Life&People Magazine Dicembre 2019

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Moda

ALESSANDRO ANGELOZZI COUTURE: LA MAGIA DI UN SOGNO IN UN ABITO DA SPOSA Le regole che accarezzano e tracciano lo stile della haute-

couture sposa portano la firma eccellente di Alessandro Angelozzi, appartengono a una storia infinita fatta di alchimie, discese vertiginose, salite faticose, vuoti e pieni sconfinati. Vestire la sposa per il giorno delle sue nozze è un atto di creatività assoluto. Nella creatività c’è creazione e attività, cosa assai chiara ad Alessandro Angelozzi, maestro non solo di stile ma anche di perfetta raffinatezza. Il giorno del matrimonio è un giorno speciale. Ogni sposa ha bisogno di organizzarlo al meglio, la scelta dell’abito occupa il posto principale prima ancora della location, della chiesa e degli invitati. Quel giorno lei deve essere assolutamente perfetta e Alessandro Angelozzi ben lo sa. Conosce ogni angolazione della variazione emotiva della sposa, ne assapora i cambiamenti, le vertiginose impennate, le salite effervescenti, le discese melanconiche, il bisogno di affidarsi a qualcuno che sappia far intravedere la giusta strada da percorrere, per non finire in un vortice di volgarità assoluta. Oggi è facile imbattersi nel volgare e nell’abbondanza priva di glamour, solo perché fa tendenza. Non sempre ciò che si osserva nel mondo Social è sinonimo di eleganza, tutt’altro e questo mondo così inafferrabile crea solo falsi miti. Alessandro Angelozzi non ama il web e il mondo dei Social anche se ne riconosce l’assoluta necessità in questo nostra società. Ci siamo incontrati a Roma, nel suo meraviglioso atelier in Piazza di Spagna. Un luogo, uno spazio che trasuda di buon gusto, raffinatezza, eleganza, desiderio di cogliere e raccontare il bello in ogni sua declinazione. Piazza di Spagna da sempre ha accolto atelier di prestigiosi stilisti, basta pensare alle innovative sorelle Fontana che hanno portato la haute-couture nella dolce vita. Alessandro ha lo sguardo profondo, già a primo impatto si coglie l’intensità e la ricchezza della sua presenza che non passa assolutamente indifferente. Lui è un Maestro non solo di stile ma anche di vita e si racconta con una fluidità avvolgente che emoziona per il calore e la partecipazione che mette in ogni sua parola, in ogni ricordo, in ogni aneddoto. È stato un incontro intenso come pochi ce ne sono in questo mondo esclusivamente Social, dove si perde il contatto oculare e fisico con l’altro. Sta ultimando la sua ultima collezione, la nuova collezione “in pentola”, le spose che fremono, per lui è un momento intenso, provante, ma ha trovato uno spazio per questa intervista dedicandosi totalmente. C’è entusiasmo nel suo modo di essere che si riaccende di tanto in tanto quando c’è l’interlocutrice giusta mentre perde d’intensità quando come dice lui: “Trovi qualche sposa che non capisce di che cosa stiamo parlando. Purtroppo, in Italia c’è tanta confusione. Abbiamo tante aziende che lavorano con prodotti d’importazione, che si pubblicizzano come aziende italiane e invece sono tutti abiti fatti in Cina o in paesi sottosviluppati a costi minimi. Le ragazze non riescono a capire,

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fortunatamente ce ne sono altre che apprezzano la qualità, il vero pizzo francese, il vero ricamo a mano, il vero tulle di seta. Allora quando tu hai l’interlocutrice giusta sei già appagato, noi facciamo solo Made in Italy, tutte le lavorazioni artigianali, utilizziamo le migliori sete, i migliori tulle di seta che ci sono in commercio. Il problema è quando trovi la persona che non ha un grande livello culturale, non ha un buon gusto estetico. In Italia siamo rimasti pochissimi a fare il Made in Italy, il resto è tutto cineseria”. Come ti spieghi questo cambiamento? Viviamo in un periodo storico dove la moda è molto massificata, i Social hanno massificato la moda. Qualche anno fa la moda era solo per pochi eletti e comunque la capivano, adesso c’è la globalizzazione del fashion per cui le persone non si rendono più conto di ciò che veramente è la haute-couture, la vera moda. Sai io vengo da una generazione diversa, a me piaceva il poco e buono. Piuttosto un solo golf di cachemire all’anno che lo tenevo benissimo piuttosto che una serie di golf in acrilico che non ho mai amato. Io non voglio indossare la plastica a me piacciono le cose naturali, pregiate. A quale donna femminile ti ispiri? Al di là di avere uno stereotipo di donna come Bianca Balti, oltre a essere una donna molto bella fuori è bella anche dentro. Molte volte la bellezza non è dovuta al fatto di semplici canoni estetici, piuttosto molte volte è data anche dai modi, dal modo di mettere una mano, di sedersi, di parlare, di guardare, di camminare. L’eleganza, la bellezza sono cose innate in una donna per cui non è la fisicità ma l’insieme di una serie di cose che si hanno e si esteriorizzano. Perché Bianca Balti? Bianca l’ho voluta anche quest’anno nella mia campagna pubblicitaria perché oltre a essere una donna molto bella, è una donna molto semplice, non si dà arie, non si pavoneggia come molte altre. È una donna che non ostenta magari alcune parti del suo corpo far fare colpo, è molto delicata e rispettosa, è una donna così, punto. Allora mi piace per questo. Lei è l’essenza della femminilità poco appariscente, non è né ostentatrice né provocante. Perché creare abiti da sposa e abiti da sera? Da bambino avevo un sogno, mi ricordo collezionavo le riviste di moda, ero incantato dalle sfilate di Valentino, allora la moda, la vera moda, andava tanto. C’erano tante case di alta moda all’epoca, a Roma specialmente. Mi ha sempre affascinato questo mondo, gli abiti lunghi, da passerella, le sfilate, il buon gusto e ho scelto questa tipologia di abito perché è il mio sogno nel cassetto di poter disegnare l’abito che ogni donna vorrebbe indossare, avere nel proprio armadio (nel caso dell’abito da sera), oppure l’abito da sposa sognato sin da piccola.


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