foto di Francois Dehurtevent
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stato il momento in cui ho capito che la giocoleria non era abbastanza per me. Mi sono così laureato presso l’università specializzata in direzione del circo. La mia prima produzione è stata il numero di Iroshnikov Brothers, che ha vinto la medaglia d’oro al Cirque de Demain 2004 e il Clown d’Argento a Monte Carlo del 2005. Nel 2008 e 2009 i numeri “Question” di Sergey Timofeev e “Sea Story” di Aleksander Koblikov hanno ricevuto anche loro una medaglia d’oro al Cirque de Demain. Nel 2009/2010 ho creato 6 nuovi atti, due dei quali sono stai presentati quest’anno al “Cirque de Demain”. Ora lavoro come insegnante e direttore di scena alla Scuola di Circo di Kiev, e sono impegnato nello sviluppo di [Raw Art]. Questo progetto credo sia cominciato già quando ho preso gli oggetti di giocoleria tra le mie braccia. Non aveva
ancora un nome e non sapevo quale sarebbe stato il suo destino. Ma una cosa era evidente, sarebbe stato uno degli obiettivi principali della mia vita. L’ho definito [Raw Art] di proposito perchè è un progetto i cui ambiti sono e vogliono rimanere ampi. Non è un teatro, non è uno spettacolo, non è una
giuria, composta da figure illustri del mondo circense, premia la tecnica (da 0 a 20 punti), la parte artistica (da 0 a 20 punti) il contatto con il pubblico (da 0 a 10 punti). Inoltre si dà alla giuria la possibilità di assistere due volte ai numeri, così da poter esprimere un giudizio che tenga conto dell’intero corpo dei numeri presenti al Festival. Ogni artista riceve il medesimo cachet e il tempo loro concesso in pista non deve superare i 6 minuti, con deroghe concesse dalla giuria ad alcuni numeri, come i clown, che hanno bisogno di un po’ più tempo perché il personaggio si riveli pienamente. Dunque una vera competizione, dove tutti sono
sullo stesso piano e in corsa per le medaglie. In questa edizione abbiamo presentato in pista l’esibizione numero 1000 dall’inizio del Festival, un bel traguardo! La cosa che accomuna tutti i numeri da più di 30 anni è la grande tecnica, ma anche la componente poetica dei numeri, che è sempre stata presente. Tra le innovazione di questi ultimi anni troviamo invece maggiore attenzione alla coreografia, alla teatralizzazione e messa in scena dei numeri, aspetti cui si pone sempre maggiore attenzione e che risultano notevolmente migliorati. Da qualche anno il festival non si svolge più nella storica location del Cirque D’Hiver ma sotto
compagnia con una certo numero di artisti. E non è sicuramente una organizzazione commerciale. Non voglio pormi limitazioni nel suo sviluppo. Mi sembra più interessante… Il nome [Raw Art] è il risultato dalla mia passione per la fotografia. Sono sicuro che conoscete le macchine fotografiche
più recenti, capaci di fare foto praticamente senza l’intervento dell’uomo. Devi solo premere il pulsante! Non hai nessuna preoccupazione di esposizione, bilanciamento del bianco o profondità di campo. Inoltre la fotocamera ha scelto il momento opportuno per fare una foto! occhi chiusi? La fotocamera aspetta che siano aperti! La persona in cornice non sorride? Non è un problema, la fotocamera sa aspettare. Ma che cosa si deve fare nel caso in cui non vogliamo fotografare il sorriso, nel caso in cui si desidera fotografare le lacrime? Cosa si deve fare nel caso in cui la scena è diversa dal punto di vista dei programmatori delle fotocamere? Cosa si deve fare se il tuo
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j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 50 m a r z o 2011
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