La Piazza del Piovese - 2012mrz n33

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Pontelongo 17 Lo strano caso A fine febbraio l’Uls 16 decide la chiusura

Chiuso l’ambulatorio, in 1200 senza medico di Alessandro Cesarato

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illeduecento pazienti si sono ritrovati dall’oggi al domani senza più medico di famiglia in paese. Alla fine dello scorso febbraio infatti, l’Usl 16 ha fatto chiudere l’ambulatorio medico ospitato nell’ex barchessa comunale di largo Cavalieri di Vittorio Veneto nel quale riceveva la dottoressa Susanna Favarato. Una decisione che ha lasciato senza dubbio disorientati i molti pazienti. Tutto è nato da disguido iniziale del quale attribuire le responsabilità appare però complicato. I fatti. A fine anno il dottor Giorgio Carpenedo, dopo trentatré anni di onorato servizio in paese, va in pensione. Il medico invia ai suoi pazienti una nota nella quale indica tra i suoi sostituti, oltre agli altri tre medici già operati a Pontelongo, anche la dottoressa Favarato che tra l’altro andrà ad occupare il suo stesso ambulatorio. Con l’inizio dell’anno la dottoressa inizia la sua attività ambulatoriale cosicché i pazienti fanno le pratiche per il cambio del medico. Il fatto è che la Favarato, che è di istanza a Polverara, avrebbe dovuto richiedere al comitato aziendale della medicina generale il permesso di potere operare anche a Pontelongo. La richiesta, non si sa perché, non è però mai pervenuta e quando, a distanza di qualche settimana, l’Usl ha appreso per altre vie il fatto, ha preso in considerazione la situazione deliberando, tramite la commissione competente in materia, che l’ambulatorio andava chiuso. In pratica ai pazienti rimangono ora due possibilità: scegliere un altro medico del paese oppure raggiungere la dottoressa Favarato direttamente a Polverara. “La normativa non lo consente – ha spiegato il direttore sanitario Daniele Donato a proposito della chiusura dell’ambulatorio – ed inoltre la zona non risulta carente in quanto non esiste un vuoto assistenziale. Gli altri medici si sono resi disponibili a farsi carico dei pazienti”. “La scelta del medico – ha aggiunto - è di tipo fiduciario e l’Usl non può orientare i pazienti che possono così scegliere anche un medico di un altro paese. Per agevolare i pazienti ed evitare che si rechino in distretto a Piove, l’Usl ha subito messo a disposizione in ambulatorio un punto informativo. Nella faccenda è entrato suo malgrado anche il Comune che ha la proprietà del locale e, in buona fede, lo ha affittato al nuovo medico. “Vista la situazione di enorme disagio che si è creata – ha commentato il sindaco Fiorella Canova – abbiamo concordato con l’Usl la presenza di un tecnico in loco in maniera da agevolare le pratiche per il cambio di medico”.

Per un disguido burocratico la dottoressa Favarato che subentra a Carpenedo, in pensione, non può esercitare a Pontelongo NEWS

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accolta rifiuti troppo costosa: il gruppo di minoranza chiede all’amministrazione di riscrivere il contratto stipulato con il Bacino Padova3. E’ questa la scelta intrapresa in seguito all’affollata assemblea pubblica, tenutasi a fine marzo nella casa delle associazioni, convocata dal gruppo Pontelongo 2000 per valutare il nuovo servizio di raccolta ad un anno dal suo inizio. “Il bilancio che ne è emerso - spiega il capogruppo di minoranza Federico Ossari – è totalmente fallimentare: le tariffe sono aumentate e i servizi diminuiti”. “Ci troviamo con tariffe molto più alte dello scorso anno e più alte di quelle dei paesi vicini. Ad esempio – continua Ossari - uno svuotamento del verde a Pontelongo costa quasi 8 euro mentre a Sant’Angelo meno della metà. E’ inoltre troppo alto il numero degli svuotamenti obbligatori, le bollette non riportano correttamente il numero effettivo degli svuotamenti e l’ecocentro non funziona. All’appello delle disfunzioni non manca proprio nulla!”. La minoranza attribuisce tutte le responsabilità all’amministrazione che avrebbe affidato il servizio ad occhi chiusi al nuovo gestore. “E’ mancata innanzitutto una corretta informazione ai cittadini - aggiunge il capogruppo – ed un processo di accompagnamento sul nuovo modo di raccolta. Contemporaneamente l’amministrazione se n’è lavata le mani affidando in bianco il servizio dopo avere approvato in giunta il piano finanziario proposto dallo stesso Bacino”. “Le cose devono cambiare: per questo chiederemo una maggiore informazione per i cittadini e soprattutto che l’amministrazione riscriva il contratto a condizioni migliori e più favorevoli, prendendo in considerazione le A.C. reali necessità dei cittadini”.


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