Juggling Magazine #60 - september 2013

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LE LIDO

www.circolido.fr

SOPHIE COSNARD

intervista a FRANCIS ROUGEMENT direttore di Le Lido traduzione a cura di MARTA CARTOUCHE foto di CHRISTOPHE TROUILHET / PHOTOLOSA

Le Lido nasce negli anni ‘80 grazie alla presenza a Toulouse di artisti di strada e soprattutto della compagnia Douze Balles Dans la Peau. Questi giocolieri si unirono a pedagoghi ed educatori nel montare dei primi atelier di circo per occuparsi dei giovani nei quartieri e attraverso il circo fargli vivere delle esperienze. Sorse così un centro frequentato da bambini e amatori, che negli anni ‘90 portò alla scrittura di un vero progetto pedagogico-educativo, centrato su tutte le arti del circo. È in questo scenario che si sono sviluppate delle compagnie di giocolieri, come la cie Vis a Vis, che hanno segnato una svolta nella giocoleria con il loro approccio artistico e di integrazione del movimento, Le Petit Traves, Des Pas en Rond, Acrostiche e molte altre, approdate anche all’interno del circuito JTCE, e attualmente per esempio c’è Betti Combo che esce da Le Lido. Il legame con le convention qui a Tououse è storico, e noi vi partecipiamo più nel sostegno, anche coi materiali, meno nell’attività. Ma per la EJC ci siamo detti che era importante esserci, non solo con gli spettacoli, ma anche a livello di attività. Volevamo mostrare che Le Lido è un luogo d’incontro, d’ingaggio, ed abbiamo organizzato, oltre ad un cinema permamente su spettacoli e creazione, un ciclo di conferenze su tre temi: 1) la giocoleria del futuro, sulla neces-

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sità di cercare altre forme di manipolazione degli oggetti o addirittura senza oggetti; 2) giocoleria come ossessione, come una dipendenza, che può portare a delle derive non solo psicologiche; 3) il perché di questa importanza della giocoleria a Le Lido. Le Lido è una struttura pubblica con finanziamenti che vengono da città, regione e stato e un team amministrativo interno di 16/17 persone. Questo apparato ci permette di concentrarci meglio sulla gestione del progetto pedagogico; siamo chiamati a selezionare ogni anno 15 dei 300 artisti che arrivano da tutto il mondo, con l’obiettivo nei tre anni di formazione di sviluppare i loro potenziali, di trovare che cosa hanno da dire. Per fare questo abbiamo dei collettivi di professori per ogni tecnica, con riunioni regolari per verificare formazione e accompagnamento al lavoro degli artisti. L’intero programma formativo vede 4 direttori pedagogici (formazione professionale, inserimento professionale, settore amatoriale, accompagnamento alla creazione), un’equipe di 17 professori nel settore amatoriale e 15 nel settore professionale, che lavorano dalle 2 alle 5 ore a settimana, più altri che vengono per tenere stage occasionali. Esistono scuole che lavorano per rispondere alle sollecitazioni del mercato, perché per rimanere in piedi c’è chi fa anche que-

sto. Noi invece da venti anni ci battiamo perché vogliamo lavorare sull’individuo a livello artistico. La vera sfida per una scuola superiore è non perdere questo lato umano, di accompagnamento, di condivisione, un luogo dove gli appassionati incrociano e conoscono i professionisti; questo per noi è veramente troppo importante. Dal 2004 monitoriamo gli allievi dopo la formazione, verifichiamo se cambiano compagnia, lavoro, mansioni; il 90% risultano attivi sul mercato e la maggior parte lavora e vive della propria arte. Prima Le Lido provava a fare tutto, come in un’impresa circense familiare: formarli, produrre, accompagnarli, fare diffusione. Quando sono arrivato alla direzione della scuola ho detto che dovevamo fermarci e cominciare a lavorare in rete. Per questo svolgiamo un enorme lavoro con la rete nazionale e internazionale professionale. Collaboriamo con Circa, dove presentiamo progetti di spessore artistico, con la La Grainerie, che interviene sull’accompagnamento nella produzione e creazione, e anche con il festival di Avignone, per mostrare il lavoro dei nostri allievi. Le Lido è inoltre membro della federazione regionale, della FFEC, della FEDEC, e ci stiamo adoperando per diventare una scuola superiore che, al pari del CNAC e Fratellini, rilasci un diploma parificato.


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