#7 marzo-aprile 2011

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L’ARTISTICA PER I 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA.


[sommario]

Artistica, a new hope.

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ROLLING STONE, PER CELEBRARE IL SESTO COMPLEANNO DELL’ARTISTICA

Contents 4 l’editoriale

5 frasi celebri

5 delpiùedelmeno 6 notti d’artistica 8 calcetto giocato 11 lo spaccaclavè

13 scienza di confine 16 l’artistichino non fallirà 18 pic nic artistichino

20 le rivalità artistichine 24 the kings of gnocchi 26 la notizia del mese

28 unip-oscar -3-


[l’editoriale] di Michele Apolloni

l’Artistichino CAPOREDATTORE Michele Apolloni ALIMENTAZIONE Alberto Avesani

Artistica santa

C

ari artistichini! Questa è la prima domenica di quaresima, il tempo liturgico di quarantuno giorni che costituisce per l’artistica un itinerario spirituale di preparazione alla pasquetta con Bunker. Si tratta in sostanza di seguire idealmente Calvè che si dirige decisamente verso la BdF cup, culmine di salvezza. Se ci domandiamo: perchè quaresima? perchè la BdF cup? la risposta, in termini radicali, è questa: perchè esiste il male, anzi, il peccato, causa profonda di ogni male. Ma questa affermazione non è affatto scontata, e la stessa parola “peccato” da molti non è accettata, perchè presuppone una visione artistichina del mondo e dell’uomo. In effetti è vero: se si elimina l’Artistica dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di Ariosto, e dunque di peccato. Perciò il senso del peccato si acquista con il senso di Artistica. Di fronte al male morale, in primis l’Ariosto, l’atteggiamento dell’artistichino è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. L’Artistica non tollera il male, perchè è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la distruzione del peccatore, ma che si converta e viva. E’ determinita a liberarli dalla schiavitù per condurli alla libertà, e non vi è schiavitù peggiore e profonda dell’essere ariostino. Ecco la missione di Calvè, uomo simbolo, qui per liberare i peccatori dall’Ariosto, “origine e causa di ogni peccato”. Al piano di salvezza definitivo e universale, Alberto Brugnoli si è opposto con tutte le forze, come dimostra quel successo in Trilogia. Anche se mai, e ripeto mai, è riuscito a metter mano sulla BdF cup, coppa di salvezza. Tenete botta.

CULTURE CLUB Michele Apolloni NOTIZIA DEL MESE Federica Tormene SCIENZA DI CONFINE Alberto Avesani SPACCACALVÈ Marco Calvani

CORRISPONDENTI Marco Zanatta (Trento) PROGETTO GRAFICO Giorgio Zamboni FOTOGRAFIE Giorgio Zamboni e da: facebook.com COPERTINA Giorgio Zamboni PUBBLICITÀ PubliArtistica srl

Michele Apolloni

SITO WEB www.lartistichino.tk FACEBOOK Artistica 2011 Gruppo Editoriale Artistichini Riuniti SpA N° 7 - anno II venerdì 22 aprile 2011

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[ipse dixit]

Frasi celebri artistichine “L’Artistica è la strada dove le nostre impronte invece di seguirci ci precedono” Pietro Brugnoli

“Mi considero un uomo comune, eccetto per il fatto che ho il 10 e gioco nell’Artistica” Michele Apolloni “Solo gli artistichini riescono ad afferrare il senso della vita, gli altri possono solo tirare a indovinare” Marco Calvani

“Ovviamente per una donna è possibile amare un Ariostino, se non lo conosce abbastanza bene” Alberto Avesani “Non sono venuto all’Artistica per ricominciare da zero. Direi che sono qui perchè mi sento arrivato” Tommaso Prisco

[delpiùedelmeno] di Michele Apolloni

Calvè la spara grossa: “rivoglio Sabau”

N

onostante le confortanti prestazioni Mister X:”tipo 14, ma non mi ricordo” di Tommaso Prisco, punto fisso tra i Calvè” (risata lunga), Adesso richiamo Sabau pali artistichini, ecco che tutto ciò che per il Derby” credevi definitavamente fuori discussione si rovescia, creando non pochi imbarazzi. A procurar scalpore sono le dichiarazioni di Capitan Calvè rilasciate ad un nostro noto giornalista, in un bar del quartiere. Ma riportiamo la chiaccherata astutamente registrata. Calvè “Ma sai cosa ti dico?” Mister X:”No” Calvè “Che quasi quasi richiamo Sabau per il Derby. Anzi adesso gli scrivo” Mister X:”Ma che follia, con Tommy tra i pali” Calvè “é lo so, ma non rimpiangi anche tu l’artistica di quella famosa prima BdF cup?” Mister X:”No” Calvè “io si, e non poco (risata). Quanti cazzo di gol hai fatto a Sabau?”

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[notti d’Artistica] di Michele Apolloni

*N

Che nottata, capitano!

ella notte della vergogna, che sicuramente ricorderete tutti, un piccolo particolare non sarà sfuggito agli osservatori più attenti: l’assenza di Marco Calvani. Dov’era l’Uomo per definizione, il combattente di mille battaglie, la vera essenza del cuore artistichino? Mentre la nave affondava tra le mille risate degli AmiciDiGiò Club, il nostro Calvè si riempiva di alcoolici e droghe nella più vivace notte veronese, quella dell’univr zone. Le foto pubblicate su fb dai vari paparazzi raccontano meglio di qualsiasi parola il mix letale a cui si è volontariamente sottoposto il nostro mai domo capitano: sesso, droga, rock’n’roll.

*L

Bomboloni caldi, c’è Arietti

e ingiustificate assenze di Soardo e Brugnoli non hanno certo fermato il pulsante cuore artistichino. Nelle oramai non più rigide notti di fine inverno l’Artistica si è ritrovata per una movida cost to cost per le vie del centro scaligero. Parcheggio a Ponte Pietra, salto ai Portoni, e poi via al decaduto Malta, un tempo regno della Verona Bene. La decadenza dello storico bar è sotto gli occhi di tutti (per esempio mancano i listini), ma l’entusiasmo non è venuto meno, anzi: a parlare di insetti vari, la serata è passata velocemente. Colpo di scena nel finale: Bunker propone bomboloni caldi in piena notte, e la squadra risponde signorsì. Arietti spiazza tutti, con un doppio marmellata cioccolato. Cose non da tutti.

*A

quei vandali dell’Ariosto

seguito della prima sconfitta del 2011 nel derby contro di Noi, l’Ariosto e i suoi tifosi hanno dato l’ennesima dimostrazione di ignoranza. I quartieri da sempre vicini ai colori gialloblù (tutta l’area di Verona Nord) sono stati messi sottosopra dai vandali in blues, che hanno sfasciato macchine, bruciato alberi e svuotato per strada cassonetti. Da segnalare, ma qui mancano conferme, la presenza di Gugo tra i vari supporters. Si dice, e sottolineo si dice, che il forte mediano di scuola Ariosto abbia sfondato a testate una vetrina. Stiamo ancora cercando conferme sull’accaduto.

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[calcetto giocato]

diario Del Me 14 APRILE 2011

N

La vittoria insperata

on c’è due senza tre dicono, ma intanto noi ci siamo fermati al non c’è due senza uno. Ebbene si cari fedeli lettori, gli AmicidiGio Club sono stati nuovamente sconfitti! Partita a dir poco combattuta quella disputatasi nella tarda serata di un fresco (ma non troppo) giovedì 14 d’aprile, tra due squadre il cui divario tecnico rimane comunque visibile agli occhi dei più esperti. E’ un Artistica che si schiera con Prisco in porta, difesa a tre formata da prof Brugnoli in mezzo e capitan Calvè e pendolino Gio sulle fasce, Avesani unica punta. Bunker Arietti gioca a sorpresa nella formazione avversaria, Appo non convocato. Parte bene la squadra gialloblu, molto solida e attenta dietro e grintosa e scattante davanti, con le ali che sfruttano le frequenti sponde del bomber. Dopo 15 minuti la partita si è già indirizzata a favore dell’Artistica, con un 3 a 0 che lascia ben sperare i giocatori in campo. La concentrazione è massima, come se si giocasse la finale del torneo parrocchiale. Ma è solo l’ennesima amichevole. Gli avversari tuttavia non mollano, e piano piano iniziano a fare bel gioco e a collezionare palle gol. Si arriva così sul 4 a 3 per gli uomini quest’oggi in divisa gialla, ma il difficile deve ancora arrivare. Gli AmicidiGio Club ingranano la quarta, e mettono la testa avanti. E’ un continuo batti e ribatti, con l’Artistica che si ritrova sempre a rincorrere di un gol. La fortuna aiuta anche un po’ i ragazzi ar-

tistichini, bisogna ammetterlo, tanto che il conto dei pali alla fine recita 5 a 2 per gli avversari. Ma è nel finale che accade l’imprevedibile. Pareggio e sorpasso immediato, è 9 a 8! Gli avversari subiscono il colpo, stentano a crederci e a riprendersi, ma nonostante ciò trovano la forza per attaccare a testa bassa. La difesa dell’Artistica però regge quei lunghi 8 minuti che separano la compagine gialloblu dalla vittoria finale, una vittoria forse pure meritata per come è arrivata, con tanto sacrificio, corsa, disciplina tattica, e anche un po’ de cul!

Le pagelle:

I gol sul secondo palo non 7 PRISCO. sono il suo forte, non c’è nulla da dire,

ma come sempre fa parate decisive che dimostrano il suo valore. Coi piedi non è molto a suo agio, e con le mani addirittura si permette il lusso di provare a segnare ben due volte. Buona nel complesso la sua prova, come sempre.

In difesa non fa sentire la 8½BRUGNOLI. mancanza di Bunker, prende posizio-

ne sui frequenti corpo a corpo e non permette all’avversario di turno di girarsi e andare al tiro. Talvolta aiuta il bomber con qualche folata offensiva e gol importanti.

Nella prima mezz’ora cor7½ZAMBONI. re sulla sinistra come il Roberto Car-

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los dei bei tempi. Molto propositivo in attacco, attento in difesa, piano piano inizia a sentire la fatica, ma non crolla difronte agli attacchi avversari. Per lui anche un gol alla Pippo Inzaghi.

7½AVES co la

do sa comp buon anch Col p la sta che s squad

7 CALV scuss

quel ricord la se era p sopra matc porta anco come sulla


ese

PROSSIMA

APERTURA

ORE ARTISTICA OFFICIAL ST

ONLINE

SANI. Come sempre fa il suo sporavoro, proteggendo palla facenalire la squadra e scaricando sui pagni palloni invitanti. E poi, da n attaccante, cerca il gol. E arriva he quello, anzi ne arrivano ben 4. passare del tempo sente anche lui anchezza, ma da apprezzare qualsuo ritorno in difesa quando la dra era sbilanciata in avanti.

VANI. Il voto è stato molto diso in redazione, soprattutto per gol sbagliato a porta libera che da un po’ quello di Avesani delettimana scorsa (anche se quello peggio..). In difesa ha retto bene, attutto nella seconda parte del ch, e ha infilato due gol molto imanti per il risultato finale. Deve ora lavorare molto per galoppare e dovrebbe sulla fascia, ma siamo strada giusta.

OPENING SOON -9-


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[lo spaccacalvè]

di Marco Calvani

M

Prime parole di Calvani dopo il virus che ha devastato il pc ed il primo lavoro artistichino: “sapete cos’hanno in comune il virus e Leonardo? Che entrambi in dieci giorni hanno mandato tutto a puttane.” M.C.

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[scienza di confine]

Cloni Artistichini Potrebbe sembrare il titolo di un film di fantascienza, ma in realtà è l’ennesima notizia insulsa sul mondo Artistica.

di Alberto Avesani

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requentando ormai da anni il mondo del calcio, se ne sono viste e sentite di cotte e di crude, ma questa volta credo di aver sfiorato il baratro giornalistico. Non sapendo cosa scrivere vista la piattezza di eventi dell’ultimo periodo, ho voluto fare una piccola ricerca sul panorama calcistico mondiale. A che scopo vi chiederete voi…? Non c’è scopo, l’è giusto par sparar du semade. Ebbene, si è scoperto che i giocatori dell’Artistica hanno dei veri e propri cloni o similcloni dal punto di vista visivo e/o nominale, i quali potrebbero anche spacciarsi per artistichini e deturpare l’immagine candida della squadra e degli stessi componenti. Che siano delle forme aliene? Mah.. A parte queste soffuse note paranormali di fondo, vediamo cosa i ricercatori e detective dell’FBI hanno ipotizzato. L’identità di pendolino Giorgio Zamboni,

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[3] detto Gio, è da associare a un certo Jo, giocatore del Manchester City che probabilmente ha totalizzato si e no 2 presenze in stagione. [1] E che dire del ragioniere del centrocampo, the number seven Brugnoli? Il Pierre, il cui soprannome ormai ha scalzato il suo nome autentico, lo rende molto simile (non nelle doti calcistiche) a un giocatore tanto scarso quanto sconosciuto, Pierre appunto. [2] Il nostro capitano Calvè? Bè, per lui l’FBI ha alzato le precauzioni per evitare sostituzioni di personalità, in quanto ben due giocatori assomigliano in qualcosa al talentuoso centrocampista gialloblu. Il primo sosia infiltrato potrebbe essere l’attaccante esterno Toni Calvo, anche se all’unanimità i bookmakers candidano Diego quale vera copia del numero 10 (anche se il brasiliano ha giusto qualche capello in più). [3] La prima volta che si vide bomber Albi con il nuovo look rasato qualcuno esclamò: “Caz-

zo Albi, mi ricordi qualcuno… Prova a dire chi.. Robben!”. Certo è che le doti calcistiche dell’olandese non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle della torre gialloblu, ma effettivamente con quella pelata/ non pelata qualche somiglianza ci potrebbe anche essere. [4] Il giocatore più talentuoso dell’Artistica, ma non diteglielo troppo se no se la tira, è Appo. Il suo passato da calciatore (non professionista) si fa vedere, come si nota pure una certa somiglianza con il mitico Luigi Apolloni, che tutti ricordano per la sua splendida parentesi in maglia Hellas! [5] Infine una somiglianza molto elastica per colui che ultimamente ci sta dando tane soddisfazioni, il nostro mitico bunker Arietti. Perdonate l’accostamento, ma probabilmente è l’unico pensabile. Sto parlando del mitico Ariatti, che come sempre tutti ricordano per le giocate con la maglia del Chievo Verona. L’unica cosa è ke lu el g’ha i cavei…[6]

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A no cari amici, dimenticavo la new entry artistichina, il portiere che in più di qualche occasione ha tolto, come se dise, le castagne dal fuoco. Il suo cognome scalda subito i cuori dei tifosi interisti, anche se fisicamente il paragone è alquanto improponibile. Sta di fatto che i migliori detective del mondo stanno indagando su Peppino Prisco quale possibile clone, anche se forse non sanno ancora che l’è morto poarin. [7] Fate attenzione quindi, perché ciò che sembra potrebbe anche non rivelarsi ciò che è. Non chiedetevi che significa, è che non sapevo come chiudere…

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[abbonamenti] di Alberto Avesani

L’Artistichino non fallirà

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a notizia che il mese di marzo 2011 non avrebbe visto l’uscita de L’Artistichino ha causato non pochi disagi e preoccupazioni nel mondo del giornalismo sportivo e dei numerosi tifosi gialloblu. La paura di raggiungere il fallimento, come successo di recente al gruppo editoriale EPolis, è stata molta. A complicare le cose ci ha pensato Patron Arietti con la scellerata idea di vendere una fetta delle sue azioni del GEAR (Gruppo Editori Artistichini Riuniti) alla famiglia Gheddafi, azione che ha portato ad una diminuzione di finanziamenti al nostro magazine dovuto al congelamento di tutti i beni del Rais visti gli ultimi fatti politici che lo hanno interessato. Come saprete, L’Artistichino è un giornale totalmente indipendente, per cui non beneficia dei lauti finanziamenti statali, su cui invece si basano i maggiori quotidiani nazionali. Proprio per questo si è pensato di lanciare, a pochi mesi dalla nascita della testata gialloblu, una campagna abbonamenti atta a garantire una quota fissa per il sostentamento della redazione e dei giornalisti che la compongono. Una campagna abbonamenti che doveva partire ad inizio anno ma che ha necessitato di uno slittamento a causa di intoppi burocratici e a qualche difficoltà dovuta a divergenze nel Cda del mensile.

Lo slogan progettato dai creativi è “Fai pulsare il tuo cuore gialloblu”, chiaro riferimento al simbolo cucito sul petto delle maglie che L’Artistica sfoggia ogni settimana durante le sue gloriose partite. La promozione decisa per quest’anno è caratterizzata da un ventaglio di soluzioni, in modo da poter accontentare un numero ampio di possibili lettori. Di seguito vi riportiamo le opzioni di abbonamento: - Mensile per un anno + 5 venerdì spesati al Paulaner con Mr Quiz (75,90 €) ; - Mensile per un anno + 1 riunione Bio Imis con Calvè e annesso aperitivo (61,99 €); - Mensile per un anno + 1 buono spesa da 30€ al Sigma Quinzano (71,50€); -

Mensile per un anno (54€)

Vi invitiamo, quindi, a diffondere a conoscenti e amici queste sensazionali offerte e a sostenere il nostro giornale nella lotta quotidiana per l’informazione libera e democratica. Fate pulsare il vostro cuore gialloblu, abbonatevi a L’Artistichino!

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[memorial Casal] di Alberto Avesani

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Pic Nic artistichino

grandi eventi hanno sempre rilevanza mediatica. Dall’Heineken Jammin Festival al Mondiale 2010 in Sud Africa, dal processo Berlusconi al carnevale di Rio, almeno una testata giornalistica parla di quanto accade. Ma noi dell’Artistichino andiamo a cercare l’avvenimento più IN, più esclusivo, più originale, e perché no il più ignorato: il pic nic artistichino. Domenica 10 aprile si sono aperti i cancelli del campo Avesani per la prima edizione, appunto, del pic nic artistichino, un appuntamento molto atteso dagli irriducibili gialloblu che per tutta la settimana precedente hanno programmato l’iniziativa. All’evento, ahinoi, ha dovuto rinunciare la famiglia Brugnoli causa allergia della signora ape regina

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Ester, malattia che l’ha costretta a barricarsi in casa nel tentativo di combattere la guerra al polline e alle graminacee. Durante il pomeriggio, tuttavia, il marito Pietro si è concesso un’ora di aria pulita andando a fare un saluto ai suoi compagni di tante avventure calcistiche e non. Armati di ombrelloni, tavolo, sedie, asciugamani, pallone e soprattutto cibarie, gli artistichini si sono sistemati all’ingresso del grande parco naturale di proprietà del bomber n. 77, attrezzando una vera e propria area relax con tanto di sdraio tattico post pranzo. All’inizio della mattinata si è osservato un minuto di silenzio in onore del vecio casal, che come tutti sanno Patron Arietti ha venduto a Gheddafi assieme a una quota

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dell’Artistichino. Il menù del giorno è composto da tartine varie, saccottini di bresaola e philadelphia, riso e pasta freddi, verdura, ovi duri e l’immancabile colomba pasquale. Tra risate e scorpacciate, i partecipanti alla grande réunion hanno avuto anche il tempo per mantenere la forma fisica giocando a calcio in un campo da calcetto abbozzato per l’occasione. Alle partite hanno preso parte anche le damigelle dei calciatori artistichini, che nell’occasione hanno dimostrato tutto il loro valore nell’antico sport che è il football. Una Federica bomber di razza, una Rosa difensore arcigno e un po’ karateka, una Franci portiere pressoché impenetrabile e all’occorrenza fotografa sportiva. Sugli scudi sempre il solito Arietti, che si è dimostrato ancora una volta un autentico

K

bunker anche in “partite” di profilo a dir poco basso. E come non ringraziare capitan Calvè per la sua presenza costante nel diffondere ai presenti notizie riguardanti le partite di calcio di Juve e Hellas? Certo, le ragazze probabilmente avranno qualcosa da ridire sul suo impegno agonistico, ma credo che i maschietti non abbiano nulla da rimproverargli. Il sole e l’aria fresca hanno fatto il resto, con i giovani che lasciano il campo Avesani alle 17.30 circa per dirigersi ognuno nella propria dimora, con un po’ di tempo per pensare alla bella giornata trascorsa insieme. Siamo sicuri che l’evento non rimarrà fine a sé stesso ma avrà un seguito, magari grazie all’aiuto di qualche sponsor che potrà garantire anche qualche lusso in più come musica dal vivo, chiosco birra e bagni chimici.

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[amici/nemici]

Le rivalità artist Piccolo viaggio tra le rivalità che da sempre accompagnano l’Artistica, da quelle storiche fino a quelle di più recente formazione.

di Michele Apolloni

ARIOSTO CLUB: la sfida per definizione. La rivalità

contro i “blues” ha radici antichissime, rapportandola comunque alla recente nascita di tutti i club. Basti pensare che già dai suoi esordi l’Artistica giocava contro questa squadra. Una partita che col tempo ha conosciuto diverse denominazioni, dal “classico” al “superclassico”, fino alla sua recente evoluzione in “derby del Bowl”. Tra le curiosità più strane ed avvincenti di questo eterno duello vi è la presenza dei fratelli Brugnoli, Pietro e Alberto, entrambi rispettivamente fondatori delle due compagini e da sempre divisi in campo. Il forte equilibrio tecnico e tattico ha costantemente regnato in ogni partita, il che ha accresciuto ancor più l’attenzione e l’attesa per questa sfida. Recentemente, forse, la presenza fissa di Tommaso Prisco ha sicuramente dato un qualcosa in più all’Artistica, mentre in passato, negli anni della famosa “era Magrin”, erano i Blues a godere di un leggero gap a favore. Tutti fattori, questi, che comunque non sono mai sfociati in una superiorità schiacciante.

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tichine


SANDRO’S FIVE

: “l’armata bianca” di Via Doria ha sempre rappresentato per l’Artistica un autentico tabù. Vicini di casa (a due passi dalla storica Via Emo), la banda di Capitan Sandro è sempre stata troppo forte per i nostri colori. Ripercorrendo i risultati dell’ultimo decennio, possiamo notare come gli artistichini abbiano rimediato soltanto brutte figure. Una rivalità strana, e probabilmente, a causa del forte divario tecnico, poco sentita. Del resto Stella e compagni guardavano a ben altro, e puntavano ad altri traguardi. Erano di una cosiddetta “categoria superiore” rispetto all’Artistica. Alla rapida scalata al successo dei Sandro’s e seguita un’altrettanta rapida fine, e ciò ha spento del tutto quel poco astio sportivo che c’era. Anzi, il passaggio di Apolloni sulla sponda gialloblù e le recenti apparizioni di Sandro e Marco al Bowl hanno addirittura reso Via Doria una vicina alleata. Ciò che resta delle sfide contro i “bianchi” è solo un vago ricordo.

NEURO PANCA TEAM: una squadra dalla sto-

ria stranissima, oserei dire bizzarra. Prese parte alla prima storica edizione della BdF cup, insieme a tutte le altre grandi di inizio millennio. Poi la strada di questo club ha preso strade alquanto assurde: scomparsa dal panorama calcistico, tornava sporadicamente, per poi scomparire di nuovo. L’inverno 2010-2011 li ha visti assoluti protagonisti, con una rosa tutta nuova, molto forte. Ha sfidato l’Artistica in diverse occasioni, regalando al Bowl serate di autentica classe. Cosa sia di questo club ora è difficile saperlo, chi lo sa quando e si torneranno sui campi di gioco. Una forte rivalità, contro la Neuro, non c’è mai stata. Gare assolutamente corrette e tante strette di mano.

BEAGGERS: la vecchia cozzaglia “Rubin Drezzan” si è

data ufficialmente un’anima nell’autunno 2010, diventando una delle realtà più spettacolari della Quinzano Zone. Squadra di ottima fattura, probabilmente più quotata della no-

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stra Artistica, vanta diverse partecipazione alla Paulaner. La rivalità contro i Beaggers è dunque, oltre che sportiva, anche culturale. A partite spettacolari e molto equilibrate sono spesso seguite sfide intense da Mark, dove però lo strapotere del Culture Club non ha mai messo dubbi sulla superiorità gialloblù. Un duello di recente nascita che è destinato a crescere e farsi strada.

AMICI DI GIO CLUB: più che una squadra potremmo definirla una rappresentativa, dall’origine sconosciuta. Senza un vero nome, senza una vera maglia, questi ragazzi hanno dimostrato sul campo di valere molto. Certo, l’handicap di “non esistere” pesa molto sulla loro considerazione, che è scarsa, quasi nulla. La rivalità c’è, anche se non ai livelli di Ariosto e Beaggers.

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[venerdì gnocolar] di Alberto Avesani

The Kings o I

l carnevale, devo ammetterlo, non mi è mai piaciuto, o meglio non ho mai sopportato travestirmi per andare a vedere quei cavolo di carri che ogni anno mi sembrano sempre uguali. Ma quest’anno è arrivato silenzioso, in punta di piedi, quasi inaspettato, e ha portato con sé il classico venerdì gnoccolar che nel veronese è una vera e propria tradizione popolare. A modo suo anche l’Artistica ha festeggiato questo giorno (caduto quest’anno il 4 marzo, ndr), organizzando una gnoccolada a casa Brugnoli che ha avuto un successo fuori dal normale. Tutto nasce da un post partita artistichino, allorché il bomber e il ragioniere Pierre tornando a casa in macchina si confidano che “voglia di andare in piazza San Zeno a far festa con

quel casin che ghè non me va, però potremmo provare a fare gli gnocchi noi!”. Detto, fatto. In poco tempo ci si organizza, si detta la lista della spesa che Albi e consorte realizzano impeccabilmente e si pensa a come passare al meglio la serata. Arriva così il fatidico venerdì, carico di aspettative e qualche dubbio riguardo la nostra vera capacità di far gnocchi! Ma Pietro rassicura “la Ester li ha già fatti, qualcosa verrà pur fuori!”. E così ci si mette all’opera. Inizialmente i valorosi cuochi improvvisati sono Albi, Fede, Pietro ed Ester, a loro poco dopo si aggiungono Francesca, Zyanya e Appo, il quale tuttavia si chiama fuori dai giochi per evidenti motivi cuocheschi a favore di un piacevole sottofondo musicale da lui stesso gestito e a

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of gnocchi volte interpretato con il pianoforte. Inizia una vera e propria corsa allo gnocco, con due squadre abbozzate pronte a tutto pur di realizzare il prodotto migliore. Alla fine gli gnocchi invadono la casa, con la cucina che sembra più un pastificio che altro. Verso l’ora di cena arriva anche Zeno, seguito di lì a poco da Giorgio e Rosa (quest’ultimi giunti a cena già in corsa). Manca all’appello solo capitan Calvè, il quale deserta l’evento per un più mondano e festaiolo ritrovo in piazza San Zeno con altri butei per fare casino e baldoria. Come ogni venerdì artistichino che si rispetti, la serata si conclude al Mr Quiz al Paulaner, ormai vero e proprio pallino della truppa gialloblu. Dopo le infinite 4 manches, come le definisce Appo, arriva come ovvio la finale. Il

vento sembra non tirare dalla parte dell’Artistica, con domande complesse che lasciano poco scampo a sogni di gloria. E invece, inaspettata, arriva la vittoria, netta, inequivocabile, da grande squadra. E il premio è un set di due bottiglie di Marzemino. Qualcuno nella squadra si lamenta per i soliti premi alcolici che si vincono, ma d’altra parte la colpa è da imputare ad Albi che ogni volta tiene per ultima la pallina verde, che secondo lui è quella porta fortuna. Stanchi, per niente affamati visti i chili di gnocchi fatti, e soddisfatti, i ragazzi tornano a casa come sempre col sorriso sulle labbra, felici per l’ennesima giornata passata insieme all’insegna della compagnia e della sana allegria!

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[la notizia del mese] di Federica Tormene

A

Il figlio della tecnologia

grande richiesta cari amici lettori torna la tanta aspettata rubrica “la notizia del mese”! La nostra attenzione cade questa volta a New York, dove una donna è riuscita a fare ciò che nessuno aveva mai tentato! La nostra eroina, infatti, un bel giorno scoprì di essere incinta. Il marito, militare dell’esercito, sorpreso ma felice non fece caso al fatto che nel momento del concepimento lui si trovava in servizio all’estero. Dopo nove lunghi mesi però ci fu una sorpresa, dalla sala parto uscì un bellissimo e sanissimo bambino ma con una caratteristica particolare: la carnagione era scura, molto ma molto scura. Scambio di culla? Spirito Santo di colore? Miracolo? Neon della sala parto troppo forte? Tradimento? La storia fece presto il giro di tutto il reparto e non solo, tutti aspettavano una scena da Beautiful: la litigata tra i due coniugi e la confessione del tradimento ma, la nostra amica, pensò bene di sorprendere tutti con la sua verità: una notizia shock! Dichiarò infatti

di essere rimasta incinta dopo aver visto, in compagnia di amici, un film porno in 3D! La coraggiosa donna, per accreditare la sua teoria, fece inoltre notare come ogni giorno il pupo assomigliasse sempre di più all’attore del famigerato film! Il marito di fronte a tali schiaccianti prove non poteva non crederle! Il caos mediatico si fece sempre più insistente tanto da costringere l’uomo a chiedere il silenzio stampa lasciando un’ultima dichiarazione: “La vicenda mi ha fatto sorgere qualche dubbio, ma io credo alla fedeltà di mia moglie e so che con la tecnologia di oggi tutto è possibile”. Ora i tre vivono una vita felice e serena ma a noi rimane ancora qualche dubbio: è più incredibile la dichiarazione della donna o il fatto che il marito le abbia creduto? L’attore del film dovrà pagare gli alimenti? E il regista del film avrà qualche responsabilità? Ma come disse Oscar Wild “val sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre di darle una risposta”.

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[unip-oscar] di Roz ‘n Gioz

U

n raffazzonaggio di spezzoni di pazzia. Non emoziona: stupisce! Tratto dall’incredibile autobiografia di Augusten Burroughs, un ragazzino di 13 anni cresciuto in una famiglia fuorviante. Non va a scuola, con il benestare dalla madre che, fin da piccolo, lo usa come “pubblico” per declamargli le melodrammatiche poesie non avendo null’altro da fare e credendo unicamente nel proprio talento inesistente. La donna, ormai al limite, “cerca aiuto” nella figura dello psichiatra, il Dott. Finch, al quale ben presto, indotta dal medico stesso, lascerà in adozione Augusten. Da qui in poi è la pazzia a regnare. I due genitori divorziano ed il piccolo Augusten vive nella casa dello psichiatra che è una comune in cui tutti i figli sono stati adottati, proprio come lui. Le più illustri teorie freudiane sono smerciate sottoforma di azioni pazzesche come la richiesta del Dott. Finch alla moglie di far seccare un suo escremento... Voto: 2/5

Giudizio sintetico: crazy!

E

F

T

Voto: 3-4/5 Giudizio sintetico: èbe-èbe-èbbbello!

Voto: 0-/5 Giudizio sintetico: fa cagare!

Voto: 3-/5 Giudizio sintetico: ghe n’è de pèso!

’ la storia di “Bertie”, il principe balbuziente. Con l’aiuto di capitan Barbossa, qui nelle vesti di un logopedista, diventa un perfetto oratore in grado di guidare la sua nazione al’alba della II guerra moniale.

ilm inguardabile, Johnny tocca fondali bassissimi e recitare al fianco di Nino Frassica di certo non lo aiuta. La trama è inconsistente, gli attori fanno pietà. Salverei solo il cameo di Raul Bova.

hriller d’attualità visto che si parla di contaminazioni radioattive. Gibson è un poliziotto modello ma la sua impeccabile moralità inizia a traballare quando si trova a voler vendicare l’omicidio della figlia.

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U

n tagliatore di teste si redime ma troppo tardi. Ryan ha le giuste qualità per il lavoro che da anni lo porta in ogni angolo della terra: cinico, freddo e soprattutto solo. Quando si sentirà pronto ad atterrare.. sarà troppo tardi. Voto: 3/5 Giudizio sintetico: redimiti!




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