The sophisticated style of Wes Anderson

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Ringrazio; mia madre e mio padre per avermi trasmesso la passione per l’arte fin dall’infanzia portandomi alle mostre e alle biennali, mio nonno, Erol, per avermi fatto vivere dentro l’arte nel suo atelier facendomi dipingere liberamente, mio nonno Franco per le nozioni che mi ha dato sul cinema essendo lui stesso un operatore e un direttore della fotografia, mia nonna Sevim per avermi trasmesso della sua follia e voglia di vivere e imparare anche in situazioni difficili, mia nonna Adele, per avermi fatto capire quanto è importante la pazienza nella vita.

Ringrazio il mio relatore Raffaele Simongini per avermi incoraggiato e stimato durante i suoi esami e che abbia reso la parte teorica del cinema e dell’estetica interessantissima e raccontata con tanti riferimenti ampliati alla multidisciplinarietà.

Infine, ringrazio Louis e Auguste Lumière per aver inventato il cinematografo che ha dato inizio a questo mondo senza limiti.

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3 INTRODUZIONE...................................................................................... 4 CAPITOLO 1 . LO STILE DI WES ANDERSON ............................................10 1.1. Impianto Visivo Rinascimentale di Wölfflin.................................. 13 1.2. “Andersoniano”............................................................................ 14 1.3. Inquadrature 16 1.4. Uso del Dialogo ........................................................................... 20 1.5. Trama e Origine dei Film .............................................................. 22 CAPITOLO 2 . IL COLLEZIONISMO E LA CATALOGAZZIONE......................51 2.1. Definizione del Collezionismo e di Catalogazione........................ 52 2.2. Oggetti.......................................................................................... 53 2.5. Esempi nel cinema sulla catalogazione e sul collezionismo 81 CAPITOLO 3 . LA RIPETITIVITA DEI TEMI ................................................83 3.1. La Sindrome di Peter Pan ............................................................. 85 3.2. Famiglia ........................................................................................ 87 3.3. La Morte e il Suicidio ................................................................... 91 3.4. Universi Finzionali ........................................................................ 93 3.5. Metacinema ................................................................................ 95 3.6. Triangoli Amorosi 98 3.7. Presenza di Animali ................................................................. 100 CAPITOLO 4 . USO DEL COLORE ...........................................................106 CAPITOLO 5 . LE PUBBLICITA’ E I BRAND..............................................118 5.1. American Express My Life, My Card (2006)................................ 119 5.2. Prada “Candy” (2013)................................................................. 120 5.3. SoftBank Commercial (2008) ..................................................... 121 5.4. H&M – Come Together: A Fashion Picture in Motion (2016) .... 123 CONCLUSIONI .....................................................................................125 Bibliografia ....................................................................................... 128 Filmografia ....................................................................................... 129

La scelta dell’argomento “Lo stile Sofisticato Di Wes Anderson” è nata con un mio progetto fotografico realizzato nel 2019 intitolato “Similitudini” composto da tre foto. Ho cercato di immaginare e rappresentare dove Wes Anderson avrebbe ambientato un suo film se lo avesse girato a Roma. I luoghi che ho scelto sono stati l’Hotel Mediterraneo che si trova a Via Cavour, l’Hotel Plaza che si trova a Via del Corso, il negozio Gucci a Via dei Condotti e il quartiere Esquilino.

La tesi è suddivisa in cinque capitoli e la struttura di questa tesi è antologica come nel film a episodi “The French Dispatch”, ossia una sorta di quotidiano. Antologica significa

4 Sitografia .......................................................................................... 130
INTRODUZIONE 5 Ottobre 2022 ROMA

che i capitoli non avranno temi ricorrenti e ogni capitolo sarà dissociato l’uno dall'altro, avendo come unico punto in comune solo Wes Anderson.

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Immagine: Hotel Plaza, foto Livia Oya Proto
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Immagine: Hotel Mediterraneo, foto Livia Oya Proto Immagine: La boutique Gucci, Via Condotti, foto Livia Oya Proto

Biografia

Wes Anderson, nato in Texas nel 1969, è un regista e autore cinematografico autodidatta. Ha studiato filosofia all'università del Texas, dove ha conosciuto anche Owen Wilson, attore presente quasi in ogni pellicola. In una sua intervista dichiara: <Ho scelto la filosofia perché sembrava qualcosa a cui avrei dovuto interessarmi. Non ne sapevo niente, non sapevo nemmeno di cosa parlasse. Infine, non ho fatto altro in quegli anni che scrivere racconti. C'erano tutti i tipi di corso interessanti, ma quello che volevo davvero fare era creare storie in un modo o nell'altro".>1 Con Owen Wilson li accomuna <l’amore per i fratelli Coen, per John Huston e Polanski, e l’umorismo inestricabile dal senso dell’assurdo. Nel 1991, dopo la laurea, Anderson viene accettato alla facoltà di

1 The Guardian, https://www.theguardian.com/film/2012/may/19/wes-anderson-moonrisekingdom

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Immagine: Quartiere Esquilino, foto Livia Oya Proto

cinema della Columbia, ma ai banchi preferisce l’avventura: chiude con l’università per aprire, definitivamente, il capitolo cinema.>

Immagine: Wes Anderson

Ha esordito con il

cortometraggio Bottle Rocket nel 1996 al festival di Sundance che attirò l’attenzione dei produttori Polly Platt e James L. Brooks e grazie a loro si trasformò in un lungometraggio uscito nel 1998.

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2 Feole I., Wes Anderson, genitori, figli e altri animali, Bergamo, Edizioni Bietti, 2014, p. 17

Nel suo discorso presso la libreria pubblica di New York nel 2014 ha dichiarato cheil film 400 colpi ha segnato la vita del regista. Ha dichiarato: “Questo film in particolare è stato uno dei motivi per cui ho pensato che mi sarebbe piaciuto fare film”. 3

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Immagine: La connessione con il film Rushmore spicca con Max e Antoine Doinel. 3 Kaufman, Sophie Monks, Wes Anderson Close Ups, William Collins, Londra, 2018 citt.pag
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CAPITOLO 1 . LO STILE DI WES ANDERSON

“Perché sei ossessionato dalla simmetria? Non ti rispondo a questa ” (intervista fatta da Antonio Monda)

Bogdanovich identifica “L’Anderson Touch come un autore che sa veicolare, tramite ogni elemento maniacalmente curato della messa in scena dalla scenografia ai costumi alla colonna sonora “4 . Wes Anderson appartiene alla nuova generazione di cineasti degli anni’ 90 detta indiewood, registi che realizzano i loro film al di fuori dagli studi della Hollywood classica tradizionale. Il suo stile varia da retrò, vintage, pop e postmoderno. L’opposto, per esempio, del Neorealismo basato sul naturalismo. In termini strettamente narrativi questi registi si caratterizzano per un approccio in cui, come è stato osservato, “the real is always visibly fictionally real” il reale è sempre visibilmente fintamente reale. 5La postmodernità spinge all’eccesso e mette tutto sullo stesso piano, sia la tradizione che l’innovazione sia la riflessione che la regressione infantile. Wes Anderson in modo dichiarato ci fa capire che tutto è una finzione e 6”lo spettatore smette di credere alle immagini, sa che sono tutte false”. In queste dichiarazioni sembra esplicito anche un omaggio a Fellini, con cui condivide alcuni aspetti della realizzazione dei film. Come racconta in un'intervista chiamata “Fantastic Mr. Fellini” anche lui come Fellini concepisce i film in modo a volte simile. La scelta delle comparse non viene fatta solo alla fine, ma prima dell’inizio del film in modo meticoloso, facendoli diventare parte integrante nei suoi film. Nel suo cortometraggio pubblicitario Castello Cavalcanti, chiese al suo aiuto regia di trovare volti e personaggi Felliniani, come la figura del Paparazzo.

Anche se Wes Anderson sembra contro al tipo di recitazione naturalistica, in realtà nell’intervista fatta da Antonio Monda recentemente a Roma, dichiara che “Quando scrivo un film impiego molto tempo nella stesura della sceneggiatura ma quando consegno la sceneggiatura agli attori, il testo diventa loro, improvvisano il modo di dire

4 Cinemonitor, https://cinemonitor.it/wes-anderson-genitori-figli-e-altri-animali-intervista-ailaria-feole/

5 Crous, André, True and False. New Realities in the Films of Wes Anderson, Spike Jonze and Charlie Kaufman, in Acta Universitatis Sapientiae, Film and Media Studies, 3 (2010), Citt,pp. 129.

6 Bernardi, Sandro, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editori, Venezia, 2007 Citt,pp. 318

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le cose anche se le battute sono prestabilite. Diciamo che non è più un mio film, il film comincia a vivere una vita sua”.

Ma comunque certe volte è difficile immedesimarsi nei suoi personaggi. <Lo straniamento, effetto dato da una modalità di recitazione che ha reso celebre Bertolt Brecht, autore sempre schierato contro il teatro naturalista e le ambientazioni troppo imitative della realtà>7. <Brecht si oppone con forza all’immedesimazione dell’attore nel personaggio, se l’attore si immedesima nel personaggio, anche lo spettatore si immedesima. Occorre invece che l’attore conservi un margine di distacco rispetto al proprio personaggio; solo così potrà straniare (o estraniare) lo spettatore, renderlo cioè estraneo rispetto alla rappresentazione>8

Se vogliamo definire il suo stile in modo sintetico, ascoltando la canzone intitolata “Wes Anderson” del gruppo “I Cani” si può capire quasi tutto. Prendendo alcune strofe della canzone ad esempio “Vederti in rallenty quando scendi dal treno”,” E i cattivi non sono cattivi davvero”, “E i nemici non sono nemici davvero”, “Anche i buoni non sono buoni davvero”, inquadrature simmetriche e poi partono i Kinks, tutto tenerezza e finali agrodolci, e i cattivi non sono cattivi davvero, e i fratelli non sono nemici davvero. In un mondo ricreato che sembra quasi tutto perfetto non esiste una vera e propria stabilità. L'instabilità cerca di essere resa stabile attraverso le inquadrature simmetriche e attraverso ambienti che sembrano usciti quasi da un museo d’arte. 9 Tutto vive in una costante e imperitura indeterminatezza che viene bloccata e controllata in un sistema di equilibrio formale.

7 D’Angeli C., Forme della drammaturgia, Torino, UTET Università, 2007, p. 101

8 Alonge R., Nuovo manuale di storia del teatro, Torino, UTET Università, 2009, p. 259

9 Inchiostro, https://inchiostro.unipv.it/wes-anderson-unanalisi-7-capitoli/

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1.1. Impianto Visivo Rinascimentale di Wölfflin

Wölfflin nel suo libro i concetti fondamentali della storia dell’arte si occupa dell’arte rinascimentale e barocca dove riconosce cinque coppie di concetti estetici opposti per sottolineare la differenza tra i due periodi artistici.

Wölfflin dichiara che “Ha visto sempre il primo compito dello storico dell'arte nell'analisi della forma visiva”10 . Gli stilemi del Rinascimento che ha individuato si ripercuotono anche nello stile di Wes Anderson.

Lo stile lineare, caratterizzato dalla valorizzazione dei contorni, comporta la volontà di rappresentare le cose “come sono”, di dar conto cioè della loro forma concreta ed oggettiva. Esso presuppone una percezione degli oggetti che si può definire “tattile”, perché ravvicinata e analitica. Comunica a chi guarda una grande sicurezza, come se egli potesse toccarli con le dita, e tutte le ombre aderiscono col modellato alla forma in modo così completo da far quasi naturalmente appello al senso tattile.

Lo stile pittorico, in cui ha più valore il colore inteso come “macchia”, comporta invece l’intenzione di rappresentare le cose “come appaiono”, e dunque di restituire l’impressione soggettiva che deriva dalla loro osservazione. Esso presuppone una percezione della scena puramente “ottica”, cioè distante e sintetica. Lo stile pittorico, invece, si è più o meno svincolato dall’oggetto così com’è. In questo stile non esiste più un contorno continuo e le superfici tattili sono scomparse. Non si hanno più che macchie, una accanto all’altra; il disegno slegato e il modellato non coincidono più, geometricamente, con la forma corporea del modello, ma riproducono soltanto l'apparenza ottica degli oggetti.

Superficie: la concatenazione degli elementi lungo piani ordinatamente disposti profondità: libera dislocazione nello spazio

10 Digilander, https://digilander.libero.it/studiosh/studiosh/didattica/eduvisiva/hernandez_eduvisiva_4D2_ wolfflin.pdf

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-Forma chiusa (rinascimentale) quando gli elementi si distribuiscono sul piano secondo un preciso ordine simmetrico rispetto all’asse verticale mentre, nella forma aperta (barocco), non esiste un ordine negando la struttura del piano e il suo perimetro.

-Molteplicità: mettere in relazione elementi che godono di una propria autonomia ad esempio forma, colore/ unità: i singoli elementi non operano attivamente da soli ma nel tutto.

-La chiarezza assoluta, tipica del rinascimento è la rappresentazione compiuta di eventi narrati con completezza mentre nel barocco si parla di chiarezza relativa si deve indovinare, non è nulla chiaro, i dettagli sfuggono all’osservatore, apparizioni casuali e sfuggevoli.

1.2. “Andersoniano”

Wes Anderson ispirandosi a questi concetti rinascimentali ne fa uso nelle sue inquadrature. Il critico cinematografico David Broadwell ha identificato uno degli stili visuali che usa di più nei suoi film, chiamata composizione planimetrica “l'orientamento degli elementi di una scena, in particolare lo sfondo, come piani piatti rispetto alla telecamera”. Anderson ha utilizzato la composizione planimetrica in modo più esteso negli anni.

Immagine: Margot, film famiglia Tenenbaum

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L’abitudine di ammassare le persone insieme a strati piuttosto che allungarle lungo un'unica linea fa sembrare alcune immagini come ritratti di gruppo o scatti di annuari del liceo sovrapposti (The Royal Tenenbaums; Fantastic Mr. Fox, Rushmore).11 Sono composizioni molto costruite che tolgono il naturalismo dalla scena, comunicandoci appositamente che stiamo assistendo ad una finzione.

Tutte le inquadrature mantengono lo sfondo relativamente piatto e quindi i personaggi si muovono parallelamente allo sfondo dando un aspetto bidimensionale alle immagini.

11David Broadwell, http://www.davidbordwell.net/blog/2014/03/26/the-grand-budapesthotel-wes-anderson-takes-the-43-challenge/

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Immagine: Film the Life Aquatic Of Steve Zissou Immagine: Film The Darjeeling Limited

1.3. Inquadrature

A Piombo Spesso utilizzata come tecnica di composizione visiva simmetrica ma anche come una soggettiva o come una falsa-soggettiva, in particolare nelle inquadrature che hanno come protagonisti degli oggetti. L’inquadratura dall’alto spezza la scena, e crea il punto di focalizzazione. 12

Inquadrature centrali Sono ispirate dalle teorie di composizioni rinascimentali di Wölfflin. Trasmettono l’innata precisione.

12 Issuu, https://issuu.com/curtisreevedesign/docs/dissertation__curtis_reeve__final_v

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Immagine: Moonrise Kingdom.

Immagine: I primi piani nel Grand Budapest Hotel.

Quando inquadra i paesaggi usa una ripresa parallela al suolo molto bassa per delineare l’ambiente stesso.

Movimenti di M.D.P Usa molto la tecnica del zoom in e zoom out soprattutto del zoom in avvicinandosi in un lampo da lontano al dettaglio che vuole mostrare. Fa uso di tante panoramiche a schiaffo, dall’alto verso il basso e viceversa e uso di carrellate a seguire.

Contrapposizione tra il rallenty e l’accelerazione La sequenza rallentata nel film Royal Tenenbaum, quando Margot e Richie si incontrano dopo tanti anni, alla fermata dell’autobus si può paragonare come stile al film di Wong Kar Wai, “In The Mood For Love”, quando i due amanti si vedono nelle scale del ristorante la prima

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volta. La dinamica ha delle similitudini, in entrambi c’è una tensione generata sia dalla musica che accompagna in modo meticoloso, le azioni e sia dal ritmo lento, c’è una precisissima cura dell’estetica scenografica e visuale. La composizione di Virgil Bouteilles-Taft chiamata Yumeji's Theme nel film In The Mood For Love e la canzone di Nico chiamata “These Days” nel film Tenenbaum Family. In entrambi i mondi, quando i cosiddetti amanti si vedono è come se il tempo si fermasse.

Un altro film in cui Anderson usa il rallenty è l’inizio di Darjeeling Limited, all’inizio quando due dei fratelli devono salire sul treno, il rallenty enfatizza come se fosse una missione eroica. Sia in Rushmore che in Life Aquatic, entrambi i personaggi camminano in rallenty dopo il loro debutto teatrale e cinematografico. Invece quando ci sono scene di fuga e di litigi è tutto velocizzato.

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Immagine: In The Mood For Love, Wong Kar Wai.

Un altro autore molto attento alla composizione delle immagini e all’uso del colore in maniera semantica è Peter Greenaway. Nel documentario girato da sua moglie Saskia Boddeke, “The Greenaway Alphabet” del 2017 la figlia fa delle domande al padre Peter Greenaway, regista gallese, sull’uso del fuoco nei suoi film e la sua risposta è molto precisa. I dipinti non sono mai fuori fuoco, e lui vuole che il suo cinema sia il riflesso di 8000 anni di arte occidentale. A lui non piace il cliché di mettere del materiale fuori fuoco perché non è il modo in cui vediamo il mondo. Lui è un grande sostenitore della profondità di campo. Nelle riprese su linee orizzontali, vuole che l’immagine dell’inquadratura sia parallela al soggetto perché il suo interesse principale è legato alla pittura. Invece Anderson predilige uno stile molto piatto e bidimensionale.

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Una vicinanza tra Greenaway di Wes Anderson si nota comunque nei piani sequenza pieni di dettagli. Però Greenaway, al contrario, crea scenografie molto barocche, come ad esempio nel film “Il cuoco il ladro la moglie e l’amante” come la sala da pranzo del ristorante, sulla cui parete si trova il dipinto di Frans Hals “Il banchetto degli ufficiali della Compagnia di San Giorgio” riprodotto. In mezzo alla sala e quasi di fronte al dipinto si trova il tavolo del ladro, proprietario del ristorante. Le pareti sono rosse sempre in relazione al dipinto. Ci sono anche delle tende rosse che dividono l’ambiente.

Immagine: Il cuoco Il Ladro e sua moglie e l’amante di Peter Greenaway

1.4. Uso del Dialogo

In alcuni dialoghi Anderson adotta la tecnica dell’iper-dialogo. Nel film Moonrise Kingdom i dialoghi tra Suzie e Sam ad esempio «L’iper-dialogo come azione o gesto deriva dalla presenza di un'ansia profonda e inespressa. Come la spiegazione di Suzy per il suo uso costante del binocolo “mi aiuta a vedere le cose più da vicino anche se non sono lontane. Faccio finta che sia il mio potere magico". Sam invece di indagare su Suzie della sua ossessiva indagine che non riesce a comprendere, offre al pubblico un momento di iper-dialogo e allontana l'ansia dello scambio recitando ironicamente un'informazione in modo impassibile.»13

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13 Wilkins, Kim, The films of Wes Anderson, Kim Wilkins, Peter C.Kunze, Stati Uniti New York, 2014, cit. p31.
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Immagine: Moonrise Kingdom, Suzy e il suo onnipresente binocolo. Immagine:Dignan che osserva il suo amico in fuga

1.5. Trama e Origine dei Film

Il suo modo è di raccontare i temi pesanti in una modalità leggera come una piuma.

Partendo dal 1996 fino al 2021 ha realizzato dodici lungometraggi. Il metodo in cui Wes Anderson realizza i suoi film è eclettico e non si orienta solo alla regia del film ma anche a sceneggiatura, scenografia, costume, fotografia e musica.

Bottle Rocket (1944) versione cortometraggio Bottle Rocket è il cortometraggio di durata 13 minuti, che gli ha fatto iniziare la carriera grazie all’interessamento di un produttore presente durante la proiezione del festival di Sundance. È una commedia crime. Le rapine che fanno sono come una sorta di gioco, in quanto in realtà non hanno bisogno di soldi, ma le fanno solo per mero divertimento. Dignan e Anthony sono i protagonisti.

Bottle Rocket (1996) Lungometraggio Il regista Martin Scorsese dichiara pubblicamente che si tratta di uno dei più bei film della stagione e diventa da subito un fan del giovane Wes.14

Immagine: Locandina film Bottle Rocket.

Come vediamo nella locandina di Bottle Rocket anche nelle successive locandine si trovano presentati i protagonisti dei film. In Bottle Rocket con una foto polaroid realistica inserita in un rettangolo rosso.

14 Ecodelcinema, https://www.ecodelcinema.com/wes-anderson-biografia-filmografia.htm

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Il film è ambientato a Dallas ed è l’estensione del cortometraggio, con i due amici (Anthony e Dignan) che cercano di fare strambe rapine che non si concludono mai bene. All'inizio del film Anthony sembra scappare dall’ospedale psichiatrico ma poi capiamo che lui è volontariamente lì quando parla con il dottore. Soltanto il suo amico Dignan non lo aveva capito e aveva architettato per lui un piano di fuga. Dignan osserva la sua fuga apposta con il binocolo. Dignan ha programmato la loro vita per i prossimi cinquanta anni, e fa vedere la lista sull’autobus ad Anthony in cui è scritto (pratica, rapina a mano armata e contattare Mr. Henry). Rapinano subito come pratica la casa di Anthony (collezione di monete e orecchini) ma fuoriesce che è un orecchino particolare che Dignan non lo avrebbe dovuto prendere.

Immagine: L'orecchino della madre di Anthony, Bottle Rocket

Anthony aveva fatto una lista chiamata “le cose che Dignan non deve toccare”. Gli orecchini erano della madre di Anthony. Anthony li consegna alla sorella Grace che studia alle elementari.

Immagine: Bottle Rocket, Anthony e Dignan

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Bob Mapplethorpe, un loro amico, vuole fare parte della banda, dicendo anche che è l’unico ad avere una macchina. La prima rapina che fanno è in una libreria. Mr. Henry usa la sua azienda di giardinaggio come copertura per commettere effrazioni e assegna ai tre amici di partecipare a delle rapine. Dignan ci aveva già lavorato in passato. Durante un loro viaggio Anthony si innamora di Inez, una ragazza che lavora nel motel in cui si fermano. Il colpo finale è di rubare il contenuto di una cassaforte in un magazzino di celle frigorifere. Con questo film comincia a delinearsi il suo stile di regia basata su inquadrature larghe, numerose panoramiche, zoom e carrellate lunghe. Il colore dominante è il rosso e nell’ultima rapina il giallo saturo. Il film è come se fosse una parodia dei film crime.

Rushmore (1998) Nella locandina di Rushmore i tre protagonisti vengono messi in primo piano a colori con lo sfondo di una folla anonima in B/N. Ovviamente Max essendo il protagonista principale è più grande degli altri due co protagonisti. Il trailer di Rushmore inizia con una lista di scrittori, artisti, filosofi, scienziati, rivoluzionari finendo con Max dove la v.f.c. dichiara che lui è al di sopra delle persone citate nella lista. Wes Anderson introduce i suoi personaggi in modo ironico sempre attraverso una voce narrante esterna.

Immagine: Locandina Rushmore (1998)

La frase chiave del film “Devi trovare qualcosa che ami fare e farlo per il resto della tua vita” è detta da Max, il giovane poliedrico protagonista del film. Max è un pessimo studente ma è un grande animatore delle attività extrascolastiche sempre organizzate da lui all’interno del liceo. Ha un carattere eclettico e nel film interpreta vari ruoli dal drammaturgo al pilota

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fino allo schermidore oltre agli altri sport come la pallavolo ed altre attività come presidente del club della lingua francese e presidente del club delle api.

Max nonostante sia costretto a cambiare liceo a causa dei suoi voti continua a frequentare la Rushmore. Nella scuola arriva la nuova insegnante di elementari Rosemary Cross, della quale si innamora, e la nuova amicizia con l’apatico Herman Blume magnate dell’acciaio rende tutto ancora più complicato. Si crea un triangolo amoroso tra l'insegnante Rosemary e Blume. Quando Max li scopre crea dei dislivelli nella loro amicizia.

Il passaggio temporale è suddiviso per mesi e per colori, la suddivisione è scritta sulle tende colorate.15 Il suo agente era molto contrario perché diceva che l’uso delle tende portava fuori dalla storia. Una similitudine con le tende la si può vedere nel film di Peter Greenaway “Il Cuoco, Il Ladro, sua Moglie e L’Amante”. Il film allude anche alla metafora di William Shakespeare espressa nella frase: “Tutto il mondo è un palcoscenico dove siamo attori che recitiamo le nostre parti”. Infatti, sin dall’inizio siamo immersi in uno spettacolo teatrale, perché nella prima scena si aprono delle tende come su di un palcoscenico, che poi si richiuderanno alla sua conclusione. È una dichiarazione che tutto è finzione. In Rushmore l’introduzione al film avviene attraverso l’apertura delle tende che rappresenta la presenza del regista visibile nello stesso film. In un'intervista Wes Anderson dichiara che “il film è una combinazione tra gli anni del liceo di Wes e di Owen Wilson”, poiché avevano scritto la sceneggiatura insieme. Anche l’ambientazione è girata nel suo vero liceo, proprio nelle stesse classi dove avvenivano le lezioni. Gli spettacoli teatrali rifatti nel film sono copioni che aveva scritto lui mentre studiava. “Un ragazzo al liceo deve essere popolare, ma Max non lo è, ha le sue idee su come realizzare le cose”, ha un entusiasmo enorme. Rushmore aveva un budget più ampio, quindi mentre faceva Rushmore era molto più sicuro di sé. Il pubblico durante la proiezione lo

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15 Kaufman, Sophie Monks, Wes Anderson Close Ups, William Collins, Londra, 2018 citt.pag

critica, e questo cambia la percezione di Anderson sul come “presentare un film a un pubblico e cosa aspettarsi”. Questo lo motivò ancora di più a continuare a fare film. >16

The Royal Tenenbaums (2001) Nella locandina dei Tenenbaum è presente tutta la famiglia, come se facesse parte di un album fotografico. <Anderson sottolinea che il film

è stato ispirato più di ogni altra cosa al film di Orson Welles del 1942 ‘I magnifici Amberson’.>17

Immagine: Locandina film The Royal Tenenbaums (2001)

L’introduzione del film inizia con un PP del libro dal quale Wes estrae una scheda da timbrare per prenderlo in prestito in una libreria. Vengono viste soltanto le mani mentre timbrano il libro e lo rigirano La voce narrante introduce la famiglia Royal Tenenbaums. Etheline e Royal hanno tre figli: Chase, Richie e Margot. La famiglia Tenenbaum viene identificata con una bandiera rosa su cui sopra c’è la lettera “T” attaccata a un palo verde sul tetto della loro casa.

16 Youtube, https://www.youtube.com/watch?v=nllnvDSQ2qA

17 Flavorwire, https://www-flavorwire-com.translate.goog/418817/15-things-you-might-nothave-known-about-wes-andersons-films?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

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La voce narrante che descrive la separazione dei genitori mentre invece ci vengono mostrati dall’esterno i figli piccoli in casa.

Al terzo piano vive Margot. Margot è stata adottata a due anni e il padre Royal specifica sempre questa informazione quando introduce la figlia agli ospiti. È una drammaturga, in camera ha la macchina da scrivere, si occupa anche della fotografia nella camera oscura. Scappa di casa con il fratello Richie dormendo nella sezione africana degli archivi pubblici della città in cui sono presenti statue di animali. Poi sparisce per cinque anni tornando con un dito di meno. Al secondo piano vive Chas, già vestito con un completo e con un giornale in mano come se fosse un uomo d’affari adulto. Chas ha una scrivania dalla quale conduce i suoi affari cominciati allevando e vendendo criceti e già da adolescente acquista e vende proprietà immobiliari. Richie vive al primo piano, vestito con una giacca elegante marrone e una fascia sulla fronte marca Fila da giocatore di tennis che rimanda al grande campione svedese Bjorn Borg. Infatti, Richie è un campioncino di tennis. Si capisce che è il preferito del padre portando soltanto lui alle scommesse illecite sui cani.

Richie ha un uccello che si chiama Mortdecai che un giorno lascia libero, ritorna da lui

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Immagine: La bandiera, The Royal Tenenbaums.

22 anni dopo. Margot debutta con il suo primo spettacolo teatrale in cui i fratelli fanno gli attori vestiti con il costume di vari animali, ma al padre non piace lo spettacolo. Tra i personaggi c’è anche Eli, il migliore amico di Richie, sempre presente in ogni occasione della famiglia Tenenbaum perché vuole diventarne parte.

Successivamente con un salto temporale i personaggi vengono presentati da adulti senza una voce narrante ma mentre fanno azioni domestiche tipo lavarsi i denti.

Il marito di Margot, Raleigh, fa uno studio su un ragazzo chiamato Riley

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che aveva la sindrome di Heisenberg per scriverci un libro registrando a voce le sue sintomatologie.

Raleigh forse fa questo studio perché Margot e lui non hanno un loro proprio figlio. Avviene poi un inatteso ritorno del padre nelle loro vite, in cui Royal si presenta dicendo di essere un malato terminale e sconvolge l’equilibrio della famiglia. Henry, il futuro sposo di Etheline scopre che non è malato, perché lo vede mangiare di nascosto cibo non molto sano, accorgendosi inoltre che usa medicine finte procurategli dal suo aiutante indiano.

Nel capitolo 8, verso la fine del film, avviene il matrimonio di Etheline e un commercialista, ma Eli, rovina la cerimonia del matrimonio entrando con la sua macchina dentro la casa dei Tenenbaum. Royal salva i figli di Chas spostandoli ma muore il cane di casa. Royal non aveva mai voluto firmare i contratti ufficiali per la separazione fino a quando cede. Alla fine Royal muore per un infarto improvviso.

Wes Anderson nell’intervista che ha fatto a Roma a luglio 2022 organizzato dai Ragazzi

Del Cinema America dichiara che Gene Hackman lo spaventava, perché Lui e Owen

Wilson avevano scritto il ruolo proprio per lui (Royal) ma lui non lo faceva molto volentieri, e lo hanno forzato. Lo pagavano molto meno e, ogni volta che si ricordava

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Immagine: Il marito di Margot, Raleigh

questo dettaglio, si arrabbiava e diventava fonte di terrore, è comunque un grande attore.

The Life Aquatic with Steve Zissou (2004) É uno dei film più anti-realistici di Anderson, l’autore svela fin da subito la natura artificiale della sua opera: la nave è un modellino, i pesci sono di plastilina, i documentari sono finti.

<Ispirato da Fellini, ha girato Le avventure acquatiche di Steve Zissou a Cinecittà, alla ricerca della magica finzione racchiusa in quello spazio amato dal Maestro. L’unica volta in cui il dialogo impossibile prende le sembianze di una conversazione ideale è quando Anderson si domanda perché il suo idolo non abbia mai girato in America. Risponde, in un’intervista di repertorio, lo stesso Fellini: “Non so sognare in americano”.>18 il film comincia con una proiezione di un documentario breve che presenta il team Zissou e la morte del suo migliore amico mangiato da uno squalo giaguaro. Dopo la proiezione Zissou si presenta sul palco per rispondere alle domande degli spettatori. Nessuno crede all'esistenza dello squalo giaguaro, motivo per cui non vogliono finanziarlo. Conosce Ned Plimpton al festival in cui viene proiettato il documentario. Ned gli dice di essere suo figlio e che vuole finanziare il progetto mettendo a disposizione di Steve la sua eredità lasciatagli dalla madre morta. Zissou rimane molto colpito dall’atteggiamento del ragazzo e decide di farlo diventare un membro del suo team, una decisione con cui però non è d’accordo

18 Cinematografo, https://www.cinematografo.it/recensioni/fantastic-mr-fellini/

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la moglie Eleonor, la quale domandandogli: “Perché?” si sente rispondere in maniera sincera dal marito: “Perché lui mi ammira”. Quindi anche in questo film troviamo la tematica del padre assente e del figlio rimasto orfano. La spedizione ha inizio con il furto di materiale nautico da una base marina di Alistar Hennessey, collega e rivale di Steve.

La troupe nel sottomarino è come una famiglia atipica formata dalla ex moglie Eleanor, capo stratega e sostenitrice finanziaria, Pelé Dos Santos, esperto di sicurezza e chitarrista brasiliano che canta David Bowie in portoghese.

Klaus Daimler, il primo ufficiale tedesco, che vede Zissou ed Esteban come figure paterne. In più una giornalista, Jane Winslett-Richardson, fa la cronaca del viaggio. Ned e Steve si innamorano di lei. Steve è geloso perché vede Ned stare insieme a Jane. Navigano in acque non protette e vengono attaccati da pirati filippini, che rubano i soldi di Ned e rapiscono Bill Ubell, un assistente della casa di produzione del film. Con la nave in fiamme e senza carburante, Hennessey si reca in aiuto di Steve e li porta a Port-auPatois. A Port-au-Patois Steve convince sua moglie a ricongiungersi nel viaggio, avendo in precedenza litigato con lei. Vanno a salvare l'assistente della casa di produzione. Scoprono che anche lo stesso Hennessey è stato attaccato e la nave distrutta. Durante una sparatoria, il gruppo riesce a salvare sia Hennessey che l'assistente, e i due si uniscono all'equipaggio per il resto della spedizione. Il gruppo inizia ad apprezzare Ned per il suo valore e a considerarlo un membro dell'equipaggio. Proprio quando viene considerato un membro dell’equipaggio muore in un incidente con l’elicottero, per cercare lo squalo pantera. Alla fine, riescono a trovare lo squalo pantera, e decidono di non ucciderlo.

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Hotel Chevalier (2007) Cortometraggio Questo corto è il prologo del viaggio raccontato in “The Darjeeling Limited”. Jack, uno dei tre fratelli in The Darjeeling Limited, è il protagonista del cortometraggio. Infatti, nel film indossa la stessa camicia da notte che ha nel cortometraggio. Il corto comunica alcune informazioni di base relative al lungometraggio: Jack (Jason Schwartzman) risiede a Parigi, dove l'ex fidanzata a cui si fa riferimento nel lungometraggio viene a trovarlo.

Immagine: Jack, Hotel Chevalier.

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Immagine: Il modellino Belafonte, Cinecittà

The Darjeeling Limited (2007) I tre protagonisti, i fratelli Francis, Jack e Peter, si incontrano dopo anni al funerale del padre. Jack, il fratello più giovane, ha scritto una storia simile a quella della sua vita però nega le similitudini. Il loro vero viaggio comincia quando vengono buttati dal treno, con le avventure che vivono in India riusciranno a ricreare il legame che non hanno mai avuto.

Immagine: I tre protagonisti, i fratelli Francis, Jack e Peter. The Darjeeling Limited.

Jack ascolta ossessivamente i messaggi rimasti della sua ex. Gli comincia a piacere Rita, una ragazza che lavora sul treno “The Darjeeling Limited”, che soprannomina “dolce lime” per i drink che gli porta.

Immagine: Jack, Peter, The Darjeeling Limited.

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Peter è il fratello di mezzo e cerca di giustificarsi per essersi tenuto gli oggetti del padre morto dicendo che erano i preferiti del padre. Sua moglie Alice aspetta un bambino ma lui ha paura che la loro relazione finirà nel divorzio.

Immagine: Francis, The Darjeeling Limited.

Francis il fratello maggiore ha pianificato il loro viaggio in anticipo. Il viaggio dovrebbe culminare in una riunione con la madre che vive in un monastero buddista in India, però lui dice ai fratelli che il viaggio sarà anche per una scoperta spirituale di sé. Ha la testa fasciata per le gravi ferite riportate in un incidente in moto, che poi in realtà rivela essere un tentato suicidio.

Ricevono una lettera dalla madre in cui è implicato che non voglia vederli, per questo fatto decidono di lasciare l'India e prendere strade separate per non fare più ritorno. Il treno percorre per il nord dell’India, girato prevalentemente nel distretto di Jodhpur, è dedicato al regista indiano Satyajit Ray, delle cui opere Anderson prende alcune musiche e ispirazioni.

«Per aver affrontato con originalità, leggerezza ed ironia temi complessi quali i rapporti familiari, il viaggio come metafora di crescita individuale, il bisogno di riflessione e di distacco dalla realtà frenetica del mondo occidentale. Per la brillante interpretazione degli attori, per l’accuratezza e la raffinatezza delle immagini resa attraverso un montaggio efficace e puntuale, per aver creato un mondo unico capace di coinvolgere ed emozionare, offrendo più piani di lettura tali da soddisfare diverse fasce di spettatori.»

(Motivazioni della vincita del Leoncino d’Oro 2007 alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia)

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Fantastic Mr Fox (2009) È il suo primo film animato, basato sul libro di Roald Dahl, in cui usa per la prima volta la tecnica dello stop motion. <Il rapporto tra Mr. Fox e i cuccioli di volpe che il film approfondisce in più di un’occasione, non è presente all’interno del libro di Roald Dahl in cui i due cugini restano due personaggi secondari ai quali non è attribuito nemmeno il nome, rivelandosi così come un’invenzione dello stesso Anderson.>19 Racconta la storia di una volpe, Mr. Fox, che fa il giornalista.

In questo articolo parla della sua fobia per i lupi che supera verso la fine del film.

Immagine: Hanno creato apposta un giornale finto in cui scrive.

Mr. si vuole trasferire per vivere all’interno di un albero, dopo aver vissuto per due anni in una tana. Molti sono contro questa sua decisione, perché pensano che sia pericoloso il posto vicino, vivendoci gli umani che allevano galline, polli e coltivatori di mele con cui producono il sidro. Quando si trasferiscono, viene ad abitare con loro anche

Kristofferson, il nipote di Mr. Fox, il cui padre ha una polmonite. Il figlio Ash non ne è contento perché è geloso del fatto che sia bravo quanto lui nelle attività scolastiche.

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19 Feole I., Wes Anderson, genitori, figli e altri animali, Bergamo, Edizioni Bietti, 2014, p. 136

Immagine: Il sidro diventa una cosa molto preziosa per le volpi.

Mr. Fox insieme a Kylie, un ingenuo opossum tuttofare, vanno a rubare cibo ma quando li colgono in fragrante, gli umani dichiarano guerra agli animali. Non riescono ad uccidere Mr. Fox ma lui perde la coda. Tutte le volpi scappano sottoterra, scavando una galleria sotterranea e incolpano Mr. Fox per questo fatto. Il modo in cui viene mostrato mentre scavano, è quasi in timelapse.

Mr. Fox, fa scavare una galleria per il magazzino di ciascun allevamento, così gli animali riescono a procurarsi il cibo rubando sotto il naso di Boggins, Bunce e Bean (i proprietari delle fattorie). Durante una cena, Ash, per conciliarsi col cugino Kristofferson, gli propone di infiltrarsi nella casa di Bean e riprendersi la coda del padre.

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Il piano si blocca quando i due vengono sorpresi dalla moglie di Bean. Ash riesce a fuggire, ma Kristofferson viene catturato. Scoprendo che gli animali stavano sempre rubando il cibo di nascosto, i tre fattori inondano le gallerie con il sidro di Bean, spedendo Fox e tutti gli altri nelle fognature. Mr. Fox scopre da Ash che Kristofferson è stato catturato. Attraverso un ratto che li voleva uccidere scoprono dove si trova Kristofferson. Con la lettera arrivata dagli umani per incontrare Mr. Fox e abbatterlo, le volpi creano una trappola per loro che vengono sorpresi dal contrattacco degli animali. Con questa distrazione Mr.Fox, Ash e Kylie salvano nell'allevamento di Bean, Kristofferson. Ash libera il cugino e fa la pace con lui, e poi fuggono su una piccola motocicletta, non prima di essersi ripreso la sua coda, ma distrutta dal cane di guardia.

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Immagine: L’ossessione per il cibo di Wes Anderson

Mr. Fox conduce Ash, Felicity, Kristofferson e Kylie in un enorme supermercato tramite una conduttura. Un classico enorme supermercato americano, a tratti molto pop.

Nel finale, i cinque animali celebrano la notizia della nuova gravidanza di Miss Fox e il fantastico futuro che li attende. La moglie Lina dice a suo marito, “sei davvero fantastico” e lui le dice “ci provo”.

Hanno dovuto per due anni ri-scrivere e revisionare tutto, questo ha fatto sì che hanno aggiunto tante cose e tanti personaggi.

C'è una scena in cui il “critico del film”

Madzilla Seitz, raffigurato come una volpe, ha una telefonata con Wes Anderson, in cui si sente soltanto la voce in terza persona in cui dichiara di aver voluto usare veri peli di animali non sapendo bene il motivo ma solo per un tocco personale.

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Moonrise Kingdom: Animated Book Short (2012) In questo cortometraggio realizzato come anteprima del film Moonrise Kingdom, Bob Balaban, spiega che sarà il narratore nel lungometraggio e il bibliotecario nel luogo chiamato New Penzance, dove si svolge la storia. Seduto davanti a una libreria descrive i libri di Suzy e Suzy li legge. Sono i sei libri preferiti che porta con sé anche nel lungometraggio dentro la sua valigia. C'è anche qualche pezzo in animazione quando Suzy legge ogni libro. Nel finale viene rivelato il nome del film “Moonrise Kingdom”. L’anteprima ci fa capire che la protagonista è Suzy Bishop senza farci vedere il volto e lasciandoci capire soltanto attraverso la voce i suoi gusti e il suo carattere. "

Immagine: Una giovane ginnasta pubblicamente traditi da tutta la loro famiglia saltare è la sua salvezza.

Immagine: Una ragazza volitiva e un leone tormentato.

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Immagine: Ambientato in un pianeta sconosciuto chiamato dove la protagonista vuole scappare.

Immagine: I fratelli che fanno impazzire le sorelle.

Immagine: Due persone che fuggono.

Immagine: Su un ragazzo che credeva nella magia ma facendo lezioni di scienze ha smesso di credere.

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Moonrise Kingdom (2012) Il film è ambientato nell’isola chiamata “New Penzance Island” e racconta la storia di due dodicenni, Suzy e l’orfano Sam, che si innamorano durante un'estate e stringono un patto segreto per scappare insieme, lui dal campo Scout e lei da casa, creandosi un mondo parallelo a quello degli adulti. Suzy e Sam avevano organizzato per un anno la loro fuga attraverso le lettere che si scrivevano. Questo si comprende a metà del film con un flashback. La loro fuga finisce quando arrivano in una baia appartata che battezzano “Moonrise Kingdom”. Diversi gruppi, per esempio quello degli scout e della polizia cercano di trovarli. Il gruppo degli scout li trova ma loro riescono a liberarsene.

I protagonisti vengono infine trovati e divisi. Lei torna in famiglia e lui momentaneamente rimane con il capitano Sharp che non vuole rimandarlo nell’orfanotrofio. Succede però che con l’aiuto degli scout pentiti di averli inseguiti riescono a scappare di nuovo per andare a sposarsi. Ritrovati un’altra volta dalla polizia sono costretti a separarsi. Lui viene adottato dal capitano Sharp evitando così l'orfanotrofio.

Dopo l’uscita del film il regista ha raccontato che per fare il film si era ispirato a un suo sogno di una storia d'amore che non è mai accaduta. Altra curiosità del film è quella di essere il primo senza Owen Wilson.

Anderson in una intervista dichiara che Edward Norton, capo scout nel film, è anche molto bravo nello scouting nella vita reale. Anderson avrebbe voluto essere un boyscout ma non faceva per lui anche se aveva acquistato l’uniforme.

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The Grand Budapest Hotel (2014) Il film ha tre livelli narrativi, il narratore del libro, Zero Moustafa, proprietario dell’hotel ed ex lobby boy Zero fa visita nell’anno 1968 all’hotel decadente dove comincia a narrare il passato (1932) dell’hotel, che possiamo definire come terzo livello narrativo. La divisione per capitoli nel film inizia con la narrazione del passato di Zero.

Immagine: Suddivisione film prima parte.

Wes Anderson si ispira al romanzo di Stefan Zweig, “24 ore nella vita di una donna”, basato su uno scandalo in un alloggio di lusso con il formato di meta-libro. In questo film Wilkinson rappresenta lo scrittore Stefan Zweig e interpreta il ruolo sia dello stesso scrittore che del narratore. Grand Budapest Hotel è ambientato nell'immaginaria

Zubrowka.

La storia narrata nel libro (1932) “The Grand Budapest Hotel” è questa: dopo la morte di Madame D (Tilda Swinton), amante e fedele mecenate di Mr. Gustave, lascia nel suo testamento un dipinto incredibilmente prezioso a Mr. Gustave.

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Immagine: Il dipinto “Ragazzo con mela” del pittore immaginario del Rinascimento Johannes Van Hoytl.

Accusati di omicidio dal figlio negligente di Madame D, Dimitri (Adrien Brody), Gustave e il fedele ragazzo della lobby Zero, si ritrovano in fuga finché non riescono a dimostrare l'innocenza del portiere. Ma i figli gelosi vogliono a forza riprendersi il quadro e con una falsa accusa di omicidio lo fanno arrestare. Il ragazzo del dipinto ricorda a Madame D

Mr. Gustave e rappresenta la loro storia d’amore. Questo è il terzo film dopo Fantastic

Mr. Fox in cui persiste l'elemento del furto.

Immagine: Mr. Gustave in prigione.

Tutta la vicenda del passato accade tra la prima e la seconda-guerra mondiale. Si scopre che dietro il quadro c’era la copia del testamento, dove tutto era lasciato a Mr. Gustave.

Alla fine, si scopre che Madame D è stata uccisa dal figlio Dmitri.

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Immagine: Testamento lasciata da Madam D.

In un'intervista Wes Anderson dichiara che la prima idea non aveva a che fare con l’ambientazione ma era incentrata su un unico personaggio, Mr. Gustave. Scrisse la sceneggiatura con Hugo Guinness e il personaggio era basato su un loro amico comune. All’inizio la sceneggiatura non era ambientata neanche in un hotel.

Immagine: Wilkinson

L’uso di diversi formati serve a delineare il periodo storico della storia.

Musica nel film Randy il music supervisor dice che fece tante ricerche sulla musica folk e classica della regione.20 Un premio condiviso con i musicisti dell'Orchestra SaintGeorges de Meudon che hanno eseguito la colonna sonora del film realizzata con uno

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20 Intervista Youtube, https://www.youtube.com/watch?v=VTnAGKbTT1I

strumento particolare russo, la balalaika,21 la voce primaria del film filtrato con la musica di Alexandre Desplat dichiara Randy. Tutte le sonorità vogliono rendere il film meno pulito e più imprevedibile, Alexandre sostiene infatti che la colonna sonora di The Grand Budapest Hotel sia come un paio di scarpe sporche di fango. 22

Immagine: Hanno girato sequenze in miniatura dal vivo e in stop motion. Una delle scene realizzate in stop motion.

Isle of Dogs (2018) È il suo secondo film animato ed anche politico. La storia del dodicenne Atari e della sua lotta contro la decisione di una sorta di dittatore (sindaco Atari) di mandare tutti i cani della città di Nagasaki nell’isola delle discariche e creare un dominio dei gatti insieme al suo governo.

La scusa del sindaco Atari è un focolaio di influenza canina che minaccia la stessa specie umana. Con un decreto ufficiale, una discarica viene quindi trasformata in una colonia per cani esuli. Atari è il nipote del dittatore, si schianta sull’isola con un elicottero per trovare il suo cane deportato chiamato Spots. Vengono introdotti i personaggi principali: il cane Chief e il suo branco di ex cani da salotto, mentre lui è un duro cane randagio che non vuole sottomettersi all'uomo. Ogni cane ha una sua personalità.

21France tv info, https://www.francetvinfo.fr/culture/musique/classique/l-orchestre-saintgeorges-les-balalaikas-oscarisees-du-grand-budapest-hotel_3347119.html

22 Wired, https://www.wired.it/play/libri/2015/02/25/viaggio-grand-budapest-hotelanderson/

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Immagine: Il veleno messo nel sushi.

Kobayashi viene a sapere della fuga del nipote e invia un gruppo di uomini, assistiti da un cane-robot, per riportarlo indietro. Chief e i cani riescono a respingere il gruppo e impedire il sequestro di Atari. Dopo essere stato incoraggiato da Nutmeg, dalla quale è attratto, Chief acconsente ad aiutare Atari nella sua ricerca. I cani si consultano con Jupiter e Oracle, due cani anziani, che li inviano in un posto isolato dove potrebbero trovare Spots. Invece a Nagasaki, il professor Watanabe trova l'antidoto contro l'influenza canina, ma gli uomini di Kobayashi lo assassinano con del sushi avvelenato.

Tracy Walker, studentessa americana e amica di Atari, sospetta che ci sia in ballo una cospirazione e si mette alla ricerca di prove per denunciare il sindaco per il maltrattamento dei cani. Dopo una lunga indagine, Tracy va a confrontarsi con Yōko Ono, l'ex assistente di Watanabe, la quale conferma la teoria sul complotto del sindaco

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contro i cani e le affida l'ultima fiala di antidoto. Atari pulisce Chief, rivelando che egli ha il pelo bianco con macchie nere e un aspetto quasi identico a Spots, in quanto entrambi esemplari di una razza canina molto rara. Atari costruisce un'imbarcazione con la quale ritorna a Megasaki, portando con sé Spots, il gruppo di Chief e un gran numero di cani dell'isola per raggiungere il sindaco e fermarlo in tempo.

Immagine: Paragone con il film 1984

Durante la cerimonia per dare pubblicamente il via alla distruzione dell'Isola dei Cani, Tracy e il suo gruppo salgono sul palco e presentano le prove della cospirazione di Kobayashi e l'impedimento della cura. Atari e i cani giungono anch'essi alla cerimonia e Tracy somministra l'antidoto a Chief, rivelando a tutti che funziona. Atari diventa il nuovo sindaco di Megasaki e permette ai cani di essere reintegrati nella società. Tracy si fidanza con Atari, mentre Chief con Nutmeg, che lavora insieme a lui come guardia del ragazzo.

“Wes Anderson dichiara: "Kurosawa con la sparuta squadra di collaboratori si concentra molto sulle storie da raccontare e sulle sue sceneggiature. Nello scrivere L'isola dei cani siamo stati attenti a ogni dettaglio. Nella creazione quasi onirica della città di Nagasaki, dell'isola discarica e di alcuni personaggi sia umani sia animali disadattati ma pieni di speranza, nulla è lasciato al caso. Volevamo qualcosa di futuristico, un branco di cani alpha che fossero tutti leader e una terra fatta di sola spazzatura. La vicenda che ne è derivata è ambientata in Giappone per via dell'amore che nutro per il cinema

giapponese: non è difficile intravedere in L'isola dei cani echi di Ozu, Kurosawa o Suzuki, o dei mostri che imperversavano nelle pellicole degli anni Cinquanta e Sessanta.

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Ovviamente, Kurosawa è stato il riferimento principale: è stato l'autore che più di ogni altro si è espresso con grazia in generi tra loro molto differenti, dal noir al melodramma.”23

The French Dispatch (2021) Alla morte del loro amato editore e fondatore Arthur Howitzer della rivista “The French Dispatch” per cui lavorano, quattro giornalisti danno vita a quattro differenti e complicate storie, ambientate sullo sfondo di una cittadina francese di Ennui-sur-blasé del XX secolo. Nel film si mischiano anche delle parti di animazione. Il film ha due livelli narrativi: la sede della rivista e gli episodi narrati nella rivista. Gli attori parlano un misto di inglese e francese. I quattro episodi come suddivisi nella foto trattano di:

Immagine: Paragone con la casa del film Mon Uncle di Jacques Tati, e The French Dispatch

1) Un diario di viaggio della cittadina come un vlog (Local Color).

2) Un resoconto su un pittore folle e i suoi famelici mercanti, (arts and artists), ambientato in una prigione. 23 Film tv, https://www.filmtv.it/film/147072/l-isola-dei-cani/

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3) La cronaca di amore e morte sullo sfondo della rivolta studentesca (politics and poetry).

4) Una vicenda piena di suspense, droga, rapimenti e buona tavola (taste and smells).

Il film è una lettera d'amore al mondo del giornalismo indipendente in generale e alla rivista The New Yorker in particolare, oltre che alla Francia e al cinema francese. Ha ricordato Anderson: "Quando ero in seconda superiore, la mia stanza a Houston era nella biblioteca e di fronte a me c'erano gli scaffali di legno contenenti le riviste. Ce n'era una con in copertina un'illustrazione e ho iniziato a guardarla. Da quel momento, sono diventato un affezionato lettore del The New Yorker, leggendo non solo i nuovi numeri ma anche gli arretrati e facendo attenzione al nome degli scrittori che apparivano più volte. La mia passione per il cinema francese è cominciata quando ero ancora un ragazzino. Il cinema francese comincia con il cinema stesso, con i fratelli Lumière e con Georges Méliès. Amo i registi degli anni Trenta, Julien Duvivier, i racconti marsigliesi di Marcel Pagnol e i film di Jean Grémillon, a cui sono da poco giunto.

E poi Jacquest Tati, Jean-Pierre Melville e i registi della Nouvelle Vague: Truffaut, Louis Malle e Godard. E forse al centro di tutto c'è Jean Renoir, che ha ispirato il personaggio di Rosenthaler, il pittore folle, con il suo Boudu salvato dalle acque24

Personalmente l'episodio che mi è piaciuto di più è il secondo, perché è sul mondo dell’arte. Moses Rosenthaler, artista folle, sta scontando una pena nella prigione di Ennui per omicidio Simone, agente penitenziaria con cui sviluppa una forte relazione diventando la sua musa e ne dipinge un nudo astratto. Julien Cadazio, mercante d'arte

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24 Film tv, https://www.filmtv.it/film/186956/the-french-dispatch/

che sta scontando una condanna per evasione fiscale, è attratto dal quadro dopo averlo visto ad una mostra d'arte per detenuti. Nonostante le proteste di Rosenthaler lo compra. La mostra per i detenuti è una dimostrazione che anche nelle prigioni si possono inventare spazi espositivi. Rosenthaler quando viene rilasciato convince la sua famiglia di mercanti d'arte a promuovere il dipinto e Rosenthaler diventa famoso nel mondo dell'arte e si crea una forte richiesta di altre sue opere. I collezionisti, esasperati per la mancanza di altre opere disponibili, irrompono nella prigione per costringere Rosenthaler a produrre nuovi quadri, scoprendo che ha dieci nuovi affreschi nella sala della prigione. Cadazio si arrabbia per il fatto che i dipinti sono inamovibili con Rosenthaler. Questo crea una rivolta dei detenuti, che aggrediscono i collezionisti. Per il suo intervento in difesa dei collezionisti, Rosenthaler viene rilasciato in libertà vigilata, mentre Cadazio riuscirà a fare uscire gli affreschi dalla prigione, trasportando con un aereo cargo l'intero muro in un museo privato in Kansas. L’arte diventa un mezzo di evasione dalla prigione per Rosenthaler. Gli ricordano lo stile di Pollock e certe volte Burri, quando brucia i quadri.

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CAPITOLO 2 . IL COLLEZIONISMO E LA CATALOGAZZIONE

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parte grande design.

2.1. Definizione del Collezionismo e di Catalogazione

C'è una grande relazione tra la catalogazione e il collezionismo. Per dare una definizione più concreta il Collezionismo è una raccolta sistematica di oggetti che offrano un particolare interesse per la storia, per la scienza, per l’arte, o presentino comunque caratteristiche di originalità e ricercatezza 25 Per Wes Anderson collezionare rappresenta lo specchio di sé stessi.

Quando diventa un'ossessione? Secondo Freud, c’è un collegamento tra collezionismo ed erotismo: infatti lui definiva l’oggetto collezionato un feticcio erotico che placa l’ansia. Collezionando, si diventa proprietari di molti oggetti, che trasmettono sicurezza colmando i vuoti psicologici e fisici. Senza contare che scovare pezzi rari aumenta

25 Treccani, https://www.treccani.it/vocabolario/collezionismo/

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l’autostima e la sicurezza in sé stessi. Quando diventa un'ossessione viene chiamata sindrome da accumulo detta anche disposofobia.26

Non si può parlare di catalogazione senza citarne l’origine, ossia l'Enciclopedia francese scritta nel periodo illuminista, in cui si tenta la catalogazione di tutti i saperi del mondo. L’Encyclopédie era stata fondata nel 1700 da un gruppo di intellettuali francesi sotto la direzione di Denis Diderot.

2.2. Oggetti

La passione del catalogare di Anderson deriva forse anche dal fatto che la madre era un’archeologa. Lo scenografo che lavora sempre con Anderson è Adam Stockhausen, premio Oscar con il film Il Grand Budapest Hotel per la scenografia.

Gli oggetti non sono un mero elemento di decoro nei suoi film, sono il centro dello sviluppo narrativo in misura tale da superare la separazione tra soggetti, e oggetti, come gli abiti che superano altrettanto la separazione tra abiti e soggetti.

<Si caricano di un valore del tutto nuovo, poiché si tratta di oggetti feticcio e cimeli che simboleggiano un legame fino a sostituirlo e che riescono a riempirsi di significato laddove i rapporti umani sono invece svuotati.>27

Immagine: Serie fotografica Jordan Bolton.

Anderson inserisce soprattutto oggetti Vintage degli anni 50, 60, 70. La Retromania detta anche “Vintage” è l’epidemia della nostalgia. Questo si crea perché nel mondo odierno il presente non dà sicurezza e solo il passato ricrea la “comfort zone,” il passato è più stabile.

26 Necessario, https://www.necessario.net/il-collezionismo-come-ossessione/

27 Feole I., Wes Anderson, genitori, figli e altri animali, Bergamo, Edizioni Bietti, 2014, p. 91

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Jordan Bolton ha realizzato una serie fotografica intitolata “Oggetti” esponendo tutti gli oggetti di scena e gli accessori che ci si aspetterebbe nei suoi film, rispettando come colore di sottofondo la palette di Wes Anderson.

Per esempio, nel film Fantastic Mr. Fox, la cravatta, i calzini, le scarpe gialle, la pipa, un piccolo paio di costumi da bagno a righe rosse e una benda insanguinata per l'occhio del protagonista. Questi elementi rendono il protagonista volpe come un umano, Wes Anderson umanizza gli animali.

Immagine: Rushmore, Dr. Mughenaim, Moonrise Kingdom, Sam.

La pipa e la sigaretta. La pipa ha la funzione di caratterizzare il personaggio. Sam

(12) è un ragazzo che non appartiene a niente essendo rimasto orfano. Per questo il suo carattere è più maturo rispetto alla sua età. Il suo fumare la pipa rappresenta anche il voler diventare grande.

Immagine: Monsieur Jean il portiere dell’albergo anno 1968.

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Immagine: The Life Aquatic Of Steve Zissou.

Nel film The Life Aquatic, Steve, Ned e Angelica Huston fumono. <Ogni elemento possiede a suo modo una storia, veicola una biografia ben precisa e sopperisce con la sua immortalità alla liquidità dei sentimenti: valigie, sigarette, biciclette, profumi, sono sempre lì, invecchiati dal tempo, ma rassicuranti nella loro esistenza.>28

Nel film Royal Tenenbaums, Margot nasconde che fuma da quando ha 12 anni, lo scoprono soltanto attraverso un detective privato dopo 22 anni. La sigaretta per lei è un modo per nascondersi, pensa di essere speciale tenendo segreti. Camminano al cimitero, arriva a negare l’evidenza dicendo a Richie: “Non sono mie” quando il fratello la avverte che le sono cadute le sigarette dalla tasca della pelliccia.

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Nel film Rushmore la professoressa fuma e Max si preoccupa della sua salute dicendole di smette di fumare. Si scopre che lei fuma da quando ha quindici anni. 28 Ariza S., Wes Anderson, Roma, Sovera Edizioni, 2015, p. 53

Oggetti Bottle Rocket Quando i due protagonisti fanno la rapina nella casa di Dignan, vediamo la collezione di oggetti.

Immagine: Collezione dei soldatini in uniforme rubati in Bottle Rocket

Immagine: Collezione delle Monetine.

Nel film di Bottle Rocket sia nella versione del corto e del lungo c'è il collezionismo degli “mercury head time collection” delle monete.

Immagine: Collezione di macchinine, camera di Richie, Royal Tenenbaum.

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Le valigie Un’altro oggetto che usa spesso sono le valigie. La valigia di Suzy si può mettere in relazione con gli Shadow Boxes di Joseph Cornell, artista nato a New York nel 1903, collezionista di strani tesori, mappe, souvenir, fotografie, stampe, cartoline, biglietti dei tram, scontrini, ritagli, conchiglie, legno o vetro, rami, foglie, bottiglie. Cornell si rese conto della possibilità di trasformare gli oggetti raccolti, quegli objet trouvé, in opere d’arte cariche di senso e capaci di suscitare emozioni. I suoi assemblage diventano vere e proprie Wunderkammer che espongono il quotidiano riqualificando l’oggetto come rarità preziosa. Le sue opere sono una vera e propria via di fuga in mondi fantastici e felici.29

Attraverso le scatole creava dei viaggi immaginari. La valigia di Suzie contiene i suoi libri preferiti su mondi immaginari e magici e una radio azzurra. Suzy come Joseph Cornell è molto legata ai suoi oggetti. Per il mio prossimo trucco, dice Joseph Cornell come allo stesso tempo Wes Anderson, "ho messo il mondo in una scatola. E quando apri la scatola, vedi qualcosa di oscuro e luccicante, un ordinato pasticcio di schegge, rifiuti, frammenti di spazzatura e piume e ali di farfalla, gettoni, totem della memoria e mappe.30

Immagine: La valigia di Suzy, Moonrise Kingdom, Gli Shadow Boxes di Joseph Cornell.

29 Closeupart, https://closeupart.org/joseph-cornell-poesie-in-scatola/ 30 Pavelkolesnikov, https://pavelkolesnikov.tumblr.com/post/104289833613/cornell-nabokovwes-anderson

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Mentre le valigie nel film The Darjeeling Limited rappresentano il legame con il loro padre morto avendole lasciate a loro come eredità. «Marc Jacobs, Direttore Artistico di Louis Vuitton, le ha realizzate per The Darjeeling Limited. Il regista ha chiesto inoltre che sulle valigie fossero dipinte le iniziali J.L.W. quelle del defunto padre.»31

Immagine: Valigia, The Darjeeling Limited.

Le mappe Il commento di Wes Anderson sulle mappe: «il mio interesse per le mappe è arrivato per puro caso. Un giorno passavo accanto a un fioraio, dove sulla vetrina ho visto una mappa storica dove tutte le case, i locali erano stati disegnati ed etichettati meticolosamente. Non è una esagerazione dire che ero ipnotizzato, forse perché questa mappa illustrava perfettamente l’idea che “la forma deve seguire le funzione”. Mentre fissavo la mappa ho avuto una corsa ai ricordi di tutti i libri che amavo da bambino.»32

Immagine: Mappa l’isola di New Penzance, Moonrise Kingdom.

31 Pambian, https://www.pambianconews.com/2007/09/18/louis-vuitton-un-set-di-valigieper-wes-anderson-22714/

32 Issuu, https://issuu.com/sophkirk/docs/book

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In Moonrise Kingdom la spiegazione di Bob Balaban (il narratore): “Questa è l’isola di New Penzance. È lunga 25 km. Coperta di foreste primarie di pini e aceri. Attraversata da canali poco profondi. Territorio Chickchaw. Non ci sono strade asfaltate, ma è intersecata da molti chilometri di sentieri e stradine sterrate, e c’è un traghetto che la collega due volte al giorno da Stone Cove. L’anno è il 1965”.

Come dichiara lo stesso regista: “è strano perché tu pensi che creare un’isola fasulla e mapparla sia tutto sommato una questione abbastanza semplice, ma farla sentire come reale richiede molta attenzione”33

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Immagine: il narratore Bob Balaban.
33 Docsity, https://www.docsity.com/it/uno-strano-geografo-wes-anderson-1/5476160/

Immagine: Fantastic Mr. Fox.

Mappa del film Fantastic Mr. Fox, dove il protagonista pianifica i posti in cui possono rubare il cibo.

Immagine: Rushmore, la mappa del mondo.

Immagine: La mappa della cittadina finta creata del film The French Dispatch.

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Le Lettere Le lettere vengono utilizzate come mezzo di comunicazione più dei telefoni vintage.

In Steve Zissou Ned, quando aveva 12 anni, aveva scritto una lettera al padre senza sapere che era suo padre. Nella lettera spicca il tema del collezionismo e del catalogare gli insetti, gli anfibi, rettili fatto da Ned. Ned ha battezzato una mosca con il nome Zissou. Il padre firma la lettera come suo amico, non come suo padre. La risposta del padre è stata molto formale anche se promette falsamente di andarlo a visitare a Kentucky

Immagine: In Moonrise Kingdom i due innamorati, comunicano, organizzando la loro fuga attraverso le lettere.

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Immagine: La lettera che riceve Sam dai genitori adottivi che non lo vogliono più a casa. Immagine: La lettera che lascia Madame D a Mr. Gustave. Mr. Gustave trova la lettera dopo che lei parte. Grand Budapest Hotel. Immagine: Rushmore, la lettera di Herman Blume per tutti gli studenti in cui dice che sono molto fortunati a studiare in questa prestigiosa scuola.

Nel film Fantastic Mr. Fox, i contadini inviano una lettera a Mr. Fox, se vuole vedere suo figlio vivo, deve uscire fuori dalla tana e si deve far abbattere. E Mr. Fox tramite una lettera chiede ai contadini di incontrarsi al di fuori del tombino fognario della città: lui si sarebbe lasciato abbattere in cambio della liberazione di Kristofferson.

Locandine Film Uno degli ammiratori di Zissou ha una collezione delle locandine dei suoi precedenti documentari. Queste sono locandine create per il film stesso, nella realtà i film delle locandine non esistono ma forse sono un rimando ai viaggi di Cousteau.

Immagine: Locandina finta.

Pareti e Bacheche Utilizzate per mettere in ordine le informazioni e creare un senso di organizzazione.

Immagine: Molto ordinate e geometriche con inquadrature fisse centrali.

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In Isle Of Dogs, Tracy Walker, una studentessa americana membro di un gruppo di attivisti pro-dog, sospetta una cospirazione e inizia a indagare. La tabella che costruisce ha la funzione di mettere insieme tutte le notizie.

Collezione di chiavi Nel Grand Budapest Hotel le chiavi hanno un doppio significato.

Esiste una catena di servizi segreti alberghieri chiamata “The society of the crossed keys” dove Mr. Gustave li chiama in aiuto per nascondersi dopo essere evaso dalla prigione. Sono alberghi situati in tutto il mondo dove i portieri degli alberghi si danno una mano in questioni di pericolo.

Immagine: Le chiavi nel Grand Budapest Hotel.

Le chiamate sono concatenate una dietro all’altro con un ritmo molto veloce. Da notare che il colore del portachiavi è associato con il colore dello sfondo dove

avvengono le telefonate negli hotel. Con ogni portiere che risponde, viene usato lo stile iris con il cerchio intorno, per renderli centrali.

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Immagine: The French Dispatch, la tabella ha la funzione di catalogare le storie da mettere nella rivista.
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Immagine: Il primo albergo che chiama è dove risponde Ivan. Il secondo albergo che Ivan chiede aiuto a nome di Gustave è Monsieur Jorge. Immagine: Jorge chiama Monsieur Dino. Immagine: Monsieur Dino chiama Monsieur Robin.

Dopo una lunga concatenazione di telefonate il portiere Ivan arriva a recuperare Mr. Gustave e Zero.

Collezione di profumi di Zero nel Grand Budapest Hotel, Mr. Gustave da mentore gli insegna a usare questo tipo di profumo.

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Immagine: Robin chiama Monsieur Martin.

La scatola di dolci Mendels acquista la funzione di salvataggio dalla prigione. Zero, attraverso la sua ragazza, fa entrare in prigione oggetti per scavare e per farli evadere, nascosti dentro i dolci che prepara. L’idea era stata di Mr. Gustave.

Catalogazione delle vite Kant diceva deve essersi già fatto prima un piano”. Come gli oggetti anche la vita viene catalogata. L'ossessione per le liste e la catalogazione comincia con il cortometraggio “Bottle Rocket”. Nel corto appare una lista delle possibili rapine. Invece nell’omonimo lungometraggio c’è una lista, ideata da Dignan, con il programma del loro futuro per i prossimi cinquanta anni. Ovviamente niente avviene come è stato pianificato.

Immagine: Lista dei prossimi 50 anni, Bottle Rocket. Immagine: Etheline la madre dei figli aggiusta la lista delle attività dei bambini in Royal Tenenbaum.

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L’itinerario di viaggio nel film The Darjeeling Limited, realizzato da Francis pensato in ogni suo dettaglio. Tutto il piano sarà sconvolto. Il treno su cui i tre viaggiano prenderà un binario sbagliato. La madre che cercano no vorrà ritornare con loro.

Catalogazione dei gusti: nel film ‘The Grand Budapest Hotel’ la voce narrante descrive come se fosse una lista, le preferenze per Mr. Gustave delle caratteristiche delle donne: Ricche, insicure, anziane, vanitose e superficiali, bionde, insoddisfatte.

Invece nel film Moonrise Kingdom la voce narrante cataloga gli strumenti della prima sinfonia ‘The Young Person’s Guide To The Orchestra’ usata nell’introduzione del film in cui spiega le famiglie degli strumenti, composta da Benjamin Britten nel 1946, che costruisce variazioni individuali per i legni, gli archi, gli ottoni, le percussioni. E nel frattempo vediamo, come attraverso la sezione di una casa di bambola, i diversi componenti della famiglia Bishop intenti alle loro attività quotidiane.

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2.3. La Vestemica

La vestemica ha una parte fondamentale nei suoi film perché attraverso essa veicola il colore in modo magistrale. Si va dalle divise da liceale alle divise del personale del Grand Hotel Budapest, alle uniformi e tute di lavoro soprattutto in Bottle Rocket e in Steve Zissou, ai vestiti umani che indossa Fantastic Mr. Fox. Gli abiti sono funzionali alla semantica delle immagini che lui rende particolari tanto da diventare l’aggettivo “Andersoniano” utilizzato per analizzare opere di altri autori. Milena Canonero è la costumista prediletta di Anderson.

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Life Aquatic of Steve Zissou Immagine: I cappelli rossi di Zizou, Il vero esploratore Cocteau.

Nel film Rushmore predilige l’abbigliamento anni 90 college, Max è molto elegante, non cambia quasi mai il suo look, giacca elegante blu camicia blu cravatta e cappello stile parigino. Mentre fa la recita si veste con i pantaloni e giacca di velluto verde. Gli anni 90 sono gli anni del melting pot di tendenze e stili, non esiste un unico modello dominante.

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Immagine: Antenna mobile nei caschi per immergersi nell’acqua e ascoltare una musica robotica techno soft. Rushmore Anche in alcune scene di Rushmore il protagonista Max ha il cappello rosso.

Bottle Rocket è uno degli esempi che si può associare sia con gli oggetti che la vestemica.

Le ambientazioni sono molto pop, anche se il cortometraggio viene girato in bianco e nero gli ambienti e le scritte rimandano alla pop art in una raffigurazione classica dell’America rappresentata dagli hamburger.

Sia nel cortometraggio di Bottle Rocket realizzato prima e nel lungo viene usato il flipper.

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Immagine: Flipper nel bar luce.

The Grand Budapest Hotel “Wes Anderson non ha cercato l'accuratezza storica nel film, ma ha voluto differenziare i tre periodi rappresentati in The Grand Budapest Hotel attraverso il colore per localizzare lo spettatore. In questo modo la costumista Milena Canonero si è sentita libera di creare un guardaroba sofisticato e colorato che definisca i personaggi, con dettagli che rimandano all'Austria e alla Germania. Gli artisti Kees van Dongen, George Grosz o Tamara de Lempicka e fotografi come Man Ray e George Hurrell sono stati importanti fonti di ispirazione per Canonero.”34

34 Analysis Of Character Clothing Design: Grand Budapest Hotel. (2021, April 19). WritingBros. Retrieved September 28, 2022, from https://writingbros.com/essay-examples/analysis-ofcharacter-clothing-design-in-the-grand-budapest-hotel-by-wes-anderson/

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Immagine: L’arco dell’intero film è basato su questi colori. Immagine:Divise da lavoro gialle.

Immagine: Zero da giovane

Zero quando va a visitare nel 1968 l’hotel, mantiene i colori della divisa che indossava quando era il giovane Zero Moustafa.

“Milena Canonero si è ispirata agli schizzi del sarto italiano Umberto Tirelli per creare le divise per i dipendenti del Grand Budapest Hotel. Il colore viola dei costumi deriva da una vecchia tonaca che la stilista conserva a casa sua.” 35

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35Ibidem
Immagine: Cappotto degli anni 30 di ispirazione Klimt creati da Fendi e Prada.

Antagonisti

Totalmente opposti alla madre, la famiglia di Madame D. indossa abiti neri e sobri per rappresentare il loro lutto e la loro connotazione di "persone cattive" della storia. Jopling e il suo abbigliamento in pelle nera che lo definisce un tipico sicario. Il giubbotto di pelliccia disegnato da Fendi che mostra Henckels come un ufficiale di alta gerarchia.

Immagine: Le divise dei soldati, dove c’è un rimando ai nazisti e all’unione sovietica.

Fantastic Mr. Fox “Wes Anderson ci ha inviato i suoi pantaloni in modo da poterli abbinare al velluto,” ricorda MacKinnon." voleva che il signor Fox indossasse un abito di velluto a coste giallo, il tipo di abito che vedresti su qualsiasi uomo che cammina per strada a Parigi". Come se Mr. Fox fosse il suo alter ego. Wes Anderson è un vero

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pignolo quando si tratta di costumi. I volti umani sono stati modellati in silicone, conferendo loro una traslucenza quasi surreale. ”36

Immagine: Il disegno di Eric Chase Anderson, il fratello di Wes Anderson.

2.4. Ambienti

Ogni ambiente che ricrea ha un suo ordine e ha un suo carattere secondo a seconda del personaggio. Nel film di Tenenbaum, la stanza di Richie è piena di dipinti realizzati da lui, della sorella Margot appesi al muro, per farci capire che anche da piccolo ne era ossessionato. Allo stesso modo del completo da tennis del leggendario tennista Borg.

36Vanity Fair, https://www.vanityfair.com/hollywood/2009/11/how-the-puppets-fromfantastic-mr-fox-were-made-slideshow

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Il camerino pieno di giochi da tavolo, quando si guarda attentamente i giochi si nota il rimando al film precedente realizzato Steve Zissou.

C'è una vera e propria catalogazione degli ambienti in “Steve Zissou" nel sottomarino chiamato Belafonte, la mensa con un marinaio che suona la chitarra; il laboratorio; la cucina con il cuoco che sta ultimando una torta; la biblioteca con la moglie seduta su una poltrona; la sala sviluppo e montaggio; la cupola di osservazione sommersa dove una persona sdraiata può guardare sott'acqua attraverso vari oblò; la sala motori con addetti in azione; sul ponte un mini sottomarino giallo (Deep Search, ex Jacqueline) appeso a una gru e un elicottero su piattaforma.37

Cousteau si chiamava Calypso, canzone di Henry Belafonte.38 Ci varie similitudini con la nave di Cousteau tra cui, l’elicottero e il sottomarino giallo.

37Magazine l’architetto, http://magazine.larchitettoarchiworld.awn.it/magazine/luglio-agosto2016/gli-argomenti/attualita/gli-spazi-di-anderson.html

38Ciak Club, https://www.ciakclub.it/2019/12/25/avventure-acquatiche-steve-zissou/

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Sia in “Moonrise Kingdom” che nella “Famiglia Tenenbaum" viene usata la tenda. Nel primo all’esterno in un bosco, e nella famiglia Tenenbaum all’interno di una stanza. La tenda simboleggia l’amore di Richie per Margot, essendo la tenda che hanno usato da piccoli quando sono scappati a dormire nel museo.

In Moonrise Kingdom è molto insolito che all’interno della tenda di campeggio di Sam ci sia un tappeto. Nel film viene inquadrata soltanto l’interno della tenda di Sam, ma non degli altri scout.

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Anche nel Grand Budapest Hotel avviene una catalogazione degli ambienti con la voce fuori campo del narratore che li descrive.

Immagine: Funicolare del colonnato anno 1968 arancione, Funicolare del colonnato anno 1932.

Un altro elemento come mezzo di trasporto è la teleferica.

Immagine: Isle Of Dogs

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Immagine: Bagni arabi anno 1968, bagni arabi anno 1932. Grand Budapest Hotel

Il teatro che si trova a Bath è stata un’ispirazione per la creazione della cittadina nel film Fantastic Mr. Fox.

Immagine: Nel film quando le volpi scavano dei tunnel creano delle stanze.

Un tipo di ambiente che si riscontra in alcuni film sono anche i laboratori scientifici, ad esempio, The Life Aquatic Steve Zissou, situato all’interno di Belafonte e nel film Fantastic Mr. Fox si trova nella casa del protagonista.

I treni “Io amo i treni!” ha affermato con gioia il regista ad Architectural Digest. Wes Anderson ha realizzato il restyling della carrozza Cygnus, del treno “Belmond British Pullman Train”. “Durante la realizzazione dei miei film, ho avuto molte occasioni per progettare scompartimenti ferroviari e carrozze, quindi ho immediatamente accettato questa opportunità, con l’obiettivo di dare nuova vita a questo tipo viaggio, ormai in via d’estinzione”. 39

39 Vice, https://i-d.vice.com/it/article/g5gzyy/treno-wes-anderson-inghilterra

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Il primo film in cui vediamo un treno è Darjeeling Limited, dove lo stesso treno diventa protagonista della storia, simboleggia l’unità dei fratelli. Diventa quasi come una casa per loro finché non vengono espulsi.

Il secondo film è Fantastic Mr. Fox, sia come modellino nella camera di Ash sia come un vero treno che pasa per la campagna. Il terzo film è Grand Budapest Hotel, dove il treno ha la funzione del passaggio d’epoca e del trasporto.

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2.5. Esempi nel cinema sulla catalogazione e sul collezionismo

Nella storia del cinema l'ossessione per il collezionismo non appare certo per la prima volta nei film di Anderson. Un esempio perfetto di collezionismo si trova nel film di Orson Welles Citizen Kane. Il protagonista di questo film è “Charles Foster Kane", un collezionista compulsivo che riempie la sua villa di oggetti antichi e moderni molto particolari. «Xanadu è avvolta nella nebbia, ed è luogo magico e decadente, ci sono canali, gondole, scimmie nelle gabbie, tutto illuminato da un chiaroscuro tiratissimo. Parte un cinegiornale che annuncia la morte di Kane, nella ''più grande residenza privata dei nostri giorni, con una montagna personale, 100 mila alberi, 20 mila tonnellate di marmo, opere per riempire 10 musei, animali, pesci, uccelli, fiere, tutti a coppia, il più grande zoo privato dai tempi dell’arca di Noè, il monumento più costoso che un uomo abbia innalzato a sé stesso.»40 Anche nei film di Greenaway possiamo notare la sua ossessione per la catalogazione. «Nella sua prima opera, The Falls (1980), esprime in maniera limpida e cristallina quanto la creazione artistica, per l'autore gallese, coincida spesso con il tentativo di organizzare l'universo. Opera di carattere enciclopedico, seguendo l'elencazione alfabetica di 92 nomi e cognomi dei singoli personaggi (tutti aventi come radice nei cognomi "Fall-", ovvero "caduta"), esprime il desiderio di catalogare.»41 «Novantadue biografie fittizzie, un inventario di mostruosità,

40 Fosssatiserramenti, https://www.fossatiserramenti.it/blog/61-quarto-potere-filmcapolavoro-compie-80-anni

41 Long Take, https://www.longtake.it/news/cinema-film-peter-greenaway-arte-pittura

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dolori, bizzarie. Ciò che accomuna i personaggi è essere stati testimoni e vittime di un evento che ha a che fare con gli uccelli e che ha provocato multiformi devastazioni che non temono di cadere, la legge di gravità. »42

Invece il documentario realizzato dalla moglie di Greenaway Saskia Boddeke indaga sulle relazioni tra la catalogazione e la vita di Peter. Le lettere dell’alfabeto definiscono le parti della sua vita e il suo rapporto con il cinema. Greenaway inoltre è anche un collezionista di insetti, ama osservare gli uccelli e anche nei film di Anderson l’elemento di osservazione con il binocolo è presente. Per esempio, la lettera “e” è associata con il termine eleganza dove dichiara che indossa sempre le stesse cose per organizzare meglio. Sostiene inoltre che collezionare è un’arte. Paragona Darwin a sé stesso, e quindi se Darwin collezionava oggetti, anche lui lo può fare.

Un’altro esempio di film sul collezionismo è di Giuseppe Tornatore “La Migliore Offerta” dove il protagonista colleziona 279 quadri, tutti ritratti di donne, in modo ossessivo. E quando viene truffato gli sembra di morire perché era la cosa più importante della sua vita.

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42 Greenaway, Peter, Voli Fatali 92 piccole storie violente, Milano, 1994, Editrice Il Castoro, Citt.pag 172

CAPITOLO 3 . LA RIPETITIVITA DEI TEMI

“Dicono che Anderson è ripetitivo e lui stesso in una sua intervista lo ammette ”

Un’ altra frase di Wes Anderson che fa capire meglio il suo metodo è questa “Immagino che quando ci penso, una delle cose che mi piace drammatizzare, e ciò che a volte è divertente, qualcuno che si distacca e non riesce a controllare le proprie emozioni”.43 Infatti, questa sua frase è un tema molto ricorrente nei suoi film: i personaggi sono distaccati dalla famiglia, lavoro, relazioni, l’esistenza stessa. Ma questo distacco porta a non conformarsi nella società e capire sé stessi, a non diventare anonimi.

Nella sua intervista “Wes Anderson Explains How He Writes and Directs Movies”44 dichiara che a lui piacciono i costumi, i costumi rappresentano il carattere della personalità e tutti i personaggi che mette in scena sono ispirati da persone reali. Quindi lui è nei suoi film senza esserne l’attore.

«Lui ammette che usa sempre gli stessi temi e lo fa come una forma di protesta per le persone che lo criticano dicendo che fa sempre gli stessi film in modo ripetitivo. Lui ammette che questo è possibile e lo capisce, perché usa sempre le stesse tematiche ma quando scrive la sceneggiatura non pensa solo alle tematiche ma anche all’ambientazione. Usa sempre gli stessi attori e dettagli visivi. Ma dice che gli piace così, e per lui sarebbe uno sbaglio se non usasse questo stile ripetitivo. Wes dichiara in modo soggettivo che "Immagino che le persone a cui piacciono le persone strane apprezzeranno di più i miei film e le persone che chiamano le persone strane >>45

Anderson

43 Kaufman, Sophie Monks, Wes Anderson Close Ups, William Collins, Londra, 2018 citt.pag 10

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Wes inserisce molto della sua vita personale nei suoi film rendendola favolesca.
44
https://www.youtube.com/watch?time_continue=757&v=Sdt0oam6O1o&feature=emb_title 45 Youtube, ibidem
Youtube,

3.1. La Sindrome di Peter Pan

Sindrome di Peter Pan: loc. s.le f. Condizione di immaturità che comporta la fuga dalle responsabilità dell’età adulta e il desiderio di regressione all’età infantile; talvolta usata con tono ironico o scherzoso. 46

Per discutere della sindrome di Peter Pan non si può non citare lo stesso scrittore JM Barrie che lo definì “il ragazzo che non voleva mai crescere”. Nel 1984 lo psicologo americano di scuola junghiana Dan Kiley ha utilizzato per la prima volta questo termine nel suo libro “La sindrome di Peter Pan”47 , che colpisce chi, come Peter, “finisce per rimanere imprigionato nell’abisso dell’uomo che non vuole diventare e del ragazzo che non può continuare ad essere”, chi, cioè ha provato a rifiutare le regole del mondo adulto e si è ritrovato sconfitto.

Cosa significa per alcuni artisti l’infanzia?

-Per Jean Cocteau: In fondo, «il poeta non è forse colui che ha saputo preservare la propria infanzia?» 48

-Forse per me l’infanzia non è mai finita, neppure ora che sono piuttosto avanti con gli anni. Non vorrei apparire presuntuoso ma per infanzia io intendo la possibilità di continuare a osservare il mondo con uno sguardo… magico." (Mario Schifano)

Nel film Rushmore il carattere del protagonista Max Fischer interpretato da Jason Schwartzman, ha un carattere sia adulto che infantile, è sistematico, acuto, ossessivo, eclettico occupandosi di tante attività extra scolastiche (sport, caccia, arte, regia), si può relazionare al metodo in cui Wes Anderson realizza i suoi film, essendo anche lui

46 Treccani, https://www.treccani.it/vocabolario/sindrome-di-peter-pan_%28Neologismi%29/

47Corriere, https://www.corriere.it/salute/dizionario/peter_pan_sindrome_di/

48Bazin, André, Orson Welles, Elena Degrada, Trento, Temi Editrice, 2005, citt.pag 70

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eclettico e non orientandosi solo alla regia del film ma anche alla sceneggiatura, scenografia e costume, fotografia, musica sempre molto curati. Max colleziona tante cose. La parte infantile della sindrome di Peter Pan la si vede con il padre nella scena in cui il padre modifica il suo voto insufficiente sulla verifica di matematica. Bill Murray (signor Blum) che interpreta un magnate dell’acciaio e padre dei due compagni di classe di Max, non riesce ad essere un padre normale, chiama i suoi figli con il soprannome di “salami”, si vendica in modo infantile con Max in un triangolo amoroso. Max non ha amici della sua età, li rifiuta o è amico di persone più grandi oppure è amico con bambini. Il suo amico bambino è un ragazzino a cui fa ripetizioni.

In Moonrise Kingdom gli adulti sono rimasti più infantili e i bambini diventati più adulti. «Sam e Suzy finiscono per sposarsi in una cerimonia dell'ultimo minuto da parte di uno capo scout, interpretato da Jason Schwartzman. "Non posso offrirvi un'unione legalmente vincolante", dice il capo scout. “Non reggerà nello stato, nella contea o, francamente, in nessun’aula di tribunale del mondo a causa della vostra età, mancanza di licenza e mancato consenso dei genitori. Ma il rituale ha un peso morale molto importante dentro di voi. E poi aggiunge “vi amate?” e Sam e Suzy rispondono di sì.»49

Nel Film Royal Tenenbaums, il padre Royal è rimasto molto infantile e instabile nei comportamenti.

49 Popmatters, https://www.popmatters.com/moonrise-kingdom-wes-anderson2495841320.html

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3.2. Famiglia

I personaggi sono distaccati dalla famiglia, lavoro, relazioni, l’esistenza stessa. La famiglia molte volte è disunita ma avvengono vari incontri di famigliari che fanno scatenare la narrazione, dove nuove forme di famiglie emergono. La famiglia disordinata, padre non presente che però si fa amare.

Il divorzio è una delle tematiche principali forse perché anche i genitori nella vita di Wes divorziano. Proiettare questo lato della sua vita nei film potrebbe significare che è un avvenimento che non è riuscito a superare.

Una forma di rivivere la famiglia attraverso i suoi film. Sono famiglie non tradizionali in ognuna delle quali ci sono personaggi ironici ma anche tristi.

Partendo dalla figura del padre, nel film “The Royal Tenenbaums”, assente dopo il divorzio richiesto dalla moglie e da lui mai accettato formalmente e che vive in un hotel da 18 anni. A causa della bancarotta è costretto a trasferirsi a casa della moglie, ma non potendo dire che è in bancarotta perché non lo accetterebbero, si inventa di avere una malattia terminale. La sua malattia riunisce tutta la famiglia. Lui dovrebbe morire di cancro ma alla fine muore veramente di infarto.

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Immagine: i due fratelli e la sorella adottiva

Un’altro inserimento della sua vita personale sono i fratelli nei suoi film avendo lui stesso due fratelli. Uno dei tre fratelli “Chas Tenenbaum” interpretato da Ben Stiller, vuole i figli uguali a lui e gli fa indossare la stessa tuta Adidas rossa che indossa lui. Lui è un padre ossessivo, maniaco del controllo e fifone. Sua moglie è morta, lui non ha superato il lutto e per questo è triste.

Richie il terzo fratello, talento giovanissimo di tennis che si veste come Borg con una divisa fila citazione del più famoso tennista del mondo. Durante una partita non riesce più a giocare, dopo la notizia che la sorella Margot si sposa. Questo lo sconvolge e si rovina la carriera.

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Invece in Rushmore il rapporto tra Max e Blume anche se non sono geneticamente collegati diventa quasi una relazione di padre e figlio. Max non parla quasi mai del suo vero padre perché si vergogna che faccia il barbiere, finchè non si scopre la verità.

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In Steve Zissou Ned è il figlio ritrovato per caso. Ned chiede a Steve (il padre) del perchè non lo abbia mai cercato e lui gli dice “perchè ho odiato tutti i padri e non ho mai voluto esserlo”

Nel film ‘The Grand Budapest Hotel’ Zero non ha una famiglia e la sua famiglia diventa Mr Gustave che gli fa da mentore. Anche Agatha una ragazza che ha conosciuto nella pasticceria Mendels diventa la sua famiglia, chiedendole di sposarsi entrambi essendo soli nel mondo.

Nel film The Darjeeling Limited, la madre è la figura assente che vive in un monastero in India. Quando i tre fratelli la trovano lei dice “vi ho detto di non venire qui”

In Fantastic Mr. Fox, il rapporto tra Ash e il padre è scontroso, considera il ragazzo un po’ strano per il suo modo di vestirsi e per l’atteggiamento sempre scontento. Il cugino Kristoffersen peggiora la loro relazione, il Signor Fox non smette di sottolineare le qualità del nipote, dal fisico ben più sviluppato rispetto a quello del figlio, alla bravura nell’eseguire un tuffo in piscina. La cosa che lo fa arrabiare di più è il fatto che il padre gli impedisca di partecipare ai furti notturni attuati dalla volpe ai danni di alcuni fattori, preferendogli invece la compagnia del nipote a cui regala una cuffia da bandito, un vero e proprio simbolo di appartenenza al gruppo che Ash invece non può avere poiché inadatto a farne parte. Solo quando suo padre arriva a riconoscere quella diversità non come un difetto, ma come un valore, confessandogli di essere contento di averlo come figlio, Ash trova il coraggio per riscattarsi partecipando alla missione per liberare il cugino catturato da un fattore.

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3.3. La Morte e il Suicidio

In quasi ogni film di Wes Anderson si riscontra la morte e il suicidio delle persone o per un conflitto interiore ed esteriore ma anche a causa di un elemento naturale. In Rushmore la madre di Max è morta e lui la va spesso a trovare al cimitero.

Nel film Tenenbaum family Richie cerca di suicidarsi tagliandosi le vene per la disperazione dell’innamoramento che non viene corrisposto da Margot. L’inquadratura a piombo, la luce blu e la musica “Needle the hay di Eliott Smith” extradiegetica rende la scena del tentato suicidio di Richie molto estetica. Alla fine Richie viene salvato. Il tentato suicido fa capire a Margot quanto lui la ama.

Invece nel la morte della madre

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Nel film Steve Zissou il figlio di Steve, Ned Plimpton muore, e il migliore amico di Zissou muore durante la missione venendo mangiato dallo squalo.

Nel Grand Budapest Hotel l’amante di Monsieur Gustave Madame D. è come se sapesse che morirà, non volendo fare il viaggio infatti dice a lui di accendere una candela per lei prima di partire. Zero Moustafa è il primo a sapere che è morta attraverso il giornale che porta a Mr. Gustave. Qui la morte ha la funzione di far iniziare la narrazione.

Sempre in The Grand Budapest Hotel Kovacs viene ucciso da uno dei figli che vogliono l’eredità. Lo uccide perché Kovacs non li vuole difendere più come avvocato.

Immagine: L’antagonista.

Nel film The Darjeeling Limited avvengono due diverse morti. La morte del padre rappresentata da colore nero nella vestemica, come comunamente nella cultura occidentale nei funerali si indossa il nero e la morte di un ragazzo indiano rappresentato dal colore bianco nella vestemica, facendo notare lo sguardo diverso della morte, la morte in India essendo simbolo di rinascita.

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3.4. Universi Finzionali

Anderson ama ideare ed esplorare mondi da lui inventati, e cambiare posti già esistenti attraverso la sua visione. Inventa un suo mondo subacqueo con Fantastic Steve Zissou, in contrasto con la canzone di David Bowie “Life On Mars”, che usa come colonna sonora. Invece Fantastic Mr. Fox è un mondo sotterraneo.

Un’altra isola inventata chiamata “trash island” nel film Isola Dei Cani ed anche nello stesso film la città Nagasaki 20 anni più avanti molto distopica con colori neon, che crea un grande contrasto tra il grigiume dell’isola e i colori accesi di Nagasaki. «Gli scenografi hanno progettato ogni singola immondizia sull’isola.

L’isola è il vecchio mondo, Nagasaki è quello futuro, dove hanno costruito 150 edifici diversi» 50 < Brick Mansion, che è la residenza di Kobayashi, si basava in modo molto specifico sull'Imperial Hotel di Tokyo, progettato da Frank Lloyd Wright", spiega lo scenografo della coproduzione Paul Harrod. Un altro edificio a Megasaki, il Municipal Dome, è stato ispirato da un teatro Kabuki a Kyoto. "Quello è stato davvero importante per farmi strada nei dettagli della Cupola Municipale", afferma lo scenografo della coproduzione Adam Stockhausen.

Le riprese di Isle of Dogs si sono svolte nel corso di due anni presso i 3 Mills Studios di Londra, dove Anderson ha anche girato il suo primo film d'animazione, Fantastic Mr. Fox del 2009. La produzione prevedeva l'incredibile cifra di 240 set diversi, preparati e girati su 44 palchi separati, con un massimo di 27 unità girate contemporaneamente.

50Youtube, https://www.youtube.com/watch?v=vl0jqJZt75Q

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Comprendeva anche 130.000 alambicchi. "Ci sono un sacco di set da avere in una volta", dice Anderson, “Ma in realtà, avevamo un buon sistema per questo film fin dall'inizio. Abbiamo iniziato con molte persone di Fantastic Mr. Fox che sono tornate a lavorare con noi e tutti questi sistemi erano già in atto. Quindi è un film più grande, ma è stato realizzato in modo molto più efficiente">51

Nel film Royal Tenenbaum hanno creato una New York fittizia con cui Wes Anderson dice “Volevo fare un film che fosse come una versione amplificata di New York, una New York più New York della stessa New York. Tutti i nomi delle strade suonano newyorkesi ma non reali” 52 .

Il film Grand Budapest Hotel è ambientato in una repubblica immaginaria chiamata Zubrowka, all’interno della quale c’è la cittadina di Lutz. Per creare questa cittadina si è ispirato a Vienna, Praga e Budapest. Il design visuale parte dalla ricerca sul sito web della libreria degli Stati Uniti nella sezione “the photo chrome collection”, foto in bianco e nero poi colorate, prodotte in serie ambientate negli anni 1895-1910, come se fosse il google earth di quegli anni dell’impero Austro Ungarico.

The life aquatic: una parte è ambientata nell’isola chiamata Pescespada island dove si trova la casa di Steve. È un nome inventato. Normalmente si chiama Torre Astura, che si trova a Nettuno, Roma.

51 Architectural digest, https://www.architecturaldigest.com/story/isle-of-dogs-co-creatorswes-anderson-and-jason-schwartzman-tell-ad-what-went-into-creating-the-films-fictionalworld

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52 Ilaria Feole, Wes Anderson. Genitori, figli e altri animali, cit., p. 56.

Ha creato un suo personal trend scegliendo posti per poter filmare e soprattutto viaggiare. Ad esempio, filmando alcune parti di The Life Aquatic negli studi di Cinecittà a Roma.

The Darjeeling Limited ambientato in India. Frase di Wes Anderson: L'India è un luogo in cui uno dei grandi piaceri per uno straniero è che sei costantemente sorpreso.

Ovunque guardi c'è qualcosa che è divertente o molto commovente. Ma c'è sempre qualcosa di inaspettato. Questo è parte del motivo per cui le persone a cui piace tendono ad amarlo.

Per The French Dispatch è stata creata una cittadina finta della Francia chiamata prendendo spunto dalla cittadina Angouleme, nel film chiamata Ennui-sur-Blasé.

Immagine: Similitudini tra la vera cittadina con la scenografia.

Nel video “from angouleme to ennui” racconta che circa cento residenti di Angouleme hanno fatto da comparsa nel film.

3.5. Metacinema

Quando vediamo un film di Anderson ci immergiamo in un mondo volutamente iperreale, favolistico e simbolico. Questo ci aggancia al suo far metacinema «lo

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spettatore smette di credere alle immagini, sa che sono tutte false>>53 . Con questo ci agganciano al tema del metacinema. Nel film “Rushmore” avviene la realizzazione di due spettacoli teatrali all’interno del film, uno chiamato Serpico che riprende il film di Sidney Lumet realizzato nel 1973. E l’altro debutto teatrale una finzione della guerra del Vietnam intitolato “Heaven and Hell”.

In quasi ogni film di Anderson c’è un personaggio che si occupa di cinema di teatro oppure di letteratura. In Rushmore Max dirige e scrive testi teatrali, in Steve Zissou ci sono 2 film nello stesso film. Steve Zizou, comincia con la proiezione del documentario all’interno del film realizzato durante un festival, proiettato al teatro di San Carlo e il film stesso come in Otto e Mezzo di Fellini. In Steve Zissou il cinema è il mezzo per riunirsi. Steve Zissou fa il regista. Nella famiglia Tenenbaum Margot è una drammaturga che non più riesce a scrivere. In French Dispatch c’è un artista matto.

In Moonrise Kingdom c’è un narratore esterno, Bob Balaban, che rompe la quarta parete interagendo con gli spettatori ma anche con la vicenda stessa

Wes Anderson usa spesso la tecnica del framing device, cioè creare una doppia narrativa in un unico film partendo da un libro. Il primo film in cui avviene questo è il film

Tenenbaum Family, il secondo le avventure acquatiche di Steve Zissou ed il terzo è The Grand Budapest Hotel.

53 Bernardi, Sandro, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editori, Venezia, 2007 Citt, pp.318

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Immagine: Bob Balaban, Moonrise Kingdom.

The Grand Budapest Hotel, comincia con la ragazza che ha in mano il libro mentre cammina al cimitero quindi all’inizio non si capisce chi racconterà la storia ma poi dalla foto del retro del libro in cui c'è lo scrittore si passa direttamente a lui (Stefan Zweig) che rompe la quarta parete e comincia a raccontare la storia.

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Immagine: Il film è narrato dalla v.f.c di Alec Baldwin. Immagine: Lo scrittore finzionale del libro The Grand Budapest Hotel

Immagine: Il film Fantastic Mr. Fox basato sul libro di Roald Dahl

3.6. Triangoli Amorosi

Nei film di Wes Anderson spesso si riscontrano i triangoli amorosi che creano azione e conflitto tra i personaggi. Sicuramente per questa tematica Anderson prende spunto dalla Nouvelle Vague, dal film di Jules Et Jim del regista François Truffaut in cui due amici che si innamorano della stessa donna.

<Truffaut a proposito del suo film: “È un inno alla vita e alla morte, una dimostrazione dell’impossibilità di qualunque combinazione amorosa al di fuori della coppia”.> 54

54 Feole I., Wes Anderson, genitori, figli e altri animali, Bergamo, Edizioni Bietti, 2014, p. 69.

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Invece nel film Rushmore il protagonista Max anticipa il film Steve Zissou leggendo un libro di Jacques Cousteau.

In Rushmore Max si innamora della professoressa Rosemary, e solo perché a lei piaceva il latino fa una petizione per non far eliminare la lezione di latino dal liceo. Lei non lo accetta per la sua età. Il suo atteggiamento infantile viene fuori quando viene rifiutato da Rose e lui finge di essere stato investito per entrare comunque dentro casa sua. Rosemary lo paragona al marito perché il marito ha fondato il club dell'apicoltura e Max ne fa parte. Però anche il signor Blum, si innamora di lei. Anche lui, nonostante sia un adulto è molto infantile. I triangoli amorosi fanno spiccare il tema della vendetta però eseguita in modo infantile. Max quando viene a sapere che il suo amico Blum sta insieme alla signora Rosemary decide di vendicarsi perché si sente tradito. Lo dice alla moglie del signor Blum e lei chiede il divorzio dal marito. Max mette delle api dentro la stanza di albergo del signor Blum. I cattivi rappresentati non sono veramente cattivi, sono soltanto bambineschi.

Tenenbaum Family: Richie è innamorato della sorella adottiva Margot però lei è già sposata e si scopre che Margot ha una relazione anche con Eli attraverso un investigatore privato.

Moonrise Kingdom: La madre di Suzy tradisce il marito con il poliziotto dell’isola.

Steve Zissou: Ned Plimpton e Steve Zissou sono innamorati di Jane Winslet (la giornalista che fa la reporter della spedizione). Il padre si ingelosisce del figlio quando lo vede che stanno nella stessa cabina insieme.

Possiamo analizzare che i triangoli amorosi portano molte delle volte a rovinare i rapporti di amicizia e famigliari, e ad avere pensieri sulla morte nei film di Anderson.

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3.7. Presenza di Animali

Nei film di Wes Anderson ci sono diverse presenze di animali. Animali immaginari e anche reali usati come protagonisti o come da scenografia nei film. Certe volte gli animali aiutano a ricostruire l’arco di evoluzione dei personaggi.

Film in cui gli animali hanno una funzione Il primo film in cui si assiste alla presenza di animali è Rushmore. Max vorrebbe un acquario da posizionare nel giardino del suo liceo senza riuscirci. Per corteggiare Ms. Cross decide allora di regalarle un pesce per il suo acquario che si trova nella sua aula.

Nel film Tenenbaum family Royal il padre dei ragazzi porta soltanto Richie a fare scommesse sui combattimenti di cani. Dopo che i figli crescono il loro cane Buckley ha la funzione sia di ricostruire i legami della famiglia e sia di ricordare la perdita, perché Buckley si trovava sull'aereo in cui è morta la moglie di Chas ed è diventato un simbolo di sopravvivenza. Royal, il padre dei fratelli, riesce a creare un legame con la famiglia perché mentre i figli di Chas stavano per essere investiti da Eli, Royal li sposta ma il cane muore. Royal essendosi dispiaciuto per la morte del loro cane ne regala un’altro alla famiglia.

Invece nel caso di Chas, quando era piccolo gli animali avevano la funzione di formare la sua personalità nel campo lavorativo già da bambino. Perché lui allevava e vendeva i criceti come attività finanziaria.

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Immagine: I criceti di Chas.

Richie libera il suo uccello chiamato Mortdecai dicendo che “gli uccelli non devono essere tenuti in gabbia”.

Mortdecai ritorna da lui quando è adulto, proprio quando riesce a connettersi con il padre Royal.

‘Life aquatic Of Steve Zissou’ è il film dove un animale immaginario diventa il centro della storia. Il gruppo è alla ricerca dello squalo pantera, un animale immaginario che ha causato la morte di uno degli amici di Zissou. Lo squalo pantera in un certo senso unisce la troupe cinematografica, rendendoli una famiglia non classica ma al tempo stesso li separa.

Immagine: Lo squalo pantera.

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Steve adotta un cane che chiama Cody, che diventa un suo amico. Cody è l’unico ad accompagnarlo per andare da Alistair Hennessey, collega e rivale di Steve ma che lo aiuta finanziando una parte del suo progetto.

Nel film Moonrise Kingdom, il cane Snoopy muore con una freccia lanciata dal gruppo degli Scout per sbaglio. Suzy chiede a Sam “se era un bravo cane” la sua risposta è alquanto insolita “chi può dire?”. La morte del cane segna un cambiamento nella loro relazione, decidendo che devono fare tutto insieme per trovare un motivo delle loro vite nell’amore.

Nel film animato Fantastic Mr. Fox i protagonisti stessi sono volpi che alludono a differenti caratteri della natura umana. Infatti analizza la psicologia umana attraverso le volpi. Il protagonista Mr. Fox si chiede “chi sono io?”. Sentendo che si è umanizzato troppo, senza usare i suoi istinti animali, di nascosto alla moglie si ribella alla vita monotona della civilizzazione cominciando a fare il ladro per portare del cibo a casa insieme ad un suo amico. Isle Of Dogs dove i protagonisti stessi sono appunto dei cani.

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Film in cui gli animali sono presenti ma non sono protagonisti

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Immagine: Cane nel film Rushmore del Dr. Bughenaim. Immagine: Api nel film Rushmore. Immagine: Il gatto di Suzy in Moonrise Kingdom

Immagine: 55Il gatto dell’emissario Vice Kovacs al tempo stesso esecutore testamentario dei beni di Madame D quando viene uccisa.

Immagine: Grand Budapest Hotel, il gatto prima di essere lanciato dalla finestra come una minaccia di morte a Kovacs da uno dei figli di Madame D perché non gli vuole più difendere.

55Cats on film, https://catsonfilm.net/2014/07/31/cat-of-the-day-104-the-grand-budapesthotel/

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Immagine: Steve Zissou, i granchi.

Immagine: Darjeeling Limited, La mucca in India

Gli umani che indossano costumi di animali per gli spettacoli teatrali

Immagine: Tennenbaum family, spettacolo teatrale scritto da Suzy

Immagine: Moonrise Kingdom, Suzy e le sue amiche. La domanda di Sam a Suzy: Che tipo di uccello sei? e lei risponde “sono un corvo”.

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“Il colore è un tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima il pianoforte dalle molte corde» (Kandinsky, 1996, 46)”.56

I film di Wes Anderson spesso descrivono eventi sfortunati con colori "felici".

Anderson usa soprattutto tre elementi per modificare il colore: la tinta, che si riferisce alla famiglia di colori, la saturazione che si riferisce all’intensità dei colori e la luminosità. I colori, attraverso costumi e scenografia, diventano degli attori.

“Anderson usa un’alta saturazione, quando invece usa la de-saturazione questo segna un cambiamento di tono. Il suo mondo è molto luminoso, ma questo soltanto per mascherare le tragedie.”57

In un film un colore può avere un significato o essere la mera riproduzione dei colori della realtà. Wes Anderson dà sempre un significato al colore attraverso la vestemica e

56 Michele briola, https://www.micheleabriola.it/2021/05/12/il-colore-e-un-mezzo-peresercitare-sullanima-uninfluenzadiretta/#:~:text=Il%20colore%20%C3%A8%20la%20tastiera,vite%20di%20ciascuno%20di%20n oi.

57 YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=dtLBMBs_S9E

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la scenografia. I colori partecipano dunque all’azione e la scenografia e i costumi svolgono a modo loro un “ruolo da attore” diventando protagonisti della scena trasmettendo emozioni. La sua palette varia da colori saturi a quelli pastello. La cura dei colori è maniacale.

Viene usato soprattutto il Monocromatico accostamento di tonalità di un unico colore che creano un sentimento armonico, di unità.

“Il direttore della fotografia è stato sempre Bob Yeoman a partire dal film Rushmore. Robert Yeoman utilizza colori pastello molto intensi e accomuna tra di loro quelli complementari, che nello spettro sono opposti. Nel corso di una storia, alcuni colori persistono in alcuni personaggi o luoghi per farli risaltare. Robert Yeoman dice “Le palette dei colori sono qualcosa su cui lavoriamo con molta attenzione. Per esempio, nella mia esperienza, il blu scuro risucchia sempre la luce sulla pellicola e sapevo che i blazer di Rushmore sarebbero stati troppo scuri, quindi ho dovuto chiedere al costumista di renderli un po' più luminosi; facciamo sempre un sacco di test per farlo bene, quindi con Il Grand Budapest Hotel abbiamo dipinto le pareti dell'hotel con un paio di colori diversi e provato a scattare con diverse sfumature di costumi contro le pareti per vedere se i vari elementi combaciavano tra loro”. 58

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58 Docsity, https://www.docsity.com/it/direttore-della-fotografia-robert-yeoman/7640127/

Lo scenografo Adam Stockhausen racconta che il colore viene studiato per determinare un’atmosfera generale, per poi essere modellato sulle singole sequenze narrative, formando una palette specifica per ciascuno di essi.59

Giallo Il giallo come colore trasmette positività, come in Moonrise Kingdom e Fantastic Mr. Fox. In entrambi i film c’è il senso di amore e di fuga dagli esseri umani. Il giallo trasmette il mondo dei sogni e una nostalgia verso il passato.

59 Inquiries, http://www.inquiriesjournal.com/authors/3378/vaughn-a-vreeland

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Nel film Fantastic Mr. Fox, invece di rappresentare la campagna inglese in verde ha deciso di usare il giallo con uno stile iperrealistico.

Immagine: Il suo sottomarino giallo è l’unica cosa che trasmette felicità a Zissou

The Darjeeling Limited si basa sulle sfumature di colori giallo, verde e blu. Il giallo forse rappresenta il Curry che in India spesso usato come spezia.

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Blu Il blu è dominante di solito sono i momenti più drammatici nei film. Il blu, in Moonrise Kingdom, viene associato al colore delle autorità antagoniste; infatti, quando l’autorità che si occupa delle adozioni entra nella sala sentiamo un lampo, che suscita terrore. Il blu è un colore negativo anche nel film Royal Tenenbaum, usato nella scena del suicidio di Richie. È da notare che è un colore che usa poco rispetto agli altri. Nel Grand Budapest Hotel, l'atmosfera blu trasmette incertezza. Sia in Grand Budapest Hotel che in Royal Tenenbaum il colore blu viene aggiunto attraverso la color, non perché l’ambiente stesso è blu. Nel film Darjeeling

Limited e Steve Zissou l’ambientazione stessa certe volte è blu.

Rosso Il rosso rappresenta i drammi degli uomini nei film. Tutti i personaggi che indossano il rosso cercano di superare un trauma che hanno vissuto. Ad esempio, Steve Zissou non ha superato la morte del migliore amico Esteban. Chas indossa la tuta rossa di Adidas, perché non ha superato la morte della moglie e la fa indossare anche ai suoi

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figli

Una parte Grand Budapest Hotel sono rossi tra cui l’ascensore e lobby dell’hotel.

Rosa Nel Grand Budapest Hotel ci sono quattro epoche diverse rappresentate con quattro tonalità Quando il prestigio dell'albergo scade pure i colori perdono la loro vivacità. formato cambia a seconda del tempo. Anderson ha riferito allo scenografo Stockhausen che voleva un hotel rosa.60

Immagine: Stop motion effetto bidimensionale.

60 Actiondreams, https://actionstartindreams-wordpress-com.translate.goog/2015/01/15/thelook-of-the-grand-budapest-hotel/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

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Il film comincia nell’anno 1985 e il formato utilizzato è 1.85:1. Poi si passa velocemente nel 1968 dove il formato diventa 2.40:1 anamorfico, vengono usati soprattutto gli arancioni e i gialli come colore. L’hotel descritto dalla voce fuori campo come in bassa stagione e fuori moda. Predomina un senso di solitudine e distacco delle persone che vivono ancora nell’hotel.

Immagine: L’hotel ormai trasformato in un centro benessere e in una clinica per i denti.

La sala grande del ristorante, essendo quasi tutta vuota, trasmette la solitudine e il colore arancione la fa spiccare ancora di più.

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Immagine: Zero

il proprietario dell’albergo che racconta il passato dove ci conduce nel 1932.

La storia centrale ambientata nel 1932 1.3:1 ratio - i colori rossi e rosa. Infatti, il colore predominante diventa rosa e rosso.

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Moustafa, Immagine: parte 1 ‘1932’ L’ascensore rosso ed anche il cappotto rosso di Madame D. mentre Mr. Gustave le dice una poesia d’amore.

L’ultima parte del film ambientata nel passato è in bianco e nero. L’ambiente è cupo perché c’è la seconda-guerra mondiale critica diretta al nazismo in generale.

Scene come dipinti Alcune scene dei film rimandano ad alcuni dipinti, tra cui

Edward

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In French Dispatch, come nel film Grand Budapest Hotel, usa diversi formati. Cambia tra il b/n e a colori all'interno della stessa scena differenziandosi dal Grand Budapest Hotel. Hopper, Van Gogh, Kanagawa Katsushika Hokusai. Immagine: Assomiglia ad un quadro di natura morta.
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Immagine:Moonrise Kingdom, assomiglia al quadro di Edward Hopper. Immagine: La Collina del faro, Edward Hopper Immagine: Le fattorie a Clichy, Van Gogh e una scena da Moonrise Kingdom.

Immagine: Michael Moebius, Marlyn Monroe

Trovo una similitudine tra la foto del fotografo Moebius di Marilyn Monroe e Tracy

Walker una studentessa americana membra di un gruppo di attivisti pro-dog nel film Isle of Dogs. Entrambi in stile pop con i capelli biondi e la gomma da masticare a palloncino.

Immagine: Isola dei Cani

Immagine: La grande onda di Kanagawa Katsushika Hokusai.

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Il debutto nel mondo della pubblicità di Wes Anderson avviene a 36 anni. La particolarità da notare nelle sue pubblicità è che non ci presenta subito il prodotto prima c’è una narrazione in sé e soltanto alla fine si capisce che prodotto viene presentato.

Questi sono alcuni esempi più noti delle sue pubblicità.

5.1. American Express My Life, My Card (2006)

Lo spot pubblicitario per l’American Express My Life, My Card (2006) si ispira come stile al film di François Truffaut “Effetto Notte (1973)”, di cui ha usato anche la stessa colonna sonora di Georges Delerue. Wes Anderson fa sia la regia comunicando cosa deve fare la troupe con un tono professionale e sia l’attore con un abito marrone chiaro in questo spot, presentato con la didascalia “Wes Anderson Regista” con il font giallo futura. Anche se è uno spot per una carta di credito inserisce sempre il suo stile peculiare ed eccentrico senza andare fuori tema e mantenendo la credibilità. Spicca il tema del metacinema Anderson stesso facendo il regista e l’attore.

Immagine: Usa carrellate laterali uno dei movimenti di macchina più frequenti nei suoi film.

Invece “Castello Cavalcanti” è un’altra pubblicità realizzata per Prada, dove lui si schianta in una cittadina italiana che si chiama Castello Cavalcanti e che si rivela essere casa dei suoi antenati. Rispetto a tutte le altre pubblicità ha una durata di ben otto

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minuti. Spicca sempre il tema dell’invenzione di un luogo inesistente ma evidentemente italiano. 61

5.2. Prada “Candy” (2013)

La pubblicità di Prada “Candy” (2013), dove ha fatto la prima collaborazione con l’attrice Lea Seydoux. Qui spicca il tema del triangolo amoroso entrambi i ragazzi corteggiano

Léa Seydoux dove nello spot lei stessa prende il nome di Candy. C’è anche l’uso del meta cinema perché loro tre con l’invito della ragazza vanno al cinema. Uso di pan veloci, pp spesso di Candy. Finchè nello spot non vediamo la sigla di Prada non capiamo che è una pubblicità di un profumo perché narrativamente è come un cortometraggio.

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61 Kaufman, Sophie Monks, Wes Anderson, David Jenkins, Londra, 2018, P.17,20

5.3. SoftBank Commercial (2008)

Nella pubblicità ha inserito alcuni elementi di stile dai suoi film. La canzone in francese di Serge Gainsbourg “France Gall”. I ragazzi scout con le divise verdi e Brad Pitt il protagonista con abbigliamento giallo, lo stile vintage anni 70 della macchina e della gonna di una donna. Il misto tra il moderno e il vintage con il telefono digitale che fa le foto. La color palette sul giallo e sul verde I classici pan veloci avendo soltanto trenta secondi a disposizione, che ha reso dinamico lo spot senza focalizzarsi su un unico elemento.

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Immagine: Stella Artois Le Apartomatic Commercial (2010) Immagine: Inserimento degli elementi Vintage anni 60, giradischi.

Immagine: Elemento che controlla tutto nella stanza facendo muovere anche le poltrone, come se la scenografia cambiasse meccanicamente.

Immagine: Campi larghi e molto geometrici, ambiente retro-futuro.

Immagine: Il colore è sull’arancione e sul giallo essendo il colore della birra. Lo spot rende una birra banale molto estetica e attirante.

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5.4. H&M – Come Together: A Fashion Picture in Motion (2016)

Il rimando è rivolto al film The Darjeeling Limited essendo ambientato su un treno e avendo usato gli stessi attori. È una pubblicità fatta con il tema natale in cui si capisce che è natale grazie alla musica extradiegetica e al calendario appeso sulla bacheca che segna il 25 dicembre. I colori si tengono sul verde e sul blu. Inquadratura fissa centrale, carrellate laterali passando da uno scompartimento all’altro.

Immagine: L'ossessione di mettere la bacheca, l'uniforme da ferroviere e il telefono vintage spicca anche qui.

Un’ altra tecnica di pubblicità, però indiretta, detta anche product placement, viene utilizzata nei suoi film. Ad esempio, in Rushmore con il brand Coca cola, che si trova nella palestra della scuola. In Life Aquatic bevono il Campari e anche in Fantastic Mr. Fox con la Titanium Card.

Immagine: Rushmore, una scena dal film.

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Wes Anderson dichiara che da ragazzo voleva diventare architetto, perciò per lui l’occasione offertagli da Prada per gli interni del caffè del loro museo ha l’opportunità per esserlo davvero. <Quando ho progettato questo bar il mio approccio è stato l’opposto rispetto a quello che faccio per i set dei miei film. Ho cercato di creare un luogo dove andare cinque volte alla settimana. Da ragazzo volevo diventare architetto, perciò questa per me è stata l’occasione perfetta. Il Bar Luce è stato pensato dal regista “per

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Immagine: The life Aquatic of Steve Zissou. Immagine: Fantastic Mr. Fox. Immagine: Prada caffè realizzato da Wes Anderson.

essere vissuto, con posti comodi dove sedersi, conversare, leggere, mangiare e bere”. Come osserva Anderson, “credo che questo caffè sarebbe non solo un ottimo set, ma anche un bellissimo posto per scrivere film. Ho cercato di dare forma a un luogo in cui mi piacerebbe trascorrere i miei pomeriggi non cinematografici”. >62

CONCLUSIONI

Wes Anderson piaccia o non piaccia è comunque uno degli autori cinematografici più significativi dell’ultimo ventennio. La cosa che stupisce è che non abbia vinto molti premi, anche se è stato candidato molte volte. Ciò nonostante, è entrato già a far parte della storia del cinema. Ne è prova evidente il fatto che, quello che ormai viene riconosciuto come stile Andersoniano, venga riscontrato anche in altri nuovi autori a lui ispiratisi. Come esempio la pagina Instagram chiamata "Accidentally Wes Anderson" che è diventata molto famosa tanto da attirare l'attenzione del regista, che ne ha approvato i contenuti. Alla fine, ne è nato un libro intitolato “Wes Anderson Per Caso”, che spiega, racconta e pubblica foto nel pieno stile del regista. Wes Anderson ha scritto la prefazione in cui dice <Vecchi fari a strisce rosse e bianche, casinò in legno ai piedi del Monte Bianco, hotel dai colori pastello, stazioni ferroviarie attraversate da treni a vapore, binocoli a gettone sul molo di un lago: abbiamo imparato che l’arte imita la realtà, ma in ogni angolo del pianeta appaiono edifici che sembrano usciti quasi per caso da un film di Wes Anderson. Questo libro è una raccolta di storie e luoghi Andersoniani davvero esistenti e visitabili in tutta la loro simmetrica bellezza. Ora capisco cosa significa essere quasi per caso se stesssi. Grazie>63

È dunque uno stile riconoscibile a prima vista dove si capiscono facilmente le sue ossessioni. Partendo dai suoi attori feticcio, come ad esempio Bill Murray che appare in quasi ogni film, poi Owen Wilson, prima conosciuto come amico e poi trasformatosi in

62 Fondazione Prada, https://www.fondazioneprada.org/barluce/

63 Koval, Wally, Wes Anderson Per Caso, il Saggiatore editore, citt pag 10, 2021

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attore e sceneggiatore e poi Tilda Swinton, Frances McDormand, Adrien Brody, Léa Seydoux, Edward Norton, Anjelica Huston e Willem Dafoe.

Come per gli attori anche l'ossessione del collezionismo non rimane soltanto nell’ambito del cinema ma anche dell’arte e di altri media. Per esempio, in collaborazione con sua moglie Juman Malouf, ha organizzato una mostra con più di trecento oggetti scelti nel deposito del museo Kunsthistorisches di Vienna intitolata “Spitzmaus Mummy in a Coffin and Other Treasures” tradotto come “La Mummia di Spitzmaus in un sarcofago e altri tesori”. Hanno scelto questi oggetti che dovrebbero rappresentare un museo immaginario, oggetti che non erano mai stati messi in mostra fino ad ora, come dichiara il curatore Jasper Sharp. Wes Anderson afferma <Io e Juman Malouf non possiamo prenderci il merito del concepimento e della creazione di una qualsiasi delle opere d’arte incluse in questa mostra. Eppure, nutriamo l’umile aspirazione che il modo non convenzionale in cui le abbiamo raggruppate e disposte possa in qualche modo influenzare, anche minimamente e banalmente, lo studio dell’arte e dell’antichità.

Soprattutto tra le nuove generazioni. Alcuni link sono più immediatamente evidenti di altri. Un contenitore in smeraldo del diciassettesimo secolo l’abbiamo collocato in uno spazio ristretto, di fronte al costume verde brillante di una messa in scena del 1978 di Hedda Gabler. L’abbiamo fatto per richiamare l’attenzione sulle somiglianze molecolari tra il cristallo esagonale e la seta Shantung.”>64 . Si può notare una suddivisione delle sale per colori, esasperando al massimo il verde il giallo il rosso e il marrone.

Immagine: Il famoso vaso di smeraldo dai tesori imperiali, il più grane smeraldo lavorato.

64Museo, https://www.amica.it/2018/11/07/wes-anderson-racconta-il-suo-museo/

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Gli animali che usa nei suoi film spiccano anche nel museo, suddivisi con il colore giallo.

Tutto ci mostra quanto nonostante la sua formazione atipica, Anderson sia multidisciplinare, in quanto autore che non attinge soltanto al cinema.

Ogni suo film tratta di temi, stili, composizioni simili ma sempre con un approccio di visione innovativa, in un mondo in cui tutto è stato detto è difficile realizzarlo invece Wes Anderson è molto sofisticato a farlo.

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Immagine: Vidoe musicale diretto da Wes Anderson cover di Jarvis Cocker ‘Aline’

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- Youtube, https://www.youtube.com/watch?v=vl0jqJZt75Q

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