2017 - Le vie delle Foto Settima Edizione - Catalogo Ufficiale Mostra fotografica Internazionale

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... Perchè in una squadra vince la Squadra


Le Vie delle Foto 2017 Andremo a New York, a Chicago e nel Grand Canyon! E poi nel Myanmar e ancora nel deserto tra i Saharawi. Andremo a Tokyo e in Cambogia e anche in Nuova Zelanda! E ancora l’Islanda e poi i Balcani. Torneremo in Italia, e andremo al mare e poi in montagna. Da Nord a Sud, dal Tirreno all’Adriatico, fermandoci nel centro, scopriremo i vecchi mestieri, i nostri tesori, le nostre bellezze. Incontreremo le persone, il cui momento è stato fissato nelle immagini. Ci commuoveremo davanti ai tramonti e ci sorprenderemo della bellezza delle geometrie urbane. Entreremo nella testa delle donne, degli uomini, degli animali! Piomberemo dentro le allegorie, scruteremo le anime. E torneremo anche bambini, con i loro giochi, con i loro sguardi. Dai ritratti alla street photography, dai paesaggi all’urbex. Arrivando al reportage. Viaggeremo in un mondo infinito, magico, a colori e in bianco e nero. Un mondo di immagini ma anche di stimoli, di curiosità e ricerca. E lo faremo restando a Trieste, tra i suoi locali, la forza pulsante della città, tra le sue strade. Con un occhio alle foto, bevendo un ‘nero’, e un altro al suo mare. Immaginando di salpare dalle Rive e partire per quel viaggio che faremo visitando le mostre: nei luoghi meravigliosi del mondo e dell’animo immortalati nelle foto di tutti i partecipanti. Le vie delle Foto 2017 sarà un viaggio nella fotografIa, un viaggio tra le persone. Un viaggio con le persone. In una squadra vince la squadra e la squadra di quest’anno, di fotograFi, di locali, di partner e staff, per la magia, la ‘buona luce’, la molteplicità dei risultati nati da semplici scatti, e la voglia di condivisione, ha già vinto. A Trieste, dall’1 al 30 aprile.

#lvdf17 #leviedellefoto


Indice dei FotograFI Aia Fvg Barsottelli Moira Blank Samantha Bobini Stefano Bon Leopoldo Bortolin Andrea Bouvien Claudia Bovi Sabrina Bronzato Mauro Buffo Cristina Calabrese Marco & Elisa Ladavac Cameli Luca Camilloni IUri Cappelletti Dino Cecchin Ester Chemi GIovanna Chinellato Matteo Corrado Francesca Costantin Daniela Costantino Claudia Covino Paolo De BOrtoli GIulio De Silvestro Andrea Dellosta Ezio Domenis Barbara Egeste Caterina e Feniello Pierre Fossali Beniamino Fotoamici di Gianni Mohor Frasheri Ergi Furci Michele Genzo Giada


Gsm Photography Immagini Studio Fotografico Kareva margarita Laboratorio Fotografico Creativo Lajlar Ana Lamanna Alessandra Chiara Landucci Francesco Landucci Stefano Lions Club Seregno Liuni Eleonora Lo Bascio Elio Lupi Stefano Marletto Mauro Medici Pietro Melegari Giorgia Menegaldo Luca Musmeci Erika Noce Giuseppe Novelli Paola Oliverio Gerardo Olivo Marco Ongaro PAtrik Palombi Barbara Pegoraro Flavio Pesante Paola Piuca Marzia Platania Cinzia Poletti Laura Pons Giuseppe e Scirè Andrea Pudilli Fabio Quoco Alberto Repubblica Nomade Rossetti Simonetta


Santi Marco Scarpa Massimiliano Silenzi Guerriero Sturaro Stefano Tambalo Daniele Todisco Bettina Trieste Abbandonata Turco Elido Gigi Ukmar Sara Zago Francesco Franz Beps Zupin Ulli


AIA FVG

THE WOMAN OF MY LIFE Per il secondo anno consecutivo Le vie delle Foto ospita la mostra fotografica frutto del progetto di collaborazione tra l’AIA - Associazione Italo-Americana del Friuli Venezia Giulia/Amercan Corner Trieste e gli studenti di fotografia dell’Abington Friends School in Philadelphia, USA. Il progetto, chiamato la Donna Della Mia Vita - The Woman of My Life è ispirata alla recente Marcia delle donne che si è tenuta in molte città americane e il Women’s HERstory in marzo. Agli studenti italiani e americani è stato chiesto di fare un ritratto fotografico di una figura femminile influente nelle loro vite e poi di raccontare, con una lettera aperta, il motivo di questa scelta. La fotografa americana Erin McKinney ha scattato le foto degli studenti italiani, mentre gli studenti americani hanno sperimentato differenti tecniche fotografiche nei loro ritratti. La mostra sarà esposta sia a Philadelphia e a Trieste.


BARSOTTELLI MOIRA

BANALITA’

Mi chiamo Moira ho 35 anni e vivo in Toscana provincia di Pistoia, faccio foto da quando ero piccola ma la vera passione è nata circa 10 anni fa quando ho comprato la prima reflex per fare foto al mio attuale marito e al suo gruppo di amici durante le nostre giornate in snowboard. Ho iniziato a specializzarmi nella fotografia freestyle imparando con la pratica e l’esperienza; la fotografia sportiva resta per me tutt’oggi importante. Tuttavia sentivo che non mi bastava e avevo voglia di scoprire, studiare la luce, la composizione… ero curiosa di saperne di più, del resto faccio la contabile da 10 anni, se fuori dal lavoro non liberassi il mio spirito creativo probabilmente impazzirei! Sto lavorando sul concetto di banalità e su tutte quelle cose che possono essere scontate per qualcuno, ma lo sono molto meno per altri; e sulla sensibilità che si nasconde dietro l’obiettivo. Fino a che punto è banale vedere una città colma di gente? Quanto è banale domandarsi chi sono quelle persone e che cosa fanno lì in quel momento nel quale sto scattando? Quanta bellezza, rassicurazione e ritmo c’è dietro a un fiume di gente che va e viene?


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BLANK SAMANTHA

TRIESTE, IL MARE NELL’ANIMA

Sono nata a Trieste il 13 agosto 1970, città meravigliosa dove vivo e a cui sono visceralmente legata. La passione per la fotografia mi è stata trasmessa già in giovane età da mio padre, ma l’ho riscoperta in modo attivo tre anni fa, dopo aver acquistato la mia prima reflex digitale.

Con i miei scatti amatoriali cerco di cogliere la “Bellezza” della realtà che ci circonda, sperando di riuscire a trasmetterla all’osservatore che vi sofferma lo sguardo, fedele alla convinzione che in una fotografia la Bellezza consista, più che in un esercizio sterile di tecnica, nell’essere uno strumento per cogliere, trasmettere o generare un’emozione o un sentimento. Iscritta al Circolo Fincantieri Wartsila Fotografia, dopo aver partecipato al corso di cultura fotografica dello stesso, ho partecipato nel 2016 alla precedente edizione delle Vie delle Foto con un contributo nella mostra collettiva “Le piazze di Trieste” organizzata dall’artista fotografo Gianni Mohor e dal gruppo facebook “Fotografi a Trieste e non solo”.


BOBINI STEFANO

ALBE E TRAMONTI A NORDEST Sono nato a Treviso nell’agosto del 1973 e ho abbracciato il mondo della fotografia “seriamente” solo nel 2013, essendo alla ricerca di un qualcosa in più che potesse soddisfare la mia crescente passione fotografica. Ho partecipato a “Le Vie delle Foto” di Trieste nel 2014 in un gruppo collettivo di 4 persone con il tema “People”. Mi considero un paesaggista amante delle ore estreme del giorno, albe e tramonti che definisco “i momenti più spirituali”. Adoro stare all’ aria aperta tra monti, mari e campagne in qualsiasi condizione climatica. Non sento il freddo e nemmeno il caldo, non m’interessa la pioggia o il fango, ma solo in quei momenti (in solitudine) ritrovo il vero me stesso. Dal momento in cui mi sono avvicinato alla fotografia, ho sentito una forte attrazione verso le ore più estreme del giorno: l’alba e il tramonto. Lo svegliarmi in piena notte per immortalare la nascita del giorno oppure recarmi sulle Dolomiti, in una fredda sera d’inverno, ad aspettare il “fenomeno dell’Enrosadira” si è trasformata in una routine coinvolgente. Queste mie foto le dedico ai quei momenti, che considero spirituali e intimi. Grazie al magico Triveneto che reputo un vero e proprio “eldorado della fotografia” per la grande varietà di soggetti e ambienti che sa offrire.


BON LEOPOLDO

ALLUCINAZIONI

Sono nato a Trieste nel 1950, mi sono trasferito a Modena nel 1994 dove ho lavorato e vissuto fino al 2011. Dal 2017 vivo a Trieste dove sviluppo a pieno titolo l’interesse per la Fotografia. Il condizionamento inconscio dell’arte di mio zio, pittore informale triestino, l’apprendimento in giovanissima età dell’uso della macchina fotografica indotto da mio padre e l’attività di ricerca sperimentale sui meccanismi neurofisiologici del controllo oculomotorio e dei processi cognitivi a esso correlati, mi hanno portato a dedicarmi alla fotografia. Il filone principale di ricerca fotografica che caratterizza l’amore per quest’arte è l’intenderla come astrazioni del mondo che ci circonda. Il titolo della mostra che porto a Le Vie delle Foto 2017 è Allucinazioni che vi racconto con le parole di Michele Govoni: “La ricerca, all’interno delle pieghe del reale, di un mondo onirico, visionario, immaterialmente astratto, sembra essere al centro della ricerca fotografica di Leopoldo Bon. Immagini solo apparentemente astratte ci accolgono mostrandoci un mondo Quale stupore accorgersi che si tratta di particolari del nostro stesso mondo, incapsulato in un frame fotografico, estrapolato e isolato da quello stesso reale, quasi a farne un campione da esaminare sotto la lente indagatrice di un microscopio. Il fotografo-artista si affida a supporti innovativi che, nell’elemento lucido della materia, sembrano voler far scorrere via lo sguardo ma solo dopo che questo vi si sia ‘dissetato’ e al tempo stesso vi si sia rispecchiato.


BORTOLIN ANDREA

MANCANZE

Sono nato nel 1977 a Ivrea. A 14 anni ho avuto il primo approccio autodidatta alla fotografia scattando su macchine fotografiche 35mm. Nel 2002 ho fatto il salto al digitale con la mia prima macchina senza rullino, una Nikon da ben 2 megapixel. Da allora ho dato libero sfogo alla mia creatività, spaziando in diversi campi della fotografia e della post-produzione. Vivo a Pavia con la mia famiglia, dopo 26 anni e le mie foto saranno forse la più bella eredità che lascerò alle mie figlie. Fate un salto nello spazio e immaginate una fabbrica dove a inizio secolo ci lavoravano migliaia di operai. Poi per un motivo o per l’altro immaginate che è stata chiusa, i macchinari smantellati. E voi, nel 2017, entrate in quelle immense fonderie vuote, o officine con dozzine di banchi da lavoro. Potete sentire ancora l’odore del metallo e i trucioli di chi 50 anni fa ha lavorato l’ultimo pezzo sul tornio. Solo un esempio di ciò che provo facendo urbex. Altri sono raccontati in 8 fotografie tra le più significative del mio ultimo anno. Ciò che unisce tutte queste fotografie, oltre al fatto che sono scattate tutte in luoghi abbandonati, è che danno una sensazione che manchi sempre qualcosa, un soggetto: appunto “Mancanze”. Manca il bambino con la sua bicicletta, mancano i pazienti sui letti di un ospedale, manca un neonato dentro una culla o il vino nelle bottiglie.



BOUVIER CLAUDIA

PERDERSI PER RITROVARSI

Sono Claudia, e avevo 8 anni quando è nato l’amore per la mia Kodak Ektra 200. L’amore per la Fotografia che non mi ha mai abbandonata. A ventun anni la prima Reflex, una Canon 400D. Il primo corso base di Fotografia. Nel 2014, inizio a collaborare come assistente/secondo fotografo. Una passione divenuta così forte da farmi interrompere gli studi in Nanobiotecnologie nel 2015. Trovo che comunicare con la Luce sia una delle forme di Libertà più belle in assoluto: esprimere un pensiero, delle emozioni, degli ideali. Ci credo, a tal punto da diventare una mia necessità. E così, trovo me stessa... nel Reportage. “La nascita delle cose segrete” è il viaggio che ho fatto dentro me stessa per ritrovarmi attraverso gli occhi di anime più innocenti: i bambini. La fotografia di strada incontra la spensieratezza e la libertà di queste piccole creature, custodi di segreti nascosti, e lo fa in punta di piedi senza interferire con la realtà. È così. Non puoi fare altro che lasciarti trasportare dai sogni.


BOVI SABRINA

NEBBIA. LA TERRA DEL NULLA

“Fotografa prima di tutto, videomaker, grafica. Insegnante di fotografia. Non ho mai vissuto di altro, da quando a 17 anni muovevo i primi passi lavorando nell’emittente televisiva della mia città, al pomeriggio, perchè dovevo diplomarmi.

Poi l’Accademia di Belle Arti, condita da tante bellissime esperienze, come il lavoro ad AranciaFilm, la casa di produzione di Giorgio Diritti, poi le collaborazioni con vari studi di fotografia, tra Ferrara, Bologna e Milano, l’insegnamento, da diversi anni oltre alla professione di fotoreporter insegno Fotografia all’Istituto Tecnico Multimediale di Ferrara, la città in cui vivo e creo. Sono felice di alzarmi ogni mattina perchè posso vivere di tutto questo.”

Concept

(ispirata alla poesia Nebbia di Pascoli)

Nascondi le cose lontane, tu nebbia immateriale e di un grigio pallido, tu fumo che ancora emergi all’alba. Nascondi le cose lontane e per me nascondi il passato lontano che mi ricorda il continuo obbligo di dover lottare. Che io veda solo la siepe di casa, il muro che è pieno di crepe da cui escono le lecurtole in estate.. Nascondi le cose lontane: cose ubriache di pianto! Che io veda solo le piante che danno le dolci marmellate. Nascondile, sottraile al cuore che vorrebbe ritornare al volo ad esse. Che io veda solo gli alberi di casa e solo il vaso di edera nel quale dorme il mio cane. Nascondi le cose lontane che pretendono che io le ami ancora e che mi dicono di andare..


BRONZATO MAURO

GIRO GIRO MONDO

Bronzato Mauro nasce a Sedico nel 1949. Di famiglia Agordina, fin da giovane età si avvicina alla fotografia; negli anni Settanta alletà di 22/23 anni si è avvicinato alla fotografia professionale svolgendo vari lavori, tra cui una campagna pubblicitaria per una nota azienda locale; fotoreporter per varie testate giornalistiche locali (Il gazzettino, Corriere delle Dolomiti, Amico del Popolo) e altre ancora, fino ad arrivare all’accreditamento come reporter ufficiale della visita del Papa Giovanni Paolo II. Dagli anni duemila fino ad oggi, la fotografia ritorna fortemente nella sua vita. Scopre così la passione del viaggio che lo porta ad attraversare i quattro continenti, dall’Oceania all’America del Sud, dall’America del Nord al Nord Europa: un bagaglio fotografico intenso sia di colori che di passione Fotografica. “In questi anni mi sono dedicato a fotografare cercando di non utilizzare strumenti atti a modificare l’immagine ma a trovare posti che invitino colui che guarda a viaggiare, pensando che quel posto esiste, non perché la foto è bella ma perché il posto è bello”.


BUFFO CRISTINA SOSPESI NEL “TEMPO”... Nata a Vittorio Veneto nel 1986, vivo da sempre a Santa Lucia di Piave (TV) con Daniele, mio marito, e la nostra bimba di 4 anni, Viola. Lavoro come impiegata amministrativa, anche se è un lavoro che mi rappresenta ben poco. La mia passione per la fotografia è nata durante un viaggio nel 2009, quando nel bel mezzo di un’escursione mi sono estraniata da tutti spinta dalla voglia di sospendere “Il Tempo”. Sospesi nel tempo è uno strano viaggio attraverso il tempo, appunto, che scorre inesorabile e scivola via dalle mani come la sabbia tra le dita. Strana cosa il tempo, circolare nella sua essenza ma contemporaneamente lineare verso un punto ben preciso; la cosa più importante, infatti, è non perdere mai di vista il bambino che è dentro ognuno di noi, quel bambino che è solo innocente leggerezza e non conosce maschere. Per raggiungere grandi obiettivi bisogna concedersi il giusto tempo… per riflettere e riflettersi.


CALABRESE MARTIN

I NOMI DELLA ROCCIA

Marco Calabrese ed Elisa Ladavac sono due amatori alla prima esperienza in una mostra fotografica. Marco coltiva da qualche anno l’hobby della fotografia analogica, che lo ha portato ad aprire, nel 2016, un blog dove racconta le sue esperienze con le fotocamere e i supporti più vari. Elisa, vera amante delle montagne, si è appassionata delle fotografie d’alta quota, sui sentieri o pareti rocciose. Dalla commistione tra la passione per gli scatti in analogico di Marco e quella dell’arrampicata di Elisa, nasce l’dea di raccontare, con dei collage fotografici da pellicola, le situazioni che hanno dato origine ai nomi di alcune fra le più caratteristiche vie d’arrampicata della Val Rosandra. Questa raccolta è frutto di un lavoro di ricerca utile a preservare la memoria di una parte della storia esplorativa della Val Rosandra, raccontando la storia dei nomi di alcuni suoi settori, che oggi rischia di andare perduta.


CAMELI LUCA PER NON DIMENTICARE

Nato a San Benedetto del Tronto nel 1976, da sempre sono stato attratto e incuriosito dall’arte dell’istantanea, la fotografia.

La fotografia è un mondo infinito che si suddivide in varie categorie, ma quella di cui io sono sempre stato attratto è il reportage perché cogliere l’attimo e renderlo eterno è l’essenza dell’arte dell’istantanea. Il giorno dopo il sisma ho deciso di effettuare il reportage nelle numerose zone colpite. E così è iniziato il mio viaggio nel cratere sismico a più riprese perché ancora oggi il “mostro” non vuole andar via. Un viaggio pieno di emozioni di vari tipi, dalla tristezza e angoscia mentre perlustravo e fotografavo le zone rosse al coraggio che mi trasmettevano i cari e veri eroi, i vigili del fuoco, e le persone, gli angeli, che sono sopravvissuti con i loro racconti e la loro voglia di continuare. Ho camminato sopra un metro e mezzo di macerie dove una volta c’era il corso di Amatrice, sono entrato nelle zone rosse di Arquata del Tronto, Trisungo, Spelonga, Montegallo, Illica, Accumoli, Muccia, Visso e, appunto, Amatrice. In tutte queste località c’era un unico comune denominatore: sembrava uno scenario che era paragonabile a quello di un bombardamento di guerra. Io, come tanti altri fotografi e operatori, avevo il dovere di raccontare e mostrare qual era la reale situazione. Se avevano la forza di andare avanti i sopravvissuti, dovevamo averla anche noi, anche solo per rispetto nei loro confronti. Il mio motto aziendale è Una foto è come un diamante... È per sempre!


CAMILLONI IURI

OLTRE I COLORI DEL PARADISO Credo che non ci sia cosa più bella del viaggio ovunque e comunque. È nel viaggio che abita la libertà, di perdersi, di ritrovarsi e di sentirsi a casa. La fotografia è un semplice mezzo per ricordare un’emozione, un modo di raccontare il vissuto e insieme al cuore è il mezzo che utilizzo per completare e arricchire i miei più grandi interessi: scoprire, osservare, sognare. In questo reportage ho voluto mostrare queste isole paradisiache viste dal lato della popolazione locale. Al di fuori dei resort di lusso per turisti facoltosi, che hanno occupato gli atolli più belli, si trovano le altre isole dove vive e lavora la gente di questo angolo di mondo. In questi frammenti di terre emerse ci sono molte limitazioni per gli stranieri, ma si viene ripagati dalla possibilità di vedere un’altra faccia di questo sconfinato arcipelago.


CAPPELLETTI DINO

SEGNI PROFONDI DEL TEMPO

È racchiusa tutta nella ricerca dei particolari che contano, nell’evocazione di atmosfere magiche e irripetibili, l’arte di Dino Cappelletti fotografo che vive e lavora a Grottammare dove è nato nel 1962. Una naturale predisposizione per la pittura, manifestatasi in età precoce, l’amore per le arti figurative, insieme a uno spiccato senso estetico, incidono in maniera evidente nel suo lavoro. Autodidatta puro, perfeziona il suo stile studiando molto, fotografando senza sosta e correggendo da solo i propri errori. Salito alla notorietà internazionale per i suoi particolari servizi fotografici, non sono meno i suoi bellissimi reportages di viaggio, le foto paesaggistiche e le sue ricerche. Segni Profondi del Tempo è il rispetto nei confronti della natura, o meglio, è il legame tra la rappresentazione della natura e la creazione artistica e al tempo, alla dimensione temporale cui si riferisce l’uomo nel rapportarsi alla natura alla quale il fotografo si ispira, realizzando questa ricerca fotografica denominata Segni profondi del tempo, sulla metamorfosi dell’ulivo. L’autore, nel corso degli anni, si è spostato tra Marche, Umbria, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna per collezionare una grande quantità di immagini, molto interessanti e di grande effetto emotivo. Le stampe in bianco e nero esaltano la drammaticità del soggetto fotografato.


CECCHIN ESTER

INTHA (I FIGLI DEL LAGO) - MYANMAR Sono una fotografa amatoriale e autodidatta. Da quando mi sono trasferita a Trieste, forse per il fatto che il mare mi trasmette il senso dell’infinito partire, mi sento sempre un po’ in “viaggio”. E proprio questo mi ha fatto riscoprire la passione per la fotografia che, dopo i primi esordi, avevo messo da parte. Intha (i figli del lago) - Myanmar ci porta sul lago Inle, che assomiglia a un grande foglio argentato punteggiato da villaggi su palafitte, templi buddisti e orti galleggianti. Circa 80mila persone vivono in questi villaggi sospesi sull’acqua. Gli Intha si spostano sul lago a bordo di tradizionali imbarcazioni a fondo piatto, a motore o a remo. Aver potuto essere in mezzo a loro mi ha trasmesso una grande energia, un senso di pace e sicurezza di fronte a questi rituali ancestrali che giorno dopo giorno si rinnovano. Buona luce a tutti!


CHEMI GIOVANNA STRATIGRAFIE URBANE Sono nata a Messina nel 1983, ho sempre vissuto in Friuli Venezia Giulia, passando dalla montagna al mare di Trieste. Disegno, fotografo, stampo, sogno 24 ore su 24, viaggio, sono sempre con la testa tra le nuvole e, come suggerisce Bruno Munari, cerco di mantenere lo spirito dell’infanzia “per conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire e la voglia di comunicare”. Attraverso la fotografia mi piace catturare e trasmettere riflessioni, atmosfere, dettagli di edifici, geometrie e la fonte di ispirazione principale è la strada. Tutto comincia da bambina quando ho ricevuto la mia prima macchina Polaroid, poi per conoscere ed esplorare i meccanismi della fotografia analogica ho utilizzato una reflex Pentax del 1979 con cui ho imparato a relazionarmi tra tempi e diaframmi. Stratigrafie urbane è una serie di fotografie di manifesti che trovo durante le mie lunghe passeggiate in città. I manifesti inquadrati evidenziano dei particolari che riconducono alla poetica e ai decollage di Mimmo Rotella, rilevando un aspetto importante del paesaggio urbano, fatto di immagini effimere e scadute. I manifesti sono testimoni del tempo, gli strappi e le lacerazioni segnano il confine tra un passato che custodisce intatta la propria memoria, e un presente che desidera riportarla alla luce, nell’illusione di sottrarla all’oblio del tempo.


CHINELLATO MATTEO

GENTE DI CINEMA A VENEZIA

Sono nato a Venezia il 24 luglio 1974, la mia passione per la fotografia nasce attraverso mio padre, restauratore d’arte: ho usato macchine fotografiche analogiche per la ripresa dei restauri su dipinti e altri oggetti artistici che arrivavano presso il suo laboratorio. Verso il 1985, con la visita di Papa Giovanni Paolo II a Venezia, uso per la prima volta una Pentax MX con zoom e scatto le prime fotografie di “cronaca”. Da lì la passione per la fotografia sarà totale. Gente di Cinema a Venezia nasce dopo una progettazione di vari anni e dopo diverse edizioni della Mostra del Cinema di Venezia. In questi anni ho fatto molta esperienza nella fotografia di attori, attrici, registi sia nei momenti classici dei red carpet, sia nelle fotografie di ritratto posato o nei luoghi del Lido di Venezia. La fortuna di vivere a Venezia, o poco distante, è che non esiste solo il Festival del Cinema a settembre, ma molte case cinematografiche usano Venezia per girare i loro film, dando modo di poter scattare fotografie di scena con la bella cornice degli scorci veneziani, oltre a entrare in contatto diretto con alcuni attori o attrici. Avendo creato, dopo anni, un numeroso archivio fotografico, ho iniziato a selezionare gli scatti più belli.


CORRADO FRANCESCA BINARIO 7 Nata a Udine, vivo da vent’anni a Trieste. Mi avvicino alla fotografia negli anni dell’Università, attirata dalla stampa in camera oscura. Dopo qualche anno di resistenza, cedo all’incalzare del digitale, cercando di approfondire con corsi e workshop le conoscenze acquisite negli anni. Non mi riconosco in uno specifico genere fotografico, ogni occasione è buona per congelare un momento in un’immagine, anche se non amo le composizioni troppo costruite. La fotografia mi permette di far vedere agli altri il mio punto di vista, di vedere con i miei occhi. Libera professionista e mamma, fotografa amatoriale. Binario 7: Il viavai, il movimento, le partenze, i treni in corsa ma anche l’attesa, la noia, il tempo che non passa: le stazioni come inizio di un viaggio ma anche come punto di ritrovo. Un mondo dove si incrociano vicende e persone. Queste immagini ne colgono solo degli istanti, lasciando al lettore lo spazio per immaginarne la storia


COSTANTIN DANIELA RIFLETTENDO Vivo a Trieste e tracciando una linea ideale nel percorso che dal lavoro mi porta a casa ho raccolto foto di tramonti incredibili. È la fortuna di vivere in un golfo che mostra il suo vestito più bello nelle varie stagioni. È sufficiente che mi guardi un po’ in giro e subito mi si offrono spunti interessanti da immortalare: dal centro con i suoi palazzi storici e momenti di vita quotidiana, fino ad arrivare al Carso con i suoi colori e i suoi fiori, in particolare mi appassionano le orchidee spontanee, piccole specie che spesso sfuggono a un occhio poco allenato. A questo punto lo smartphone non mi basta più, incomincio a sentire la necessità di poter controllare lo scatto e fotografare in condizioni non sempre ottimali. Sono i miei primi passi nel mondo fotografico, dove rappresento con passione la vita. La mia storia è fatta di piccoli passi e grandi sogni, mentre cerco di crescere e di riuscire a offrire a tutti la mia rappresentazione delle bellezze che ci circondano.


COSTANTINO CLAUDIA

IL MARE D’INVERNO

Mi chiamo Claudia Costantino sono nata il 7 aprile 1976 a Roma, originaria di Manziana un paesino a nord di Roma, attualmente vivo a Cerveteri. Lo scopo del mio fotografare diviene pian piano quello di andare sempre alla ricerca di nuovi stimoli, di ciò che non è scontato, dell’inusuale... Ad oggi ho realizzato fotografie minimal, paesaggi, fino ad arrivare ai ritratti. Sto imparando a conoscere la luce; prendere confidenza con essa è pura poesia e tutto diventa relativo, basta darle il giusto peso, con quale occhio la si guarda e la si assapora. Vivo sul litorale laziale, a due passi da spiagge particolarmente frequentate durante il periodo estivo, località come Santa Severa, Ladispoli e Santa Marinella (Perla del Tirreno); in inverno invece regnano la pace e la tranquillità, ma non solo; a regnare sono i colori e la luce di un mare fuori stagione. Per me tutti elementi che uniti diventano un connubio perfetto per appagare l’occhio e l’animo. Io li chiamo paesaggi minimali in gergo “less is more”, “meno è meglio“, dove i pochi elementi ripresi che vanno a formare il frame rappresentano di fatto uno stato d’animo, un vivere il momento.


COVINO PAOLO QUEEN FOR A NIGHT Mi chiamo Paolo Covino, classe ‘83, vivo a Pietrelcina. Scopro la fotografia dopo l’adolescenza. La mia formazione professionale è prettamente da autodidatta, incentro lo studio sulle opere dei grandi maestri. La mia ricerca fotografica è iniziata dal desiderio di esprimere me stesso, di raccontare la mia terra, di parlare della mia gente. In seguito la necessità di scandagliare l’animo umano porta il mio interesse a spaziare attraverso nuove visioni, nuovi linguaggi. La figura umana è predominante nella mia indagine fotografica. Da qui nasce l’idea del mio progetto Queen for a night, connubio di anima e fisicità, il ruolo incarnato dai miei soggetti fotografici risiede nel gioco tragico della Maschera. Come un pagliaccio triste, un moderno Rigoletto, non trova gioia d’azione nel suo volto truccato, così la Drag Queen non gioisce del suo aspetto in mostra: non teme il palco, non teme lo spettacolo, ove ella è ciò che è. Teme la vita, il quotidiano incedere, in cui lui si muove in direzione contraria al suo aspetto interiore.


DE BORTOLI GIULIO

Mini G, il mio Alter (L)ego

Sono Giulio De Bortoli, nato a Trieste nel 1965. Grazie a mio nonno mi sono appassionato alla fotografia già da ragazzino. La mia prima macchina fotografica a 13 anni era una vecchia Kodak completamente manuale, con la quale ho imparato come regolare tempi, diaframmi e distanze.

Sono poi passato alle reflex sperimentando un po’ di tutto, dal bianco e nero al colore, passando per le diapositive. Sono stato pure attratto dalle riprese, all’inizio con il Super8 e poi con il vhs. Nel 2000 sono passato al digitale che mi ha subito molto appassionato per la possibilità di gestire le immagini in maniera più articolata dallo scatto al risultato definitivo sia nel campo fotografico che video. Inoltre il digitale mi ha permesso di condividere i miei lavori su diversi Social Network, da Flickr a Youtube passando per Instagram e Facebook.


DE SILVESTRO ANDREA TOSCANA TRA TERRITORIO E SPIRITUALITA’ Nasco al Burlo Garofalo di Trieste il 03 dicembre 1975. Il mio primo approccio con il mondo della fotografia è da semplice osservatore: ero poco più che un bambino, quando le mie mani toccavano le vecchie “Polaroid” e i miei occhi cercavano di memorizzare il volto del mio papà, in modo da essere pronto a riabbracciarlo dopo lunghi mesi di navigazione. Ed è forse già in quei momenti che, inconsciamente, ho capito la forza e l’importanza della fotografia. Mi trovai davanti a due porte e tre scelte: scegliere di aprire la porta “della sicurezza” che mi avrebbe guidato verso un terreno sicuro, privo di insidie; oppure scegliere la porta “della prospettiva” che mi avrebbe catapultato verso un percorso nuovo, ricco di nuove sensazioni e inedite sensazioni; oppure di non aprire nessuna porta, scegliendo l’oblio dell’incertezza, ripercorrendo a ritroso i passi fino a quel momento compiuti...


DELLOSTA EZIO

IL FOTOGRAFO INCONTRA L’ARTIGIANO

Mi chiamo Ezio Dellosta, classe 64, e vivo insieme a Sara, mia moglie, anche lei appassionata di fotografia, in Valle d’Aosta. Insieme formiamo “una coppia da click” e insieme cresciamo in questa passione dedicandoci ai vari settori che la fotografia propone, imparando in ogni occasione qualcosa di nuovo. I paesaggi valdostani da soli sono cartoline lì pronte per essere immortalate, ma la Valle d’Aosta offre anche la possibilità di conoscere personaggi che sono diventati “eccellenze” nel loro campo. Il primo di questi Maestri, che presento nel tema, è Mauro Savin, personaggio simpaticissimo che si è ben prestato a fare da modello durante il suo lavoro alla fornace. I suoi capolavori sono i “campanacci”, campane che vengono portate in giro dalle mucche (o capre) mandate al pascolo. Le sue campane però non producono un suono qualsiasi, perché vengono forgiate e lavorate fino a quando non emettono una particolare nota, scelta da Mauro, in modo di creare un set di 12 campane tutte con note diverse. Negli scatti che presento, ho cercato soprattutto di cogliere la gioia che sprigiona da Mauro mentre lavora una delle sue campane, commissionata per un luogo lontano…


DOMENIS BARBARA D.U.M DINSI UNE MAN

Nata a Cividale del Friuli nel 1973, laureata in ingegneria, ho scoperto da poco più di due anni la fotografia come mezzo per esprimermi, raccontare storie e sentimenti. La mia formazione continua frequentando corsi, workshop, letture di portfolio e studiando gli autori. Prediligo le foto di persone: “siamo un mosaico originale di elementi banali”… e non! D.U.M., “diamoci una mano”, in friulano “Dinsi une man”, è una cooperativa sociale costituita con lo scopo di fornire servizi alle persone disabili. Mi sono interessata a loro nel momento in cui la FIAF ha promosso il progetto il progetto “Tanti per tutti. Viaggio nel mondo del volontariato” per diffondere attraverso immagini fotografiche il mondo del volontariato su tutto il territorio nazionale. Alcune foto del mio progetto sono state selezionate per la mostra e pubblicate nel relativo catalogo. Vi racconto con le mie foto di giovani ragazzi che, durante la pausa estiva, trascorrono alcune settimane a Bibione (Ve), aiutando le persone disabili nei loro giorni di soggiorno nella struttura in riva alla spiaggia, vivendo in comunità. Esiste tra loro uno scambio di affetto sincero e spontaneo. I ragazzi al termine della loro esperienza sono unanimi nel raccontare di aver ricevuto più di quanto hanno donato, ed è quanto ha colpito maggiormente anche me che con loro ho trascorso solo qualche giornata.


EGESTE CATERINA E FENIELLO PIERRE TOKYO wabi-sabi

Caterina Egeste prende in mano la sua prima macchina fotografica all’età di 8 anni, e passa l’infanzia nella camera oscura del papà. Nel 2011 si laurea in Architettura. Lavora come libera professionista in qualità di Art Director e Fotografa nel gruppo LG Studio. Pierre Feniello, esperto in comunicazione, specializzato in fotografia, ha frequentato il Politecnico di Milano e si è laureato all’Accademia delle Belle arti di Brera. Coopera con diverse aziende e lavora come libero professionista in qualità di Direttore Creativo e Fotografo nel gruppo LG Studio. TOKYO wabi-sabi racconta l’effervescente vita della metropoli giapponese attraverso la quotidianità dei suoi abitanti. Pensare che oltre la metà dell’intera popolazione italiana possa coesistere in una città, che una stazione di trasporti possa servire oltre 3 milioni di abitanti al giorno, che un incrocio pedonale veda fino a 3.000 persone che lo attraversano a ogni semaforo verde, mentre tutto funziona alla perfezione è incredibile. Il progetto nasce come libro e si trasforma successivamente in una mostra.


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FOSSALI BENIAMINO

IL CORPO DELL’ANIMA

Beniamino Fossali, fotografo amatoriale, predilige fotografie di ritratto e nudo, sempre alla ricerca di nuove emozioni. Di professione Assicuratore, vive e lavora a Belluno. Con Il corpo dell’Anima trasporta l’uomo nella dimensione spirituale, eterea, uno sfondo bianco che tende verso la concretezza di un colore più scuro ma dai contorni indefiniti, una barriera verso la libertà dell’anima appunto. La sequenza fotografica descrive l’interiorità dell’uomo, sinuosa, elegante, delicata, ma intrappolata in uno sfondo bianco. Per essere libera essa ha bisogno di contorni, di definirsi, deve oltrepassare la barriera e trovare una sua identità e un suo senso nella realtà. Perché l’anima senza un corpo non si realizza e rimane aria. La sagoma femminile quindi rappresenta la nostra anima, la nostra ricerca e i nostri sforzi per realizzarla, forse un obiettivo che non potrà mai essere raggiunto del tutto – la donna è solo intuibile, senza forme, trasparente, non esce mai del tutto dallo sfondo – ma è in continuo, a volte faticoso, contatto con la realtà. Se non esiste la realtà, la materia che dona le sfumature, l’anima rimarrebbe accecata dalla luce bianca, da un mondo senza colore e si perderebbe.


FOTOAMICI DI GIANNI MOHOR FOTO ASTRATTE, MOSSE, CREATIVE

Questo progetto di Foto astratte, mosse, creative si è formato questo inverno quando mi è venuta l’idea di proporre agli amici di Facebook di mandarmi delle foto che fossero diverse, astratte, mosse. Abbiamo fatto una selezione di 27 scatti, uno per autore. Il colore marcato è predominante, ce n’è soltanto una in bianco e nero, alcune sono fatte con lo smartphone... La scelta stilistica alla base di questa mostra vuole dare spazio alla rappresentazione soggettiva della realtà dei singoli autori, realtà che deve essere interpretata da chi guarda, cogliendo con fantasia quanto viene proposto. Molto spesso sono sentimenti e stati d’animo, emozioni che colorano il mondo reale, trasfigurandolo e rendendolo mezzo per visioni che esistono nell’interiorità di chi scatta: un alito di vento, una risata, la vibrazione di un suono, il silenzio e la solitudine, le atmosfere notturne della movida, ma anche la natura con le sue molteplici forme, con i suoi spazi, suoi colori e le sue ombre… Partecipano per Gianni: Adriana Decaro, Alessio fiorentino, Anna Buchhofer, Claudia Vidoli, Claudio Servi, Cristiana Capponi, Daniela Costantin, Daniela Fogar, Diana Sincovich, Diego Salvador, Ester Pertegato, Fiorella Macor, Fiorenza Raciti, Franca Zuliani, Germana Scherli, Geros Chinnici, Gianni Mohor, Gianni Zigante, Laura Loi, Mario Maniacco, Marisa Paoli, Mauro Varagnolo, Paola Maria Fonda, Radivoj Mosetti, Riccardo Sanchini, Samantah Blank, Vale Simsig.


FRASHERI ERGI

BONDS

Mi chiamo Ergi Frasheri, da quando ero piccolina ho sempre adorato la fotografia e tutte le sue sfumature. Tuttora apprezzo scattare e stampare foto, inoltre ho una piccola collezione di macchine fotografiche. Mi piace scattare per poter esprimere tramite un click, un semplice e magnifico attimo oppure soltanto quello che vedo tramite il mio “occhio-obiettivo “ Come tema ho scelto la parola in inglese: Bonds, possiamo tradurlo in italiano come legami. Il legame che l’uomo ha con la natura, la musica, la passione per il mare, oppure quello stesso legame delicato tra due esseri umani. Alcuni legami nascosti tra il desiderio per i viaggi, per scoprire posti nuovi e ritornarci poi. Altri legami tra la voglia di conoscere l’arte e la stessa passione di amarlo. Ecco io credo che la fotografia sia la più grande mostra di tutti i nostri legami.


FURCI MICHELE ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO

Sono nato Reggio di Calabria nel 1970 e vivo a Viterbo dal 1989. Inizio a fotografare nel 1990 spinto dalla passione per la natura. Durante gli studi universitari entro in contatto con il mondo del sociale attraverso l’esperienza maturata durante l’anno da obiettore di coscienza. Da quel momento il mio interesse è rivolto alle minoranze e all’integrazione. Dal 2013 faccio parte del Gruppo Fotografico FIAF Magazzino120 di Viterbo. Dal 2012 sono fotografo professionista. Nel 2013 insieme alla fotografa Mariangela Tripiedi nasce FullShot contenitore di idee. Negli ultimi anni mi dedico anche alla scrittura autopubblicando due brevi romanzi “Le foto che non ho fatto” e “Cheluzzo”. La protagonista di Alice nel paese delle meraviglie trovava rifugio da un mondo conforme e noioso scivolando in un suo mondo parallelo. Lewis Carroll fa scivolare Alice ancora una volta in un mondo immaginario, se vogliamo, ancora più allucinato. Attraversa lo specchio del suo salotto spinta dalla sua incontrollabile immaginazione. JG Ballard ne sfrutta le potenzialità deviate di questo viaggio in SUPERCANNES. Io ho attraversato lo specchio della mia reflex e, grazie a esso, ho attraversato vetro e plastica che, come fossero la patina della mia memoria, mi hanno riaperto ricordi sbiaditi dei miei giochi d’infanzia. Un micromondo immaginario che mi permetteva di superare i noiosi pomeriggi invernali. La sapiente arte della noia è, forse, ciò che più mi manca ora che sono uomo adulto. La noia sinonimo di incubatole di creatività. La noia valore sempre più assente nelle nuove generazioni.


GENZO GIADA NEW YORK

Sono nata nel 1981 a Trieste, dove tutt’ora vivo e lavoro. Appassionata di fotografia fin da ragazzina, ho trovato, con il passare del tempo, naturale e inevitabile la svolta alla fotografia professionale. Specializzata in matrimoni e grandi eventi sono molte le collaborazioni aperte negli ultimi anni: VAM, Bavisela, Color run, Konrad, Be-Nice, Cuffie D’Oro, Triesteprima, Triesteallnews ecc, ecc. Partecipo a Le vie delle Foto nella doppia veste di fotografa e di ‘staff’, perché dal 2013 mi occupo anche degli allestimenti delle mostre. Quest’anno per Le vie delle Foto porto New York. 10 scatti in bianco e nero che ritraggono la vita nella Grande Mela attraverso la quotidianità. Street photography, dettagli che pochi notano, mentre tutto corre: la sfida è stata quella di fermarli in contraddizione con la frenesia che si vive per le strade di New York. Nessun panorama, né architetture, ma momenti di vita rubati, istanti, della città che non dorme mai.


GSM PHOTOGRAPHY

LE STAGIONI

GSM, ovvero Gabriella, Stefano, Max, una unione nata nel 2013 in terre francesi in una sera fredda e ventosa. Provenienti da esperienze diverse e uniti da una unica passione quale è la FOTOGRAFIA. Nati inizialmente nel cimentarsi a “fotografi di scena” presso un teatro di Milano per diversi anni, hanno poi allargato i loro orizzonti, come le Foto in studio, Viaggi a progetto, Street Fotography, Natura e così via.

I GSM non sono solo i tre fondatori; il progetto è coadiuvato da altri Amici fotografi, quali: Domenico, Fabrizio, Felice, Giorgio e per ultimo solo per ordine alfabetico Rosario. Oggi, anno 2017, i GSM non si pongono limiti né traguardi, ma affrontano ogni progetto proposto dal gruppo, con entusiasmo, dedizione, studio, ma soprattutto Passione per la Fotografia.


IMMAGINI STUDIO FOTOGRAFICO SHARAWI UN POPOLO NEL VENTO Lo Studio Fotografico IMMAGINI nasce nel 1997 a San Daniele del Friuli e tre anni dopo, nel 2000 si inaugura anche lo studio di Majano. Entrambi gli studi sono il frutto dell’amicizia e della passione per la fotografia di Fabio e Patrizio. Il tema che portano i due fotografi è Sharawi, un popolo nel vento. Fino a non molti anni fa la sorte del popolo Saharawi era pressoché sconosciuta a buona parte del mondo. È un popolo che da più di 40 anni vive in campi profughi realizzati in tendopoli collocate nel tremendo deserto dell’Hammada, nei pressi della città di Tindouf, uno dei luoghi più inospitali della terra, nel sud ovest dell’Algeria. Le immagini di questa mostra rappresentano la vita quotidiana del popolo Saharawi. Sono tratte da un reportage fotografico di Fabio e Patrizio, realizzato nel febbraio 2014 nel corso di un viaggio umanitario organizzato dall’associazione friulana di volontariato “PENTALUX”.


KAREVA MARGARITA MAGIC WORLDS

Magarita Kareva è una fotografa russa che si è specializzata in fotografia artistica - fantasy. I suoi meravigliosi scatti ritraggono donne trasformate in principesse e streghe fiabesche. Aggiungendo elementi surreali riesce a rendere i suoi ritratti davvero unici, grazie anche al sapiente uso di Photoshop. In un’intervista rilasciata a Rosphoto, ha spiegato che per tutti i suoi servizi fotografici trova ispirazione nei libri di favole. Il lavoro di Kareva è in continua evoluzione e crescita in quanto ha cominciato a fotografare solamente tre anni fa anche se il suo portfolio vanta già un gran numero di immagini magiche e creative. La sua storia dimostra che non è mai troppo tardi per appassionarsi ad un nuovo hobby- tutto ciò che devi fare è “imparare ogni giorno, per tutta la vita.”


Gentili Proprietari di B&B e Case Vacanze del Friuli Venezia Giulia, nel ringraziare tutti quelli che si sono già associati, vi ricordiamo che sono aperte le iscrizioni all’Associazione per l'anno 2017. La quota associativa annuale è di €. 100,00

ASSOCIARSI CONVIENE! Essere associati vi permetterà di avere: • continui aggiornamenti sulla parte legislativa; • porre quesiti che verranno sottoposti agli enti di competenza sia a livello regionale che a livello territoriale e questo grazie ai nostri referenti di zona; • a disposizione un legale, un amministratore di condominio e un commercialista; • interessanti convenzioni con ristoranti, produttori, negozi ed aziende agricole e vinicole su tutto il territorio regionale.

LE DELEGAZIONI PROVINCIALI Da quest'anno abbiamo istituito le Delegazioni Provinciali; al momento sono operative quelle di Trieste e provincia, Pordenone e provincia, Alto Friuli e Carnia, Valli del Natisone

CONTATTI Ass. Bed & Breakfast in Italy Ospitalità nelle Case in FVG

SEDE Stretta J.Stellini 15, 33043, Cividale del Friuli, Udine Orario per il pubblico: venerdì dalle 10.30 alle 12.30 tel. 333 946 6193 Rosina

SEDE DISTACCATA c/o Studio Legale Pastor - Via San Spiridione,6 - Trieste Orario per il pubblico: lunedì dalle 14 alle 15 previo appuntamento tel. 328 083 1957 Eva info@bedandbreakfastfvg.com www.bedandbreakfastfvg.com

GLI APPUNTAMENTI Vari ed interessanti gli appuntamenti programmati per i prossimi mesi: • tours enogastronomici e conoscitivi in altre regioni italiane presso alcuni B&B con i quali ci confronteremo su ospitalità e legislazione, • un convegno internazionale dedicato ad attività, normative e promozione dei B&B, • corsi formativi • ...e tante altre iniziative


LABORATORIO FOTOGRAFICO CREATIVO Siamo un gruppo di fotoamatori con storie e percorsi diversi, ma accomunati dalla voglia di fuggire dalla fotografia come fenomeno di massa per dedicarci a una fotografia più meditata, quella che richiede tempo e riflessione e che nasce da un’idea. Le opere che vengono esposte nel circuito cittadino de Le vie delle Foto sono frutto di un intenso lavoro di gruppo dove l’idea del singolo è stata filtrata attraverso la sensibilità di tutti i partecipanti in una continua osmosi di emozioni e sensazioni che alla fine hanno prodotto l’opera finale. Sono state usate tecniche di ripresa e di stampa diverse tra loro e definirle fotografie è riduttivo. Si è trattato di un lavoro stimolante e impegnativo in cui tutti hanno potuto far emergere la creatività latente che è insita in noi. Al contempo il lavoro è risultato divertente e coinvolgente, ingredienti questi che non devono mai mancare in un lavoro di gruppo. Del gruppo fanno parte: Franca Baldracchini, Paolo Bullo, Ermes Cabas, Rocco Colavito, Flora De Leonardis, Vincenzo De Leonardis, Fabrizio Fabris, Dario Reggente, Fabiana Stranich, Francesca Vernier, Tiziana Zamarato e Lara Zurini.


LAJLAR ANA

FOOD PHOTOGRAPHY

Sono Ana Lajlar, vivo in Slovenia e faccio il possibile per trovare del tempo per le mie due grandi passioni: il cibo e la fotografia. Molti amici dicono che sono una “foodographer� e a me questo soprannome piace, pertanto ve lo posso confermare: io SONO una FOODOGRAPHER!

Amo pasticciare in cucina creando nuove ricette tutti i giorni oppure perfeziono quelle che trovo sul web, ma poi, invece di offrire tutti i miei manicaretti salutari alla mia adorata famiglia, mi precipito nel mio piccolo studio per fare delle foto per la mia pagina Instagram. Mi trovate su Instagram con il nome di Gudafuda, venite a cercarmi e seguitemi, non ve ne pentirete!


LAMANNA ALESSANDRA CHIARA NY OCT 16

Sono nata alla fine della primavera, il 6 giugno del 1985, ad aspettarmi c’era mia sorella Ilaria, la mia mamma Rita e il mio papà Aligi. Sono nata e cresciuta a Milano, ora vivo a Cassano d’Adda, un paesino in provincia di Milano.

Sono sempre stata a stretto contatto con la fotografia, fin da piccola. Ricordo ancora il cassettone della sala pieno di album fotografici, perché mio padre era un grande appassionato. Ho studiato grafica pubblicitaria, e alcune ore erano dedicate alla fotografia, trovando così una concreta applicazione nella Fotografia Analogica. Erano anni che sognavo di andare a New York. Il desiderio di attraversare le strade di quelle vie viste nei film, poter guardare dal basso quei palazzi che non potevi neanche immaginare. New York mi ha rapita, era speciale. Ovunque guardassi c’era qualcosa di unico, qualcosa che dovevo rubare e portare con me. Amo i dettagli, è quello che rende particolare qualcosa, ed è proprio quello che cercavo in queste mie fotografie.


LANDUCCI FRANCESCO NEL PENSIER MI FINGO

Sono Francesco, ho 33 anni e vivo ad Arezzo, in Toscana. Sono titolare di un’impresa di pulizia, capo scout, appassionato di falegnameria, di lego, di fotografia e di mille altre cose… La passione per la fotografia è nata circa 12 anni fa, guardando di nascosto le immagini che mio fratello faceva uscire da quei strani tubi chiamati rullini. La fotografia mi permette di vedere il bello nel mondo, le emozioni che provano le persone, di immaginarmi le loro vite. Il potere della fotografia è quello di poter catturare un’immagine. Certe volte però si può rivelare qualcosa di più: Il pensiero. Cosa sta pensando l’anziano mentre guarda il bambino? Al suo passato? E la donna che cammina guardando in basso? Sarà preoccupata per i nipoti? Gli sguardi. I momenti. Sono rubati e fermati in quel preciso istante. Realizzati in bianco e nero per trasmettere emozioni ancora più forti. Com’è forte l’emozione che prova Leopardi immaginando quello che ci potrebbe essere oltre quella siepe, perdendosi nei pensieri...


LANDUCCI STEFANO

BUSKERS - ANTOLOGIA DI ARTISTI DI STRADA

Sono un ingegnere informatico, un nerd e un fotografo amatoriale. Nato a Ivrea nel 1980, da mamma eporediense, sono cresciuto nella città del babbo: Arezzo. Nel 2008 sono stato adottato da Milano e nel 2015 sono finito a Trieste. La mia compagna è napoletana, perché non mi faccio mancare niente. Le mie prime foto le ho fatte con una Canon AE-1 rubata a mio padre e quel cordone ombelicale con l’analogico non l’ho mai veramente tagliato. Mi piace fotografare le persone, fissare i loro sguardi e attraverso quelli leggere pezzi della loro anima. Una città senza artisti di strada è spenta, muta, morta. Colorano le città, le riempiono di musica. Danno tanto senza chiedere troppo. Presenze che diamo quasi per scontato, che non vediamo, ma che ci sono: vive, pulsanti. Ci fanno compagnia, ci rallegrano, sono attori non protagonisti delle nostre vite. Un viaggio come spettatori, un viaggio con loro, tra di loro. Per renderli i protagonisti che meritano di essere. Cantiamo, suoniamo, balliamo con loro. Mettiamoli in scena e godiamoci il loro talento.


LIONS CLUB SEREGNO

WHY WASTE?

Le vie delle Foto quest’anno ospiterà anche le 10 migliori foto del World Water Day Photo Contest, concorso fotografico organizzato in concomitanza con la giornata mondiale dell’acqua 2017 che cade il 22 marzo. Il concorso è stato indetto dal Lions Club Seregno Aid 108 Ib1, con sede in Seregno (MB), in cooperazione di UN Water agenzia per il diritto all’acqua di Onu, con il patrocino di Fla (Fondazione Lombardia Ambiente) e del Comune di Seregno e mira a sensibilizzare l’attenzione del pubblico sulla questione critica dell’acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all’accesso all’acqua buona. L’obiettivo del Lions Club Seregno AID attraverso il World Water Day Photo Contest è quello di raccogliere fondi da destinare alla fornitura di sistemi di potabilizzazione per le comunità bisognose di acqua per la vita. Il Contest è stato aperto fino al 26 febbraio a tutti gli appassionati di fotografia e a tutti i sostenitori delle tematiche ambientali e si è sviluppato su un’unica sezione con il tema “Why waste?” (perché inquinare?) Sono state accettate tutte le fotografie che rappresentino l’acqua in un tutte le sue forme come patrimonio da tutelare, scattate con qualunque tipo di dispositivo, macchina fotografica, cellulare, tablet, drone. Per maggiori informazioni: www.worldwaterday.it.


LIUNI ELEONORA

PARTICOLARE PER NATURA

Sono Eleonora Liuni, ho 30 anni, milanese d’origine e Triestina d’adozione. La mia passione per la fotografia risale a quando ero piccola, già allora volevo immortalare nella mia mente momenti irripetibili e indimenticabili. La mia formazione di stylist di moda e di grafica mi ha sempre spinto alla ricerca del bello, declinandosi poi in attività di organizzazione d’eventi, arredamento d’intenti, marketing e fotografia. Particolari per natura è il tema che ho scelto. Esprimo la mia attenzione verso particolari della natura che richiamano forme architettoniche, di design con una predilezione per i colori intensi.


LO BASCIO ELIO

DIVERSAMENTE VENEZIA

Mi chiamo Elio e sono nato e cresciuto fra le Dolomiti Bellunesi, la fotografia mi ha conquistato da quando, ragazzino, rubavo la Pentax di papà e scattavo... La reflex è sempre con me e la passione mi ha spinto a esplorare e capire i diversi linguaggi attraverso alcuni workshop (Yorick, Wilson, Cito) e la pratica quotidiana. Mi piace comunicare con la fotografia perché gli scatti riescono a esprimere e a fissare sensazioni ed emozioni senza doversi spiegare a parole. Al momento ho in atto qualche collaborazione (ACI Belluno, Ente Palio di Feltre,ecc. ecc. ) e tanti progetti in via di realizzazione… Gli scatti che ho scelto di proporre a “Le Vie Delle Foto” presentano un’inedita Venezia, colta in scorci e momenti al di fuori dell’ordinario percorso turistico.


LUPI STEFANO WO-MEN AT WORK

ARTISTI & ARTIGIANI DI TOSCANA

Professionista nel campo della comunicazione audiovisiva, opero nel settore da più di trent’anni e sono titolare dai primi anni Ottanta della ORION Studio sas di Firenze. La fotografia ha comunque sempre contrassegnato tutta la mia attività produttiva, a volte integrandola, a volte diventandone protagonista. Negli ultimi anni affianco all’interesse architettonico-paesaggistico quello più emozionale della Toscana del lavoro, qualunque ne sia la manifestazione. Da qui nasce il progetto Wo-Men at work nel quale è possibile incontrare e conoscere artisti e artigiani toscani attraverso i loro volti e le loro produzioni. Artigianato e arte hanno la stessa radice, etimologica e metafisica. Sono le mani a fare il lavoro, ed è il cervello a guidarle, ma senza il cuore l’opera d’arte più perfetta resta un blocco di pietra sbozzato, una tela coperta di colori, un metallo forgiato. Nasce da qui l’idea di ritrarre non soltanto il risultato della maestria e dell’inventiva, ma anche la persona – mani cuore cervello occhi sorriso – che sta all’origine, alla radice, appunto, di esso. Perché il prodotto del lavoro di un essere umano acquista valore aggiunto quando lo si vede riflesso nello specchio del suo sguardo. Retorica? No, pura e semplice constatazione!


MARLETTO MAURO

FORMA E MATERIA

Sono nato a Torino, dove vivo e Lavoro. Sono un fotografo professionista, ho uno studio dove eseguo vari tipi di servizi. Il mio interesse per la Fotografia è nato prima in camera oscura con la stampa, E poi con la fotografia vera e propria, dopo un periodo come amatore con qualche mostra e alcune pubblicazioni, ho deciso di unire alla fotografia le mie conoscenze informatiche e diventare professionista. Per Le vie delle Foto porto Forma e Materia. Il progetto nasce dall’interesse per il rapporto che le cose instaurano tra di loro e per il loro divenire. È un viaggio dello sguardo tra le geometrie e i materiali che formano gli oggetti e le architetture che ci circondano. Attraverso l’immagine fotografica, perdono il loro significato originale e sono in attesa del trascorrere inesorabile del tempo che li modifica. La fotografia per me è l’attesa, del momento decisivo, di luce, di poter esprimere le sensazioni che derivano dall’esplorazione di ciò che ci circonda.


MEDICI PIETRO

SERENDIPITA’

Pietro Medici nasce a Modena nel 1974, e fin da piccolo vive attivamente la fotografia grazie alla grande passione del padre, che gli trasmette l’amore per il bianco e nero. Il suo intento è di raccontare e raccontarsi attraverso la fotografia. “Lo sguardo che si posa su un pezzo di mondo. E svela uno scorcio di vita. Inaspettata.

Spesso guardiamo ma non osserviamo, limitandoci alla superficie e ai contorni delle cose, perdendo la ricchezza nascosta in quello spicchio di immagine, il legame che quel frammento di visione intesse con il resto del mondo. Queste immagini mostrano che tale relazione è visibile nei riflessi, attraverso i vetri, al di là di una finestra, dentro uno specchio, svelando il mondo in cui sono immerse…”


MELEGARI GIORGIA

HUMAN BEAST - UMANO E ANI-

MALE SI TROVANO L’UNO NELL’ALTRO Sono nata a Modena nel 1981. Da più di 8 anni porto con me in ogni viaggio, gita o uscita, una macchina fotografica per raccogliere, in un’opera di reportage, istantanee del quotidiano di sconosciuti intenti a vivere. E faccio questo attraverso un punto di ripresa discreto, defilato, non invadente per cogliere momenti unici nelle loro vite. Nel maggio 2014 contribuisco a una collettiva tra circoli fotografici della provincia di Modena. Con “antropomorfizzare un animale”, ci si riferisce a una tendenza, tutta umana, ad attribuire a specie differenti caratteristiche emotive, affettive e sociali non proprie, o esclusive, della specie di appartenenza. Ci si relaziona all’animale come se fosse un umano e, dunque, con la medesima intensità di vissuti emotivi e affettivi. Animali e uomini sono legati più di quanto pensiamo da espressioni, gestualità, atteggiamenti, espressioni, posture. Il progetto raccoglie, come in un gioco delle coppie, queste similitudini collezionate nel tempo in viaggi in diversi continenti. Ogni coppia di immagini congela in un istante una gestualità, un’espressione, l’esternazione di un sentimento… che si ritrovano nell’umano e nell’animale. La vanità, la curiosità, gli sguardi intensi, le posture stanche, le facce buffe dell’uno si ritrovano nell’altro e viceversa.


MENEGALDO LUCA LA GINNASTA Menegaldo Luca nasce a Treviso nel 1974. Nel 1994 si trasferisce nella provincia di Belluno, dove grazie alla passione lasciatagli da una persona cara si avvicina alla fotografia amatoriale di viaggio, e inizia così un percorso ricco di emozioni che lo porta a fotografare mondi lontani e vicini. Da qualche anno, la voglia di ricerca nell’ambito fotografico, lo porta ad avvicinarsi al ritratto fotografico, andando alla ricerca di espressioni, di complicità che solo la fotografia può portare. Sposato, di professione Agente Assicurativo, vive e lavora a Belluno. Per Le vie delle Foto 2017 porta La Ginnasta.


MUSMECI ERIKA L’ALTRA VENEZIA

Nata a Trieste, si diploma presso l’istituto d’Arte E. e U. Nordio, frequenta il corso organizzato in memoria della Scuola di Nino Perizi tra il 1998 e il 2000 e partecipa alla mostra collettiva medesima esposta al Museo Revoltella. Si avvicina alla fotografia frequentando un corso di

Fotografia e post-produzione tenuto da Luigi Tolotti e Nanni Spano. Non ha uno specifico genere fotografico, ogni occasione è buona, soprattutto durante i viaggi , per fissare “quel momento” , uno scorcio, un paesaggio o un particolare. Quando si pensa a Venezia la prima cosa che viene in mente è San Marco, la sua piazza, il Campanile, le gondole, il Carnevale e così via… Spinta dalla curiosità di andare oltre a quella che è l’apparenza, un luogo comune,cerco di osservare con nuovi occhi, di trovare la vera “Anima”della città, piena di storia e di storie legate a personaggi più o meno illustri. Il legame con l’acqua è forte ma non solo l’acqua è protagonista, lontano dalla confusione la calma e il silenzio sembrano appartenere alle calli, è forte il senso del mistero con il calar del sole da qui il titolo della mia mostra.


NOCE GIUSEPPE IL VESPUCCI

Ho iniziato a fotografare da piccolo, rubando la macchina fotografica di mio padre. Ho fatto foto e diapositive a tutto: dagli animali ai panorami non disdegnando i ritratti. Era il mio sogno di bambino: navigare al comando di Nave Vespucci. La vela è stato il primo motore marino che ha permesso all’uomo di avventurarsi nell’infinito mare e compiere le più belle avventure. Nave Vespucci è la nave scuola della Marina Militare Italiana, dove i futuri comandanti iniziano la loro avvenuta. È una Nave a Vela con motore; dal punto di vista dell’attrezzatura velica è “armata a Nave”, quindi con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. L’Unità è inoltre fornita di vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana. È la più bella nave del mondo.



NOVELLI PAOLA

MA COSA HANNO IN TESTA LE DONNE? Sono nata a Brescia nel 1970. Già da piccola comincio a fotografare per lasciare un ricordo tangibile nella mia memoria. La fotografia entra così per gioco a far parte della mia vita come reportage di ogni avvenimento della mia storia. La passione per i viaggi e le persone mi porta a ricercare continuamente nuovi soggetti e raccogliere immagini diverse di “Street Photography”. Senza nessun committente e senza fini editoriali, solo con la mia macchina fotografica PENTAX, cominciai ad andare alla ricerca del bello sia nei luoghi che nelle persone. Con il tempo e molta pazienza, ho accettato il passaggio al digitale abbandonando lentamente la mia amata Pentax, per passare a una nuova avventura flessibile e leggera. La mia ricerca continua mi ha spinto ad approfondire la fotografia frequentando corsi di approfondimento con insegnanti di fama internazionale.


OLIVERIO GERARDO CARTOLINE DA TRIESTE E... NON SOLO Sono nato in un paese della provincia di Foggia, Orta nova, nel 1946. Vivo a Trieste dal 1966 dove, grazie a un amico, ho conosciuto la macchina fotografica e con la stessa ho fotografato diversi momenti di vita. Fino a quando, sempre a livello amatoriale, o iniziato a immortalare le luci della natura nelle sue sfumature. Ritorno a partecipare a Le Vie delle Foto con Cartoline da Trieste… e non solo. Con questa mia sesta mostra con la quale son ritornato al passato, quando con una cartolina si volevano comunicare le bellezze di un luogo. Tale consuetudine, con il tempo e con l’avvento delle nuove tecnologie quali gli smartphone e i selfie, è stata soppiantata, privando i più di questo romantico mezzo di comunicazione. Ogni scatto contiene altri scatti, opportunamente collocati, pongono in evidenza le bellezze di questa città. Non ho voluto trascurare la mia vena pittorica e ho affiancato con il termine ‘non solo’ anche alcune istantanee frutto dei miei momenti competitivi, spaziando dalle nature morte, al volo di uccelli, a un singolo particolare della città. Questo passato non mi abbandona e in ogni foto si manifesta nel colore e nella stesura, magnificando il mio gusto per proporlo allo sguardo dell’attento osservatore, affinché anche lui compartecipi a questo mio sentimento.


OLIVO MARCO

DRINKING PHOTO

Sono nato a Trieste il 12 maggio 1980. Fotografo autodidatta, cresco nel mondo fotoamatoriale grazie alla lettura e al confronto con altri fotoamatori. Negli ultimi anni ho partecipato a diverse esposizioni, quali “Le vie delle Foto” nelle edizioni 2013 e 2014, nonché alcune esposizioni collettive con altri fotoamatori di tutta Italia. Tra le tre mostre personali, due sono dedicate al mio grande progetto riguardante l’Istria, penisola di cui sono appassionato. Ritengo la fotografia un elemento fondante del ricordo e qualcosa di divertente e sfidante: ogni scatto è un’emozione. Prediligo paesaggistica e l’architettura, non disdegnando però di sfociare a volte nella street photography, specie se il soggetto ben si incastona in paesaggi naturali o urbani. Drinking Photo riguarda un elemento fondamentale: l’acqua. L’acqua dei mari, dei laghi, dei fiumi e delle cascate. Ma l’acqua è anche altro... e per scoprirlo bisogna visitare la mia mostra.


ONGARO PATRIK

IL CAMMINO CHE HO FATTO PER DAR VOCE ALLA MIA ANIMA

Sono Patrik Ongaro nato a Cortina D’ampezzo il 3 gennaio 1975. Vivo a Selva di Cadore nel cuore delle Dolomiti, di professione sono albergatore ma, la passione per la fotografia è uno dei miei tanti hobby, come la scultura, la montagna, la moto ecc. ecc. Il mio viaggio nel mondo della fotografia nasce da un regalo di compleanno: una MINOLTA a rullino che mi ha fatto scoprire una certa predisposizione nello scattare belle foto e nel far vedere le cose da un’altra prospettiva, la mia. Ciò che fotografo è qualcosa che prima è vissuto con emozione, poi fotografato per far riaffiorare quella stessa emozione e infine per poter condividere con tutti la potente energia vissuta in quegli istanti. Il momento della consapevolezza e del vero contatto con la mia anima è avvenuto con l’alba fotografata in Marmolada. Dopo una salita di 2 ore con gli sci d’alpinismo in una bufera di neve trasportata dal vento che soffiava a 80Km/h e con una temperatura di -23, mi sono trovato inginocchiato nella neve a pigiare con gli incisivi per scattare le foto perché le dita non le sentivo più. A un tratto il tempo si è fermato, avvolto nell’arancione del “enrosadira”, che di solito dura pochi minuti. Mi sono perso in un luogo a temporale, dove tutto aveva un senso, dove tutto era giusto, dove io non avevo più bisogno di risposte...


PALOMBI BARBARA

IN TO THE WILD

Fotografo Sogni. Racconto Emozioni. Catturo la Magia di un Luogo. Sono laureata in Scienze della Comunicazione e ho sempre amato tutte le più varie forme di espressione individuale.Tra le tante, la Fotografia è colei che mi calza a pennello. Da due anni seguo corsi, workshop e realizzo servizi fotografici. Per Le vie delle Foto porto Into the Wild. In questi dodici scatti ho cercato di cogliere e narrare La bellezza della Natura in tutte le sue forme. Molte volte la si dà per scontata, ma credo fermamente che vada raccontata e tutelata. Un paesaggio lo si può guardare in mille modi diversi perché racchiude infinite sfumature e ognuno di noi percepisce e vive in modo soggettivo il suo rapporto con L’ambiente che lo circonda. Queste foto esprimono il mio modo di vivere e sentire tutto ciò che di bello il mio sguardo ha il privilegio di raccontare.


PEGORARO FLAVIO

DUCATO 2.8 JTD- QUATTRO ANNI DI LAVORO E IMMAGINI IN VIAGGIO PER L’ITALIA

Sono Flavio Pegoraro, padovano classe 1962. Studio arte e mi diplomo al Liceo Artistico statale di Padova città dove vivo. E sono un agente di commercio. La passione per la fotografia mi è stata trasmessa in età adolescenziale da mio padre Gianfranco che mi inizia in questo percorso artistico con una Asahi Pentax Spotomatic tuttora funzionante. La mia “fotografia” nasce da sperimentazioni di tecniche di ripresa e stampa con varie attrezzature analogiche e digitali. Se fossi un poeta scriverei un’ode sul Ducato Fiat. È con questo mezzo che do inizio a questa raccolta di immagini tutte “italiane” che si dipanano in un arco temporale lavorativo che va dal 2012 al 2016. Dal Veneto all’Umbria, dalla Lombardia alle Marche passando per la Toscana e l’Emilia Romagna. “On the road” sulle strade e autostrade di questo paese. Un’Italia di stridenti contrasti. Di borghi stupendi, di fiere, di vino e cibo, di esposizioni internazionali, di genti operose e ingegnose, di capannoni industriali, mercati e paesaggi mozzafiato!


PESANTE PAOLA

CIAPINI

Sono sempre stata affascinata, fin da ragazzina, dal mondo delle immagini: dipinti, fotografie, manifesti pubblicitari, graffiti, illusioni ottiche… tutti interessi che ho continuato a coltivare all’università e nel tempo libero, e coltivo tuttora, in età più che adulta. Ma il vero incontro con la fotografia ha avuto luogo grazie a un corso in orario extrascolastico proposto a studenti e studentesse del primo biennio delle superiori. Fotografo quello che vedo, che mi colpisce: mi piace inquadrare, cogliere il particolare, il momento. Una sera, tornando verso piazza San Marco, lungo Riva dei Sette Martiri, uno scorcio irrinunciabile: un ampio arco si affaccia e separa il mondo di qua dal paese dei ciapini. Il paradiso dei ciapini. Ecco: credo che sia nata lì la mia passione per i ciapini, le umili mollette da bucato. Poi il resto è venuto da sé: ho incominciato a fare qualche viaggio più impegnativo, extraeuropeo. E ogni volta ho incontrato qualche ciapin, già impegnato al lavoro, per difendere lenzuola, camicie, calzette dai furti perpetrati dal vento – o in attesa, magari bagnato di pioggia.


PIUCA MARZIA ECCENTRIC CHIC

Sono nata a Trieste nel 1990. Diplomata all’istituto tecnico, attualmente studentessa universitaria (precaria) nella facoltà di Scienze della Comunicazione, con percorso giornalistico. Sono una ragazza con la valigia alla mano, col sogno dell’America e dell’Africa. Le prime macchine fotografiche che ho tenuto tra le mani, erano le vecchie usa e getta. Giostrando tra la foto analogica a quella digitale, con il primo acquisto di una fotocamera compatta, ho iniziato a coltivare la prima vera passione. Durante una fase creativa, mi è stata regalata una macchina polaroid, entrando nel mondo della fotografia istantanea. Tardi rispetto alle uscite sul mercato delle reflex, ho comprato la prima macchina semi professionale nel 2014, iniziando così seriamente il percorso fotografico. Con Eccentric chic, combino lo stile ispirato a Iris Apfel, imprenditrice icona dell’eccentrico, con l’arte pop art di Andy Warhol, riproposta nel mondo digitale del 3D. “La moda è qualcosa che puoi comprare, lo stile è ciò che possiedi dentro di te”, le parole della Apfel sono la descrizione concreta della mostra. Ogni persona fotografata veste abiti del proprio armadio, non hanno creato lo stile, sono nati con esso. L’utilizzo poi della stessa immagine in varie gamme di colori, richiamanti il 3D, rispecchia l’arte di Andy Warhol.


PLATANIA CINZIA

RIFLESSI E RIFLESSIONI

Sono Cinzia, artista eclettica e donna dagli occhi grandi. Con quegli occhi affacciati sul mondo ho sempre colto la realtà da diverse angolazioni, in prospettive non convenzionali, seguendo i miei pensieri laterali e divergenti. Provengo dal mondo delle arti grafiche, per cui colgo immediatamente i rapporti tra le parti, la distribuzione del colore sulle superfici e le linee di forza. Riflessi e riflessioni ha come leitmotiv il colore grigio, nelle innumerevoli declinazioni offerte dall’ambiente urbano. Mentre ci affrettiamo sulle nostre strade, affaccendati dalle mille cose di ogni giorno, ci imbattiamo continuamente in qualcosa che fa da sfondo al resto: il grigio è per definizione un colore monotono e neutro. Ma a ben guardare esso nasconde tante interessanti variazioni, sulle quali ho affinato l’occhio soffermandomi su dettagli in apparenza insignificanti, scoprendo durante la mia ricerca quante diverse trame vi siano. E ho concluso che non si finisce mai di stupirsi se soltanto il nostro occhio riesce a isolare la bellezza insita in ogni cosa, perfino in un muro scrostato stinto dal tempo. E di meraviglia abbiamo molto bisogno, soprattutto nel grigiore della città che a volte finisce per fagocitare la nostra capacità di vedere oltre il caos.


POLETTI LAURA PAESAGGI, SOUVENIR DI VIAGGIO Diplomata al Liceo Artistico di Bergamo e Laureata in Design al Politecnico di Milano, coltivo da diversi anni la mia passione per la fotografia che è diventata anche la mia professione, perché credo che riuscire a comunicare un’emozione, un momento, un evento attraverso un semplice scatto sia un’esperienza davvero speciale ed entusiasmante. “Paesaggi, souvenir di viaggio” è il risultato di tanti ingredienti: io e mi marito Andrea, i protagonisti; l’amore per l’ignoto che ci spinge a uscire dalla routine quotidiana; la passione per i viaggi e… la macchina fotografica. Un progetto che ci fa viaggiare insieme attraverso tante tipologie di paesaggi, che noi consideriamo nostri souvenir da condividere con chiunque vorrà intraprendere quest’avventura fotografica. Partendo da ovest verso est vi mostreremo, dall’America all’Oceania, ciò che più ci ha colpito e che abbiamo deciso di immortalare con queste foto per evitare che il tempo potesse cancellare tanti ricordi piacevoli e farli in questo modo divenire eterni.


PONS GIUSEPPE E ANDREA SCIRE’ CHICAGO STREET PHOTOGRAPHY

iuseppe è nato nel 1971 a Milano, dove attualmente vive e si divide tra l’attività di responsabile commerciale e quella di fotografo. Nel corso degli anni il suo lavoro fotografico è stato segnalato e recensito su diversi giornali e riviste fotografiche.

Andrea è nato a Catania nel 1978. Durante i primi anni dell’Università, si accosto alla fotografia che considera come il jazz: “un’estemporanea improvvisazione sul tema della vita”. Nel corso degli anni, sperimento i vari generi fotografici, concentrandosi, dal 2014, sulla fotografia di strada. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Chicago Street Photography è il frutto del progetto Chicago Street Photography Experience 2016, che mette insieme le visioni di due street photographer italiani che si confrontano e si fondono in due interpretazioni della medesima città.


PUDILLI FABIO

ISLANDA: PASSIONE FREDDA Sono Fabio Pudilli, 55 anni, nato a Milano. Abito in provincia di Udine, ma mi ritengo a tutti gli effetti cittadino italiano, avendo vissuto in numerose cittadine del Nord. Responsabile ICT di una primaria azienda di servizi, mi sono avvicinato al mondo della fotografia poco più di quattro anni fa. Man mano mi sono sempre più interessato alla fotografia paesaggistica, nella quale lo scatto è la fase finale di tutto il processo: la ricerca del luogo, delle condizioni ottimali atmosferiche e di luce, del punto di ripresa. Islanda: Passione Fredda; Natura selvaggia ed estremamente diversificata, condizioni climatiche quasi estreme, variabili, impredicibili e violente... Ma può un luogo direi quasi ostile suscitare emozioni e coinvolgimenti emotivi? Il contatto con la natura islandese risveglia istinti che sono presenti dentro di noi, ma soffocati da una quotidianità frenetica di cui siamo vittime. Il viaggio fotografico che ho fatto nel mese di ottobre 2016 è stata un’esperienza incredibile che mi ha segnato: nove giorni (al netto del viaggio sette) che mi hanno portato nelle località più famose in cui, devo dire la verità, ho scattato molto ma ho anche passato molto tempo a contemplare la natura islandese che a mio avviso, non trova eguali in nessuna altra parte del nostro pianeta.


QUOCO ALBERTO RITRATTO

Fotografo per passione da diversi anni. Sensibile alla ricerca dell’immagine fotografica fin dagli inizi, nei miei lavori ho voluto sempre evidenziare gli aspetti più significativi della realtà, di quella che ciascuno di noi non sempre vede.

Ma ciò che mi cattura è il susseguirsi continuo e instancabile della ricerca della forma e del movimento nel corpo umano che, in particolare, attraverso la danza, riesce ad assumere gli apici più elevati. Mi dedico anche alla ricerca fotografica ispirandomi alla pittura degli impressionisti della metà dell’Ottocento che mi hanno permesso di avvicinarmi alla fotografia astratta. Oggi la nuova ricerca nella forma e nel movimento del corpo umano è arricchita da singolari accessori, abiti e costumi da me costruiti, e sapientemente fatti indossare da modelle e modelli non professionisti.



REPUBBLICA NOMADE CAMMINO TRIESTE-SARAJEVO 2016 La Repubblica Nomade nasce nel 2011, con un processo spontaneo di aggregazione di persone che hanno condiviso la volontà di rompere il senso di impotenza e di paralisi che sembrava essersi impossessato del paese Italia, eleggendo lo spostamento e l’avventura a messaggio irradiante, i singoli passi del cammino come simbolo di punti necessari per “ricucire” il paese. Imprese difficili, quasi impossibili, organizzate in modo completamente volontario, per poter coinvolgere quante più persone possibile attorno all’idea di partenza di “presa di responsabilità”. Vogliamo condividere e raccontare attraverso le immagini una piccola parte delle emozioni e delle storie del nostro progetto “Il sogno dell’Europa”. Nel 2016 Repubblica Nomade ha realizzato un grande cammino di pace nei Balcani: dalla Risiera di San Sabba a Trieste, teatro di orrori compiuti durante la Seconda Guerra Mondiale, fino a Sarajevo, città da cui è partita la scintilla che ha dato l’avvio alla Prima guerra mondiale e che è stata martirizzata durante le recenti guerre balcaniche, condividendo poi il Cammino di Pace di Srebrenica.

Mostra di Autori Vari a cura di : Antonio D'Aprile e Beatrice Bertolo

in collaborazione con : www.ricopre.it


ROSSETTI SIMONETTA UNO SGUARDO CHE SFIORA IL TEMPO Mi sono avvicinata alla fotografia, quella vera, alla magia della camera oscura, quasi vent’anni fa durante un anno di studio all’estero. Oltre a una ricchissima esperienza formativa, umana, linguistica, appresi l’affascinante arte dello sviluppo e stampa in bianco e nero. Il digitale di lì a poco prese il sopravvento e mi adeguai L’obiettivo di questa sequenza d’immagini era di raccontare con la fotografia, la città di Venezia, partendo da una suggestione letteraria individuata dalla Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Nel dettaglio questo progetto raccoglie scatti che rappresentano gli abitanti e i turisti, coloro i quali attraversano la città con passo lento o spedito, camminando sui masegni, sul legno, sul prato, o sul red carpet, percorrendo la città storica nelle calli più buie o attraversando ponti e spazi aperti, scorgendo dettagli arrugginiti segnati dal tempo o colonizzati dalle piante, muovendosi a pelo d’acqua con una barca o un vaporetto, fino a raggiungere approdi lontani per poi scoprire, dietro murature austere incrostate dal sale, spazi nuovi, dove l’arte contemporanea e gli eventi mondani hanno infuso nuova vita a questa città assopita.


SANTI MARCO EX MANICOMIO PSICHIATRICO DI VOLTERRA Sono nato a Pisa nel 1980 e sono dipendente di una compagnia assicurativa da più di dieci anni. Abito a Guardistallo, un piccolo paesino nelle colline toscane. La fotografia mi ha sempre appassionato sin da piccolo, quando a scuola si andava in gita non vedevo l’ora di portare la macchina fotografica di mio babbo, una canon analogica. Adesso sono membro di un circolo fotografico “La banda degli scatti” con il quale in collaborazione con altre associazioni abbiamo realizzato varie esposizioni di fotografia sociale. Il mio modo di fotografare è cambiato molto negli anni, è sempre più intimo e nel mio piccolo cerco sempre di trasmettere e raccontare qualcosa. L’ex ospedale psichiatrico di Volterra fu istituito nel 1888. Il suo maggior sviluppo si ha negli anni Cinquanta fino a essere considerato uno dei più grandi d’Italia. Le mie foto vogliono raccontare e trasmettere quello che ho provato io entrando e visitando questo luogo, da un iniziale senso di solitudine e tristezza a una sensazione di rabbia e impotenza.


SCARPA MASSIMILIANO L’ALLUVIONE Non sono fotografo per professione ma sicuramente la fotografia fa parte della mia vita e occupa un piccolo spazio, ritagli di tempo e opportunità in occasione di viaggi di lavoro o di piacere. La passione per la fotografia mi accompagna da quando ero ragazzo, tempi delle reflex e della pellicola. Allora le pellicole a colore di qualità costavano molto, per necessità quindi continuai a scattare con pellicole in bianco e nero, forse un segno, ma ancora oggi preferisco scattare in monocromia, non più per un fatto economico; con il passare degli anni ho imparato ad apprezzare questo stile. La maggior parte degli scatti realizzati nel mio percorso, non sono preparati, o derivanti da set fotografici, sono scatti rubati all’occasione. Gli scatti fotografici che presenterò in questa edizione sono una selezione tra svariate foto realizzate durante le ultime tre alluvioni che hanno colpito la provincia e la città di Pordenone, tra tutte ho deciso di esporre quelle più significative e di impatto visivo.


SILENZI GUERRIERO

LA PICCOLA PESCA

Sono nato a San Benedetto del Tronto e attualmente vivo a Martinsicuro, un piccolo comune dell’Abruzzo affacciato sul mare Adriatico. Mi sono avvicinato alla fotografia circa tre anni fa. Da quel momento ho iniziato a occuparmene con un occhio attento verso il mondo e le diverse e infinite realtà circostanti, spaziando dall’architettura, ai paesaggi, alla vita quotidiana. La piccola pesca, comprende tutte le tecniche di pesca che non richiedono la necessità di una barca di grande stazza. Oggi viene praticata soprattutto da pescatori di una certa età che, dopo aver trascorso un’intera vita sul mare, non riescono a staccarsi del tutto dal loro mondo. Le mie foto sono la testimonianza di una realtà che sta scomparendo. Il mio desiderio è che di quel mondo colmo di valori rimanga qualcosa di tangibile. Vorrei guardare una mia foto e risentire l’odore del mare, il rumore della barca che entra in acqua, il chiacchiericcio di vecchi pescatori… Vorrei sentirlo io... vorrei che lo sentissero anche altri.


STURARO STEFANO

I MIEI COLLI

Sono nato in provincia di Padova nel 1978, e la passione per la fotografia ce l’ho fin da bambino ma resto particolarmente affascinato all’età di 12-13 anni, quando insieme ai compagni di scuola media, durante una sessione di laboratorio tecnico imparo dal professor Salin a proiettare sviluppare e stampare in bianco e nero la foto di una foglia in silhouette con il solo ingranditore. Da lì inizia un lungo percorso fatto a gradini.

Questo ciclo di scatti chiude parzialmente una prima fase, spesso combattuta tra dare spazio alle forme della natura, o esaltare le capacità dell’uomo di modellare il paesaggio. Il reportage è stato realizzato totalmente in digitale, solcando le strade e i sentieri dei Colli Euganei con solo al collo la mia storica S2pro: ho sentito i profumi di tutte le stagioni, il freddo e il caldo, l’umidità e il vento, a ogni ora della giornata, e ho atteso con pazienza la notte per capire cosa mi avrebbe riservato il silenzio di questo territorio.


TAMBALO DANIELE MAGICO: UN CARNEVALE TRA ALLEGRIA, DOLORE E VOGLIA DI RINASCITA. Sono nato nel 1958 a Susano di Castel d’Ario antico borgo del mantovano. Vivo a Nogara nel mezzo della bassa veronese: terra di valli e di nebbia. Sono un fotografo autodidatta, ho iniziato a fotografare negli anni Settanta con una FUJKA ST 605. Negli anni Novanta ho iniziato anche a lavorare in camera oscura stampando B/W e cibachrome. Poi l’avvento del digitale ha rivoluzionato il modo di fare fotografia: prima gli scanner fotografici, poi reflex sempre più performanti. San Felice sul Panaro è un ridente paese della bassa modenese dove da anni si svolge MAGICO. È un carnevale organizzato dal Comune in collaborazione con il foto club locale. La manifestazione è associata all’omonimo concorso fotografico e quindi è frequentato da centinaia di fotografi, tanto che si può definire il carnevale dei fotografi. Fino al terremoto del 2012I che sconvolge queste terre di pianura. Siamo nel 2012. Ma in queste zone non ci si rassegna: si creano nuove piazze, nuove chiese, nuovi negozi e anche anche il MAGICO riparte con nuova linfa e con l’aiuto di tutti. Le foto che presento ripercorrono gli anni di questa manifestazione tra la gioia e il dolore di gente che non cede mai alla rassegnazione e si sforza di andare avanti scrivendo giorno dopo giorno il diario di un sogno.


TODISCO BETTINA

PEOPLE 2

Bettina Todisco è nata a Udine e vive a Trieste. È fotografa per passione e viaggiatrice, quando il tempo lo consente. Ama la letteratura, la scrittura, il cinema, il teatro, i viaggi e la fotografia. E proprio dalla fotografia, last but not least, resta sin da bambina stregata, dedicandosi ad essa nelle riunioni di famiglia prima e nei viaggi poi, rubando con i suoi scatti immagini di bambini, donne, uomini. Amo la street photography, la forma più genuina della fotografia. E amo fotografare le persone, bambini, donne, uomini, colti in contesti dissimili dalla mia quotidianità. È per questo che prediligo le foto di viaggio, quando gli stimoli sono tantissimi, perché i luoghi e le persone rappresentato una novità. La fotografia di strada mi aiuta a semplificare, a cercare quei minuscoli assaggi di vita che il nostro correre frettoloso non ci consente di cogliere. Perché idee ed emozioni possono essere ritratte attraverso la più semplice delle scene.


TOSECA

REACTGEES. RIFUGIATI REATTIVI

Mi chiamo Toni Sergio Carbone, in arte Toseca. Ho 37 anni, faccio il fotografo di professione ma soprattutto per passione. Scattare immagini è come respirare per me. Un forte desiderio di quello che vedo mi porta a volerne prendere una parte da condividere. Fotografare ciò che conosco o conoscere ciò che fotografo sono i due motori che mi aiutano.

Reactgees, Rifugiati reattivi è fatta di alcuni scatti per raccontare un viaggio ai “confini” degli uomini e del cuore, che ho fatto, come volontario infermiere, nel campo profughi di Idomeni in Grecia, al confine con la Macedonia e Sîd in Serbia. Diverse popolazioni: iraniani, siriani, afgani, pakistani… Ci dimentichiamo che sono uomini, donne e bambini: uguali a noi. I bambini, soprattutto, vittime di una guerra della quale non conoscono i motivi (e chi li conosce i veri motivi). Non chiudiamo gli occhi di fronte alla realtà. Ma chiediamoci cosa possiamo fare noi.


TRIESTEABBANDONATA

#Triesteabbandonata è un progetto realizzato a partire dal 2014 da due giornalisti (Micol Brusaferro ed Emilio Ripari) e una fotografa (Giada Genzo): tre appassionati che si occupano di scoprire e riscoprire luoghi abbandonati. Finora hanno mappato un centinaio di siti dimenticati, principalmente a Trieste, ma anche nel resto del Friuli Venezia Giulia e fuori regione. Obiettivo dell’iniziativa raccogliere documentazioni fotografiche, video, tesimonianze e raccontare la storia di edifici ormai dismessi.


TURCO ELIDO GIGI

ALLEGORIE CORPOREE PROJECT Sono nato a Udine nel 1947 dove tuttora risiedo. Maestro d’arte, ho collaborato per diverse istituzioni pubbliche svolgendo anche differenti attività artistiche nel settore privato. Come grafico e fotografo ho curato l’allestimento di numerose esposizioni temporanee e sale museali in ambito naturalistico. Il mio archivio fotografico vanta oltre 30.000 immagini sul Friuli Venezia Giulia e altre località italiane ed estere. L’avvento della tecnologia digitale è stata un ulteriore sprone per me, nella sperimentazione e ricerca di nuove frontiere espressive legate sempre alle arti visive. Allegorie Corporee Project nasce nel 2013 quando con una mia modella abbiamo realizzato un set basato su progetto meditato e complesso, non facile da portare a termine se non hai i luoghi e gli spazi per poterlo fare. Non avrei immaginato lontanamente dove quel set mi avrebbe portato. Col tempo mi sono reso conto che stavo facendo un qualcosa di diverso, qualcosa che ancora non avevo visto realizzare. Non stavo facendo vedere dei corpi femminili, ma qualcosa d’altro. Quelle forme dipinte facevano vedere dei mondi paralleli, il gioco dei colori e ombre incuriosivano lo spettatore come non mai e queste figure non venivano viste con la morbosità con cui l’occhio umano scruta un corpo femminile. Stavo creando delle allegorie.


UKMAR SARA

TRIESTE E DINTORNI

Creatività è ciò che mi definisce! Ogni contesto riesce a ispirarmi e sollecitare la mia fantasia. Mi piace esprimermi, trovando persone e contesti interessanti e facendone risaltare la vera natura profonda, il significato. Il mio è un impegno totale, perché fondamentalmente mi appaga! Amo sempre sperimentare, giocare con le immagini, i colori, le forme, tutto. Così da offrire allo spettatore sempre nuove emozioni. Questa esposizione si intitola “Trieste e dintorni”. È stata creata appositamente per il locale che la ospita, la Torrefazione Caffè Trieste, infatti il tema principale è la città di Trieste, rappresentata da alcuni dei suoi suoi simboli… ma non solo! Ci sono scorci, monumenti, attimi di vita quotidiana, espressi sia a colori sia col bianco e nero. Variano anche le dimensioni delle opere, per rispettare le proporzioni sia del soggetto, sia dello spazio che va ad accoglierle. Quando sono ritratte persone, ognuna trasmetterà la sua diversa carica emotiva, suscitando anche nello spettatore sensazioni diverse. Non mancherà qualche intrusione… sta a voi scoprirla!


ZAGO FRANCESCO LA RIVINCITA DELLE OMBRE Mi chiamo Francesco Giuseppe Zago, in arte Frenz Beps e sono nato a Trieste nel 1994. Sono un fotografo professionista, laureando in Economia, e Marketing e Sales Manager per una società Americana di FF&E. Quasi per caso, mi son trovato una vecchia macchina fotografica sotto mano: amore a prima vista! Ho dedicato giorni interi a sperimentare, improvvisare, migliorare, per capire quello che mi sarebbe piaciuto fare con la fotografia. L’unica costante è stata l’elemento umano: l’”uomo” è troppo affascinante per non essere descritto in ogni sua gloria e miseria, così mi sono concentrato sempre di più sui ritratti. La rivincita delle ombre è un progetto trasversale tra fotografia e letteratura. Cosa succederebbe se una macchina fotografica raccogliesse esclusivamente le ombre? L’ombra è quella parte celata della nostra anima, che però ci segue sempre in silenzio, ma vigile: raccogliendo le nostre sensazioni più represse, ma allo stesso tempo più spontanee. Il fotografo dialoga con queste ombre, ascoltando le loro grida, i loro lamenti: ogni ritratto racconta una storia, ricollegabile a una condizione esistenziale o a un’inquietudine repressa.


ZUPIN ULLI

GEOMETRIE URBANE

Sono Ulli Mosconi Zupin, sono nata a Piacenza ma da molti anni vivo a Trieste. Non sono fotografa professionista, solo una grande appassionata. Al termine dell’attività lavorativa ho iniziato a sviluppare diversi hobby ai quali mi dedico con entusiasmo nel tempo libero. Dopo essermi impegnata nella realizzazione di filmati amatoriali nell’ambito del Club Cinematografico Triestino di cui tutt’ora faccio parte, mi sono recentemente accostata alla fotografia e ne è nata un’altra grande passione. Le architetture sono la mia fonte di ispirazione, amo in particolare l’architettura contemporanea e me ne sono sempre interessata leggendo e osservando immagini sulle riviste o sul web. Il mio occhio fotografico è fortemente attratto dalle geometrie, dal rigore delle linee, dalle simmetrie e dai colori. Prima di scattare mi concentro su pochi elementi e cerco di farli miei realizzando un modo mio di rappresentarli. Spesso il mio punto di vista è frontale e i soggetti sono le facciate degli edifici. Altre volte un dettaglio o un riflesso divengono essi stessi soggetti. Il risultato è un’immagine semplice, nitida, pulita, essenziale che spesso include la presenza umana, ma non necessariamente. In certe immagini il dettaglio, decontestualizzato, emerge così rigoroso da risultare astratto.




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MOSTRA FOTOGRAFICA COLLETTIVA INTERNAZIONALE PER INFO SU TOUR GUIDATI, WOKSHOP, CONTEST ECC WWW.LEVIEDELLEFOTO.IT - INFO@lEVIEDELLEFOTO.it

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I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE


ADONIS Via San Francesco 30 34133 Trieste +39 389 449 19 19

ADORO CAFE’ Via DI CAVANA 8 34121 Trieste +39 342 944 44 63

AI DUE LADRONI VIA TARABOCCHIA 4 34100 Trieste +39 348 062 62 10

AL MANGIA E FUGGI Via VALDIRIVO 38/E 34100 Trieste +39 040 241 06 47

AMELIA DOLCE Q.B PIAZZA GOLDONI 9 34100 Trieste +39 040 247 24 74 - I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


ANGRY DIAMOND Via TORINO 32 34123 Trieste +39 335 531 40 60

AQVEDOTTO Via DI CAVANA 8 34121 Trieste +39 342 944 44 63

ARCORICCARDO VIA VALDIRIVO 38/E 34100 Trieste +39 040 241 04 46

AL MANGIA E FUGGI Via VALDIRIVO 38/E 34100 Trieste +39 040 241 06 47

BAR AL FORO VIA DEL CORONEO 18 34100 Trieste +39 040 260 48 07 - I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


BAR BORSA Via CASSA DI RISPARMIO 4 34100 Trieste +39 040 77 23 33

BAR LAILA Via CASSA DI RISPARMIO 11/B 34100 Trieste +39 040 36 48 35

BAR MOKA VIA Roma 24 34100 Trieste

BAR ROSSETTI ViaLE XX SETTEMBRE 43 34100 Trieste +39 040 76 79 66

BAR XE VIA SAN SPIRIDIONE 12 34100 Trieste

- I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


CAFFE’ RETRO’ RIVA NAZARIO SAURO 16/A 34100 Trieste +39 040 260 86 53

CAFFE’ TEATRO VERDI PIAZZA GIUSEPPE VERDI 1/B 34100 Trieste +39 040 77 39 03

CAFFE’ TRIESTE VIA gHEGA 19 34100 Trieste

CAFFE’ TORREFAZIONE TRIESTE VIA MAZZINI 5 34100 Trieste

CAPPELLAIO MATTO VIA TRENTA OTTOBRE 15/B 34100 Trieste

- I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


CASANOVA LARGO BARRIERA VECCHIA 10/B 34100 Trieste +39 040 347 81 13

CHIMERINA VIA DEL PANE 1 34100 Trieste +39 040 247 53 93

CIO’ LA’ VIA giorgio galatti 18/B 34100 Trieste +39 040 265 10 18

CORTE CAFE’ piazza s. GIOVANNI 5 34100 Trieste +39 040 064 11 50

CRESI BUFFET VIA GENOVA 11/C 34100 Trieste +39 320 386 89 97 - I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


DEGUSTERIA km 0 VIA DEL PANE - VIA DEI RETTORI 2/a 34100 Trieste +39 040 77 52 77

DNAPOLI VIA DIAZ 10 34100 Trieste +39 040 260 11 41

ELIA’ VIA MAZZINI 3 34100 Trieste +39 040 247 11 17

EPPINGER VIA DANTE 2/B 34100 Trieste +39 040 63 78 38

EPPINGER CENTRALE PIAZZA SAN GIOVANNI 3 34100 Trieste +39 040 372 80 54 - I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


ESPRESSAMENTE ILLY VIA DELLE TORRI 3 34100 Trieste

ETRUSCO VIA DEI CAPITELLI 7/B 34100 Trieste +39 040 064 00 13

FRIENDS Corso Italia 39 34100 Trieste +39 333 979 80 47

GIARDINO TERGESTEO PIAZZA VERDI 2 34100 Trieste +39 040 63 39 02

GINGER VIA DELL’ANNUNZIATA 3 34100 Trieste +39 040 260 42 75 - I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


GIORNALE E CAFFE’ PIAZZA GOLDONI 10 34100 Trieste

GRAN BAR ITALIA PIAZZA GOLDONI 5 34100 Trieste +39 040 064 00 13

GUSTO’ PIAZzA PONTEROSSO 6/F 34100 Trieste +39 333 979 80 47

HAMERICA’S VIALE XX SETTEMBRE 39 34100 Trieste +39 040 985 83 80

IL LABORATORIO VIA SAN FRANCESCO 28/C 34100 Trieste +39 040 36 52 44 - I MIGLIORI LOCALI DI TRIESTE -


JAMES JOICE via roma 14 34100 Trieste +39 040 37 01 70

JOIA

James Joyce Café

Via Roma, 14 - Trieste VIA ARMANDO DIAZ 1 Tel. 040 370170 34100 Trieste +39 040 347 89 40

LA TECIA Via san nicolo’ 10 34100 Trieste +39 040 36 43 22

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