Scenography Project inspired by Achille Castiglioni

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CastiglioniAchille

Politecnico di Milano - Polo territoriale di Mantova Architectural Design and History Corso di tecniche della rappresentazione dello spazio Professori Marco Introini, Giulia Baczynski Kristal Virgilio Disegni - Fotografie - Spazio Scenografico ispirati all’architetto e designer Achille Castiglioni

_scomposizione _ surrealismo _luce CastiglioniAchille _atmosfera

3. Carosello Lagostina

1. Allestimento sala delle Vernici, Padiglione Montecatini, Fiera di Milano, 1959

lo spazio dell’attore

2. Goccia di Petrolio, Sala della chimica del petrolio (n. 3), Padiglione Montecatini, XLII Fiera di Milano, 1964

Lo spazio ideato per Achille Castiglioni riflette e sintetizza materiali e riflessioni che guidarono il designer nei suoi lavori. In particolare, le mostre temporanee di Achille e Pier Giacomo Castiglioni hanno giocato un ruolo fondamentale nella creazione di questo spazio: scomposizione di volumi e oggetti per creare atmos fere particolari e quasi “surreali”, un lavoro quasi scenografico che richiede attenzione ai materiali e a come questi giocano e interagiscono con la luce, altro importante fattore negli spazi dei Castiglioni.

Lolampadascomposizionelucemetallo“tubino”spaziodiAchille

Le seguenti fotografie scattate in momenti diversi e luoghi diversi rappresentano scene ispirate alle tre scene teatrali codificate dal Serlio – Tragica, Comica, Satirica. Castiglioni nelle sue creazioni rielabora concetti dell’architettura e del design del passato, reinterpretandoli in chiave moderna. L’arco è un esempio chiaro di un concetto insito nella storia dell’architettura e della clas sicità, mutato in varie interpretazioni nel corso dei diversi stili.

fotografia

Pisogne, Chiesa di Santa Maria della Neve Il ruolo dell’Arco nello spazio della classicità 2019 La scena tragica

Londra, PalinsestoBankdi stili 2019 La scena comica

Belfiore, Mantova Alberi come Lampade Arco di Castiglioni 2022 La scena satirica

Dorabella, Fiordiligi, Despina

Gli spazi scenografici creati per l’opera lirica di Amadeus Mozart Così fan tutte prendono ispirazione in modo specifico da allestimenti temporanei dei fratelli Castiglioni, in particolare per la mostra della Fiera di Milano del 1968 (nelle pagine seguenti). Un filo comune degli allestimenti in questione, è certamente la creazione di incredibili atmosfere surreali, rese tali attraverso l’utilizzo di materiali specifici appositamente studiati, tra i quali luci LED e supporti semitrasparenti. Altro fondamentale passaggio per la creazione di questi spazi è la luce: è proprio grazie alla sua presenza che l’occhio umano può chiaramente percepire lo spazio. Manovrando e modellando la luce si possono ottenere effetti che rendono gli spazi onirici, scomposti, irreali. L’atteggiamento scenografico con cui i fratelli Castiglioni trattano gli spazi e la luce negli allestimenti, è stato un punto di partenza basilare. La seconda parte della mia ricerca riguarda suggestioni prese da registi, tra i quali un mentore fondamentale è Denis Villeneuve, coi suoi magistrali Arrival e Blade Runner 2049. Tra gli scenografi minimalisti sono stati selezionati Robert Wilson e Michael Levine, nei quali si riconosce una ricerca sistematica di creazione di spazi minimali, dove la luce è padrona assoluta.

Dorabella, Fiordiligi

creazione di spazi scenografici

Scena 1 _ “Coffee table” Don Alfonso, Ferrando, Guglielmo Scena 2_ “In the garden”

Scena 3_ “In the sisters’ bedroom”

Sceografie di Robert Wilson e Michael Levine Atmosfere Surreali, create solo da effetti luminosi Denis Villeneuve: Arrival - Blade Runner 2049 Atmosfere Surreali

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“In the garden” Ispirazioni principali: Achille e Pier Giacomo Castiglioni Stand Flos-Arteluce, fiera Euroluce Milano, (1977) Agricoltura + ricca, Padiglione Montecatini, XLIV Fiera di Milano (1968) Il concept principale di queste scene è la creazione di uno spazio ispirato agli allestimenti dei Castiglioni, con un fondale di materiale trslucido (policarboato) che per ogni scena cambia di colorazione. Il paesaggio, delle colline scomposte a creare una mesh poligonale, ricorda l’allestimento per il padiglione Montecatini. le pareti laterali, specchiano le colline del paesaggio e la luce, dando senso di continuità.

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“Coffee table” Modello per il Padiglione Rai in occasione della XLIII Fiera di Milano (1965) All’interno dello spazio così realizzato per la scena naturale “In the garden”, uno spazio con un’atmosfera specifica, viene inserita una struttura modulare, sempre ispirata alle mostre temporanee dei Castiglioni, struttura la quale si traforma dividendosi in setti e nella quale possono essere inseriti oggetti di scena in base all’occorrenza. nel caso della scena soprastante, è stato inserito un bancone da bar e un tavolino.

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Lo stesso vale per la scena iniziale nel cafè. La struttura modulare in questo caso, il padiglione è diviso in due parti da un leggero pannello sostenuto dalla struttura stessa, a dividere la cabina armadio allo spazio dove viene posizionato il letto.

il modello

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