Juggling Magazine #80 - september 2018

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LUNATHICA 1/30 GIUGNO, CIRIÈ – LANZO (TO) WWW.LUNATHICA.IT

di Dario Duranti

Foto di Domenico Conte e Ivo Sopegno

Dal 2002 a due passi da Torino e dalla Reggia di Venaria, immerso nelle bellezze paesaggistiche del Canavese e delle valli montane, si tiene Lunathica, festival diffuso di teatro di strada, circo contemporaneo, teatro urbano e di figura che quest’anno per tutto il mese di giugno ha proposto 15 serate a ingresso libero con 25 compagnie provenienti da Canada, Argentina, Messico, Europa, Nuova Caledonia, Israele, e Stati Uniti. Strade, piazze, cortili e centri storici degli otto comuni raggiunti dalla manifestazione (Lanzo, Torino, Balangero, Fiano, Nole, San Maurizio, San Francesco al Campo e Ciriè) vengono ridisegnati da performance capaci di far commuovere, divertire ed emozionare il pubblico. Con un record di oltre 20 000 presenze Lunathica raggiunge una fascia di popolazione sempre più ampia ed eterogenea, dai più giovani alle famiglie, con spettacoli adatti a ogni età. Dopo i drammatici fatti di Piazza San Carlo che hanno messo in crisi numerose manifestazioni, Cristiano Falcomer, fondatore e direttore artistico di Lunathica, ha raccolto la sfida di mantenere la vocazione del festival di proporre spettacoli per trasformare gli spazi urbani in visionari palcoscenici a cielo aperto. Tra i pezzi forti del programma la compagnia basca Markeline (vincitrice del premio come Miglior Spettacolo di Strada basco al XVI Festival Umore Azoka nel

2015) protagonista di un lavoro itinerante che racconta con un linguaggio poetico e delicato storie di guerra, dittatura e violazione di diritti umani; i canadesi Throw2Catch protagonisti di una divertente pièce circense che coinvolge e travolge il pubblico; il teatro di figura della Cie des Fourmisdans la Lanterne i cui burattini di carta raccontano una delicata satira della censura. Ma da sempre è il linguaggio del clown a dominare il programma del Festival, che dopo aver proposto in passato mostri sacri quali Leandre, Julien Cottereau e Patrik Cottet-Moine quest’anno ha invitato Gabriela Muñoz (Messico) che gioca con l’idea della solitudine, l’attesa e il desiderio dell’arrivo di un marito ideale; i francesi Dédale de Clown che rivisitando l’entrée degli attacchini giocano con la fotografia e il sovvertimento del punto di vista dello spettatore, dando vita ad immagini sempre diverse e sorprendenti. E ancora il duo Full House, i Teatro Necessario con due titoli differenti (ma altrettanto efficaci ed esilaranti) e la compagnia Le Chapitô de Nouvelle Calédonie che in Caillasse narrano in maniera leggera e festosa le vicende di due ergastolani che tentano di evadere dalla propria condizione. Momento clou del Festival la prima nazionale della compagnia spagnola Maduixa Teatro che, nella suggestiva location di una oasi naturalistica, raggiungibile solo a piedi dopo una piacevole cammina-

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ta tra i boschi, hanno proposto davanti a duemila spettatori Mulïer (insignita di diversi premi Max), una danza sui trampoli interpretata da cinque danzatrici: un omaggio alla donna ed un inno alla libertà contro ogni forma di violenza o sopruso. Da 10 anni il concorso per giovani artisti “Premio Gianni Damiano” sostiene la creatività emergente lanciando artisti e compagnie che attraverso Lunathica hanno avuto l’opportunità di farsi conoscere e raggiungere traguardi importanti. Il Duo Meroni-Zamboni, vincitore della scorsa edizione ha proposto quest’anno il loro spettacolo integrale negli stessi giorni in cui i francesi del Collectif Bim si portavano a casa il premio che li riporterà in Italia in occasione della prossima edizione. Completano la struttura di Lunathica una finestra sul Teatro del Territorio che rivela la fertilità artistica dell’area su cui agisce nel corso dell’anno la compagnia I Lunatici; e il Progetto Fili Sottili che mette in rete competenze ed esperienze di realtà dislocate sul territorio piemontese operanti nell’ambito del teatro e del circo contemporaneo applicato al sociale, al disagio e alla disabilità. Esito del progetto spettacoli, dibattiti e momenti di coinvolgimento della comunità. Un Festival dunque che pur mantenendo un tono lieve, popolare ed accessibile, veicola valori importanti coniugando evasione ed impegno civile.

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