Geografie dell'abbandono

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INDAGINE DEL FENOMENO

al disagio insediativo. Tale posizione è, come detto, parzialmente limitata da una minore dinamicità di questi comuni alle trasformazioni demografiche e, conseguentemente, dell’istruzione. Gruppo 6: I centri urbani di media-grande dimensione. Con stesso punteggio standardizzato del gruppo 9 si colloca il gruppo 6. Tutte le famiglie, tranne quella della ricchezza, vedono questo gruppo nelle prime due posizioni. La densità massima di popolazione, la bassa percentuale di ultrasessantacinquenni e di case non occupate, la massima percentuale di laureati e di flussi intercensuari di migrazione sembra chiaramente intendere che ci troviamo di fronte a comuni a grande capacità di attrazione per opportunità di lavoro e di reddito: i comuni capoluogo e l’intera area periferica che li circonda. Il reddito medio pro capite massimo, la grande distribuzione, la concentrazione di pubblici esercizi, i servizi alle imprese, la ricchezza immobiliare e patrimoniale, un’alta utilizzazione delle strutture ricettive ma un impatto sulla vita quotidiana ridotto di queste presenze, la bassa incidenza delle istituzioni nella produttività globale degli addetti sono aspetti che descrivono le caratteristiche di questi comuni e ne confermano la dinamicità.

Gruppi 2, 3, 5, 8: le medietà italiane Gruppo 2 E’ il gruppo che presenta il livello di maggiore criticità tra quelli della medietà. Tale criticità si localizza in prevalenza nel Sud Italia, tra Puglia, Campania, Sardegna e Sicilia, e sembra condizionata da un basso livello di ricchezza, ed una certa difficoltà per i parametri che afferiscono alle famiglie dell’assistenza e della produzione. Al posizionamento contribuisce anche un dimensionamento medio-basso del comparto commerciale e volumi turistici non significativi. Solo lievemente migliori i connotati delle variabili strutturali, derivanti soprattutto dalla maggiore incidenza di popolazione in giovane età. Gruppo 3 E’ invece il gruppo che più degli altri si avvicina all’area del benessere e dell’eccellenza. Si concentra fortemente nelle periferie urbane di Roma e Napoli ma si presenta in maniera rilevante anche nella pianura padana veneta, nelle aree tra Bari e Brindisi e soprattutto nell’Alto Adige. Emerge sicuramente per questo gruppo la più elevata vocazione per i parametri strutturali, che dimostrano una elevata incidenza di popolazione giovane e una più contenuta esposizione agli anziani, un tasso di laureati e diplomati superiore e tassi di crescita demografica e di consistenza familiare superiori agli altri gruppi in esame. In posizione medio-alta si collocano anche gli aspetti connessi all’istruzione, al commercio e al turismo, mentre l’esclusione dell’area del benessere appare condizionato ai minimi livelli di assistenza sociale e sanitaria tra i gruppi in esame (insieme al gruppo 1) e al più contratto livello di ricchezza prodotto, negli aspetti integrati che lo compongono. Gruppo 5 Rappresenta la medietà della medietà italiana; sono comuni localizzati nel Centro Italia con qualche condensamento anche nelle aree interne ma non montane del Veneto e del Friuli. Non emerge per particolari esposizioni negative ma neanche positive di alcuna delle famiglie in esame, se si eccettua un punto di criticità per l’attivazione turistica e per i livelli di istruzione. Centrali tutti i posizionamenti delle famiglie di indicatori con una migliore capacità di questi comuni per la famiglia della ricchezza, soprattutto per la veste immobiliare e per i maggiori consumi elettrici della popola-


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