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Festival Internazionale dell’arte Comica Castelfiorentino (FI), 10/21 aprile 2010 www.teatrocart.com a cura di Martina Beria
foto di Antonio D'Ambrosio
Prezzi abbordabili, una pluralità di proposte dal punto di vista stilistico e del coinvolgimento attivo del pubblico sono stati gli elementi di innovazione di questa proposta teatrale, per così dire, decentrata rispetto ai tradizionali circuiti. Sempre più spesso accade che i pubblici (perché è proprio di una pluralità di aspettative e prospettive di cui vogliamo parlare) si mobilitino per partecipare ad eventi che rispettino il binomio semplicità e qualità aprendo alla conoscenza e al dialogo diretto fra gli attori e i fruitori del Teatro. Non possiamo che valutare questo fenomeno come un segnale positivo!
foto di Stefano Lanzardo
Il Teatro del Popolo di Castelfiorentino: persone in festa in una musica accattivante e ritmata, papere gialle che volano e un clown bianco sul palco che sventola un’enorme bandiera rossa. È così che si è concluso il Festival Internazionale dell’Arte Comica 2010 promosso dal Comune di Castelfiorentino, da GialloMare Minimal Teatro e dal Teatro C’arT di André Casaca che ne ha curato la direzione artistica e si occupa di comicità e formazione sul territorio da dieci anni. Il clown spagnolo Leo Bassi ha chiuso il 21 aprile la manifestazione che ha proposto tre settimane di spettacoli d’eccezione, una conferenza e una formazione intensiva per una trentina di artisti e sperimentatori da tutta Italia. Nella preziosa cornice del Teatro del Popolo appena restaurato, un pubblico numeroso e variegato ha aderito agli appuntamenti con calore, animando la Piazza Gramsci di voci e risa. La compagnia del Teatro C’arT ha aperto le danze presentando Matrimonio Italiano, lavoro rinnovato da una scenografia vivente e dalla regia di André Casaca che, con l’attrice Teresa Bruno, interpreta la vicenda silenziosa di una coppia goffa, e innamorata dei propri gesti, alle prese con il tempo che passa e la trasformazione degli affetti. È in scena la quotidianità bizzarra, ed allo stesso tempo normale, di una casa e dei suoi angoli segreti dove marito e moglie sono alla ricerca di un equilibrio personale e relazionale che sembra essere svanito improvvisamente con una folata di vento. La settimana centrale del Festival ha poi visto l’artista francese Yves Lebreton condurre i partecipanti del seminario Il Corpo Energetico in un viaggio d’esplorazione delle potenzialità espressive del corpo attraverso lo sviluppo delle quattro energie fondamentali dell’essere, in connessione con i quattro elementi. Il gruppo in formazione, proveniente da tutta Italia, ha trascorso una settimana intensa vivendo i pomeriggi nel maestoso Teatro del Popolo, allenandosi e scambiando suggestioni e stimoli nello spazio laboratorio del Teatro C’arT, cucinando, mangiando e suonando nelle serate della residenza toscana messa a punto dal team del Teatro C’arT. A conclusione della settimana Yves Lebreton ha presentato Eh?…, uno dei suoi spettacoli più classici e senza tempo. Mr Baloon, un personaggio che l’artista si è cucito addosso negli anni come una seconda pelle, attira e travolge un pubblico di ogni età con emozioni semplici e profonde quali lo stupore di fronte al mondo per quello che può essere nelle sue inedite possibilità. La settimana conclusiva era riservata all’eccentrico e poetico clown di origine fiorentina Leo Bassi che ha condotto una seratalaboratorio di sperimentazione attiva delle tecniche del comico e dell’interazione spontanea fra esseri umani. L’artista spagnolo ha poi conquistato la platea con Utopia, un caleidoscopio di mondi possibili, minuscoli ed enormi personaggi che lo popolano, rischi e scherzi serissimi, una esilarante messa a nudo della modernità nei suoi aspetti sferzanti e per opposizione poetici e fiduciosi.
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