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3 MARZO 2010 • LA PAGINA

TURISMO 31

L'attività alberghiera nel Bel Paese I dati dell'indagine sul movimento alberghiero pubblicato dall'Istat nel periodo Natale 2009 - Epifania 2010

Un documento dell’Istat presenta i risultati della rilevazione campionaria sull’attività alberghiera in Italia dal 23 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010. Oltre all’andamento degli arrivi e delle presenze nazionali ed estere rispetto allo stesso periodo dell’anno precendente, l’indagine raccoglie informazioni riguardanti le aree di provenienza, la tipologia di località prescelta, le disdette di prenotazione da parte di italiani e stranieri durante il periodo di rilevazione e la dimensione degli esercizi utilizzati. La parte finale è dedicata all’illustrazione delle aspettative degli albergatori rispetto all’andamento del turismo e dell’occupazione camere nel trimestre gennaio-marzo 2010. Nel periodo compreso fra Natale ed Epifania (precisamente dal 23 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010), negli alberghi italiani si è verificato, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un au-

mento dell’1,6% negli arrivi ed un calo dell’1,3% nelle giornate di presenza. Per la clientela straniera vi è stato un aumento dell’1,8% degli arrivi e dell’1,1% delle giornate di presenza. Rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, nel Nord-ovest gli arrivi sono diminuiti dell’1% per la clientela italiana mentre sono saliti del 9,9% per quella straniera, con un aumento complessivo del 2,7%. Sempre con riferimento agli arrivi, nel Nord-est vi è stato un calo dell’1,3% per la clientela nazionale e del 4,5% di quella estera, con una variazione negativa complessiva del 2,1%. Nell’Italia centrale, un lieve aumento dello 0,2% della componente nazionale e una diminuzione dell’1,4% di quella estera hanno condotto ad una diminuzione dello 0,5% degli arrivi totali. Nell’Italia meridionale ed insulare, vi è stato un incremento del 10,9% degli arrivi della componente italiana e

del 13,2% della componente straniera, per una crescita complessiva degli arrivi dell’11,2%. Per quanto riguarda le presenze, nell’Italia nord occidentale si è registrata una variazione positiva dello 0,9%, derivante da una diminuzione della componente nazionale (1,5%) e da un incremento di quella estera (+6,2%). Nell’Italia nord orientale vi è stata una diminuzione complessiva, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, del 3,7%, dovuta ad un calo sia della clientela nazionale (-3,9 %), sia di quella estera (-3,3%). Nell’Italia centrale, l’aumento dello 0,7% è la risultante di un incremento del 2,8% degli stranieri e di una diminuzione dell’1,2% degli italiani. Infine, nell’Italia meridionale ed insulare sono cresciute le presenze sia della componente nazionale (+1,4%) sia della componente straniera (+10,8%), con un incremento complessivo del 2,7%.

La durata media della permanenza negli esercizi alberghieri è stata di 2,93 giornate, con una diminuzione assoluta, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 0,09 giornate. La permanenza media ha segnato cali sia per la componente italiana (-0,11 giornate) sia per quella straniera (-0,02 giornate). Il 65,7% della clientela ha preferito le località con turismo prevalentemente stagionale (località montane, marine, lacuali, termali, collinari); tale quota è diminuita di 2,1 punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Il restante 34,3% delle presenze ha riguardato città d’arte e capoluoghi non altrimenti classificati. La nazionalità prevalente di provenienza dei clienti stranieri è costituita dalla Germania con il 39,1% delle presenza, seguita poi dalla Francia, con il 26,3% ed infine dalla Svizzera con il 18,0% delle presenze.


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