8 Porto Viro Celebrazioni È ancora vivo nella comunità il ricordo del prete in bicicletta
È beato don Sandro Dordi
Editoriale Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura di nicola stievano*
di Elisa Cacciatori
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orto Viro ha celebrato di recente la beatificazione di don Alessandro Dordi, presbitero dichiarato martire a cui la popolazione della cittadina deltina si sente tutt’ora particolarmente legata. Forse non tutti infatti sanno che “don Sandro”, originario di Gromo San Marino nel bergamasco, in Italia esercitò solo a Porto Viro, nelle allora Contarina e Donada, dove giunse subito dopo l’ordinazione nel 1954 per portare speranza in un territorio che si stava riprendendo dai danni provocati dall’alluvione. Fu parroco dapprima di Taglio di Donada dove rimase fino al 1958 e, a seguire, nella località di Mea fino al 1964. Nell’attuale Porto Viro fu anche direttore dalla scuola professionale di San Giuseppe Operaio. Dopo l’esperienza polesana si trasferì tra gli emigrati italiani in Svizzera dove faceva il prete operaio e dove rimase per tredici anni prima di partire alla volta del Perù dove nel 1991 fu assassinato da un gruppo di terroristi del movimento rivoluzionario filo-maoista di Sendero Luminoso. Il segno lasciato dal “prete in bicicletta” è indelebile nella comunità portovirese dove opera dal 2003 una cooperativa sociale con lo stesso nome di don Sandro Dordi e una piazza lui dedicata nel sagrato della chiesa San Pio X di Taglio di Donada in cui dal 2012 una statua in bronzo raffigurante il parroco a fianco dell’inseparabile bicicletta. In occasione della beatificazione che si è tenuta a Chimbote in Perù sono stati diversi gli eventi che a Porto Viro hanno radunato non solo i fedeli uniti in preghiera, bensì le numerose persone che hanno avuto modo di conoscere personalmente il parroco e di riportare nelle diverse occasioni le testimonianze e i ricordi che lo riguardavano. Nella parrocchia di Taglio di Donada si è tenuta una messa presieduta da S.E. Mons. Dino De Antoni, Arcivescovo emerito di Gorizia, con il vicario generale Mons. Francesco Zenna, padre Giancarlo Piovanello della Comunità Missionaria di Villaregia, il parroco di Taglio di Donada don Marco Zancanella e i parroci di Porto Viro tra cui anche coloro che si sono succeduti nel tempo nella parrocchia. Per
MULTE PAZZE
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Fu assassinato in Perù nel 1991, mentre era missionario li’. E’ un martire che aveva fatto della sua vita un servizio per gli altri
La celebrazione della beatificazione di don Alessandro Dordi l’occasione è stata venerata la reliquia del sangue del martire ed inaugurato un quadro di Giada Zucconelli di Boccasette raffigurante il beato e posizionato all’altare di San Pio X. Una tavola rotonda al teatro di S. Giusto ha inoltre permesso di ricordare e di conversare in merito alla vita del Beato alla presenza di S.E. Mons. Adriano Tessarollo con il sindaco Thomas Giacon e gli interventi di Mons. Giuliano Marangon, don Alfonso Boscolo, Paolo Perazzolo dell’omonima cooperativa
e Paola Cattuzzo. “La singolarità e la rilevanza di questa beatificazione – scrive in merito Padre Giancarlo Piovanello, direttore del centro missionario diocesano - ma ancor più della testimonianza di vita sacerdotale e missionaria di “don Sandro”, spintasi fino al dono estremo della vita, meritano una sosta pensosa: sapeva benissimo che sarebbe capitato. Ha scelto di restare, ancora una volta, al fianco di coloro che quasi non esistono per nessuno. Una pagina di vangelo scritta col proprio sangue”.
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Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni significative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fine di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte significative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un problema non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizzazione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifica, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclicamente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensiamo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’efficace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di finanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.
Attenzione alle scadenze di pagamento
Striscia la notizia indaga sulle sanzioni che si triplicano
’inviato di “Striscia la notizia” Moreno Morello ha scelto il comando di Polizia locale portovirese per far luce su una questione che può in realtà interessare tutti, ovvero capire come gestire al meglio il pagamento delle multe per eccesso di velocità senza ricevere brutte sorprese, proprio come è accaduto ad un vicentino di passaggio a Porto Viro. Tutto è partito dalla segnalazione di un automobilista multato la scorsa estate in territorio portovirese lungo la statale Romea e che nel giro di poco tempo dai 173
euro di ammenda si è trovato a pagare complessivamente 470 euro. Giunto assieme al conducente alla stazione di polizia locale, Morello ha voluto incontrato il comandate Mario Mantovan per avere chiarimenti in merito. E così è stato. A generare il disguido è stata l’incongruenza con cui il guidatore calcolava le scadenze rispetto a quanto previsto dalla legge. Quando infatti la raccomandata è stata recapitata all’abitazione, il 15 luglio, l’uomo era in vacanza con la famiglia. Per lui quindi il calcolo dei giorni per avere
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la riduzione del 30% sul totale è cominciato il 3 agosto, momento in cui al rientro dalle ferie ha ritirato il documento, mentre in comando il conteggio è partito il 26 di luglio, esattamente dopo dieci giorni di giacenza. Questo spiega perché il multato si trovasse sempre inspiegabilmente in ritardo nei pagamenti nonostante la tempestività con cui si trovava a saldare ogni sollecito ricevuto. Chiarita la vicenda, non gli è rimasto altro che prendere atto di quanto accaduto e pagare il dovuto. El.Ca.
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