ANNO XLIV, N. 219 OTTOBRE 2024
Juliet online: www.juliet-artmagazine.com
63 | Sang A Han - “Black Flame”
Francesca Liantonio
64 | Benedetta Panisson - L’erotico e il mare
Irene Follador
65 | Erika Verzutti - Dissoluzioni
Giulia Elisa Bianchi
66 | Galleria Francesca Minini - in una foto di Luca
Casonato
Elena Marcon
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Erica Cantinotti
68 | Ruggero Maggi - Communication a distance concept
Angelo Frabricci
69 | Omaggio a Bruno Chersicla - alla Galleria Planetario
Paolo Tutta
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Gabriele Romeo
71 | Ornamenta 2024 - nella Foresta Nera
Jacques Heinrich Toussaint
72 | Rocco Alessandro Roggia - Arte e collezionismo
Emanuele Magri
73 | Irina Zucca Alessandrelli - Milano Drawing Week
Giulia Russo
74 | Galleria Ex Elettrofonica - a Roma
Michela Poli
76 | Ricerche su magia e futuro - nel lavoro di tre artiste
romene
Teodora Talhos
Corrispondenti
Berlino - Annibel Cunoldi Attems annibel.ca@gmail.com
Bologna - Emanuela Zanon emanuelazanon@yahoo.it
Brookings (USA) - Leda Cempellin leda.cempellin@sdstate.edu
Genève - Paola Forgione paola.forgione@unipv.it
Milano - Emanuele Magri emanuelemagri49@gmail.com
Melbourne - Stefano Cangiano ste.cangiano@gmail.com
Napoli - Rita Alessandra Fusco
ritaalessandra.fusco@gmail.com
Paris - Marta Dalla Bernardina marta.dallabernardina@gmail.com
Tokyo - Angelo Andriuolo arsimagodei@gmail.com
Verona - Francesco Bonazzi bonazeta@gmail.com
Collaboratori
Amina G. Abdelouahab, Lucia Anelli, Elisabetta Bacci, Alessia Baranello, Giovanni Beta, Giulia Elisa Bianchi, Lukrecija Bieliauskaite, Boris Brollo, Erica Cantinotti, Andrea Carnevali, Paola Casari, Antonio Cattaruzza, Angelo Bianco Chiaromonte, Pietro Coppi, Micaela Curto, Alessia D’Introno, Serenella Dorigo, Fabio Fabris, Pasquale Fameli, Irene Follador, Sara Fosco, Emanuele Garlando, Marco Gnesda, Roberto Grisancich, Pina Inferrera, Ernesto Jannini, Francesca Liantonio, Elena Marcon, Chiara Massini, Davide Militano, Loretta Morelli, Ivana Mulatero, Pierluca Nardoni, Claudia Pansera, Liviano Papa, Sara Papini, Michela Poli, Paolo Posarelli, Kamil Sanders, Rosetta Savelli, Piero Scheriani, Anna Setola, Giovanni Viceconte
Promozione e advertising
Fabio Fieramosca
Pubbliche relazioni
Giovanni Pettener
Maria Rosa Pividori
Marcello Corazzini
Paolo Tutta
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Maria Cristina Strati
80 | “What Do We Believe In? - (a cornerstone of human exhistence)
Ivona Fregl
81 | Premio Sparti - ad Ascoli Piceno
Loretta Morelli
82 | Eva Jospin - a Parigi
Emanuele Magri
PICS
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77 | Eiko Yoshida - Luci e ombre
79 | Kiyonori Arima - Magia dell’alba
83 | Sabrina Mezzaqui - Ombre e luci
RITRATTI
84 | Scatti di luce - Stefano Graziani
Stefano Visintin
91 | Fotoritratto - Michela Rizzo
Alessio Curto
RUBRICHE
85 | Sign.media - L’archivio generativo
Gabriele Perretta
86 | VII ed. Food&Wine Tourism Forum - Bruno
Bertero
Micaela Curto
87 | P.P.* - Visualcontainer
Angelo Bianco Chiaromonte
88 | (H) o - della mediazione
Angelo Bianco Chiaromonte
89 | Part II - Brian Dettmer
Leda Cempellin
90 | Arte e Scrittura - Francesco Izzo
Serenella Dorigo
Giuseppe Cassalia
Stefano Visintin
Illustrazioni
Consulente tecnico
David Stupar
Juliet Cloud Magazine
Cristiano Zane
Collaborazioni
JULIET art magazine collabora con scambio di notizie con la web-rivista www.olimpiainscena.it
di Francesco Bettin
Stampa Sinegraf
AGENDA
92 | Spray - Eventi d’arte contemporanea
COPERTINA
Wael Shawky “I Am Hymns of The New Temples: Pompeii glass amphora (#07)” 2023. Murano glass, cm 45 x 45 x 99 (h), dettaglio. Ph. Agostino Osio, courtesy Galleria Lia Rumma, Milano | Napoli
Abbonamenti 5 fascicoli + extra issue:
Italia 60,00 € Europa 65,00 € others 90,00 € copia Italia 15,00 € copia estero 25,00 € arretrati 30,00 €
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Contatti
info@juliet-artmagazine.com
Juliet - via Battisti 19/a 34015 - Muggia (TS)
www.juliet-artmagazine.com fb: associazione juliet
Juliet è pubblicata a cura dell’Associazione Juliet. Autorizzazione del Tribunale di Trieste, n. 581 del 5/12/1980, n. 212/2016 V.G. registro informatico
Illustrazione di Antonio Sofianopulo
INCHIESTA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
POTENZIALITÀ E LIMITI (I)
a cura di Luciano Marucci
DIAMO INIZIO ALLʼ“INCHIESTA SULLʼINTELLIGENZA ARTIFICIALE” PER ANALIZZARNE “POTENZIALITÀ E LIMITI”. IN QUESTA PRIMA PUNTATA, DOPO IL TESTO INTRODUTTIVO CON LE CONSIDERAZIONI GENERALI E GLI INTENTI PROGRAMMATICI, VIENE PUBBLICATO LʼAUTOREVOLE CONTRIBUTO DI DOMENICO
QUARANTA SUL RAPPORTO TRA LA NUOVA TECNOLOGIA INFORMATICA E LʼARTE CONTEMPORANEA
Ultimamente i cittadini del mondo civilizzato o in via di emancipain primis
Joseph Racknitz, dal libro che cercava di spiegare le illusioni dietro l’automa per il gioco degli scacchi di Kempelen (noto come il Turco) dopo aver fatto delle ricostruzioni del dispositivo, 1789. Biblioteca dell’Università Humboldt (courtesy PD-Art)
le intelligence
Domenico Quaranta critico e curatore d’arte contemporanea, docente universitario, saggista
Luciano Marucci: Nell’ultimo anno è cresciuto il dibattito sui
vita ai training set
dove sta il nostro corpo e nel terzo spazio della
video call e metaversi
sopra: Vladan Joler, Kate Crawford, “Anatomy of an AI system” 2018 (dettaglio). Una mappa anatomica di Amazon Echo come un sistema di intelligenza artificiale fondato sul lavoro umano (courtesy https:// anatomyof.ai/)
Domenico Quaranta
ASTRAZIONE MEDIALE
di Gabriele Perretta
Davide Maria Coltro, MAGA installation detail with 30 Medial Frame type PL-SYSTEM19, visual flow Mosaic series. Photo credit Alessio Pasqualini
frame analysis mediale di primary framework
DAVIDE MARIA COLTRO È UN ARTISTA MEDIALE CHE HA TENUTO UNA SPETTACOLARE PERSONALE (CONCLUSASI IL PRIMO SETTEMBRE) AL MAGA DI GALLARATE. INVECE, FINO AL 20 DI OTTOBRE, LʼAUTORE HA IN CORSO UNA PERSONALE PRESSO STUDIO LA CITTÀ DI VERONA
does make sense
e nella tela mediale che la loro sistemazione trova
Alessandro Castiglioni Studio Visit
(l’artista Davide Maria Coltro è a sx), February 2024. Photo credit Paolo Sacchi
con il primo grande passo nellatra frameposizione dei mondi rappresenframe (la contesto mediale abbastanza protezione dal non-sense e dal che combattono con le cromie di trasparenza e di sovrapposi-
delle caratteristiche dello schermo mediale è che noi lo pensiamo come -
campo cromatico ( Astrazione mediale
installation view with 3 Medial Frame type QM-SYSTEM65, visual flow Textiles series.
cromatici e altrettante repentine riprese di nodi apparentemente
Astrazioni mediali
Coltro, MAGA installation detail with 33 Medial Frame type PL-SYSTEM21, visual flow Color Fields series. Photo
Davide Maria Coltro, MAGA
Photo credit Paolo Sacchi
Davide Maria
credit Paolo Sacchi
SPRAY EVENTI DʼARTE
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ASCOLI PICENO
La Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini - Polo Culturale Sant’Agostino, grazie alla disponibilità del professor Stefano Pape i (dire ore dell’Istituzione), ha ospitato la duplice mostra “Terenzio Eusebi, Bruno Mangiaterra po-e-si-a”, a cura di Valerio Dehò, con il patrocinio del Comune. Il confronto diale ico tra arte e le eratura promuove da sempre una rifl essione sul rapporto tra arti figurative e le eratura che non può prescindere dal valore dell’immagine. Protagoniste della mostra sono le creazioni realizzate dai due artisti marchigiani, selezionate nel loro significativo richiamo al colloquio tra le eratura e mondo dell’arte. All’interno degli spazi sono state esposte una trentina di opere, alcune create appositamente per l’occasione. La sala centrale riservata a Eusebi presentava alcuni lavori della produzione che si colloca nel movimento minimalista e conce uale, di cui è stato protagonista a raverso una peculiare ricerca incentrata sul legame di un preesistente spazio archite onico. Nel suo lavoro acquistano importanza la componente costru iva e l’abilità di manipolare materiali eterogenei facendo costantemente riemergere la valenza sensibile-alchemica che alleggerisce e nobilita
l’artefa o. Le opere spesso so endono il bisogno di equilibrare elementi formali e concettuali in un processo performativo, percezioni superficiali e profonde del presente e arcaiche. Un’altra grande sala accoglieva le creazioni di Mangiaterra, realizzate con il supporto del neon, da cui le luci irradiano ride fi nendo lo spazio in cui si trovano. La sua è una ricerca che riparte dagli insegnamenti di Pier Paolo Calzolari all’Accademia di Belle Arti di Urbino, che rimanda all’Arte Povera, con declinazioni personali. Un’indagine a tu o campo, cara erizzata da una sensibilità poetica in grado di associare all’aspe o visivo quello conce uale, spesso relazionandosi con altre discipline e tendendo a una visione unitaria e ciclica. Nel corso degli anni, entrambi gli autori hanno lavorato al fianco di poeti, filosofi e le erati, rielaborando e contaminandosi in modo inedito, traendo ispirazione dai contenuti le erari e celebrando un produ ivo dialogo fra arte e poesia. L’esposizione è accompagnata da un originale catalogo-opera, proge ato da Elvira Pio i, con vari contributi critici e le riproduzioni della maggior parte delle opere presentate.
Presso lo Spazio Premio Licini (con sede nel negozio “Insieme” e sostenuto dall’azienda Fainplast) è stata allestita la mostra “Fare
Spazio: Proge i e Disegni di Alfredo Pirri”, a cura di Alessandro Zechini. La ricerca dell’artista si pone da sempre nell’interdisciplinarità, nell’incontro tra arti visive, installazione, archite ura. Questo proge o, in particolare, ha indo o anche una riflessione sulla matrice alla base di ogni creazione, che è il disegno, evocando al contempo l’idea che a raverso l’arte si possa espandere sia lo spazio fisico che quello mentale e contribuire alla formazione e de fi nizione della nostra identità. In esposizione vi era un’accurata selezione di bozze i, acquerelli e appunti, oltre a disegni tecnici e plastici che rappresentavano la proge azione con il suo sviluppo tecnologico. La fase di realizzazione e il processo creativo erano visibili a raverso video e fotogra fi e, mentre emergeva la grande installazione “All’imbrunire”, posizionata nella parte più alta del palazzo a interagire con la ci à grazie alla luce. La vasta narrazione di Pirri abbraccia da sempre la storia dei luoghi e di chi li abita, intrecciando memoria e visione futura in un delicato equilibrio.
-Lore a Morelli
La Pinacoteca Civica ha esposto “Il fiore” di Giuseppe Salvatori, a cura del professor Stefano Pape i (dire ore dell’Istituzione e conservatore
RobeR t Kusmi RowsK i “Luft Hansa” 2017. Allestimento realizzato per il MAMbo, foto di Ornella De Carlo, courtesy l’Artista e Guido Costa Projects
G iuseppe salvatoRi “Il fiore” 2023, tempera vinilica su tavola, cm 180 x 240, courtesy l’Artista e Biblioteca Civica Ascoli Piceno