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NoFit State Circus www.nofitstate.org foto di Mark Robson
a cura di Marika Riggio Tra le compagnie di circo contemporaneo più note in Europa, vanta artisti eclettici e un modo di fare circo innovativo ed entusiasmante. E pensare che venticinque anni fa nessuno dei cinque amici, tutti giocolieri che si esibivano con piccole performance in strada, e con la voglia di formare un gruppo di circo che rompesse con il circo di tradizione, lo avrebbe immaginato! Così racconta Tim Adam, Operations Manager del NoFit State Circus. Dal primo input dato da quei cinque ragazzi il NoFit oggi è una grande compagnia che si occupa di vari progetti: Park Life, altro spettacolo di circo, circo per bambini, workshop, ed anche collaborazioni con il South Welsh Ballet e English National Ballet. Nel 1990 acquistarono uno chapiteau per un nuovo circus-show, ricco di testi e dialoghi, che proponeva una storia con un messaggio, un modo di pensare al circo radicalmente diverso per quei tempi. Nel 1995, dopo aver incontrato la regista Firenza Guidi, diedero vita al primo promenade-show, un community show con circa cento interpreti, cantanti, musicisti e ballerini, andato in scena in un capannone industriale. Seguì Immortal, nel 2004, altro community show diretto da Firenza Guidi, questa volta senza dialoghi e storie, per puntare ad un pubblico internazionale e realizzare un tour europeo per i successivi tre anni. Al rientro decisero di creare un nuovo spettacolo simile al precedente, dando vita a Tabù e invitando sempre Firenza Guidi a condurne la regia. Firenza, milanese di nascita, frequenta da ragazza workshop e stage in Italia, prima di trasferirsi a Belfast, dopo aver vinto una borsa di studio. Lì ha l’occasione di lavorare con artisti come Philippe Foyer, Jacques LeCoq, Dario Fo e a 27 anni si iscrive al Royal Welsh College Music and Drama, formandosi ufficialmente come attrice di teatro. Dagli anni ’90 in poi si dedica alla regia specializzandosi in performance, creando ciò che lei stessa definisce ‘Performance Montage’, un nuovo metodo teatrale e un modo di lavorare e di preparare gli artisti a 360°. Il Performance Montage è sia formazione con ha una serie di cardini, sia stile di presentazione, e individua nel rapporto con il pubblico e con lo spazio alcuni dei suoi punti fondamentali. ‘Per anni ho cercato di problematizzare il punto di vista dello spettatore che nel teatro classico è solitamente seduto aspettando di essere imboccato. In Tabù invece viene continuamente spostato in tutto il tendone, cambiando continuamente la prospettiva visiva’. In Tabù gli artisti rimangono veri, sensuali, molto ironici e assolutamente autoironici, con momenti molto profondi. È uno spettacolo costruito intorno al tema della paura e gli artisti hanno contribuito alla creazione con scritti personali sulla propria vita e le proprie paure. Parallelamente a questa traccia corre Cento anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, che ispira Tabù e fa da ancora a tutto il percorso creativo. Si passa da scene più intime e ravvicinate, con artisti sospesi in aria a poca distanza dal pubblico, come nella scena iniziale, chiamata “coma” per la sensazione di corpi ibernati sospesi nel vuoto, alle atmosfere più caotiche e dinamiche del mondo di Macondo, con tratti che passano dal comico al tragico e soprattutto al reale. Il pubblico stimolato a molteplici immagini e numeri circensi che si svolgono a 360° sotto lo chapiteau, viene mosso costantemente all’interno del tendone da 10 steward dalla presenza forte e coinvolgente, anch’essi iniziati alla performance dalla regista.
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Tabù gode di un cast di performer e musicisti provenienti da tutto il mondo. L’Italia partecipa attivamente, e non solo nella regia, con il contributo di Simone Riccio, Marcella Manzilli e Sandro Spanu. I tre artisti hanno un diverso back-ground ma uno stesso percorso formativo: scuola di circo Carampa di Madrid, Circus Space di Londra e NoFit State Circus. Simone Riccio di origine napoletana, giocoliere e acrobata specializzato in ruota tedesca fa parte del NoFit da tre anni. Personaggio molto colorato (Gastone cerca inutilmente di sedurre Amaranta…), conosceva già il NoFit quando studiava a Londra e quattro anni fa lo incontrò a Toulouse. Nel visitarlo incontrò alcuni