l'Altro giornale del 9 febbraio 2013

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Sabato 9 Febbraio

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MAROTTA E LA VALLE DEL CESANO

L’ASPIRAZIONE

CONTINUA IL DIBATTITO

Marotta vuole avere una comunità unita L’unificazione è un desiderio che gli abitanti cercano di realizzare da più di 50 anni MAROTTA “Da giorni ormai assistiamo continuamente ad esternazioni di politici fanesi sul prossimo referendum che si terrà probabilmente in primavera a Marotta, uno spettacolo che francamente non ci saremmo mai aspettati. “Gli argomenti portati ad esempio da questi amministratori - si legge in una nota diffusa dal Comitato Pro Marotta Unita - dimostrano che non conoscono il territorio di Marotta, né la sua storia. Si è sostenuto infatti che spostare il confine più a nord significherebbe innalzare un altro muro, ma l’esigenza è quella di unire una comunità divisa da anni che chiede di realizzare una prospettiva di unità. “Sfruttare il referendum per fare campagna elettorale o avere visibilità, come abbiamo assistito da più parti significa non rispettare i cittadini che si amministrano. “Facciamo molta difficoltà a

considerare l’Assessore Severi un nostro amministratore quando afferma che le abitazioni di Marotta di Fano hanno un valore superiore a quelle di Marotta di Mondolfo, quindi si deprezzerebbero nel caso dell’unificazione. Dimostra di non aver mai parlato con nessuna agenzia immobiliare del nostro territorio, altrimenti saprebbe che i valori delle abitazioni sono gli stessi, perché condizionati dal mercato e non dalle rendite catastali, come afferma, omette invece di dire che le rendite

catastali sono determinanti per calcolare la tanto contestata IMU, che per questi motivi è più alta nel Comune di Fano piuttosto che in quello di Mondolfo. “L’unificazione di Marotta è un desiderio che i marottesi cercano di realizzare da ormai più di cinquant’anni, le voci che si sono sentite in questi giorni rispecchiano solo un gioco politico che non ci appartiene, ma la difesa della democrazia è un diritto che tutti dovrebbero difendere, specialmente gli esponenti del partito democratico

fanese che della democrazia e dei diritti delle minoranze hanno sempre fatto una bandiera. “Colpiscono inoltre le dichiarazioni di esponenti del partito Bene Comune - si legge sempre nel documento del Comitato Pro Marotta Unita - che in più occasioni hanno appoggiato la nostra causa votando peraltro in consiglio comunale favorevolmente alla nostra proposta di legge con il consigliere Benini, che comprendeva anche la cartina dei confini territoriali. Lo stesso De Marchi è stato anche a Marotta per dare consigli e sostenere la causa marottese. Questi atteggiamenti dimostrano che le esternazioni servono solo per interessi di partito che gli stessi devono tutelare. Quando esponenti politici parlano di integrità del territorio fanese da difendere, ci domandiamo quale identità Fano perderebbe se Marotta si unificasse, e quanto invece i marottesi si riconoscono

nella tradizione e nella cultura fanese. “Il solo nostro obiettivo, come più volte affermato, è quello di essere protagonisti del nostro territorio, avere una prospettiva di gestione unitaria che possa garantire sviluppo e benessere per noi e le future generazioni. “Il nostro movimento non parteggia per nessuna parte politica quindi non interveniamo in questa diatriba, ma ci delude il fatto che la politica con questi atteggiamenti dimostri ancora una volta di essere sempre più lontana dalle esigenze reali dei cittadini, provocando un solco sempre più profondo con Marotta. “La richiesta che abbiamo fatto con la nostra proposta di legge non è sicuramente un atto contro il Sindaco Aguzzi, al quale riconosciamo competenza e capacità, respingiamo quindi la strumentalizzazione messa in atto dal partito democratico fanese per soli fini elettorali. “Sul paventato ricorso al Tar alla

delibera della Regione Marche che ha definito, quasi all’unanimità, che a votare siano solo i cittadini di Marotta di Fano, lo riteniamo un atto forzoso che va contro la volontà dei cittadini interessati ad esprimersi, e il loro desiderio di unirsi in una sola comunità. La Regione Marche non ha fatto nessun “regalo” a Marotta, ma ha solo riconosciuto il diritto di una minoranza di esprimersi per conoscere la sua volontà. Inoltre, come espresso già dal Presidente dell’Assemblea Legislativa Vittoriano Solazzi, il referendum è di tipo consultivo quindi anche nel caso che il Tar accogliesse le richieste di allargare i voto anche a tutti i cittadini fanesi, la Regione - si legge sempre nel documento potrà in ogni caso adottare i giusti provvedimenti per risolvere la divisione amministrativa di Marotta che tanti problemi ha creato nel corso degli anni, valutando il voto espresso dai cittadini interessati allo spostamento”.

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