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«Lui per noi è il “Sommo”» Parla il presidente dei suoi gruppi di fan
CAMILLERI
E c’è anche un dizionario vigatese-italiano
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di Roberto Rotunno
uando si nomina Andrea Camilleri, loro preferiscono parlare del «Sommo». Gli appassionati dell'autore di Montalbano, dal 1997, si incontrano virtualmente sul fans club Vigata.org. «Un archivio storico, più che un sito web», fa notare il presidente Filippo Lupo, al quale abbiamo rivolto alcune domande. Dunque, le vostre attività avvengono soprattutto su internet? «Non abbiamo una struttura fisica, non siamo formalmente costituiti in associazione riconosciuta. Ci occupiamo principalmente della cura del sito, che conta oltre 6mila iscritti, nel quale abbiamo ricreato il mondo raccontato nelle opere di Camilleri, che noi chiamiamo “il Sommo”». Ci sono anche momenti di incontro vero e proprio? «Sì, in genere legati a presentazioni di libri. In occasione del decimo anniversario della fondazione del club abbiamo organizzato un raduno al quale ha partecipato anche Camilleri stesso. Con la casa editrice Sellerio, poi, abbiamo collaborato per la stesura di dizionarietti vigatese-italiano». Di fatto possiamo dire che costituite la presenza online di Camilleri? «Dice bene, “di fatto”. Non siamo il sito ufficiale, rimaniamo indipendenti. Camilleri non ha nessuna pre-
Lo scrittore insieme ai suoi fan senza ufficiale in rete, né tramite altri un Romanzo di Camilleri che le è siti né in nessun social network. Lui piaciuto più di tutti e perché? ci considera la sua “memoria su In- «Il mio romanzo preferito è “Il birraio ternet”, e a volte ci ha anche chiesto di Preston”, per l’eccezionalità della di dare voce a sue comunicazioni scrittura, l’ironia, la verve narrativa, pubbliche. Quindi possiamo definirci l’attenzione alle questioni storiche; un sito ufficioso, da lui riconosciuto insomma per tutto quello che cone accettato». traddistingue la sua “poetica” in parQuindi siete in contatto con lui e ticolare nell’ambito dei cosiddetti con il suo staff? romanzi storici e civili, che sono la «Certo, ci teniamo in contatto con lui, parte della sua Opera che prediligo in soprattutto tramite chi con lui lavora assoluto. Sono poi molto affezionato e gli è vicino, ma cerchiamo di “scas- a “La stagione della caccia”, il primo sare i cabbasisi” il meno possibile». suo libro che ho letto e che mi ha Infine una domanda personale. C'è aperto le porte del suo mondo».
La trentaseiesima indagine, se si contano i racconti e i romanzi, del commissario Salvo Montalbano è un giallo avvincente, dai ritmi calibrati con astuzia e condito con la giusta dose di umorismo. Dopo oltre vent’anni, Andrea Camilleri continua a non sbagliare un colpo: “La giostra degli scambi” è un romanzo coinvolgente, in cui lo scrittore sceglie di dare spazio a tutti i limiti e i difetti del suo personaggio più famoso. Il caso riguarda inizialmente il rapimento di due ragazze, entrambe ritrovate dopo qualche ora dalla sparizione senza segni di violenza e senza aver subito furti. Montalbano scava a fondo per dare una spiegazione a questi sequestri apparentemente senza senso, fino a vedere l'indagine trasformarsi in qualcosa di completamente diverso. Uscito il 30 aprile 2015 (edizione Sellerio, come tutti gli altri titoli che hanno per protagonista Salvo Montalbano), “La giostra degli scambi” è un romanzo che mette in discussione il fiuto del commissario: l'età avanza e lui sembra prendere qualche abbaglio rispetto al passato. Tutto gli ricorda che non è più giovane: le rughe dell'amata Livia,
le battute dei colleghi e soprattutto qualche interpretazione sbagliata nel corso delle indagini. È davvero il caso a essere più intricato del solito o è lui a non essere più adatto al mestiere? Se lo chiede nel corso del romanzo il buon Montalbano, anche se Andrea Camilleri ha assicurato ai suoi lettori che non ha alcuna intenzione di uccidere il protagonista dei suoi gialli. Il commissario continuerà le sue indagini, ma inevitabilmente invecchierà, proprio come il suo autore. Camilleri, alla veneranda età di novant’anni, vanta una produzione di circa tre libri l'anno. Tutti impeccabili, tutti appassionanti. E non ha affatto rinunciato a rimettersi in discussione. A dimostrarlo è proprio “La giostra degli scambi”, primo episodio di Montalbano interamente scritto in dialetto, nonché uno dei pochissimi a non essere ispirato a un fatto di cronaca. Nemmeno a precisarlo, le 260 pagine di questo nuovo romanzo si divorano: il siciliano si rivela un surplus anziché un limite e fa calare ancora di più il lettore nella storia, altoatesino o siculo che sia. Non manca poi l’umorismo tipico di Andrea Camilleri, una firma a cui i fan sono affezionati, e che lo scrittore riesce a inserire con disinvoltura nella scrittura senza mai lasciare che distragga dall’intreccio.
“Ho ancora altre due o tre cose nel cassetto”
Con La giostra degli scambi Andrea Camilleri raggiunge quota 96: tante sono, infatti, le sue pubblicazioni dal 1959 ad oggi, senza contare ristampe per occasioni speciali, contributi a riviste varie, prefazioni e recensioni a libri altrui. E visto che l'autore giura di avere “altre due o tre cose nel cassetto”, il traguardo del 100 potrebbe non essere lontano.
Un romanzo scritto solo in dialetto L’ultimo giallo la “Giostra degli scambi” parla siciliano
di Corinna Spirito