla viabilità, la versione rinnovata dell’applicazione consente di acquistare online il proprio biglietto e di convalidarlo, sempre online o tramite l’apposito QR code. Per chi invece preferisce muoversi in macchina, torna utile Milano Easy Parking che contiene tutte le informazioni su parcheggi a pagamento e di interscambio. Irrinunciabile nello smartphone meneghino è l’app di car2go: basta scorrere la schermata per trovare le auto disponibili più vicine e prenotarle in anticipo. Con car2go non solo il car sharing è comodo,

veloce

green,

ma

e

arriva

anche a Linate: è possibile spostarsi dall’aeroporto alla città

e

viceversa

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senza abbandona-

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re la propria auto in un parcheggio costoso o usare le navette.


Milano si è rinnovata per accogliere Expo e i suoi visitatori, e tra la costruzione di padiglioni, linee metropolitane e svincoli autostradali, la città non poteva non dotarsi di un’app ufficiale pensata proprio in vista dell’evento. Si chiama Expo Milan 2015 e aiuta l’utente a orientarsi nel labirinto del sito espositivo e delle sue attrazioni. Permette inoltre di acquistare i biglietti, ricevere offerte e conoscere la propria posizione all’interno della fiera. Stella Gariboldi

E se a un’uscita preferite una cena tranquilla a casa, non potete fare a meno di Just Eat. Basta accedere all’applicazione per scegliere cosa mangiare e prenotare una consegna a domicilio. Giusto in tempo per rilassarsi sul divano e ricaricarsi in vista di una nuova impegnativa giornata…

Cosa fare in città? Milano ha sempre molto da offrire, tanto da disorientare. Per questo il milanese in cerca di idee può contare su Spotlime: un’applicazione attualmente dedicata solo al comune di Milano, che riunisce i migliori eventi di ogni giornata e consente di prenotarli con pochi semplici clic.

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I SIMBOLI DI NEL MONDO

Quando si pensa ad Expo normalmente vengono in mente i padiglioni, le tematiche, le cittĂ che li ospitano, le persone che li visitano, ma queste esposizioni, universali o internazionali, lasciano sempre dietro di loro dei ricordi e delle testimonianze della loro esistenza. 54


EXPO

In tutto il mondo possiamo ritrovare monumenti, sculture, padiglioni che hanno resistito alla decadenza che normalmente investe questi luoghi e che sono diventati dei simboli di edizioni particolarmente fortunate di Expo. Innanzitutto distinguiamo

Il Crystal Palace - Realizzato per la primissima esposizione universale a Londra nel 1851 su disegno dell’architetto Joseph Paxton è una costruzione totalmente realizzata in ferro e vetro che destò grande scalpore a quel tempo poiché in epoca vittoriana tutte le grandi costruzioni erano ancora realizzate in materiali molto pesanti, mentre in questo enorme palazzo si poteva godere della luce del sole e degli alberi all’interno come se si fosse in un giardino. Traslocato dalla posizione originale in Hyde Park alla fine dell’esposizione, il Crystal Palace fu utilizzato con diversi scopi per molto tempo; sebbene distrutto da un incendio nel 1936, per fortuna esistono numerose testimonianze della sua costruzione che permettono di conoscerne anche i più piccoli dettagli.

tra esposizioni universali ed esposizioni internazionali: il Bureau International des Expositions stabilisce che le prime sono di categoria superiore e vengono effettuate ogni cinque anni, hanno una durata di sei mesi, i padiglioni vengono costruiti dai paesi partecipanti e c’è un tema generale, come nel caso di Expo 2015 a Milano, mentre le esposizioni internazionali sono di carattere più ridotto, vengono organizzate in mezzo a quelle universali, durano al massimo tre mesi e hanno un tema più specifico che normalmente ha a che fare con la tecnologia o lo sviluppo. Ma passiamo in rassegna quelli che sono i veri simboli delle esposizioni che il tempo ci ha lasciato: Davide Chiesa

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La tour Eiffel - Forse il monumento più noto, più famoso, più raffigurato al mondo. Nacque per l’esposizione francese a Parigi del 1855 come chiara risposta al successo della prima edizione a Londra. Opera dell’ingegnere france-

Il palazzo della Civiltà Italiana - Un palazzo

se Gustave Eiffel, la famosa tour fu subito con-

costruito dall’architetto Marcello Piacentini

testata come un edificio brutto, pesante, non

per l’esposizione a Roma nel 1942, che però

in linea con i dettami dello stile liberty in voga

non venne mai realizzata a causa dello

all’epoca. Se ne propose addirittura la demo-

scoppio della seconda guerra mondiale.

lizione definitiva subito dopo la fine dell’espo-

Come tutto il quartiere dell’Eur, anche

sizione, ma per fortuna questo progetto non

questo palazzo venne costruito secondo

venne attuato e ancora oggi possiamo godere

i dettami dello stile littorio che veniva imposto

della bellezza di questo simbolo architettonico

dal regime fascista dell’epoca ed è stato

tra i più visitati al mondo.

riconvertito più volte fino ai nostri giorni,

Il Padiglione di Barcellona - Opera dell’architet-

ospitando attualmente la casa di moda Fendi.

to tedesco Luis Mies Van der Rohe, è considerato il capolavoro del razionalismo tedesco ed L’Atomium - Fu pensato per l’esposizione di Bruè stato concepito e costruito per l’esposizione xelles del 1958, progettato dall’architetto André universale di Barcellona del 1929. Completamen- Waterkeyn e rappresenta i 9 atomi di un cristallo te restaurato e aperto al pubblico ancora oggi, il di ferro. Questa particolare costruzione, che è padiglione di Barcellona è costruito con il con- visitabile e aperta al pubblico ancora oggi, è docetto di pianta libera e spazi fluenti, che obbliga- tata di scale mobili per la connessione delle sfere no i visitatori a muoversi nello spazio in continua espositive e di grandi finestre per permettere la

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evoluzione fra interno ed esterno.

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visione del panorama circostante.


La Biosfera - Fondato originariamente come Il Bigo - Sempre nel 1992, l’esposizione internapadiglione americano, è stato disegnato dall’ar- zionale di Genova chiama Renzo Piano per richitetto di Buckminster Fuller per l’Expo 67 di strutturare completamente l’area del porto. Un Montreal. È realizzato con una struttura di cellule intervento senza precedenti che dona alla città in acciaio e pannelli di acrilico con diverse sfu- una nuova area pubblica completa di un centro mature per controllare la temperatura interna. Lo commerciale realizzato negli ex Magazzini del spazio espositivo interno era suddiviso in quat- Cotone, il nuovo acquario civico completamente tro piattaforme con sette differenti livelli, colle- trasformato, uno spazio per spettacoli all’aperto gati da una scala mobile lunga più di 37 metri. e una struttura tentacolare che ospita un insolito Una piccola monorotaia correva attorno a tutto ascensore panoramico ispirato nelle forme alle il padiglione per permettere di visitarlo anche in gru da carico montate sulle navi. modalità aerea. Puente del Alamillo - È una struttura proget-

Padiglione Italiano - Fabio Novembre interpreta a

tata per l’Expo di Siviglia del 1992, realizzata

suo modo uno spazio espositivo per Expo Shangai

dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Un

2010. All’interno dello stesso ambiente l’architetto

ponte ardito e avveniristico per l’epoca che col-

pugliese rimanda alla visita di Expo 2015 a Milano

legava la città all’isola di La Cartuja dove era or-

concentrando insieme tutti i suoi simboli in un uni-

ganizzata l’esposizione, realizzato con un unico

cum spazio-temporale: un taglio di Fontana, una

pilone e una serie di tiranti che permettono di

tuta di Prada, l’ultima cena di Leonardo, la croce

sostenere l’intero peso su un’unica struttura.

rossa in campo bianco, il movimento di Boccioni.

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LOMBAR SORPRESA!

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ARDIA?

Oltre l’Expo, oltre il clamore internazionale, le architetture dei padiglioni, i temi del cibo e la vetrina di cui Milano è protagonista, ci piace invitarvi a scoprire qualche angolo inconsueto del capoluogo e della Lombardia. All’insegna della natura, delle filosofie orientali e delle nuove forme di arte. 59


MILANO IN TECHNICOLOR 40 metri di cemento colorato. È la sintesi in cinque parole di due millenni di storia milanese (e non solo), di personaggi, di eventi. Oltre Expo, oltre la moda, oltre la cultura e il business, la street art trova finalmente la consacrazione di espressione artistica, trasforma i writers da imbrattatori di muri ad apostoli di una nuova cultura espressiva e – non meno importante – rende accessibili a tutti i passanti colori e forme che urlano messaggi trasformando il grigio del cemento. Succede sempre più spesso e in sempre più quartieri urbani. E con sempre maggiore successo, sperimentazione e originalità. Quei 40 metri di muro colorato ne sono la prova. Per scovarli bisogna andare nell’angolo di Milano nei pressi di Porta Ticinese dove si trova oggi la Basilica di San Lorenzo che nel IV secolo era ancora esterna alle mura cittadine, lungo la via che congiungeva la città a Pavia. Chi arrivava a Milano secoli orsono era colpito dalla sua imponenza. Chi la visita oggi trova un muro di cinta dipinto con bombolette spray da un gruppo di writers chiamati dal parroco don Augusto Casolo. Il risultato è un originale connubio fra street art e impianto medievale firmato da undici artisti che hanno scelto altrettanti personaggi o episodi della storia di Milano per raccontarla attraverso immagini che sbucano da un muro. La Seconda Guerra Mondiale si alterna al Medioevo, Napoleone a Verdi, Attila e Carlo Magno, oltre naturalmente a Sant’Ambrogio, Vescovo della città nella seconda metà del IV secolo. Un balzo verso il futuro e uno verso la gente, un approccio trasversale che attraversa Milano uscendo dai ghetti dei centri sociali per arrivare a luoghi fino a oggi considerati intoccabili. Cambia il colore urbano, cambiano le percezioni.

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SCELTI PER VOI… I 5 ROOFTOP PIÙ SPETTACOLARI

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Terrazza del Boscolo Hotel: imperdibile

La terrazza di via Palestro, per una

la vista sulle guglie del duomo.

serata rilassante con vista sui giardini

Corso Matteotti 4-6, tel. 02 77679611

di porta Venezia. Via Palestro 2,

Ceresio 7, per un drink sfizioso a bordo

tel. 02 76028316

piscina.Via Ceresio 7, tel. 02 31039221.

Terrazza triennale, sospesa sul Parco

Sky Terrace by Hotel Milano Scala,

Sempione, con vista spettacolare

elegante e romantica, nel cuore di Brera.

sul Castello Sforzesco.

Via dell’Orso 7, tel. 02 870961

Viale Alemagna 6, tel. 02 36644340


PARCO DELL’ADAMELLO, LE ORIGINI DI UN SIMBOLO Nove piccole coppelle in tre file di tre: la “rosa” camuna, simbolo della Lombardia comincia da qui, da queste originali e misteriose forme scolpite su una lavagna di pietra. Per risalire alle origini di quello che assomiglia a un quadrifoglio verde bisogna andare nella Riserva delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, nel Parco dell’Adamello. Qui, nel cuore di una delle più vaste aree protette delle Alpi popolate di stambecchi e orsi, si trova il più grande museo a cielo aperto d’Europa di arte figurativa su roccia: una concentrazine di 2.500 pietre e 300.000 figurine che raccontano la storia dell’uomo, delle migrazioni, degli insediamenti, delle contaminazioni. Ci illustrano il nostro percorso e quello di tutti gli elementi che lo hanno accompagnato e completato. Una storia cominciata ottomila anni fa e poi proseguita fino al Medioevo: è durata tanto l’esigenza dei nostri antenati di sfidare faticosamente la roccia pur di esprimersi e comunicare in maniera (forse involontariamente) permanente. Passeggiando fra ambienti selvaggi e sentieri definiti da muretti a secco si arriva alle lastre di arenaria erose dai ghiacciai e diventate le lavagne di pietra con figure stilizzate, graffiti di armi, palafitte, animali, scene di aratura, simboli di vita quotidiana e di fertilità. Quasi un’enciclopedia del passato, un patrimonio da osservare in silenzio e in ginocchio per osservare meglio i tratti e forse, chissà, per assecondare, piegandosi, il desiderio mistico dei nostri antenati millenari. 5 COCKTAIL BAR DA NON PERDERE Carlo e Camilla in Segheria: nel nuovo ristorante

Nottingham Forest, atmosfera

di Cracco non poteva mancare la maestria di un bartender

romantic chic e un menù tutto

come Filippo Sisti. Via Meda 24, tel. 02 8373963

da sperimentare.

Davai, primo locale in Italia di Russian Standard Vodka,

Viale Piave 1, tel. 02 798311

vivace e cosmopolita. Largo La Foppa 5, tel. 02 84571125

Rita & Cocktails, campione

e 333 6205284

della cultura del buon bere

Moscow Mule, casual e decisamente giovane, i cocktail

meneghino. Via Angelo Fumagalli 1,

sono eccellenti. Via Teodosio 60, tel. 393 3527617

tel. 02 8372865

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LIMONE SUL GARDA, SFUMATURE IN GIALLO Da lontano sembrano pilastri di cemento sfuggiti alle proiezioni architettoniche. Oltre i tetti di tegole, l’armonia delle forme, i vicoli con le case di pietra e il piacevole lungolago pedonale come il centro storico, sembrano una nota stonata. Ma proprio per questo sono una calamita per gli occhi e per le gambe. Bisogna salire oltre quei vicoli, quelle case di pietra e quelle botteghe stracolme di invitanti prodotti tipici, dall’olio del Garda alle confetture di agrumi e al limoncello. Limoncello? Un’altra nota altrettanto isolata dalla sinfonia del lago. E il passo accelera. Arrivati al Castèl il passo rallenta e il mistero si risolve. Limoncello, sì. Prodotto con i frutti delle centinaia di alberi di agrumi aggrappati a quei pilastri di cemento e legno, una griglia costruita dall’uomo per produrre il miracolo e consentire a cedri, mandarini, pompelmi, arance, ma soprattutto limoni, di approfittare del microclima del lago durante la bella stagione ma di essere riparati durante i rigori invernali grazie a coperture speciali messe proprio sopra quelle strutture realizzate sui “còl”, cioè sui balconi terrazzati. Un tuffo nel passato e nelle antiche tecniche di coltivazione che permisero di coltivare agrumi anche a queste latitudini. Limone affascinò persino Goethe che nel suo Viaggio in Italia la ammirò mentre era in barca sul lago: “13 settembre 1786…Passammo davanti a Limone, con i suoi giardini a terrazze su per il pendio dei monti; uno spettacolo di ricchezza e di grazia. L’intero giardino consta di file di bianchi pilastri quadrangolari che sono col-

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SCELTI PER VOI… I NOSTRI 4 APERITIVI PREFERITI

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4 ANGOLI VERDI DOVE RILASSARSI

Bar Basso: in questo storico locale

Orto botanico di Brera, fascino

della “Milano da bere” è d’obbligo

decadente ed atmosfera storica

provare il Negroni Sbagliato,

nel cuore del centro.

inventato proprio qui!

Via Brera 28

Via Plinio 39, tel. 02 29400580

Giardini della Guastalla, un angolo

Pandenus, per un happy hour a base

di pace appena dietro piazza Duomo.

di ottimi prodotti da forno e milanesità

Via Francesco Sforza 25

pettinata in zona Arco della Pace.

Giardini di Villa Belgiojoso,

Via Melzi D’Eril 3, tel. 02 33611071

un gioiellino in cui perdersi

Chiostri di San Barnaba, un’oasi di

per un momento e dimenticare

tranquillità nel trantran meneghino.

il mondo fuori. Via Palestro

Via S. Barnaba 48, tel. 02 5466494

Palazzo Invernizzi, conosciuto anche

Lacerba: atmosfera vintage

come “il palazzo dei fenicotteri”,

per un aperitivo futurista.

una vera chicca meneghina.

Via Orti 4, tel. 02 5455475

Via dei Cappuccini 3


locati a una certa distanza l’uno dall’altro, su per il declivio del monte, a gradini. Sopra questi pilastri sono collocate delle robuste pertiche per coprire, in inverno, gli alberi che crescono negli intervalli.” Quassù, agrumi e olio d’oliva si sposano persino con le filosofie orientali, incontrano Yin e Yang, si mescolano nei piatti preparati secondo i principi del Tao, l’ideogramma cinese che parla del mondo che avanza in armonia e dell’equilibrio fra corpo e spirito. Insomma diventano ingredienti di un percorso unico per riallineare lo stile di vita ai bioritmi naturali dell’organismo. Succede nel Centro Tao (www.centrotao.it), affacciato su un’altura che domina il lago e immerso fra piante di olivo e di limoni. In questa stagione il profumo delle zagare aggiunge un elemento ulteriore alle antiche pratiche di riequilibrio energetico che qui, in questo centro unico in Italia, hanno come obiettivo l’insegnamento della consapevolezza e della cura di se stessi. Carla Diamanti

4 PASTICCERIE PER MOMENTI GOLOSI!

5 LUOGHI PER INNAMORARSI

4 BRUNCH CHE AMIAMO

Torre Branca, progettata da Giò

Erba brusca, per gli amanti

Ponti, si trova nel cuore di Parco

del kilometro zero.

Gattullo, Piazzale

Sempione: in ogni stagione

Alzaia Naviglio Pavese 286,

di Porta Lodovica 2,

regala panorami mozzafiato.

tel. 02 87380711

tel. 02 58310497

Terrazze del Duomo, per sentirsi

Juleps, un angolino di New York…

Cova,

un po’ come in Rocco e i suoi fratelli.

Via Evangelista Torricelli 21,

Via Montenapoleone 8,

Passeggiata notturna sulla nuova

tel. 289409029

tel. 02 76005599

Darsena, più romantico di così…

Vanilla Bakery, per sentirsi

Pavè, Via Felice Casati 27,

Una serata al Planetario,

nella favola di Hansel e Gretel,

tel. 02 94392259

per perdersi tra le stelle

ma senza la strega!

Marchesi,

anche se fuori piove.

Via San Siro 2, tel. 0248102542

Via Santa Maria alla Porta 11a,

Un pomeriggio alle Terme

Ofelè, per gli amanti

tel. 02 862770

di Milano, tra coccole e relax

delle coccole domenicali.

(Piazzale Medaglie d’Oro 2, angolo

Via Savona 2, tel. 02 49500096

via Filippetti, tel. 02 55199367).

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SUMMER POP MAKE-UP Azzurro, verde e turchese: è tempo di colori pieni che rompono gli schemi Profumo di mare, acque cristalline, vento tra i capelli e sabbia rovente, uno dei make-up trend della prossima stagione è decisamente un omaggio a queste calde sensazioni estive! Colori freschi come l’azzurro, il turchese ed il verde smeraldo si fondono tra loro per esplodere in un pop di nuance da sempre iconiche, perfette per la primavera-estate. Meravigliose in versione piena sulle unghie, iridescente sulle palpebre, matte per definire l’occhio con una riga di eyeliner e perfette da abbinare anche ad altri colori di tendenza come il corallo o l’intramontabile bronzo! Qualsiasi sia il vostro stile, queste proposte beauty vi faran-

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no innamorare, specialmente se state pianificando il look

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per la prossima vacanza! di Stefania Polato


Una base leggera ed impeccabile è un must per la stagione calda, incarnato radioso è la parola d’ordine, perciò non può assolutamente mancare nel vostro beauty il Complexion Booster Kit di bareMinerals: un trio di polveri in formato mini contenute in un’adorabile pochette color acqua e dotato di un pennello viso multiuso. Con la cipria Ready Hydrating Touch Up Veil potete fissare il vostro fondotinta, passare poi allo sculpting con il Ready Bronzer e ultimare il look con un velo di Ready Luminizer per donare un aspetto glowy al viso.

Con una base fresca e luminosa gli occhi passano in primo piano e si tingono di verde smeraldo con il kit Bright Smokey Eyes del brand inglese New Cid Cosmetics. Il kit è pensato per valorizzare al massimo gli occhi in modo semplice ma d’effetto, come se foste appena uscite da una seduta di trucco con un make-up artist. Contiene un trio di ombretti in gel dotato di un pennellino apposito che ne facilita la stesura sulla palpebra, un ombretto metallico in polvere per creare contrasti di luce ed un mascara volumizzante rigorosamente nero per definire le ciglia in maniera impeccabile ed ottenere così smokey eyes magnetici!

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Nel caso invece preferiate la texture degli ombretti in polvere, Laura Geller delizia la vista con l’Eye Rimz Kit, un duo di ombretti cotti meravigliosi, ricchi di sfumature cangianti e perfetti per look sia da giorno che da sera. La loro particolarità infatti è quella di poter essere usati in maniera più soft da asciutti, per un velo di luce durante il giorno, mentre per look da sera più definiti è sufficiente bagnare l’applicatore per un colore più pieno. La variante Supernatural Smoke/Hocus Pocus contrappone uno splendido verde menta ad un grigio perla, per un make-up dai toni soft ma sempre elegante!

Usando questo duo di per sé otterrete un trucco fine e portabile ma, per chi preferisce una maggior definizione può essere un’ottima alternativa l’eyeliner liquido Enchanting Emerald contenuto nel Calligraphy Eye Set, sempre firmato Laura Geller. Perfetto per ricreare un classico cat eye seducente o semplicemente applicato lungo le ciglia superiori per donare maggiore profondità allo sguardo! Anche senza il classico flick esterno per occhi da gatta, una sottile riga di eyeliner darà l’illusione di ciglia più folte e voluminose, provare per credere!

Se siete invece alle prime armi con smalti e trattamenti, in vista delle vacanze vi sarà utilissimo lo Sping Glam Kit di Leighton Denny: smalto colorato Nail Polish nella tonalità Acqua, base e top coat a doppio uso One For All, lucidante e siero con dosatore Miracle Drops per asciugare lo smalto in brevissimo tempo. Insomma,

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il trio perfetto da aggiungere alla propria collezione

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sia per la manicure quotidiana che quando si è in partenza per le vacanze e si desiderano mani impeccabili in poco tempo!


Visto che il focus del colore è sugli occhi, sulle labbra è quasi d’obbligo un natural look, che sia un beige, un rosato o un corallo, le texture sheer e glossy si sposano alla perfezione con i toni menta, acqua e smeraldo per un make-up colorato ma leggero e fresco, che richiama la semplicità del mare. Per questo motivo però, ci si può sbizzarrire sulle unghie che, grazie al colore pieno e puro, si trasformano in un vero e proprio accessorio-gioiello! Per una manicure impeccabile e che duri, è d’obbligo almeno uno dei nuovi Gel Effect di Nails Inc, brand londinese di punta per quanto riguarda gli smalti che propone formule eccezionali a lunga tenuta! All’interno del kit Gel Effect Colour Craze Collection trovate 5 colori a tema “marine” stupendi specialmente per la stagione estiva, ma una menzione d’onore va a Regents Place, un azzurro pastello pieno che ricorda le acque limpide di una piscina! Se avete una preferenza particolare solamente per questa nuance di colori, non può mancare nella vostra trousse da manicure il Kit Gel Effect che comprende Mercer Street, un color azzurro pieno e deciso che ricorda la purezza di un cielo limpido e Soho Place, un verde menta giocoso ma sempre elegante e di tendenza!

Un’ultima piccola chicca per restare in tema acqua? L’accessorio immancabile per creare perfette beachy waves è il tool Mini Wave di BaByliss, rivestito in ceramica per proteggere i capelli e per onde meravigliose in poco tempo, senza contare il packaging contenuto ed accattivante di un bellissimo turchese, che vi invoglierà a portarlo sempre con voi per ottenere una capigliatura glamour in pochissimi gesti!

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LE MOSSE GIUSTE PER UNA PELLE DI SETA Finalmente è arrivato il periodo più bello dell’anno, quando la primavera inizia a trasformarsi in estate: le temperature si alzano, il sole ci scalda, le giornate e le vacanze iniziano ad essere sempre meno lontane. Insieme al cambio dell’arma-

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dio, però, c’è un altro step fondamentale che è

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arrivato il momento di fare: rinnovare la pelle. Non vorrete di certo farvi cogliere impreparate per la prova bikini, vero? di Giovanna Lovison


ESFOLIARE E DETERGERE Il primo passo verso una pelle liscia come il velluto è quello di dedicare al nostro corpo una bella seduta esfoliante. La doccia è la vostra alleata ideale perché vi permette di sciacquarvi a fondo molto velocemente. Una volta inumidita la pelle, prelevate una bella quantità di prodotto ed iniziate a massaggiarlo con movimenti circolari. Se seguite un andamento che va dal basso verso l’alto stimolerete anche la circolazione, che non fa mai male. A seguire, è ottimo un gel doccia come quello alle vitamine ACE del Kit SBC: non solo è perfetto per rinfrescare e ravvivare la pelle ma vi arriverà in coppia con un idratante al collagene per viso e corpo. Un’attenzione particolare va dedicata alle zone più aride del corpo, come gomiti, piedi e ginocchia perché lì è dove si concentra la maggior parte di cellule morte. Se vi sentite tecnologiche (o pigre!), ci sono dei beauty tool che vengono in vostro aiuto. La Spazzola per esfoliazione a secco di HoMedics è facilissima da usare perché fa tutto da sola, si utilizza “a secco”, è fatta di setole naturali e delicate e vi evita anche di dover avere a portata il rubinetto dell’acqua ed un prodotto esfoliante apposito.

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IDRATARE Dopo lo scrub, tamponate la pelle con un asciugamano per rimuovere l’umidità evitando gli sfregamenti che potrebbero stressare la pelle ed arrossarla. A questo punto è importantissimo restituire l’idratazione persa con una crema idratante ricca ed intensa. Il consiglio è quello di procedere con esfoliazione ed idratante la sera, prima di andare a letto, in modo tale da poter abbondare con la crema senza il pensiero di doversi vestire poco dopo e facendo in modo che i principi attivi facciano il loro dovere per tutta la notte. Ideale anche per le pelli mature, la M.Asam Vinolift Body Cream è a base di burro di karitè e resveratrolo e dona la massima idratazione ed elasticità. Da mettere in bella vista sulla mensola del bagno, invece, le creme del kit Prai Gold & Platinum: il velo dorato che lascia la crema nella versione Golden, poi, è perfetto per le notti estive che stanno per arrivare. Per le sere successive, il binomio doccia-idratazione deve essere ripetuto come un mantra. Per mantenere la pelle setosa e vellutata, non dovete per forza ricorrere a burri corpo o a formule super dense, potete optare anche per una crema più leggera ma altrettanto efficace e, perché no, super profumata in modo tale da far diventare l’applicazione un momento di relax. Rischia di farvi cedere ad un peccato di gola il kit Body Soufflé Trio di Laura Geller. Le tre creme idratanti profumano di vaniglia, fico e meringa al limone e si assorbono in fretta

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lasciando la pelle morbida e liscia.

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RISVEGLIARE IL VISO Da non dimenticare assolutamente anche la pelle del viso. Esfoliare e idratare sono sempre le parole chiave. Un duo come Amici per la Pelle di SBC è perfetto: lo scrub è più delicato perché pensato appositamente per la pelle di viso e collo ed il detergente e tonico a base di Ginko e tè verde non solo pulisce a fondo e deterge ma lascia la pelle liscia a compatta. Inoltre, è perfetto anche per rimuovere ogni traccia di trucco. La crema idratante da applicare subito dopo restituisce al viso l’idratazione e l’elasticità di cui ha bisogno, esaltandone la luminosità.

Per un effetto super, provate la crema Perfect Teint II Gel di M.Asam: la consistenza leggera ma ricca riesce a penetrare nelle rughe e linee d’espressione, facendole apparire più distese e meno profonde. Se soffrite di qualche imperfezione, poi, con questi prodotti non tarderete a vedere i risultati. Se, invece, siete alla ricerca di un effetto rimpolpante, nulla è meglio dell’acido ialuronico.

Le creme del kit Aqua Intense di M.Asam ne contengono un’ottima percentuale e vi permettono, in una mossa sola, di avere sia un’idratante viso che uno corpo. Cosa volere di più?

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NON DIMENTICARE I DETTAGLI Anche la pelle di mani, labbra ed occhi ha bisogno di qualche coccola speciale. Un set che si chiama “Nella Borsa delle Ragazze” non può che essere perfetto! Questo kit di Gatineau è da tenere sempre a portata di mano: la crema mani e l’idratante labbra sono ottimi da applicare secondo necessità nel corso della giornata e la crema occhi nel formato roll-on non può mancare nella borsa della palestra per rimettervi in sesto

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in men che non si dica.

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MANTENERE LE BUONE ABITUDINI ANCHE IN VIAGGIO Tanta fatica per guadagnare una pelle da sogno e non vorrete mandare all’aria tutto partendo impreparate? Nella cura della pelle la costanza è fondamentale e proprio per questo non dovete dimenticare di infilare in valigia dei prodotti ad hoc per non interrompere la routine vincente. I kit da viaggio sono perfetti perché vi permettono non solo di guadagnare spazio (e peso!) ma anche di provare prodotti nuovi da ricomprare in full size. Nel set Elemis c’è tutto l’occorrente per prendersi cura del vostro corpo: dalla doccia all’idratante, alla crema mani all’olio nutriente, non vi mancherà nulla per essere perfette, nemmeno la pochette! Da casa Liz Earle, invece, arriva il kit Summer Skin Heroes, che punta principalmente alla cura del viso. Il detergente è uno dei più famosi del mondo e merita almeno di essere provato, la lozione per occhi è delicata ma efficace ed il tonico rinfrescante spray è perfetto dopo una giornata di sole perché contiene calendula, aloe e cetriolo. Della crema corpo non ne parliamo, sapete già che, di quella, non si può più fare a meno!

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EVENTI 60 giorni a...

MILANO - Virginia Grassi Con EXPO 2015 - Nutrire il pianeta, energia per Per gli appassionati di DANZA e MUSICAL arrila vita, il capoluogo lombardo è più vivo e ani- vano in città Jesus Christ Super Star, dal 5 al 21 mato che mai. Pronti a segnare in agenda?

al Teatro Nuovo, Priscilla, la regina del deserto

In programma numerose mostre di ARTE a tema food: in Triennale doppio appuntamento con Cucine&Ultracorpi (fino a febbraio 2016) e Art&Foods (fino a novembre), mentre alla Fondazione Pomodoro va in scena Il pane e le rose (fino al 17 luglio) e al museo della Scienza e della Tecno-

al Teatro Manzoni (27 maggio-4 luglio) e W

logia Food. La scien-

Momix Forever, dal 10 al 28 al Barclays Teatro

za dai semi al piatto

Nazionale. Non va infine dimenticato il consueto

(fino al 28 giugno).

appuntamento estivo, dal 20 al 23 giugno, con

Altrettanto ricco il cartellone FOTOGRAFIA: si va Milano MODA Uomo. dalla personale di Brassai. Pour l’amour de Paris a Palazzo Morando (fino al 28 giugno) ad Italia Inside a Palazzo della Ragione (fino al 21), passando per Identità: racconti (fotografici) a confronto presso Contrasto Galleria (l’ex FORMA, fino al 27) e Steve McCurry. From These Hands: A Journey Along The Coffee Trail al museo della Scienza e della Tecnologia (fino al 5 luglio). Con la bella stagione, ecco venire fuori anche

FUORI PORTA

l’anima MUSICALE della città: attesisimi i concer-

Per chi si trovasse nei paraggi, è d’obbli-

ti di Slash, il 24 all’Assa-

go una gita nella splendida Villa Reale di

go Summer Arena, di

Monza, che ospita due mostre d’eccezione:

Fedez al Carroponte il

la personale di un fotografo di fama inter-

23 e Jovanotti dal 25 al

nazionale come Nomachi. Le vie dell’ani-

27, a San Siro.

ma e Italia. Fascino e mito.


ROMA - Maria Stella Gariboldi L’estate romana è ni degli scatti più recenti di Steve McCurry, che animata dalle note raccontano l’incontro del fotografo con Cinecitdi artisti e generi tà senza tralasciare le pietre miliari della sua stoMUSICALI

molto ria – Ragazza afgana compresa.

vari. Tiziano Ferro porta

allo

Stadio

Olimpico due date del suo Tour negli stadi (26 e 27 giugno), seguito nella stessa location da Jovanotti il 12 luglio. Francesco Renga suona all’Auditorium Parco della Musica il 27 giugno, mentre il 29 alle Il mese di giugno infine sarà anche segnato da Terme di Caracalla si esibisce Bob Dylan. Infine, due rassegne imperdibili. Dal 22 al 29 giugno il Multisala Barberini ospiterà Fantafestival, la 35esima edizione del festival dedicato al CINEMA di fantascienza e del fantastico; mentre il TEATRO trova la sua festa a Fringe, il festival del dal 14 giugno l’appuntamento è all’Ippodromo teatro italiano indipendente (a Castel Sant’Andelle Capannelle con Rock in Roma, il festival gelo dal 30 maggio al 5 luglio). che fino a settembre porta nella capitale artisti di fama nazionale e internazionale, come Mum-

FUORI PORTA

ford & Sons, Stromae, Verdena, Caparezza, In-

Si inserisce perfettamente nella cornice di

terpol e molti altri.

una gita fuori porta a Napoli una visita alla

Le MOSTRE dei prossimi mesi non lasciano cer-

mostra Modigliani, Les Femmes. Dal 22

to insoddisfatti. Prosegue fino a settembre al

maggio fino al 9 agosto l’Agorà Marelli ospi-

Palazzo delle Esposizioni Dopo il Diluvio, attesa

ta questa innovativa esposizione di 50 lavori

retrospettiva sul lavoro di David LaChapelle, in

dell’artista livornese, riprodotti in formato

particolare concentrata sulla serie ispirata dalla

digitale di alta qualità con l’ausilio di tecno-

visita dell’artista alla Cappella Sistina nel 2006.

logie avanzate. Alle opere si accompagna un

Il Teatro1 di Cinecittà nel frattempo ospita le

corredo informativo di documenti d’epoca,

fotografie di un altro artista contemporaneo di

per ricostruire nel modo più completo la sto-

spessore: in Oltre lo sguardo sono esposte alcu-

ria di Amedeo Modigliani.

51 75


LIBRI E FILM DA NON PERDERE TUTTO POTREBBE ANDARE MOLTO PEGGIO, Richard Ford, Feltrinelli Richard Ford scatena sulla testa del suo protagonista un vero e proprio uragano. L’everyman Frank Bascombe ha perso tutto a causa dell’uragano Sandy, che nel 2012 ha devastato la costa orientale degli Stati Uniti. A sessantotto anni, Frank assiste alla distruzione di Haddam, città legata a ricordi e speranze. E pensare che tutto potrebbe andare molto peggio.

DOV’È FINITA AUDREY? Sophie Kinsella, Mondadori Audrey soffre di disturbi d’ansia, provocati da una serie di atteggiamenti di bullismo di cui è stata vittima. Superare la sua paura del mondo non è semplice, ed è un percorso che tutta la famiglia deve affrontare: Audrey, la sua buffa madre e il fratello minore. Sophie Kinsella, l’autrice che tutti conosciamo per la serie di I love shopping si dedica alla narrazione per young adults e la sua prima prova convince per simpatia e intelligenza.

BRACCIALETTI AZZURRI, Albert Espinosa, Salani Dopo il successo di Braccialetti rossi, Albert Espinosa torna con un romanzo che porta a riflettere sulla brevità della vita, e sull’inutilità di perderla in attività che non ci rendono felici. È la storia di cinque ragazzi “diversi”, con una storia che merita di essere vissuta in ogni particolare, anche negativo, assaporando tutte le esperienze che fanno parte della vita. A loro modo rivoluzionari contro una società imbonitrice.

LA BALLATA DEL LEVRIERO ROSSO. L’ALBERO DEI CIELI, Jack Roland, 13Lab La miscela classica tra genere fantasy e romanzo storico proposta da un esperto di storia medievale. Non lasciatevi ingannare dal nome: dietro la figura di Jack Roland

sommario

si nasconde un italianissimo autore che porge omaggio alla Chanson de Roland.

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In un mondo violento, attraversato da intrighi politici e lotte tra casate rivali, seguiamo Ethan e Véibhinn, fratello e sorella gettati dalla protezione della famiglia in pasto a una realtà di sopraffazioni. L’albero dei cieli è il primo capitolo di una trilogia...per conoscere il resto non resta che seguire la corsa del levriero!


Consigliati da Stella Gariboldi e Virginia Grassi JURASSIC WORLD, Colin Trevorrow In arrivo l’attesissimo nuovo capitolo della saga di Jurassic Park, che vede Spilberg come produttore esecutivo: sono passati 22 anni da quando il progetto visionario di John Hammond è tramontato, oggi invece isla Nublar è un parco a tema che richiama milioni di turisti ogni anno. Per suscitare l’attenzione del pubblico viene creato l’Indominus Rex, una specie ibrida geneticamente modificata e assolutamente letale. Che però ben presto sfuggirà dal controllo degli scienziati…

RUTH E ALEX - L’AMORE CERCA CASA, Richard Loncraine Ruth (Diane Keaton) e Alex (Morgan Freeman) vivono a Brooklyn: dopo 40 anni insieme, sono ancora innamorati come il primo giorno, ma stanno pensando di cambiare casa. Tra bizzarri imprevisti e le stranezze di una schiera di aspiranti acquirenti, si mettono nelle mani della nipote Lily (Cynthia Nixon, alias Miranda di Sex and the City) che fa l’agente immobiliare. Saranno proprio certi di voler cambiare drasticamente vita?

TED 2, Seth MacFarlane Torna al cinema l’orsacchiotto più irriverente di sempre, creazione dello sceneggiatore Seth MacFarlane, già papà dei Griffin. In questo sequel i due “bombamici per sempre” John Bennett (Mark Wahlberg) e Ted cercheranno di trovare una soluzione al desiderio dell’orsetto e della moglie Tammy Lynn (Jessica Barth) di avere un bambino. Sul set anche Amanda Seyfried, Morgan Freeman, Patrick Warburton, Dennis Haysbert e Liam Neeson.

99 HOMES, Ramin Bahrani Dennis (Andrew Garfield), giovane padre di famiglia, perde la sua casa. Disperato, finisce per accettare di lavorare per Mike (Michael Shannon), proprio l’agente immobiliare che lo ha sfrattato. Mentre le sue preoccupazioni finanziarie scompaiono, la sua coscienza comincia a farsi viva di fronte alla corruzione dell’industria immobiliare.

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A TAVOLA con...

sommario

5 esclusive ricette elaborate da Raffaella Mattioli

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Un boccone di capesante su crema di peperoni I cucchiai da aperitivo sono una grande invenzione, è veramente un piacere immenso introdurre in un sol boccone l’insieme di aromi e profumi di un “amuse bouche” ben riuscito. Quello di oggi è uno dei miei preferiti, l’accostamento della crema di peperone alla dolcezza della capasanta è da acquolina in bocca… provatelo, in un sol boccone!

INGREDIENTI per 8 cucchiai: 8 capesante 1 peperone rosso da 300 gr. circa timo maggiorana sale olio evo Tempo di preparazione: 20 minuti circa

PROCEDIMENTO: Lavate, pulite e tagliate a piccolissimi pezzi il peperone Metteteli in una padella con un filo di olio evo, delle foglioline di timo e maggiorana e un pizzico di sale. Quando saranno cotti, passateli nel mixer fino ad ottenere una crema, che eventualmente aggiusterete di densità con dell’acqua. Spadellate le capesante con un goccio di olio evo e salatele, la cottura deve essere veloce in modo da lasciarle morbide, ma ben dorate. Componete quindi i cucchiai con la crema di peperone e la capasanta ancora calda, decorate con una foglia di maggiorana. Note: Potete anche usare le capesante surgelate

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Scialatielli in carbonara di mare affumicata al tè Lapsang Souchong Gli scialatielli sono una buonissima pasta fresca di origine campana, hanno la caratteristica di raccogliere benissimo il sugo ed in bocca hanno una consistenza meravigliosa, come dire.. “si mordono”. In questa ricetta il sugo è una versione marina della carbonara, che risulta molto più leggera, ma dal sapore altrettanto intenso dato dall’aroma affumicato del tè Lapsang Souchong. Provateli e ne sarete felicemente sorpresi.

PROCEDIMENTO:

INGREDIENTI per 4 persone:

In una padella con un filo d’olio fate rosolare il pesce

350 gr. di scialatielli che trovate

spada, 1 minuto per parte a fuoco vivo in modo da tene-

già pronti in confezione anche

re l’interno rosa, salatelo e tagliate a dadini piccoli

presso la grande distribuzione

In un’altra padella sgrassate il guanciale, già tagliato a

350 gr. di pesce spada

listarelle, fino a renderlo croccante. Quindi spegnete il

12 gamberi rossi

fuoco e aggiungete i gamberi

60 gr. di guanciale

A parte preparate l’infuso di tè, filtrate e lasciate ripo-

1 cucchiaino di tè Lapsang Souchong

sare. Montate i tuorli con la frusta e quindi aggiungete

3 tuorli

2 cucchiai da tavola di infuso di Lapsang, continuate a

Sale, olio evo e pepe q.b.

montare fino a rendere il composto spumoso. Tagliate a piccoli pezzi 8 dei 12 gamberi e tenete gli altri

Tempo di preparazione:

4 da parte per la guarnizione.

20 minuti circa

Fate cuocere gli scialatielli in abbondante acqua salata, scolateli al dente ed ultimate la cottura nella padella con

Vino consigliato:

il guanciale, i pezzetti di spada ed i gamberi tagliati.

Ci vuole un vino importante che non

Dopo circa 1 minuto, spegnete il fuoco e aggiungete la

sia da meno in profumi e sapori del

spuma di uova e Lapsang.

piatto proposto, suggerisco quindi lo

Mescolate bene e servite decorando con i gamberi interi

splendido e pluri premiato Chardon-

rimasti. Se volete, una macinata di pepe.

nay ( élevé en flut de chene) della

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cantina Anselmet.

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Note:

Un vino dal colore giallo paglierino,

I sapori di questo piatto sono già intensi, ma se volete

intenso, fruttato con un leggero sen-

un tocco in più aggiungete in ogni piatto, al momento di

tore di legno, dal sapore sapido, pie-

servire, un cucchiaino di uova di salmone.

no, tipico dei vini affinati in barriques


Mini totani ripieni di carciofi, ricotta e menta In genere non mi piace cucinare seppie, totani,calamari e polpo, i tentacoli mi fanno un po’ “senso” ma ne riconosco al bontà, così mi sono ingegnata con una piccola “scorciatoia” ho trovato dei bellissimi cappucci di mini totani surgelati e sono quindi riuscita a preparare una ricetta che ritengo gustosissima...

INGREDIENTI per 2 persone: 12 cappucci di mini totani 4 carciofi 80 g. di ricotta 80 g. di caprino fresco Foglioline di menta (circa 10) Olio evo, sale, pepe 1 spicchio di aglio. Stuzzicadenti Tempo di preparazione: 30 minuti circa

PROCEDIMENTO: Pulite i carciofi, tagliateli a spicchi e fateli cuocere con uno spic-

Vino consigliato:

chio d’aglio ed un goccio d’olio.

Un’eccellente

Togliete l’aglio e una volta raffreddati frullateli, quindi mischiatene

quella dei Feudi di San Gre-

metà con la ricotta e la menta finemente tritata.

gorio, dal colore giallo pa-

Prendete una siringa da pasticceria riempitela con il composto ed

glierino tenue, dal profumo

iniziate a farcire i cappucci di totano. Chiudeteli con uno stuzzica-

intenso e persistente con

denti.Fateli cuocere pochissimi minuti per parte in una padella con

sentori di fiori e frutta bian-

un filo d’olio.

ca. Il gusto è fresco e mor-

Con la restante parte dei carciofi ed il caprino formate una crema.

bido, con aromi fruttati.

Falanghina,

Impiattate mettendo sul fondo la crema di carciofi e caprino ed adagiate sopra i cappucci di totano.

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Clafoutis di ciliegie Dietro ad un nome così esotico si nasconde un semplice, ma gustoso dolce di origine francese. Il nome significa riempire, ed in questo caso riempiamo infatti la tortiera di dolci e succose ciliegie, ma se il risultato vi piacesse potete utilizzare altri frutti a vostro piacere.

PROCEDIMENTO: Lavate le ciliegie e togliete il nocciolo, dispone-

INGREDIENTI per una teglia da cm 20: 300 gr. di ciliegie (peso del prodotto già denocciolato) 125 gr. di pane in cassetta bianco 120 ml di latte parzialmente scremato 65 gr. di farina di mandorle 2 tuorli d’uovo e 2 albumi 65 gr. di burro 65 gr. di zucchero semolato 20 gr. di zucchero semolato per gli albumi 1 pizzico di sale e la scorza di un limone Tempo di preparazione:

tele sul fondo di una tortiera che avrete coperto con carta da forno. Mettete ad ammollare il pane in cassetta, privato della crosta, nel latte, aggiungete quindi la scorza grattugiata di 1 limone, un pizzico di sale, la farina di mandorle, il burro ammorbidito ed i tuorli sbattuti con 65 gr. di zucchero. Passate tutto nel mixer. A parte montate a neve gli albumi con 20 gr. di zucchero ed incorporateli nell’impasto. Versate il tutto nella tortiera a ricoprire le ciliegie e fate cuocere in forno a 170° fino a doratura. Una volta pronto, fate intiepidire il dolce e servite con una pallina di gelato alla crema.

30 minuti circa Note: Vino consigliato:

Il clafoutis si può preparare in versione

Un buon Brachetto D’Acqui fermo, in parti-

salata con le verdure.

colare consiglierei il Brachetto Niades: che si presenta con un colore rosso rubino chiaro e sfumature rosa ciliegia, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di uva,

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fragola e ciliegia seguite da aromi di lampone,

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rosa, mirtillo e mora. In bocca è leggero, ma con sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di uva, fragola e ciliegia.


Un fresco sorso di ….. ciliegie Sta finalmente arrivando la tanto agognata stagione calda ed io, come credo la maggior parte delle persone, ho desiderio di mangiare solo cose fresche. Quello che vi propongo oggi non è una bevanda e non è un dolce, ma servito a fine pasto, ne è una piacevolissima e fresca conclusione.

INGREDIENTI per 4 persone: 250 gr. di ciliegie 400 gr. di vino rosso (Brachetto d’Asti fermo ) 100 gr. di zucchero semolato Foglioline di menta

Tempo di preparazione: 15 minuti circa, più 24 ore di frigorifero

PROCEDIMENTO: Lavate, tagliate a metà e denocciolate le ciliegie In un pentolino fate ridurre di quasi la metà il vino con lo zucchero, a riduzione avvenuta versate il liquido ancora caldo sulle ciliegie. Lasciate raffreddare e quindi mettete il tutto in frigorifero per 24 ore. Servite infine nei vostri calici preferiti, decorando con foglioline di menta. Note: Volete fare una cosa golosissima? Tuffate dentro al bicchiere una pallina di gelato alla crema o al fior di latte o, se volete osare, una pallina di gelato al cioccolato fondente… da urlo!

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