la Storia
fotografia
L’Italia nascosta del fotografo Mancuso in mostra a Trastevere a un anno dalla morte di Tommaso Coluzzi
“Non morimmo laggiù, noi crescemmo” Il confino a Ustica durante la dittatura fascista
A PAGINA 7
A PAGINA 6
di Alessandro Rosi
PERIODICO NUMERO 6 30/09/2019
il protagonista L’Europa e il mondo divisi sulla tassa per Google & co L’ipotesi: colpire le società direttamente dove fanno profitto Giancarlo Siani
Webtax in stallo
L’Ue cerca un accordo globale
giornalista coraggioso contro la camorra Il fratello: “Verità dopo 11 anni è un miracolo”
di DIANA SARTI ALLE PAGINE 2 e 3
spettacoli
Concerti, arriva biglietto nominativo TicketOne: “Non è efficace. Basterebbe applicare la legge già esistente” di PATRIZIO RUVIGLIONI Tassare i colossi dell’economia digitale nei paesi in cui fanno profitti, non solo dove hanno la sede fiscale. È la webtax: un’imposta sui ricavi da servizi online attiva in Stati come la Francia, ma in Italia ferma ai decreti attuativi. Nel mirino ci sono gli Over the top: i giganti del web Google, Apple, Facebook e Amazon che offrono servizi in tutto il mondo ma non utilizzano la partita iva dello Stato in cui li erogano. Di fatto, sono "immuni" alla tassazione dello Stato in cui fanno affari, in quanto hanno sede nei paesi europei dove la pressione fiscale è ridotta. Una scelta che costa loro l’accusa di elusione da parte degli altri Stati membri dell'Unione. Con questo nuovo tipo di imposta, per la prima volta, la discriminante non è la presenza fisica di un’azienda in una nazione, ma il vendervi prodotti e servizi pur non avendovi conti registrati. Il punto è che la webtax non è facile da attuare poiché richiede la convergenza di interessi diversi. “È una priorità dell’Unione Europea, spero in un accordo con
l’Ocse”, ha dichiarato lo scorso 16 settembre a La Stampa Paolo Gentiloni, neo Commissario europeo per gli affari economici e monetari, indicando in un accordo internazionale la soluzione più adatta. Ma in attesa di una regolamentazione globale, che tarda ad arrivare, e senza l'intervento decisivo di un’Ue divisa al suo interno, diversi paesi hanno preso provvedimenti da soli.Secondo uno studio del Parlamento Europeo del 2016, gli Over the top riescono ogni anno a “eludere” al fisco europeo circa 70 miliardi di euro. Per ovviare a questa situazione, lo scorso luglio la Francia ha approvato un’addizionale del 3% sui ricavi maturati attraverso servizi digitali, per aziende con più di 25 milioni di euro di fatturato sul mercato nazionale e 750 milioni a livello globale.
ALLE PAGINE 4 e 5
di ANDREA MURGIA A PAGINA 8