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Buskers Pirata Bologna, 21/26 maggio www.buskerspirata.blogspot.com www.circopaniko.net foto di Bertrand Depoortere
a cura di Leo (team organizzativo)
Il progetto Buskers Pirata nasce nel 2008 dalla voglia di un piccolo gruppo di artisti, bolognesi e non, di creare un evento nuovo per la città, una manifestazione in grado di coinvolgere tutta la cittadinanza con spettacoli ruotanti attorno all’universo del circo. Nel giro di due anni il festival ha vissuto un enorme sviluppo, fino ad arrivare alla sua terza edizione, con una sei giorni di spettacoli, arte e libertà. Organizzata in collaborazione con la compagnia Circo Paniko, quest’ultima edizione ha vantato uno squadrone di più di trenta compagnie, con spettacoli in strada il week-end, e una programmazione serale giorni sotto lo chapiteau e nella grande “arena pirata”. Il venerdì il pubblico a potuto assistere ad un provocatorio punKabaret ed il sabato ad un elegante Galà con ospiti di fama internazionale. Importante momento quello dell’assemblea aperta il giorno pre-festival, dove una ciurma di 70 artisti ha discusso delle criticità che ci affliggono in Italia oggi: libertà di espressione, mercificazione della nostra arte, insufficienza di strutture formative e per gli allenamenti. Da qui l’esigenza di creare una nuova rete nazionale fra gli
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artisti, la raccolta firme che abbiamo fatto partire a favore dell’arte di strada e per una nuova legislazione nazionale che tuteli gli artisti e permetta loro di esibirsi ovunque. Più che un festival Buskers Pirata è in effetti una manifestazione socio/politica autogestita, autonoma e autofinanziata che utilizza l’arma del teatro di strada, del circo e della musica per promuovere un messaggio e lanciare denunce. Prima fra tutte la falsa e ipocrita politica sulla sicurezza promossa dal governo Berlusconi e poi attuata sul territorio comunale, che ha limitato in molte città, tutte quelle manifestazioni recanti “disturbo” per l’ordine e la quiete pubblica, tra cui suonare nelle piazze o anche semplicemente starvici seduti, fare spettacoli. Questo festival è un segno dell’intenzione di riappropriarci delle nostre città, del nostro spazio urbano e pubblico. Voglia-
mo una città viva e colorata, strade piene di musica, spettacoli, eventi, e piazze luogo di scambio ed incontro fra le persone, giorno e notte che sia. Ci piacerebbe che anche nel Bel Paese, vittima di mostruose manipolazioni e scandali nel mondo televisivo e mediatico, il teatro di strada ed il circo contemporaneo fossero valorizzati e supportati, così come lo è in Europa. In Italia l’organizzazione dei principali Festival di teatro di strada è gestita da una stretta cerchia di enti ed impresari, manager che operano spesso con una logica capitalista, e le cui scelte sono determinate dalla direzione del mercato, a discapito di tutto ciò che è “ricerca”. Questo sistema va a discapito degli artisti, che vengono posti in una situazione competitiva fra loro e obbligati di anno in anno a creare spettacoli nuovi, spesso più commerciali, per poter restare sul mercato. Organizzando questo festival vogliamo denunciare questo sistema creando una breccia in esso, proponendo una manifestazione organizzata dagli artisti stessi, aperta a tutte le proposte, e rendendoci promotori delle nostre creazioni artistiche senza restrizioni dovute a selezioni o filtri di alcun tipo.