Adria magg2013 n66

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Adria 17 L’Intervento

Salute Recente il covegno che ha parlato di una malattia che colpisce le donne

Endometriosi, patologia complessa e cronica di Roberto Marangoni

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i endometriosi si è parlato nel corso di un importante convegno medico-informativo svoltosi con grande successo di pubblico presso la sala comunale “Caponetto” di piazzale Rovigno. Trattasi di una patologia che colpisce le donne, diffusissima, complessa e cronica, che invalida il normale svolgimento delle attività quotidiane, i rapporti interpersonali e di coppia. E’ una malattia poco conosciuta, sottovalutata e sottostimata, di cui, al momento, non si conosce la causa e per la quale non c’è una cura risolutiva. L’unico modo di prevenire le possibili complicanze è intervenire in tempo. L’associazione Progetto Endometriosi onlus combatte da anni contro l’ignoranza che aleggia ancora intorno alla patologia, nonostante l’altissimo numero delle donne affette in età fertile. L’endometriosi è un disturbo che negli ultimi anni ha registrato un grande incremento. Si stima, infatti, che interessi il 10-15% delle donne in età fertile, quindi più di 1.800.000 donne soltanto in Italia, ma si pensa che possa riguardarne molte di più. All’origine del disturbo e a favorirne la diffusione sembra che giochino un ruolo determinante soprattutto gli inquinanti ambientali, in particolare sostanze chimiche come la diossina e alcuni additivi alimentari. Diventa, quindi, difficile poter fare prevenzione ma è importante individuare precocemente. Il convegno, patrocinato da comune ed ulss 19 Adria, è iniziato con il saluto del vice sindaco Giorgio D’Angelo e di Marisa Di Mizio, presidente nazionale Ape che ha coordinato i lavori. La stessa ha letto una lettera di compiacimento per l’iniziativa inviata dall’assessore regionale Isi Coppola, impossibilitata a presenziare per precedenti imepgni istituzionali. L’interessante relazione sull patologia è stata illustrata dal ginecologo Giovanni Pontrelli del dipartimento di ginecologia e ostetricia dell’ospedale veronese di Negrar, nosocomio in cui sono allestite due sale operatorie nelle quali si susseguono circa milletrecento interventi l’anno. Guistificato per un impegno di lavoro all’estero, non ha potuto partecipare il dottor Luca Minelli, fondatore e direttore dell’European Gymaecology Endoscopy Scholl, nonché direttore del dipartimento ginecologico pure di Negrar. Molto toccante l’intervento dell’adriese Federica Girotto, che ha raccontato la sua esperienza di vita con la malattia. Svariati gli interventi del pubblico che hanno ricevuto risposte esaustive, sia da parte del medico, sia da parte della presidente Ape Di Mizio. Al termine si svolto l’applaudito concerto dei cori femminili “Edelweiss” di Adria, diretto da Rita Di Bartolomeo ed “Eco del Fiume” di Bottrighe, diretto da Chiara Casazza, che hanno concluso a cori uniti con il tradizionale “Signore delle cime”. Il convegno è stato così l’apripista per l’avvio ufficiale del neo gruppo polesano dell’Associazione Progetto Endometriosi.

“No all’aumento dell’Iva”

di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.

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I relatori del convegno sull’endometriosi, da sx il dr Giovanni Pontrelli, Federica Girotto e Marisa Di Mizio

Uno degli obbittivi dell’incontro pubblico è stato quello di rompere il velo che ancora avvolge questo tipo di problemi nonostante l’altissimo numero delle donne affette in età fertile

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Stiamo parlando dell’Iva, molto probabilmente, subirà un ulteriore incremento di un altro punto percentuale. L’ultimo ritocco è avvenuto nel 2011: nonostante l’aliquota ordinaria sia salita dal 20 al 21%, il gettito Iva, tra la metà di settembre del 2011 ed il dicembre del 2012, è diminuito di 3,5 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi alla fine del 2012 il Pil nazionale è diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. La caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non scongiuriamo l’aumento dell’Iva previsto tra un mese corriamo il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono di consumi interni. Nella Relazione annuale, la Banca D’Italia segnala che in termini pro capite la spesa è tornata ai valori del 1998: quella di 14 anni fa. Dal 1973 al gennaio di quest’anno, l’incremento più importante si è registrato proprio in Italia. Se nel 1973 l’aliquota era al 12% ora si attesta al 21%, con un aumento di 9 punti. Seguono la Germania, con una variazione di + 8 punti (era all’11%, adesso si attesta al 19%), l’Olanda, con un aumento di 5 punti (16% nel 1973, 21% nel 2013), l’Austria e il Belgio, con degli aumenti registrati nel periodo preso in esame rispettivamente del +4 e del +3. La Francia è l’unico paese che ha visto diminuire il peso dell’aliquota di questa imposta. Se nel 1973 era al 20%, ora si attesta al 19,6% (-0,4). Se è vero che in questi 40 anni abbiamo registrato l’incremento d’aliquota più significativo, è altresì vero che nel 1973 quella applicata in Italia era, ad esclusione della Germania, la più contenuta. Se l’aumento a luglio ci sarà, i consumatori si troveranno a subire l’aliquota Iva ordinaria più elevata tra tutti i principali paesi dell’area dell’euro. *Segretario Cgia Di Mestre


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