Opening 2015

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OPENING Liceo Artistico Ciardo Pellegrino • Lecce

pagine d’arte_08 periodico d’informazione giugno 2015

La costruzione dell’identità

tra artificio e natura, estetica e città Tiziana Paola Rucco dirigente scolastica

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ontinua la riflessione della nostra scuola, anno dopo anno, sulla costruzione dell’identità della persona all’interno del contesto territoriale e culturale di appartenenza. Dal tema “identità personale e identità sociale” che ha caratterizzato la celebrazione del 50° della nascita del Liceo Artistico di Lecce, ai successivi temi “io e noi” fra etica e ambiente, progetti per il territorio fra storia legalità architettura e ambiente, scuola e territorio nella sfida dell’educazione globale. Il tema sul quale abbiamo posto l’attenzione in questa annualità è il paesaggio come elemento forte e determinante nella costruzione dell’identità dell’individuo e, indirettamente, di una comunità territoriale. Siamo abituati a pensare il paesaggio come scorcio di un panorama, di una via, o un rilievo all’orizzonte, e indubbiamente tutto questo lo è; ma è paesaggio la rappresentazione di qualunque ambiente intorno a noi, oserei dire anche la rappresentazione di qualunque luogo fisico ma anche mentale, fatto di ricordi, immagini, sensazioni, che noi visitiamo ricorrentemente nella nostra esistenza. Paesaggio è forse il luogo dell’anima nel quale ritroviamo le radici del nostro essere, che in qualche modo determinano e segnano la nostra vita, e che portiamo dentro di noi anche quando ci allontania-

mo fisicamente dai luoghi che ci hanno visto crescere. Ritroviamo spesso proprio negli artisti questi “luoghi dell’anima”, che diventano soggetti ricorrenti nelle opere e rievocano vissuti antichi. Un ar-

tista famoso ospitato di recente, Ercole Pignatelli, lontano allievo della nostra scuola, esprimendo il suo legame con questa terra ha affermato: «quello che io dimostro in continuazione è quanto la mia

terra ha una presa diretta su di me da oltre sessant’anni, una presa che non mi molla mai, potrei vivere dieci anni a New York e non dipingere mai un grattacielo; per me è impossibile uno sradicamento» ed infatti, contaminate e mescolate con altri elementi, compaiono sempre le care masserie sparse nelle nostre campagne. Ed ecco, mentre parlo delle “care masserie”, tradisco anch’io l’emozione di visitare con il pensiero un mio luogo dell’anima, in qualche modo legato all’infanzia e agli affetti familiari. Abbiamo tutti i nostri paesaggi nella mente e nel cuore. E sono spesso il rifugio nei momenti di difficoltà, la forza nelle ore di scoraggiamento, la quiete nella frenesia delle attività quotidiane. Sono anche, a volte, pagine tristi della nostra vita, che pure, sfumando nei ricordi, ci allenano a fare i conti con il dolore e le avversità, parte ineluttabile dell’esistenza. Ed insieme, come comunità, come non sentirci avvolti dai paesaggi e dai profumi della nostra terra, dai colori del mare, dalle distese di ulivi, i cui tronchi contorti sembrano interpretare la perenne fatica per innalzarsi verso la luce e la vita; eredità e memorie di lavoro, di sacrificio, di tenacia, di capacità; legami forti che rappresentano la nostra identità. In copertina, progetto grafico di Aila Araujo Do Nascimento IV B Grafica

Una nuova geografia dell’animo umano frammenti e appunti di poesia contemporanea

Anna Chiriacò docente di Italiano

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Il paesaggio ha ispirato da sempre artisti e poeti che, attraverso di esso, hanno parlato della vita, dell’uomo, dei suoi sentimenti, delle sue emozioni, delle sue fantasie, dei suoi strazi, delle sue paure, della sua morte. La linfa vitale che fluisce dalla natura all’uomo determina visioni differenti dal passato e non sempre gradevoli ma comunque vere, di un’umanità viva e reale. La poesia oggi scopre il valore ecologico del paesaggio che si fonde col valore culturale e che vede un’umanità in dissoluzione; nasce un’attenzione nuova che aiuta a comprendere pienamente la relazione inscindibile tra uomo ed ambiente. Il poeta e scrittore Franco Arminio afferma: «l’osservazione del mondo esterno e quella del mondo interno si intrecciano continuamente». Un’analisi attenta del territorio, anche da parte della letteratura, permette un ap-

proccio emozionale diverso che coglie, sino alla forte denuncia, problematiche attuali e contemporanee. Nessuno prima di

metropoli», si giunge a parlare dell’uomo contemporaneo nel suo profondo. Pasolini è stato un profeta del degrado,

Arminio aveva parlato così del terremoto e delle sue degenerazioni. La poesia attuale descrive paesaggi desolati, metropolitani, vuoti e nella voce di Valerio Grutt, poeta underground, che ama, come lui stesso dice, «guardare la realtà nel cuore sotterraneo di una grande

della deturpazione del paesaggio naturale, urbano e sociale e la sua arte ha fatto scuola per una nuova generazione di poeti. La loro sensibilità, infatti, tende ad una poesia che, come quella di Alessandro De Santis, “scatta e strappa” in mezzo ad un territorio geologico, umano e

circense e che, secondo la poetessa Maria Borio,«[…] deve parlare delle cose e del mondo, se deve parlare»

Da sinistra a destra Rebecca Luperto III D Grafica Lecce Movida a Santa Chiara Lorenzo Sparascio IV C Arti Figurative Tricase Ex tabacchificio Lorenzo Starace III D Grafica Surbo Codice genetico


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