La Voce del Sarrabus n° 31

LA VOCE DEL S@RRABUS COPIA GRATUITA

MENSILE DEL SUD-EST SARDO - anno III - numero XXXI - Ottobre 2010 www.lavocedelsarrabus.it

Castiadas Pag. 10 Le dimissioni polemiche dell’ex assessore al Bilancio

Muravera Pag. 11 200 mila euro per la rete commerciale del paese

San Vito Pag. 12 Arriva in paese don Roberto Maccioni, il nuovo parroco

Villaputzu Pag. 13 Santa Vittoria e San Narciso feste fra tradizione e veleni

Villasimius Pag. 14 Protocollo d’intesa con una città tunisina

INCHIESTA. Il San Marcellino potrebbe essere chiuso, vittima eccellente dei tagli alle strutture sanitarie

Care Regione e Asl, che sia chiaro l’ospedale di Muravera non si tocca Sindaci e associazioni insorgono: «Politica terroristica»

PAG. 3-5

2

La Voce del S@rrabus

PUBBLICITÀ

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

Alla A lla Cartolibreria Car a tolib breria Valente V Valen alente è arrivata arrivvata la scuola

EDICOLA EDICOLA A − LIBRERIA C ARTOLERIA O CARTOLERIA

MURAVERA MURAVERA Via Europa, Europa, a 6 Via Tel. 070 070 9 9930476 Tel. 9930476

... e ttant tante antte altr altre! re! e!

Vasto V a to assor ast assortimento orrtimento di diari diaari scolastici, scolastici, dizionari, zaini diiziona d ionaari,i zain ain inii e tan ttanto anto altro... altro... o Dal 1° settembre dizionari settembre al 31 ottobre o ottobre sconti sconti del 20% su tutti i diziona ri e gli aatlanti tlanti Vastto assortimento assortimento di libri libri con con sc onti del 15 5 - 20 - 30% (E Edicolè) Vasto sconti (Edicolè) Si pr prenotano enotano libri libri di testo testo (Elementari, ( Medie M e Superiori) Superio ori)

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

INCHIESTA

La Voce del S@rrabus

3

SANITÀ Editoriali. Il presidio sanitario di Muravera potrebbe essere la vittima della scure dei tagli operati da Asl e Regione

Il lento addio al nostro ospedale fra menefreghismo e burocrazia di Michele Garbato Ha superato indenne tante tempeste ma ora il momento è grave, grave sul serio. Sul nostro ospedale incombe lo spettro della chiusura o, nella migliore delle ipotesi, di una “riorganizzazione”, in parole povere un declassamento a poliambulatorio. Siamo arrivati sull’orlo del baratro e quasi non ce ne siamo accorti eppure, a “tastare il polso” della nostra gente emerge il disinteresse più totale. Chi parla dell’ospedale del Sarrabus, tutt’al più lo fa per lamentarsi di quella o quell’altra cosa che non va.

Insomma, si balla sul ponte del Titanic che affonda senza esserne coscienti. La Regione matrigna chiude i cordoni della borsa. Di denari ce ne sono pochi, è vero, ma si è anche in balia del politico di turno. Nel 2008 il Piano Sanitario

Regionale , strumento che mancava da decine e decine d’anni, aveva sancito che l’ospedale di Muravera dovesse restare un punto fermo a presidio di un territorio che va dalla bassa Ogliastra a Villasimius. Nel giro di poco il tutto è diventato carta straccia. Non si può giocare così sulla pelle delle persone. Esseri umani, non semplici numeri. Che hanno tutto il diritto di trovare una struttura efficiente che li assista in caso di emergenza. Non è pensabile rischiare la morte su quel budello chiamato statale 125 o in attesa di un elicottero che, forse, arriverà dal capoluogo distante 15 minuti di volo. Se ne ricordino i politici di turno e i burocrati sedicenti manager che ragionano solo in termini di tagli e risparmio. Un risparmio che, nel caso del nostro ospedale, rischia di costare molto caro in termini economici. Sei milioni è costata la

nuova modernissima ala del nostro presidio sanitario, altri 700mila euro serviranno per arredarla.

Impensabile mandare in malora tutto questo o utilizzarlo per altri scopi, sia pure per una residenza sanitaria assisitita, struttura che pur manca nel nostro Sarrabus ma che ora suonerebbe come una presa in giro bella e buona.

A difendere il nostro ospedale ora siamo tutti noi. I nostri sindaci e i rappresentanti negli altri enti, Regione in primis. Ebbene, mettano da parte le divisioni campanilistiche, le antipatie personali e le diverse casacche di partito e facciano gli interessi della gente del Sarrabus-Gerrei. E poi ci siamo noi cittadini che dobbiamo smetterla di lamentarci senza costrutto. Solo con l’unità si possono difendere i propri diritti e quello alla salute è uno dei più importanti.

Eugenio Murgioni: «Serve una controproposta seria» L’ospedale San Marcellino è una struttura essenziale per i residenti del Sarrabus ma non solo: è vitale anche per il Gerrei e per la bassa Ogliastra. E se pensiamo all’aumento degli abitanti in estate per via dei turisti, ci si può rendere facilmente conto di quanto sia importante avere una struttura ospedaliera efficiente e di livello avanzato. Le esigenze di risparmio della Regione possono essere anche capite e condivise ma il risparmio può essere attuato anche con una spendita più oculato del denaro pubblico. Il piano dell’Azienda Sanitaria Locale 8 non può essere minimamente accettato ma i sindaci del Sarrabus e del Gerrei devono prepararsi all’incon-

Marco Fanni: «Ne sono certo, La Cisl: «Il servizio per le il San Marcellino non morirà» emergenze va potenziato» Abbiamo ricevuto il Piano di Riqualificazione Aziendale dalla ASL. Intanto al momento attuale, non è pensabile redigere un documento controcorrente rispetto alle linee guida regionali ma si possono tracciare alcune linee in base alle esigenze della popolazione. Un piano molto generico e poco dettagliato, da un’analisi dello stesso abbiamo individuato un disegno che può essere percepito come ridimensionamento della struttura ospedaliera. Ed è inevitabile che questo determini paure, incertezza e allarme, nei cittadini, nelle Associazioni ed in chi vive in prima persona la struttura ospedaliera. Abbiamo chiesto un incontro con la ASL affinché l’Ospedale si manten-

ga in piena efficienza e soprattutto chiediamo che si attenda l’esito di questo incontro prima di porre in essere atti aziendali non condivisi che determinino situazioni che poi debbano considerarsi irreversibili.

Sono seriamente convinto che dal dialogo anche serrato possa determinarsi una rivisitazione delle scelte prospettate dalla Asl e finora ritenute essenziali. Voglio farmi interprete di quanto fino a oggi ho recepito in centinaia di istanze. Il nostro ospedale deve sopravvivere. Il nostro territorio è in attesa di una risposta decisa e coraggiosa ad esigenze primarie ed irrinunciabili. Esigenze da difendere unitariamente e ad ogni costo.

Marco Fanni - sindaco di Muravera

È assolutamente necessario far chiarezza sulle misure che la Asl intende adottare per potenziare il servizio di emergenza-urgenza che riveste carattere prioritario.

Nonostante il sindacato si sia impegnato a segnalare le criticità presenti, gli impegni sottoscritti dall’azienda sono a tutt’oggi in attesa di applicazione. Va inoltre chiarito il futuro del reparto di chirurgia e l’evoluzione del servizio di anestesia, a nostro avviso indispensabili per supportare al meglio le emergenze-urgenze. E’ necessario anche potenziare la presenza del ginecologo a tutela delle gestanti e dei neonati.

Profonda riorganizzazione merita

tro e arrivare al tavolo di confronto con una controproposta che poggi su basi reali e sui numeri. Insomma, bisogna avere le idee chiare, non si può dire solo di no e basta.

L’ospedale va potenziato anche dotandolo di un servizio di residenza sanitaria assistita. La crisi della Giunta Cappellacci? Non credo avrà influenze sulla questione del nostro ospedale, anche perchè in un momento drammatico della Sardegna, alle prese con una profonda crisi economica e occupazionale, la politica non possa fare a meno di darsi una nuova giunta per affrontarli.

Eugenio Murgioni consigliere regionale Pdl

La Voce del S@rrabus Associazione Radio La Voce editrice

anche il servizio trasporti a mezzo ambulanza dei degenti verso le strutture polispecialistiche di Cagliari, sia dal punto di vista dei mezzi che delle risorse umane.

L’attuale sistema non può sostenersi con gli organici attualmente in essere o con lo spostamento del personale che va a danno dei livelli assistenziali. La Cisl vuole farsi carico di rappresentare le diverse esigenze della cittadinanza, contemperando le esigenze aziendali con i principi di efficienza ed efficacia rivolti all’utenza.

Presidente Don Emilio Manca DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE GARBATO Capo Redattore Gianni Agus Redazione Sabina Sestu, Giancarlo Cuccu, Renzo Cuccu Hanno collaborato Stefania Cauli, Antonello Romano, Corrado Loi, Alessandro Bulla, Francesco Monni, Stefano Galdi , Erino Poli Foto Carla Scroccu, Alberto Masala Impaginazione e Grafica Simone Utzeri, Antonio Dentoni (grafico-voce@live.it) Telefono 0709931481 - 3939161711 E-mail lavocedelsarrabus@tiscali.it Internet www.lavocedelsarrabus.it Pubblicità 3479415600 Stampa Unione Editoriale S.p.A. Elmas Tiratura 8.000 copie

Corrado Sanna Segretario aziedale Cisl P.O. San marcellino

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Cagliari al numero 5/1995

4

La Voce del S@rrabus

INCHIESTA

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

SANITÀ Il caso. Spunta un allarmante piano di riqualificazione firmato dalla Asl: a rischio anche il reparto di medicina e chirurgia

Un ciclone sul San Marcellino Riorganizzato o chiuso del tutto? di Sabina Sestu La vicenda è intricata. Le voci che si rincorrono sul futuro della struttura sanitaria sarrabese sono contradditorie. Ma il pessimismo impera. Niente di buono, infatti, si prospetta all’orizzonte.

Si parla del declassamento del San Marcellino da presidio ospedaliero a poliambulatorio allargato, ipotesi questa inquietante ma non di certo la peggiore. C’è chi pensa addirittura che sull’ospedale di Muravera ci siano manovre di tipo speculativo.

Quali? La teoria più allarmante è quella riguardante la chiusura della struttura e il cambio della destinazione d’uso. Una voce appena sussurrata, accenna persino ad una probabile vendita dello stabile e del terreno ad esso circostante, per realizzare un albergo a quattro stelle. Ma voci - veritiere o meno a parte che cosa sta effettivamente accadendo al San Marcellino?

CHIUSURA DEL REPARTO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA Di certo si sa che l’ospedale non sta vivendo un momento felice. In questi ultimi anni alcuni reparti fondamentali sono stati chiusi, come quello di ostetricia e ginecologia. Ora le gestanti del Sarrabus-Gerrei sono costrette a recarsi a Cagliari per dare alla luce i propri bambini. Un vero e proprio dramma per molte coppie della zona, obbligate a sobbarcarsi 65 chilometri di strada per ricevere un servizio basilare che fino a poco tempo fa era a portata di mano. A peggiorare ulteriormente la situazione c’è anche il fatto che, in caso di urgenze, non esiste un’autoambulanza dedicata al trasporto delle donne in procinto di partorire.

L’ambulanza del 118, usata questa estate per l’emergenza di una turista bolognese, non è ritenuta idonea dagli specialisti, in quanto non è asettica e non è dotata nè di culla nè di incubatrice. Un disagio in più, quindi, e un diritto in meno per gli utenti.

LA PROBABILE CHIUSURA DEL REPARTO DI CHIRURGIA Ma quello che preoccupa maggiormente è la notizia di una probabile soppressione del reparto di chirurgia come trapela da una prima bozza del piano di riqualificazione degli ospedali di Muravera e Isili. Se questo servizio vitale venisse effettivamente chiuso, significherebbe la morte dell’ospedale. L'ultima parola sulla soppressione dei reparti, così come tutte le deci-

sioni che riguardano i presidi ospedalieri della nostra isola, spetta al Consiglio Regionale.

L'Assessorato alla Sanità predispone il Piano Socio Sanitario Regionale e l'Assemblea sarda legifera in materia. Gli altri enti, come i comuni e la Asl, possono solo esprimere un parere consultivo.

LA CARENZA DI FONDI Il problema è che i fondi scarseggiano. Le casse statali sono quasi vuote, come risaputo, i cordoni della borsa sono ormai stretti e sono sempre meno i finanziamenti erogati per un diritto essenziale come quello della sanità pubblica. La Regione Autonoma della Sardegna è in deficit e questo significa che con il rubinetto dei fondi chiuso, le poche goccie che ancora scendono vengono usate per mantenere in vita le grandi strutture dell’Azienda Sanitaria Locale n°8 e in particolare quella di Cagliari.

SILENZIO ASSORDANTE Il diritto alla salute, come affermano preoccupate le Associazioni di Volontariato del Sarrabus, non può essere oggetto di trattative. La salute deve

essere sempre tutelata e su questo non si discute.

Eppure, nonostante tutte le grandi novità, come visto per niente incoraggianti, che si succedono attorno all’ospedale, tutto tace. Un diritto fondamentale, diciamo pure vitale, viene lentamente eroso e ancora pochissime sono le persone che hanno gridato il proprio sconcerto per la sua probabilissima per-

Il problema Se chiude il reparto di chirurgia, l’ospedale muore.

Il diritto alla salute non può essere oggetto di trattative

dita. Rare o del tutto assenti le iniziative al riguardo. Nessuna manifestazione davanti all’ospedale, nessun sit-in davanti alla regione e nessuna petizione.

POCA INFORMAZIONE I cittadini sembrano ignari di ciò che sta effettivamente accadendo all’interno del San Marcellino. Si lamentano per i servizi ospedalieri scadenti, per la scarsezza del personale, per i disagi che creano loro i cantieri eternamente aperti nella struttura, ma non sono affatto propositivi per quanto riguarda la risoluzione dei problemi e tanto meno sul mantenimento del proprio diritto alla salute sotto casa. Forse non sono coscienti di quanto accadrebbe se la struttura venisse fortemente ridimensionata o, ancora peggio, chiusa.

SARRABUS E GERREI ISOLATI Certo con la nuova strada statale 125, le distanze che ci separano da Cagliari sono state fortemente ridotte, ma sono sempre troppi i chilometri da fare per potersi curare.

L’ospedale di Muravera, oltretutto, non è un punto di riferimento solo per il Sarrabus. Il suo

bacino d’utenza comprende, infatti, anche il Gerrei, Escalaplano e Tertenia. E, quindi, aumentano ulteriormente le distanze dal capoluogo e con esse anche i disagi e i pericoli per i cittadini.

E SE CAPITA L'EMERGENZA? Inoltre, bisogna tener conto delle emergenze che l’ospedale si trova a dover fronteggiare durante la stagione estiva. La nostra è una zona a vocazione turistica, che si tenta di incrementare di anno in anno. Si è stimato che durante la stagione appena conclusa, le presenze siano ammontate a circa 150mila. Un incremento considerevole di utenze. Per quanto ormai le nostre spiagge siano dotate di servizi di salvamento, questo non significa che l’urgenza non possa accadere. Anzi proprio il fatto che ci sia personale addestrato sulle spiagge, che rende possibile il pronto intervento e da più possibilità di salvare vite umane, fa capire quanto sia di fondamentale importanza avere un nosocomio a pochi chilometri di distanza.

Bisogna anche ricordare che il Sarrabus-Gerrei non è dotato di un servizio di elisoccorso, che garantirebbe la tempestività degli interventi. Allo stato attuale l’eliporto che garantisce il servizio anche per la nostra zona è quello situato nell’ospedale Brotzu di Cagliari, che dista in linea d’aria circa 15 minuti di volo. Tempo totale di percorrenza mezz’ora. Sicuramente troppi per emergenze in cui i minuti possono fare la differenza tra la vita e la morte. I casi che l’ospedale San Marcellino ha dovuto affrontare questa estate dimostrano che esso non solo non va chiuso, ma va sicuramente potenziato.

LA NUOVA ALA DELL'OSPEDALE QUASI COMPLETATA Sembra paradossale che si parli di probabile chiusura o ridimensiomento del presidio sanitario sarrabese proprio nel momento in cui la nuova ala dell’ospedale ha preso forma ed è giunta quasi alla fine dei lavori di costruzione. Una struttura bellissima, completamente nuova e dotata di tutti i comfort, come il bagno in ogni camera.

Una costruzione che è costata alle tasche dei contribuenti la modica cifra di 6 milioni di euro finanziati dalla giunta di centrosinistra. Alla fine dell’era Soru pare che tutto ciò che di buono essa ha prodotto debba decadere per sole ragioni politiche.

Ottobre 2010

INCHIESTA

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

La Voce del S@rrabus

5

SANITÀ Le reazioni. Le notizie riguardanti la struttura sanitaria fanno mobilitare i sindaci, le associazioni di volontariato e i sindacati

L’ospedale ricompatta il Sarrabus «Difendiamolo ad ogni costo» Sono tutti d’accordo i sindaci del Sarrabus - Gerrei. Il presidio ospedaliero di Muravera non va chiuso, anzi va potenziato. Il San Marcellino viene da tutti ritenuto un servizio essenziale per gli abitanti del circondario e anche dai turisti che popolano ogni estate le nostre spiagge.

Patrizio Buccelli é sul piede di guerra. «La politica dei due tempi non va assolutamente accettata ha dichiarato preoccupato il presidente dell’Unione dei Comuni - se permettiamo che vengano soppressi i servizi che attualmente sono operativi, perdiamo l’ospedale. Non è affatto detto che una volta chiusi vengano riorganizzati e riaperti. Forse è certo il contrario».

Anche il sindaco di Muravera, Marco Fanni, è battagliero. «Due anni fa hanno chiuso il reparto di ostetricia e ginecologia con la scusante che non c’erano i numeri (troppo pochi parti per mantenere aperto il servizio, ndr) - ha asserito il primo cittadino muraverese - promettendoci che avrebbero aperto un Punto Donna. Ma il tempo ci ha dimostrato che l’esperimento è fallito.

Le nostre gestanti sono costrette a recarsi a Cagliari anche per le analisi di routine. Inoltre da alcuni mesi non c’è neanche più la sicurezza di avere un ginecologo la notte. È stata, infatti, soppressa la garanzia del servizio 24 ore su 24. Crea allarme sociale perdere l’ultima possibilità di veder nascere un bimbo in emergenza nel territorio. Se ora dovessero chiudere anche chirurgia o ridimensionarla, le ferite inferte all’ospedale sarebbero devastanti per tutti noi».

Anche Patrizio Buccelli è angustiato per la chiusura del punto nascita. «Ormai la sua soppressione è prevista nel piano socio sanitario regionale - ha infatti detto amaraggiato il sindaco sanvitese - ci sono poche speranze che venga riattivato. È stata fatta una politica terroristica che ha portato le gestanti ad andare a partorire a Cagliari».

Le associazioni di volontariato del territorio sono in fibrillazione.

Liviana Viola, presidente dell’Associazione Talassemici Sardegna, è molto preoccupata per le sorti dell’ospedale sarrabese. «La notizia che ci è pervenuta riguardo al reparto donna è davvero allarmante. Sentire che il numero degli specialisti in ginecologia è passato da quattro a uno, ci fa capire l’entità del problema e dell’interesse della Regione e della Asl 8 verso la

LA LETTERA

Un turista scrive: grazie al vostro ospedale sono vivo

La nuova ala dell’ospedale San Marcellino

salute dei nostri concittadini. Ci hanno tolto un servizio basilare e non ci hanno nemmeno dotato di mezzi di soccorso idonei al trasporto di emergenze delicate come sono quelle delle donne in procinto di partorire. L’uso dell’ambulanza del 118, come è avvenuto questa estate, ci da la giusta dimensione delle problematiche inerenti alla mancanza del reparto in loco. È, infatti, assurdo pensare che le nostre gestanti possano partorire in un’ambulanza che non è dotata, in quanto non dedicata a questo tipo di casi, delle strumentazioni adeguate».

«Il ridimensionamento del San Marcellino, non voglio minimamente pensare alla sua probabile chiusura - ha continuato la presidentessa Viola - arreccherebbe

La rabbia dei sindaci

«L’ospedale non va chiuso, semmai potenziato. Le gestanti a Cagliari?

Politica terroristica»

gravi disagi anche a tutti gli altri pazienti che dipendono da esso.

Penso ai diabetici, ai talassemici, agli immunodeficienti, solo per citarne alcuni. Non è pensabile che un territorio così vasto possa rimanere senza copertura sanitaria facilmente raggiungibile ed efficiente».

L’eliminazione del reparto di ginecologia e ostetricia sta a cuore a tutti e fa sicuramente molta stizza. Ma ciò che ora sta creando allarme è il reparto portante del San Marcellino, il reparto di chirurgia. «È l’anima dell’ospedale - ha affermato Marco Fanni - il reparto funziona ed è in budget. Opera per un terzo in day surgery e ha un ottimo riscontro sociale. Per tutti gli utenti è un punto di riferimento. È un reparto in cui operano professionisti che hanno a cuore l’ospedale e fanno di tutto per sostenerlo con grande motivazione. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare il reparto di chirurgia mantenendo in continuità gli anestesisti. In questo modo si restituisce fiducia nell’ospedale e lo si valorizza. Se si operano investimenti, non solo monetari, ma anche in termini di risorse umane, sono convinto che si creerà un clima di fiducia anche negli operatori. Bisogna far capire ai nostri interlocutori che cosa vuol dire per un paziente del Sarrabus - Gerrei andare a Cagliari solo per effettuare una endoscopia - ha continuato deciso il primo cittadino muravereseinizieranno i viaggi della speranza per i nostri concittadini. Non

mi sembra una situazione accettabile».

«La mia proposta in questo momento particolare - ha dichiarato enfaticamente Christian Locci, rappresentante dell’Avoc di Villaputzu - è quella di mobilitare gli stati generali. Perchè noi dobbiamo aprire questa vertenza su tutti i fronti. Dobbiamo aprirla con tutti i soggetti della nostra comunità. Quelli aggregati che sono le associazioni, le società sportive, i circoli, la chiesa e quelli non aggregati come i gruppi spontanei di cittadini».

Anche i sindacati si sono mossi per salvare il San Marcellino.

«L’annuncio della chiusura dell’ospedale di Muravera - si legge nel comunicato stampa rilasciato dalla CGIL di Muravera - secondo i piani della Asl 8 della Provincia di Cagliari, è un’ipotesi che non vogliamo neanche prendere in considerazione, perchè sarebbe un colpo mortale al territorio del Sarrabus - Gerrei e dei suoi abitanti».

La Cisl del presidio ospedaliero San Marcellino di Muravera è determinata a difendere il diritto alla sanità, a tutelare i lavoratori e i cittadini. «Noi della Cisl osserviamo con attenzione l’evolversi della situazione - dichiara in un comunicato Corrado Sanna, segretario aziendale della Cisl - e ribadiamo le forti preoccupazioni e gli interrogativi a seguito dello sviluppo di questo “restyling” dell’ospedale di Muravera. Il nostro spirito è propositivo, orientato alla concertazione e alla collaborazione». (sa.se.)

Sono un medico di Torino ed invio questa lettera poichè ho un debito di riconoscenza nei confronti di tutto il personale dello’ospedale di Muravera. Per un’urgenza GRAVE, sabato 04 settembre sin dal mio arrivo al Pronto Soccorso ho ricevuto tempestive cure che sono sfociate in un immediato ricovero in chirurgia. Il mio ringraziamento va ai preparatissimi chirurghi che mi hanno operato la domenica del 5 settembre.

Il mio ringraziamento va anche al personale paramedico per la gentilezza e l’umanità che ho riscontrato nei confronti di tutti i degenti. Io avrei proseguito qui le mie cure mai i mieri figli mi vogliono a Torino vicino a loro. Mi ha fatto male sapere che ci sono voci diffamatorie neui confronti di chi opera in questo ospedale. Voci che reputo totalmente infondate e dettate dai soliti risentimenti personali che ogni medico nella professione subisce.

Grazie. Buon lavoro e lunga vita all’ospedale di Muravera.

Dott. Roberto Tubere, Medico Chirurgo. Specialista in Medicina Interna, in Cardiologia e Odontostomatologia.

Lauriano (TO)

HANNO DETTO

Christian Locci (Avocc) «Lotta dura per il nostro ospedale.

Mobilitiamo gli stati generali e coinvolgiamo associazioni e Chiesa».

Marco Fanni (Muravera) «Se dovessero chiudere il reparto di Chirurgia la ferita inferta all’ospedale sarebbe devastante per tutta la zona».

SARRABUS

La Voce del S@rrabus

6

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

MURAVERA Il caso. L’opposizione all’attacco della Polizia Municipale per appena due verbali errati su oltre mille che ora il Comune dovrà rimborsare

Multe contestate, scoppia la polemica Piero Loddo: «I vigili si aggiornino» di Gianni Agus Le sanzioni, il lavoro dei vigili da una parte; le proteste, i reclami dei cittadini multati dall'altra. Più che su Muravera paese, le polemiche si concentrano su Costa Rei. Paradiso estivo per decine di migliaia di turisti, serbatoio inesauribile per la casse del Comune con oltre mille verbali (50mila euro questa stagione, centesimo più, centesimo meno) staccati dai vigili in meno di tre mesi. E due blitz sull'arenile, alla caccia degli ombrelloni selvaggi, quelli piazzati e lasciati anche la notte da chi si crede proprietario di un posto in prima fila, oltre che di una villetta a poche centinaia di metri dal mare: «Abbiamo sequestrato – ha spiegato Ernesto Cinus, comandante della stazione di Costa Rei – 550 ombrelloni, 300 sdrai, 6 campi da beach volley, 2 barche, canoe e windsurf». Blitz impeccabile, da ripetere con più frequenza come si augurano gli stessi turisti – quelli educati – e come anticipa lo stesso distaccamento dei vigili: «Nel giro di pochi anni – è l'auspicio di Cinus – nessuno lascerà più ombrelloni o sdrai sull'arenile». Molte, moltissime le sanzioni che riguardano il codice della strada; ma non mancano quelle amministrative e curiose: un inglese, ad esempio, è stato multato perché ha scavato una buca grandissima sulla spiaggia di Piscina Rei e stava andando via senza ricoprire la stessa buca. E nien-

AMBIENTE

È grande successo per O2Zone Sardinnya Susanna Loi ed Ernesto Cinus in servizio a Costa Rei

te paura se sono stranieri: questo tipo di riscossione è stata affidata ad una società esterna che garantisce il recupero di tutte le somme. Botte da oltre cento euro, con un picco di 780 euro sempre per alcune buche, ma questa volta fatte (e lasciate) sulla strada per eseguire dei lavori. Lavoro impeccabile, o quasi. Perché alla fine, durante l'ultimo consiglio comunale, è stato necessario accedere a dei fondi fuori bilancio per risarcire due cittadini multati ingiustamente. Due cittadini che si sono rivolti al giudice di pace e hanno avuto ragione.

Una decisione che ha suscitato polemiche e un affondo da parte del leader dell'opposizione Piero Loddo: «Siano subito fatti – ha detto il consigliere durante l'assemblea pubblica – dei corsi di aggiornamento di compilazione dei verbali per i vigili». Come

dire: non sono in grado di svolgere bene il proprio lavoro. Una accusa alla quale replica lo stesso Ernesto Cinus: «I verbali – ha detto – sono dei prestampati, non ci possono essere degli errori nella compilazione. Ognuno faccia il proprio lavoro. Al tal proposito vorrei ricordare al preside Loddo che nell'ultimo anno oltre duecento studenti sono andati via. Forse dovrebbe essere lui a fare un corso di aggiornamento per evitare la fuga di studenti dal suo istituto». Ma non basta. «Per dovere di cronaca – ha concluso Cinus – appena due verbali su 852 sono stati bocciati dal giudice di pace. Una percentuale irrisoria se confrontata con tutti gli altri Comuni d'Italia senza considerare il fatto che siamo pochi e spesso si è costretti a lavorare sotto stress e tanta pressione».

Da venerdì 1 di ottobre Muravera ha ospitato la prima edizione di “02zone Sardinnya”, un evento volto alla sensibilizzazione sul tema ambiente e sulla promozione di giornate di arte, cultura e spettacolo eco-sostenibile. Il progetto si propone di valorizzare le potenzialità del territorio e delle risorse umane presenti creando eventi come quello appena terminato, che siano a basso impatto ambientale. “02Zone Sardinnya” è stato promosso dal gruppo Folla Birdi. Un evento durato tre giorni, che ha avuto inizio venerdì 1 ottobre nell’azienda Bresca Dorada con un workshop sull’ambiente nel quale sono intervenuti l’Assessore Provinciale all’ambiente Tolu, il Sindaco di Muravera Fanni, l’Assessore all’Ambiente Marci, anche in veste di coordinatore delle giornate ambiente, Claudia Zuncheddu, Giorgio Melis di Laore, Marco Meloni del Corpo Forestale, Mauro Murru di Naturalia e il leader di Irs Gavino

Sale. La giornata di sabato è stata dedicata ai bambini delle scuole, con una piantumazione di 200 quercete sul monte a ridosso del paese, attività ludiche con materiali da riciclo con l’artista Keniano Agoustine e il mercatino dell’usato in piazza nel pomeriggio organizzato da Zinzula. Nella serata le musiche dei Fivetonshz, Jahdub e Nasodoble si sono alternate sul palco della Piazza Europa con dirette ed interviste a cura di Radio La Voce.

02 zone ha concluso domenica 3 il suo ricco programma, con una bellissima giornata in foresta, per la cui occasione, si sono aperti i cancelli di Baccu Arrodas. Grazie alla collaborazione dell’Assessore Marci, dell’Ente Foreste, della Protezione Civile, di Naturalia, dell’Associazione Shardana, Mari Moviu e degli amici, i partecipanti hanno potuto godersi una bella giornata nel bosco, ripercorrendo i vecchi sentieri dei carbonari, e accedendo al Belvedere

San Vito, una vincita di 10 mila euro al Superenalotto

Borsa di studio Avis a due studenti sarrabesi per il loro ottimo rendimento negli esami di maturità del 2010

La Dea Fortuna bacia San Vito.

Una schedina del Superenalotto da 4 Euro giocata al Bar Country lo scorso 11 settembre, ha permesso al fortunato avventore una vincita di 10.000 Euro. Il locale di Stefano Piras e Simonetta Fanni non è nuovo alle vincite. ( s.g.)

Due studenti sarrabesi, Damiano Mattana e Nicola Meloni, sono stati premiati presso il Liceo Classico Siotto-Pintor di Cagliari, per aver primeggiato durante gli esami di maturità dello scorso anno scolastico. L’AVIS provinciale di Cagliari, ha messo a

disposizione 31 borse di studio, di cui una patrocinata dall’AVIS Sarrabus presieduta da Carletto Aledda. Quest'ultima è stata vinta proprio da due ragazzi di San Vito.

Nella prossima edizione dell’iniziativa saranno messe in palio ben 50 borse di studio.

STOP ALLA BOLLETTA DELLA LUCE!

IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Un investimento che si ripaga da solo.

Impianti fotovoltaici a partire da € 5500,00, con progetto e pratiche GSE comprese. Preventivo e sopralluogo GRATUITO.

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

SARRABUS

La Voce del S@rrabus

7

LA STORIA Il racconto. L’incredibile avventura di un cagnolino lasciato dai padroni in mezzo alle strade del Sarrabus quest’estate

Fra abbandono e burocrazia crudele un cucciolo di dalmata si “racconta” Questa è la mia storia. Sono un cucciolo di dalmata e mi chiamo Amore. La mia avventura, fortunatamente a lieto fine, ha avuto inizio un giorno di questa estate. Erano solo le 9 del mattino ma faceva un gran caldo, avevo fame e sete. Da molti giorni non mangiavo, ero esausto, ma testardo come sono raccolsi tutte le mie forze e cominciai a camminare lungo il ciglio della strada dove vidi l’ultima volta il mio padrone.

D’altronde prima o poi dovrà venire a riprendermi- mi dissi. Ma la mia era più una speranza che una certezza. Le macchine sfrecciavano veloci di fianco a me, dovevo fare molta attenzione per non essere investito, sembrava che non mi vedessero.

Chissà che fretta hanno - mi chiesi chissà dove andranno. Ero proprio sfinito, non ce la facevo più. Mi gettai allora al di là della strada incominciando a guardare le macchine che passavano. Alcune rallentavano e i loro occupanti mi guardavano incuriositi per poi ripartire, tranne una che dopo alcune centinaia di metri fece inversione di marcia e si fermò proprio di fronte a me. Era forse il mio padrone? No non lo era.

Dall’ auto scese un ragazzo, mi chiamò dolcemente e mi diede dell’ acqua. Ne bevvi tanta da riempire il

Il cucciolo di dalmata

mio piccolo stomaco, fin quanto ce ne stava. Forse intenerito dal mio aspetto smagrito e desolato mi fece salire nella sua macchina e mi portò con sé. Ero incuriosito e spaventato ma allo stesso tempo ero felice. Mi sentivo protteto e a mio agio con lui, tanto che mi addormentai. Mi svegliai solo quando sentii parlare al telefono il ragazzo che mi aveva rac-

colto. Parlava con qualcuno concitatamente, da quello che ho potuto capire con il gestore di un canile, forse proprio quello che ci trovavamo di fronte in quel momento e che era chiuso. Dopo un pò, infatti, ce ne andammo. Sicuramente gli avevano detto che non potevano accogliermi.

Il ragazzo non voleva lasciarmi in strada e io tanto meno. Ma la buro-

crazia che dovrebbe aiutarci sembra fatta apposta per lasciarci sulla strada. Forse bisogna avere una raccomandazione per essere accettati in una struttura che è stata concepita proprio per le nostre esigenze.

Pensare che viene richiesta una denuncia di ritrovamento che va fatta immediatamente alle forze dell’ordine. Ma sono stato ritrovato di domenica, poco probabile trovare qualcuno cosi’ gentile da raccogliere la mia richiesta durante i giorni festivi. E infatti, il mio salvatore, mi portò all’ufficio dei vigili urbani, che come temevo trovammo chiuso. Il ragazzo prese allora il telefono e chiamò uno dei numeri indicati in caso di comunicazioni urgenti. Ma fu peggio di prima. Era domenica e non si poteva fare niente. Il giorno dopo forse e in ogni caso non sarebbe stato semplice. Prima la denuncia poi la comunicazione all’Asl di zona, la quale avrebbe provveduto a comunicare la richiesta per essere accolto presso un canile di riferimento, il quale dista circa 70 chilometri, per poi solo in un secondo momento essere trasferito nel canile del paese in cui sono stato trovato e chissà poi quante altre lunghe trafile burocrati da seguire.

Se lo tenga Lei! E’ più semplice! Si senti dire il ragazzo dal suo interlocu-

tore al telefono. Probabilmente lo avrebbe già fatto se solo ne avesse avuto la possibilità e senza perdere tutto quel tempo.

Certo che questi umani sono cosi’ bravi nel fare leggi e procedure che dovrebbero tutelarci, così come lo sono nel renderle complicate. Alla fin fine, anche per i più generosi risulta più semplice lasciarci li’ dove veniamo abbandonati, con il pericolo di essere uccisi investiti da qualche macchina ed essere un pericolo per gli automobilisti stessi.

Non fui riportato in strada ma il ragazzo che mi raccolse fece di tutto per trovarmi una nuova casa. Ora vivo in bel posto, ho una nuova padrona e vivo in compagnia di altri cani con cui posso giocare.

Dopo tutto questo posso dire di aver capito qualcosa in più sugli uomini. Fortunatamente non tutti sono come il mio vecchio padrone di cui non ricordo più neanche il nome, che non ha esitato ad abbandonarmi in strada quando non ha avuto più voglia di giocare con me. Esistono anche esseri umani che veramente amano gli animali.

Ci sono persone che senza remore ci abbandonano forse non sapendo che noi animali non lo avremmo mai fatto con loro. Bau!

8

IL PUNTO DI VISTA

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

FAMIGLIA I consigli del parroco. Risplendere è un «verbo pedagogico molto impegnativo per noi e utile per i figli»

Ciò che di buono fanno i grandi è un invito ad essere imitato Educare è ...

Gentilissimi genitori...

In questo mese vi propongo un verbo pedagogico molto impegnativo per noi e molto utile per i figli: il verbo “Risplendere”.

Si, educare è tante cose, che abbiamo detto nei mesi scorsi: è seminare, è aspettare, è fare famiglia, è guardare i figli; ma educare è soprattutto, “essere ciò che si vuole trasmettere”, in una parola: £risplendere”!

Per favore, ancora una volta, leggetemi.

Grazie! ... RISPLENDERE Educare non è salire in cattedra, ma tracciare un sentiero.

Educare è dare il buon esempio!

Ha ragione chi ha detto che, se la parola è suono, l’esempio è tuono!

L’esempio ha una forza pedagogica straordinaria, almeno per quattro motivi. · Intanto perchè i figli imparano molto di più spiandoci che ascoltandoci. I ragazzi sono sempre tutt’occhi! Forse voi non vi accorgete nemmeno, ma i figli vi fotografano e registrano.

· L’esempio ha forza pedagogica, poi, perchè ciò che è visto compiere da altri è un invito ad essere imitato; è un eccitante per l’azione. Gli studiosi ci dicono che quando, ad esempio, vediamo una persona muovere un braccio, camminare, saltare..., nel nostro cervello vengono, istintivamente, messi in moto gruppi di cellule che spingono a ripetere ciò che si è

visto. · La terza ragione della forza pedagogica dell’esempio sta in questa verità che tutti danno per sicura: “Se sento, dimentico; se vedo, ricordo; se faccio, capisco”. Dunque, se vedo, ricordo!

Dentro ognuno di noi sono memorizzati mille gesti dei nostri genitori: è bastato vedere il loro comportamento, per non poterli più dimenticare.

Ecco qualche testimonianza.

L’attrice Monica Vitti, ad esempio, un giorno ha detto: “Il rapporto con mia madre è stato determinante. A lei devo tutta la forza e il mio coraggio, la serietà e il rigore che ho applicato nei confronti del mio lavoro”.

Il papa Paolo VI: “A mio padre devo gli esempi di coraggio. A mia madre devo il senso del raccoglimento, della vita interiore,

della meditazione”.

Marco (18 anni): “Mio padre non ha mai avuto fortuna. Mio padre ha sempre chiuso la luce delle scale e io salivo sempre al buio: mio padre non ha mai visto ombre”.

Occhio agli esempi dunque! E’ l’avvertimento che ci invia Walter (dieci anni), senza rendersene conto: “Io da grande mi voglio sposare, perchè così mia moglie mette sempre in ordine la casa e io non mi stanco. Non aiuterò mia moglie perchè sono un maschio...”. · Infine, l’esempio è decisivo perchè è proprio l’esempio a dare serietà alle parole. Si può dubitare di quello che uno dice, ma si crede a quello che uno fa!

Allora, beati i figli che hanno più esempi che rimproveri!

Beati i figli che hanno genitori che fanno il bene prima di parlarne!

Fortunati i figli che hanno un padre ed una madre le cui parole d’oro non sono seguite da fatti di piombo!

Fortunati i vostri figli!

A risentirci al prossimo mese.

Con cordialità!

Don Emilio

Parrocchia San Nicola di Bari, Muravera

Orari Sante Messe dal lunedì al venerdì 17,30 Vespertina del sabato 18,00 domenica 7,30 9,30 (messa dei bambini) 11,00

Catechismo lunedì 16,00 (bambini) mercoledì 16,00 (ragazzi) Confessioni venerdì 15,00

Ottobre 2010

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

9

Comune. I cittadini mugugnano per l’apertura per soli tre giorni alla settimana del camposanto

La notizia

Servizi, monta la polemica in paese nel mirino cimitero e centro sociale

Il 10 ottobre Foreste Aperte a Burcei

di Francesco Monni Cimitero aperto solo tre giorni alla settimana e a Burcei la polemica monta nei confronti del Comune.

I cittadini si lamentano del fatto che l’apertura del cimitero è garantita soltanto nei giorni di mercoledì mattina, sabato e domenica tutto il giorno, restando chiuso per il resto della settimana. Turni che limitano fortemente l’accesso dei parenti alla struttura, negando in sostanza, secondo alcuni la possibilità di fare visita ai propri cari. Tale situazione si protrae già da diverso tempo, determinando insofferenza in chi si vede repressa la prerogativa di intrattenersi con parenti o amici scomparsi per un momento di preghiera, raccoglimento, o soltanto per pulire e sistemare la tomba nella quale riposa un proprio congiunto. Da più parti si sono sollevate, di conseguenza, critiche verso l’amministrazione rea, secondo le accuse, di non aver ancora provveduto alla soluzione del problema.

Centro polifunzionale Non solo questo turba però il sonno di Sindaco e Giunta: anche il centro polifunzionale, struttura che,

nelle intenzioni del Comune dovrebbe diventare il fiore all’occhiello dell’assistenza sanitaria e sociale a Burcei, è al centro delle attenzioni. L’obiettivo principale, è quello di fare un salto di qualità nell’erogazione dei servizi alla persona, partendo dall’assunto di accorpare tutte le prestazioni in una struttura posta al centro dell’abitato,

in grado di supportare e rendere concreta l’idea dei servizi integrati, secondo una moderna visione dell’assistenza medica e sociale. In costruzione ormai da diversi anni, ancora purtroppo non se ne intravede l’entrata in funzione, con tutti i disagi che ne conseguono: servizi sparsi in diverse strutture, locali fatiscenti e difficili da raggiungere,

di conseguenza inadatti allo scopo di curare e assistere in modo dignitoso l’utenza, in particolare gli anziani. Tutto questo sta creando forti malumori nei cittadini che stanno protestando con gli amministratori. Il Sindaco Giuseppe Caria, rieletto lo scorso maggio, rassicura sui tempi e la soluzione dei problemi: «Per quanto riguarda il cimitero – dichiara il Sindaco - da ottobre garantiremo un’apertura quotidiana della struttura, grazie alla presenza degli operai comunali che si alterneranno con il personale del servizio civico, in modo da consentire aperture anche serali. Sul centro polifunzionale - prosegue Caria abbiamo avuto è vero, dei ritardi sui tempi di consegna dei lavori, ma per problemi esclusivamente in capo alla ditta e non dovuti certamente al Comune. Ora tutto è stato risolto - conclude il primo cittadino - e avremo la consegna dello stabile entro questo mese. Dopodiché provvederemo alla stipula della convenzione con la Asl, in modo che il servizio possa entrare al più presto in funzione». Pare che i disagi stiano quindi per terminare. Tutti lo sperano.

Dopo il grande successo dello scorso anno, organizzato dall’Ente Foreste della Sardegna in collaborazione con il Comune e la Pro loco, si terrà a Burcei la manifestazione “Foreste Aperte”. All’evento, in programma per il prossimo 10 ottobre, parteciperanno le Associazioni del paese, gli artigiani e gli artisti locali, che con i loro stand offriranno alla gente uno spaccato delle varie attività, prodotti e tradizioni del paese. Una nuova occasione per conoscere e apprezzare i tesori naturali, culturali ed enogastronomici, che il paese del Sarrabus offre al visitatore. (f.m.)

10

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

Municipio. Parla l’ex-assessore al Bilancio: «Situazione poco chiara in Consiglio, con quale maggioranza il sindaco governa il paese?»

Dimissioni con polemica in Comune Anna Bernardo: mi hanno fatta fuori Ha dato l’addio all’esecutivo comunale tre mesi fa senza grandi clamori e ora, a divorzio ormai “freddo”, racconta il percorso che l’ha portata a prendere una decisione così drastica. Anna Virginia Bernardo, ormai exassessore al Bilancio e ai servizi sociali della giunta guidata da Quintino Sollai. E ora, l’unica donna eletta nelle ultime amministrative a Castiadas si deve accontentare di ricoprire il ruolo di “semplice” consigliere comunale. Parla delle vicende che l’hanno vista protagonista con molta discrezione e sobrietà ma anche con decisione: «Non c'erano più le condizioni per poter lavorare serenamente - dice al cronista - Le decisioni importanti, non ultima quella di “licenziare” dalla Giunta Eugenio Murgioni, sono state prese da pochi intimi e io ne sono stata regolarmente esclusa». Non basta: «Sono venuta a conoscenza del provvedimento del sindaco da una notifica che mi è stata recapitata da un agente della Polizia Municipale. Il sindaco ha il potere di “dimissionare” gli assessori, questo è pacifico,

Anna Virginia Bernardo

ma sarebbe anche corretto tener conto dell’opinione di tutti e questo non è stato fatto». Il tutto va ad inquadrarsi in un clima di tensioni all’interno della maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Sollai, con il gruppo del Popolo delle Libertà, il cui leader è l’ex sindaco Eugenio Murgioni che è in aperta rotta di collisione con i quattro consiglieri che compongono l’ormai ex

maggioranza. La domanda che anche il cittadino più a digiuno di politica si porrebbe è: con quali numeri la giunta può rimanere “in piedi”? «L’impressione che ho io, e non sono la sola in paese - spiega Anna Bernardo - è che l’esecutivo si regga con il sostegno occulto ma nemmeno tanto, dell’opposizione di centro-sinistra». Un ribaltone all’italiana? Anna Bernardo sorride e non

si esprime ma precisa: «Non mi reputo più un consigliere di maggioranza, faccio parte del gruppo Pdl anche se sono indipendente e non mi sono mai tesserata per il partito».

Ma quali sono state le reazioni dei suoi ormai ex colleghi di giunta una volta appreso della sua intenzione di dimettersi? «Nessuna - racconta Anna Bernardo - anche il sindaco non mi ha mai convocata. Ci ho par-

lato solo per pochi minuti in via informale e in questi mesi non c’è stato alcun avvicinamento. Eppure penso di essermi sempre comportata correttamente nei confronti del primo cittadino e dei colleghi». E sullo sfondo la prospettiva, nemmeno tanto campata per aria, delle elezioni anticipate, frutto delle divisioni all’interno della maggioranza, lacerata fra i pro-Murgioni e coloro che avversano l’ex sindaco del paese. «In teoria - commenta l’ormai ex assessore al Bilancio - i numeri per sfiduciare la giunta ci sarebbero, se consideriamo l’opposizione di centrosinistra, ma l’avversione nei confronti di Eugenio Murgioni rischia di cementare pezzi della maggioranza con la minoranza». E in attesa di clamorosi sviluppi, polemiche e veleni la fanno da padroni, anche se, come la stessa Anna Bernardo precisa al cronista, l’ex assessore al Bilancio vuole tenersene fuori. «Elezioni anticipate? Chissà. Murgioni candidato sindaco? E’ un’ipotesi realistica. 15 anni di buon lavoro non si possono archiviare senza una parola».

Ottobre 2010

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

11

Comune. Il progetto è stato approvato il mese scorso e punta al rilancio del centro urbano

Negli impianti pubblici

La giunta stanzia 200mila euro per la rete commerciale del paese

Doccia light, un piano per risparmiare sull’acqua

La giunta comunale di Muravera ha approvato lo scorso mese il progetto con il quale intende partecipare al bando regionale “Interventi di qualificazione della rete commerciale” con un progetto dell’importo di 200 mila euro finalizzato alla valorizzazione del centro urbano muraverese.

«Con questo progetto, l'Amministrazione comunale di Muravera – ha spiegato il sindaco, Marco Fanni - intende perseguire la valorizzazione del centro urbano e in particolare della parte del centro matrice nella quale vi è un'alta concentrazione di attività commerciali, artigianali e di servizi. La possibilità di migliorare i servizi, le offerte e l'informazione, sia all'interno dello stesso centro urbano, sia nelle zone balneari consente sicuramente di ridurre le distanze tra i commercianti e i potenziali consumatori. Le azioni previste nel programma di finanziamento sono: interventi sull’arredo urbano (panche, panchine, pensiline, dissuasori, bacheche, cestini, uniformazione della segnaletica stradale).

Interventi sull’illuminazione pubblica (miglioramento dell'esistente con l’utilizzo di lampadine al risparmio energetico). Sistemazione e nuova pavimentazione dei marciapiedi.

Allestimento di aree attrezzate da destinare ad attività di animazione, promozione, svago, sport e consumo

dotati di adeguati e decorosi servizi igienici e parcheggi».

D'accordo l’assessore al Commercio Noemi Manca: «Gli interventi di arredo urbano previsti – ha detto possono essere suddivisi in due tipologie che vanno ad affiancarsi. Da un lato si vuole migliorare la dotazione di quegli elementi di arredo tradizionali che in parte sono già presenti, come panchine, cestini per i rifiuti, posa cenere, fioriere, portabici, pensiline, bacheche attraverso l'utilizzo di attrezzature ecocompatibili (ad esempio utilizzo di legno certificato

Il Comune di Muravera ha aderito a un’interessante iniziativa volta al risparmio idrico ed energetico che permette di ottenere vantaggi sia economici nelle bollette idriche ed energetiche che ambientali (minori consumi di acqua e minori emissioni di inquinanti e di gas climalteranti). Il progetto denominato “Doccia Light”, segnalato dall’assessorato regionale della difesa dell’ambiente, prevede l’installazione di erogatori a basso flusso nelle docce di stadi, campi sportivi, palestre, piscine sia pubbliche che private. «Aderendo al progetto – ha detto il sindaco, Marco Fanni saranno forniti gratuitamente al Comune erogatori che hanno una portata di 10 litri al minuto, i quali sono progettati per risolvere i problemi legati a cali di pressione ed accumuli di calcare e detriti». Per maggiori informazioni è possibile contattare l’ufficio segreteria del sindaco tel. 07099000313 – info@comune.muravera.ca.it

Scuole medie

InSUPERabili. Equitazione, bocce e piscina

Slittato al prossimo 13 ottobre il tavolo tematico

Sport anche per i disabili “Ottobre piovono libri” sono aperte le iscrizioni al museo Sanna Sulis

Slitta il tavolo tematico sulla scuola dell’obbligo a causa della concomitanza con il Consiglio Comunale. L'appuntamento è rinviato al giorno mercoledì 13 ottobre alle ore 16 presso l’aula consiliare del Comune di Muravera. Il tavolo tematico è aperto a tutti i cittadini che a vario titolo siano coinvolti nel sistema scolastico (alunni, genitori, insegnanti, ecc) che vogliano confrontarsi sul tema scuola per mettere in luce le criticità e offrire il proprio contributo per una programmazione condivisa.

Aperte le iscrizioni alle attività sportive inserite nel progetto obiettivo “InSUPERabili – disabilità e sport”. L'iniziativa è del Comune di Muravera in collaborazione con l’Associazione Il Fenicottero Onlus.

Le attività riguardano: l’equitazione (centro Ippico località S’Ollasterddu); bocce (presso Associazione bocciofila Sarrabus di via San Leonardo); piscina (Impianto sito località Sant’Antioco). «Il progetto – ha detto il sindaco, Marco Fanni nasce con l’intento di soddisfare la crescente richiesta da parte dei familiari di portatori di handicap di far avvicinare i propri cari alle pratiche sportive, e persegue l’obiettivo di tutelare e promuovere i diritti dei minori per il conseguimento di un effettivo miglioramento della qualità della vita.

Attraverso tale progetto si cerca di

FSC). Dall'altra si vuole inserire nel contesto, legando la loro collocazione agli altri elementi di arredo, la presenza di bacheche, che possano offrire un vero e proprio servizio di promozione delle attività commerciali. Il tutto affiancato da un servizio informativo contenente informazioni turistiche, sociali, culturali, dei vari servizi pubblici esistenti, di viabilità. La necessità di far conoscere quanto è presente nel territorio, sopratutto le attività commerciali che un visitatore o anche un comune cittadino può cercare, è infatti una delle esigenze

supportare la famiglia nel sempre più difficile compito di agenzia educativa primaria». Per l'assessore alle Politiche Sociali Marco Marci «tale iniziativa mira a garantire il diritto allo sport in tutte le sue espressioni promuovendo la massima diffusione della pratica sportiva per disabili di ogni fascia di età e di popolazione, affinchè ciascun disabile abbia l’opportunità di migliorare il proprio benessere e di trovare una giusta dimensione nel vivere civile proprio attraverso lo sport, in quanto strumento di recupero, di crescita culturale, fisica e di educazione dell’individuo». Per informazioni è possibile contattare l’Associazione il Fenicottero Onlus al seguente numero telefonico 32871666066, oppure l’Ufficio Socio Assistenziale del Comune di Muravera tel. 07099000348-347.

maggiormente sentite da parte degli operatori del settore».

«Si vuole favorire l’utilizzo dell’area del mercato - ha aggiunto l'assessore ai Lavori Pubblici, Claudio Concas - anche attraverso un'appropriata illuminazione in grado di consentire l’utilizzo della stessa anche durante le ore notturne, in particolare durante l’estate. Al fine di trasformare l’area oltre che in uno spazio dedicato agli acquisti anche in un luogo di socializzazione attraverso l’organizzazione di eventi di intrattenimento. Legato sempre all'illuminazione pubblica si è voluto dare un occhio di riguardo anche al risparmio energetico, indirizzando il presente progetto verso l'utilizzo di lampade LED dell'ultima generazione ad alto risparmio energetico. Un altro obiettivo strategico da raggiungere con questo intervento è quello di garantire un collegamento pedonale-ciclabile tra la parte di via Roma che rientra nel centro storico e la parte di via Roma (ato canale, che fino a circa 10 anni fa era considerata come zona periferica e scarsamente abitata».

Nell'elaborazione del progetto è stata coinvolta anche l’Associazione Muravera Città del sole, il Centro Commerciale Naturale che rappresenta la realtà maggiormente interessata allo sviluppo commerciale e turistico del centro abitato.

Cultura. Iniziativa per promuovere la lettura

Il Comune e la biblioteca comunale di Muravera aderiscono all’iniziativa nazionale “Ottobre piovono i libri”, promossa dal Ministero per i beni ed i servizi culturali e dal Cepell - Centro per il libro e la lettura. La manifestazione, che si svolgerà a fine Ottobre, presso il museo Donna Francesca Sanna Sulis, consisterà in una serie di appuntamenti tra cui reading musicali, presentazioni di libri e mercatino del libro usato. Questo il programma: “Scrivere poesia nel Sarrabus” presentazione e reading musicale delle raccolte di poesia Sandra Pisano Vuoto a rendere (venerdì 22) e Stefano Galdi, Ripercorrendo la vita (venerdì 29). “Mercatino del libro usato”, rivolto agli studenti di tutte le fasce d’età, il mercatino vuole essere uno stimolo alla circolazione dei libri: a partire dai testi scolastici, sino ad arrivare alla

fumettistica. (sabato 23 – ore 16.00 piazza di chiesa). “Memorial de isla negra” consisterà in una breve visita guidata nel museo Donna Francesca Sanna Sulis, che ospita la mostra di Liliana Cano e in un reading musicale sulla raccolta poetica di Pablo Neruda che ha ispirato le opere delll’artista esposte, “Memorial de isla negra”. (sabato 30). «L’iniziativa ha diverse finalità – ha spiegato Noemi Manca, assessore alla Pubblica Istruzione - promuovere la lettura, diffondere la cultura del libro e valorizzare scrittori e poeti locali. “Ottobre piovono libri” sarà un appuntamento annuale per promuovere le attività della biblioteca e i relativi servizi che intendiamo ampliare con la realizzazione di una sala lettura e per gruppi di studio e un sala dedicata ad attività per i bambini delle scuole elementari».

12

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

L’insediamento. Solenne cerimonia per l’arrivo di don Roberto Maccioni

Ottobre 2010

Appuntamenti. Spettacoli dal 16 al 19 ottobre

Il nuovo parroco incontra Festa di Santa Maria il paese ed è subito feeling si rinnova la tradizione di Stefano Galdi Lo scorso 9 settembre, quasi in punta di piedi, ha fatto il suo ingresso a San Vito, il nuovo Parroco. Un giovane sacerdote che è stato accolto dalla popolazione con gioia. Un sentimento esternato dal primo cittadino del paese, Patrizio Buccelli. Don Roberto Maccioni, 30 anni, sacerdote diocesano da quattro anni, era accompagnato dall’Arcivescovo Monsignor Mani di Cagliari e dal sindaco di Siliqua, Piergiorgio Lixi, il centro da cui proviene il nuovo parroco.

Erano presenti i Parroci della Forania del Sarrabus, presieduti da don Emilio Manca, i Cavalieri del Sacro Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio, di cui don Roberto è cavaliere. Il nuovo parroco ha percorso la via Nazionale, iniziando la processione dalla locale piazza Funtana Iri. Si è presentato ai suoi parrocchiani col sorriso, ma soprattutto ha colpito la sua disponibilità al dialogo. Una folla di fedeli provenienti non solo da San Vito, ma anche da Siliqua ed altri centri della provincia cagliaritana, hanno accompagnato la processione.

Don Roberto Maccioni, a sinistra e Mons. Mani

Giunti in Parrocchia, si è svolta la funzione di insediamento che ha avuto il suo apice con la celebrazione della messa. Don Roberto ha voluto ringraziare don Elvio Puddu, parroco uscente di San Vito. Durante la celebrazione, il nuovo parroco di San Vito ha rivolto parole commoventi ai suoi genitori per averlo sostenuto nel suo cammino pastorale. Ha raccontato che la chiamata di Dio al sacerdozio

l’ha ricevuta in terza elementare e ha espresso questo suo desiderio in un tema. Non ha tralasciato di ringraziare il seminario minore di Cagliari, di cui don Roberto è stato assistente spirituale. Alcuni seminaristi, arrivati in rappresentanza dell’istituto hanno preso parte alla celebrazione, ricordandolo proprio come il buon pastore, sempre pronto ad un consiglio spirituale.

Tutte le camere con

Anche quest’anno a San Vito non mancherà l'appuntamento con la festa di Santa Maria. I festeggiamenti avranno inizio il 16 ottobre e si protrarranno sino al 19 . Alle 17 del giorno 16 si darà il via ai festeggiamenti con le celebrazioni del Rosario e della Santa messa con la classica processione “de s’azziada”, per terminare con quella “de sa torrada” il giorno 19. Durante i festeggiamenti ci saranno le celebrazioni eucaristiche presso la chiesa di Santa Maria. Non mancherà la festa civile, che si aprirà con la serata del gruppo Kentannos con Consuelo Lallai. Per domenica, è previsto il gruppo varietà dei Dance Project ed a seguire il ventriloquo Andrea Fratellini con il suo Magic Show, proveniente direttamente dal programma televisivo I Talent Show di Canale 5. Non mancherà la serata di musica latino-americana, lunedì sera con Sonia San; a seguire serata di liscio. L’ultima serata, sarà invece allietata dalla musica etnica, mentre nel pomeriggio

saranno proposti giochi e spettacoli per i più piccoli. Al termine dei festeggiamenti di Santa Maria 2010, il Comitato organizzatore, non potrà far altro che augurare il classico “attrusu annus”, senza però dimenticare l’impegno ed il sacrificio profuso per la riuscita di quest’evento tanto atteso non solo a San Vito ma in tutto il Sarrabus-Gerrei.

S.G.

Ottobre 2010

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

13

Le scritte. Stefano Atzori, il vicensindaco e un dipendente comunale presi di mira alla vigilia delle celebrazioni per la Santa

Santa Vittoria, una festa al sapor di veleno offese sui muri al presidente del comitato È il “Natale” dei villaputzesi santa Vittoria, festa sentitissima e molto attesa in paese ma quest’anno è stata sporcata da un episodio inquietante. Scritte offensive sono apparse sui muri del paese, e precisamente al campo sportivo e in località Gennarrela.

Destinatari delle volgarità il presidente del Comitato di Santa Vittoria, il vice-sindaco del paese e un dipendente comunale. Un atto inspiegabile, soprattutto per il fatto che fra le tre persone non esiste correlazione. «Sono amareggiato - ha dichiarato Atzori forse gli sforzi del comitato non sono piaciuti a qualcuno».

Sospetti? «Non ho alcuna idea di chi possa essere stato - ha aggiunto - di certo presenteremo una regolare denuncia per quanto avvenuto e saranno le forze dell’ordine a fare piena luce su quanto accaduto». Il Comitato di Santa Vittoria, l’organismo che si occupa di organizzare i festeggiamenti per la Santa e per San Narciso è composto da oltre cento persone

I Tazenda si esibiranno sul palco di Villaputzu domenica 10 ottobre

di cui meno della metà operative.

La notizia è che, nonostante gli sforzi, la raccolta fondi di quest’ano ha fatto segnare un netto arretramento rispetto allo scorso anno, si parla di ventimila euro in meno. Il tutto nonostante una

Il presidente Stefano Atzori: «Presenteremo regolare denuncia»

serie di lodevoli iniziative che si sono svolte nel corso dell’anno.

Comunque i festeggiamenti ci saranno e non saranno di secondo piano. Ospiti d’onore il prossimo 10 ottobre (domenica) i Tazenda che si esibiranno col loro reperto-

rio di successi in piazza Marconi non prima del tradizionale spettacolo di fuochi artificiali. Il giorno precedente si esibiranno “is cantadoris”, i poeti sardi. Lunedì 11 ci sarà una serata di liscio. che sarà replicata per San Narciso, sabato 21 ottobre. Domenica 22 si esibirà il comico-cantante Nicola Cancedda. Questo invece il programma religioso: sabato 9 ottobre alle ore 16.30, processione con Santa Messa. Alle ore 20.30 “Sa sraba in su Cuccuru de Santa Ittoria”, consistente in una processione con fiaccolata nei pressi della località all'interno dell'abitato villaputzese, dove un tempo si trovava la chiesetta di Santa Vittoria). Domenica 10 ore 10, processione con Santa messa.

Lunedi' 11 processione e Santa Messa presieduta dal vescovo di Lanusei, Antioco Piseddu.

Insomma una festa che promette di onorare le tradizioni più genuine del paese ma che resterà segnata dalle intemperanze di pochi.

14

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

L’evento. Firmato un accordo di collaborazione e partenariato

Ottobre 2010

Università. Prestigioso riconoscimento

Gemellaggio fra Villasimius Il Piano di marketing in prima fila e la città tunisina di Ajim alla Bocconi di Milano Il Consiglio comunale di Villasimius lo scorso 1 ottobre ha sottoscritto il protocollo di gemellaggio posto a base dell’accordo di cooperazione e di parteniarato internazionale con la città tunisina di Ajim nell’isola di Djerba. La cerimonia si è tenuta nella sala consiliare a partire dalle ore 18 alla presenza del sindaco di Ajim Mr. Kamel Ben Yahya, del presidente dell’Association Djerba Mémoire Mr. Aïssa Baccouche Baccouche e di Mr. Messaoud Yamoun, esperto di problematiche ambientali e collaboratore del CRENOS di Cagliari. La firma dell’accordo internazionale costituisce il momento conclusivo del percorso di avvicinamento istituzionale iniziato nel mese di febbraio 2009 con l’approvazione unanime da parte del Consiglio comunale del testo del protocollo. Nel documento ufficiale i due comuni, sottolineando le similitudini delle specificità umane, economiche e sociali,

danno atto di voler cooperare in un sistema di azioni pubbliche e private diversificate, delineato da: gestione amministrativa e finanziaria con scambio di esperienze e buone prassi tra organi eletti, personale amministrati-

vo e personale tecnico; scambio di esperienze sulla pianificazione e sullo sviluppo delle zone urbane; scambio di esperienze tra operatori dei settori produttivi per la cooperazione finalizzata allo sviluppo economico; coinvolgimento di figure professionali del mondo della cultura e dell’arte in comuni attività culturali, sociali e educative; scambio di esperienze nella gestione delle risorse ambientali, idriche e nel trattamento dei rifiuti, in modo particolare provenienti dalla presenza turistica. L’intesa tra Villasimius e Ajim si inscrive, dunque, nell’orizzonte di progettazione e investimenti previsti da ENPI CBC, il cui programma "Bacino del Mediterraneo" è parte del quadro della componente di cooperazione transfrontaliera del nuovo strumento Europeo di Vicinato e Partenariato (ENPI), di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione Comune.

Villasimius è protagonista alla SDA Bocconi attraverso il proprio Piano di Marketing Strategico e Sostenibile, presentato nel mese di marzo 2009. Il piano è stato infatti analizzato come caso di studio durante il corso “Allearsi per competere nel turismo: strategie di Destination Management” proposto dalla SDA, dell’Università Bocconi di Milano. Il piano di marketing è un insieme integrato di strumenti e azioni di comunicazione efficace del territorio sia come prodotto sia come sistema di risorse. Il suo obiettivo strategico è definire una chiara identità di Villasimius capace di sviluppare un’offerta turistica articolata e di qualità, soddisfando diversi target di mercato e alimentando i flussi turistici in bassa stagione in un’ottica di medio e lungo periodo.

Il Piano è già divenuto strumento operativo dell’Amministrazione, in particolare attraverso le iniziative avviate sin dallo scorso autunno dall’Assessorato al Turismo che, proprio sulla base degli orientamenti del Piano, ha previsto una chiara ripartizione di ruoli tra i diversi soggetti pubbli-

ci e privati definendo nei dettagli una programmazione efficacemente condivisa. Il Piano Strategico del Comune di Villasimius è stato presentato il 27 settembre alla SDA Bocconi da Piero Almiento, docente del corso, come esempio d’eccellenza all’interno del modulo dedicato al marketing della destinazione turistica. Il corso è stato seguito da manager pubblici e privati italiani responsabili dello sviluppo e della promozione del turismo, interessati agli strumenti di gestione e di programmazione attraverso i quali una destinazione può competere con le località concorrenti. I partecipanti al corso hanno dunque visto applicate sul caso reale di Villasimius le strategie apprese in forma teorica. La prestigiosa attestazione di importanza da parte di una scuola di management all’avanguardia in Europa sostiene il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale, incoraggiando la programmazione delle attività turistiche come unica strada per consolidare un posizionamento di vertice sul mercato estremamente concorrenziale delle destinazioni.

Regione. Restituiti al Comune 800 ettari per usi venatori e creativi dopo uno scontro lungo quattro anni

Oasi faunistica litoranea, risolta la vertenza Lo scorso 21 settembre 2010 l’Assessorato alla difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna ha formalmente riconosciuto le ragioni del Comune di Villasimius in merito alla delimitazione dei confini dell’oasi di protezione faunistica della Fascia litorale sud orientale. Il 4 agosto del 1969 la Regione aveva emanato il decreto 6615 con il quale istituiva nel territorio di Villasimius

un’oasi di divieto di caccia dell’estensione di 1.135 ettari, rimasto sino ai giorni nostri l’unico atto amministrativo giuridicamente valido. A partire dal limite della riserva di Capo Boi sulla strada Provinciale 17, il decreto delimitava un’area che tuttavia nella trasposizione cartografica scambiava erroneamente la strada panoramica per Cala Pira con la strada comunale che collega il centro urbano con la località Pinnaresu e,

conseguentemente, lo stesso Piano Paesaggistico Regionale del 2006 arretrava il limite meridionale dell’oasi dalla strada panoramica per Cala Pira a quella vicinale per Pinnaresu, con una sottrazione secca di oltre 800 ettari per le attività venatorie. L’equivoco macroscopico era già stato rilevato alcuni anni addietro dalla US Carbonara, associazione di Villasimius con una lunga e seguita tradizione di attività spor-

tive legate alla pratica venatoria e all’escursionismo. Su iniziativa del Sindaco, l’8 luglio 2008 il Consiglio comunale di Villasimius aveva pertanto deliberato di chiedere alla Regione Sardegna la rettifica della cartografia, riportando il limite dell’oasi a quanto previsto nella decretazione di riferimento, correggendo quindi l’errore materiale del tracciamento del confine e riportandolo alla strada panoramica per Cala Pira.

La decisione dell’Assessorato del 21 settembre conferma la corretta interpretazione del Comune e restituisce la superficie di 800 ettari agli usi venatori e ricreativi, tradizionalmente tra i più graditi dai cittadini di Villasimius. La stessa Associazione US Carbonara e altri gruppi di cacciatori hanno già provveduto allo spostamento dei cartelli di delimitazione dell’oasi, ricollocandoli lungo il confine del 1969.

Ottobre 2010

La Voce del S@rrabus

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

15

Guardia di Finanza. Undici persone indagate per sperpero di soldi pubblici, fra loro l’assessore regionale Giorgio La Spisa

La fluorite non c’è più ma i danari sì 130 milioni di finanziamenti in fumo La fluorite? Non c’era nemmeno a cercarla col lanternino nella miniera di Genna Tres Montis, bacino minierario di Silius-San Basilio. Ma in compenso dal 1997 al 2007 sono arrivati qualcosa come 91 milioni di euro, diventati 117 con gli interessi, più altri 8 statali legati alla legge 488. Un fiume di danaro destinato a tenere in piede il nulla. E l’Unione Europea, da cui tutti quei soldi sono partiti, ora chiede di restituire quei 130 milioni di fondi sperperati. A smascherare l’affaire è stata la Guardia di Finanza che ha girato alla Procura di Cagliari un dossier scottante. Risultato? Undici indagati fra cui nomi eccellenti della politica isolana, primo fra tutti l’assessore alla Programmazione della giunta Cappellacci, Giorgio La Spisa. Poi Andrea Pirastu, altro ex assessore in giunte di centro-destra dei primi anni 2000, già condannato a otto anni per il caso RannoFideuram e Concetta Rau che guidava l’assessorato all’Industria durante l’amministrazione Soru.

Giorgio La Spisa

Ma la lista non si ferma qui. La Procura di Cagliari ha inviato avvisi di garanzia anche a Franco Martucci, ex commissario liquidatore dell’Emsa, l’ente minerario controllato dalla Regione, al direttore generale dell’assessorato regionale all’industria Luigi Fadda e agli ex presidenti del consiglio di amministrazione della Nuova Mineraria Silius, Paolo Fois, Antonio Guzzonato, Francesco Carta e Massimo Pusateri. E poi Italo Bussa, direttore del servizio infrastrutture territoriali dell’assessorato all’industria e Marilinda

Carta, direttrice ad interim del servizio partecipazioni industriali della Regione. Per loro l’accusa è di concorso in peculato aggravato.

In parole povere, avrebbero sperperato denari pubblici. «Sono stupito per l'accusa. La vicenda della miniera di Silius è una delle tante storie di crisi industriali di cui soffrono i territori più disagiati della Sardegna», si è giustificato Giorgio La Spisa, esponente del Popolo delle Libertà e cittadino onorario di Muravera. «Tutti gli atti amministrativi compiuti da me e da altri assessori di diverse appartenenze

politiche ritengo siano stati indirizzati a difendere l'esclusivo interesse pubblico - ha spiegato l'esponente della Giunta - Le risorse trasferite alla mineraria di Silius erano stanziate dal Consiglio Regionale, sulla base di discussioni pubbliche, fatte alla luce del sole e ampiamente condivise dai rappresentanti politici e sindacali di tutto il territorio. Abbiamo agito onestamente non appropriandoci delle risorse pubbliche ma compiendo atti amministrativi finalizzati a rilanciare le attività produttive e il lavoro. Sono disponibile a

ricostruire la vicenda interessata dall'indagine essendo certo di aver agito sempre avendo presente la disperazione di tante famiglie che vivevano e vivono con il rischio della disoccupazione e di una crescente povertà». La Spisa, difeso dall’avvocato Michele Loy, e gli altri dieci indagati dovranno spiegare come mai nonostante la fluorite fosse esaurita dal 1996, l’azienda abbia continuato per dieci anni a sopravvivere grazie ai generosi contributi pubblici.

L’indagine ha puntato il dito anche sul tentativo fatto della Regione, una volta scomparsa la Mineraria Silius, di riprendere il flusso dei finanziamenti con la nuova società Fluorite di Silius, capitalizzata nel 2007 con due milioni. È la Commissione Europea a costringere la Regione ad annullare la gara che assegna la miniera di Genna Tres Montis alla ‘Fluorite spa’ (25 milioni di euro), «perchè viziata da gravi irregolarità». Questo accade nel 2008. Solo ad agosto 2008, secondo la Guardia di Finanza, l'illegalità ha termine.

16

La Voce del S@rrabus

PUBBLICITÀ

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

www.centroaffitti.com Piazza Sardegna, 18 09043 Muravera (CA) Telefono e fax 070 991191 Cellulare 333 2417362

VILLASIMIUS - LOC. CAMPULONGU MT 50 DALLA SPIAGGIA CASTIADAS - LOCALITÀ OLIA SPECIOSA

Iscrizione al Ruolo Agenti d’Affari in Mediazione n°974

PRONTA CONSEGNA Vendesi villette su un solo piano e su due piani composte internamente da due camere, due bagni, soggiorno, cucina, ampie verande, ottime rifiniture. A partire da euro 170.000,00

VENDESI VILLA ESCLUSIVA CON VISTA MARE SUL GOLFO DI VILLASIMIUS E SUL PORTO Composta da soggiorno, cucina, quattro camere da letto, tre bagni, mq interni 220.

Immenso giardino su quattro lati, Finemente ristrutturata. Dotata di piscina privata, riscaldamento e climatizzazione, posti auto interni coperti. Trattative riservate

COSTA REI MT 900 DALLA SPIAGGIA

VILLASIMIUS LOC. CAPO BOI A MT 200 DALLA SPIAGGIA

2 villette a schiera adiacenti in bifamiliare, composte ognuna da due camerette matrimoniali, bagno, soggiorno con angolo cottura, veranda con vista mare, ampio giardino, dotate di aria condizionata, completamente ristrutturate, posto auto privato interno. Ottima rendita. TRATTATIVE RISERVATE

VENDESI VILLA ESCLUSIVA Composta da soggiorno, due cucine, cinque camere da letto, tre bagni, mq interni 230. Immenso giardino su quattro lati. Finemente ristrutturata. Dotata di piscina privata, idromassaggio, riscaldamento e climatizzazione, posti auto interni coperti, allarme antifurto.

PER LA TUA VACANZA DA SOGNO...

PER LA TUA VACANZA DA SOGNO...

AFFITTASI A 80 MT DALLA SPIAGGIA Villa indipendente su quattro lati, composta da quattro camere, due bagni, soggiorno, cucina, veranda, giardino; dotata di lavatrice, TV, doccia esterna, barbecue.

AFFITTASI A 50 MT DALLA SPIAGGIA Villa indipendente su tre lati, composta da tre camere, due bagni, soggiorno, cucina, veranda, giardino; dotata di lavatrice, TV LCD, doccia esterna, barbecue.

VENDESI A CALA PIRA

VENDESI A CALA PIRA

VILLETTA INDIPENDENTE SU QUATTRO LATI a 80 mt dalla spiaggia, composta internamente da camera matrimoniale, bagno soggiorno, cucinotto, giardino completamente cintato. Parcheggio interno, riserva idrica, climatizzata.

Euro 300.000,00 TRATTABILI

VILLETTA INDIPENDENTE su quattro lati a 80 mt dalla spiaggia, composta internamente da camera matrimoniale, cameretta, bagno, soggiorno,cucinotto, giardino completamente cintato. Parcheggio interno, riserva idrica, climatizzata.

Euro 400.000,00 TRATTABILI

VENDESI A CALA SINZIAS VILLETTA INDIPENDENTE su quattro lati a 300 mt dalla spiaggia ubicata su lotti di 420 mq. È composta internamente da camera matrimoniale, bagno, ampio soggiorno con angolo cottura, piano seminterrato, giardino completamente cintato. Parcheggio interno,riserva idrica, climatizzata.

Euro 280.000,00

PER LA TUA VACANZA DA SOGNO...

AFFITTASI A 200 MT DALLA SPIAGGIA Villa indipendente con 1200 mq di giardino su quattro lati, composta da tre camere, due bagni, soggiorno, cucina, veranda con vista mare; dotata di lavatrice, aria condizionata, tv, parcheggio coperto, doccia esterna, barbecue.

VENDESI A CASTIADAS A 1500 MT DALLA SPIAGGIA lottizzazione Su Nuraxi e Laccus lotto di terreno edificabile di mq 350 per la costruzione di villa indipendente composta da due camere, due bagni, soggiorno, cucina, oltre alla cantina.

Euro 100.000,00 TRATTABILI

VENDESI A COSTA REI SPLENDIDA VILLA INDIPENDENTE in Via Amerigo Vespucci a 800 mt dalla spiaggia.

Composta al piano terra da tre camere da letto, bagno, ripostiglio, soggiorno con angolo cottura e veranda coperta; il primo piano è composto da tre camere da letto, due bagni, soggiorno con angolo cottura, veranda coperta con incantevole vista sul mare.

Finemente ristrutturata, climatizzata.

Giardino cintato di 1000 mq, calpestabili 200 mq.

TRATTATIVE RISERVATE

VENDESI A CASTIADAS, LOCALITÀ OLIA SPECIOSA VILLETTE DI NUOVA COSTRUZIONE a 5 km dalla spiaggia composte internamente al piano terra da soggiorno con angolo cottura, bagno e al primo piano da tre camere, bagno, due terrazze. Dotate di giardino su tre lati, parcheggio interno, riserva idrica, barbecue.

Rifiniture di pregio.

Euro 220.000,00 TRATTABILI

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

IL FORUM DEI LETTORI

La Voce del S@rrabus

17

LA REPLICA Turismo. La cooperativa che ha gestito la spiaggia nell’estate appena trascorsa ribatte alle osservazioni di un lettore

Murtas, Shardana risponde alle critiche «Nessun abuso, basta con le polemiche» “L’aver collocato sbarre per impedire il passaggio in certe zone di Murtas per far sì che le auto transitino per il parcheggio a pagamento, è un abuso bello e buono. Le autorità competenti dovrebbero intervenire e censurare certi fatti”. Queste sono alcune delle parole utilizzate da un lettore in una lettera pubblicata in questo giornale lo scorso mese di settembre e riguardante i parcheggi a pagamento a Murtas.

Ognuno è libero di dire la propria su di un qualsivoglia accadimento e per questo stesso motivo questo articolo vuole essere una risposta con lo scopo di attenuare i toni di una polemica nata a causa di una scarsa o mancata informazione a riguardo. La cooperativa Shardana ha avuto l’opportunità di gestire l’area di Murtas con una concessione comunale che è un atto pubblico e che chiunque vuole può andare a consultare. Tale area è un sito di interesse comunitario e come tale impone delle restrizioni a chiunque intenda gestirlo, e chiunque lo faccia, anche solo per due mesi come la nostra cooperativa ha fatto, lo deve rispettare. Tali restrizioni prevedono la limitazione della gestione dei parcheggi a quelle uniche due aree e anche il controllo degli accessi,

Bagnanti nella spiaggia di Murtas

ossia la chiusura alle auto degli accessi arbitrari alla spiaggia .

Qualche turista indispettito o forse solo noncurante ha invece spianato nuove strade con le auto fuoristrada ignorando la possibilità di raggiungere la spiaggia attraverso una strada alternativa aperta a tutti e ignorando così

www.ilfalconiere.it

anche il fatto di aggiungere in questo modo un nuovo elemento di degrado che di sicuro non è nell’interesse generale della comunità che di questo elemento di paesaggio vuole continuare ad usufruire. Shardana T.S. è , come già detto in un precedente articolo, una cooperativa sociale di tipo

B. Tali cooperative sono imprese che, a differenza di quelle con fine di lucro, nascono con lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità. Nei parcheggi sono stati distribuiti i sacchetti per la spazzatura, distribuiti i posacenere, sono stati posizionati dei bagni chimici usufruibili da tutti,

è stato ampliato il circuito di raccolta dei rifiuti solidi urbani sino ai parcheggi stessi, la spiaggia è stata ripulita inizialmente e periodicamente durante i due mesi di gestione (non se ne è accorto nessuno, eppure abbiamo portato via dall’arenile persino frigoriferi).

I famosi e tanto discussi tre euro a macchina hanno dato modo e ragione a tale tipo di società di esistere, in un’ottica di rispetto della salvaguardia, protezione e miglioramento dell’ambiente, in un tentativo di gestione di un elemento del nostro paesaggio, con l’obbiettivo di ripristinare e mantenere questo tratto bellissimo di mare in uno stato di conservazione soddisfacente, nell’interesse e nel rispetto di tutti. Vogliate perdonarci l’inesperienza ma abuso è una parola grossa. Chiunque la pronunci, e facendolo punta il dito, deve sapere di cosa parla.

Non vorremmo essere sembrati scortesi ma esaustivi. Come detto inizialmente, chiunque ha il diritto di dire la propria, di esprimere indignazione, rabbia e offesa, ma l’informazione, e solo quella, è ciò che deve stare alla base di ogni sana polemica.

Gabriele Mascia presidente coop. Shardana T.S.

18

La Voce del S@rrabus

PUBBLICITĂ€

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

SARRABUS

La Voce del S@rrabus

19

MURAVERA La lettera. Il presidente Sandro Paderi rivolge un appello agli imprenditori muraveresi affinchè tornino ad associarsi

Il Consorzio commercianti rinasce «È giunto il momento di riscattarci» “Torniamo a far splendere il sole a Muravera”. E' in queste otto parole che si esplicita, in forma di slogan, la visione e il programma del “Consorzio Muravera Città del Sole”.

Torniamo: è vero, siamo tutti gravati da fatica, delusione, amarezza, sentimenti che nessuno di noi vuole banalizzare, perché li abbiamo tutti vissuti dentro i nostri animi.

Sappiamo però – e noi non possiamo credere che siano stati dimenticati – che Muravera ha saputo – grazie alla sua gente – vivere tempi di creatività e sviluppo, che hanno portato profitto alle imprese e contentezza ai tanti turisti che ci hanno scelto come meta di vacanze non certo “mordi e fuggi” come sta succedendo oggi.

“Tornare” – allora - assume il significato di presa di coscienza di un momento di crisi oggettivo che non deve essere visto come definitivo, ma che – al contrario – deve spronarci ad un “riscatto” degno della nostra tempra, del nostro carattere.

A far splendere il sole: un’ombra di rassegnazione, di distacco, di tristezza aleggia sopra quello che un tempo è stato luogo di splendore, uno splendore che prima ancora della cultura millenaria, del nostro territorio, del nostro mare, delle nostre spiagge, del nostro sole quasi perenne, della nostra tradizione culinaria, arrivava ai nostri ospiti attraverso la luce dei nostri occhi e il sorriso sulle nostre labbra.

Il sole di cui parliamo non è allora quello che abbiamo la fortuna di avere per molti mesi all’anno e che è parte della fortuna della nostra terra.

Il sole di cui parliamo è il calore della nostra gente verso i visitatori, la sua capacità di accoglienza generosa, la sua creatività messa a disposizione degli ospiti per farli sentire a proprio agio, coinvolgerli, per far vivere loro momenti indimenticabili, per rendere le loro vacanze – oggi più che mai difficili da permettersi – gioiose, felici, emozionanti, e – in ultima analisi – per trarre da tutto questo – in maniera naturale – quei profitti indispensabili ad investire su sempre nuove programmazioni di eventi, di attrazioni per ospiti che siano contenti di portare ricchezza in una città che li accoglie con rispetto e calore. In termini tecnici questo si definisce capacità di “orientarsi al cliente”.

A Muravera: la città è in questo momento un insieme incoerente di negozi, bar, attività commerciali varie che hanno perso – e

vogliamo essere volutamente provocatori - il proprio minimo comune denominatore, una linea estetica, comunicativa ed attraente, che determini – insieme a comportamenti nelle relazioni interpersonali tra fornitore e cliente – una identità riconoscibile e riconosciuta dai nostri ospiti, che li sproni a rimanere e tornare

nella nostra città proprio per questa prerogativa.

Abbiamo tutto e non lo sappiamo più valorizzare: angoli di storia che passano assolutamente inosservati; nuraghi, menhirs, domus de janas, parole “turche” per ospiti che non sanno molto spesso cosa siano e non hanno alcuna possibilità di visitarli

soprattutto perché NOI abbiamo perso la voglia di intrattenerli nei nostri negozi, nei nostri bar, nei nostri saloni di bellezza, nelle nostre librerie parlando delle nostre tradizioni, della nostra storia, della nostra terra, dando indicazioni appropriate ed entusiaste, creando insomma quella “ relazione” con i visitatori che li tra-

sformi - se non proprio in nostri amici - almeno in compagni di viaggio, per il tempo che ci viene regalato e che viene regalato loro.

Inutile ora elencare tutte le opportunità per chi vorrà associarsi. Ci saranno e ne parleremo insieme. Compresa la necessità di ri-qualificarsi attraverso percorsi formativi progettati ad hoc.

Ciò che ora dobbiamo fare è verificare la coesione di tutti rispetto ad una visione di “rinascita”, che presuppone rinnovato entusiasmo, passione, coinvolgimento, coraggio ma soprattutto “fede”, quella fede dei grandi sognatori, quella fede che catalizza le energie e insieme può farci uscire da una situazione di staticità verso un cambiamento che riporti Muravera alla sua funzione di “città” solare, accogliente, positiva, propositiva, allegra, e soprattutto riferimento - non solo nel Sarrabus - per capacità di innovazione, imprenditorialità, attrattiva costante e non più saltuaria per i nostri visitatori e per la nostra gente.

Sandro Paderi, presidente Ass. Muravera Città del Sole

20

La Voce del S@rrabus

Ristorante Pizzeria

PUBBLICITÀ

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

Su “Nuraxi”

"QFSUP UVUUJ J HJPSOJ t $POTFHOF B EPNJDJMJP

.FOá B CBTF EJ QFTDF $FOB UJQJDB 4BSEB #BODIFUUJ

Menù completi a partire da

€ 20,00 .63"7&3" t Via Roma, 257 - Tel 070 9930991 - 347 8180898 - www.sunuraxi.com

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

CULTURA

La Voce del S@rrabus

21

LIBRI Novità letterarie. Parla Maria Cinus, la scrittrice sarrabese autrice di un’interessante storia piena di ricordi del passato

Donna Ferula, un viaggio senza tempo ritorno al paese sulle ali della memoria di Stefania Cauli Maria Cinus, autrice del libro Donna Ferula presentato lo scorso agosto a Muravera, si racconta a La Voce del Sarrabus. Nata a Muravera, ma residente da molti anni a Porto San Giorgio, nelle Marche, la scrittrice sarrabese ritorna nella terra natia compiendo un viaggio letterario, che viene descritto nell’opera di cui lei stessa è la protagonista. La storia prende il via dal casuale ritrovamento di una foto degli anni venti, che l’autrice ritrova in uno dei viaggi di ritorno in Sardegna. La donna misteriosa nella foto si rivelerà esserei una sua antica parente, Ferula. L’unica a conoscerne la storia è una vecchia zia, Caterina, anch’essa presente nella foto e ancora vivente, la quale, però, mostra una iniziale, strana reticenza nel parlare. Attraverso il racconto di zia Caterina si innesca un doppio flash-back, dove i ricordi dell’autrice si fondono con la vita di Ferula. Dal rapporto difficile con la madre a quello dolcissimo con i nonni, suoi maestri di vita, fino all’incontro con l’unico vero amore della sua vita, Giulio.

Come è nato “Donna Ferula”?

Scrivere mi ha aiutato a colmare

La scrittrice Maria Cinus

lo spazio che mi separa dalla mia isola e a ripercorrere il tempo trascorso lontano da essa. É stato un ritorno, sulle dolci ali della nostalgia e della memoria, alla ricerca di quelle radici e di quella identità che la lontananza metteva in forse.

Per me, tra l’altro, è stato un mezzo per comunicare con un mio caro amico affetto da SLA, al quale sto inviando il libro un capitolo alla volta.

Da quanto tempo scrive?

Ho sempre scritto fin da bambina, ma solo più tardi ho dato un senso a quello che scrivevo. Mi piace fissare in un foglio i miei sentimenti quando sono ancora “vivi”, prima che passino alla dimenticanza e all’oblio. Un po’ lo stesso effetto che, nel libro, si ritrova nella foto delle due ragazze con quel loro momento di vita irrimediabilmente trascorso, ma fissato per sempre in quell’immagine.

Come nascono le sue storie e quando scrive?

La scrittura è collegata ad un’altra mia grande passione: la pittura.

E i paesaggi hanno sempre avuto una parte importante nelle mie storie. Insieme ai personaggi hanno sempre popolato la mia mente in un intreccio di storie reali e palpabili. Scrivo a casa, generalmente di notte. Mi è capitato di scrivere anche fuori, ma è come se portassi con me la mia stanza segreta. Una volta concentrata, mi estraneo dall’ambiente esterno ed esistiamo soltanto io e il foglio bianco che comincia a vivere.

Quando ha pensato di pubblicare “Donna Ferula”?

Seguendo l’istinto, inizialmente, avevo disponibile una sequenza di scritti, di quadretti della mia vita

vissuta non ordinati e scollegati tra loro. Gradualmente, questi pezzi di mosaico hanno cominciato a parlarsi e a parlarmi, dicendomi che potevano diventare un’opera organica. Da lì comporla e pensare che poteva essere una testa di ponte, un modo di ricollegarsi alla mia terra e a chi mi aveva conosciuta bambina e ragazza, è stato tutt’uno. Ecco, esattamente a quel punto, al momento di iniziare a comporlo, decisi di pubblicare il libro.

Quanto è stato duro per lei lasciare la Sardegna?

Sono partita da Muravera molto giovane, a 18 anni, per seguire mio marito, prima a Roma e poi nelle Marche, di cui lui è originario, lo stesso posto in cui è lungamente vissuta la moglie di Emilio Lussu, Joyce, che ho avuto tra l’altro la fortuna di incontrare. Noi sardi, comunque, forse perché nati in questa isola unica, abbiamo un senso di appartenenza altissimo e delle radici quasi fisiche. Per questo lo strappo è stato così doloroso.

Il mio passaggio dall’adolescenza alla maturità è coinciso con questo brusco cambio di scena e gli effetti si sono sommati. Poi, però, pensi che se non ti fossi mossa, magari non avresti sollecitato le corde

della tua sensibilità e i tuoi pensieri sarebbero stati di una sterile ripetitività e tu una donna diversa.

Quindi, che cosa significa per lei scrivere?

Scrivere, per me, è come ritornare a casa, riallacciare gli antichi affetti, quasi rientrare nel grembo protettivo e materno della madre.

Quali persone ritiene importanti per questa sua avventura artistica?

Come si intuisce nel libro sono debitrice a mia nonna Albina, morta centenaria a Muravera. Non sapeva né leggere né scrivere, ma conosceva proverbi di antica saggezza, miti e leggende del nostro popolo. I suoi racconti, conditi dalla sua capacità affabulatoria, erano davvero magici. Penso di aver ricevuto qualche influenza anche da mio nonno materno, che mia madre racconta si cimentasse nei mutettos. La memoria, personale o collettiva, ha avuto grande importanza per me e per questo ascolto molto le persone anziane che posseggono questo patrimonio culturale. La vita odierna tende a relegarle in un cantuccio, una volta esaurito il loro ciclo produttivo. Alla loro morte è come se si spegnessero dei grandi fari e quello che veniva illuminato, se non tramandato, non esisterà più. Per sempre.

22

La Voce del S@rrabus

CULTURA

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

STORIA Il convegno. Parla Paolo Valente Poddighe, studioso di archeologia e civiltà antiche mediterranee

Atlantide era la Sardegna dei nuraghi Villasimius? È il paese dei delfini di Angelo Picariello La Sardegna era Atlantide?

Stando a quanto asserisce lo studioso di civiltà antiche, mediterranee, Paolo Valente Poddighe, non sussisterebbe più alcun dubbio.

Poddighe, autodidatta e cultore di archeologia e scrittura antica, ne ha parlato in un convegno svoltosi recentemente a Villasimius per iniziativa dell'Associazione Culturale Sardegna Corsica.

Come ha fatto già nel 1972 a stabilire l’identificazione di Atlantide con la Sardegna nuragica? È semplice, poiché l’archeologia conferma che, mentre l’Europa mesolitico-neolitica si concedeva un lungo sonno, i sardi commerciavano le loro ossidiane per via marittima, dovunque. Inoltre essendo la Sardegna ricchissima di metalli, arrivò ben prima di Creta, di Cipro, e dell’Egitto faraonico alla padronanza della metallurgia. Non dimentichiamo altresì che la nostra isola fu il primo luogo ad edificare monumentali edifici in pietra. I nuraghi, anche se qualcuno storcerà il naso, sono molto più antichi delle piramidi stesse.

Stando a quanto Lei afferma, i sardi furono dei grandi navigatori…

Certamente. Tutte le isole del

Mediterraneo - e questo sfata l’insegnamento della Sovrintendenza in Sardegna – sono piene di resti di insediamenti nuragici, da Cipro alle Baleari, nell’intero Mediterraneo, ma ne troviamo anche oltre, specialmente lungo le rive dell’Europa costiera atlantica.

Com'è possibile che la scienza ufficiale ignori tutto questo, visto

che stando a quanto lei afferma, sono sotto gli occhi di tutti?

La scienza ufficiale in Italia è scienza di parte e non ha interesse alcuno a riconoscere civiltà più antiche, specialmente quando queste erano già decadute all’epoca in cui a Roma c’erano i romani e non più i sardi.

Frau pone le Colonne d’Ercole nel

canale di Sicilia…

Per gli antichi le Colonne d’Ercole, simbolicamente, due ad Est e due ad Ovest, stavano agli estremi opposti del Mondo allora conosciuto, non nel canale di Sicilia.

Soddisfi la nostra curiosità: le Colonne dove stavano di preciso?

Per lo meno quelle occidentali...

Identificavano il canale di Bonifacio, poiché simbolicamente la Sardegna stessa e la Corsica venivano pensate come i piedi di Ercole.

Alla fine dell'intervista Poddighe ci regala una piccola curiosità: «L'origine del nome Villasimius si ritrova nel greco antico “simius” che per i greci erano i delfini».

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

CULTURA

La Voce del S@rrabus

23

MUSICA Personaggi. La giovanissima Federica Lecca parla del suo amore per lo strumento tradizionale sarrabese

«La mia passione sono le launeddas» Si racconta l’allieva 19enne di Luigi Lai di Erino Poli Federica Lecca, 19 anni, allieva di Luigi Lai, vive a Selargius, iscritta al secondo anno di Medicina, rappresentante di cosmetici, speaker in una radio che trasmette musica house via internet, è stata la prima suonatrice di launeddas in Sardegna. Con lei abbiamo parlato di launeddas, strumento musicale storicamente maschile, ma anche di giovani e delle opportunità, a volte nascoste, che la nostra terra ci offre.

Come hai iniziato a suonare le launeddas?

Ho iniziato a 11 anni per curiosità e ho proseguito fino ad ora per passione. La mia prima volta in televisione è stata a 13 anni a Sardegna Uno, quando ho partecipato al programma di Giuliano Marongiu “Buonasera Sardegna”, poi sono arrivata in semifinale al festival giovani di Videolina.

Ora non mi lascio mai sfuggire l’occasione di suonare nelle feste, nelle sagre e ai “Matrimoni Selargini”. Alla festa di Sant’Efisio, poi, sono sempre dietro il santo.

Cosa significa, per una ragazza giovane, suonare uno strumento così antico e impegnativo?

Fare musica è un qualcosa che ti riempie di gioia, farla con le launeddas ti fa sentire dentro la tua terra. Si

suona prima di tutto per se stessi, poi se gli altri ti apprezzano significa che riesci a trasmettere anche le sensazioni che provi. Le launeddas sono nate come strumento orgiastico, capace di farti entrare in trans. E questa caratteristica se la portano ancora tutta addosso. Il loro suono non passa mai indifferente, ti trascina, ti coinvolge. È una musica che ti prende, che ti entra dentro e scatena sensazioni che tu neanche pensavi di poter provare.

Allora se tu stai bene ti far star bene, ma sei stai male ti aumenta la sofferenza. Conosco anche persone che non riescono ad ascoltarle. Non ne sopportano il suono.

Quali sono gli insegnamenti e i valori che il tuo maestro ti ha trasmesso?

Per me il mio maestro è il massimo. Non lo cambierei con nessuno. È un modello: l’esempio da seguire in assoluto. Se dovessi definirlo con una parola lo definirei umile. Con lui impariamo a suonare per autentica passione: suoniamo perché siamo musicisti e vogliamo suonare. Le differenze tecniche a noi non interessano molto, noi suoniamo e impariamo a suonare e basta. Ognuno poi ha il suo stile personale. La cosa principale è esprimersi con la voglia di offrire qualcosa.

Il maestro è molto pignolo e ci richiede sempre massima attenzione nel-

Federica Lecca (Foto Gianfranco Meloni)

l’ascolto ed estrema precisione nell’esecuzione. Basta proprio un niente per stravolgere una suonata e lui ci corregge sempre pazientemente ogni volta che sbagliamo. Di molti brani esiste la partitura scritta, ma l’apprendimento delle launeddas si fa ascoltando il maestro, riproducendo quello che lui ci fa sentire, non ci sono spartiti sui quali studiare. La bravura del suonatore sta nel riuscire a fare bene le sfumature e le acciaccature.

Credo che nello studio di uno strumento musicale sia molto importante trovare il maestro giusto e il maestro Lai per me lo é. Senza la sua scuola sicuramente le launeddas sarebbero morte. Ci sono molti giovanissimi che la frequentano.

C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi coetanei?

Non rinunciate ai vostri sogni.

Imparate a suonare uno strumento: magari proprio le launeddas. Suonare le launeddas è una cosa molto bella.

Talvolta esistono pregiudizi verso chi suona questo strumento. Le launeddas hanno la stessa dignità degli altri strumenti e non devono essere pensate solo come mezzo per perpetuare la tradizione. Il mio maestro ha dimostrato più volte che il loro suono può fondersi perfettamente con generi musicali completamente diversi dalla musica etnica sarda.

24

La Voce del S@rrabus

SARRABUS

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

IL RICORDO La tragedia. Nel 1986 due giovani castiadesi persero la vita travolti dalle acque di ritorno dalla festa di Santa Vittoria a Villaputzu

Quelle assurde morti di 24 anni fa Vittorio e Mario, vittime dell’alluvione di Luciano Boi Vittorio Serra e Mario Serrau, erano due giovani amici di Castiadas. Ragazzi caparbi dal carattere forte, di quelli che tendono a nascondere un’innata sensibilità e dolcezza interiore con un’esteriorità solo apparentemente ruvida. Di sicuro erano ragazzi veri, schietti, estranei a qualsivoglia falsità, di quelli che mal sopportano l’infinita gamma di asfissianti regole che la società occidentale impone. Società che, anno dopo anno, mette sempre più a nudo le sue mille contraddizioni ed ipocrisie. La notte del 12 0ttobre 1986, molti ragazzi andarono alla festa di Santa Vittoria a Villaputzu. Come più volte successo per tale ricorrenza, venne giù quello che sembrava essere il classico acquazzone di fine estate.

Questo, nel volgere di poche ore si sarebbe invece trasformato in una vera e propria (nonché tragica) alluvione. Quel giorno Vittorio e Mario decisero di non andare alla festa. Preferirono trascorrere la serata nello storico e mitico bar di “Atzori”, che ha visto passare di li intere generazioni di castiadesi.

L’intenso carisma di cui erano dotati, traspare limpido dai loro

In alto Vittorio Serra 19/11/1966 13/10/1986 e Mario Serrau 21/07/1966 13/10/1986

La loro auto finì nelle acque torbide del Rio Perdosu che avevano disintegrato il ponte sulla strada provinciale

occhi, gli amici se li contendevano; la notte del 12 ottobre in quel di “Atzori” tra birra e chiacchiere le ore scorrevano via veloci. I ragazzi a modo sanno però che prima o poi bisogna pur rientrare a casa, onde evitare patemi d’animo ai familiari. Salirono quindi in macchina, certamente ignari che in

agguato ad attenderli, avrebbero trovato un destino inspiegabilmente ingiusto. Un destino che troppo spesso si accanisce sugli umili e privi di colpe da espiare.

Che colpe mai potrebbero avere due ragazzi che si affacciano alla vita? Mario, che portava la macchina, abitava nella borgata di

FARMACIA DR. G. CONGIU

MURAVERA ͻ sŝĂ ZŽŵĂ͕ ϭϰϱͰĂ Ͳ dĞů ϬϳϬ ϵϵϯϬϱϲϲ

“Masone Pardu” al di qua del ponte sul “riu Perdosu”, Vittorio a “Sabadi”, oltre il ponte. Su quel vecchio e fatiscente ponte c’erano passati migliaia di volte sin da bambini; di giorno, di notte, a piedi, in bici, su vespe truccate e rombanti motocross. Pioveva ed era notte fonda, non c’era comunque motivo di dubitare, quel dannato ponte doveva essere li, dove sempre era stato. I due amici, mai avrebbero immaginato che il “riu Perdosu”, gonfio e torbido come la morte, quel ponte se lo era già portato via, disintegrato come un castello di sabbia avvolto dalle onde del mare. Il fiume, nel giro di pochi interminabili attimi, si portò via anche le loro giovani vite. Non le loro anime , che ancora aleggiano leggere nell’azzurro cielo di Castiadas. Ne tantomeno, ha portato via il loro ricordo, che nel cuore dei numerosi familiari ed amici, è sempre vivo, oggi come 24 anni fa. Un semplice articolo non può certo rendere giustizia a “Vittoriu e Marieddu” ma può contribuire affinchè, nel Sarrabus flagellato da cicliche alluvioni, non si abbia a dimenticare quei due ragazzi, ai quali un avaro destino ha negato il privilegio della vecchiaia. Avevano solo vent’anni.

L’UNIONE TARDA MercoledÏ 6 Ottobre 2010

A cura di Corrado Loi

L’UNIONE TARDA ₏ 1

* Ogni riferimento a fatti e/o persone è puramente casuale.

Volevano PossibilitĂ di sparare a lepri e pernici fino al tramonto. convertire 500 Dal tramonto in poi si potrĂ sparare ai cagliaritani Nuoro - Dopo le polemiche donne libiche sull'ampliamento degli orari all'eolico di caccia, con le conseguen-

Svelati i piani segreti della P3 del noto faccendiere sardo Flavio Carboni

ti accuse alla potente lobby cagliaritana, scatta puntuale la contromossa dei cacciatori nuoresi

Purtroppo per loro, le 500 hostess libiche sono sbarcate nell'aeroporto di Elmas proprio durante l'occupazione dei pastori sardi. I quali, visto tanto ben di dio, hanno mollato immediatamente la protesta, trascinando le malcapitate nei campetti sterrati adiacenti all'aereoporto. L'ira di Gheddafi e le scuse del ministro degli Esteri Frattini sono state fatte direttamente a Maometto.

Perplesse le "doppiette" cagliaritane, anche se c'è chi azzarda: Pernici e lepri valgon bene qualche rischio.... Cauto il consigliere regionale Ignazio Artizzu, che chiede qualche giorno di riflessione per esaminare la proposta. Boom di acquisti di fucili e kalashnikov nelle armerie nuoresi.

Lo scetticismo di Babbo Natale: ÂŤBasta con le facili promesseÂť Vinyls, Legler, Ottana, crisi dei pastori sardi, Sassari-Olbia: Berlusconi e Cappellacci promettono a breve una soluzione per tutti Poi rincara la dose: ÂŤSarebbe stato piĂš semplice promettere una PlayStation per tuttiÂť. SolidarietĂ della sinistra, che tuttavia preferiva la Nintendo Wii.

Vanno male uva, Volevano scongiurare i tagli al San Riformatori, Udc e i sardisti sfidano Marcellino, si vedono piombare la Cappellacci: Il 6+6 non ci basta, pomodori Gelmini. Panico a Palazzo Chigi vogliamo anche il numero Jolly e carciofi tiene Roma - I Sindaci del Sgomento degli della Sanità Fazio si è Proseguono serrate le difficilissime trattative la marijuana amministratori comu- detto dispiaciuto per Sarrabus erano ad

nali del Sarrabus alla vista del ministro.

Qualcuno ha cercato di calarsi dalla finestra, altri si sono nascosti in un armadio, qualcun'altro minacciava di tagliarsi le vene. Il ministro

un tavolo di lavoro col Governo contro il ridimensionamento dell'ospedale muraverese Annata negativa per l'agricoltura sarda I continui sequestri rischiano di vanificare tutto il lavoro dei coltivatori. Evidente la preoccupazione dei consumatori, che hanno sfilato in segno di protesta per le strade di Cagliari. Il gruppo avrebbe poi dovuto dirigersi sotto gli uffici della Questura di Quartu per manifestare tutto il loro dissenso, solo che hanno sbagliato percorso -troppo sballati?e sono finiti dritti dritti a Geremeas.

l'equivoco, spiegando ai sindaci che la Gelmini passava lĂŹ per caso. In realtĂ la pratica era stata affidata ai ministri Tremonti e Brunetta.

Cauto ottimismo dei nostri sindaci.

per il rimpasto del governo Regionale Il Governatore spera di chiudere col 6+2+4 (Pdl+ alleati + tecnici), ma trova la netta opposizione degli alleati che, rifiutato anche il

6+4+2, insistono per un 6+6 con tanto di numero Jolly da estrarre prima del voto finale. Non piace a nessuno, invece, il 6+3+3,

Il cinema secondo L’Unione Tarda Mangia Prega Ama. Risposta in salsa "spiritual-hollywoodiana" al noto slogan del Partito Podda, ovvero "Pappa Buffa e...

Sharm el Shrek. Il nostro simpatico "orchetto" vola in Egitto per un importante vertice inter-

nazionale.

Sopraffatto dalla noia, esce di soppiatto dalla sale conferenze per incontrarsi con due vecchi compagni di bighellonate, dando inizio ad un esilarante e goliardico tour nelle notti mondane di Sharm el Sheikh.

anche se l'allenatore del Cagliari Bisoli si è detto curioso di provarlo nella prossima gara al Sant’Elia contro l'Inter.

ÂŤVia il simbolo della Lega Nord dalla scuola pubblica di AdroÂť Palazzo Chigi: ennesimo richiamo del Governo al partito di Bossi Dura la Gelmini: ÂŤTogliere il dito medio alzato dalle classiÂť.

Secca risposta del sindaco leghista Lancini: ÂŤfateci almeno ruttare durante le lezioniÂť.

di Ignazio e Marco Cell. 393.2226542 - 393.2226152

%$5 s 7$%$&&+, s 3,==(5,$ 61$&. s %,67(&&+(5,$ /RF 6DQ *UHJRULR 6 6 .P 7HO s %XUFHL 9LD 5RPD

26

La Voce del S@rrabus

PUBBLICITĂ€

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

Ottobre 2010

SPORT

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

La Voce del S@rrabus

27

SERIE D Il personaggio. Alla sua seconda stagione in Lega Nazionale Dilettanti cerca la conferma con la maglia bianco-verde

Un mastino napoletano per il Castiadas “Giggi” Brandi, il difensore centrale che sta conquistando i tifosi di Renzo Cuccu Il personaggio di questo mese è un ragazzone napoletano con i colori della sua città cuciti addosso.

Luigi Brandi, Giggi per gli amici (rigorosamente con doppia “G”, per un fattore puramente scaramantico) è tanto calmo e serafico fuori dal terreno di gioco quanto cattivo e determinato sul campo di calcio.

“Giggi” raccontaci un po’ di te, quando hai cominciato a giocare a calcio...

Ho cominciato all’età di otto anni, giocando nella squadra della mia città natale Volla a dieci chilometri da Napoli. A sedici anni, sempre con il Volla, ho fatto il mio primo campionato di Eccellenza Regionale e da lì è incominciata la mia avventura nel calcio. Sono arrivato al professionismo con la primavera del Siena e, subito dopo l’arrivo in Sardegna, nell’Atletico del presidente Orrù in serie D. È ormai da quattro anni che calco i campi di calcio sardi.

Lo scorso anno è stata una stagione sfortunata culminata con la retrocessione del Villasimius...

Generalmente quando succedono certe cose le colpe vanno divise tra chi scende in campo e chi dirige dalla panchina e dalla scrivania la società. Si tratta di una stagione della quale non conservo niente di positivo.

Un nuovo ambiente, nuovi compagni. Come procede l’affiatamento nel Castiadas?

Da questo punto di vista tutto procede come non potevo immagginare, inoltre tra i tanti compagni nuovi ho ritrovato Roby Stocchi e Kenneth Zeigbo che ho conosciuto nel Villasimius. Da quando gioco a calcio posso affermare che questo gruppo è il migliore che abbia mai trovato. Non ci sono prime donne ma solo un gruppo coeso e questo

Il centrale difensivo del Castiadas “Giggi” Brandi

non è facilmente riscontrabile da altre parti.

Fuori dal calcio com’è “Giggi” Brandi?

Un ragazzo del tutto normale, che per ora vive solo di calcio, questo non vuol dire che non voglio lavorare, anzi aspetto l’opportunità di poter trovare un lavoro vero. Ma questo non mi impedisce di avere una vita come i ragazzi di ventitrè anni come il sottoscritto. Nella vita di tutti i giorni coltivo l’hobby del calcio in tv e amo fare delle interminabili partite con la play station.

Le tue lunghissime telefonate durante ritiri sono famose fra i tuoi compagni, si tratta di un amore

Il desiderio Il sogno nel cassetto è quello di sposare la ragazza che amo e mettere su una famiglia numerosa

molto importante?

Certo è un amore importante, il mio unico amore che si chiama Giada ed è una ragazza di Maracalagonis, la conosco da due anni e mezzo. Ci siamo conosciuti in spiaggia ed è scoccato il colpo di fulmine.

La famiglia invece che spazio occupa nella tua vita da giramondo del calcio?

Sono molto attaccato alla mia famiglia che occupa un ruolo molto importante nella mia vita. La lontananza non gli impedisce di seguirmi nelle mie vicende calcistiche e io stesso cerco in ogni modo di stargli il più vicino possi-

bile. Non ti nascondo che è stato molto difficile, soprattutto nei primissimi periodi, quando nostalgia e lontananza si sono sentite per davvero. Sono stato fortunato perchè in Sardegna potevo contare su alcuni parenti che mi hanno aiutato.

Castiadas per te rappresenta una nuova sfida, cosa ti aspetti da questo difficile campionato?

Il nostro obiettivo principale è la salvezza, non ti nascondo che in ogni caso si tratta di un obiettivo ambizioso per la qualità del campionato che stiamo affrontando.

Personalmente sono pienamente convito che la salvezza sia alla nostra portata, tutto questo nonostante una partenza tutt’altro che positiva, anche perchè la nostra squadra è composta da giocatori di grande qualità.

Se dovessi indicare un compagno di squadra che ti ha particolarmente colpito chi indicheresti?

Siamo tutti dei ragazzi validi come i componenti il mio reparto, ma se devo fare dei nomi cito Mirko Onano e Marco Dessena che a mio giudizio appartengono ad un’altra categoria. Però permettimi di fare un ringraziamento particolare a tutta la società ma soprattutto al presidente Saverio Onano che ha creduto in me dandomi l’opportunità di affrontare per la seconda volta nella mia carriera il campionato nazionale dilettanti. Un grazie anche al mister Piccarreta che mi sta dando modo di giocare con una buona continuità. Per quanto mi riguarda il modo migliore per sdebitarmi è quello di dare sempre il massimo, a cominciare dagli allenamenti per finire con la partita della domenica.

Il tuo sogno nel cassetto?

Il più importante è certamente quello di sposare la ragazza che amo e mettere su una famiglia numerosa.

28

La Voce del S@rrabus

SPORT

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

MURAVERA Il personaggio. L’attaccante da quest’anno in forza ai gialloblù si svela per il lettori de La Voce del Sarrabus

Marco Nieddu, professione bomber un uomo tutto casa, lavoro e calcio di Giancarlo Cuccu Come oramai ogni mese, continuiamo a conoscere i nuovi protagonisti del calcio muraverese con particolare riferimento a quelli della prima squadra. Per l’edizione di ottobre abbiamo incontrato Marco Nieddu, 29 anni, ogliastrino doc di Villagrande, paese nel quale risiedono i suoi familiari.

Allora Marco raccontaci un pò di te...

Sono nato anche calcisticamente a Villagrande, società nella quale ho militato fino ai venti anni. C’è stato poi la chiamata del Barisardo in promozione e successivamente il passaggio al Tortolì, dove ho militato fino alla scorsa stagione.

Gran bella passione quella del calcio...

E’ proprio così, per me il calcio non è un semplice sport... è qualcosa di più. Appunto una passione della quale, almeno per il momento non posso fare a meno.

Hai sempre giocato in Ogliastra.

Cosa ti ha portato a Muravera?

Inizialmente sono stato contattato da mister Senigagliesi, che conoscevo già molto bene per i suoi precedenti nel Tortolì. Questo è stato il primo chiaro segnale. Ho sempre apprezzato il suo modo di lavorare, le metodologie che utilizza per cercare di ottenere il massimo dai suoi giocatori. Poi sotto il profilo squisitamente umano, fa la differenza; ti è sempre molto vicino e riesce continuamente a stimolarti. Per usare un suo eufemismo “è una bella persona”.

Quindi?

Sono stato contattato dal Presidente che mi ha prospettato un progetto ambizioso che sembrava ritagliato per me ed al quale non ho resistito ed ho immediatamente accettato l’offerta.

Il Presidente, appunto...

L’attaccante del Muravera Marco Nieddu insieme al piccolo Mattia

Persona molto buona sotto il profilo umano. E’ un grande intenditore di calcio. Molto competente conosce a fondo l’ambiente. Con tutti i giocatori ha un rapporto che va molto al di là del mero calcio giocato. Credo che tutte le società sarebbero entusiaste di avere un presidente come lui.

Cosa ti piace di questa squadra?

Siamo un bel gruppo. Ci divertiamo e, grazie al lavoro del mister, del presidente e dei dirigenti, si è creato l’habitat naturale per chi come noi pratica il calcio prevalentemente per divertimento.

Chi ti colpisce di più dei tuoi compagni?

Lulù Oliveira... è un vero piacere poter lavorare con lui. È un esempio da seguire per tutti noi. E’ molto simpatico e contribuisce a mantenere molto alto lo spirito di gruppo. Quando le circostanze lo consentono è sempre il primo a creare l’ambiente ideale all’inter-

no dello spogliatoio. Molto spiritoso ha sempre un sorriso per tutti.

Non hai dovuto faticare molto per ambientarti?

Conoscevo già parecchi giocatori. Mastio, Martella e Cocco lo scorso anno giocavano con me nel Tortolì. Conoscevo soprattutto Daniele Cadelano con il quale ho giocato negli anni scorsi ed al quale sono particolarmente legato. E’ infatti colui che ho scelto quale mio testimone di nozze.

Centravanti puro con un buon fiuto della rete, anche se in questa prima fase di campionato, hai da recriminare parecchio...

Certamente un inizio non fortunato. Fino ad ora ho messo a segno appena tre reti. Molte altre non realizzate per una serie di motivi tra i quali spicca sicuramente la sfortuna che in questo inizio di stagione un pò mi perseguita. Sono comunque fiducioso per natura. Quindi con il trascorrere del tempo le situazioni che ora

appaiono negative si tradurranno per me e per la squadra in grosse soddisfazioni. Sono certo che tra non molto le cose cambieranno parecchio. In ogni partita fino ad ora giocata, abbiamo dato via a tante azioni che prima o poi ci consentiranno di realizzare le reti indispensabili per raggiungere i traguardi prefissati dalla società.

Cosa ti aspetti da questo campionato?

Come detto, siamo un’ottima squadra con una buona ossatura, guidata da un esperto allenatore.

Soprattutto per il profondo rispetto che abbiamo dei nostri sostenitori non promettiamo niente. Per ora ci accontentiamo di vedere quello che succede, poi a metà campionato sapremo certamente se siamo in grado di competere per un obiettivo di prestigio.

Come ti sembra l’ambiente calcistico muraverese?

Un ottimo ambiente per quanto riguarda la società ed i dirigenti.

Giungo a Muravera per gli allenamenti e per le partite. Devo poi precipitarmi nuovamente a Tortolì, località dove risiedo con la famiglia. Ho comunque constatato che la squadra è molto seguita sia nelle partite casalinghe che in quelle fuori casa. In particolare, ho constatato che, nonostante alcune volte le gare in trasferta risultano parecchio distanti da Muravera, una buona parte della tifoseria ci segue in giro per la sardegna. Quindi un ottimo pubblico molto affezionato alla squadra; speriamo di non deluderlo durante la stagione.

A proposito di pubblico, ho costatato la presenza assidua di tua moglie durante tutte le partite...

E’ la mia prima tifosa. Non mi fa mai mancare il suo indispensabile apporto. Ha un coraggio invidiabile. Mi segue dappertutto. Anche

nelle trasferte più lontane lei c’è.

Si carica in auto i bimbi e la sua più cara amica, che tra l’altro è anche la madrina di mio figlio, ed intraprende lunghi viaggi per tutta l’isola per assistere alle mie partite.

Questo ti rende orgoglioso di lei...

Parecchio! Per me è sempre una motivazione in più sapere che sugli spalti c’è lei, i bimbi e i parenti. Provo degli stimoli per fare meglio.

Riesci a conciliare il calcio con il lavoro e la famiglia?

Sono molto fortunato. Vivo con mia moglie e i miei bambini a Tortolì ed entrambi lavoriamo nell’azienda di proprietà del padre di mia moglie. Questo mi permette di avere un certo margine di movimento che mi consente di svolgere gli allenamenti, senza venire meno al lavoro principale ed a quello che ritengo sia la cosa più importante: dedicarmi a Sara e ai miei bellissimi bimbi Giorgia e Mattia.

Dopo il calcio cosa pensi di fare?

Credo di essere ancora molto giovane e quindi desidero giocare ancora per qualche anno. In futuro non nascondo che mi piacerebbe svolgere l’attività di allenatore per continuare a stare in questo ambiente dove trovo molta gratificazione.

Il tuo più grosso desiderio da calciatore... cercare di vincere qualche campionato che fino ad ora risulta un sogno mai realizzato.

Cosa chiedi al pubblico?

Chiedo al pubblico di seguirci perchè credo che questa possa essere una buona annata. Come detto prima, senza promettere niente. Anzi no... una cosa desidero prometterla: mi impegnerò sempre cercando di dare il massimo in tutte le partite.

Ottobre 2010

SPORT

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

La Voce del S@rrabus

29

CALCIO Promozione. Il presidente Franco Massessi affida la sua creatura ad un allenatore che ha nel suo credo la vittoria.

Marco Cossu e la sua grande sfida «Porterò in alto il Porto Corallo» di Renzo Cuccu Parlare di calcio con il nostro ospite finisce per rapirti. Dalle sue parole traspare tutto il sentimento, la competenza e la serietà che occupa questo sport nella vita di tutti i giorni. Marco Cossu è il neo tecnico del rinnovato Porto Corallo.

Chi è Marco Cossu?

Sono nato a Cagliari, ho 44 anni, lavoro alla Confcommercio di Cagliari e la mia grande passione è il calcio.

Quando è iniziata la tua avventura nel mondo del calcio?

All’età di quindici anni giocavo con la Sigma e parallelamente allenavo. A ventiquattro anni ho iniziato ad allenare nel Selargius la Juniores Nazionale.

Poi sono arrivati Quartucciu, Fiamma, Ferrini Cagliari, Monserrato. Il mio primo campionato importante è stato in Eccellenza con il Carloforte.

Ricordo che avevano messo in piedi sette punti in undici partite e quindi erano ultimi in classifica. Fu una bella soddisfazione perchè arrivammo sesti con un grande girone di ritorno. Poi sono arrivate Pula, Asseminese, Villaputzu, La Palma Cagliari, Decimomannu ed infine due anni al Sanluri del presidente Paolo Pilloni.

Cosa ti porti dietro di questa ultima esperienza che per certi versi può sembrare esaltante ma per altri no?

Innanzittutto la soddisfazione di due campionati vinti, due coppe Italia in bacheca, ma soprattutto aver saputo anteporre la mia dignità di uomo, rispetto all’occupare una panchina prestigiosa. Ricordo che l’esonero si è verificato a poche, pochissime giornate dalla fine, con la Coppa Italia vinta che ci dava la certezza matematica del salto di categoria. Ho preferito mettere fine ad un rapporto sapendo di andare incontro all’esonero pur di non rinnegare i miei principi.

Sei tornato alla corte di Franco Massessi, cosa è cambiato dalla tua prima esperienza?

Ad onor del vero non mi sembra che sia cambiato tanto, il presidente è lo stesso con la sua grande ambizione e la voglia di fare cose importanti. Questa fusione intrapresa non potrà che portare dei benifici immediati alla squadra villaputzese anche con riferimento al settore giovanile che sempre più sta diventando serbatoio fondamentale per tutte le società, anche alla luce delle regole federali che

il Carbonia e il Muravera per il resto non vi erano grosse disponibilità di risorse economiche.

In questo senso anche il campionato attuale vede quattro o cinque squadre in grado di investire, il resto è composto da società che devono stare attente alle poche risorse disponibili.

Cosa ti aspetti da questo campionato?

L’obiettivo principale è portare questa società in Eccellenza in un biennio, però se il campionato ce lo permetterà a quel punto puntiamo a farci trovare pronti.

Quest’anno tra le file dei tuoi ragazzi vi è un certo Viani, “il Falco” per i tifosi del Castiadas, che giocatore è?

Viani l’ho conosciuto prima da avversario, ora da suo allenatore sto apprezzando le qualità tecniche e atletiche unite ad un incredibile senso tattico. Ma quello che maggiormente sorprende in un ragazzo che nella sua vita ha vinto veramente tanto è l’umiltà e la disponibilità nei confronti dei compagni, l’impegno profuso in ogni allenamento, non a caso è diventato il nostro nuovo capitano.

Una squadra completamente nuova, la mano del tecnico non può passare inosservata. È un gruppo totalmente nuovo ed eterogeneo, in quanto il gruppo è stato integralmente rinnovato. Le difficoltà sono quelle di creare innanzi tutto un gruppo di lavoro che condivida le stesse finalità e conseguentemente una squadra supportata da una idea di gioco condivisa.

E’ un processo molto lungo pieno di insidie ma siamo certi che alla fine riusciremmo a raggiungere i nostri obiettivi. Ci vuole tanta pazienza, dedizione al lavoro e la consapevolezza di essere affiancati da una società che condivide questi ideali.

Marco Cossu, allenatore del Porto Corallo

La società Un ambiente bello e ambizioso con un fiore all’occhiello: il settore giovanile curato in ogni dettaglio

impongono l’utilizzo dei giovani.

Altra cosa importante è la struttura che oggi è diventata un bellissimo impianto sportivo che ci consente l’utilizzo quotidiano del manto sintetico e di godere di tutti quei benifici che una superfice di questo tipo comporta.

In questa nuova avventura quale obiettivo ti sei imposto?

Vorrei riuscire a provare a creare una buona organizzazione, al fine di attrarre giocatori di qualità a dei costi accessibili, attraverso questo per poi arrivare a dei risultati che non siamo estemporanei ma che durino nel tempo. Altro obiettivo impor-

tante è quello di far crescere e maturare i ragazzi locali che abbiamo le qualità tecniche e morali accompagnate da forti motivazioni che possano consentire loro di ritagliarsi uno spazio importante nel calcio regionale. Ho visto alcuni ragazzi che possiedono questi requisiti ma devono intendere il calcio in maniera molto più professionale e non solo come un passatempo.

Quanto è cambiato il campionato di Promozione Regionale dall’ultimo tuo approccio?

Non è cambiato molto, perchè già con il Sanluri la crisi si faceva sentire, tolta la mia squadra,

Christian Viani, bomber del Porto Corallo

30

La Voce del S@rrabus

SPORT

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010

CALCIO Giovani promesse. Parla Renato Cacciabue, vicepresidente dell’ASD Muravera e responsabile del settore giovanile

Scuola calcio da record con 130 iscritti «Era allo sfascio, l’abbiamo rilanciata» Il 20 settembre 2010 grazie a un gruppo di appassionati è partito sotto il nome di “CSG IL FALCO Lulù Oliveira” il rilancio del settore giovanile della ASD Muravera Calcio. In una festa dello sport che si è tenuta al campo comunale di Muravera e che ha visto una nutrita partecipazione di bambini e ragazzi accompagnati dai genitori è stato presentato lo staff tecnico e quello amministrativo della “Scuola Calcio”. A distanza di qualche giorno intervistiamo Renato Cacciabue, vice presidente dell’ASD Muravera Calcio e responsabile del settore giovanile della stessa, nonché fautore con la collaborazione di Lulù Oliveira e di numerosi altri amici dell’operazione di rilancio del medesimo.

Come mai avete sentito la necessità di lanciarvi in questa nuova avventura?

Considerando che negli ultimi anni il settore giovanile del Muravera è stato abbandonato a se stesso e portato praticamente allo sfascio permettendo così ad elementi estranei alla società di “fiutare l’affare” e trovare lo spazio per lucrare sulla voglia di sport dei ragazzi, diverse persone che avevano già collaborato con me ai tempi della mia presidenza nella Polisportiva, mi hanno proposto di

attivarmi per creare un qualcosa che permettesse di rilanciare il settore. Il primo pensiero è stato quello di fondare una nuova società di puro settore giovanile e a tale scopo è stata fondata un associazione con il nome di “Centro Sportivo Giovanile IL FALCO Lulù Oliveira”. Poi viste le note vicende che hanno portato al cambio dei vertici societari nella ASD MURAVERA CALCIO e il rientro mio e dei soci fondatori del “Falco” in società, si è deciso di accantonare il progetto indipendentista e di confluire nell’ASD MURAVERA CAL-

CIO per gestire e rilanciare il suo settore giovanile.

Quindi in realtà chi siete?

Siamo un gruppo di amici che, senza nessuno scopo di lucro e per puro divertimento, gestisce per conto e in nome della ASD MURAVERA CALCIO il settore giovanile della stessa, che per informare chi non lo sa o finge di non saperlo esiste dai lontani anni 60. Di conseguenza tutti i nostri atleti sono e saranno tesserati per la ASD MURAVERA e per conto della medesima parteciperanno ai campionati di compe-

tenza. Dico questo per controbattere a chi con ogni mezzo, comprese interpellanze al consiglio comunale, tenta di screditarci dicendo che noi non esistiamo nel panorama sportivo ufficiale della Sardegna giocando sul fatto che per valorizzare la nostra attività abbiamo voluto usare il nome di Lulù e il suo soprannome “FALCO” e facendo credere che siamo una società appena costituita. È come dire che se il Milan cambia lo staff tecnico non è più il Milan.

Come stanno andando le cose?

Molto bene considerando tutte le

categorie abbiamo superato i 130 iscritti (136 per essere precisi) e siamo in costante crescita.

Fortunatamente prima di iniziare c’eravamo premunti con un adeguato numero di istruttori e di collaboratori, altrimenti avremo avuto dei problemi a seguire tanti atleti. Un problema è determinato dalla carenza di impianti sportivi. Il campo sportivo è uno solo e dobbiamo dividerlo con la prima squadra, che per fortuna si allena dopo le 19, con la Juniores, e con un'altra scuola calcio e la cosa non è semplice. Vorremo risolvere il problema utilizzando anche il campo di San Vito e abbiamo già la disponibilità da parte della GS e al più presto chiederemo un incontro con il Sindaco Buccelli per definire al meglio la cosa. Un altro problema è quello di combinare gli orari con i rientri scolastici e con il catechismo, perché avendo ragazzi che vengono da tutti i paesi del Sarrabus le esigenze sono diverse paese per paese.

Sarebbe bello che come già ha fatto l’amministrazione comunale anche i parroci e i dirigenti scolastici ci dessero una mano per far si che i nostri giovani possano abbinare l’attività sportiva allo studio e alla fede.

Ottobre 2010

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

SPORT

La Voce del S@rrabus

31

TENNISTAVOLO L’intervista. L’Asd muraverese compie cinque anni e affianca la storica società del presidentissimo Luciano Saiu

Mattana, una vita tra top spin e rovescio «Partiti da zero, ora ci siamo anche noi» di Gianni Agus Quarantaquattro anni e oltre la metà spesi nel mondo del tennistavolo. Gianluca Mattana, eterno ragazzo del ping pong, è presidente e giocatore dell’Asd muraverese. Società giovane, importante realtà del pongismo muraverese e sardo. Società che affianca la più grande realtà di tennistavolo, il simbolo di questo sport nel Sarrabus: il T.T. Muravera del presidentissimo Luciano Saiu. Società nella quale lo stesso Gianluca Mattana è cresciuto prima di scegliere un’altra strada, diversa, difficile, per alcuni inspiegabili. Ma perché - continuano a chiedersi i muraveresi - le società sono due?

Gianluca Mattana lascia un attimo la racchetta e prova a dare una risposta: «Io - ha spiegato - ho sempre avuto il pallino dei giovani, ho sempre puntato sui bambini e non sui grandi professionisti, per quanto importanti anche loro. La mia idea di tennistavolo però è quella che vede come protagonisti i ragazzi. Non mi importava andare in trasferta con tre cinesi. Anche per questo ho deciso di prendere un’altra strada».

Diversità di vedute dopo una storia iniziata nel 1982...

tati.

Il campionato 2010 è appena iniziato, quali sono le prospettive?

In B puntiamo alla salvezza. La prima è andata male, abbiamo perso contro il Ciampino per 5-1 con il punto della bandiera messo a segno da Marcello Porcu. In D1 invece puntiamo ad un campionato tranquillo. Anche qui la prima non è andata bene, abbiamo perso 4-1 ma di fronte avevamo il Cus Cagliari, una delle formazioni più forti.

Il Comune vi sta venendo incontro?

Ci sono dei grossi ritardi nei finanziamenti, mi auguro si sblocchino al più presto. Chiediamo inoltre maggiore attenzione per il tendone dove ci alleniamo, c’è troppa condensa e serve una manutenzione costante.

Gianluca Mattana, il presidente dell’ASD muraverese

Sì, avevo appena quindici anni quando ho disputato il mio primo match. Lo ricordo ancora, eravamo in trasferta contro la Cral, in un campo che era anche il palazzo dell’Enel di Cagliari. Il mio compagno di squadra, punto di riferimento, era proprio Luciano. Poi, se non sbaglio, c’era anche Checco Murru.

Lei è presidente di una società

L’appello Finanziamenti in ritardo, il Comune ci dia una mano

dal 1993...

Sì, ma dal 1993 al 2005 abbiamo sempre lavorato in armonia.

Solo nel 2005 ho deciso di prendere una strada diversa, puntando appunto sui giovanissimi. È stato molto difficile, siamo partiti dal nulla, senza neanche un tavolo.

Con fatica adesso possiamo dire che stiamo ottenendo grandi risul-

Ritorna sul tavolo Gianluca Mattana, ci sono i piccoli da allenare. Lui e la sua società (vicepresidente Matteo Ariu, amministratore Riccardo Dessì) vogliono fare ancora tanta strada. Il prossimo appuntamento è per il 17 ottobre: torneo giovanile a Firenze e 4 ragazzi pronti a mettersi in evidenza.

32

La Voce del S@rrabus

PUBBLICITĂ€

0709931481 - lavocedelsarrabus@tiscali.it

Ottobre 2010