Margherita Hack: la donna delle stelle e del firmamento

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Rete del licei Scientifici della Campania

Liceo Scientifico "Ettore Majorana"

MARGHERITA HACK La donna delle stelle e del firmamento


Rete dei Licei Scientifici della Campania

Margherita Hack: la donna delle stelle e del firmamento a.s. 2016-2017

Liceo Scientifico “Ettore Majorana� Dirigente scolastico: prof. Giovanni Battista Abbate


Indice generale La Biografia L’infanzia e l’adolescenza

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L’Università

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I primi lavori

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Trieste e gli ultimi anni

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Prodotti multimediali   

Personalità e opere La personalità

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Le opere principali

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Attività politica

Una Stella a Sessa Aurunca 11

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Linea del tempo La vita di Margherita Hack Le principali attività scientifiche

Prodotti multimediali  

Mrgherita Hack e la religione Le opere

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Dicono di lei Margherita Hack dall’Oxford

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Academic Journals Dicono di lei

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Laboratorio di scrittura creativa Dialogo immaginario

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Indice


La biografia

La Biografia L’infanzia e l’adolescenza Margherita Hack visse in un secolo straordinario e tragico, segnato da due guerre mondiali e caratterizzato da importanti scoperte nell’ambito scientifico, che resero gli uomini “apprendisti stregoni” in grado di fare un gran bene a tutti i viventi o addirittura di distruggere il pianeta. Nacque a Firenze il 12 giugno del 1922, in via Caselli, poco distante da Campo Marte. Sua madre, Maria Luisa Pogges, diplomatasi all’Accademia di Belle Arti, lavorò come miniaturista presso la Galleria degli Uffizi. Suo padre, Roberto Hack, non aveva potuto studiare come la moglie, ma si era fatto una buona cultura leggendo svariati libri di medicina, scienza e filosofia orientale. Egli fu licenziato quando Margherita aveva quasi cinque anni e, non avendo un lavoro fisso, si ritrovò ad essere il primo compagno di giochi della bambina. Maria Luisa e Roberto praticavano inizialmente due religioni differenti, infatti lei era cattolica e lui protestante, tuttavia entrambi erano insoddisfatti delle rispettive religioni, così decisero di aderire alla Società Teosofica, una filosofia che pratica il rispetto per tutti gli esseri viventi. I due non imposero mai a Margherita un credo religioso, ma le insegnarono la tolleranza, il rispetto per ogni essere vivente e quindi il vegetarianesimo. Margherita andava volentieri a scuola, tuttavia, a causa di numerose malattie tra cui il morbillo, la varicella e la rosolia, affrontò gli studi elementari da privatista, dando ogni anno esami con la massima tranquillità. Dopo la scuola elementare si iscrisse al “Galileo”, forse il più vecchio e famoso Ginnasio di Firenze. Nell’estate del 1933 si recava tutte le mattine, accompagnata dal padre, al giardino pubblico di Bobolino, dove incontrò Aldo De Rosa, un adolescente poco più grande di lei, con cui instaurò un grande rapporto di amicizia. I due ragazzi si persero di vista a causa del trasferimento del giovane in un’altra città, ma si ritrovarono per caso all’università e decisero di sposarsi nel 1944. Margherita Hack non si era mai resa conto che gli ebrei erano vittima di pregiudizi in Italia, ma nel 1938 questo le fu molto evidente, infatti ella aveva insegnanti e compagni ebrei che furono cacciati dalla scuola. Questo la portò a diventare antifascista, non per amore di un regime democratico che non aveva mai conosciuto, ma per un senso di giustizia, di rispetto della persona. 1


Margherita Hack Il 10 giugno del 1940, l’Italia entrò in guerra. Quando Margherita apprese la notizia, si trovava in piazza Duomo e, come segno di ribellione, tolse la bandiera tricolore dalla sua bicicletta. Durante la giovinezza Margherita Hack fu un’eccellente atleta, difatti l’impegno sportivo l’appassionava molto più dello studio; amava andare in bici e giocare a pallacanestro, ma eccelse nel salto in alto, disciplina che le fece vincere i Littoriali nazionali. Iniziò ad allenarsi in questo sport un po’ per caso, poiché, durante i Giochi della gioventù a Roma, venne a mancare lo studente che avrebbe dovuto fare il getto del peso, così l’insegnante di ginnastica chiese a Margherita di sostituirlo. A Roma andò male, ma da allora, essendole stato consigliato di dedicarsi ad un’altra disciplina, decise di allenarsi con impegno e caparbietà.

L’università Dopo la fine del liceo, Margherita Hack dovette scegliere la facoltà da frequentare all’università. I suoi genitori erano convinti che, poiché a lei piaceva scrivere, si sarebbe iscritta a Lettere cosa che, passivamente, fece. La prima lezione, però, fu talmente noiosa da indurre Margherita a cambiare facoltà e ad iscriversi a Fisica, dove si era iscritta una sua cara amica, Tina Schwaner. Le lezioni suscitavano il suo interesse: aveva dunque fatto la scelta giusta. Sempre per caso scelse di dedicarsi all’astrofisica. Arrivato nel 1944 il momento di scrivere la tesi, Margherita sperava di dover trattare un argomento di elettronica, che avrebbe potuto approfondire nei laboratori dell’istituto, tuttavia il direttore le assegnò un argomento di elettrostatica, di interesse più storico. La donna si sentì scoraggiata e vide nell’astronomia l’unica alternativa ad una tesi che l’avrebbe obbligata ad un lavoro da fare in biblioteca. Diretta dal prof. Fracastoro, scrisse una tesi sulle cefeidi, una classe di stelle variabili. Presso l’Osservatorio astronomico di Arcetri iniziò dunque ad occuparsi di spettroscopia stellare, tuttavia la stesura della tesi coincise con gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, che la costrinse a rallentare il ritmo della ricerca e della compilazione della tesi, in quanto il telescopio di cui aveva bisogno non era in funzione. L’Università riaprì nel 1945 e Margherita Hack poté finalmente laurearsi. 2


La biografia

I primi lavori La donna iniziò a lavorare, come assistente, presso l’Osservatorio di Arcetri e, come insegnante, presso l'Istituto di Ottica dell'Università di Firenze. Nel 1947 si trasferì a Milano con il marito, perché aveva ottenuto un impiego presso la Ducati, industria milanese che si occupava di ottica e cercava di lanciare sul mercato “Sogno”, una formidabile macchina fotografica. I due dopo un anno decisero di ritornare a Firenze. Nel 1948 Margherita divenne assistente del prof. Fracastoro e iniziò ad intraprendere il primo studio autonomo su una stella molto brillante: Z Tauri. La stella era di tipo spettrale B3, ovvero aveva una temperatura superficiale di circa 20.000 K. La Hack ottenne dei risultati interessanti, che spinsero anche altri scienziati ad occuparsene. Nel 1954 si trasferì all’Osservatorio di Merate, una succursale dell’Osservatorio di Brera, dove rimase fino al 1963. In questi anni tenne corsi di astrofisica e di radioastronomia presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Milano. Iniziò a collaborare, in qualità di ricercatore, con università straniere tra cui: l'Università di Berkeley (California), l'Institute for Advanced Study di Princeton (New Jersey), l'Institut d'Astrophysique di Parigi (Francia), gli Osservatori di Utrecht e Groningen (Olanda) e l'Università di Città del Messico.

Trieste e gli ultimi anni Nel 1964 Margherita Hack si trasferì a Trieste, dove, presso l’istituto di Fisica teorica dell’Università, ottenne la cattedra di Astronomia, divenendo Professoressa ordinaria. Quando l’astronoma ottenne l’incarico di Direttore, l’Osservatorio di Trieste era solo un piccolo istituto “di provincia”, ma, sotto la sua direzione, si trasformò in una moderna struttura di ricerca, riconosciuta a livello internazionale. Confluirono a Trieste giovani da tutto il mondo e, con le loro idee, la trasformarono in una vera e propria città della scienza. Nel 1967 fu iniziata anche la costruzione della nuova sede, con strumentazione adeguata, sul Carso triestino, dove, grazie al cielo limpido, le osservazioni non venivano disturbate. 3


Margherita Hack Margherita Hack lottò sempre contro la burocrazia e cercò di trovare il tempo per dedicarsi alla ricerca. Nel 1987 lasciò definitivamente la direzione dell’Osservatorio. Si impegnò nella divulgazione scientifica, scrivendo numerosi libri, collaborando a delle riviste come L’Astronomia e Le Stelle e partecipando a conferenze e programmi televisivi. Margherita Hack è venuta a mancare il 29 giugno 2013 a Trieste, dopo essere stata ricoverata per una settimana in ospedale. Essendo atea, venne sepolta nel cimitero di Trieste, senza alcun rito religioso, con una cerimonia privata.

Linea del tempo interattiva

La Vita – Presentazione Prezi

L’attività scientifica di Margherita Hack – Presentazione Powtoon

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La personalità e le opere

La personalità Margherita Hack, conosciuta anche per la sua inconfondibile parlata fiorentina, l’umiltà, l’onestà intellettuale, gli ardimenti, i giudizi a volte taglienti ma mai veramente cattivi, è sempre stata accesa anche da una passione civile e politica che l’ha indotta anche alla candidatura. Ha sempre posseduto la dote dell’accattivazione verbale sulla platea degli uditori, grazie alla sua personalità straordinaria. Forse il segreto di questa personalità così avvincente, travolgente, si radica anche nel racconto della sua infanzia. La caratteristica che spicca inevitabilmente è la sua originalità e la capacità di andare controcorrente; infatti il papà (perduto il lavoro per cause politiche sotto il fascismo) stava in casa a fare i mestieri o la accompagnava in lunghe passeggiate nel verde a riconoscere le piante; la mamma, invece, diplomata all’Accademia, si ingegnava a vendere riproduzioni agli Uffizi. Entrambi i genitori (lei cattolica, lui protestante) si erano allontanati dalle rispettive confessioni per seguire gli insegnamenti della teosofia, allora in voga. Da qui anche il loro vegetarianesimo, trasmesso alla figliola. Conduce una vita “da maschiaccio” sempre raminga all’aria aperta, come usava un tempo, alternando pallone e bicicletta, e poi l’atletica leggera (salto in alto e in lungo) che la porta alle vette dei campionati nazionali. La Hack è stata una personalità a tutto tondo, una donna carismatica che ha avuto successo nella vita e nella carriera proprio per il suo coraggio di prendere posizioni anche scomode, ma sempre coerenti con gli ideali che l’hanno elevata tra le più famose astrofisiche del mondo. 5


Margherita Hack Così era la stella di Margherità Hack, libera, irriverente e anticonformista, a una lunghezza d’onda decisamente diversa rispetto al paese in cui si è trovata a vivere. Quella stella si è spenta senza troppi clamori il 29 giugno 2013, ma brilla ancora nelle nostre menti e nei nostri studi.

Margherita Hack e la religione – Presentazione Prezi

Le opere L'astrofisica più amata d'Italia era abituata a guardare lontano: per più della metà dei suoi 91 anni, ci ha raccontato che cosa muova le stelle, le galassie e i pianeti. Aveva il dono di saper spiegare l'universo anche ai bambini, con la semplicità del narrare che appartiene ai grandi divulgatori e con quella salda fiducia nella scienza di chi è convinto che la ragione possa spiegare gli enigmi e i misteri del passato e del presente.

Margherita Hack tratta qui un tema di grandissima attualità accompagnandolo con esperienze personali e citazioni di grandi vegetariani della storia, della letteratura e dell'arte, da Plutarco ad Einstein, così come lo stesso Leonardo da Vinci. L'autrice, vegetariana dalla nascita, spiega perché uccidere gli animali per nutrirsi non è solo una barbarie ma un danno irreversibile per la salute e l'ambiente.

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La personalità e le opere

Continuamente mi sento chiedere: "Come le è venuta la passione dell'astronomia? L'ha avuta fin da piccola?”. Con queste domande si avvia l’autobiografia di Margherita Hack. Questo scritto è anche un emozionante viaggio nell'universo, attraverso le ricerche dell'autrice e le principali scoperte dell'astrofisica degli ultimi decenni; è la testimonianza di una partecipazione civile alle vicende della società italiana, e una difesa, tenace e appassionata, del metodo scientifico contro le tante forme di superstizione e irrazionalismo che fioriscono verso la fine del millennio.

In questo libro, scritto nei suoi ultimi anni, la astrofisica ripercorre con un’ironia garbata la sua vita al ritmo di dolci o sfrenate pedalate. Ci racconta come sia passata dal triciclo alla bici da corsa. In mezzo ci sono le salite fiorentine; l’università; il secondo conflitto mondiale e il rifiuto di aderire al fascismo; l’amore per Aldo che, prima di diventare suo marito, fu grande amico d’infanzia e di giochi al Bobolino; la passione per il ciclismo e l’atletica; la carriera; l’affetto per gli animali; i viaggi all’estero; Trieste e le gite a due ruote a respirare libera nella natura, o le piacevoli nuotate a Barcola. Negli ultimi capitoli, quasi una pedalata civile, ci descrive l’impegno culturale e politico, l’attenzione verso l’ambiente e le considerazioni sull’energia nucleare. Infine, ci racconta l’ultimo periodo della sua vita, lontana dalla bicicletta, ormai appesa al chiodo, ma ancora ricca di sogni e ideali.

Non solo siamo fra gli ultimi in Europa nelle materie scientifiche, ma quando riusciamo a formare un vero genio in genere gli mettiamo in mano una valigia e lo mandiamo a far del bene all’estero. Perché in Italia la ricerca proprio non vuole funzionare? Margherita Hack dedica questo libro all’analisi delle condizioni di una ricerca che non ha più né Stato né Chiesa su cui contare. Passa al vaglio le riforme che si sono succedute sotto quattro governi, denuncia gli errori ricorrenti e le eccessive incongruenze, mette in luce gli esempi positivi incontrati nel corso della sua carriera e infine propone qualche idea per evitare che i troppi medici al capezzale dell’università malata finiscano per ammazzarla. 7


Margherita Hack

Novant’anni vissuti straordinariamente: sono quelli che Margherita Hack ripercorre insieme a Federico Taddia nel libro-intervista “Nove vite come i gatti”. Non una convenzionale autobiografia, ma una raccolta di memorie e ricordi condotta sul filo dell’ironia per tracciare il bilancio di un’esistenza “laica e ribelle”, in cui la passione per la conoscenza e la ricerca si accompagna senza soluzione di continuità all’impegno civile e a un’incrollabile vitalità sia fisica che intellettuale.

Una scienziata atea che ha appena compiuto novant'anni e un prete di frontiera sempre pronto a lottare dalla parte dei più deboli si interrogano sui valori fondamentali che orientano l'azione umana e sui temi del vivere quotidiano: il senso della fede oggi, l'etica, il significato del progresso, il futuro dei giovani, le forme dell'amore, il potere della Chiesa, la vita e la morte… Il pensiero ironico e limpido di Margherita Hack a tratti si scontra e a tratti si amalgama con il punto di vista audace e coerente di Pierluigi Di Piazza, dando vita a un libro agile e profondo, che regala nuovi orizzonti e aiuta a pensare.

La scienza cerca di scoprire quali siano le leggi che regolano l'Universo, il nostro pianeta, il nostro corpo, mediante osservazioni ed esperimenti. La conoscenza scientifica rende liberi, ci sottrae a paure irrazionali, a quel terrore che i nostri antenati provavano davanti a fenomeni naturali inusuali, quali: l'apparizione di una cometa, un'eclisse di Luna o peggio ancora di Sole. La curiosità che caratterizza il genere umano l'ha portato, attraverso secoli di osservazioni, a decifrare pian piano il libro dell'universo, la "cupola stellata" a cui accenna il titolo di questo libro. La Hack affronta poi i rapporti, a volte burrascosi, tra scienza e religione, rivendicando con coerenza la possibilità e l'urgenza di un'etica laica.

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La personalità e le opere

Una studentessa curiosa con la passione delle stelle, una celebre astronoma, una settimana di vacanza: il libro è nato così, dalle domande di Eda e dalle spiegazioni di Margherita Hack che, partendo dalle esperienze più comuni, accompagna la sua giovane allieva in un facile percorso alla scoperta delle leggi che governano l'Universo. Una scorribanda nei vasti campi della fisica e della cosmologia, dove si incontrano i personaggi più interessanti della storia delle scienze, da Avogadro a Einstein a Planck, e si affrontano gli enigmi ai quali la ricerca non ha ancora dato risposta.

A tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro paese, Margherita Hack lascia, con questa ultima opera, un testamento - più pratico che spirituale - ricco di preziose osservazioni e consigli per questa Italia sofferente, vacillante e inconcludente, ma - ad ogni modo - un'Italia per cui vale la pena esporsi. Le pagine, terminate pochi giorni prima di andarsene, sono la sua espressione verso ciò che Margherita Hack ha sempre sentito, sofferto, combattuto: la Costituzione, l'ambiente, la cultura…

La opere di Margherita Hack – Presentazione Prezi

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Margherita Hack

Attività politica Margherita Hack era nota per i suoi interessi e interventi in campo sociale e politico. Atea convinta, riteneva che l’etica non derivasse dalla religione bensì da “PRINCIPI DI COSCIENZA” che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà. Sulla base di questi principi fu sempre vicina ai deboli e ai sofferenti. La sua attività politica iniziò nel 2005, anno in cui Margherita Hack si candidò alle elezioni regionali in Lombardia schierata dalla parte del PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI, ottenendo 5634 voti nella città di Milano. Dopo la sua elezione decise di cedere il seggio a Bebo Storti. In seguito si schierò più volte nelle elezioni politiche del 2006, ma per dedicarsi all’astronomia decise di rinunciare ai seggi. Nel novembre 2009, in una lettera aperta alla rivista “MICROMEGA”, criticò il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per i procedimenti giudiziari in cui era coinvolto e il suo presunto tentativo di eluderli. Durante le elezioni regionali del 2010 si presentò tra le file della Federazione della Sinistra e risultò eletta nel Lazio nella Circoscrizione di Roma, con oltre 7000 preferenze. Nella prima seduta del Consiglio si dimise per lasciare il seggio agli altri candidati della lista. Il 12 novembre 2011 prese la tessera del partito politico ‘Democrazia Atea’, con cui si candidò alle elezioni politiche del 2013 come capolista alla Camera nella circoscrizione Veneto 2. Nell’ottobre 2012 dichiarò di appoggiare Nichi Vendola alle elezioni primarie del centrosinistra mentre al ballottaggio, una volta rimasti solo Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, si espresse in favore di quest’ultimo. Ad aprile 2013 entrò a far parte del comitato “Emma Bonino presidente” insieme a nomi illustri italiani quali Renzo Arbore, Toni Garrani, Anna Fendi, Alessandro Pace, Stefano Disegni al fine di promuovere la candidatura di Emma Bonino come Presidente della Repubblica Italiana. 10


Margherita Hack a Sessa Aurunca

Una Stella a Sessa Aurunca L’astrofisica Margherita Hack a Sessa Aurunca! Gioia e onore per l’Associazione Astrofili Aurunca (A.A.A.) che, nata a Sessa Aurunca formalmente il 19 Aprile 1997, ha organizzato il XXXI Congresso Nazionale Unione Astrofili Italiani (UAI) che si è tenuto dall’11 al 13 settembre 1998, presso la “Sala del trono” del Castello Ducale di Sessa Aurunca. Ospite d’eccezione: l’astrofisica Margherita Hack. Dopo aver ricevuto il premio “Giovanni Battista LACCHINI” da parte dell’UAI, la professoressa ha presieduto, tra l’entusiasmo generale, una conferenza pubblica sul tema “I progressi dell’astrofisica negli ultimi 50 anni”, durante la quale ha esposto in modo chiaro e comprensibile a tutti i presenti i risultati degli studi propri e di quelli dei colleghi, conseguiti in tanti anni di ricerca nel campo dell’astrofisica e dell’astronomia in genere. Innumerevoli le domande del folto pubblico presente, composto non soltanto dagli astrofili partecipanti al congresso, e provenienti da ogni zona d’Italia, ma anche da tanti curiosi e concittadini sessani, ai quali la professoressa Hack ha risposto in maniera esaustiva e con la sua consueta affabilità. Al termine della serata la Prof.ssa ha partecipato alla cena sociale in suo onore organizzata dai soci dell’A.A.A. al ristorante del Park Hotel di Baia Domitia. Cinque anni dopo, nel settembre del 2003, l’A.A.A. ha realizzato l’Osservatorio Astronomico, sito nell’agriturismo Cerimunni, a Ponte di Sessa Aurunca, e, dopo aver chiesto l’autorizzazione alla professoressa Hack, lo ha intitolato proprio alla grande astrofisica: la lettera a sua firma con la quale ringraziava e consentiva l’intitolazione è tuttora conservata nell’archivio dell’associazione, in ricordo di una Stella che ha reso onore all’Astronomia italiana nel mondo e che Sessa Aurunca, grazie all’Associazione Astrofili, ha avuto l’onore di ospitare. 11


Margherita Hack

Margherita Hack dall’Oxford Academic Journals TRADUZIONE Prof. Margherita Hack, an Italian astrophysicist whose research provided remarkable contributions in the field of stellar variability and stellar atmospheres, died in Trieste on 29 June at the age of 91. Margherita Hack was born on 12 June 1922 in Florence, where she enrolled at the local university as a student of literature. After one class, she switched to physics. She graduated in 1945, having worked on her thesis on variable stars under the bombs of the second world war. Her marriage to Aldo De Rosa in 1944 was “the first and the last time” she was in a church. By the early 1950s she was staff researcher at the Astronomical Observatory of Arcetri in Florence. In 1954 she moved to the Astronomical Observatory of Brera in Milan and in 1964 she obtained a full professorship in Trieste, where she remained. From 1964 to 1987 she was director of the Astronomical Observatory of Trieste, the first woman to hold such a position in Italy, and director of the Department of Astronomy of the local university. She transformed the local Astronomical Observatory from a small and anonymous institute into a modern research centre, with an international breadth and involved in major research enterprises. This radical transformation was made possible by the unique combination of management skills, scientific vision and strong character, all coexisting in her unique personality. Margherita Hack's scientific interests and research activity covered a broad range of

Prof. Margherita Hack, un'astrofisica italiana la cui ricerca ha fornito un notevole contributo nel campo della variabilità stellare e delle atmosfere stellari, è morta a Trieste il 29 giugno all'età di 91 anni. Margherita nacque il 12 giugno 1992 a Firenze, dove lei si iscrisse all'università locale come studentessa di letteratura. Dopo un anno, si trasferì alla facoltà di fisica. Si laureò nel 1945 dopo aver lavorato sulla sua tesi sulle variazioni delle stelle sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il suo matrimonio con Aldo De Rosa nel 1944 fu "la prima e ultima volta" in cui è entrata in una chiesa. Dai primi anni del 1950 lei fu ricercatrice all'osservatorio astronomico di Arcetri in Firenze. Nel 1954 si trasferì all'osservatorio astronomico di Brema a Milano E nel 1964 ottenne una cattedra in Trieste dove vi rimase. Dal 1964 al 1987 fu direttrice dell'osservatorio astronomico di Trieste, prima donna in Italia ad ottenere una posizione così importante, e direttrice del Dipartimento di astronomia dell'università locale. Trasformò il locale osservatorio astronomico da un piccolo e anonimo istituto in un moderno centro di ricerca. Questa radicale trasformazione fu possibile grazie alle sue capacità di menagement, alla visione scientifica e al forte carattere. Il suo principale campo di competenza riguardava l'osservazione e l'interpretazione delle caratteristiche delle stelle allo spettroscopio. Le sue ricerche in questo campo in clou sei Rho lo studio della composizione chimica delle stelle, 12


Dicono di lei subjects. Her main field of expertise concerned the observation and interpretation of the spectroscopic characteristics of stars. Her research in this field involved the study of the chemical composition of stars, and of their surface temperature and gravity. The book Stellar Spectroscopy, published in 1969 and co-authored with Otto Struve, is a classical reference textbook for the studies of stellar atmospheres. Prof. Hack was among the first Italian astronomers to understand clearly that space telescopes represented the future of astronomical and cosmological research. During the 1970s she worked on the UV data from the Copernicus satellite, with the purpose of studying the energetic phenomena that take place in the external part of the stellar atmosphere and cause mass losses that need to be accounted for in the theoretical models of stellar evolution. Her first research article based on data from Copernicus was published in Nature in 1974. Her continuous push towards planning and building new instrumentation led her, with other researchers of the Astronomical Observatory of Trieste, to have a prominent role in the 1980s in the definition and scientific exploitation of the International Ultraviolet Explorer satellite mission.

della loro temperatura superficiale e la loro gravità. Il libro "Stellar Spectroscopy", pubblicato nel 1969 e scritto con Otto Streve, è un classico a cui fare riferimento per gli studi sulle atmosfere stellari. La professoressa Hack fu tra i primi astronomi italiani a capire chiaramente che i telescopi spaziali rappresentavano il futuro della ricerca astronomica e cosmologica. Durante gli anni ’70 lavorò sui dati relativi ai raggi UV dal satellite Copernicus, con lo scopo di studiare i fenomeni energetici che avvengono nella parte esterna dell’atmosfera stellare e provocano perdite di massa che devono essere contabilizzate nei modelli teorici dell’evoluzione stellare. Il suo primo articolo di ricerca basato sui dati di Copernico fu pubblicato in “Natura” nel 1994. La sua ricerca verso la pianificazione e la costruzione d nuovi strumenti la condussero, con altri ricercatori dell’Osservatorio Astronomico di Trieste, ad avere un ruolo preminente negli anni ’80 nella definizione e nello sfruttamento scientifico della missione satellitare International Ultraviolet Explorer.

Sensibilizzazione e politica Outreach and politics After her retirement she progressively slowed down her direct involvement in hands-on research activity, but steadily increased her activity in education, outreach and politics. She was very active in defending and promoting civil rights and secularism in Italian society. She was the best-known spokesperson of the Italian Union of Rationalist Atheists and Agnostics. 13

Successivamente rallentò progressivamente il suo diretto coinvolgimento sull’attività di ricerca ma aumentò la sua attività in materia di istruzione, sensibilizzazione e politica. Fu molto attiva nella difesa dei diritti civili nella società italiana. Fu la portavoce più nota dell’Unione Italiana degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Nel corso degli ultimi venti anni ha pubblicato


Margherita Hack Over the past 20 years she published an impressive number of books in popular astronomy, in which she explains the most recent discoveries in astrophysics and cosmology in plain language, with the purpose of educating new generations in scientific culture. She was a popular commentator in the Italian media about discoveries in astronomy and physics. Despite these many activities she always followed research activities at the Astronomical Observatory of Trieste, where she had an office until three years ago. It was only because of the deterioration of her health that her visits to the observatory became more sporadic. Nevertheless, she was always eager to be updated on the successes and on the problems of the institute, often related to the paucity of financial support for research. And it was precisely the indifference of a political class towards properly supporting research that infuriated Prof. Hack, with a vehemence worthy of a young person who is eager to contribute to create a better world. Overall, her civic and political passion was no more than the translation into daily practice of her deeply rooted belief that man is the architect of his destiny, and that science and knowledge are nothing but the instruments with which mankind takes possession of its own destiny. Among her numerous awards Margherita Hack was an Honorary Fellow of the RAS, member of the Italian Accademia dei Lincei, Gold Medal of the Italian Order of Merit for Culture and Art, Honorary Professor of the University of Trieste, Meritorious Citizen of Trieste, and Honorary Citizen of several other Italian cities. On her 90th birthday on 12 June 2012, she received from President Giorgio Napolitano the title of Dama di Gran Croce, the highest honour of the Italian Republic.

un impressionante numero di libri di astronomia “popolare”, nei quali spiega le più recenti scoperte in astrofisica e cosmologia in un linguaggio semplice, con lo scopo di educare le nuove generazioni nella cultura scientifica. Fu infatti una presenza popolare nei media italiani per quanto riguarda la divulgazione di argomenti si astronomia e fisica. Nonostante queste numerose attiva seguì sempre attività di ricerca all'osservatorio astronomico di Trieste, dove ebbe un ufficio fino a tre anni prima di morire. Fu soltanto a causa della sua salute che le sue visite all'osservatorio diventarono sporadiche. Tuttavia voleva essere sempre aggiornata sui successi e sui problemi dell'istituto, spesso relativi alla scarsezza dei fondi per la ricerca. E fu precisamente l'indifferenza della classe politica verso la ricerca che infuriò la prof. Complessivamente la sua passione civile e politica non era altro che la traduzione in pratica quotidiana della sua convinzione profondamente radicata che l'uomo è artefice del proprio destino e la scienza e la conoscenza non sono nulla ma gli strumenti con cui si appropria del proprio destino. Tra i suoi numerosi riconoscimenti Margherita Hack fu un onorario del RAS, membro dell'Accademia italiana dei Lincei, medaglia d'oro dell'ordine italiano per merito in cultura ed arte, onoraria professoressa dell'Università di Trieste, cittadino di Trieste, e cittadino onorario di altre città italiane. Nel suo novantesimo compleanno il 12 giugno 2012, ricevette dal presidente Giorgio Napolitano il titolo di dama di gran croce, la più alta onorificenza della repubblica italiana.

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Dicono di lei

Dicono di lei “Ricordo la Hack come una mente libera e originale, senza schemi predefiniti, intelligente e in grado di dare risposte precise e pertinenti. Era curiosa di tutto, anche delle cose più lontane dai suoi studi e dalle sue ricerche. Il suo era un pensiero capace di ampie visioni, dove dubbi e certezze riuscivano a coesistere insieme. Il suo spirito libero si è espresso in battute brillanti e in analisi di grande profondità e spessore professionale”. Vittorio Sgarbi “Ho tanti ricordi su Margherita Hack. Noi scienziati abbiamo una grande responsabilità quando facciamo delle scoperte scientifiche: la responsabilità di privilegiare le invenzioni tecnologiche non pericolose per la vita e rispettose dei valori su cui si fonda una società libera, democratica e civile. La Hack è un esempio di onestà intellettuale e di forte impegno per la più civile delle battaglie culturali: scienza senza segreti né frontiere.” Antonino Zichichi “La Hack è stata una persona solare, che ha dedicato la sua vita alla Scienza, e al rispetto dei valori da essa trasmessi. È stata un'ottima scienziata, che ha svolto un'attività esemplare di ricerca e di divulgazione, contribuendo a far conoscere come la scienza può servire alla vita. Ha sempre agito in maniera limpida, semplice, sincera, spontanea. Si è sempre prodigata per il bene comune, per il bene dell'Umanità con un animo schietto e autentico.” Francesco Alberoni “È stata una personalità di grande rilievo del mondo della cultura scientifica, che con i suoi studi e il suo impegno di docente ha costantemente servito e onorato l'Italia anche in campo internazionale. Ha rappresentato nello stesso tempo un forte esempio di passione civile, lasciando una nobile impronta nel dibattito pubblico e nel dialogo con i cittadini.” Giorgio Napolitano “È l'icona del pensiero libero e dell'anticonformismo.” Umberto Veronesi “La Hack ha potuto sfondare nel mondo dei media soprattutto per le sue prese di posizione politiche, che ne hanno fatto un unicum, insieme ad Odifreddi, nel mondo così riservato e solitamente scrupoloso degli scienziati.” Francesco Agnoli “Una scienziata di alto livello, una militante di sinistra mai ipocrita ma sempre appassionata, una donna straordinaria. L'Italia perde una delle sue figure più prestigiose.” Nichi Vendola 15


Margherita Hack

Laboratorio di scrittura creativa Dialogo immaginario Personaggi Ipazia D' Alessandria: matematica, astronoma e filosofa della Grecia classica. Margherita Hack: astrofisica e divulgatrice scientifica italiana. Samantha Cristoforetti: aviatrice, ingegnere, astronauta militare italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea. Amelia: ricercatrice scientifica (personaggio d'immaginazione "proveniente dal futuro" ) che ha scoperto l' antibiotico contro gli streptococchi del Gruppo A, i principali responsabili della fascite necrotizzante, malattia infettiva rara.

Amelia, la giovane scienziata decide di intraprendere un viaggio astrale per incontrare i suoi modelli di formazione. La sua anima raggiunge una dimensione atemporale e... Ipazia: Sei tu, dunque, Amelia, la promettente scienziata del momento? Ah, non immagini l' invidia che nutro per te. Mi hanno allontanato dai miei adorati alunni, dalla mia scuola, tenendomi relegata in casa. Come vorrei poter tornare nella mia scuola, dai miei allievi! Mi hanno impedito di insegnare, perché minacciavo il loro Dio. Ma che Dio è un Dio che ha paura delle parole, dei libri? Dio, se c' è, può essere solo amore, non paura. Amelia: Sei davvero chi credo che tu sia? Sei Ipazia di Alessandria?

Ipazia: Io sono colei che mi ha reso mio padre. Ripeteva sempre che mi astraevo tra i miei pensieri, dimenticando le cose importanti. Aveva ragione! Ma potevo io fuggire la logica? Essa mi seguiva ovunque. Aveva ragione lui, " lo studio prima di tutto". Amelia: Tu sei la mia maestra e la mia guida. A te devo la passione per lo studio e la ricerca e, quindi, i miei meriti.

Ipazia: Non dire sciocchezze, mia cara. Conosco i tuoi meriti. Nulla so circa i famigerati streptococchi del Gruppo A, da te finalmente debellati. Mi rende felice esserti da modello, ma il mio intersesse è rivolto alle stelle, non ai batteri. 16


Laboratorio di scrittura creativa Margherita: Eppure, cara Ipazia, sei tu ad aver determinato l' evoluzione delle scienze: io parlo dell' evoluzione della forma mentis. Tu, per noi donne, sei stata un faro. La tua forza d' animo, il tuo coraggio sono stati uno stimolo, se non una spinta per noi altre. Ipazia: Amelia, mia cara, chi è costei? Sarà un’altra “batteriologa”?

Amelia. Ebbene no, lei è una tua collega.

Margherita: Esattamente, modestia a parte, sono una delle più acclamate astronome del mio tempo. Nutro particolare stima nei tuoi confronti, Ipazia d’Alessandria; anch’io ho vissuto in una “selva selvaggia”, in un mondo di uomini incapaci di apprezzare il genio del gentil sesso. Ipazia: A distanza di migliaia di anni esistono ancora queste indecenze? Bando alla chiacchiere, ho un dubbio ormai da due millenni; spero tu possa risolverlo. Al mio tempo osservavo il cielo di notte e notavo delle mutazioni luminose rimaste a me ignote. Sai darmi la risposta a questo quesito di cui mi preme tanto sapere l’esito? Margherita: Ancora una volta ti rispondo con poca umiltà. Sono stata proprio io a scoprire questi piccoli astri che sono capaci di raggiungere il massimo splendore in soli 50 giorni per poi esaurirsi e sono tuttora utilizzati come strumenti di misurazione per la distanza tra galassie: io li ho chiamati “cefeidi”. Sono riuscita a colpirti? Samantha: Le tue scoperte mi hanno senza dubbio colpito, tanto da indurmi a intraprendere una carriera "extraterrestre".

Amelia: Eppure, durante i tuoi viaggi, hai sempre portato con te un pezzetto di Terra.

Samantha: Sì, in effetti sono stata l' unica a sorseggiare un espresso nello spazio.

Amelia: E che mi dici del " tuo" asteroide?

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Margherita Hack

Samantha: Beh, ho ricevuto un grande onore. Mi spiace tu non possa provare lo stesso. A quanto pare il tuo antibiotico non porta il tuo nome.

Amelia: "In fondo cos' è un nome?" E poi non mi preoccupo di queste inezie, aspiro ad altro io.

Samantha: Ebbene, fossi in te non spererei troppo nel Nobel. Nessuno si preoccupa dei tuoi batteri, tanto rari quanto i tuoi momenti di lucidità.

Ipazia: Queste sono le scienziate di oggi?

Margherita: Non oserai paragonarmi alle presenti!

Dopo un' accanita discussione, le tre spiegano a Ipazia il motivo della disputa. Samantha: ...E così hanno deciso di intitolarmi un asteroide.

Margherita: È vero, Samantha ha raggiunto un record straordinario "pur essendo donna": è stata nello spazio più di qualsiasi altro astronauta maschio.

Ipazia: Non sembrano tanto "maschi- Alpha" come declamano.

Amelia: Io ho apprezzato soprattutto le foto sui social. Il loro contributo scientifico, infatti, è sconcertante.

Margherita: In effetti anche quelle hanno fatto strage di "like". 18


Laboratorio di scrittura creativa

Samantha: Adesso non esageriamo con i complimenti; ci troviamo dinanzi a colei che per prima ha predetto la forma ellittica dell' orbita terrestre.

Ipazia: Ebbene sì, diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Margherita: E a Cristo quel che è di Cristo.

Una bambina richiama Amelia alla realtà. Mamma, mamma, ci sei tu in TV!

Dialogo web 3.0 – Presentazione Toondoo

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Ebook realizzato dalle classi III B, III C, IV C, IV D

Coordinatore e impaginatore grafico Andrea Cresci III B


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