Ora di musica - Volume B

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Leggere e scrivere le note musicali

1 Il pentagramma Il lavoro svolto nelle unità precedenti vi ha già introdotto alla conoscenza della notazione musicale : con le note abbiamo espresso la durata e il ritmo dei suoni, utilizzando una sola linea. Gli stessi simboli musicali possono indicarvi anche l’altezza (vedi Z vol. A, p. 24) dei suoni, se collocati su un apposito rigo musicale. Il rigo musicale, detto pentagramma (dal greco penta, cinque, e gramma, linea), è costituito da un insieme di cinque righe e quattro spazi, che si contano dal basso verso l’alto.

5ª riga 4ª riga 3ª riga

œ . w ∑ ˙ Ó ˙. Ó œ Œ J ‰

2ª riga

4° spazio 3° spazio 2° spazio 1° spazio

1ª riga

Come potete vedere, anche le pause possono essere annotate sul pentagramma. La testa delle note (il pallino bianco o nero) in base alla loro altezza viene scritta o sulle righe o negli spazi. Nell’esempio precedente, cerchiate in rosso le note scritte negli spazi, in blu quelle scritte sulle righe, in verde le pause. Osservate le pause: mentre quelle da un quarto e da un ottavo attraversano il pentagramma, la pausa di semibreve è appesa sotto la quarta riga, la pausa di minima invece è appoggiata sopra la terza riga. Le note più sono scritte verso l’alto e più sono acute; più in basso vengono annotate sulle righe e negli spazi del pentagramma e più sono gravi. Nell’esempio la nota più grave è quella da una semiminima, perché è sulla seconda riga (e nel pentagramma qui sopra non ve ne sono di più basse). Il gambo delle note viene scritto a destra verso l’alto quando le note occupano righe e spazi al di sotto della terza riga, a sinistra verso il basso se la testa delle note si posiziona dalla terza riga in su.

Notazione musicale L’apprendimento di un brano musicale può avvenire per imitazione, ad esempio ripetendo un canto dopo averlo ascoltato da qualcuno. Perciò la notazione musicale (l’insieme di simboli usati per scrivere la musica) potrebbe sembrare inutile; ancora oggi molte popolazioni si tramandano la musica oralmente e non sentono la necessità di scriverla. In questo modo però si rischia di dimenticarla con il passare del tempo; inoltre non potremmo mai imparare una canzone da soli, senza l’aiuto di qualcuno che prima la suoni o la canti per noi. La musica scritta invece sopravvive nel tempo, si può trasmettere e imparare più facilmente. Essa può essere appresa anche per lettura e non solo per imitazione. Leggendo la musica, si può imparare da soli a cantare e suonare composizioni mai udite prima. In altre parole, leggere la musica significa rendersi autonomi e poter imparare a cantare o suonare un brano senza l’aiuto di un maestro.

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