Sapere per Crescere: Alla scoperta di tesori nascosti Capitolo 1 I Credo in Dio… ...che mi ama come un Padre Passo biblico: Luca 15:11-32 1. Il fazzoletto bianco L'uomo sedeva sul marciapiede accanto alla fermata dell'autobus e fissava il suolo, incurante degli sguardi incuriositi di alcuni passanti, che si chiedevano chi fosse quel tipo dalla barba incolta, le spalle curve e le scarpe rotte. Come in un film, riviveva le varie tappe della sua vita. Non era più il barbone affamato che la notte precedente aveva dormito sotto un ponte, bensì il ragazzo che, oltre vent'anni prima, abitava nella casetta di mattoni rossi della strada accanto. Chissà se la casa esisteva ancora, magari era già stata rasa al suolo dai bulldozer; c'era da sperare che avessero risparmiato almeno le violette. Strano che si ricordasse tanto bene delle violette, dell'altalena che suo padre aveva costruito per lui e del vialetto dove aveva imparato ad andare in bicicletta. I suoi genitori avevano risparmiato per mesi per comprargliela. Si strinse nelle spalle con un gesto di insofferenza perché quei ricordi tanto vividi gli facevano male; la sua memoria fece un salto in avanti di dieci anni. La bicicletta era diventata una moto, lui lavorava, aveva un mucchio di amici e rientrava a casa sempre più raramente. Sua madre e suo padre gli sembravano piuttosto tristi e noiosi, invece nei pub si divertiva molto di più. Non ci teneva davvero a ricordare quegli anni, né il giorno in cui si era ritrovato coperto di debiti ed era passato a casa con l'intenzione di chiedere un po' di soldi. I suoi genitori gli avevano offerto una tazza di tè e lui non ce l'aveva fatta a spiegare il vero motivo della sua visita. Comunque sapeva molto bene dove suo padre conservava il denaro e, più tardi, quando i suoi uscirono in giardino, immediatamente si ‚servì' da solo. Da allora non li aveva più visti. Dopo ciò che aveva fatto, gli era mancato il coraggio di tornare a casa, e i genitori avevano perso le sue tracce. Era emigrato all'estero e i suoi non sapevano niente degli anni di vagabondaggio, né del soggiorno in carcere. Ma lui, chiuso nella sua cella, di notte aveva pensato molto a loro. Talvolta, mentre si rigirava insonne sulla branda e la luna disegnava delle ombre sul muro, cominciava a fantasticare. Una volta fuori, gli sarebbe piaciuto tanto rivederli, caso mai fossero ancora vivi e ammesso che anche loro volessero rivederlo. Scontata la pena, aveva trovato un lavoro in città, ma non la pace. Qualcosa sembrava spingerlo a tornare a casa con un'insistenza che non gli dava requie. Ogni volta che usciva a fare una passeggiata, gli bastava vedere un'aiuola di violette, un bambino sull'altalena o che correva a casa da scuola, una casetta di mattoni rossi e già riaffioravano i ricordi. Siccome non voleva presentarsi senza un centesimo, percorse la strada a piedi o in autostop. Sarebbe arrivato molto prima se, a trenta chilometri dalla mèta, non gli fossero venuti improvvisamente dei dubbi: che diritto aveva di piombare all'improvviso a casa dei suoi genitori? Avrebbero riconosciuto in quell'uomo dall'aspetto malandato il ragazzo che avevano amato e che li aveva delusi così amaramente? Si comprò qualcosa da mangiare e trascorse la maggior parte della giornata seduto sotto un albero. La lettera che imbucò quella sera era molto breve, ma ci aveva messo delle ore a scriverla. Terminava con queste parole: "So che è pura follia da parte mia pensare che vogliate rivedermi… Ma decidete voi. Mi fermerò in fondo alla via giovedì mattina presto. Se siete disposti ad accogliermi, appendete un fazzoletto bianco alla finestra della mia vecchia camera da letto. Se lo vedrò, verrò da voi, altrimenti farò un ultimo cenno di saluto a quella che è stata la mia casa e me ne andrò per la mia strada." Il giovedì mattina arrivò. L'uomo giunse in fondo alla via: perlomeno quella c'era ancora. Ma adesso non aveva più fretta; si sedette sul marciapiede, fissando il suolo. Comunque, non avrebbe potuto rimandare all'infinito quel momento cruciale, e forse i suoi genitori, nel frattempo, si erano trasferiti. Se non avesse trovato il fazzoletto bianco, avrebbe chiesto informazioni in città, prima di lasciarla definitivamente. Non osava ancora pensare a come avrebbe reagito se, invece, pur abitando ancora lì, non lo avessero voluto vedere affatto. Si alzò dolorante, irrigidito dalle nottate trascorse all'aperto; la via era ancora buia. Tremante, avanzò lentamente verso il vecchio platano, dal quale sapeva di poter vedere chiaramente la casa in cui era