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2.3. La Vestemica

La vestemica ha una parte fondamentale nei suoi film perché attraverso essa veicola il colore in modo magistrale. Si va dalle divise da liceale alle divise del personale del Grand Hotel Budapest, alle uniformi e tute di lavoro soprattutto in Bottle Rocket e in Steve Zissou, ai vestiti umani che indossa Fantastic Mr. Fox. Gli abiti sono funzionali alla semantica delle immagini che lui rende particolari tanto da diventare l’aggettivo “Andersoniano” utilizzato per analizzare opere di altri autori. Milena Canonero è la costumista prediletta di Anderson.

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Nel film Rushmore predilige l’abbigliamento anni 90 college, Max è molto elegante, non cambia quasi mai il suo look, giacca elegante blu camicia blu cravatta e cappello stile parigino. Mentre fa la recita si veste con i pantaloni e giacca di velluto verde. Gli anni 90 sono gli anni del melting pot di tendenze e stili, non esiste un unico modello dominante.

Bottle Rocket è uno degli esempi che si può associare sia con gli oggetti che la vestemica.

Le ambientazioni sono molto pop, anche se il cortometraggio viene girato in bianco e nero gli ambienti e le scritte rimandano alla pop art in una raffigurazione classica dell’America rappresentata dagli hamburger.

Sia nel cortometraggio di Bottle Rocket realizzato prima e nel lungo viene usato il flipper.

The Grand Budapest Hotel “Wes Anderson non ha cercato l'accuratezza storica nel film, ma ha voluto differenziare i tre periodi rappresentati in The Grand Budapest Hotel attraverso il colore per localizzare lo spettatore. In questo modo la costumista Milena Canonero si è sentita libera di creare un guardaroba sofisticato e colorato che definisca i personaggi, con dettagli che rimandano all'Austria e alla Germania. Gli artisti Kees van Dongen, George Grosz o Tamara de Lempicka e fotografi come Man Ray e George Hurrell sono stati importanti fonti di ispirazione per Canonero.”34

34 Analysis Of Character Clothing Design: Grand Budapest Hotel. (2021, April 19). WritingBros. Retrieved September 28, 2022, from https://writingbros.com/essay-examples/analysis-ofcharacter-clothing-design-in-the-grand-budapest-hotel-by-wes-anderson/

Immagine: Zero da giovane

Zero quando va a visitare nel 1968 l’hotel, mantiene i colori della divisa che indossava quando era il giovane Zero Moustafa.

“Milena Canonero si è ispirata agli schizzi del sarto italiano Umberto Tirelli per creare le divise per i dipendenti del Grand Budapest Hotel. Il colore viola dei costumi deriva da una vecchia tonaca che la stilista conserva a casa sua.” 35

Antagonisti

Totalmente opposti alla madre, la famiglia di Madame D. indossa abiti neri e sobri per rappresentare il loro lutto e la loro connotazione di "persone cattive" della storia. Jopling e il suo abbigliamento in pelle nera che lo definisce un tipico sicario. Il giubbotto di pelliccia disegnato da Fendi che mostra Henckels come un ufficiale di alta gerarchia.

Immagine: Le divise dei soldati, dove c’è un rimando ai nazisti e all’unione sovietica.

Fantastic Mr. Fox “Wes Anderson ci ha inviato i suoi pantaloni in modo da poterli abbinare al velluto,” ricorda MacKinnon." voleva che il signor Fox indossasse un abito di velluto a coste giallo, il tipo di abito che vedresti su qualsiasi uomo che cammina per strada a Parigi". Come se Mr. Fox fosse il suo alter ego. Wes Anderson è un vero pignolo quando si tratta di costumi. I volti umani sono stati modellati in silicone, conferendo loro una traslucenza quasi surreale. ”36

Immagine: Il disegno di Eric Chase Anderson, il fratello di Wes Anderson.

2.4. Ambienti

Ogni ambiente che ricrea ha un suo ordine e ha un suo carattere secondo a seconda del personaggio. Nel film di Tenenbaum, la stanza di Richie è piena di dipinti realizzati da lui, della sorella Margot appesi al muro, per farci capire che anche da piccolo ne era ossessionato. Allo stesso modo del completo da tennis del leggendario tennista Borg.

36Vanity Fair, https://www.vanityfair.com/hollywood/2009/11/how-the-puppets-fromfantastic-mr-fox-were-made-slideshow

Il camerino pieno di giochi da tavolo, quando si guarda attentamente i giochi si nota il rimando al film precedente realizzato Steve Zissou.

C'è una vera e propria catalogazione degli ambienti in “Steve Zissou" nel sottomarino chiamato Belafonte, la mensa con un marinaio che suona la chitarra; il laboratorio; la cucina con il cuoco che sta ultimando una torta; la biblioteca con la moglie seduta su una poltrona; la sala sviluppo e montaggio; la cupola di osservazione sommersa dove una persona sdraiata può guardare sott'acqua attraverso vari oblò; la sala motori con addetti in azione; sul ponte un mini sottomarino giallo (Deep Search, ex Jacqueline) appeso a una gru e un elicottero su piattaforma.37

Cousteau si chiamava Calypso, canzone di Henry Belafonte.38 Ci varie similitudini con la nave di Cousteau tra cui, l’elicottero e il sottomarino giallo.

37Magazine l’architetto, http://magazine.larchitettoarchiworld.awn.it/magazine/luglio-agosto2016/gli-argomenti/attualita/gli-spazi-di-anderson.html

38Ciak Club, https://www.ciakclub.it/2019/12/25/avventure-acquatiche-steve-zissou/

Sia in “Moonrise Kingdom” che nella “Famiglia Tenenbaum" viene usata la tenda. Nel primo all’esterno in un bosco, e nella famiglia Tenenbaum all’interno di una stanza. La tenda simboleggia l’amore di Richie per Margot, essendo la tenda che hanno usato da piccoli quando sono scappati a dormire nel museo.

In Moonrise Kingdom è molto insolito che all’interno della tenda di campeggio di Sam ci sia un tappeto. Nel film viene inquadrata soltanto l’interno della tenda di Sam, ma non degli altri scout.

Anche nel Grand Budapest Hotel avviene una catalogazione degli ambienti con la voce fuori campo del narratore che li descrive.

Immagine: Funicolare del colonnato anno 1968 arancione, Funicolare del colonnato anno 1932.

Un altro elemento come mezzo di trasporto è la teleferica.

Immagine: Isle Of Dogs

Il teatro che si trova a Bath è stata un’ispirazione per la creazione della cittadina nel film Fantastic Mr. Fox.

Immagine: Nel film quando le volpi scavano dei tunnel creano delle stanze.

Un tipo di ambiente che si riscontra in alcuni film sono anche i laboratori scientifici, ad esempio, The Life Aquatic Steve Zissou, situato all’interno di Belafonte e nel film Fantastic Mr. Fox si trova nella casa del protagonista.

I treni “Io amo i treni!” ha affermato con gioia il regista ad Architectural Digest. Wes Anderson ha realizzato il restyling della carrozza Cygnus, del treno “Belmond British Pullman Train”. “Durante la realizzazione dei miei film, ho avuto molte occasioni per progettare scompartimenti ferroviari e carrozze, quindi ho immediatamente accettato questa opportunità, con l’obiettivo di dare nuova vita a questo tipo viaggio, ormai in via d’estinzione”. 39

39 Vice, https://i-d.vice.com/it/article/g5gzyy/treno-wes-anderson-inghilterra

Il primo film in cui vediamo un treno è Darjeeling Limited, dove lo stesso treno diventa protagonista della storia, simboleggia l’unità dei fratelli. Diventa quasi come una casa per loro finché non vengono espulsi.

Il secondo film è Fantastic Mr. Fox, sia come modellino nella camera di Ash sia come un vero treno che pasa per la campagna. Il terzo film è Grand Budapest Hotel, dove il treno ha la funzione del passaggio d’epoca e del trasporto.

2.5. Esempi nel cinema sulla catalogazione e sul collezionismo

Nella storia del cinema l'ossessione per il collezionismo non appare certo per la prima volta nei film di Anderson. Un esempio perfetto di collezionismo si trova nel film di Orson Welles Citizen Kane. Il protagonista di questo film è “Charles Foster Kane", un collezionista compulsivo che riempie la sua villa di oggetti antichi e moderni molto particolari. «Xanadu è avvolta nella nebbia, ed è luogo magico e decadente, ci sono canali, gondole, scimmie nelle gabbie, tutto illuminato da un chiaroscuro tiratissimo. Parte un cinegiornale che annuncia la morte di Kane, nella ''più grande residenza privata dei nostri giorni, con una montagna personale, 100 mila alberi, 20 mila tonnellate di marmo, opere per riempire 10 musei, animali, pesci, uccelli, fiere, tutti a coppia, il più grande zoo privato dai tempi dell’arca di Noè, il monumento più costoso che un uomo abbia innalzato a sé stesso.»40 Anche nei film di Greenaway possiamo notare la sua ossessione per la catalogazione. «Nella sua prima opera, The Falls (1980), esprime in maniera limpida e cristallina quanto la creazione artistica, per l'autore gallese, coincida spesso con il tentativo di organizzare l'universo. Opera di carattere enciclopedico, seguendo l'elencazione alfabetica di 92 nomi e cognomi dei singoli personaggi (tutti aventi come radice nei cognomi "Fall-", ovvero "caduta"), esprime il desiderio di catalogare.»41 «Novantadue biografie fittizzie, un inventario di mostruosità,

40 Fosssatiserramenti, https://www.fossatiserramenti.it/blog/61-quarto-potere-filmcapolavoro-compie-80-anni

41 Long Take, https://www.longtake.it/news/cinema-film-peter-greenaway-arte-pittura dolori, bizzarie. Ciò che accomuna i personaggi è essere stati testimoni e vittime di un evento che ha a che fare con gli uccelli e che ha provocato multiformi devastazioni che non temono di cadere, la legge di gravità. »42

Invece il documentario realizzato dalla moglie di Greenaway Saskia Boddeke indaga sulle relazioni tra la catalogazione e la vita di Peter. Le lettere dell’alfabeto definiscono le parti della sua vita e il suo rapporto con il cinema. Greenaway inoltre è anche un collezionista di insetti, ama osservare gli uccelli e anche nei film di Anderson l’elemento di osservazione con il binocolo è presente. Per esempio, la lettera “e” è associata con il termine eleganza dove dichiara che indossa sempre le stesse cose per organizzare meglio. Sostiene inoltre che collezionare è un’arte. Paragona Darwin a sé stesso, e quindi se Darwin collezionava oggetti, anche lui lo può fare.

Un’altro esempio di film sul collezionismo è di Giuseppe Tornatore “La Migliore Offerta” dove il protagonista colleziona 279 quadri, tutti ritratti di donne, in modo ossessivo. E quando viene truffato gli sembra di morire perché era la cosa più importante della sua vita.

CAPITOLO 3 . LA RIPETITIVITA DEI TEMI

Un’ altra frase di Wes Anderson che fa capire meglio il suo metodo è questa “Immagino che quando ci penso, una delle cose che mi piace drammatizzare, e ciò che a volte è divertente, qualcuno che si distacca e non riesce a controllare le proprie emozioni”.43 Infatti, questa sua frase è un tema molto ricorrente nei suoi film: i personaggi sono distaccati dalla famiglia, lavoro, relazioni, l’esistenza stessa. Ma questo distacco porta a non conformarsi nella società e capire sé stessi, a non diventare anonimi.

Nella sua intervista “Wes Anderson Explains How He Writes and Directs Movies”44 dichiara che a lui piacciono i costumi, i costumi rappresentano il carattere della personalità e tutti i personaggi che mette in scena sono ispirati da persone reali. Quindi lui è nei suoi film senza esserne l’attore.

«Lui ammette che usa sempre gli stessi temi e lo fa come una forma di protesta per le persone che lo criticano dicendo che fa sempre gli stessi film in modo ripetitivo. Lui ammette che questo è possibile e lo capisce, perché usa sempre le stesse tematiche ma quando scrive la sceneggiatura non pensa solo alle tematiche ma anche all’ambientazione. Usa sempre gli stessi attori e dettagli visivi. Ma dice che gli piace così, e per lui sarebbe uno sbaglio se non usasse questo stile ripetitivo. Wes dichiara in modo soggettivo che "Immagino che le persone a cui piacciono le persone strane apprezzeranno di più i miei film e le persone che chiamano le persone strane >>45

Anderson

43 Kaufman, Sophie Monks, Wes Anderson Close Ups, William Collins, Londra, 2018 citt.pag 10

3.1. La Sindrome di Peter Pan

Sindrome di Peter Pan: loc. s.le f. Condizione di immaturità che comporta la fuga dalle responsabilità dell’età adulta e il desiderio di regressione all’età infantile; talvolta usata con tono ironico o scherzoso. 46

Per discutere della sindrome di Peter Pan non si può non citare lo stesso scrittore JM Barrie che lo definì “il ragazzo che non voleva mai crescere”. Nel 1984 lo psicologo americano di scuola junghiana Dan Kiley ha utilizzato per la prima volta questo termine nel suo libro “La sindrome di Peter Pan”47 , che colpisce chi, come Peter, “finisce per rimanere imprigionato nell’abisso dell’uomo che non vuole diventare e del ragazzo che non può continuare ad essere”, chi, cioè ha provato a rifiutare le regole del mondo adulto e si è ritrovato sconfitto.

Cosa significa per alcuni artisti l’infanzia?

-Per Jean Cocteau: In fondo, «il poeta non è forse colui che ha saputo preservare la propria infanzia?» 48

-Forse per me l’infanzia non è mai finita, neppure ora che sono piuttosto avanti con gli anni. Non vorrei apparire presuntuoso ma per infanzia io intendo la possibilità di continuare a osservare il mondo con uno sguardo… magico." (Mario Schifano)

Nel film Rushmore il carattere del protagonista Max Fischer interpretato da Jason Schwartzman, ha un carattere sia adulto che infantile, è sistematico, acuto, ossessivo, eclettico occupandosi di tante attività extra scolastiche (sport, caccia, arte, regia), si può relazionare al metodo in cui Wes Anderson realizza i suoi film, essendo anche lui

46 Treccani, https://www.treccani.it/vocabolario/sindrome-di-peter-pan_%28Neologismi%29/

47Corriere, https://www.corriere.it/salute/dizionario/peter_pan_sindrome_di/

48Bazin, André, Orson Welles, Elena Degrada, Trento, Temi Editrice, 2005, citt.pag 70 eclettico e non orientandosi solo alla regia del film ma anche alla sceneggiatura, scenografia e costume, fotografia, musica sempre molto curati. Max colleziona tante cose. La parte infantile della sindrome di Peter Pan la si vede con il padre nella scena in cui il padre modifica il suo voto insufficiente sulla verifica di matematica. Bill Murray (signor Blum) che interpreta un magnate dell’acciaio e padre dei due compagni di classe di Max, non riesce ad essere un padre normale, chiama i suoi figli con il soprannome di “salami”, si vendica in modo infantile con Max in un triangolo amoroso. Max non ha amici della sua età, li rifiuta o è amico di persone più grandi oppure è amico con bambini. Il suo amico bambino è un ragazzino a cui fa ripetizioni.

In Moonrise Kingdom gli adulti sono rimasti più infantili e i bambini diventati più adulti. «Sam e Suzy finiscono per sposarsi in una cerimonia dell'ultimo minuto da parte di uno capo scout, interpretato da Jason Schwartzman. "Non posso offrirvi un'unione legalmente vincolante", dice il capo scout. “Non reggerà nello stato, nella contea o, francamente, in nessun’aula di tribunale del mondo a causa della vostra età, mancanza di licenza e mancato consenso dei genitori. Ma il rituale ha un peso morale molto importante dentro di voi. E poi aggiunge “vi amate?” e Sam e Suzy rispondono di sì.»49

Nel Film Royal Tenenbaums, il padre Royal è rimasto molto infantile e instabile nei comportamenti.

49 Popmatters, https://www.popmatters.com/moonrise-kingdom-wes-anderson2495841320.html

3.2. Famiglia

I personaggi sono distaccati dalla famiglia, lavoro, relazioni, l’esistenza stessa. La famiglia molte volte è disunita ma avvengono vari incontri di famigliari che fanno scatenare la narrazione, dove nuove forme di famiglie emergono. La famiglia disordinata, padre non presente che però si fa amare.

Il divorzio è una delle tematiche principali forse perché anche i genitori nella vita di Wes divorziano. Proiettare questo lato della sua vita nei film potrebbe significare che è un avvenimento che non è riuscito a superare.

Una forma di rivivere la famiglia attraverso i suoi film. Sono famiglie non tradizionali in ognuna delle quali ci sono personaggi ironici ma anche tristi.

Partendo dalla figura del padre, nel film “The Royal Tenenbaums”, assente dopo il divorzio richiesto dalla moglie e da lui mai accettato formalmente e che vive in un hotel da 18 anni. A causa della bancarotta è costretto a trasferirsi a casa della moglie, ma non potendo dire che è in bancarotta perché non lo accetterebbero, si inventa di avere una malattia terminale. La sua malattia riunisce tutta la famiglia. Lui dovrebbe morire di cancro ma alla fine muore veramente di infarto.

Immagine: i due fratelli e la sorella adottiva

Un’altro inserimento della sua vita personale sono i fratelli nei suoi film avendo lui stesso due fratelli. Uno dei tre fratelli “Chas Tenenbaum” interpretato da Ben Stiller, vuole i figli uguali a lui e gli fa indossare la stessa tuta Adidas rossa che indossa lui. Lui è un padre ossessivo, maniaco del controllo e fifone. Sua moglie è morta, lui non ha superato il lutto e per questo è triste.

Richie il terzo fratello, talento giovanissimo di tennis che si veste come Borg con una divisa fila citazione del più famoso tennista del mondo. Durante una partita non riesce più a giocare, dopo la notizia che la sorella Margot si sposa. Questo lo sconvolge e si rovina la carriera.

Invece in Rushmore il rapporto tra Max e Blume anche se non sono geneticamente collegati diventa quasi una relazione di padre e figlio. Max non parla quasi mai del suo vero padre perché si vergogna che faccia il barbiere, finchè non si scopre la verità.

In Steve Zissou Ned è il figlio ritrovato per caso. Ned chiede a Steve (il padre) del perchè non lo abbia mai cercato e lui gli dice “perchè ho odiato tutti i padri e non ho mai voluto esserlo”

Nel film ‘The Grand Budapest Hotel’ Zero non ha una famiglia e la sua famiglia diventa Mr Gustave che gli fa da mentore. Anche Agatha una ragazza che ha conosciuto nella pasticceria Mendels diventa la sua famiglia, chiedendole di sposarsi entrambi essendo soli nel mondo.

Nel film The Darjeeling Limited, la madre è la figura assente che vive in un monastero in India. Quando i tre fratelli la trovano lei dice “vi ho detto di non venire qui”

In Fantastic Mr. Fox, il rapporto tra Ash e il padre è scontroso, considera il ragazzo un po’ strano per il suo modo di vestirsi e per l’atteggiamento sempre scontento. Il cugino Kristoffersen peggiora la loro relazione, il Signor Fox non smette di sottolineare le qualità del nipote, dal fisico ben più sviluppato rispetto a quello del figlio, alla bravura nell’eseguire un tuffo in piscina. La cosa che lo fa arrabiare di più è il fatto che il padre gli impedisca di partecipare ai furti notturni attuati dalla volpe ai danni di alcuni fattori, preferendogli invece la compagnia del nipote a cui regala una cuffia da bandito, un vero e proprio simbolo di appartenenza al gruppo che Ash invece non può avere poiché inadatto a farne parte. Solo quando suo padre arriva a riconoscere quella diversità non come un difetto, ma come un valore, confessandogli di essere contento di averlo come figlio, Ash trova il coraggio per riscattarsi partecipando alla missione per liberare il cugino catturato da un fattore.

3.3. La Morte e il Suicidio

In quasi ogni film di Wes Anderson si riscontra la morte e il suicidio delle persone o per un conflitto interiore ed esteriore ma anche a causa di un elemento naturale. In Rushmore la madre di Max è morta e lui la va spesso a trovare al cimitero.

Nel film Tenenbaum family Richie cerca di suicidarsi tagliandosi le vene per la disperazione dell’innamoramento che non viene corrisposto da Margot. L’inquadratura a piombo, la luce blu e la musica “Needle the hay di Eliott Smith” extradiegetica rende la scena del tentato suicidio di Richie molto estetica. Alla fine Richie viene salvato. Il tentato suicido fa capire a Margot quanto lui la ama.

Invece nel la morte della madre

Nel film Steve Zissou il figlio di Steve, Ned Plimpton muore, e il migliore amico di Zissou muore durante la missione venendo mangiato dallo squalo.

Nel Grand Budapest Hotel l’amante di Monsieur Gustave Madame D. è come se sapesse che morirà, non volendo fare il viaggio infatti dice a lui di accendere una candela per lei prima di partire. Zero Moustafa è il primo a sapere che è morta attraverso il giornale che porta a Mr. Gustave. Qui la morte ha la funzione di far iniziare la narrazione.

Sempre in The Grand Budapest Hotel Kovacs viene ucciso da uno dei figli che vogliono l’eredità. Lo uccide perché Kovacs non li vuole difendere più come avvocato.

Immagine: L’antagonista.

Nel film The Darjeeling Limited avvengono due diverse morti. La morte del padre rappresentata da colore nero nella vestemica, come comunamente nella cultura occidentale nei funerali si indossa il nero e la morte di un ragazzo indiano rappresentato dal colore bianco nella vestemica, facendo notare lo sguardo diverso della morte, la morte in India essendo simbolo di rinascita.

3.4. Universi Finzionali

Anderson ama ideare ed esplorare mondi da lui inventati, e cambiare posti già esistenti attraverso la sua visione. Inventa un suo mondo subacqueo con Fantastic Steve Zissou, in contrasto con la canzone di David Bowie “Life On Mars”, che usa come colonna sonora. Invece Fantastic Mr. Fox è un mondo sotterraneo.

Un’altra isola inventata chiamata “trash island” nel film Isola Dei Cani ed anche nello stesso film la città Nagasaki 20 anni più avanti molto distopica con colori neon, che crea un grande contrasto tra il grigiume dell’isola e i colori accesi di Nagasaki. «Gli scenografi hanno progettato ogni singola immondizia sull’isola.

L’isola è il vecchio mondo, Nagasaki è quello futuro, dove hanno costruito 150 edifici diversi» 50 < Brick Mansion, che è la residenza di Kobayashi, si basava in modo molto specifico sull'Imperial Hotel di Tokyo, progettato da Frank Lloyd Wright", spiega lo scenografo della coproduzione Paul Harrod. Un altro edificio a Megasaki, il Municipal Dome, è stato ispirato da un teatro Kabuki a Kyoto. "Quello è stato davvero importante per farmi strada nei dettagli della Cupola Municipale", afferma lo scenografo della coproduzione Adam Stockhausen.

Le riprese di Isle of Dogs si sono svolte nel corso di due anni presso i 3 Mills Studios di Londra, dove Anderson ha anche girato il suo primo film d'animazione, Fantastic Mr. Fox del 2009. La produzione prevedeva l'incredibile cifra di 240 set diversi, preparati e girati su 44 palchi separati, con un massimo di 27 unità girate contemporaneamente.

50Youtube, https://www.youtube.com/watch?v=vl0jqJZt75Q

Comprendeva anche 130.000 alambicchi. "Ci sono un sacco di set da avere in una volta", dice Anderson, “Ma in realtà, avevamo un buon sistema per questo film fin dall'inizio. Abbiamo iniziato con molte persone di Fantastic Mr. Fox che sono tornate a lavorare con noi e tutti questi sistemi erano già in atto. Quindi è un film più grande, ma è stato realizzato in modo molto più efficiente">51

Nel film Royal Tenenbaum hanno creato una New York fittizia con cui Wes Anderson dice “Volevo fare un film che fosse come una versione amplificata di New York, una New York più New York della stessa New York. Tutti i nomi delle strade suonano newyorkesi ma non reali” 52 .

Il film Grand Budapest Hotel è ambientato in una repubblica immaginaria chiamata Zubrowka, all’interno della quale c’è la cittadina di Lutz. Per creare questa cittadina si è ispirato a Vienna, Praga e Budapest. Il design visuale parte dalla ricerca sul sito web della libreria degli Stati Uniti nella sezione “the photo chrome collection”, foto in bianco e nero poi colorate, prodotte in serie ambientate negli anni 1895-1910, come se fosse il google earth di quegli anni dell’impero Austro Ungarico.

The life aquatic: una parte è ambientata nell’isola chiamata Pescespada island dove si trova la casa di Steve. È un nome inventato. Normalmente si chiama Torre Astura, che si trova a Nettuno, Roma.

51 Architectural digest, https://www.architecturaldigest.com/story/isle-of-dogs-co-creatorswes-anderson-and-jason-schwartzman-tell-ad-what-went-into-creating-the-films-fictionalworld

Ha creato un suo personal trend scegliendo posti per poter filmare e soprattutto viaggiare. Ad esempio, filmando alcune parti di The Life Aquatic negli studi di Cinecittà a Roma.

The Darjeeling Limited ambientato in India. Frase di Wes Anderson: L'India è un luogo in cui uno dei grandi piaceri per uno straniero è che sei costantemente sorpreso.

Ovunque guardi c'è qualcosa che è divertente o molto commovente. Ma c'è sempre qualcosa di inaspettato. Questo è parte del motivo per cui le persone a cui piace tendono ad amarlo.

Per The French Dispatch è stata creata una cittadina finta della Francia chiamata prendendo spunto dalla cittadina Angouleme, nel film chiamata Ennui-sur-Blasé.

Immagine: Similitudini tra la vera cittadina con la scenografia.

Nel video “from angouleme to ennui” racconta che circa cento residenti di Angouleme hanno fatto da comparsa nel film.

3.5. Metacinema

Quando vediamo un film di Anderson ci immergiamo in un mondo volutamente iperreale, favolistico e simbolico. Questo ci aggancia al suo far metacinema «lo spettatore smette di credere alle immagini, sa che sono tutte false>>53 . Con questo ci agganciano al tema del metacinema. Nel film “Rushmore” avviene la realizzazione di due spettacoli teatrali all’interno del film, uno chiamato Serpico che riprende il film di Sidney Lumet realizzato nel 1973. E l’altro debutto teatrale una finzione della guerra del Vietnam intitolato “Heaven and Hell”.

In quasi ogni film di Anderson c’è un personaggio che si occupa di cinema di teatro oppure di letteratura. In Rushmore Max dirige e scrive testi teatrali, in Steve Zissou ci sono 2 film nello stesso film. Steve Zizou, comincia con la proiezione del documentario all’interno del film realizzato durante un festival, proiettato al teatro di San Carlo e il film stesso come in Otto e Mezzo di Fellini. In Steve Zissou il cinema è il mezzo per riunirsi. Steve Zissou fa il regista. Nella famiglia Tenenbaum Margot è una drammaturga che non più riesce a scrivere. In French Dispatch c’è un artista matto.

In Moonrise Kingdom c’è un narratore esterno, Bob Balaban, che rompe la quarta parete interagendo con gli spettatori ma anche con la vicenda stessa

Wes Anderson usa spesso la tecnica del framing device, cioè creare una doppia narrativa in un unico film partendo da un libro. Il primo film in cui avviene questo è il film

Tenenbaum Family, il secondo le avventure acquatiche di Steve Zissou ed il terzo è The Grand Budapest Hotel.

53 Bernardi, Sandro, L'avventura del cinematografo, Marsilio Editori, Venezia, 2007 Citt, pp.318

The Grand Budapest Hotel, comincia con la ragazza che ha in mano il libro mentre cammina al cimitero quindi all’inizio non si capisce chi racconterà la storia ma poi dalla foto del retro del libro in cui c'è lo scrittore si passa direttamente a lui (Stefan Zweig) che rompe la quarta parete e comincia a raccontare la storia.

Immagine: Il film Fantastic Mr. Fox basato sul libro di Roald Dahl

3.6. Triangoli Amorosi

Nei film di Wes Anderson spesso si riscontrano i triangoli amorosi che creano azione e conflitto tra i personaggi. Sicuramente per questa tematica Anderson prende spunto dalla Nouvelle Vague, dal film di Jules Et Jim del regista François Truffaut in cui due amici che si innamorano della stessa donna.

<Truffaut a proposito del suo film: “È un inno alla vita e alla morte, una dimostrazione dell’impossibilità di qualunque combinazione amorosa al di fuori della coppia”.> 54

54 Feole I., Wes Anderson, genitori, figli e altri animali, Bergamo, Edizioni Bietti, 2014, p. 69.

In Rushmore Max si innamora della professoressa Rosemary, e solo perché a lei piaceva il latino fa una petizione per non far eliminare la lezione di latino dal liceo. Lei non lo accetta per la sua età. Il suo atteggiamento infantile viene fuori quando viene rifiutato da Rose e lui finge di essere stato investito per entrare comunque dentro casa sua. Rosemary lo paragona al marito perché il marito ha fondato il club dell'apicoltura e Max ne fa parte. Però anche il signor Blum, si innamora di lei. Anche lui, nonostante sia un adulto è molto infantile. I triangoli amorosi fanno spiccare il tema della vendetta però eseguita in modo infantile. Max quando viene a sapere che il suo amico Blum sta insieme alla signora Rosemary decide di vendicarsi perché si sente tradito. Lo dice alla moglie del signor Blum e lei chiede il divorzio dal marito. Max mette delle api dentro la stanza di albergo del signor Blum. I cattivi rappresentati non sono veramente cattivi, sono soltanto bambineschi.

Tenenbaum Family: Richie è innamorato della sorella adottiva Margot però lei è già sposata e si scopre che Margot ha una relazione anche con Eli attraverso un investigatore privato.

Moonrise Kingdom: La madre di Suzy tradisce il marito con il poliziotto dell’isola.

Steve Zissou: Ned Plimpton e Steve Zissou sono innamorati di Jane Winslet (la giornalista che fa la reporter della spedizione). Il padre si ingelosisce del figlio quando lo vede che stanno nella stessa cabina insieme.

Possiamo analizzare che i triangoli amorosi portano molte delle volte a rovinare i rapporti di amicizia e famigliari, e ad avere pensieri sulla morte nei film di Anderson.

3.7. Presenza di Animali

Nei film di Wes Anderson ci sono diverse presenze di animali. Animali immaginari e anche reali usati come protagonisti o come da scenografia nei film. Certe volte gli animali aiutano a ricostruire l’arco di evoluzione dei personaggi.

Film in cui gli animali hanno una funzione Il primo film in cui si assiste alla presenza di animali è Rushmore. Max vorrebbe un acquario da posizionare nel giardino del suo liceo senza riuscirci. Per corteggiare Ms. Cross decide allora di regalarle un pesce per il suo acquario che si trova nella sua aula.

Nel film Tenenbaum family Royal il padre dei ragazzi porta soltanto Richie a fare scommesse sui combattimenti di cani. Dopo che i figli crescono il loro cane Buckley ha la funzione sia di ricostruire i legami della famiglia e sia di ricordare la perdita, perché Buckley si trovava sull'aereo in cui è morta la moglie di Chas ed è diventato un simbolo di sopravvivenza. Royal, il padre dei fratelli, riesce a creare un legame con la famiglia perché mentre i figli di Chas stavano per essere investiti da Eli, Royal li sposta ma il cane muore. Royal essendosi dispiaciuto per la morte del loro cane ne regala un’altro alla famiglia.

Invece nel caso di Chas, quando era piccolo gli animali avevano la funzione di formare la sua personalità nel campo lavorativo già da bambino. Perché lui allevava e vendeva i criceti come attività finanziaria.

Immagine: I criceti di Chas.

Richie libera il suo uccello chiamato Mortdecai dicendo che “gli uccelli non devono essere tenuti in gabbia”.

Mortdecai ritorna da lui quando è adulto, proprio quando riesce a connettersi con il padre Royal.

‘Life aquatic Of Steve Zissou’ è il film dove un animale immaginario diventa il centro della storia. Il gruppo è alla ricerca dello squalo pantera, un animale immaginario che ha causato la morte di uno degli amici di Zissou. Lo squalo pantera in un certo senso unisce la troupe cinematografica, rendendoli una famiglia non classica ma al tempo stesso li separa.

Immagine: Lo squalo pantera.

Steve adotta un cane che chiama Cody, che diventa un suo amico. Cody è l’unico ad accompagnarlo per andare da Alistair Hennessey, collega e rivale di Steve ma che lo aiuta finanziando una parte del suo progetto.

Nel film Moonrise Kingdom, il cane Snoopy muore con una freccia lanciata dal gruppo degli Scout per sbaglio. Suzy chiede a Sam “se era un bravo cane” la sua risposta è alquanto insolita “chi può dire?”. La morte del cane segna un cambiamento nella loro relazione, decidendo che devono fare tutto insieme per trovare un motivo delle loro vite nell’amore.

Nel film animato Fantastic Mr. Fox i protagonisti stessi sono volpi che alludono a differenti caratteri della natura umana. Infatti analizza la psicologia umana attraverso le volpi. Il protagonista Mr. Fox si chiede “chi sono io?”. Sentendo che si è umanizzato troppo, senza usare i suoi istinti animali, di nascosto alla moglie si ribella alla vita monotona della civilizzazione cominciando a fare il ladro per portare del cibo a casa insieme ad un suo amico. Isle Of Dogs dove i protagonisti stessi sono appunto dei cani.

Film in cui gli animali sono presenti ma non sono protagonisti

Immagine: 55Il gatto dell’emissario Vice Kovacs al tempo stesso esecutore testamentario dei beni di Madame D quando viene uccisa.

Immagine: Grand Budapest Hotel, il gatto prima di essere lanciato dalla finestra come una minaccia di morte a Kovacs da uno dei figli di Madame D perché non gli vuole più difendere.

55Cats on film, https://catsonfilm.net/2014/07/31/cat-of-the-day-104-the-grand-budapesthotel/

Immagine: Darjeeling Limited, La mucca in India

Gli umani che indossano costumi di animali per gli spettacoli teatrali

Immagine: Tennenbaum family, spettacolo teatrale scritto da Suzy

Immagine: Moonrise Kingdom, Suzy e le sue amiche. La domanda di Sam a Suzy: Che tipo di uccello sei? e lei risponde “sono un corvo”.

“Il colore è un tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima il pianoforte dalle molte corde» (Kandinsky, 1996, 46)”.56

I film di Wes Anderson spesso descrivono eventi sfortunati con colori "felici".

Anderson usa soprattutto tre elementi per modificare il colore: la tinta, che si riferisce alla famiglia di colori, la saturazione che si riferisce all’intensità dei colori e la luminosità. I colori, attraverso costumi e scenografia, diventano degli attori.

“Anderson usa un’alta saturazione, quando invece usa la de-saturazione questo segna un cambiamento di tono. Il suo mondo è molto luminoso, ma questo soltanto per mascherare le tragedie.”57

In un film un colore può avere un significato o essere la mera riproduzione dei colori della realtà. Wes Anderson dà sempre un significato al colore attraverso la vestemica e

56 Michele briola, https://www.micheleabriola.it/2021/05/12/il-colore-e-un-mezzo-peresercitare-sullanima-uninfluenzadiretta/#:~:text=Il%20colore%20%C3%A8%20la%20tastiera,vite%20di%20ciascuno%20di%20n oi.

57 YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=dtLBMBs_S9E la scenografia. I colori partecipano dunque all’azione e la scenografia e i costumi svolgono a modo loro un “ruolo da attore” diventando protagonisti della scena trasmettendo emozioni. La sua palette varia da colori saturi a quelli pastello. La cura dei colori è maniacale.

Viene usato soprattutto il Monocromatico accostamento di tonalità di un unico colore che creano un sentimento armonico, di unità.

“Il direttore della fotografia è stato sempre Bob Yeoman a partire dal film Rushmore. Robert Yeoman utilizza colori pastello molto intensi e accomuna tra di loro quelli complementari, che nello spettro sono opposti. Nel corso di una storia, alcuni colori persistono in alcuni personaggi o luoghi per farli risaltare. Robert Yeoman dice “Le palette dei colori sono qualcosa su cui lavoriamo con molta attenzione. Per esempio, nella mia esperienza, il blu scuro risucchia sempre la luce sulla pellicola e sapevo che i blazer di Rushmore sarebbero stati troppo scuri, quindi ho dovuto chiedere al costumista di renderli un po' più luminosi; facciamo sempre un sacco di test per farlo bene, quindi con Il Grand Budapest Hotel abbiamo dipinto le pareti dell'hotel con un paio di colori diversi e provato a scattare con diverse sfumature di costumi contro le pareti per vedere se i vari elementi combaciavano tra loro”. 58

Lo scenografo Adam Stockhausen racconta che il colore viene studiato per determinare un’atmosfera generale, per poi essere modellato sulle singole sequenze narrative, formando una palette specifica per ciascuno di essi.59

Giallo Il giallo come colore trasmette positività, come in Moonrise Kingdom e Fantastic Mr. Fox. In entrambi i film c’è il senso di amore e di fuga dagli esseri umani. Il giallo trasmette il mondo dei sogni e una nostalgia verso il passato.

59 Inquiries, http://www.inquiriesjournal.com/authors/3378/vaughn-a-vreeland

Nel film Fantastic Mr. Fox, invece di rappresentare la campagna inglese in verde ha deciso di usare il giallo con uno stile iperrealistico.

Immagine: Il suo sottomarino giallo è l’unica cosa che trasmette felicità a Zissou

The Darjeeling Limited si basa sulle sfumature di colori giallo, verde e blu. Il giallo forse rappresenta il Curry che in India spesso usato come spezia.

Blu Il blu è dominante di solito sono i momenti più drammatici nei film. Il blu, in Moonrise Kingdom, viene associato al colore delle autorità antagoniste; infatti, quando l’autorità che si occupa delle adozioni entra nella sala sentiamo un lampo, che suscita terrore. Il blu è un colore negativo anche nel film Royal Tenenbaum, usato nella scena del suicidio di Richie. È da notare che è un colore che usa poco rispetto agli altri. Nel Grand Budapest Hotel, l'atmosfera blu trasmette incertezza. Sia in Grand Budapest Hotel che in Royal Tenenbaum il colore blu viene aggiunto attraverso la color, non perché l’ambiente stesso è blu. Nel film Darjeeling

Limited e Steve Zissou l’ambientazione stessa certe volte è blu.

Rosso Il rosso rappresenta i drammi degli uomini nei film. Tutti i personaggi che indossano il rosso cercano di superare un trauma che hanno vissuto. Ad esempio, Steve Zissou non ha superato la morte del migliore amico Esteban. Chas indossa la tuta rossa di Adidas, perché non ha superato la morte della moglie e la fa indossare anche ai suoi

Una parte Grand Budapest Hotel sono rossi tra cui l’ascensore e lobby dell’hotel.

Rosa Nel Grand Budapest Hotel ci sono quattro epoche diverse rappresentate con quattro tonalità Quando il prestigio dell'albergo scade pure i colori perdono la loro vivacità. formato cambia a seconda del tempo. Anderson ha riferito allo scenografo Stockhausen che voleva un hotel rosa.60

Immagine: Stop motion effetto bidimensionale.

60 Actiondreams, https://actionstartindreams-wordpress-com.translate.goog/2015/01/15/thelook-of-the-grand-budapest-hotel/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc

Il film comincia nell’anno 1985 e il formato utilizzato è 1.85:1. Poi si passa velocemente nel 1968 dove il formato diventa 2.40:1 anamorfico, vengono usati soprattutto gli arancioni e i gialli come colore. L’hotel descritto dalla voce fuori campo come in bassa stagione e fuori moda. Predomina un senso di solitudine e distacco delle persone che vivono ancora nell’hotel.

Immagine: L’hotel ormai trasformato in un centro benessere e in una clinica per i denti.

La sala grande del ristorante, essendo quasi tutta vuota, trasmette la solitudine e il colore arancione la fa spiccare ancora di più.

Immagine: Zero il proprietario dell’albergo che racconta il passato dove ci conduce nel 1932.

La storia centrale ambientata nel 1932 1.3:1 ratio - i colori rossi e rosa. Infatti, il colore predominante diventa rosa e rosso.

L’ultima parte del film ambientata nel passato è in bianco e nero. L’ambiente è cupo perché c’è la seconda-guerra mondiale critica diretta al nazismo in generale.

Scene come dipinti Alcune scene dei film rimandano ad alcuni dipinti, tra cui

Edward

Immagine: Michael Moebius, Marlyn Monroe

Trovo una similitudine tra la foto del fotografo Moebius di Marilyn Monroe e Tracy

Walker una studentessa americana membra di un gruppo di attivisti pro-dog nel film Isle of Dogs. Entrambi in stile pop con i capelli biondi e la gomma da masticare a palloncino.

Immagine: Isola dei Cani

Immagine: La grande onda di Kanagawa Katsushika Hokusai.

Il debutto nel mondo della pubblicità di Wes Anderson avviene a 36 anni. La particolarità da notare nelle sue pubblicità è che non ci presenta subito il prodotto prima c’è una narrazione in sé e soltanto alla fine si capisce che prodotto viene presentato.

Questi sono alcuni esempi più noti delle sue pubblicità.

5.1. American Express My Life, My Card (2006)

Lo spot pubblicitario per l’American Express My Life, My Card (2006) si ispira come stile al film di François Truffaut “Effetto Notte (1973)”, di cui ha usato anche la stessa colonna sonora di Georges Delerue. Wes Anderson fa sia la regia comunicando cosa deve fare la troupe con un tono professionale e sia l’attore con un abito marrone chiaro in questo spot, presentato con la didascalia “Wes Anderson Regista” con il font giallo futura. Anche se è uno spot per una carta di credito inserisce sempre il suo stile peculiare ed eccentrico senza andare fuori tema e mantenendo la credibilità. Spicca il tema del metacinema Anderson stesso facendo il regista e l’attore.

Immagine: Usa carrellate laterali uno dei movimenti di macchina più frequenti nei suoi film.

Invece “Castello Cavalcanti” è un’altra pubblicità realizzata per Prada, dove lui si schianta in una cittadina italiana che si chiama Castello Cavalcanti e che si rivela essere casa dei suoi antenati. Rispetto a tutte le altre pubblicità ha una durata di ben otto minuti. Spicca sempre il tema dell’invenzione di un luogo inesistente ma evidentemente italiano. 61

5.2. Prada “Candy” (2013)

La pubblicità di Prada “Candy” (2013), dove ha fatto la prima collaborazione con l’attrice Lea Seydoux. Qui spicca il tema del triangolo amoroso entrambi i ragazzi corteggiano

Léa Seydoux dove nello spot lei stessa prende il nome di Candy. C’è anche l’uso del meta cinema perché loro tre con l’invito della ragazza vanno al cinema. Uso di pan veloci, pp spesso di Candy. Finchè nello spot non vediamo la sigla di Prada non capiamo che è una pubblicità di un profumo perché narrativamente è come un cortometraggio.

5.3. SoftBank Commercial (2008)

Nella pubblicità ha inserito alcuni elementi di stile dai suoi film. La canzone in francese di Serge Gainsbourg “France Gall”. I ragazzi scout con le divise verdi e Brad Pitt il protagonista con abbigliamento giallo, lo stile vintage anni 70 della macchina e della gonna di una donna. Il misto tra il moderno e il vintage con il telefono digitale che fa le foto. La color palette sul giallo e sul verde I classici pan veloci avendo soltanto trenta secondi a disposizione, che ha reso dinamico lo spot senza focalizzarsi su un unico elemento.

Immagine: Elemento che controlla tutto nella stanza facendo muovere anche le poltrone, come se la scenografia cambiasse meccanicamente.

Immagine: Campi larghi e molto geometrici, ambiente retro-futuro.

Immagine: Il colore è sull’arancione e sul giallo essendo il colore della birra. Lo spot rende una birra banale molto estetica e attirante.

5.4. H&M – Come Together: A Fashion Picture in Motion (2016)

Il rimando è rivolto al film The Darjeeling Limited essendo ambientato su un treno e avendo usato gli stessi attori. È una pubblicità fatta con il tema natale in cui si capisce che è natale grazie alla musica extradiegetica e al calendario appeso sulla bacheca che segna il 25 dicembre. I colori si tengono sul verde e sul blu. Inquadratura fissa centrale, carrellate laterali passando da uno scompartimento all’altro.

Immagine: L'ossessione di mettere la bacheca, l'uniforme da ferroviere e il telefono vintage spicca anche qui.

Un’ altra tecnica di pubblicità, però indiretta, detta anche product placement, viene utilizzata nei suoi film. Ad esempio, in Rushmore con il brand Coca cola, che si trova nella palestra della scuola. In Life Aquatic bevono il Campari e anche in Fantastic Mr. Fox con la Titanium Card.

Immagine: Rushmore, una scena dal film.

Wes Anderson dichiara che da ragazzo voleva diventare architetto, perciò per lui l’occasione offertagli da Prada per gli interni del caffè del loro museo ha l’opportunità per esserlo davvero. <Quando ho progettato questo bar il mio approccio è stato l’opposto rispetto a quello che faccio per i set dei miei film. Ho cercato di creare un luogo dove andare cinque volte alla settimana. Da ragazzo volevo diventare architetto, perciò questa per me è stata l’occasione perfetta. Il Bar Luce è stato pensato dal regista “per essere vissuto, con posti comodi dove sedersi, conversare, leggere, mangiare e bere”. Come osserva Anderson, “credo che questo caffè sarebbe non solo un ottimo set, ma anche un bellissimo posto per scrivere film. Ho cercato di dare forma a un luogo in cui mi piacerebbe trascorrere i miei pomeriggi non cinematografici”. >62

Conclusioni

Wes Anderson piaccia o non piaccia è comunque uno degli autori cinematografici più significativi dell’ultimo ventennio. La cosa che stupisce è che non abbia vinto molti premi, anche se è stato candidato molte volte. Ciò nonostante, è entrato già a far parte della storia del cinema. Ne è prova evidente il fatto che, quello che ormai viene riconosciuto come stile Andersoniano, venga riscontrato anche in altri nuovi autori a lui ispiratisi. Come esempio la pagina Instagram chiamata "Accidentally Wes Anderson" che è diventata molto famosa tanto da attirare l'attenzione del regista, che ne ha approvato i contenuti. Alla fine, ne è nato un libro intitolato “Wes Anderson Per Caso”, che spiega, racconta e pubblica foto nel pieno stile del regista. Wes Anderson ha scritto la prefazione in cui dice <Vecchi fari a strisce rosse e bianche, casinò in legno ai piedi del Monte Bianco, hotel dai colori pastello, stazioni ferroviarie attraversate da treni a vapore, binocoli a gettone sul molo di un lago: abbiamo imparato che l’arte imita la realtà, ma in ogni angolo del pianeta appaiono edifici che sembrano usciti quasi per caso da un film di Wes Anderson. Questo libro è una raccolta di storie e luoghi Andersoniani davvero esistenti e visitabili in tutta la loro simmetrica bellezza. Ora capisco cosa significa essere quasi per caso se stesssi. Grazie>63

È dunque uno stile riconoscibile a prima vista dove si capiscono facilmente le sue ossessioni. Partendo dai suoi attori feticcio, come ad esempio Bill Murray che appare in quasi ogni film, poi Owen Wilson, prima conosciuto come amico e poi trasformatosi in

62 Fondazione Prada, https://www.fondazioneprada.org/barluce/

63 Koval, Wally, Wes Anderson Per Caso, il Saggiatore editore, citt pag 10, 2021 attore e sceneggiatore e poi Tilda Swinton, Frances McDormand, Adrien Brody, Léa Seydoux, Edward Norton, Anjelica Huston e Willem Dafoe.

Come per gli attori anche l'ossessione del collezionismo non rimane soltanto nell’ambito del cinema ma anche dell’arte e di altri media. Per esempio, in collaborazione con sua moglie Juman Malouf, ha organizzato una mostra con più di trecento oggetti scelti nel deposito del museo Kunsthistorisches di Vienna intitolata “Spitzmaus Mummy in a Coffin and Other Treasures” tradotto come “La Mummia di Spitzmaus in un sarcofago e altri tesori”. Hanno scelto questi oggetti che dovrebbero rappresentare un museo immaginario, oggetti che non erano mai stati messi in mostra fino ad ora, come dichiara il curatore Jasper Sharp. Wes Anderson afferma <Io e Juman Malouf non possiamo prenderci il merito del concepimento e della creazione di una qualsiasi delle opere d’arte incluse in questa mostra. Eppure, nutriamo l’umile aspirazione che il modo non convenzionale in cui le abbiamo raggruppate e disposte possa in qualche modo influenzare, anche minimamente e banalmente, lo studio dell’arte e dell’antichità.

Soprattutto tra le nuove generazioni. Alcuni link sono più immediatamente evidenti di altri. Un contenitore in smeraldo del diciassettesimo secolo l’abbiamo collocato in uno spazio ristretto, di fronte al costume verde brillante di una messa in scena del 1978 di Hedda Gabler. L’abbiamo fatto per richiamare l’attenzione sulle somiglianze molecolari tra il cristallo esagonale e la seta Shantung.”>64 . Si può notare una suddivisione delle sale per colori, esasperando al massimo il verde il giallo il rosso e il marrone.

Immagine: Il famoso vaso di smeraldo dai tesori imperiali, il più grane smeraldo lavorato.

64Museo, https://www.amica.it/2018/11/07/wes-anderson-racconta-il-suo-museo/

Gli animali che usa nei suoi film spiccano anche nel museo, suddivisi con il colore giallo.

Tutto ci mostra quanto nonostante la sua formazione atipica, Anderson sia multidisciplinare, in quanto autore che non attinge soltanto al cinema.

Ogni suo film tratta di temi, stili, composizioni simili ma sempre con un approccio di visione innovativa, in un mondo in cui tutto è stato detto è difficile realizzarlo invece Wes Anderson è molto sofisticato a farlo.

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