Piovese marz2016 n32

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Salute

Consulenza scientifica Optometrista

poliambulatorio

Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero Via Montello 2 - 30033 Noale (VE) Tel. 041-440485 - 041-440484 e-mail: otticabarbiero@libero.it www.otticabarbiero.com

medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione e nutrizione clinica - dietologa - Poliambulatorio San Martino - Via Carrarese 66/6 - Piove di Sacco - Tel. 339 3558149

POliaMBULATORIO

Medicina estetica

Poliambulatorio Vespucci Dott.ssa Abelli Simonetta -Medico Chirurgo specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Medico Fisiatra via Vespucci n°135/136 30015 Sottomarina di Chioggia (Ve) - Tel. 041.490754 Fax. 041.5548329 info@poliambulatoriovespucci.it www.poliambulatoriovespucci.it

Dott. Sonja Denic Riceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD - www.unixpoliambulatorio.affidea.it tel. 0499708688

studio dentistico

Dott. Vezio Bertani Medico-chirurgo specialista in Odontostomatologia Cortile di San Martino, 12 - Piove di Sacco (PD) tel. 0495842949 - www.studiodentisticobertani.it - veziobertani@libero.it

L’editoriale

Medico nativo digitale dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia Negli anni 2000 esplode la comunicazione globale: cellulare e pc entrano nelle case degli italiani come i televisori negli anni 60. Nascono le reti ospedaliere, le Intranet. A programma si aggiunge programma, scompaiono le lastre arriva l’immagine radiologica digitale chi non ci arriva le radiografie non le vede più. Usare il computer non è più uno sfizio, una passione, è una necessità per lavorare. Tutte le ditte ed i programmi sono diversi anche perché arrivano in tempi successivi. La mail aziendale diventa il sistema di comunicazione ufficiale, chi non apre il Pc è perduto, peggio inadempiente. Nota positiva, il programma che uso più volentieri è quella con cui guardo gli esami da laboratorio, di qualsiasi paziente ovunque io sia in ospedale con tanto di tabella dell’evoluzione dei giorni precedenti. Poi un giorno arriva una card personalizzata con tanto di chip: è la firma digitale, dice che sei tu e solo tu a programmare. E sì perché ormai sei diventato un programmatore, specializzato ma un programmatore e non te ne sei neanche accorto. Gli specializzandi, i Nativi Digitali, sono a loro agio perfettamente, velocissimi, li invidio. Io povero Immigrante chiedo solo di poter accedere con la mia card univoca da qualsiasi terminale, senza dover inventarmi periodicamente nuove pass perché scadono e linee interne e server adeguati al traffico crescente. Le Amministrazioni devono ricordare che il lavoro del medico è una professione intellettuale, che per prima cosa dobbiamo avere il tempo di visitare i nostri malati, ci serve tempo per pensare, discutere fra di noi, parlare con i parenti, aggiornarci, riposare dopo un turno massacrante. Se no gli sbagli aumenteranno a tutti i livelli. La tecnologia deve essere al servizio del medico, non il contrario. Non possiamo passare sempre più tempo al terminale coinvolti in mille problemi organizzativi, non è questo il mestiere per cui abbiamo studiato. La soluzione? Impossibile fermare il progresso, ma governarlo diversamente sì. I programmi devono essere scelti fra quelli costruiti in modo semplice ed intuitivo e devono essere integrati e continuamente aggiornati secondo l’esperienza maturata sul campo. I computer devono essere mantenuti al passo della maggior complessità e numero dei programmi pena il continuo blocco operativo, il riconoscimento dell’operatore , a tutti i livelli, deve essere univoco via card, senza il continuo incubo delle password. E gli esempi potrebbero continuare a lungo. Appare quindi necessario costituire un gruppo di studio misto fra amministrazioni ed utenti finali per l’ascolto dei medici nei problemi incontrati nell’uso delle nuove tecnologie ed i possibili rimedi, in particolare in questa fase di transizione tecnologica.

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L’intervento

Aprile mese della prevenzione dell’ictus cerebrale

P

dott. Francesco Noce*

reviste nel mese di aprile, dedicato alla prevenzione dell’ictus cerebrale, numerose iniziative locali di informazione, sensibilizzazione e prevenzione di questa patologia grave e disabilitante che costituisce la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei paesi industrializzati e che nel 2020 rischia di raddoppiare per l’invecchiamento della popolazione. E’ una delle malattie più temute, specie dalle persone meno giovani, che risultano le più colpite, e quindi in un momento della vita in cui sei più fragile e hai meno capacità di risorse fisiche, per i gravi esiti invalidanti che ti rendono dipendente spesso totalmente dagli altri facendo sopportare un peso non sempre facile da gestire ai tuoi cari e non solo dal punto di vista economico. Oggi per fortuna vi sono centri altamente specializzati come le stroke unit nelle nostre strutture ospedaliere che sono in grado di curare efficacemente l’ictus cerebrale, sempre con i limiti della patologia di fondo e del tempo intercorso per le prime cure ed esistono centri altrettanto altamente specializzati per una riabilitazione che può portare finanche ad una “restitutio ad integrum”, sempre con i limiti già detti. Ridurne l’incidenza e migliorare la qualità della vita è l’obiettivo posto alla base delle iniziative in corso attraverso la conoscenza di questa patologia e dei suoi principali fattori di rischio. Ma, si può prevenire l’ictus cerebrale? E come? Come sempre la prevenzione inizia a tavola:la quantità e la qualità del cibo e delle bevande costituiscono uno dei principali fattori di rischio modificabili. La dieta mediterranea caratterizzata da un elevato consumo di frutta e verdura, legumi e cereali, da un moderato apporto di carni rosse e di dolci, da un moderato consumo di vino ai pasti, e dall’utilizzo di olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi è la dieta raccomandata a livello internazionale. Un incremento di frutta e di verdura di 200 grammi al giorno riduce il rischio di ictus cerebrale rispettivamente del 32% e del 11%, il consumo di olio di oliva lo riduce del 20%. La dieta mediterranea riduce in modo significativo anche il rischio di ipertensione, diabete e malattie metaboliche, tutti elevati fattori di rischio. Il controllo della pressione arteriosa, una diagnosi precoce di diabete, il riconoscimento di aritmie cardiache come la fibrillazione atriale e l’astensione dal fumo costituiscono elementi determinanti per la prevenzione dell’ictus. Evitare le cattive abitudini alimentari fin dall’infanzia (un bambino su tre tra i sei e i nove anni è in sovrappeso se non obeso), combattere il peso in eccesso e l’obesità attraverso un costante esercizio fisico ed una alimentazione sana e corretta,adottando adeguati stili di vita e ponendo sotto controllo i fattori di rischio può prevenire l’ictus cerebrale fino all’ 80% dei casi. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

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