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circo, reti e crescita giovanile con il sostegno di

Juggling Magazine

Bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni. Pubblicazione trimestrale supplemento al n. 97 Anno XXV, dicembre 2022. Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002

Associazione Giocolieri & Dintorni Viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h circosfera.it h progettoquintaparete.it @ giocolieriedintorni@hotmail.com t 0766 673952 m 340 6748826

Direttore Responsabile Luigi Marinoni

Direttore Editoriale Adolfo Rossomando in redazione Marco Marinelli Manuela Vinci Giorgia Bolognesi

Progetto grafico e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h ruggieripoggi.it @ studio@ruggieripoggi.it

In copertina: Gaia Angelini, durante un workshop alla Palestra popolare Corpi Pazzi, Roma foto di Angelo Favale elaborazione grafica di Studio Ruggieri Poggi

Con il sostegno di

Ringraziamo vivamente il MIC per il sostegno a “Re-Play 2022 - circo, reti e crescita giovanile”, che ci permette di dedicare attenzione e iniziative allo sviluppo del settore circo in Italia, nell’articolata declinazione di esiti che lo caratterizza oggi.

NOTE EDITORIALI

Questa pubblicazione è uno degli output del progetto “Re-Play 2022 - circo, reti e crescita giovanile” e risponde al desiderio/necessità di disseminare, con l’intento di facilitare la partecipazione giovanile e modelli replicabili di reti di circo, tutte le informazioni e riflessioni utili nate durante Re-Play.

Una più dettagliata esposizione ed analisi delle testimonianze raccolte nel corso di Re-Play sono pubblicate sul sito www.circosfera.it

L’impianto dei contenuti e i testi riportati sono stati scritti e/o editati, in alcuni casi a più mani, da Adolfo Rossomando, Marco Marinelli e Manuela Vinci. Ulteriori contributi redazionali di esperti e collaboratori coinvolti nel progetto, che ringraziamo vivamente e in ordine di apparizione, sono a cura di: Maria Luisa Paulonia, Stefano Bertelli, Alessandro Maida, Raffaele De Ritis, Elena Giussani, Enrico Pellegrini e Giampaolo Silvestri, Leonardo Varriale, Alice Gabellini, Michele Diana.

Ogni autore ha deciso, in piena autonomia, quale ortografia adottare per rendere inclusiva la sua scrittura. Il report utilizza talvolta solo il genere maschile, per motivi di brevità e fluidità della lettura. In tutti i casi intendiamo fare sempre riferimento a tutte le identità di genere.

Un progetto di

circo, reti e crescita giovanile

Il Progetto

CIRCO, RETI E CRESCITA GIOVANILE di Adolfo Rossomando

YOUTH FORUM CIRCOSFERA di Marco Marinelli

LA FOLLIA SANA DEGLI ADOLESCENTI di Manuela Vinci

I giovani nel circo

I ciclo LA PARTECIPAZIONE GIOVANILE NELLE SCUOLE DI CIRCO di Marco Marinelli

RIFLESSIONI… di Marialuisa Paulonia

II ciclo LA VOCAZIONE DI INSEGNARE di Marco Marinelli

RIFLESSIONI… di Stefano Bertelli III ciclo L’ESPRESSIONE ARTISTICA L’INCONTRO CON IL PALCOSCENICO E IL PUBBLICO di Manuela Vinci

RIFLESSIONI… di Alessandro Maida IV ciclo L’IMMAGINARIO DEL CIRCO di Manuela Vinci

RIFLESSIONI… di Raffaele De Ritis

La dimensione regionale

LO SVILUPPO DELLE RETI DI CIRCO di Adolfo Rossomando

RETE CIRCOSFERA LOMBARDIA di Elena Giussani

YOUTH FORUM LOMBARDIA di Giorgia Bolognesi

RETE CIRCOSFERA TOSCANA di Enrico Pellegrini e Giampaolo Silvestri

YOUTH FORUM TOSCANA di Manuela Vinci

RETE CIRCOSFERA LAZIO di Leonardo Varriale

YOUTH FORUM LAZIO di Alice Gabellini

RETE CIRCOSFERA PUGLIA di Michele Diana

YOUTH FORUM PUGLIA di Marco Marinelli

RETE CIRCOSFERA EMILIA ROMAGNA di Marco Marinelli

La raccolta dati CAMPIONE, METODOLOGIA, STRUMENTI

SCHEMA LOGICO DELLA RACCOLTA DATI I PROTAGONISTI

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Il Progetto

CIRCO, RETI E CRESCITA GIOVANILE di Adolfo Rossomando

“Re-Play 2022 - circo, reti e crescita giovanile” è una iniziativa originale, unica nel suo genere, nata in risposta all’eccezionalità del momento e dall’urgenza di fornire risposte agli interrogativi e alle incertezze poste dalla pandemia sul presente e sul futuro dei giovani praticanti/talenti del circo. Il suo output, nell’Anno Europeo per i Giovani 2022, ha visto il compimento di un anno speciale di attività per un campione di 57 giovani praticanti di circo posto al centro dell’attenzione, culminato con una inedita indagine conoscitiva sulla loro condizione.

I giovani talenti e praticanti di circo costituiscono un vivaio importantissimo per lo sviluppo del circo nei prossimi decenni. Al suo interno praticano il circo con passione e profitto alcune decine di migliaia di giovani in Italia, ad è sempre al suo interno che sbocciano anche molti futuri artisti di rilievo internazionale. Anche questo segmento del settore circo, e in particolar modo la fascia 18/25, la più prossima ad affrontare scelte di carattere anche professionale, è stata fortemente penalizzato dagli impatti economici e sociali innescati dalla pandemia di COVID-19, che ha privato i giovani del circo di molte opportunità.

Frequentare un luogo dove poter praticare circo, incontrarsi e stringere nuove relazioni identitarie, viaggiare ed acquisire una dimensione internazionale, conoscere ed esplorare nuovi linguaggi della scena, crescere e assumere ruoli attivi nei processi organizzativi delle realtà di circo, abbracciare la propria vocazione nel circo. Una infinita serie di opportunità ed esperienze formative/professionali sono rimaste congelate per due anni, e con loro il futuro delle giovani generazioni di circo.

Eppure sulla crisi e le aspettative di un segmento della filiera circo così vivace e importante, e in particolar modo la fascia d’età 18/25, manca ancora un’agenda importante. Non sono ancora disponibili in Italia dati o studi che ne illustrino la dimensione, le caratteristiche, lo stato in cui versano, e che possano fornire linee guida per traiettorie vincenti. “Re-Play - circo, reti e crescita giovanile” intende cominciare a colmare questo vuoto. Questa pubblicazione, frutto di un intenso lavoro sul campo, sintetizza il percorso realizzato, offrendo una panoramica delle esperienze vissute e delle testimonianze raccolte di coloro che hanno contribuito alla sua riuscita: team di coordinamento, esperti e giovani partecipanti. Ci auguriamo infine che possa indicare ai giovani del

circo, all’intero settore e alle istituzioni, preziosi spunti di riflessione per approfondire i temi toccati e affrontare i prossimi anni con lo sguardo proteso in avanti.

Il PARTENARIATO

“Re-Play 2022 - circo, reti e crescita giovanile” è una proposta collaborativa realizzata da ASD Giocolieri e Dintorni / programma CircoSfera e la comunità di pratica costituita da altre 25 organizzazioni di circo attive nei territori di Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia, interessate a costruire reti eterogenee di soggetti e promuovere interventi, anche sperimentali e innovativi, di creazioni artistiche e formazioni pedagogiche per l’empowerment dei giovani. L’iniziativa si è avvalsa dell’esperienza maturata da ASD Giocolieri e Dintorni e dalle organizzazioni di circo coinvolte, costruita in oltre venti anni di lavoro nel settore del circo. L’iniziativa, forte di un team di coordinatori ed esperti di assoluto rilievo, si è avvalsa infine del prezioso supporto dello Youth Forum Circosfera, un gruppo informale di giovani a carattere nazionale, istituito da ASD Giocolieri e Dintorni, impegnato nel promuove la cultura giovanile del circo, le sue forme espressive, la partecipazione, la crescita professionale all’interno della comunità circense e della società civile.

circo, reti e crescita giovanile

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OBIETTIVI

Il progetto Re-Play insiste su diverse azioni finalizzate al conseguimento dei seguenti obiettivi generali:

- consolidare la rete degli Youth Forum regionali;

- fornire nuovi strumenti educativi legati all’insegnamento nel circo ludico-educativo e dell’animazione socioeducativa;

- favorire l’apprendimento di competenze per la partecipazione attiva dei giovani all’interno della comunità di appartenenza e nella definizione delle progettualità future;

- sensibilizzare su priorità che interessano la società a livello sistemico, come la parità di genere, la riduzione della povertà, il cambiamento climatico, l’ecosostenibilità.

ATTIVITÀ IN PRESENZA

REALIZZATE NEL CORSO DEL 2022

Il progetto Re-Play ha realizzato un’articolata serie di azioni e raccolte dati in 4 regioni d’Italia, confluite nella seconda parte dell’anno in una dimensione a carattere e diffusione nazionale. Il paniere delle attività proposte, declinate all’interno di 4 temi cardine (vedi elenco a seguire), erano volte a stimolare nei giovani e nel settore una riflessione sulla loro condizione nel circo e individuare nuove prospettive di sviluppo. I giovani partecipanti a Re-Play sono stati così ingaggiati nel corso del 2022 in una ricca serie di incontri in presenza, condotti da figure di comprovata esperienza, preceduti e seguiti da una intensa attività di raccordo in remoto e da una costante raccolta di testimonianze e orientamenti. Le attività realizzate, con caratteristiche di innovazione e replicabilità, sono state di vario genere, in presenza e online, principalmente di carattere partecipativo (laboratori, confronti, incontri di rete, creazioni artistiche collettive), tutte di forte impatto sui partecipanti.

I ciclo di incontri in presenza su base regionale Il ruolo dei giovani nel management delle organizzazioni di circo conduttori Marco Marinelli, Manuela Vinci, Giorgia Bolognesi, Leonardo Varriale 26, 27 marzo c/o sede Badabam (Siena) 9, 10 aprile c/o sede Spazio Bizzarro (Castelnovo -LC) 9, 10 aprile c/o sede Circo Botero (Bari) 7, 8 maggio c/o sede Circo Verde (Teverina -VT)

II ciclo di incontri in presenza su base regionale Il ruolo degli assistant trainer nell’insegnamento delle arti circensi conduttore Stefano Bertelli 23, 24 aprile c/o sede CircoSvago (Albano Laziale - RM) 14, 15 maggio c/o sede Sottosopra (Arezzo) 21, 22 maggio c/o sede Cirknos (Lecce) 9, 10 luglio c/o sede Quattrox4 (Milano)

III ciclo di incontri in presenza su base regionale L’esperienza performativa per i giovani talenti conduttori Alessandro Maida, Giulio Lanzafame, Gigi Miranda 11, 12 giugno c/o sede Corpi Pazzi (Roma) 27, 28 agosto c/o sede Cirknos (Lecce) 2, 3 ottobre c/o sede Mantica (Grosseto) 22, 23 ottobre c/o sede Kabum (Varese)

IV ciclo di incontri in presenza su base regionale L’immaginario del circo nelle giovani generazioni conduttore Raffaele De Ritis 8, 9 ottobre c/o sede Circoliamo (Como) 22, 23 ottobre c/o sede Antitesi (S.Giuliano Terme - PI) 29, 30 ottobre c/o sede Circo Botero (Bari)

Eventi su scala nazionale che hanno incluso al loro interno attività in presenza del progetto Re-Play Meeting Nazionale Circosfera per Operatori di Circo 1, 4 settembre c/o sede Cirknos (Lecce) VII Meeting nazionale Youth Forum Circosfera 9, 11 dicembre c/o sede Officina Acrobatica (Bologna)

5 Il Progetto

YOUTH FORUM CIRCOSFERA

di Marco Marinelli

La comunità di pratica del circo ludico-pedagogico e sociale è nata più di venti anni fa e il numero di scuole presenti sul territorio sono lo specchio dei cambiamenti che ha conseguito nel tempo, affinando le tecniche e teorie di riferimento nelle loro forma pratica e tangibile, attraverso la ricerca sul campo e l’attività formativa.

In questo scenario è possibile incontrare già una seconda generazione di insegnanti e performer, figli di coloro che sono stati i pionieri e “costruttori di questo grande tendone” del circo ludico-educativo e sociale. Giovani appassionati sin dall’infanzia al mondo del circo, in un continuo percorso che li ha condotti all’adolescenza e che, sulla scia dell’adultità, intraprendono il cammino per diventare professionisti nel settore. Questa nuova categoria porta con sé necessità e bisogni evolutivi, sempre in termini professionali, strettamente collegati all’età, al loro processo di scoperta del mondo e della loro identità.

L’idea di fondare uno Youth Forum nel contesto del circo ludico educativo nasce nel 2016 al Nice Meeting, evento a livello europeo organizzato da EYCO (European Youth Circus Organization), che conta al suo interno 13 associazioni nazionali alla guida di network di scuole di circo educativo. Lo Youth Forum EYCO nasce per dare voce ai giovani, costituendo un contenitore per bisogni, necessità e desideri da far confluire all’interno delle progettazioni future. Una rete a livello europeo fra giovani che possa attivare la sua comunità di pratica, pronta a “ricevere il testimone” e contribuire all’innovazione delle metodologie e dei contenuti.

Sin dal 2016 la prospettiva dello YF è quella di sviluppare una comunità di pratica stratificata su base territoriale, indirizzando il processo di networking in primis nella selezione e attivazione di giovani rappresentanti a livello europeo, per poi dirigerlo verso l’istituzione di Youth Forum nazionali, regionali e locali/interni alle scuole di circo.

Nel 2018 nasce in Italia, all’interno di Giocolieri e Dintorni, lo Youth Forum CircoSfera, suggellato dall’incontro tra i giovani presenti alla XVIII edizione del Meeting CircoSfera. Una prima occasione per condividere cosa stesse accadendo nelle altre scuole europee, e quali-quante prospettive aprisse la cooperazione.

La nuova e giovane comunità di pratica dello Youth Forum CircoSfera è stata costruita con l’organizzazione di incontri dedicati a condividere le situazioni nelle proprie scuole, le nuove pratiche educative scoperte e la gestione del gruppo.

Le tematiche trattate al suo interno sono tra le più disparate ed appartengono ai giovani, ai vissuti e valori di ognuno, svolgendo quindi il compito di cassa di risonanza, una delle azioni fondanti dello Youth Forum.

Fino ad oggi sono stati coinvolti nello Youth Forum circa 100 ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 14 e i 30 anni, provenienti da 11 regioni italiane e appartenenti a circa 25 scuole del network Circosfera.

circo, reti e crescita giovanile

«È un gruppo informale, autodeterminato, mutevole, con formazione variabile che si rivolge principalmente a giovani tra i 14 e i 30 anni, che si configura come una rete integrata di persone, valori e luoghi di cittadinanza attiva, che promuove la cultura giovanile del circo, le sue forme espressive, la formazione e la produzione civica e culturale.

Lo scopo principale dello Youth Forum CircoSfera è quello di promuovere la socialità, il mutualismo, la partecipazione e lo sviluppo del senso di comunità circense, e contribuire alla crescita culturale, artistica e civile dei/delle propri/e soci/e, come dell’intera comunità. Le attività sono rivolte a tutte e tutti coloro che praticano circo ludico-educativo, sociale e performativo, sia a livello amatoriale che professionale, in contesti sempre non competitivi.»

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Per raggiungere il suo scopo vengono definite delle priorità:

- La promozione dell’idea di una comunità diffusa, aperta e multiculturale, dove diversità e unicità sono una risorsa, sviluppando la cultura circense nella convivenza civile, favorendo le pari opportunità dei diritti, le differenze culturali, etniche, religiose, e di genere, nonché a libertà di orientamento sessuale, supportando il collettivismo e l’autorganizzazione giovanile;

- Valorizzazione del processo di crescita dei singoli, con l’idea del potenziale formativo del gruppo, organizzando attività educative e formative, informali, non formali, e peer to peer, focalizzandosi sulla promozione del protagonismo delle nuove generazioni e dell’associazionismo giovanile, attivando efficaci strumenti di partecipazione;

- Supporto e tutela dell’autorganizzazione dei/delle partecipanti in quanto pratica fondamentale di democrazia e concreta risposta ai bisogni delle comunità. È un’associazione partecipata, in cui ogni socio/a può concorrere in prima persona ai processi decisionali;

- Facilitazione e attivazione di mobilità e gli scambi giovanili, con maggiore attenzione alle tematiche circensi ed educative, in Italia e all’estero, del Servizio Volontario Europeo e dei programmi promossi dalla Commissione Europea;

- Sviluppo di nuove buone pratiche che siano rispondenti e aderenti ai cambiamenti della società, in quanto il lavoro sociale e artistico si muove per sua natura in parallelo al mutarsi dei comportamenti e cultura di riferimento.

- Sensibilizzazione sulle tematiche dell’inclusività, parità di genere, cambiamento climatico e rispetto delle diversità a livello culturale, economico e religioso.

Queste priorità sono scaturite dai confronti interni al gruppo dei giovani coinvolti nel processo, sulla base dei bisogni esplicitati dai membri, in relazione al loro ruolo e posizione nel contesto delle scuole di circo. Nel loro insieme esprimono la necessità di definirsi nei ruoli e nell’organizzazione interna delle scuole di circo, avere uno spazio dove incontrarsi per lo scambio di esperienze e buone pratiche una volta tornati nella propria realtà di circo. Il desiderio di non sentirsi soli nell’affrontare il futuro, avere uno spazio di aggregazione e condivisione, partecipare alla costruzione di una comunità aperta, dove vince la condivisione di valori, strumenti e pratiche per unire i giovani e le giovani circensi.

La prospettiva futura è quella di creare e consolidare all’interno delle organizzazioni di circo (dal livello locale a quello globale) dei sistemi di coinvolgimento attivo dei giovani nelle dinamiche operative e organizzative delle associazioni di appartenenza.

Lo Youth Forum non è isolato nella sua dimensione, ma interloquisce con gli altri attori, scuole di circo, e più in generale con l’intero network Circosfera, ponendosi come intermediario tra le diverse generazioni attive al suo interno.

7 Il Progetto

LA “FOLLIA SANA” DEGLI ADOLESCENTI

“Che stagione l’adolescenza. Senti di poter esser tutto e ancora non sei nulla e proprio questa è la ragione della tua onnipotenza mentale.”

Tenterò di dare un quadro generale di quello che “passa per la testa” di un adolescente o di un giovane adulto senza scadere nel “tizio dice questo” o in interpretazioni del tipo “se dice così è sicuramente per questo motivo”. Ecco, partiamo dal sicuramente, in adolescenza non esiste un “sicuramente” piuttosto esiste un “per oggi sono sicurə che sia così” e lo sono davvero, solo che il giorno dopo sono sicuri di un’altra cosa. Lette su una trattazione queste manifestazioni ci inducono un sorriso, ma sappiamo bene quanto nella realtà il cambio repentino di idee e l’intensità con cui vengono esperite mettono a dura prova la nostra pazienza. Vi inviterei tuttavia a considerare che, se per noi è difficile alle volte avere a che fare con adolescenti e giovani adulti, immaginatevi quanto sia dura per loro avere a che fare sia con noi che non li capiamo sia con sé stessi. Proviamo a dare un senso a tutto questo passando da una breve spiegazione presa in prestito alle neuroscienze per poi arrivare ad un risvolto psicologico.

LE NEUROSCIENZE DIMOSTRANO…

In adolescenza aumentano e migliorano i collegamenti neurali, migliorando l’efficienza e la velocità cognitiva. Questo spiega l’estro, la creatività e la maggiore capacità intuitiva che spesso notiamo nei nostri ragazzi. Ciò che ci permette di “frenarci” è imputabile ad un’altra area cerebrale: il lobo frontale. Il giudizio, il tenere a bada gli impulsi, la capacità di pianificare gli eventi, l’avere pazienza, comprendere le intenzioni degli altri e il loro punto di vista sono tutte gestite dai lobi frontali, anzi dalle connessioni che essi costruiscono con il resto del cervello. Le aree cerebrali frontali ahimè, sono le ultime a formarsi e a completare la loro maturazione. Durante tutta l’adolescenza il lobo frontale continua il proprio processo di maturazione, incrementando progressivamente le connessioni con le altre aree cerebrali e questo processo continua fino ai trent’anni. Entrando leggermente nello specifico, il processo decisionale si ritiene dipenda da tre fattori principali: la regolazione delle emozioni, il sistema di gratificazione che stimola la ricerca della ricompensa, l’influenza delle relazioni interpersonali. In realtà possiamo dire

che ciò che muove il comportamento degli adolescenti non è tanto la gratificazione in sé, quanto l’aspettativa di ricompensa nonostante il rischio. Vuol dire che se una situazione appare pericolosa, la gratificazione ad essa connessa viene percepita come più alta e quindi più desiderabile. Immediatezza ed emozione sono quindi i motori del processo decisionale. Gli adolescenti sono predisposti all’eccitazione del rischio, particolarmente emotivi, con un sistema “frenante” non ancora completato, e quindi più soggetti ad assumere comportamenti sconsiderati e pericolosi. È questo che rende l’adolescenza un periodo così difficile da affrontare, sia per gli adolescenti che per i loro genitori, insegnanti, o educatori in generale. Se questo è un presupposto generale, basato sullo sviluppo organico di aree cerebrali, potrebbero sorgere spontanee riflessioni del tipo “Ma non tutti gli adolescenti sono così”, “Il mio Giacomino non è mai stato così” e sarebbero riflessioni plausibili. Infatti, oltre ad uno sviluppo organico, ciò che incide sulla maturazione di determinate aree o sull’insorgenza di determinate risposte comportamentali ed emotive è il contesto: la famosa interazione gene-ambiente. Ebbene sì, perché a parità di sviluppo cerebrale cos’è che determina che quel ragazzo risponda A piuttosto

che B? Il contesto. Vi chiedo di ripensare per quanti dei nostri ragazzi il contesto del circo abbia rappresentato (o rappresenti) una “salvezza” dalle minacce della vita quotidiana. Quante volte sentiamo frasi del tipo “Venire in palestra due giorni a settimana mi fa stare bene, mi permette di uscire dai casini che ho”, “Meno male che ci siete voi, in casa risponde male, ma se viene da voi poi è più tranquillə” e in ultima analisi quante volte vedendo sul volto di Giacomino delle ombre che ci hanno preoccupato abbiamo detto “Cosa posso fare per lui? Magari potrei

circo, reti e crescita giovanile

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Eugenio Scalfari

chiamarlo con me ad un laboratorio”. Beh non male pensare che anche il circo sia in grado di innescare a livello genetico delle modificazioni che vogliono dire STAR BENE.

LA PSICOLOGIA SPIEGA…

Star bene, cosa vuol dire star bene? Da diversi anni l’ottica adottata è quella che viene dal modello biopsico-sociale (alcuni inseriscono anche lo spirituale), dove lo star bene significa aver raggiunto una soddisfazione e un equilibro in campo biologico (bisogni primari), psicologico (salute mentale personale) e sociale (relazioni con gli altri).

Detta così sembra facile, ma è forse l’obiettivo più difficile che abbiamo fin dalla nascita e durante l’adolescenza è come se si giocasse ad armi impari. Come è possibile soddisfare i propri bisogni primari se non sappiamo neanche cosa ci piace mangiare? Oppure come possiamo occuparci della nostra salute mentale se tutto intorno ci nuoce ed infine un rapporto interpersonale con gli altri è possibile averlo solo se tolleriamo l’altro. L’incertezza è certamente l’emozione che accompagna questa fase del ciclo vitale ed è quasi una migliore amica al pari della paura di sbagliare, del senso di inadeguatezza e di una buona dose di “follia”. Una “follia” che però serve, perché nessuna motivazione razionale potrebbe smuovere una massa aggrovigliata di emozioni e sensazioni di tale entità se non la più grande delle motivazioni irrazionali. Essere “folli” per gli adolescenti rappresenta l’unico modo di essere tollerato, una dimensione in cui si può essere tutto e niente, in cui tutto è permesso e in cui tutto è possibile. È solamente attraverso la sperimentazione dell’impossibile che si comprende dove inizia e dove finisce il possibile e in questo lo sappiamo, il circo rappresenta per eccellenza il terreno dove poter essere “folli”. Le regole, i dogmi, la morale, i confini sono gli obiettivi da raggiungere, non il mezzo che governa questa fase e questo ce lo dice bene Steve Jobs: “Non fatevi intrappolare dai dogmi, ossia vivere seguendo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il frastuono

delle opinioni altrui soffochi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. Essi sanno già che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario”

Tutta la ricerca identitaria che gli adolescenti perpetuano con estrema caparbietà è funzionale ad uno svincolo dai legami affettivi che li trattengono dal trovare una propria dimensione autonoma. Quella che appare come una ribellione esagerata è un passo necessario affinché i giovani riescano a stare sulle proprie gambe e non più su quelle delle proprie figure di riferimento e per fare ciò ricercano delle sicurezze. Forse è proprio un bisogno di sicurezza che ha portato tutti questi giovani ad intraprendere questo percorso, forse Re-Play ha risposto a bisogni di:

- Protezione e accudimento: con le figure del coordinatore regionale e dello YouthForum che hanno rappresentato sicuramente punti di riferimento importanti.

- Affettivi: all’interno del gruppo che si è creato si sono instaurate delle relazioni amicali e talvolta anche più profonde.

- Cognitivi: il percorso formativo ha sicuramente instillato dei dubbi e delle riflessioni di natura cognitiva che hanno contribuito alla formazione di un pensiero costruttivo.

- Relazionali e sociali: la possibilità di conoscere ragazzə da ogni regione ha permesso la costruzione di una rete sociale estremamente importante.

- Esistenziali: Tante richieste di partecipazione a questo progetto sono conseguenti alla riflessione in

merito al proprio ruolo all’interno della scuola di circo di appartenenza, che corrisponde a voler dire “Ma io chi sono all’interno della mia scuola di circo? Esisto? E se esisto, come esisto? Chi sono per gli altri?”

9 Il Progetto

Quello che io, come professionista e come persona, ho avuto la fortuna di vivere con questi ragazzə è stata la loro apertura nei confronti della psicologia, ritenuta indispensabile sia a livello lavorativo che personale. Spesso negli incontri regionali ma anche fuori regione, il mio tempo è stato letteralmente risucchiato da domande e richieste lavorative e personali. Vi riporto un episodio che spiega abbastanza bene quanto i giovani siano insaziabili di verità: al termine di un incontro, quando sarebbe stato tempo di andare a dormire o di allenarsi mi sono ritrovata accerchiata da un gruppetto di ragazze “affamate” di risposte rispetto a situazioni vissute. In questi casi non bastano 10 minuti perché si sa “al sapere non c’è mai fine” e così se alle 21:00 la domanda era inerente a come comportarsi con i bambinə, siamo arrivati a mezzanotte a parlare di come erano loro da bambine. Ecco che allora frasi del tipo “mi è capitato che un bambinə a lezione facesse questo e io non ho saputo cosa fare” sottostanno a richieste più personali che tentano di soddisfare le lecune lasciate dal proprio senso di inadeguatezza (ricordiamo tipico dell’età). Se da una parte ritroviamo il senso del pericolo come attrazione principale dall’altra troviamo una paura sconsiderata nel prendersi cura dell’altro e aggiungo, a ragion veduta, dal momento che tendenzialmente stanno imparando con grande fatica a prendersi cura di sé stessi. Personalmente, vorrei raccontarvi cosa ho vissuto tutte le volte che alle 9:00 ci siamo ritrovati in una palestra o alle 23:00 ci siamo augurati la buona notte

o alle 16.30 ci siamo salutati. Crescendo, lasciamo da una parte quell’intensità che è faticosa da provare e da tenersi dentro e lo facciamo per lasciar spazio a decisioni più ponderate, equilibri più “sani” e quotidianità più calme. Senza accorgercene lasciamo spegnere un po’ quel fuoco che ci brucia e che ci ha lasciato quei segni che adesso ci fanno sorridere. Ecco, quando alle 9:00 vedi arrivare quindici ragazzi incappucciati che saltellano e hanno giù fiumi di parole in bocca e che negli occhi hanno solo la “fame di vivere” quel fuoco un po’ torna a bruciare. Tutta la voglia di esserci, di provare a fare la differenza, tutti quei dubbi che fanno apparire il mondo un posto tutto sommato semplice, dove la questione più ostica è “Come dico alla mamma di Giacomino questo…?” è quello che ha reso questo

circo, reti e crescita giovanile

progetto vero. E il “Motty ti posso fare una domanda?” è sicuramente la mia frase preferita e anche quella che ho sentito più spesso!

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ADOLESCENTI/GIOVANI
GLI
ADULTI FANNO…

I giovani nel circo

LA PARTECIPAZIONE GIOVANILE NELLE SCUOLE DI CIRCO

Il percorso di Re-Play inizia con un primo modulo introduttivo legato al tema della relazione tra giovane insegnante/performer e la propria scuola di circo. L’intento è quello di riflettere assieme sul contesto in cui siamo inseritə a livello associativo. Un primo step condotto da rappresentante dello Youth Forum e referente della rete regionale, che ha dato il via al pensarsi parte attiva di un’associazione come sentimento da nutrire. Ciò che ci siamo chiestə nella veste di ricercatorə è stato: Quanto partecipa la nuova generazione di insegnanti e performer allo sviluppo delle proprie organizzazioni?

E in secondo luogo, come le organizzazioni contribuiscono alla crescita della nuova generazione?

Il pensiero all’interno di Re-play è caratterizzato da una visione sistemica e di interrelazione tra le parti e protagonisti di questo grande palcoscenico, là dove le associazioni di circo sono strutture sociali già definite da anni, costruite con il duro lavoro e impegno disegnando un proprio orizzonte di senso. Dall’altro lato, giovani circensi crescono all’interno delle associazioni, apprendono la cultura del circo contemporaneo e iniziano a costruire anche loro una propria visione del futuro. Dubbio e questione sollevata durante questo incontro è stata: il futuro esiste, ma dove ci porta?

- “Speriamo sia felice, con un lavoro che mi fa svegliare col sorriso, aver viaggiato molto... vorrei aver sviluppato una certa

circo, reti e crescita giovanile

intuizione creativa e soprattutto vorrei essere in grado di crederci.” - “Penso di essere una persona abbastanza solare e capace di interagire con le persone, che ama il circo (tranne aeree) e cerca di impegnarsi nelle discipline che sta specializzando. Vedo il circo non solo come uno sport o come un metodo di insegnamento, anzi, credo che il circo sia un’esperienza che unisce e cambia le persone, un mezzo che può creare connessioni interpersonali fortissime e legami infrangibili.”

Ci ritroviamo davanti ad una categoria di giovani che hanno iniziato il loro percorso nel mondo del circo sin dalla loro infanzia, arrivando al punto in cui si prospettano diverse scelte: intraprendere un percorso universitario, proseguire nel lavoro associativo, partire per gli studi in una scuola professionalizzante in Italia o all’estero, oppure abbandonare totalmente il mondo del circo. Si prospettano tante scelte davanti alle giovani leve, qual è quindi il ruolo dei e delle più espertə insegnanti, direttori e direttrici delle scuole di circo? Questo sistema di valori, persone e organizzazioni non si esaurisce semplicemente in questo rapporto giovaniinsegnanti-associazioni, ma anche oltre le mura delle scuole di circo. Questo emerge dai bisogni e passioni dei e delle ragazzə nei confronti di altre pratiche e studi, da quelli scientifici, umanistici, sportivi ed artistici in un raggio più ampio. Durante le attività in presenza abbiamo posto diverse domande e punti su

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cui riflettere. Tra queste, è stato chiesto ai partecipanti di completare la seguente frase: “Nel futuro vorrei che la mia scuola mi desse gli strumenti per…” ed ecco alcune delle risposte:

- “...arrivare ad alti livelli di capacità tecniche.”

- “...insegnare e trasmettere capacità e nozioni utili per la creazione e comunicazione attraverso il circo.”

- “...individuare e coltivare la disciplina per cui sono più portata, riuscire a creare uno spettacolo, lavorare nel mondo del circo, magari insegnando quello che ho imparato.”

- “...reggere da solo contesti di laboratorio e spettacolo e un input per cercare e creare la mia strada.”

- “...trovare un lavoro stabile riguardante il circo.”

- “...Tenere corsi con disabili, insegnare con sguardo pedagogico, aprirmi al circo sociale.”

- “...Essere utile allo sviluppo della scuola e dei suoi utenti.”

- “...Per poter imparare ad insegnare alle altre persone, prima vorrei imparare io, poi loro (Ovvio che devo imparare io, se no come posso insegnare agli altri!).”

- “...Continuare ad apprendere su più fronti, creare una rete con altri circensi, continuare ad espandere i propri orizzonti.”

- “...Continuare a svilupparsi come persona fuori e dentro il circo.”

- “...Continuare a gestire la scuola o aprire una nuova (poco probabile la seconda).”

- “...Permettere a tutti di fare circo (inclusione 100%).”

Il circo è quindi una passione che può diventare lavoro, in mezzo a tante altre possibilità. In relazione quindi alla società in cui viviamo, abbiamo trovato l’occasione in questo primo incontro per trattare un argomento di estrema rilevanza in questo periodo storico: l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. I suoi 17 obiettivi sono strumento utile per raccontare il nostro mondo, la

nostra città e quartiere, in modo da non considerare la scuola di circo come bolla isolata dal tutto, ma inserita nel sistema di welfare dello stato, dove l’associazionismo è uno dei mezzi a nostra disposizione per promuovere la democrazia e la partecipazione attiva.

Le nuove generazioni hanno un’attenzione particolare alle tematiche della parità di genere, sostenibilità e cambiamento climatico, lo sviluppo di una società inclusiva e senza barriere. Diventa fondamentale quindi costruire insieme un panorama condiviso. Come possono quindi le scuole di circo farsi carico di valori e ideali da portare avanti? Durante il weekend insieme abbiamo posto la seguente domanda: “Chi dovrebbe occuparsi della promozione di questi obiettivi?” ed ecco aggregate le risposte in un’unica frase: - “La politica, i liberi professionisti, la scuola, le aziende, le università, la regione, il comune, lo stato italiano, le associazioni, il direttivo della mia scuola, noi ragazzə.”

Viene richiesto un impegno che va al di fuori della semplice corsistica. Si aprono opportunità di finanziamenti su diversi obiettivi, come il contrasto alla discriminazione di genere, la promozione del benessere psicofisico, la mediazione interculturale e la partecipazione attiva alla vita di quartiere e del comune. Ci sono tanti stimoli che provengono dal mondo esterno al circo, e la storia del circo ci insegna come questa cultura si sia sviluppata sempre in parallelo alla società.

Ritornando al tema principale, la domanda che sorge è: “Qual è la partecipazione delle nuove generazioni alla vita associativa e qual è l’impegno che le scuole di circo mettono in campo per favorire la partecipazione giovanile?” Siamo partiti analizzando il ruolo ricoperto all’interno dell’associazione, definendo diverse posizioni: assistente insegnante, insegnante, corsista, performer e volontario.

13 I giovani nel circo

La maggior parte dei ragazzi e ragazze coinvoltə sono corsistə, quindi ancora in un percorso di formazione attraverso le lezioni della scuola di circo. È ancora presente il bisogno di apprendere competenze tecniche e di lavorare all’interno di un gruppo che viene condotto da insegnanti esperti. Il fatto che siano ancora in questo percorso, non significa che non abbiano vissuto numerose esperienze, data la possibilità per le nuove generazioni di poter accedere alla pratica circense sin dall’infanzia:

- “Me la cavo ad insegnare e a giocare con i bambini in ambito circense, pratico lo sport da ormai più di 10 anni, sono curiosa di esplorare ancora di più questo mondo e di incontrare persone che me lo possano permettere.”

In moltə ricoprono il ruolo di assistente, quindi in linea con l’idea di una figura professionale che lavora a fianco all’insegnante esperto come supporto alla didattica e allo svolgimento delle attività.

- “Sto dando una mano nei corsi delle elementari a circo, ma non a tempo pieno, solo su richiesta. Per ora sono ovviamente l’assistente ma confesso che diventare insegnante non mi dispiacerebbe.”

- “Fare performance è il miglior modo per sperimentare ciò che si è raccolto durante un percorso.”

- “Creare, lavorare. Vorrei avere prima la tecnica, poi imparare a creare. Vorrei gli strumenti sicuri, puliti e ben curati e imparare a curarli”

Sono molti meno invece quellə che svolgono già il ruolo di insegnante e di performer, per il quale è necessario consolidare un bagaglio di competenze e conoscenze ben consolidato.

Questo tema ci ha aperto la strada per riflettere su quali ruoli i giovani desiderano rivestire in futuro nel contesto del circo, a partire da un elenco che comprendeva le figure di: direttore/direttrice, insegnante, performer, assistente, corsista. L’aggiunta di un ruolo dirigenziale all’interno delle future possibilità diventa la cartina tornasole di

come la nuova generazione di insegnanti e performer percepisce e idealizza la responsabilità e capacità di essere direttore/direttrice di una scuola di circo, o più in generale di un’associazione. Di seguito alcune citazioni significative, tratte direttamente dalle attività svolte durante il weekend, che forniscono uno spaccato personale del proiettarsi nel futuro e all’interno della propria associazione. Alla domanda “Nel futuro della mia scuola vorrei essere…” hanno riposto:

- “...un’allieva per imparare sempre cose nuove.”

- “...una parte attiva, insegnare, creare, comunicare.”

- “...ancora parte di un gruppo e sempre motivata a continuare ad allenarmi e imparare senza smettere di crederci.”

- “un artista versatile e una spalla per i miei compagni.”

- “...un aiuto nel trovare fondi e finanziamenti.”

- “...un’operatrice, occuparmi della parte psicologica dei corsi.”

- “...un insegnante, regista, coreografa e creare spettacoli da portare in giro.”

- “...Qualcuno che possa essere ascoltato, qualcuno con cui mettersi in discussione, un insegnante che insegna e allo stesso tempo fa l’allieva.”

- “...Vorrei diventare parte dell’associazione della mia scuola per poter prendere parte ai loro progetti o per poter proporre io stessa dei progetti che vorrei realizzare attraverso quella associazione.”

- “...un insegnante con più esperienza appresa da momenti di condivisione con altri insegnanti e corsi di formazione a tutto tondo.”

- “...Istruttore, artista, ambire a tutti i punti che fanno già i miei “titolari”.” Questa carrellata di dichiarazioni fornisce lo spunto per ulteriori considerazioni: Quanto sono coinvolte le nuove generazione nei processi decisionali e organizzativi? Considerando che l’età media dei e delle partecipanti è di circa 20 anni, la prospettiva di intraprendere un lavoro più dedito alla gestione, organizzazione e amministrazione, risulta ancora molto distante. La tensione è spesso sempre quella di lavorare sul campo, continuare a fare pratica, mentre in pochə aspirano ad un lavoro fatto di comunicazioni online, e-mail, excel e ricerca di bandi e relazioni con istituzioni pubbliche. Alla fine di questo primo incontro, torniamo a casa con delle domande da porci all’interno delle nostre scuole di circo:

Che immagine stiamo proponendo del lavoro organizzativo e gestionale? Cosa stiamo facendo come adulti ed esperti del settore per trasmettere il nostro lavoro e passione? Cosa possiamo fare per rendere più partecipi i giovani nella gestione associativa?

Quale posizione ricopri all'interno della tua scuola? Quale posizione vorresti ricoprire in futuro in maniera stabile?

0 10 Direttore/
InsegnanteAssistentePerformerCorsistaAiutante generico 20 30 40 50 9 41 32 50 43 25 1818 30 45 20 0
circo, reti e crescita giovanile 14
Direttrice

RIFLESSIONI… di Marialuisa Paulonia, presidente ASD Sottosopra

Collaborare con la Rete di Circosfera, accogliere nel nostro spazio alcuni degli incontri di Re-Play, partecipare direttamente al progetto con dei nostri allievi, ha permesso di conoscere meglio altre realtà e di far entrare in contatto i nostri giovani della ASD Sottosopra con quelli di altre associazioni toscane. Il confronto fra i giovani li ha messi a conoscenza delle altre realtà associative, di come queste funzionano altrove, fornendogli la possibilità di prendere spunto da altre esperienze.

Le ragazze di Sottosopra che hanno preso parte agli incontri sono sempre rientrate cariche di idee e suggerimenti che abbiamo provato ad accogliere nello spazio, sia a livello di struttura che di metodo e di organizzazione interna:

- Abbiamo preso spunto dalle altre realtà su come organizzare i materiali e come rendere lo spazio più accogliente, anche solo a una prima occhiata.

- Abbiamo integrato i metodi di lavoro nelle nostre lezioni.

- Abbiamo reso coscienti tutti i soci e i genitori degli allievi più giovani dei cambiamenti e delle regole interne dell’associazione.

- Abbiamo organizzato dei workshop in collaborazione con altre scuole di circo della Rete CircoSfera Toscana.

- Abbiamo integrato un percorso di affiancamento psicologico post-covid rivolto a adolescenti e alle loro famiglie, grazie ad alcuni professionisti che fanno parte dell’organico della Rete.

Questi incontri hanno permesso di non sentirsi soli, sotto vari punti di vista.

Dal punto di vista delle ragazze e dei ragazzi, perché hanno preso consapevolezza del loro ruolo all’interno dell’associazione. Questo li spinge a provare a definirlo meglio di giorno in giorno. Oggi sono a stretto contatto con gli organi dell’associazione stessa, condividendo dubbi e idee con gli operatori, i quali, seguendo la scia creata da Re-play, si prestano sempre più all’ascolto e alla comprensione delle questioni che i giovani pongono o delle soluzioni che propongono.

Dal punto di vista del coordinatore associativo, che ha visto e percepito energia pura. Ha visto concretizzarsi una crescita nella direzione giusta del proprio lavoro all’interno dell’associazione. Questo permette di lasciare costantemente spazio ai giovani, mettendo in gioco basi e sostegni in un continuo scambio di idee e opinioni. A loro volta, fondamentali sono stati gli incontri tra gli insegnanti e/o i coordinatori delle varie scuole: discutere di punti di forza, punti critici, dove siamo e dove vogliamo arrivare ha dato maggiore riconoscibilità alla Rete stessa e ci ha fatto sentire più inseriti in un meccanismo che inizialmente sembrava completamente distaccato dal lavoro quotidiano che svolgiamo in associazione.

Da un punto di vista dei singoli soci, vedere un progetto che va ben oltre l’accompagnare semplicemente la propria/o figlia/o ai corsi infrasettimanali, ha reso consapevoli anche gli stessi genitori di un possibile futuro nel circo: i giovani atleti e i giovani assistenti, potranno davvero intraprendere un futuro lavorativo nel nostro settore. E, comunque vada, saranno sempre inseriti in un sistema più grande che dà sostegno a tutti coloro che ne fanno parte.

15 I
giovani nel circo

LA VOCAZIONE DI INSEGNARE

- “Vorrei trasmettere la passione per il circo ad altri, lasciando loro la possibilità di scoprire cosa il circo può insegnare oltre la tecnica, come può migliorare la fiducia in sé stessi, il modo di relazionarsi, la capacità di affrontare la vita in modo migliore. Non ci sono limiti di età per poter apprendere tutto questo, quindi potrei insegnare circo a persone di qualsiasi età. Ovviamente non potrei insegnare a professionisti con un livello tecnico alla pari o migliore del mio. Mi piacerebbe tanto poter svolgere questo lavoro nella scuola di circo che ho nel cuore affiancando i miei insegnanti.”

- “Lo faccio per me stessa, per la mia società e continuerei sotto al tendone del circo.”

- “Mi piacerebbe portare il circo negli spazi in cui non c’è un luogo di aggregazione o dove potrebbe essere un luogo di appoggio o considerata come seconda casa.”

- “Penso sia importante trasmettere le proprie conoscenze agli altri, ma non è per questo che lo faccio…”

- “Non so effettivamente ma mi rendo conto che insegnare a qualcuno la propria passione è bellissimo e quindi mi piacerebbe farlo non solo in ambito circense, forse anche in ambito fisico/universitario…”

- “Vorrei lavorare in contesti dove l’educazione non formale non è ancora affermata, come nelle scuole

- “In giro per tutto il mondo con un gruppo di ragazzi più o meno della mia età, che condividono le mie passione, per scambiarsi informazioni e fare spettacoli viaggiando. Trovare il luogo giusto nel mondo dove insegnare e avere una base fissa. Forse!”

- “Sono nata in un piccolo paese dove c’è una compagnia fantastica che fin da quando ero piccola mi ha fatto sognare ad occhi aperti. Raggiunta la maggiore età ne sono entrata a far parte, ma siccome non sono entrata completamente, vorrei prima formarmi per poi entrare come una di loro, non una sottoposta. Vorrei che Ascoli crescesse, non c’è molto circo lì, se non grazie alla Compagnia dei Folli, quindi vorrei contribuire allo sviluppo di questa arte sul mio territorio. So che è difficile.”

pubbliche, nei centri di rieducazione oppure in luoghi dove mancano momenti di convivialità come nelle carceri. In tutti quei contesti in cui il circo potrebbe rappresentare un importante strumento per consolidare le dinamiche di gruppo e per sperimentare un nuovo modo di collaborare e imparare insieme.”

Queste sono solo alcune delle tante testimonianze di ragazzi e ragazze partecipanti a Re-Play. Potremmo riempire l’intero dossier con le riflessioni che sono emerse nel secondo ciclo di incontri di questo progetto. La figura dell’insegnante di arti circensi è la spina dorsale delle scuole di circo, ancora in continuo sviluppo e definizione, di pari passo con lo scenario artistico del circo contemporaneo, e al tempo stesso attento alle scienze umane, pedagogiche e psicologiche. Le scuole di circo amatoriali svolgono diversi tipi di progetti, si impegnano all’interno della propria struttura con corsi dedicati ai propri associati, sviluppando quindi una propria metodologia ed orientamento pedagogico. L’attività del circo ludico educativo sconfina dalle mura

circo, reti e crescita giovanile

16 II CICLO

della scuola e raggiunge la cittadinanza nei parchi e nelle scuole e con la metodologia del circo sociale raggiunge altri luoghi come carceri, comunità, ospedali, quartieri periferici e zone rurali. Ci si ritrova quindi davanti ad una grande complessità.

Di cosa ha bisogno un insegnante di circo per definirsi tale? Quali sono le risorse, conoscenze, le attitudini e le pratiche da avere assolutamente in possesso?

Sono proprio queste le domande che abbiamo rivolto ai e alle nostre partecipanti, ed ecco alcune delle loro risposte:

- “Per svolgere in sicurezza il lavoro di insegnante di circo è necessario disporre di un luogo adatto che garantisca il giusto spazio per la specifica attività prevista, di materassi certificati e altri eventuali dispositivi di sicurezza, di un numero di allievi proporzionato al numero di insegnanti presenti, di attrezzi integri e adatti alle attività. Dal punto di vista delle capacità necessarie, l’insegnante deve conoscere in modo approfondito l’attività prevista almeno dal punto di vista teorico e deve essere al corrente dei rischi che può comportare un eventuale errore da parte dell’allievo; deve essere vigile e attento alle dinamiche che possono svilupparsi nel gruppo o nei singoli e a eventuali fragilità; deve conoscere la lingua degli allievi e saper comunicare con un linguaggio appropriato e tecnico; deve essere in grado di trasmettere il rispetto per il suo ruolo, per i compagni, per sé stessi, per l’attività e per il circo in generale; inoltre, deve stimolare, divertire e divertirsi.”

- “Saper comunicare, essere un buon leader aperto a idee e progetti nuovi, avere fantasia, saper dosare momenti ludici con momenti seri.”

- “Conoscenze trasversali anche nell’ambito delle conoscenze delle tecniche di circo. Ho sempre apprezzato molto gli insegnanti che inseriscono nelle loro lezioni elementi di altre discipline propedeutici al lavoro che stanno svolgendo con la classe. Anche conoscenze del funzionamento del corpo e qualche accenno di nozioni di fisica. Poi c’è l’aspetto pedagogico che riguarda la capacità tenere un gruppo unito nonostante ci siano livelli e capacità diverse, per riuscire a dedicare a tutti la stessa attenzione.”

- “Credo che sia indispensabile coniugare la propria formazione personale alla formazione necessaria all’insegnamento. Credo che forse non basterebbe

studiare una vita per diventare una brava insegnante capace di sviluppare empatia con i propri/le proprie allieve e allo stesso tempo trasmettere loro quante più conoscenza tecniche possibili nel miglior modo possibile.”

- “Capacità: riuscire a spiegare e a instaurare un rapporto con il gruppo, comunicative, abilità circensi di base, stare calmi nelle situa più complicate.”

Con un occhio analitico su queste dichiarazioni emergono diversi fattori importanti, in primis la caratteristica multidisciplinare della pratica circense. Compaiono quelle che sono definite competenze trasversali, saper comunicare, lavorare in gruppo, imparare ad imparare, empatia, gestione dei conflitti, gestione dei gruppi, creatività e leadership. Teniamo fisso in alto l’idealizzazione che hanno i ragazzi e le ragazze di questa figura professionale, risultato del grande lavoro condotto per diversi anni nelle scuole di circo con la pratica dell’educazione non formale e artistica. Affianco a queste competenze trasversali vi sono quelle più specifiche legate alla pratica circense,

Di cosa si occupa l’assistente insegnante?

Di cosa si occupa l'insegnante esperto?

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alle scienze pedagogiche e sportive. Tutte queste nozioni sono declinate in una prospettiva di percorso di apprendimento, un processo teso verso il futuro, perché emerge chiaramente l’idea di impegnarsi, di essere costanti e avere disciplina nella propria crescita. Chiaramente non potevamo che spenderci abbondantemente sulla ricerca delle aspettative dei giovani di Re-Play, su quali sono i prossimi passi da compiere in questo lungo e ampio sentiero già tracciato da tanti formatori:

- “Continuare ad essere presente nella mia scuola e conquistare la fiducia dei miei insegnanti; non smettere di credere in quello che mi lega al circo e

17 I giovani nel circo
10 programmazione attività conduzione attività co-conduzionedisposizione materiali 20 30 40 50 4141 19 31 22 42 42 20

nella possibilità che il circo possa continuare a esistere nel mio futuro; continuare a progredire dal punto di vista tecnico o a provare a farlo; credere in me. Questi sono gli obiettivi che puntano ad affiancare i miei insegnanti, almeno inizialmente.”

- “Continuare con i corsi di formazione e attività di scambio e se riesco prendere il diploma di insegnante federale di aerea”

- “Concentrarmi sulla mia formazione, magari anche andando all’estero. Non per forza c’è bisogno di una scuola, la vita è la principale scuola per tutti”

- “Vorrei espandere i corsi che già ho e vedere le mie allieve sempre più appassionate”

- “Vorrei essere un riferimento per i miei allievi, vorrei trasmettere i principi del circo e vorrei che imparassero a credere nel circo e nei loro progressi. Mi piacerebbe che ogni lezione li arricchisse un po’”

- “Vorrei fare degli spettacoli in cui ognuno dei performer possa attraverso il circo dare un suo apporto con la sua propria vita al di fuori del circo”

- “Sentirmi dire dai miei studenti che gli ho trasmesso qualcosa”

- “Vorrei fare l’insegnante di circo perché donare un po’ di se stessi farebbe scoprire agli altri come sia bello questo mondo, le persone non sanno come sia finché non glielo mostri”

- “Vorrei migliorare molto nell’insegnare, ho diversi modelli che prendo ad esempio e con cui confronto me stesso e quello che faccio, però senza una formazione posso solo continuare a imitare e non sarei mai autonomo, il mio progetto è quello di entrare nel mondo dell’insegnamento (sia scolastico che non) e questa è per me una possibilità più unica che rara per poter migliorare formarmi e acquisire le skill necessarie per insegnare e portare le migliori esperienze ai mie* ragazz*”

Queste prospettive future sono accompagnate dall’incertezza, caratteristica imperante nella società odierna. Sino ad oggi le scienze umane e filosofiche si sono spese e continuano a spendersi

abbondantemente sul definire questa “società liquida”, a tal punto che questa citazione a Bauman comincia ad essere sin troppo datata. Non sarà questa la sede in cui analizzare la società del 2022 e a chiusura di questo capitolo ci sembra importante lasciarci con i dubbi e i timori che i ragazzi e ragazze si ritrovano a fronteggiare in questo percorso di crescita. Con l’intento di fornire sempre nuovi spunti per il lavoro associativo e di supporto ai e alle giovani insegnanti e performer delle nostre scuole.

- “Ho paura che non basti una vita intera per acquisire contemporaneamente le abilità tecniche delle varie discipline e quelle pedagogiche utili a poter insegnare. Vorrei anche spostarmi all’estero per un periodo, ma quando? “

- “La mia paura è di non riuscire, ho paura di fallire.”

- “Chissà se sarò abbastanza? Chissà se riuscirò ad imparare? Se ci potrò vivere, se mi darà abbastanza risorse per poter vivere? Sono troppo grande per fare la circense? Non ci sono portata? Dovrei cercare di tornare a Torino anche se mi piace qui? o andare all’estero? In Francia?”

- “il mio dubbio è come arrivare a vivere di circo e le mie paure sono un po’ tutte come ad esempio la precarietà o l’insoddisfazione.”

- “Ho paura di non riuscire a trovare uno spazio per me in questo ambito, di non essere all’altezza del ruolo o di alcune sfide che mi si potrebbero presentare, che i miei insegnanti non credano in me e non mi diano la possibilità di affiancarli, di non riuscire a coordinare il lavoro di insegnante con quello che è il mio percorso di vita già avviato con la carriera universitaria, di perdere la fiducia in me e nel mio futuro.”

- “HO PAURA CHE MI SI ROMPA UN BAMBIN*!”

- “Non esserne in grado, non saper inventare una lezione o essere assistente, smettere di essere allievo e quindi non progredire più nella disciplina. Anche se al momento non credo sia il mio pubblico di interesse, rompere i bambini, ma in realtà anche gli adulti.”

- “Riuscirò a vivere solo di questo?”

circo, reti e crescita giovanile

18

RIFLESSIONI…

di Stefano Bertelli, formatore e insegnante di circo

Mi sono avvicinato a questo percorso come fosse un normale ciclo di formazione per giovani aspiranti assistenti e futuri insegnanti di circo, proponendo una formazione ASK (Assistent trainer Sharing Knowledge), sviluppatasi in seno alla rete europea di circo (EYCO) con lo scopo di identificare e costruire un curriculum formativo per giovani “assistenti insegnanti”. Il processo formativo che avevo preparato affrontava diversi argomenti: gestione dei gruppi, imparare ad insegnare le vari discipline circensi, sicurezza fisica, affettiva ed emotiva, pedagogia e altri temi. Traslare questo percorso all’interno del progetto Re-Play sollevava in me alcune domande: fino a che livello di profondità sarei potuto scendere? Si sarebbero appassionati al tema? La presenza di giovani di diverse età e interessi nell’ambito del circo, avrebbe stimolato in loro la relazione fra pari?

La risposta è stata più che positiva. Ho felicemente e fortunatamente incontrato un gruppo di giovani affamati e curiosi, dal nord al sud Italia l’entusiasmo è stato continuo e sorprendente. I partecipanti hanno tutti dimostrato una capacità di apprendimento notevole, mantenendo alta la motivazione e la disponibilità a mettersi in gioco, propensi al confronto fra pari e anche con la figura adulta di riferimento che rappresentavo. Ho trovato in loro un’apertura all’esperienza e alla pratica non banale né scontata e la produzione e gli elaborati che riuscivano a sviluppare avevano una sorprendente profondità. Dimostravano inoltre un’ottima attitudine all’insegnamento e alla cura verso l’altro, elemento necessario per esercitare questo ruolo. A differenza delle generazioni precedenti di insegnanti di circo, da cui io provengo, questi giovani masticano già la materia, accedono molto più rapidamente alle informazioni ed alle esperienze, mostrano più consapevolezza, possiedono già un linguaggio circense condiviso e riescono molto più rapidamente a fare connessioni fra il loro vissuto come allievi e il loro nuovo ruolo come insegnanti e/o assistenti. Ho trovato in loro dei validi “futuri insegnati” e la convinzione che avremo presto una nuova generazioni di insegnanti/assistenti di ottimo livello. Molti di loro infatti hanno poi messo subito in pratica all’interno delle loro scuole di circo gli insegnamenti ricevuti.

In quella fascia d’età la condivisione e la disponibilità a mettersi in gioco, a relazionarsi con l’altro da sé incontra delle difficoltà, come quella di affrontare la propria dimensione personale (corporea, sessuale, di appartenenza, ecc.) di fronte ad un gruppo di coetanei. In questo contesto invece la loro appartenenza al circo diventava un linguaggio comune, una sorta di ulteriore canale comunicativo, che gli permetteva di accelerare tutte le tempistiche nella relazione con l’altro. Ed è proprio questa disponibilità al confronto, che li rende dei potenziali futuri insegnanti di grande livello. I gruppi hanno accettato di buon grado il confronto e l’approfondimento sui temi dell’incontro. In quei contesti dove si passa dal fare al pensare e quindi al dover attingere alle proprie opinioni, non solo non si sono tirati indietro, ma hanno dimostrato un entusiasmo e una capacità dialettica rispettosa delle opinioni altrui. Questo mi ha fatto profondamente riflettere sulla formazione relazionale che questi partecipanti hanno metabolizzato durante la loro frequentazione all’interno dei percorsi di circo educativo nelle loro realtà.

In conclusione, mi sono trovato di fronte ad uno spaccato di una realtà, quella di circo, che fan ben sperare per il futuro di una società dove la competizione estrema e lo stress che deriva da essa, nonché l’alienazione dovuto all’uso sregolato e non cosciente dei social rende critica la convivenza sociale fra i più giovani. In questo senso la piccola, vivace comunità di giovani che ho incontrato manifesta la volontà di partecipazione nella società odierna, nutrendola con competenze civiche e relazionali che fanno bene alla società. Porto con me la piacevole scoperta di aver incontrato giovani attivi e propensi ad una vita sociale di qualità.

giovani nel circo

19 I

L’ESPRESSIONE ARTISTICA L’INCONTRO CON IL PALCOSCENICO E IL PUBBLICO

“L’arte è l’unica cosa seria al mondo. E l’artista è l’unica persona che non è mai seria.” Oscar Wilde

Una trattazione seria partirebbe con l’etimologia della parola “performance” ma non è così semplice, si basti pensare che per darne una definizione dobbiamo ricercarne il significato nella lingua latina, francese ed inglese. Pertanto, si può già comprendere come l’intersezione tra performer, performance e performare sia delicata, complessa ed estremamente affascinante. Una definizione tuttavia va data, giusto per far capire di cosa si sta parlando e soprattutto in cosa il gruppo Youth Forum ha dovuto immergersi durante il 3° ciclo di incontri di questo percorso. Se dal latino possiamo tradurre “to perform” come il “dare forma” e dall’inglese “compiere un’azione” ecco risolto il mistero, performare assume la definizione di “dar forma facendo cose” ed è proprio quello che ogni artista circense realizza nel primo istante che entra in una palestra, in uno chapiteau o per strada. Posta la definizione canonica cosa ci hanno detto i giovani a proposito del significato della parola “performance”? Circa la stessa cosa, ma contornata da emozioni come “la paura”, “la felicità” e chiaramente “l’ansia” (ndr, che non è un’emozione). Alla domanda “Come definiresti la figura del performer nel contesto di circo contemporaneo?” i giovani circensi hanno dato le più disparate risposte ma tutte con alcuni elementi in comune come “artista completo”, “artista con l’esigenza di comunicare qualcosa”, “artista che fa riflettere il pubblico” e “artista che utilizza tecniche e discipline specifiche”. E se alla domanda precedente le risposte potevano essere disparate, alla domanda “Cosa ti interessa trasmettere attraverso le tue performance?” la risposta è stata unanime “emozioni”. Ed è proprio dal bisogno di voler e dover comunicare un’esigenza personale come un’emozione che i ragazzi sono partiti a lavorare. La performance di un’artista di circo certo, dicono i giovani, “[…]è eclettica, è fuori dagli schemi ed è in un certo senso paradossale […]” se inserita all’interno della società, ma allo stesso tempo è “[…] una rappresentazione nuda di un concept personale trasmesso al pubblico”. Ma è necessario aver esperito ciò che si vuole comunicare? Se lo sono chiesti anche i “nostri” giovani infatti, questo dubbio è stato uno dei temi centrali del percorso. Dopo un’attenta analisi e un confronto tra il gruppo e gli esperti che li conducevano la conclusione emersa è che “non è importante aver esperito

perfettamente ciò che si vuol comunicare, ma è condizione necessaria aver qualcosa da dire in merito”. Se partiamo dunque da questo punto ciò che i giovani hanno dedotto è che “l’espressione artistica diventa uno strumento che risponde perfettamente all’esigenza di crescere e di maturare sia in campo personale che professionale” ed è forse questo il motivo per cui quasi la totalità delle risposte alla domanda “Quale posizione vorresti ricoprire in futuro in maniera stabile?” registra la risposta “Performer”. Certo, chi da bambinə non ha

Vedi nel tuo futuro la possibilità di lavorare come performer a livello professionale e in maniera continuativa?

Reputi sia sufficiente la formazione all'interno delle scuole di circo amatoriali per svolgere il lavoro di Performer?

Assolutamente si Più si che noPiù no che sìAssolutamente no

mai sognato di essere il trapezista a sette metri di altezza o l’acrobata che esegue un doppio salto indietro? Tra i “sogni nel cassetto circense” ritroviamo il “poter entrare a far parte di grandi compagnie” o “la messa in scena di spettacoli di strada in grado di smuovere le folle” Alla richiesta “Di cosa parlerebbe il tuo spettacolo?” dopo un’iniziale stallo le tematiche riportate fanno riferimento a: “questioni sociali come l’inclusione e la parità di genere, la discriminazione e l’abolizione di preconcetti e giudizi, questioni ambientali come la crisi climatica e gli obiettivi dell’Agenda 2030” e infine “questioni personali stile psico-dramma” come il “voler esorcizzare la propria

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20 III CICLO
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esperienza traumatica con una trasposizione spettacolare”. L’agenda 2030, trattata a lungo negli incontri del I ciclo, rappresenta una tematica molto presente nella vita dei giovani specialmente gli obiettivi che si concentrano su: “disparità di genere, l’inclusione e l’ecosostenibilità; poter mettere in scena una rappresentazione che parli alle persone utilizzando un canale artistico e performativo” secondo i giovani, “otterrebbe un grande consenso” Durante la sperimentazione di una creazione di un numero con oggetti quotidiani o con attrezzi specifici i giovani performer hanno riportato di aver vissuto due tipi di criticità: “la sterilità creativa (non avere un’idea)” e il “rendere il tutto originale (non scadere nel banale)” Criticità che sono state superate attraverso il confronto sia con l’esperto che con il proprio gruppo. Infatti, uno degli aspetti positivi maggiormente riportati è stato proprio come il confronto, non solo con altre persone, ma anche con persone che praticavano discipline diverse, fosse stato “un prezioso spunto capace di sbloccare l’empasse”. Per i giovani performer l’avere a disposizione il supporto di altri giovani ha permesso di “poter sperimentare l’abbassamento della resistenza della vergogna creativa” trovando dall’altra parte una reale e “comprensiva prospettiva alternativa”. Durante l’esercizio a coppie di creazione di un piccolo numero, scegliendo musica e disciplina e dato un tempo

limitato sono emersi tutti i dubbi che un performer si trova a vivere quotidianamente. Mettersi nelle mani di qualcuno infatti, rappresenta per alcuni un’ancora di salvataggio “io mi fidavo di quello che mi voleva far fare e stavo bene a dover soltanto eseguire il compito”, per altri invece una dura prova “sentivo che quello che mi voleva far fare usciva dalla mia zona di comfort e non l’avrei voluto fare. Avrei voluto fare di testa mia”. Il gruppo ha sperimentato una spaccatura rispetto all’uscire dalla propria zona di comfort, che per alcuni ha rappresentato l’obiettivo di tutto l’incontro “mi rendo conto che uscire dalla mia zona di comfort mi farà crescere e integrare aspetti e visioni che mi mancano”, per altri invece una vera e propria “minaccia” “uscire dalla mia zona di comfort mi spaventa perché non voglio stare nell’incertezza di non saper cosa fare, dire o essere”. Una delle esperienze più vere ce la racconta Sofia (14 anni) quando in cerchio ha detto “a me piacerebbe uscire dalla mia zona di comfort perché mi sono rotta di interpretare sempre il personaggio che fa ridere. È triste, io non voglio far ridere”. Su queste parole si è aperta una riflessione sul bisogno di insegnare ai più piccoli l’arte performativa inserendo una componente comica, che però rischia di “incollarsi” a tutte le perfomance, impedendo esigenze espressive di altro genere. Spostando il focus sul pubblico sono emerse interessanti considerazioni rispetto al significato che assume il rappresentare qualcosa davanti ad un pubblico e come la sua diversa ubicazione rappresenti un aspetto da considerare. Nell’esercizio di scegliere “dove ubicare il pubblico rispetto alla propria esibizione?” le risposte hanno rimarcato l’importanza di questa scelta, perché “influenza sia l’intenzione che il messaggio da comunicare, nella misura in cui il solo semplice essere guardati da qualcuno è capace di modificare quello che vogliamo raccontare”. Dalle risposte alla domanda “Da cosa vieni influenzato maggiormente?” emergono due componenti: il primo fa riferimento alla “connotazione sociale che il pubblico assume” e sottolinea l’influenza che possono esercitare i

21 I giovani nel circo

diversi pubblici che vengono a vedere uno spettacolo. Il secondo componente afferisce invece ad una sfera più personale, ed evidenzia l’influenza che ha sui processi creativi dei giovani “il proprio vissuto, quel complesso background che ognuno si porta dentro e con cui fa i conti”

Soltanto per pochissimi giovani il pensare di andare in scena o l’andare in scena rappresenta un tabù, infatti, la maggior parte di loro all’interno della propria scuola fa parte in un modo o nell’altro di “performer group”,

che le critiche fanno riferimento a due dimensioni: sociale e personale. Infatti, riportano i ragazzi, le critiche possono arrivare sia dal pubblico, che può non apprezzare o comprendere il messaggio rappresentato in scena, sia da sé stessi.

Alla domanda “Quale tra la dimensione sociale e personale vivi come peggiore?” le risposte erano in equilibrio (50 e 50), Il giudizio invece è vissuto principalmente dal punto di vista sociale anche se con connotazione personale “[…] Se sbaglio qualcosa in scena o non centro l’obiettivo di trasmettere il mio messaggio non sono un bravo artista.”, riflessione quest’ultima su cui il campione ha posto molta attenzione, arrivando alla conclusione che “se non arriva il messaggio per come lo si è conspito, non necessariamente è “colpa” dell’artista” Infine, anche la sicurezza di sé è un tema in realtà trasversale a tutti i moduli proposti. In questo caso il campione ha riportato di essere sicuramente avvantaggiato rispetto, ad esempio, alla mancanza di sicurezza nell’insegnamento. Questo, secondo loro, perché “della performance hanno esperienza sin dal loro primo momento circense”. Alla fine di questo incontro in un’ottica metacomunicativa abbiamo chiesto di cosa avessero bisogno secondo loro per continuare a crescere come performer e ci piacerebbe che leggeste alcune delle loro risposte: “Guardare tanti spettacoli, incontrare altri performer, lasciarsi contaminare da altre arti, allenare continuamente la tecnica e fare ricerca con la propria disciplina.”

“Una ricerca del movimento molto più precisa e uno studio focalizzato sul come trasmettere ciò che si vuole.”

“Stare a contatto con altri artisti.”

“Vedere performance, spettacoli, di fare workshop, allenamenti, conoscere nuovi stili e nuove discipline così da prendere il meglio da ognuno di questi punti e poter continuare a migliorare.”

ingaggiati spesso in Tournée, e questo è fonte di soddisfazione e di orgoglio. L’andare in scena davanti ad un pubblico, pertanto, rappresenta per loro “un modo di dire qualcosa e di comunicare la propria esigenza. Un modo per contribuire alla società in cui viviamo” e ancora, da un punto di vista personale “andare in scena mi mette a nudo e gli altri possono vedere un pezzetto di me che magari faccio fatica a raccontare a parole. Questo mi spaventa ma mi piace anche”

Dal brainstorming chiesto sulle parole “Performance” “Performing” e “Pubblico” ciò che è stato più scritto e in maniera trasversale (comune a tutti e tre gli input) sono le parole “Critica” “Giudizio” “Sicurezza di sé” Dalla discussione nata in seguito si può generalizzare

In ultima analisi l’aspetto che forse potremmo riportare come più importante è dimostrato dalla voglia dei giovani di continuare a scoprire tutte le emozioni che derivano dallo stare in scena e questo ce lo dicono molto bene quando affermano “mi costa un po’ fatica pensare di iniziare a settembre un processo creativo, però poi se non lo faccio sto male” . Bene o male tutti i giovani partecipanti hanno detto di aver sperimentato almeno una volta il distacco dall’arte performativa perché troppo “risucchiati dall’impegno e dalla quantità di energia che richiede” . Eppure tutti hanno detto che sono tornati a performare, e se non direttamente lo hanno fatto “dando una mano come assistenti nei saggi di fine anno” . Inoltre, hanno riportato che aver avuto almeno un’esperienza performativa ha contribuito a poter “trasmettere ai propri allievi quella sicurezza di cui avevano bisogno quando viene chiesto loro di andare in scena a fine anno” . Ecco che l’insicurezza esperita diventa una fonte di sicurezza da trasmettere a chi ancora sicuro non è.

circo, reti e crescita giovanile

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RIFLESSIONI…

di Alessandro Maida, artista di circo

I due weekend trascorsi con ragazz* di Re-play, prima a Lecce e in seguito a Varese, possono riassumersi in poche parole: intensità, scoperta e freschezza.

Come spesso provo a fare nelle mie esperienze di formatore, ho cercato di portare nel laboratorio un approccio professionale che non mettesse barriere legate all’inesperienza o alla poca “resistenza” al lavoro che si può presumere da giovani che non praticano il circo tutto il giorno tutti i giorni.

Aldilà del contenuto del workshop, mi piace sempre immaginare che l’alliev*/artista abbia, nei momenti che trascorre con me, uno spaccato di quelle che possono essere le mie giornate di ricerca, di immaginazione, di prove, e che si possa anche annoiare come faccio io quando non trovo una soluzione o quando la creatività viene a mancare e ti senti di girare in tondo.

In aggiunta a ciò, il tema del workshop era quanto mai effimero e molto incentrato sul lavoro personale, i partecipant* non hanno potuto usare i loro attrezzi abituali, il loro rifugio, ma oggetti estranei al circo scelti sul momento, all’arrivo nel luogo. Non so perché continuo a stupirmi, ma la risposta è sempre sorprendente, immagino adolescenti svogliati o bambin* disattenti e invece trovo serietà, dedizione e spesso e volentieri una tenace volontà di imparare.

Per quasi una giornata intera sono stati ognuno nella propria bolla con un oggetto assai poco maneggiabile, o troppo pesante, o troppo fragile. Nonostante le palesi difficoltà iniziali hanno giocato il gioco del ricercatore e di buona lena. Hanno seguito ed esplorato tutte le piste suggerite e ognuno ha creato un piccolo nuovo linguaggio con il proprio oggetto. Mi restano alcune immagini nella mente, sgabelli diventati hula hoop, una transenna trasformata in motocicletta, uno skateboard che non rotola mai sulle sue ruote e in generale il movimento costante di oggetti che di solito stanno fermi e abbandonati in un magazzino o sotto una tettoia.

Ho osservato questi gruppi a lungo, per cercare di capire una generazione (circoscritta al nostro piccolo mondo circense ovviamente) diversa dalla mia. Cerco di confrontarli con il ricordo di me stesso alla loro età e mi imbarazzo, mi chiedo da che percorso vengano. Molto probabilmente il lavoro eccezionale che viene fatto nelle scuole di circo da cui provengono, rende di per sé quest* giovani un po’ atipici e molto diversi dal

mio immaginario attuale di giovane. In generale sono aperti, vitali ed energetici, sorprendentemente tattili, fisici e non morbosamente digitali (sia ben chiaro non tutti, e non tutti allo stesso modo).

Ripensando a queste giornate mi diverto a fare con me stesso delle piccole scommesse e immaginare chi di loro, fra qualche anno, potrei incrociare nei festival o sotto qualche tendone come artista professionista. Si intravede chi ha già la fame, la voglia di conquistare il mondo ed è già stato morso dalla tarantola dell’arte circense. Ma chi mi ispira e mi incuriosisce di più sono quelli che ancora devono scoprire, scoprirsi e svelare a sé stessi la propria vocazione.

giovani nel circo

23 I

L’IMMAGINARIO DEL CIRCO

Condizione dei giovani nel mondo del circo, performance circensi, insegnanti e assistenti di circo, che bello il circo! Ma cos’è il circo? Com’è entrato nella tua vita? Cosa rappresenta per te? Ecco solo alcune delle domande poste nel 4° ed ultimo ciclo di incontri di Re-Play. Ma facciamo un passo alla volta, partiamo dalla definizione di circo data dai “nostri” giovani: - “Il circo è una pluralità di discipline, da fare in singolo o in gruppo, tramite insegnamenti ludici e con creazioni di spettacoli, spesso svolti nei tendoni itineranti, in tutto il mondo.”

- “Il circo è un ambiente, un’attività e un lavoro. È un ambiente in cui si esprimono messaggi ed emozioni, in cui c’è un rapporto con il pubblico al quale rendiamo un’esperienza, che permette di sviluppare i propri talenti e i propri pensieri. E un lavoro che può insegnare a collaborare a conoscere e conoscersi, a proporre un altro punto di vista.”

- “Sorpresa e magia.”

- “Il circo per me è una metafora di vita, un viaggio alla scoperta di sé stessi.”

- “La messa in scena della fantasia e dell’assurdo; il luogo dove poter esprimere liberamente il proprio punto di vista, anche quello socialmente meno accettabile.”

Ed è proprio partendo da quella che è l’esperienza personale dei “giovani circensi” con il circo che abbiamo affrontato il tema dell’”immaginario del circo”. Chiedendoci se ci fossero esperienze trasversali che avessero avvicinato tutti i ragazzi al mondo del circo, ne sono emerse alcune:

- La visione di uno spettacolo: “[..] ricordo il primo spettacolo di circo che siamo andati a vedere della compagnia El Grito “L’uomo calamita”. È stato un momento magico, il mio primo spettacolo in assoluto.”

- L’avvicinamento generato da un genitore, fratello/sorella, nonno, educatore: “Mio fratello faceva circo, io ero affascinata e allo stesso tempo spaventata di non potercela fare fisicamente e mentalmente […]”

- L’aver provato un attrezzo di circo ad un laboratorio: “Ho imparato a girare tre palline ed ogni volta che vedevo un giocoliere in uno spettacolo o al semaforo mi sentivo vicino a loro perché anche io sapevo fare qualcosa di simile.”

Abbiamo riscontrato anche accadimenti trasversali che hanno facilitato la permanenza all’interno del mondo del circo:

- L’incontro positivo con un insegnante: “[…]È stata la mia insegnante a darmi la forza di affrontare le mie paure.”

- Il primo saggio: “Ricordo ancora il primo saggio, tutta vestita di bianco. Avevo tantissima paura di entrare in scena. Ma ce l’ho fatta e quando ho visto che alla fine tutti mi hanno applaudito ho capito che avevo fatto una cosa che mi piaceva ed ero contenta.”

- Workshop e seminari: “Feci un seminario con Stephan Sing, grandissimo giocoliere tedesco, che ha stravolto la mia visione della giocoleria e del circo. Mi ha aperto un modo di nuove possibilità.”

E ancora: “Sono rimasto nel mondo del circo perché mi piace l’ambiente e il mood che si è creato e perché in ogni lezione si impara qualcosa di nuovo.”

“L’evento che mi ha maggiormente segnato è stato montare sui trampoli per la prima volta dopo l’ultimo di una serie di interventi al braccio. Senza dubbio avevo molta paura, però so di aver lottato contro chi mi diceva di aspettare, perché era una cosa a cui tenevo davvero molto e ci tengo tutt’ora.”

All’interno della tua scuola di circo ci sono approfondimenti sulla storia del circo? Pensi che trattare questi argomenti possa contribuire alla crescita della vostra realtà di circo?

circo, reti e crescita giovanile

Ma all’interno delle scuole di circo si parla della storia di circo? Poco o niente, ma per i giovani sarebbe davvero un valore aggiunto:

- “Per comprendere a pieno la nostra arte è bene conoscere anche il passato.”

- “Può aiutarti ad avere nuove idee e a conoscere meglio quello che pratichi.”

- “Sapendo quello che si faceva prima si può migliorare piano piano.”

24 IV CICLO
SiNoSiNo
19
0 10
40 50 20 30 38
42 15

- “In un certo senso sapere da dove si è nati può essere utile per sentirsi ancora più legati e partecipi a questo mondo.”

- “Fare in modo che i soci e gli atleti conoscano il circo e i suoi valori (non solo sperimentandoli) permetterebbe a tutti di essere più coscienti dell’attività svolta e nel portarla fuori, parlarne ad altri e diffonderla.”

- “Penso che conoscere la storia del circo sia un importante arricchimento per tutti coloro che fanno circo e lo insegnano, per avere consapevolezza di come è nato, a quali esigenze rispondeva in passato e quelli invece sono le esigenze attuali. Studiare il circo come fenomeno socioculturale farebbe comprendere il ruolo del circo nella società e come ogni associazione può contribuire alla sua crescita.”

I ragazzi sono stati stimolati anche a ragionare sulla trasformazione che, partendo dal circo tradizionale, ha generato il circo contemporaneo. Gli abbiamo chiesto se vivessero questa trasformazione come un arricchimento oppure una contrapposizione in cui fare una scelta di parte:

- “Amo il tradizionale e non lo cambierei, ma la vivo come un arricchimento perché è cmq molto interessante anche il contemporaneo.”

- “È un arricchimento, anche nel circo tradizionale ci sono state rivoluzioni e novità, con il circo contemporaneo si cambia, ma è utile dare un occhio a ciò che è stato. Si possono trovare suggestioni dal passato e riadattarle al presente, prendendo ciò che c’è di buono.”

- “Penso che sinceramente si cerchi sempre di integrare l’uno nell’altro ma la separazione mi sembra ancora abbastanza netta.”

- “Ho vissuto per tanto tempo questa tensione come dover scegliere da che parte stare, crescendo ho iniziato ad apprezzare questa dualità, anzi trovo molto affascinante come il circo si sia trasformato nel tempo e conoscerlo in ogni suo aspetto è un grande arricchimento.”

- “È un arricchimento. Non ho mai pensato che il circo tradizionale sia un male, sicuramente ci sono dei lati che eticamente non posso dire di condividere, ma allo stesso tempo è stato io mio primo approccio al circo e non sento di volerlo abbuiare in alcun modo.”

Dopo l’excursus storico sulla nascita del circo e sul suo mutare in base ai bisogni della società abbiamo chiesto ai giovani partecipanti “Quale può essere il tuo contributo per la crescita del circo in Italia?”

- “Far conoscere alle persone la storia del circo e tutte le forze e l’impegno che ci mettiamo per trasmettere loro emozioni.”

- “Continuare ad insegnare circo trasmettendo la passione per questo mondo.”

- “Attraverso il circo sociale.”

- “Fornire possibilità di volontariato, stage e meeting credo sia un’ottima base, perché offrono arricchimento, formazione e consapevolezza sul proprio percorso. Un altro contributo importante è sicuramente la formazione per gli operatori e assistenti. Anche i progetti, le collaborazioni con scuole e centri, oppure esporre un manifesto pedagogico della scuola, contribuiscono a creare consapevolezza sulle possibilità del circo”.

- “Fare rete come posso e non smettere di farlo.”

- “Mantenendomi aggiornata e prendendo parte a progetti attivi sul territorio.”

- “Fare delle tournee, andare a fare laboratori nelle scuole.”

Di tutti gli incontri questo sicuramente è stato quello a conduzione più frontale ma, come riporta la maggioranza dei partecipanti, era una modalità necessaria, perché nella loro esperienza mancavano le basi della materia:

- “Non sapevo tutte queste cose del circo, cioè me lo potevo immaginare ma studiarle così approfondite mi serviva”.

Infine riportiamo alcune testimonianze sul perché il circo sia importante, tanto per la società che per i “giovani circensi”, nel rispondere a quei bisogni di sfida dell’impossibile, alla voglia di lasciarsi trasportare in un mondo magico, alla necessità di un pensare diverso:

- “Perché fin da sempre il circo mi ha affascinata e attratta come non mai, insegnandomi a sognare e divertirmi e sento che adesso sia arrivato il momento di dare il mio contributo alla sua evoluzione e trasformazione continua!”

- “Amo profondamente il circo, la sua estetica e la sua potenza comunicativa, le sue proprietà riabilitative e la capacità di creare aggregazione pressoché con nulla di più del proprio corpo e della propria mente.”

- “Perché ciò che faccio (il circo) lo faccio con tutta me stessa, perché ciò che faccio mi piace molto, perché ciò che faccio mi fa sentire bene, mi fa stare bene.”

- “Ho imparato che è possibile molto più di ciò che si pensa, in ogni momento, che il circo è anche un modo di vedere il mondo. Che ti fa desiderare di vederlo capovolto e non solo in un modo, ma in modi che non finiscono.”

25 I giovani nel circo

RIFLESSIONI…

di Raffaele De Ritis

L’ «immaginario» proveniente dal circo si é nel tempo strutturato come uno degli archetipi più potenti della nostra civiltà : letteratura, cinema, pubblicità, oggetti, illustrazione, hanno reso il mondo della pista un infinito generatore di metafore sociali e culturali. Basti del resto pensare che il circo é quasi sempre il primo incontro dal vivo che, nell’infanzia, si ha con lo spettacolo. È perciò molto sorprendente che l’immaginario delle nuove generazioni che praticano oggi circo, raramente ha a che fare con questo tipo di influenze. Nella maggior parte dei casi sembra che il circo entri nella loro vita tardi, come pratica ludica nell’adolescenza, senza particolari ispirazioni o influenze infantili. Appare fluido ad esempio il rapporto tra circo e sport: le discipline del circo come pratica fisica del tempo libero, non necessariamente legate ad interessi o universi propri al mondo artistico, né a vocazioni per il futuro ; e tantomeno legate al bisogno una pedagogia circense strutturata.

Il circo sembra essere considerato una pratica ludica con lati anche più stimolanti rispetto agli sport.

Da parte dei ragazzi si nota ad esempio l’assenza di finalità competitive, l’immediatezza della condivisione collettiva delle pratiche, ma soprattutto l’ampio spettro di possibilità dato dalla varietà di tecniche e discipline. Questo fa capire come probabilmente l’immaginario del circo si stia riconfigurando su nuovi parametri sociali. Da una parte, le scuole/palestre di circo fanno ormai parte delle comunità: non si deve più «andare via col circo» per imparare una tecnica. Dall’altra, sia i media (si pensa ai talent show) che le pratiche di divertimento urbano ispirano a una trasversalità tra il circo e le forme più ibride e disparate di virtuosismo.

Il progetto Re-Play ha dato modo di far riflettere i ragazzi sulla carica immaginaria del circo, riuscendo a far loro prendere coscienza dell’ampiezza di questa forma d’arte.

Nel corso dei nostri incontri abbiamo cercato, oltre a fornire strumenti, di accompagnare i gruppi in riflessioni collettive sulla «profondità» del fenomeno circo oltre le loro singole esperienze. Il risultato è stato per loro estremamente stimolante. In generale, i ragazzi hanno trovato affascinante la ricchezza storica delle arti circensi, il fatto che le varie discipline siano presenti fin dalle origini dell’umanità e in diverse culture del mondo. Ha poi molto appassionato che il

«circo» in sè è un’invenzione relativamente recente (poco più di due secoli), e comunque in continua trasformazione, sempre innovativa rispetto a ciascuna epoca. Questo ha aiutato anche a superare e relativizzare la dicotomia tradizionale/contemporaneo. È stato molto interessante vedere come ragazzi che con passione praticano giocoleria o trapezio, abbiano potuto scoprire (attraverso video o immagini) l’esistenza di grandi artisti del passato, «maestri», dei quali non conoscevano neanche l’esistenza.

circo, reti e crescita giovanile

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La dimensione regionale

LO SVILUPPO DELLE RETI DI CIRCO

di Adolfo Rossomando

UN PERCORSO LUNGO UN VENTENNIO

L’idea di attivare in Italia una rete che promuovesse la pratica amatoriale delle arti circensi nasce con il programma formativo per operatori di circo lanciato da Juggling Magazine fin dal 1999 e poi preso in carico e sviluppato da Giocolieri e Dintorni a partire dal 2002, grazie alla collaborazione con le scuole di circo altoatesine Animativa e Circomix, allora pioniere del circo educativo in Italia insieme alla Piccola Scuola di Circo di Milano. Il successo di questo processo sprona nel 2007 Giocolieri e Dintorni a istituire e promuovere un Registro contenente le circa 20 scuole di circo educative nate in quegli anni in Italia e interessate a un processo di rete. Viene definita così una dimensione nazionale come punto di partenza per l’arricchimento della comunità di pratica e per attivare lo scambio e il confronto tra le esperienze di ogni territorio. Negli anni a seguire l’agire di Giocolieri & Dintorni si consoliderà su ampia scala, grazie anche al collegamento e collaborazione con partner europei all’interno di EYCO (European Youth Circus Organization), fondata nel 2009. Il proliferare di scuole di circo educativo su tutto il territorio nazionale proseguirà ad un ritmo costante di crescita, fino a raggiungere oltre 80 realtà aderenti al network Circosfera, e richiedere nel 2015 la costituzione di un team Circosfera che, all’interno di Giocolieri e Dintorni, si dedicasse interamente a questa community.

Una diffusione così capillare sul territorio nazionale ha presto posto al team CircoSfera il dilemma di come facilitare processi di rete e collaborazioni continuative tra le scuole su un territorio così vasto. Questa necessità ha determinato nel tempo un passaggio conseguente: alimentare dinamiche di networking anche su scala regionale, dove la collaborazione tra le scuole potesse trovare una dimensione più operativa, facilitando l’ingresso anche di altre organizzazioni di circo. L’intenzione è quella di riportare ad un livello locale quelle azioni che sono state sempre svolte ad ampio raggio sulla comunità diffusa nel territorio italiano, un agire “glocale” come suggerito da R. Robertson (1995).

Sulla strategia di sviluppo di reti regionali Circosfera si innesta lo sviluppo a livello regionale anche dello Youth Forum Circosfera, che muoveva i suoi primi passi come progetto sul nazionale fin dal 207. Nasce quindi un doppio binario, che caratterizzerà i successivi anni per l’attivazione congiunta di reti regionali di scuole di

circo e Youth Forum regionali. Un primo strutturato approccio a dinamiche di rete regionale coinvolge nel 2017 tredici realtà di circo di Piemonte e Liguria grazie al progetto “Quinta Parete –OPEN”, seguito poi nel 2019 dal follow up “Quinta Parete - Circus Community”. Entrambi i progetti sono centrati sui temi dell’Audience Engagement e Audience Development, per la costruzione e sviluppo della comunità circensi, e culmineranno con la costituzione della rete informale interregionale SynapSirk, costituita nel 2020, in cui confluiscono 9 dei partner di progetto.

Nel frattempo nasce autonomamente in Puglia una rete delle scuole di circo educative, a dimostrazione di quanto forte sia nel settore l’impulso verso forme di networking su base regionale. A seguito dell’esperienza con le scuole di Piemonte e Liguria, viene intanto predisposto nel 2021 un nuovo assetto organizzativo da parte di CircoSfera e Giocolieri & Dintorni, per facilitare in Toscana, Lombardia e Lazio un processo di rete regionale e promuovere il protagonismo giovanile all’interno delle organizzazioni di circo. Nascono quindi nuclei regionali di facilitatori, composti da un referente per la rete regionale e da un referente dello Youth Forum regionale, che potessero stimolare

circo, reti e crescita giovanile

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l’incontro delle scuole di circo e al contempo un maggior coinvolgimento dei giovani all’interno delle scuole e delle reti.

Come opportunità di crescita e incontro iniziale, viene proposto nel 2021, nelle tre regioni, una formazione introduttiva dedicata alla figura dell’assistente di circo, sulla base del programma Assistant trainer Sharing Knowledge (A.S.K.). Vengono coinvolti 15 giovani in ciascuna regione, richiamando la partecipazione del management delle scuole ad incontri per l’avvio di un processo di reti regionali.

Con l’iniziativa europea del “2022 anno dei giovani” arriva infine anche il progetto Re-Play che, con una programmazione ancora più ambiziosa rispetto alle esperienze precedenti, realizza nel corso del 2022 un articolato piano di attività nelle 4 regioni di Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia, le cui caratteristiche sono ampiamente dettagliate in questo studio. In questa sezione riportiamo le testimonianze dirette dei 8 coordinatori che hanno facilitato le attività di Re-Play all’interno delle 4 reti regionali CircoSfera e dei rispettivi Youth Forum.

Questi ultimi anni di attività su una dimensione regionale rappresentano il punto di partenza di un nuovo corso, non privo di difficoltà. Impegnati già nel facilitare la nascita di una rete regionale anche in Emilia Romagna, la dimensione regionale non esita a rivelare scenari entusiasmanti, nuovi obiettivi, difficoltà intrinseche. Una sintetica short list comprende: consolidare le reti attivate; supportare il coinvolgimento di altre regioni italiane nella costituzione di reti regionali di circo; facilitare una composizione eterogenea delle reti che comprenda realtà di circo di diversa natura; strutturare canali di comunicazione e di confronto tra le diverse reti regionali.

I GIOVANI NELLE RETI REGIONALI

Il lavoro svolto dallo Youth Forum Circosfera a livello nazionale è stato riportato all’interno di reti regionali, un sistema più piccolo che mette in dialogo le diverse

scuole di circo e con esse anche i giovani praticanti, alimentando il percorso di crescita verso l’adultità e di immaginazione di un orizzonte futuro. In un’ottica propositiva vediamo questo scenario evolversi di volta in volta attraverso momenti di formazione dedicati ai giovani e attivazione di progettualità aderenti ai loro bisogni e desideri. Risiede in questo la forza e valore di una rete regionale: facilitare il contatto diretto con/tra i giovani. All’interno di un rapporto dialogico, se da un lato lo Youth Forum si occupa di raccogliere idee e bisogni, dall’altro lato diventa per i giovani un’occasione per partecipare alla crescita e sviluppo della comunità, mettendo sul tavolo nuovi punti di vista. Lo YF si dimostra una cassa di risonanza della voce dei giovani ed attraverso il progetto Re-Play questo concetto è diventato ancora più concreto. Grazie alla fitta programmazione di incontri formativi è stato possibile condividere diversi week-end insieme, dando vita a nuovi gruppi che embrionalmente costituiscono gli Youth Forum regionali. In questo modo l’impianto che è attivo a livello nazionale viene traslato su una dimensione meno ampia ma più recettiva, aprendo la possibilità ad incontri più frequenti e organizzati direttamente da piccoli gruppi, a cui si aggiunge la possibilità di incontrarsi tutti annualmente al Meeting Nazionale dello Youth Forum CircoSfera e al Meeting CircoSfera degli Operatori di Circo.

Tessendo questa sempre più fitta ragnatela su base regionale ci si avvicina sempre più ad una comunità di pratica che è viva e che trae giovamento dalle nuove leve di insegnanti e performer. Questo sistema è inoltre funzionale a favorire non solo lo scambio a livello regionale e nazionale ma anche a livello europeo, grazie alla presenza di Giocolieri&Dintorni all’interno di EYCO, e le relazioni con gli Youth Forum delle altre nazioni. Speriamo in un grande effetto moltiplicatore del sentimento di condivisione e di appartenenza a questa comunità così vivace, che possa magari concretizzarsi anche in “Youth Forum locali” interni ad ogni associazione e sostenuti da un rappresentante capace di farsi carico delle idee, aspirazioni e problematiche dei propri giovani colleghi e colleghe.

29 La dimensione regionale

RETE CIRCOSFERA LOMBARDIA

di Elena Giussani

La realizzazione della rete delle scuole di circo in Lombardia è un desiderio espresso a voce mediobassa da tempo, un’idea accarezzata e ancora non del tutto abbracciata, da chi vorrebbe sedersi intorno a un tavolo con colleghe e colleghi che dirigono una scuola sullo stesso territorio regionale. Forse per la frenesia particolare di questa regione, o per lo scarso tempo a disposizione, fino all’avvio del progetto Re-Play i gruppi di confronto seminati nel tempo si sono persi nel terreno vasto, e per certi versi fin troppo florido, delle realtà circensi lombarde. La nuova spinta fornita dal progetto Re-Play è stata intercettata e accolta da Circoliamo - Como, Hops - Cornate d’Adda, Quattrox4 - Milano, Spazio Circo Bergamo - Telgate, Spazio Kabum – Varese. Scuole e soprattutto persone che già si conoscevano, che hanno approfittato delle opportunità offerte ad un gruppo giovani per riconnettersi, trovare il tempo del confronto, del dialogo, del sedersi con dedicata cura, disegnare percorsi possibili e traiettorie condivisibili.

La rete ha supportato le attività dello Youth Forum regionale non mancando mai di mettere a disposizione spazi e persone per la realizzazione di fine settimana di formazione. Alcune associazioni hanno inoltre sostenuto anche economicamente i/le giovani partecipanti al progetto Re-Play. La ricaduta dei contenuti formativi è stata alimentata da momenti di scambio interni a ogni scuola, tra responsabili e partecipanti, affinchè l’esperienza seminata dal progetto Re-Play potesse nutrire la propria realtà di circo.

Questa rete regionale ha dalla sua una forte potenzialità. Se attivata verso il conseguimento di obiettivi concreti e ritenuti realizzabili esprime una grande disponibilità e importanti risorse da mettere in campo. Se stimolata al confronto per incrementare il benessere professionale territoriale e del settore nazionale, è pronta a mettere in circolo idee, tentativi, proposte. Di contro c’è la fatica già spesa per tenere insieme tutti i pezzi di cui è composto il grande puzzle della direzione di una scuola di circo e anche i migliori intenti rischiano di perdersi nel mare mosso delle incombenze quotidiane.

Nel novembre 2021, ad un primo esplorativo incontro per la creazione delle reti regionali, è stata proposta una riflessione su caratteristiche e punti deboli della propria associazione/scuola. Abbiamo raccolto delle parole condivise: caratterizzarsi, relazioni interne, gruppo di lavoro, formazione, prospettive, rete territoriale, tessuto sociale, luogo di benessere, visioni. L’opportunità di sostenere i giovani che frequentano le associazioni/scuole e hanno partecipato ai progetti Youth Forum, ha generato altre condivisioni, legate a essere un riferimento, dare e ricevere stimoli, poter delegare, condividere e conoscere, partecipare in modo collettivo, sentirsi forti insieme.

Da questo circuitare d’idee, sono sorte alcune proposte pratiche da concretizzare in futuro: spazio libero di allenamento condiviso, performance di gruppo, eventi allargati a tema gioco e conoscenza.

È stato, intanto, compilato un calendario di appuntamenti itineranti per intraprendere un percorso di formazione tecnica peer to peer o utilizzando lo strumento del circus teaching cabaret. Sul fronte della sostenibilità le scuole mettono a disposizione gratuitamente gli spazi di allenamento per sostenere le attività del gruppo, mentre ogni giovane parteciperà alla copertura delle spese vive (elettricità, riscaldamento). Una scelta nata anche con l’intento di responsabilizzare i/le partecipanti a un uso consapevole delle risorse a disposizione.

Sono certa che il fare viva esperienza del nostro mestiere, sia la via più proficua per far orientare tante persone su un possibile futuro anche lavorativo. È stato un deciso piacere condividere questa esperienza con un gruppo di giovani che si è così naturalmente affiatato. Una conferma che le buone occasioni uniscono passioni e intenti, nutrono un promettente sguardo sul futuro e la sensazione che il tempo investito su una nuova generazione di giovani che operano nel mondo circense darà i suoi frutti a vantaggio di singoli e del settore tutto. Play e Re-Play!

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YOUTH FORUM LOMBARDIA di Giorgia Bolognesi

Lo Youth Forum Lombardia si è incontrato la prima volta ad ottobre 2021 per attività di formazione e team building in cui i giorni e le serate trascorse insieme hanno contributo da subito a creare la sensazione di essere un gruppo. Il lavoro di consolidamento del gruppo Youth Forum ha trovato terreno fertile nelle idee di ragazzi e ragazze per via anche di preesistenti esperienze personali e frequentazione di ambienti di autorganizzazione sociale e di lavoro orizzontale, dagli scout a organizzazioni scolastiche, a gruppi di attivismo. Il gruppo è composto da un range di età molto variegata, dai 13 ai 28 e, nella sua eterogeneità è risultato essere un luogo in cui le polarità sono servite a indicare le giuste tempistiche al lavoro, rallentando gli entusiasmi, sempre molto facili per qualcuno, e accelerando le dinamiche di comprensione di dinamiche partecipative per altri.

Il primo e l’ultimo incontro del progetto Re-Play si sono svolti insieme ai referenti delle loro scuole di circo. In entrambi i momenti sono state attivate dinamiche di confronto, condivisione e riflessione congiunta sul ruolo dei ragazzi all’interno delle scuole di circo e sulle loro idee e proposte. I giovani hanno avuto modo di confrontarsi e conoscere i pensieri e le idee dei loro direttori, così da ampliare la loro visione della scuola ed anche delle possibilità per loro all’interno della scuola. Il confronto si è svolto sia tra referenti e young della stessa scuola, ma anche in maniera intersezionale tra young e senior di realtà diverse, per stimolare modelli produttivi di confronto e di indagine.

Nel complesso il gruppo Youth Forum lombardo ha certamente avuto bisogno di essere spronato e stimolato per potersi costituire e consolidare. Nel corso del tempo però le amicizie che sono nate hanno travalicato il progetto stesso, e ora i ragazzi si sentono indipendentemente, si incontrano, partecipano a laboratori assieme e si confidano. Durante l’incontro conclusivo del progetto, young e senior, su esplicita richiesta dei senior, si incontrano di nuovo. I ragazzi manifestano ed esprimono l’interesse e la voglia di continuare a vedersi una volta terminato il progetto. I direttori avanzano in risposta la disponibilità degli spazi delle loro scuole per consentire ai ragazzi di incontrarsi e continuare il loro percorso formativo.

Propongono quindi di sfruttare queste giornate messe a disposizione per un percorso di formazione tecnica peer to peer, attraverso la restituzione dei workshop a cui singolarmente si impegnano a partecipare nel corso dei mesi, oppure utilizzando lo strumento del

“Circus Teaching Cabaret”, dove varie proposte di attività vengono avanzate dai membri del gruppo e auto condotte nel rispetto di tempi e modalità. Il calendario degli incontri è stato deciso assieme, e i ragazzi autonomamente si sono suddivisi mansioni e responsabilità; un primo processo di autonomia organizzativa che i ragazzi sono stati perfettamente in grado di ideare e portare a termine, impegnandosi ad incontrarsi ogni due mesi nel nuovo anno.

Il mio ruolo di facilitazione è servito ad aiutare e accompagnare i ragazzi nei processi di conoscenza e di consolidazione delle dinamiche di gruppo. Hanno acquisito una graduale autonomia nell’essere un gruppo e nel gestire le sue dinamiche interne. Riscoprirmi nel facilitare questa dinamica ha arricchito la mia esperienza personale, potendo osservare la formazione di un gruppo da una posizione più esterna. Insieme alla coordinatrice regionale Elena, abbiamo sin dal primo incontro stimolato i ragazzi a pensare a questo progetto come un grande punto di inizio e mai un punto di arrivo, cercando di stimolare in loro la voglia e le competenze per portare avanti il progetto con le loro forze. Il giorno dell’ultimo incontro, ad ottobre 2022, cadeva esattamente nel giorno di ottobre 2021 in cui si sono incontrati per la prima volta. Abbiamo festeggiato con gioia ed allegria questo primo anniversario del gruppo e, supportati dalla ritualità circense e personale di tutti e tutte noi, mangiato cornetti ed espresso desideri da qui ai prossimi anni…

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RETE CIRCOSFERA TOSCANA

di Enrico Pellegrini e Giampaolo Silvestri

La rete Circosfera Toscana, creata in parallelo e come supporto al progetto “Re-Play”, rappresenta un contenitore attraverso il quale trovano uno spazio di incontro, confronto e scambio una nutrita compagine di organizzazioni di circo toscane: Badabam (Siena), Antitesi (Pisa), Sottosopra (Arezzo), Saltimbanco scuola arte del circo (Livorno), Circo Libera Tutti (Montelupo Fiorentino, FI), Circo Tascabile (Pontassieve, FI), Passe Passe (Antella, FI), K.Production (Viareggio), Circo Libre (Compiobbi, FI), Chez Nous le Cirque (Pisa), Mantica (Grosseto). Anni fa era già stato avviato un processo di messa in rete delle scuole di circo regionali, che purtroppo non ebbe seguito. Ad Arezzo, durante il primo incontro di “Re-Play” presso Sottosopra Asd, emerse forte tra i direttori delle scuole di circo toscane il sentimento di sfiducia verso un tentativo. Il timore di perdere tempo raffreddò fin da subito l’entusiasmo generale. Decidemmo quindi di procedere attraverso piccoli step condivisi e raggiungibili, da consolidare nel tempo. Sicuramente la presenza ed il supporto del team di Re-Play e di Circosfera ha dato fiducia e continuità alle azioni intraprese, che altrimenti non avrebbero avuto prospettiva.

Dopo un incontro in presenza e due riunioni online è stato subito attivato un calendario regionale di rete condiviso, sviluppato sulla base di esigenze comuni. Con questo nuovo strumento, ogni associazione può condividere i propri eventi e reciprocamente promuovere gli altri, tenendo aggiornati i propri associati su tutte le attività programmate nel territorio. Il calendario offre inoltre l’opportunità ai direttori di organizzare eventi senza sovrapporsi ad altri, con il risultato di rafforzare la partecipazione. Infine gli allievi delle varie scuole possono accedere alle attività attraverso un percorso agevolato da convenzioni speciali.

Il calendario condiviso è uno strumento molto utile e sicuramente migliorabile. Attualmente le informazioni caricate restano sul calendario google di tutti i componenti della rete Toscana, ma alcuni passaggi per trasferire le informazioni dalle organizzazioni ai giovani possono diventare più veloci ed efficienti. Questo sarà sicuramente un tema da affrontare nei prossimi incontri.

Una comunicazione interna efficace è diventata da subito una priorità della rete, ed al momento si muove attraverso incontri Zoom organizzati ed un gruppo di messaggistica istantanea, continuamente alimentato dalle informazioni del progetto Re-Play, ma anche da proposte e richieste avanzate direttamente dalle scuole di circo in totale autonomia. La comunicazione è facilitata dai due coordinatori di rete regionali, che garantiscono un valido supporto e riferimento. Questo coordinamento rappresenta inoltre l’anello di congiunzione con le altre reti regionali attivate in Lazio, Lombardia, Emilia Romagna e Puglia, il coordinamento di Circosfera, Giocolieri & Dintorni e il gruppo Youth Forum.

Fare rete è sicuramente un ottimo punto di partenza per aumentare il livello di qualità professionale e sviluppare il settore del circo ludico educativo regionale. Mettere in dialogo le organizzazioni circensi inoltre offre un grande stimolo ai giovani, promuovendo la loro mobilità, aumentando le possibilità di confrontarsi, di ampliare il punto di vista sul loro percorso all’interno di ogni associazione del personale processo evolutivo. Un percorso impegnativo, che allo stato attuale richiede di saper immaginare una sostenibilità in autonomia.

Sarà quindi necessario progettare e sviluppare azioni per continuare a favorire il funzionamento e la sostenibilità della rete.

Possiamo ritenerci tutti soddisfatti di quanto sviluppato, inclusi noi coordinatori della rete.

Al momento in cui siamo partiti, non credevamo che la partecipazione continuasse ad essere viva e ricca di proposte e stimoli come sta accadendo oggi.

Va evidenziato che il coinvolgimento di alcune organizzazioni è ancora marginale, mentre altre sono molto più attive, ma vedere tutti attivi all’interno delle comunicazioni è già sicuramente un ottimo risultato.

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YOUTH FORUM TOSCANA

di Manuela Vinci

Il gruppo regionale Youth Forum Toscana si è costituito a settembre 2021 in seguito all’incontro preliminare del progetto Re-Play tenutosi presso la scuola di circo SottoSopra (AR). I tredici ragazzi presenti sono stati scelti dalle scuole di appartenenza sulla base del proprio percorso circense e in particolare per le loro esperienze attuali o imminenti come operatore/assistente all’interno della scuola, con l’età dei partecipanti che variava dai 15 ai 26 anni.

Nonostante il divario di età, già dal primo incontro si è costituito un gruppo coeso, affiatato e omogeneo che condivideva gli stessi obiettivi: formarsi per diventare degli insegnanti e performer competenti, creare una solida rete toscana.

Durante il corso degli incontri successivi la coesione e l’affinità si è consolidata sempre di più, producendo rapporti interpersonali e professionali al di fuori degli incontri stessi, attraverso la partecipazione di progetti, seminari e workshop condivisi.

Rispetto al macro-obiettivo di instaurare un dialogo intergenerazionale tra “Senior” e “Young” già dal primo incontro il gruppo è riuscito a comunicare quelli che erano i bisogni e i dubbi della realtà e della

Il gruppo regionale Youth Forum Toscana manifesta punti di forza e punti di debolezza. In primis è un gruppo determinato che è riuscito a cogliere tutte le potenzialità e opportunità del progetto Re-Play, in grado di unirsi per produrre materiale ed energie in vista di un obiettivo comune. Uno degli aspetti fondamentali che ha portato la Toscana ad avere un gruppo che esiste anche al di fuori del progetto è la condivisione dello stesso percorso circense. Infatti la maggior parte dei ragazzi lavora già presso la propria realtà in veste di operatore, assistente o volontario, e questo ha permesso un confronto continuo e uno scambio didattico e personale sugli aspetti pratici, emotivi e sociali, favorendo la coesione e la solidarietà del gruppo.

Le debolezze invece, si concentrano principalmente su fattori geografici e contesti quotidiani: la Toscana è una regione che presenta le sue città ben distribuite all’interno del territorio e questo rappresenta un vantaggio se gli incontri sono cadenzati in un lasso di tempo medio-lungo, ma uno svantaggio se si volesse pianificare un lavoro in presenza sul breve tempo. Inoltre la totalità dei partecipanti, ad ora, non svolge la pratica circense a tempo pieno, pertanto risulta difficoltoso gestire gli impegni quotidiani con il circo.

generazione cui appartengono, mostrando quali invece fossero le risorse che rappresentano. Lungo il corso dell’anno e del progetto l’autonomia sviluppata all’interno del gruppo è stata allargata al quotidiano della propria realtà e i ragazzi piano piano sono diventati promotori di piccoli cambiamenti, diventando delle figure più centrali e più responsabili all’interno della propria scuola. Nel pratico si sono fatti promotori di riunioni d’equipe periodiche, di una comunicazione e un ascolto di qualità dei bisogni umani e pratici della propria scuola. Il ritorno di queste azioni è circolare, ottenendo per le scuole un maggior coinvolgimento in termini di impegno, energia e qualità del lavoro.

A livello di progettualità future all’interno del gruppo sono state proposte varie iniziative. Ad esempio la composizione di un gruppo regionale di creazione di numeri e/o spettacoli, la possibilità di continuare ad incontrarsi mensilmente, ospitati a turno dalle varie scuole, la possibilità di rivolgersi ad esperti per continuare la propria formazione. Per il sostenimento delle spese sono stati ipotizzati dei contributi provenienti dal buon esito di bandi e progetti.

Personalmente, la cosa più sorprendente è stata la risposta estremamente positiva alla mia professione di psicologa. Non so se sia riconducibile al senso di appartenenza “gruppo Toscana con coordinatrice Motty-psicologa” o ad un bisogno intrinseco al gruppo ad aver fatto emergere così tanta curiosità e bisogno di comprendere più a fondo le dinamiche psicologiche che sottostanno a determinati comportamenti riscontrabili all’interno di corsi o nel team di lavoro stesso. Di fatto le ore spese in cerchio o al telefono con loro a discutere di “casi” sono state le mie preferite.

33 La dimensione regionale

RETE CIRCOSFERA LAZIO

di Leonardo Varriale

La rete Circosfera Lazio è nata dall’attivazione di un progetto di rete di Giocolieri e Dintorni nel giugno 2021. Precedentemente c’erano stati diversi tentativi di dialogo, ma non avevano trovato concretezza. Il progetto Re-Play ha potuto invece consolidare relazioni e procedure organizzative della rete, che nel Lazio è spiccatamente eterogenea, comprendendo scuole professionali, scuole di circo educativo, festival e spazi di allenamento. Il nucleo principale è composto principalmente da scuole di circo che si incontrano per riflettere insieme sulle finalità della rete e concordare azioni coerenti con essa. Fanno parte di questo gruppo Circosvago, Scuola Romana di Circo, Corpi Pazzi, Accademia Materiaviva, Volavoilà, Circo Maximo, Circo Verde, Circoraggio e Circus Bosch. La rete ha attivato inoltre collaborazioni con altri soggetti che, riconoscendo il potenziale e la rilevanza della rete, supportano il suo sviluppo con agevolazioni e collaborazione per eventi specifici. Tra queste troviamo Roma Europa Festival, Teverina Buskers Festival, Festival Battiti, Festival Dominio Pubblico, Teatro Olimpico, Teatro Ambra Jovinelli.

Youth Forum, la rete ha messo a disposizione spazi, materiali ed operatori per rendere possibile lo svolgimento sia degli incontri di rete, sia degli incontri di Re-Play.

Di recente la rete ha creato un suo sito web attraverso il quale divulgare anche la call per invitare nuovi giovani ad unirsi allo Youth Forum per il prossimo anno. La sostenibilità delle attività di rete verrà attuata grazie all’inclusione all’interno delle progettualità delle singole scuole di attività della rete Lazio. Queste le attività a cui la rete e lo Youth Forum si dedicheranno per il prossimo anno:

- Forum. Con cadenza bimestrale, in cui condividere idee e proposte, discutere degli spettacoli visti e organizzarsi per gli spettacoli e i laboratori da seguire per il periodo successivo.

- Spettacoli. Vedere tutti gli spettacoli convenzionati con la rete Circosfera Lazio. Saranno disponibili biglietti a costo ridotto per lo Youth Forum, quando possibile verranno organizzati incontri con gli artisti e durante gli incontri del forum si discuterà di quanto visto.

- Comunicazione. Redazione periodica di bollettini sugli eventi di circo del Lazio.

- Messa in scena. Creare e portare in scena una performance sperimentale, appoggiandosi alle risorse messe a disposizione dalla rete.

- Network. Partecipare agli eventi di condivisione collegati alla rete Circosfera Lazio come la convention di giocoleria ACDC a Celleno, il meeting nazionale Circosfera, il meeting nazionale Youth Forum ed i festival convenzionati.

- Formazione. Partecipare agli eventi formativi della rete. Workshop tecnici, artistici, formazioni per operatori di circo.

La grossa difficoltà del lavoro di rete è riuscire a trovare il momento adatto per incontrarsi in modo che tutti possano essere presenti, coinvolti ed equamente ascoltati dagli altri. Per questo abbiamo lavorato molto con incontri online, più rapidi ed agili, utilizzati come bollettini di aggiornamento e per concordare tempi e modalità degli incontri dal vivo. Durante questi ultimi abbiamo creato una mappatura delle realtà di circo del Lazio, sviluppato un calendario condiviso degli eventi, ci siamo confrontati attraverso un dibattito facilitato sulle necessità delle singole realtà, cercando di tradurle in obiettivi della rete. Oltre ad essere stata sempre il principale canale di comunicazione e di aggregazione del gruppo dello

Il lavoro di costruzione e di sviluppo della rete Lazio è stato per me una grande occasione per immaginare un ampio futuro di possibilità. La possibilità che si rianimi a Roma e nel Lazio un fermento artistico e sociale intorno al circo, come quello che ci ha coinvolti una decina di anni fa, permettendo a me e molti altri giocolieri in erba di immaginarsi il circo come un modo per guadagnarsi da vivere, girare il mondo, imparare continuamente da se stessi e dagli altri. In questo momento ci sono infinite possibilità di connessione, bisogna renderle però accessibili e metterne in luce il valore. Sono queste le sfide più grandi su cui la rete Lazio e le altre reti dovranno confrontarsi.

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YOUTH FORUM LAZIO

Il gruppo Youth Forum Lazio, nato sulla scia della Rete Regionale Lazio, ha inizialmente aggregato ragazz* provenienti dalle realtà aderenti alla rete: La Torre, Materiaviva, Circosvago, Lodi Circus, Circoficina e anche un ragazzo che non proveniva da alcuna scuola. Un gruppo composto da 10 ragazze e 1 ragazzo, dai 14 anni ai 25, nel quale le età così diverse hanno rappresentato da un lato un limite, poiché le attività non sempre erano adatte a tutt*, e dall’altra una possibilità per sperimentarsi veramente in un’ottica di rete.

Il gruppo che si è formato ha dato la possibilità alle scuole di aderire in maniera formale e sistematica a delle attività fruttuose per i propri allievi. Questo ha creato fiducia nella rete da parte delle scuole e dei ragazzi, sotto la forte spinta dei coordinatori. Il gruppo ha potuto sperimentare in vivo il grande vantaggio dato dal confronto e dalla didattica offerta. Alcuni ragazz* non conoscevano neanche l’esistenza di altre realtà. La strada è lunga, ma il progetto ha dato una prima importante sferzata per la messa a terra di una rete più attiva, concreta e soddisfacente anche per i giovani.

La rete regionale è stata il principale veicolo di comunicazione e di aggregazione del gruppo dello Youth Forum, ed al suo interno sono nate occasioni per consolidare e supportare lo Youth Forum, veicolate dal progetto Re-Play. I/le giovan* partecipanti sono state invitat* alla messa in scena del C.A.B.A.R.E. Sono stat* invitat* a vedere lo spettacolo di Circo Teatro andato in scena all’interno di Dominio Pubblico, con annesso incontro con l’artista. Sono stati messi a disposizione biglietti scontati e 2 ragazze si sono esibite nell’open stage della convention di giocoleria di Celleno. Inoltre sono stati tutt* invitat* alla partecipazione del meeting nazionale Circosfera e a quello dello Youth Forum.

Al momento non esiste ancora un nucleo di ragazz* abbastanza forte e consapevole per poter portare avanti lo Youth Forum in autonomia e sarà importante consapevolizzare i ragazz* sul grande vantaggio del fare rete. L’aspetto più complicato del progetto è stato proprio coinvolgere i ragazzi tramite le

associazioni di riferimento. Sarebbe necessario che i progetti proposti alla rete regionale siano aderenti alle esigenze specifiche del luogo, che siano calendarizzati in modo più sistematico e che fossero organizzati con maggiore impegno e responsabilità insieme alle realtà presenti sul territorio. In questo modo i ragazz* non dovranno essere spinti alla partecipazione in progetti di rete dall’esterno, ma motivati e stimolati anche dalle loro scuole. Anche i rapporti con gli altri coordinatori regionali e il coordinamento nazionale dello YF è importante che si orientino alle esigenze regionali, almeno per quanto riguarda la regione Lazio, che ha mostrato caratteristiche molto diverse da quelle delle altre regioni coinvolte. Detto questo il progetto ha introdotto la grande possibilità di farci conoscere e di creare veramente una rete che prende linfa vitale da ciò che è già presente, creando valore aggiunto, secondo il principio per cui “Il totale è più della somma delle parti”.

L’aver iniziato questa esperienza mi ha mostrato la grande possibilità che crea il mettere in relazione le varie competenze presenti sul territorio regionale e non. Questo mi ha fatto guardare un po’ più in grande, sentire che è possibile costruire un terreno stabile sul quale poter far crescere idee e progetti. La mia vita è fatta di circo, oltre che di un forte lavoro sul sociale, anche questo tramite il circo. So bene quindi che mettere a disposizione spazi e competenze per far crescere le passioni, soprattutto per i più giovani, fa sì che il mondo in cui si vive diventi un posto migliore, frequentato da persone più soddisfatte, più felici, più curiose. La cultura genera altra cultura e mi sento veramente grata di poter aiutare questo circolo virtuoso di benessere che ha i profumi della passione per il circo.

35 La dimensione regionale

RETE CIRCOSFERA PUGLIA

La rete regionale Puglia è nata nel 2020 da un processo di cooperazione dal basso in cui le scuole del territorio hanno fatto confluire istanze, bisogni, idee di progetto e visioni future. Costituita da APS Un Clown per AmicoCircobotero, Circo Laboratorio Nomade ASD, Cirknos ASD, Circolare ASD, e Tabarin/Stranivari ASD è una rete molto attiva, con alle spalle diversi progetti di scambio e collaborazioni, ma soprattutto con una chiara idea di consolidare il proprio operato. La rete Puglia ha attivato già da due anni un calendario di attività comune, con momenti di incontro tra tutti gli allievi delle scuole, per mettere a sistema le proprie competenze e conoscenze sia sotto il profilo tecnico artistico che pedagogico. Inoltre il board delle scuole si incontra ogni settimana per discutere della realizzazione di progetti e programmazione di azioni da mettere a sistema (condivisione di workshop, spettacoli, eventi). Nella fattispecie quest’anno sono stati organizzati due meeting regionali, uno in primavera e l’altro in estate, e per il 2023 ne sono in programma 3. Inoltre i progetti in cantiere prevedono: la costituzione della rete In consorzio; la realizzazione di un progetto di residenza artistica per gli adolescenti di tutte le scuole; la calendarizzazione di workshop degli insegnati delle scuole della rete..

Su questa base è stato possibile implementare il progetto Re-Play, al quale hanno partecipato gli allievi ed i collaboratori di tre realtà (APS Un Clown per Amico-Circobotero, Circo Laboratorio Nomade ASD, Cirknos ASD), i cui allievi rientravano nelle fasce d’età richieste dal progetto. La rete ha promosso gli appuntamenti e seguito gli step della realizzazione del progetto, in alcuni casi le scuole hanno coperto con proprie risorse alcuni costi di partecipazione, ovviando a gap economici che avrebbero lasciato fuori qualche giovane. I contesti ospitanti inoltre (Circobotero e Cirknos) sono sempre stati disponibili e accoglienti, adoperandosi per offrire le migliori risorse tecniche e logistiche, oltre che umane, aiutando i partecipanti di sentirsi parte della grande famiglia della rete pugliese.

I punti di forza della rete sono sicuramente da imputare alla visione progettuale che ha saputo sviluppare, determinando coesione e alimentando la motivazione di ogni soggetto nel contribuire secondo le proprie risorse. Tutto ciò crea un equilibrio dinamico in un sistema ciclico virtuoso, ricco di programmazione, progettazione, realizzazione, risultati. In un’ottica di crescita ci piacerebbe in futuro programmare degli incontri con i coordinatori delle altre reti regionali, per condividere le buone pratiche e mettere a sistema gli eventi a carattere regionale.

I punti di debolezza invece sono dovuti alle distanze che separano le scuole, che ci vede distanti oltre 100 km gli uni dagli altri. Inoltre non tutte le scuole sono dotate di foresteria o possono ospitare i partecipanti durante la notte. Questi due fattori rendono più complesso organizzare incontri e attività di rete e per Re-Play si è reso necessario prenotare dei B&B, situati non sempre in prossimità delle scuole.

Personalmente credo di aver appreso molto da questa esperienza, soprattutto in relazione ai bisogni che le nuove generazioni portano con sé. Durante i giorni del meeting nazionale Circosfera, ospitato quest’anno presso la sede di Cirknos a Lecce, è stato molto gratificante osservare il prodotto di anni di lavoro nel mondo del circo ludico educativo. Decine di giovani da tutta Italia, molti insieme per la prima volta, apprendevano come se si conoscessero da sempre, uniti dalla passione e l’amore per il circo in tutte le sue declinazioni. Ho potuto apprezzare e comprendere che il lavoro svolto dalle realtà del network, pur presentando differenze di approccio (performativo o educativo), hanno elementi fondativi molto simili, una solida base che le accomuna e che le unisce in un grande progetto comunitario. Al netto delle criticità che si sono potute incontrare nella gestione organizzativa degli eventi più piccoli, o comprensibilmente in quelli più grandi, trovo che il progetto Re-Play rappresenti un grande traguardo per il movimento nazionale, poichè è il primo progetto con una portata di questo genere, e forse l’unico con questa mission.

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YOUTH FORUM PUGLIA

di Marco Marinelli

La scuola di circo “Un clown per amico…Circobotero”, struttura poco distante dal centro di Bari è stato il luogo dove 15 giovani under 30 si sono incontrati e conosciuti in presenza per la prima volta. Nel giro di un’ora si sono presentati nella palestra coloro che nei prossimi anni saranno l’osso duro di associazioni che operano sul territorio pugliese, chi da poco come Cirknos da Lecce e chi da tanto tempo come Circobotero da Bari e Circo Laboratorio Nomade da Crispiano (TA).

A differenza delle altre regioni coinvolte, si è presentato un gruppo giovanissimo ed è stata una gran scoperta vedere due diverse generazioni (tre o quattro se volessimo includere quelle dei facilitatori ed esperti coinvolti) entrare in dialogo e comprendere quanto sia fondamentale promuovere e lavorare sullo scambio intergenerazionale. Non è solo un aspetto teorico, c’è del pratico e concreto nel momento in cui si riconosce nelle nuove generazioni l’energia e la voglia di essere partecipi all’interno di una comunità e di un gruppo. Le aspettative e i luoghi comuni sulle nuove generazioni sono state scardinate.

Si è formato un gruppo coeso e che ritrova nell’incontro e lo scambio la propria benzina per il cambiamento e la crescita della propria famiglia, la scuola di circo. Nelle diverse riflessioni in gruppo sono emerse sempre queste parole: “La scuola di circo come famiglia in cui sentirsi accolti e sentirsi utili. “. Grazie a queste occasioni di incontro è nata una famiglia allargata che riesce a tessere degli intrecci tra Bari, Lecce e Crispiano. Una missione complessa e pretenziosa da raggiungere: la Puglia è una regione estremamente estesa dove, all’interno della stessa terra, cultura, usi e costumi variano e mutano. Nonostante la diversità, il gruppo ha raggiunto un obiettivo fondamentale che ci siamo posti sin dall’inizio del progetto: la passione per il circo è viva in tutti e tutte, ed è il sentimento che più in assoluto ci accomuna. È sempre emozionante sentire nell’aria “ah, ma questo lo facciamo anche noi, ma lo chiamiamo in questo modo…”. Come dicevo prima, usi e costumi diversi, ma il sentimento che li anima è lo stesso.

Abbiamo speso tanto tempo insieme, e non solo durante le attività laboratoriali ma anche nei momenti più informali, basti pensare alle occasioni in cui siamo stati ospitati dagli Sprockets nelle campagne leccesi. Serate passate a raccontare dei nostri laboratori, dei trick che vorremmo imparare tra una partita di ping pong e le vicende di Isabelle e del suo passato da artista di strada. Una parentesi speciale che mi ha

fatto riconoscere l’importanza di questi momenti dove siamo fuori dal lavoro e possiamo finalmente vestire la nostra identità di persona nuda e cruda. Siamo abituati a lavorare con i gruppi, utilizzare il circo ludico educativo come strumento di aggregazione e dimentichiamo spesso e volentieri che le relazioni più significative si intessono quando si parla della propria vita. Che emozioni ho preso da loro? Un gran mix di entusiasmo, rabbia, rassegnazione, speranza e amore. La Puglia ha una sua identità culturale, questioni sociali e politiche che ci attanagliano da quando ricordo di essere nato. L’Ilva, la Sacra Corona Unita, il divario Nord-Sud Italia.

Nella mia vita ho preso la decisione di spostarmi dalla mia regione, trasferendomi in Emilia-Romagna, e ogni volta che torno in Puglia per poi ripartire risuona sempre nella mia testa la frase di una canzone: “...oh Puglia mia ti porto sempre nel cuore quando vado via, e subito penso che potrei morire senza te, e subito penso che potrei morire anche con te!” Conoscere queste ragazze e ragazzi mi ha dato nuova energia e fiducia. Una nuova generazione pronta ad impegnarsi per il proprio mondo e a fronteggiare la complessità che ci presenta, facendosi forza, portando alta la bandiera che ci rappresenta tuttə, quella del Circo. Ci vuole coraggio per Restare e le scuole di circo e ragazzə pugliesi ne hanno da vendere. Grazie infinitamente per questa fantastica esperienza.

37 La dimensione regionale

RETE CIRCOSFERA EMILIA ROMAGNA

di Marco Marinelli

La rete Emilia Romagna è la più giovane e muove i primi passi a maggio 2022, sulla scia dell’entusiasmo generato dal progetto Re-Play, attraverso tavole rotonde itineranti ospitate al festival ARTinCIRCO dall’omonima associazione, e al festival Equilibri dall’Ass. Arterego.

Al momento aderiscono cinque scuole di circo, tra cui Officina Acrobatica (Bologna), Circo Sottosopra (Bologna), Arterego (Casalecchio di Reno), ArtinCirco (Ozzano dell’Emilia) e Circo Tadam (Piacenza).

nazionali, come quello di Circo Sfera, ormai alla sua ventesima edizione, diventano occasione per riunire la community diffusa sul tutto il territorio italiano e soprattutto funge da acceleratore e stimolo per evidenziare e far risaltare l’attività delle scuole di circo di una particolare zona. Quest’anno il Meeting CircoSfera è stato organizzato in Puglia, per dare importanza ad un luogo che ha bisogno di una grande spinta e far fiorire ulteriormente la pratica del circo. Su questa scia, il Meeting yf vuole essere di stimolo alle giovani insegnanti e performer dell’Emilia Romagna, così da alimentare la rete regionale e far nascere anche in questa parte d’Italia una rete giovanile. Per adesso i numeri parlano chiaro, circa 20 giovani dell’Emilia Romagna si sono attivatə per essere presenti a questo incontro e incontrare quindi giovani dalla Toscana, Puglia, Lazio, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Un primo passo per replicare il lavoro svolto nelle altre regioni, di utilizzare l’esperienza maturata nel 2022 e condividere buone pratiche nate da altre tavole rotonde.

L’Emilia Romagna è una regione ampia, non solo in termini di risorse ma anche di presenza del terzo settore, portando con sè tanti vantaggi, a partire dall’attitudine dei comuni e delle amministrazioni nella gestione e assegnazione di fondi per le attività ricreative, artistiche e sportive. Al contempo, altro risvolto della medaglia, è presente una forte competizione e una sorta di affollamento di associazioni (quasi 4000), tale da rendere il lavoro associativo una sfida continua. Ed è in questo contesto che la rete di scuole di circo in Emilia-Romagna intende presentarsi come fronte comune, a favore della divulgazione della cultura circense sia nel suo valore artistico, sia in quello ricreativo e sociale legato alla metodologia del circo ludico educativo e dell’attività laboratoriale.

A testimoniare l’entusiasmo partecipativo della rete in Emilia Romagna quest’anno è stato il 6° Meeting Nazionale dello Youth Forum, ospitato a Bologna nella capiente struttura di Officina Acrobatica. I Meeting

Tre giorni intensi, dedicati a team building, formazione, cabaret e condivisione di buone pratiche.

Tutto il necessario per tornare nella propria scuola di circo portando con sé emozioni, nuove facce, nuove tecniche ed esperienze. Un effetto moltiplicatore, come spore che generano nuova vita ed energia, alimentato dalla caratteristica fondante del Meeting YF: lo scambio giovanile.

Come proposto dall’Unione Europea nel programma dedicato ai giovani per il nuovo settennio 2021-2027, seguiamo le tre linee direttrici di “Mobilitare, Collegare, Responsabilizzare”. Una facilitazione nel muovere i giovani e farli incontrare, una facilitazione nel farli conoscere in un luogo sicuro dove tutti e tutte possono esprimersi liberamente. E parallelamente responsabilizzare, trasmettere loro la passione che da anni alimenta questa grande comunità, al punto da farli diventare responsabili del cambiamento, dell’innovazione e della condivisione dei valori che noi gli porgiamo. Far sentire loro quindi quanto potere hanno nel far sì che la cultura del circo si perpetui nel tempo, di generazione in generazione, proprio come sta accadendo con loro.

circo, reti e crescita giovanile

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La raccolta dati

CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE

Il campione di giovani praticanti di circo selezionato per il progetto Re-Play è costituito da giovani praticanti di circo che hanno manifestato e motivato il loro interesse a partecipare, provenienti per lo più dal settore delle scuole di circo educativo aderenti al network Circosfera nelle 4 regioni prescelte per il progetto.

Caratteristiche del campione:

- 57 partecipanti complessivi;

- provenienti da 22 scuole di circo, dislocate in 4 regioni d’Italia, di cui 1 al nord (Lombardia), 2 al centro (Toscana e Lazio) e 1 al sud (Puglia);

- appartenenti alle fasce d’età 14/18 (16 partecipanti, 28% del campione), 19/23 (30 partecipanti, 52% del campione), over 23 (11 partecipanti, 20% del campione);

campione dei giovani praticanti di circo in Italia. Lo consideriamo a pieno titolo un pilot fortemente indicativo, che potrà servire come spunto e base per futuri studi su scala nazionale.

METODOLOGIE E STRUMENTI DI INDAGINE

Con la dichiarazione del 2022 come Anno Europeo dei Giovani, abbiamo pensato di attivare un progetto dedicato alle nuove generazioni e nell’ottica di dare il via ad un filone di studio e lavoro che si occupasse di raccogliere le istanze, bisogni e necessità dei giovani insegnanti e performer delle scuole di circo.

- percorso di studi: 1/5 del campione è iscritto a scuole superiori, 3/5 frequentano corsi universitari, 1/5 ha già maturato un diploma;

- dediti alla pratica di circo in media da almeno 7 anni.

Nonostante le dimensioni limitate del campione non consentano di esprimere statistiche significative a livello nazionale (una nostra stima quantifica in circa 30.000 i giovani praticanti di circo a livello amatoriale e semi professionale presso il circuito delle scuole di circo educative), questo è il primo studio che osserva nel dettaglio la condizione e gli orientamenti di un

L’attenzione è stata posta nella ricerca di un equilibrio tra tempo e risorse, tenendo conto degli aspetti più strettamente misurabili, sia formativi (sviluppo e diffusione di competenze specifiche, miglioramento dei processi), sia strutturali (sostenibilità della rete, replicabilità e scalabilità delle attività proposte, impatto sui partner e sui giovani coinvolti).

La ricerca è stata condotta con metodologia mista affiancando a strumenti di logica puramente “estrattiva” strumenti legati a momenti “partecipativi” di incontro e dialogo con i giovani del circo, che potessero facilitare il lavoro di ascolto, lettura e analisi della loro condizione. La raccolta dati è stata impostata attraverso questionari online, strumenti visuali, e osservazioni partecipate, reporting, focus group, ed altre fonti partecipative disponibili. Gli indicatori scelti sono in relazione diretta con gli

circo, reti e crescita giovanile

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CAMPIONE, METODOLOGIA, STRUMENTI

obiettivi principali di “Re-Play, Circo, reti e crescita giovanile” e forniscono un quadro adeguato degli output, outcome e obiettivi generali, individuando elementi quantitativi e qualitativi alla base delle considerazioni più significativi e rilevanti espressi nello studio.

Lo studio proposto ha preso in considerazione, replicandoli su una dimensione circo-specific, gli “Youth Goals” stabiliti dall’Unione Europea nel 2018 in seguito ad un’indagine con campione su scala internazionale. Gli “Obiettivi per la Gioventù” sono indicatori del potenziale dei giovani, intesi come attori proattivi nella crescita e sviluppo della società, intersecandosi con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile raccolti nell’Agenda 2030 prodotta dall’ONU nel 2015.

Le attività e dinamiche di gruppo hanno avuto come output del materiale scritto dai giovani, fornendo così il necessario per imbastire un’analisi qualitativa.

La maggior parte delle attività di riflessione sono state prese da “Compass: Manuale per l’educazione ai diritti umani” (https://www.coe.int/it/web/compass/home) e “Youth Goals Toolbox: Dialogue activities to implement the Youth Goals together” (https://youth-goals.eu/downloads) e riadattate nella terminologia e temi a seconda degli indicatori fissati inizialmente nello studio.

Una più dettagliata esposizione ed analisi della vasta mole di testimonianze raccolte nel corso di Re-Play sono pubblicate sul sito www.circosfera.it

41 La
raccolta dati

SCHEMA LOGICO DELLA RACCOLTA DATI

INDICATORI INIZIALI

- Scala dei bisogni

- Motivazione e obiettivi

- Desideri e visioni

INDICATORI DI PERCORSO

1 La partecipazione giovanile all’interno delle scuole di circo Questionario strutturato Domande a risposta chiusa

- Quale posizione ricopri all’interno della tua scuola? Puoi rispondere a più opzioni

- Quale posizione vorresti ricoprire in futuro in maniera stabile? Puoi rispondere a più opzioni

- Quante di queste ore sono retribuite?

- Indica per quante ore in media, al mese, sei impegnat nello svolgimento di attività per la tua scuola?

- In quale periodo sei impegnatə nelle attività che svolgi per la tua scuola?

- Sei coinvoltə all’interno delle riunioni riguardanti la gestione dell’associazione?

- Se si, in che ruolo sei coinvoltə?

- Sei coinvoltə all’interno delle riunioni riguardanti la direzione pedagogica dei corsi e laboratori di circo della tua scuola?

- Se si, in che ruolo sei coinvoltə?

- Sei convoltə all’interno delle riunioni riguardanti la direzione artistica/performer group?

- Se si, in che ruolo sei coinvoltə?

- L’agenda 2030 è uno degli argomenti più attuali che abbiamo discusso. Quanto interesse suscita in te?

- In che misura gli argomenti discussi (Agenda 2030) sono entrati a far parte del tuo quotidiano e/o nella tua scuola?

- Gli Youth Goals sono uno degli argomenti che abbiamo discusso. Quanto interesse suscita in te?

- In che misura gli argomenti discussi (Youth Goals) sono entrati a far parte del tuo quotidiano e/o nella tua scuola?

- Racconta in breve cosa è mancato nel week-end trascorso insieme e cosa ti piacerebbe avere nei prossimi incontri.

Attività per analisi qualitativa

“The last round” e “Method for reflecting and moving forward” sono dinamiche di gruppo estrapolate dal Toolbox prodotto per la sensibilizzazione sui temi degli Youth Goals, rielaborate in modo da aderire alle necessità e obiettivi

circo, reti e crescita giovanile

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2 La vocazione di insegnare Questionario strutturato Domande a risposta chiusa

- Come si diventa assistente insegnante nella tua scuola di circo?

- All’interno della tua scuola di circo, l’assistente insegnante viene considerata come una figura che…:

- Se è prevista una retribuzione per la figura di assistente insegnante, come viene recepito il compenso?

- Di cosa si occupa l’assistente insegnante? (Per indicare più risposte puoi selezionare un campo diverso per ogni riga a disposizione)

- Di cosa si occupa l’insegnante esperto? (Per indicare più risposte puoi selezionare un campo diverso per ogni riga a disposizione)

- Indice di gradimento (scala da 1 a 10):

- La figura dell’assistente è subordinata alla figura dell’insegnante esperto?

- Nella programmazione delle attività ho la possibilità di contribuire alla proposta laboratoriale?

- Durante i laboratori ho la possibilità di condurre in autonomia una parte della lezione?

- Le mie proposte di attività laboratoriali vengono prese in considerazione dall’insegnante esperto?

- Il mio lavoro di assistente ha lo stesso peso del lavoro di insegnante esperto?

- In che modo questo modulo ti ha arricchito?

Attività per analisi qualitativa

In questo modulo è stato proposto uno schema estrapolato dal manuale Compass: Manuale per l’educazione ai diritti umani, riadattato per le necessità e obiettivi del progetto Re-Play. Chi ha partecipato, aveva il compito di compilare gli spazi vuoti in modo da creare una raccolta esaustiva di idee, bisogni e visioni future come insegnante di circo.

43 La
dati INDICATORI DI PERCORSO
raccolta

3 l’espressione artistica Questionario strutturato domande a risposta chiusa e aperta

- Come definiresti brevemente la figura del performer nel contesto del circo contemporaneo?

- Attualmente, studi le discipline circensi in una scuola di circo amatoriale?

- Se si, da quanti anni?

- Fai parte di un gruppo performativo all’interno della tua scuola?

- Cosa ti interessa trasmettere attraverso le tue/vostre performance?

- Pensi di iscriverti ad una scuola preparatoria e/o professionale?

- Qual è la disciplina su cui spendi più tempo di allenamento e ricerca?

- Da quanti anni pratichi questa disciplina?

- A che livello pratichi le discipline circensi?

- Vedi nel tuo futuro la possibilità di lavorare come performer a livello professionale e in maniera continuativa?

- Reputi sia sufficiente la formazione all’interno delle scuole di circo amatoriali per svolgere il lavoro di Performer?

- Di cosa avresti bisogno per continuare a crescere come performer?

- Perché vorreste acquisire competenze artistiche e mostrarle al pubblico?

- Cosa vi piacerebbe raccontare al pubblico e a quale pubblico?

- In quali contesti vorreste portare in scena le creazioni?

- Come immaginate di poter costruire queste competenze in futuro?

- Come immaginate di poter spendere queste competenze in futuro?

- In che modo questo modulo ti ha arricchito?

Attività per analisi qualitativa In questo modulo è stato proposto alle ragazze e ragazzi di compilare una mappa concettuale del percorso che li ha portati a diventare insegnanti/performer. È stata una compilazione guidata da una narrazione svolta dai facilitatori e facilitatrici delle attività, susseguita poi da una riflessione in gruppo su quanto prodotto.

circo, reti e crescita giovanile

44
INDICATORI DI PERCORSO

4 L’immaginario del circo: Questionario strutturato domande a risposta chiusa e aperta

- Fornisci una tua definizione di “circo”

- All’interno della tua scuola di circo si tratta l’aspetto storico della cultura circense?

- Pensi che trattare questi argomenti nella tua organizzazione possa contribuire positivamente alla crescita dell’associazione? Motiva la tua risposta.

- Tradizionale e Contemporaneo: vivi questa tensione come un arricchimento per te oppure come una contrapposizione in cui fare una scelta di parte?

- Sport e circo: Quale spazio dai al tuo spirito di competizione all’interno del circo?

- Quanto la tua associazione contribuisce allo sviluppo e innovazione della pratica dell’arte circense in Italia?

- Quale può essere il tuo contributo per la crescita del circo in Italia?

- Ampliare le conoscenze sulla storia e sviluppo del circo, anche rispetto ai cambiamenti epocali.

- Come il circo assorbe e restituisce le questioni sociali/politiche/artistiche nelle diverse epoche?

- Come sono cresciuti i giovani nel circo, e con quali stereotipi?

- Sguardo sul contemporaneo, esiti e tendenze.

- In che modo questo modulo ti ha arricchito?

Attività per analisi qualitativa

In questo modulo è stato utilizzato lo strumento Blob Circus, realizzato in collaborazione con i creatori del Blob Tree, con l’intento di fornire uno strumento di indagine emotiva a tema specificatamente circense. Ogni partecipante doveva scegliere un blob da colorare per rappresentare se stesso all’interno del proprio contesto scuola di circo/performing group, motivando la scelta.

5 Le reti di circo

Sondaggio

qualitativo

- Che percezione hai delle reti di circo?

- Che desiderio hai di conoscere altre scuole e altri giovani fuori dalla tua regione?

- Dopo il Meeting nazionale Youth Forum, cosa porterai nella tua scuola di circo?

- Pensi che questo Meeting sia stato utile per la coesione delle reti regionali?

- Quali attività svolgerete nel prossimo anno a livello di rete regionale?

- Quali tematiche reputi interessanti da trattare all’interno dei progetti proposti da Giocolieri&Dintorni?

INDICATORI DI FINE ATTIVIÀ

- Qualità dell’insegnamento

- Organizzazione logistica

- Percezione di coinvolgimento

- Percezione dell’utilità dei contenuti

raccolta dati

45 La
INDICATORI DI PERCORSO
INDICATORI DI PERCORSO

L’articolato organigramma di Re-Play ha visto oltre 70 persone coinvolte al suo interno con un ruolo attivo nel corso del 2022. Alla cabina di regia il team Re-Play, per 3/4 costituito da giovani, responsabile del coordinamento dell’intero progetto, dalle fasi di progettazione iniziale, alla realizzazione delle attività di rete e raccolta dati, fino alla rendicon¬tazione finale. Come supporto alle attività formative ed artistiche, un gruppo di esperti, specializzati nella ricerca, formazione, facilitazione delle dinamiche di gruppo, regia, cultura del circo. Sui territori e nelle comunità 30 scuole di circo, a stretto contatto con una serie di coordinatori regionali, facilitatori delle attività e della comunicazione, tutti insieme attori nella costruzione delle reti regionali Circosfera di Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia. Sul fronte della partecipazione giovanile, quattro gruppi regionali di giovani, provenienti dalle scuole di circo, che hanno contribuito da protagonisti a rendere Re-Play un progetto speciale, alimentando la rete dello Youth Forum, portavoci dei desideri e delle necessità delle giovani generazioni.

TEAM RE-PLAY

Adolfo Rossomando project manager

Marco Marinelli coordinamento generale

Manuela Vinci coordinamento generale Giorgia Bolognesi comunicazione

COORDINATORI REGIONALI

Elena Giussani Lombardia

Enrico Pellegrini Toscana Giampaolo Silvestri Toscana Laonardo Varriale Lazio Alice Gabellini Lazio Michele Diana Puglia

GIOVANI PARTECIPANTI

Lombardia

Anita Vitali Hops

Carlotta Colombo Hops

Samuele Persico Hops

Pietro Biglia Quattrox4

Ruggero Ciccacci Quattrox4

Massimo Labita Circoliamo Francesco Ottonello Circoliamo

Kaory Castellucci Spazio Circo BG

Giorgia Casali Spazio Circo BG

Asia Santafata Kabum

Giada Serraglia Kabum

Valentina Belli Kabum Giada Osnato Kabum

Toscana

Linda Fioravanti Antitesi

Lidia Lattanzi Antitesi

Marta Lattanzi Antitesi

Roberta Campolmi Badabam

Francesco Dragoni Badabam

Giulia Erriquez CircoLibre

Paolo Antonelli Circo Libera Tutti

Sofia Berlincioni Circo Libera Tutti

Anna La China Passe Passe

Mirja Piazzini Passe Passe

Corso Targetti Passe Passe

Caterina Menichetti Saltimbanco

Laura Mazzi Sottosopra

Martina Maria Menegaldo Sottosopra

Ida Roghi Sottosopra

Ray Grazzini Circo Tascabile

Lazio

con il sostegno di

ESPERTI DELLA MATERIA

Stefano Bertelli formazione

Alessandro Maida creazione artistica

Giulio Lanzafame creazione artistica Gigi Miranda creazione artistica Raffaele De Ritis storia del circo

Gaia Angelini Materiaviva Camilla Marabotto Materiaviva Livia Pascarella Materiaviva Libera Pescetti Materiaviva Fiamma Martinangeli Circosvago Chiara Romagnoli Circosvago Cassandra Campanella Lodi Circus Nina Pallotta Corpi Pazzi Matilde Pieri Corpi Pazzi Giacomo Isidori no school Carolina Piccio Circofficina

Puglia

Aldo Bellanova Circo Laboratorio Nomade Alessandra Marinò Circo Laboratorio Nomade Samuele Castellana Circo Laboratorio Nomade Caterina Durante Cirknos Costanza Paiano Cirknos Maria Vittoria Scagliarini Cirknos Rocco Cadei Cirknos Jacopo Rollo Cirknos Raffaele Paolillo Un Clown per Amico Marianna Allegra Maddalena Un Clown per Amico Nunzio Patella Un Clown per Amico Arianna Nardelli Un Clown per Amico Matteo Francese Un Clown per Amico Sara D’arando Circolare

I PROTAGONISTI

SCUOLE CHE HANNO CONTRIBUITO

Lombardia

Circoliamo (Como)

Hops (Cornate d’Adda, MB)

Quattrox4 (Milano)

Spazio Circo Bergamo (Telgate, BG)

Spazio Kabum (Varese)

Toscana

Badabam (Siena)

Antitesi (Pisa)

Sottosopra (Arezzo)

Saltimbanco scuola arte del circo (Livorno)

Circo Libera Tutti (Montelupo Fiorentino, FI)

Circo Tascabile (Pontassieve, FI)

Mantica (Grosseto)

Passe Passe (Antella, FI)

K.Production (Viareggio)

Circo Libre (Compiobbi, FI)

Chez Nous le Cirque (Pisa)

Lazio

Circosvago (Albano Laziale, RM)

Scuola Romana di Circo (Roma)

Palestra popolare Corpi Pazzi (Roma)

Accademia Materiaviva (Roma)

Volavoilà (Roma)

Circo Maximo (Roma)

Circo Verde (Celleno, VT)

Circoraggio (Roma)

Circus Bosch (Roma)

Puglia

Un Clown per Amico-Circobotero (Bari)

Circo Laboratorio Nomade (Crispiano, TA)

Cirknos (Lecce)

Circolare (San Vito dei Normanni, BR)

Tabarin/Stranivari (Parabita, LE)

PER NON CONCLUDERE…

Il 2022 è stato un anno speciale per tutti. Ci si aspettava dopo l’allentamento della morsa pandemica di potersi finalmente riprendere quel pezzo di vita rimasta congelata per due anni. E se lo aspettavano soprattutto i giovani, che avevano dovuto mordere il freno così a lungo, perché per loro il tempo è una dimensione da attraversare come lo spazio: tutta d’un fiato e oltre ogni limite di velocità che la vita vorrebbe introdurre. Ma il 2022, nominato con tutte le migliori intenzioni “anno europeo dei giovani” aveva in serbo altre spiacevoli, inaspettate sorprese, che ci avrebbero travolti tutti.

In questo scenario Re-Play, oltre alle 270 mobilità sul territorio regionale e nazionale, non ha mancato di offrire ai suoi giovani partecipanti, e a chi li ha accompagnati nel percorso, un bagaglio di preziose esperienze, conoscenze, incontri, suggestioni, orientamenti. Allargando gli orizzonti del loro capitale relazionale, spronandoli a ricavarsi un ruolo attivo all’interno della community del circo e nel contesto più allargato della società civile. A tutti noi Re-Play consegna un patrimonio prezioso, costituito da oltre 5000 tra testimonianze, commenti, risposte – ma anche domande - espresse da questo campione di circa 60 giovani, sollecitate da un’articolata raccolta dati alimentata da oltre 100 quesiti e numerose dinamiche di gruppo.

In questa pubblicazione, destinata ad un vasto pubblico, abbiamo voluto dare voce a tutti coloro che hanno avuto un ruolo attivo nello stimolare la partecipazione dei giovani a Re-Play. Non poteva mancare la voce dei giovani partecipanti, di cui forniamo delle ragionate istantanee. L’intero corpus delle testimonianze raccolte, per chi fosse interessato ad uno studio più approfondito, verrà invece pubblicato a breve su circosfera.it Indagare con maggiore profondità la qualità dell’istruzione, la presenza di momenti e spazi di partecipazione, la condizione lavorativa e la parità di genere (per citare alcuni degli 11 Youth Goals) permetterà la costruzione, nel futuro, di percorsi su misura per la crescita dei giovani, prendendo in considerazione la transizione dal mondo dell’istruzione scolastica a quello lavorativo, promuovendo lo sviluppo di figure professionali che sappiano cogliere le fantastiche opportunità che offre il mondo del circo e prendere in carico le sfide del mondo in cui viviamo.

Re-Play ci consegna inoltre nelle regioni coinvolte, oltre agli esiti di un anno di lavoro per la costruzione di reti giovanili, il parallelo work in progress avviato per la costruzione e il consolidamento di reti e collaborazioni tra le scuole di circo. Una sfida altrettanto difficile, su cui Giocolieri e Dintorni continuerà ad impegnarsi attraverso i suoi progetti, insieme alle scuole riunite nel network Circosfera e con il vitale contributo dello Youth Forum.

Piemonte Arcobaleno via delle Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 sportarcobaleno.it

Flic via Magenta 11, 10128 Torino Matteo Lo Prete 011 530217 flicscuolacirco.it

Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com

Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 scuoledicircomacrame.blogspot.it

Pirilampo regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 2022881 E pirilamposcuolacirco

Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 sportica.it

Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562

UP Via Mercantini 9,12042 Bra (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815

Lombardia Allincirco via Crispi 53, 22100 Como Fabio Giangreco 339 6657570

Hops via Lanzi 51, 20872 Cornate D’Adda (MB) Sara Papadato 348 0069417

Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018

Quattrox4 Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176

Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia

Spazio Circo Bergamo c.so Roma 84/a, 24068 Seriate (BG) Manlio

Trillino Selvaggio via Tolstoj 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052

Trentino Alto Adige Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564

Arteviva via Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111

Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Cividina 17, 33100 Udine Irene Giacomello 340 6052371

Veneto Barbamoccolo via Maestri del Lavoro 36, 30037 Scorze (VE)

Circo dell’Imprevisto via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI)

Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla

Circo Volante via Pacinotti 5/c, 30034 Mira (VE) Laura Ugolini 329 3330986

Kervan-Circolarte via Fiorazzo 1D, 35136 Padova Valentina S

Liguria Circo Galleggiante via Castelfidardo 1, 19122 La Spezia Chiara

Circo Mirtilla Str. Ronchi Brighei 1/c, 18100 Imperia Arianna Pa SiRCUS c/o Teatro Internaz. di Quartiere, Pz.tta Cambiaso 1, 16123 Genova sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcine

Emilia Romagna Arterego via Piave 19, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Roberto ArtinCirco via Tolara di Sopra 88, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO)

Circolarmente via Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 338 3939743

Circo Sotto Sopra p.zza dei Colori 28/a, 40138 Bologna Mariagrazia OfficinAcrobatica via Stalingrado 12 c/o p.co Dopolavoro Ferrov., 40128 Bologna TaDaM Circo via Allevi 13, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976

Toscana Antitesi Teatro Circo via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-S. Giuliano Terme (PI) Badabam Str. della Tressa 5, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081

Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI)

Circo Tascabile p.zza Mosca c/o Giardini Montagnola, 50065 Ponta En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644

K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 Passe-Passe via Sorripa 50, 50026 San Casciano in Val di Pe Saltimbanco c/o Nuovo Teatro delle Commedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno Sottosopra via Pievan Landi 42, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294

Marche Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60131 Ancona Caterina Del Giudice 388 7533247

Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Visionaria via Gabrielli, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034

Lazio
Castelluzzo 06 45491296 accademiamateriaviva.it Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 E ScuolaCirco Circoraggio Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 volavoila.it Campania Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Corsaro Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 circolaboratorionomade.com Circolare v.le Europa 99a, 72019 San Vito dei Normanni (BR) Anna Pinto 380 1274099 E CIRCOlareFestivaldelleArtiCircensi Cirknos via Vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 4100916 E Cirknos Un Clown per Amico / Circobotero Str. Modugno Carbonara 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico.com Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 gigliopoli.org Spazio Kiklos via Esopo 20, 90011 Bagheria (PA) Mario Barnaba 328 1668183 E spaziokikloscoworkingart Sardegna Teatro Circo Maccus via dei Gerani s.n. Sant’Isidoro 09044 Quartucciu (CA) Virginia Viviano 347 9650413 teatrocircomaccus.com REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO CIRCOSFERA.IT
Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 E Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 E Circoinstabile Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto (TR) Soledad Prieto 335 389432 E Cirko Andando
Accademia Materia Viva via M. Marulo 54, 00143 Roma Roberta
UN INVITO PER SPETTATORI CONSAPEVOLI A CONDIVIDERE: ASPETTATIVE EMOZIONI NUOVI RUOLI IDEE… JUGGLINGMAGAZINE.IT PROGETTOQUINTAPARETE.IT IL CIRCO AD ALTO TASSO DI PARTECIPAZIONE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531 unitipercrescereinsieme.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 jaqule.com Pirilampo Regione Faule 7, 10060 Macello (TO) Ilaria Bessone 339 202288 E pirilamposcuoladicirco Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 teatrazione.com Lombardia Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 Hops via Lanzi 51, 20872 Comate d’Adda (MB) Sara Papadato 348 0069417 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 o Roma 84 A, 24068 Seriate (BG) Manlio via Guicciardini 114, 21100 Varese Alessandra Pess Schio (VI) Nicoletta Grolla C via Fiorano1D, 35100 Padova Valentina Sperandio 351 2169653 orbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marche ividina 17, 33100 Udine (località Molin Nuovo) via Max Vailer 11, 39011 Lana (Bz) Reinhard Demetz 0473 239564 alecchio di Reno (BO) Roberto De Marchi 339 7508734 piazza dei colori, 40138 Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 via Allevi 13/A, 29122 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 via Guidiccioni 6b, 56017 Ghezzano-San Giuliano Terme (PI) ella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele airoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 qui 58, 52100 Arezzo Nicoletta Martini 3391244235 Maria Luisa Liguoro 333 3733644 ommedie via G.M. Terreni 5, 57122 Livorno pazioplà via Vanoni 11, 60030 Serra De Conti (AN) Elisa nc, 65128 Pescara Benedetta Cuzzi 3516273546 via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teres avallo Snc, loc. Crispiano (TA) via vecchia Frigole 36, 73100 Lecce Giorgia Basilico 333 410 916 t. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika crivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena .n. Sant’Isidoro 09044 Quartucciu ( REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE ALTROCIRCO.IT

Nell’Anno Europeo per i Giovani 2022 il progetto “Re-Play - circo, reti e crescita giovanile” realizza un anno speciale di attività che mette al centro dell’attenzione i giovani che praticano circo, culminato con uno studio sulle aspettative e le visioni di una generazione con lo sguardo proteso in avanti.

“Re-Play 2022” è una proposta collaborativa realizzata da ASD Giocolieri e Dintorni, attraverso i suoi programmi CircoSfera e Youth Forum, in collaborazione con altre 25 organizzazioni di circo attive nei territori di Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia, interessate a costruire reti eterogenee di soggetti e promuovere interventi, anche sperimentali e innovativi, di creazioni artistiche e formazioni pedagogiche per l’empowerment dei giovani.

con il sostegno di

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